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martedì 11 luglio 2017

Il ponte

Questa è la storia di due fratelli che vissero insieme d'amore e d'accordo per molti anni. Vivevano in cascine separate, ma un giorno scoppiò una lite e questo fu il primo problema serio che sorse dopo 40 anni in cui avevano coltivato insieme la terra condividendo le macchine e gli attrezzi, scambiandosi i raccolti e i beni continuamente.
Cominciò con un piccolo malinteso e crebbe fino a che scoppiò un diverbio con uno scambio di parole amare a cui seguirono settimane di silenzio.
Una mattina qualcuno bussò alla porta di Luigi. Quando aprì si trovò davanti un uomo con gli utensili del falegname: "Sto cercando un lavoro per qualche giorno", disse il forestiero, "forse qui ci può essere bisogno di qualche piccola riparazione nella fattoria e io potrei esserle utile per questo".
"Sì", disse il maggiore dei due fratelli, "ho un lavoro per lei. Guardi là, dall'altra parte del fiume, in quella fattoria vive il mio vicino, beh! È il mio fratello minore. La settimana scorsa c'era una splendida prateria tra noi, ma lui ha deviato il letto del fiume perché ci separasse. Deve aver fatto questo per farmi andare su tutte le furie, ma io gliene farò una. Vede quella catasta di pezzi di legno vicino al granaio? Ebbene voglio che costruisca uno steccato di due metri circa di altezza, non voglio vederlo mai più". Il falegname rispose: "Mi sembra di capire la situazione".
Il fratello maggiore aiutò il falegname a riunire tutto il materiale necessario e se ne andò fuori per tutta la giornata per fare le spese in paese. Verso sera, quando il fattore ritornò, il falegname aveva appena finito il suo lavoro. Il fattore rimase con gli occhi spalancati e con la bocca aperta.
Non c'era nessuno steccato di due metri. Invece c'era un ponte che univa le due fattorie sopra il fiume. Era una autentica opera d'arte, molto fine, con corrimano e tutto.
In quel momento, il vicino, suo fratello minore, venne dalla sua fattoria e abbracciando il fratello maggiore gli disse: "Sei un tipo veramente in gamba. Ma guarda! Hai costruito questo ponte meravilloso dopo quello che io ti ho fatto e detto".
E così stavano facendo la pace i due fratelli, quando videro che il falegname prendeva i suoi arnesi. "No, no, aspetta; rimani per alcuni giorni ancora, ho parecchi lavori per te", disse il fratello maggiore al falegname. "Mi fermerei volentieri", rispose lui, "ma ho parecchi ponti da costruire".



Molte volte lasciamo che i malintesi e le stizze ci allontanino dalla gente a cui vogliamo bene, molte volte lasciamo che sia l'orgoglio a prevalere sui sentimenti.
- Non permettere che ciò succeda nella tua vita.
- Impara a perdonare e apprezza quanto hai. Ricorda che perdonare non cambia nulla del passato, ma del futuro sì. Non conservare rancore né sentimenti di amarezza che ti feriscono, ti allontanano da Dio e dalle persone che ti vogliono bene.
- Impara ad essere felice e a godere delle meraviglie che Dio ha creato. Egli ti ama e desidera che tu abbia una vita felice e piena di amore e armonia.
- Non permettere che un piccolo incidente rovini una grande amicizia.
- Ricorda che il silenzio, a volte, è la miglior risposta.
- Ciò che più importa è una casa felice. Fa' tutto quello che è nelle tue mani per creare un ambiente di pace e armonia.
- Ricorda che la miglior relazione è quella in cui l'amore tra due persone è più grande del bisogno che hanno l'una dell'altra.




Un amico fedele
è un balsamo nella vita,
è la più sicura protezione.

Potrai raccogliere tesori d’ogni genere
ma nulla vale quanto un amico sincero.

Al solo vederlo, l’amico suscita nel cuore
una gioia che si diffonde in tutto l’essere.

Con lui si vive un’unione profonda
che dona all’animo gioia inesprimibile.

Il suo ricordo ridesta la nostra mente
e la libera da molte preoccupazioni.

Queste parole hanno senso
solo per chi ha un vero amico;
per chi, pur incontrandolo tutti i giorni,
non ne avrebbe mai abbastanza.

- San Giovanni Crisostomo -


Buona giornata a tutti. :-)






giovedì 6 aprile 2017

I due amici - don Bruno Ferrero

Il più vecchio si chiamava Frank e aveva vent'anni. Il più giovane era Ted e ne aveva diciotto. Erano sempre insieme, amicissimi fin dalle elementari. Insieme decisero di arruolarsi nell'esercito. Partendo promisero a se stessi e ai genitori che avrebbero avuto cura l'uno dell'altro. Furono fortunati e finirono nello stesso battaglione.
Quel battaglione fu mandato in guerra. Una guerra terribile tra le sabbie infuocate del deserto. Per qualche tempo Frank e Ted rimasero negli accampamenti protetti dall'aviazione. Poi una sera venne l'ordine di avanzare in territorio nemico. I soldati avanzarono per tutta la notte, sotto la minaccia di un fuoco infernale.
Al mattino il battaglione si radunò in un villaggio. Ma Ted non c'era. Frank lo cercò dappertutto, tra i feriti, fra i morti. Trovò il suo nome nell'elenco dei dispersi.
Si presentò al comandante.
"Chiedo il permesso di andare a riprendere il mio amico", disse.
"E' troppo pericoloso", rispose il comandante. "Ho già perso il tuo amico. Perderei anche te. Là fuori stanno sparando".
Frank partì ugualmente. Dopo alcune ore trovò Ted ferito mortalmente. Se lo caricò sulle spalle. Ma una scheggia lo colpì. Si trascinò ugualmente finò al campo.
"Valeva la pena morire per salvare un morto?", gli gridò il comandante.
"Sì", sussurrò, "perché prima di morire, Ted mi ha detto: Frank, sapevo che saresti venuto".

Questo diremo a Dio in quel momento: "Sapevo che saresti venuto".

don Bruno Ferrero
da: "Il canto del grillo", ed. Elledici 


Chi trascura di educare il proprio figlio all'amicizia, lo perderà non appena avrà finito di essere bambino. 

- Charles Péguy - 




Ho stretto la mano dell'amico, Signore,
e improvvisamente, di fronte a quel volto triste e preoccupato,
ho temuto la Tua assenza nel suo cuore.
Sono impacciato come davanti ad un tabernacolo chiuso 
quando ignoro se Tu vi abiti.
Se Tu non fossi presente, Signore, noi saremmo separati.
Perché la sua mano nella mia non sarebbe che carne su carne,
e il suo cuore per il mio, cuore d'uomo per l'uomo.
Voglio la Tua vita per lui e per me insieme,
perché voglio che il mio amico sia,
per Tuo merito,
il mio fratello.

- padre Michel Quoist -


Buona giornata a tutti. :-)









giovedì 23 marzo 2017

Sii un vero amico - H.J.M. Nouwen

Le vere amicizie sono durature perché il vero amore è eterno. 
L'amicizia nella quale il cuore parla al cuore è un dono di Dio, e nessun dono che viene da Dio è temporaneo od occasionale. Tutto ciò che viene da Dio partecipa della vita eterna di Dio. 
L'amore tra le persone, quando è dato da Dio, è più forte della morte. In questo senso la vera amicizia continua al di là dei confini della morte. Quando hai amato profondamente, quell'amore può crescere anche più forte dopo la morte della persona che ami.


È questo il centro del messaggio di Gesù.


Quando Gesù è morto, l'amicizia dei discepoli con lui non è scemata. Al contrario, è cresciuta. È questo il significato dell'invio dello Spirito. Lo Spirito di Gesù ha reso duratura l'amicizia di Gesù con i suoi discepoli, più forte e più intima di prima della sua morte. È questo che Paolo ha sperimentato quando diceva: «Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me» (Gal 2,20). 
Devi avere fiducia che ogni vera amicizia non ha fine, che esiste una comunione dei santi tra tutti coloro, viventi o defunti, che hanno veramente amato Dio e si sono amati l'un l'altro. Sai dall'esperienza quanto questo sia reale.


Coloro che hai amato profondamente e che sono morti continuano a vivere in te, non solo come ricordi, ma come presenze reali.


Osa amare ed essere un vero amico. L'amore che dai e ricevi è una realtà che ti condurrà sempre più vicino a Dio e a coloro che Dio ti ha dato da amare.



Henry J.M. Nouwen -  
da: "La voce dell’amore" , Brescia, Queriniana, 2005, pagg. 111-112




« Spe salvi facti sumus »
 – nella speranza siamo stati salvati, dice san Paolo ai Romani e anche a noi (Rm 8,24) - 

La « redenzione », la salvezza, secondo la fede cristiana, non è un semplice dato di fatto. La redenzione ci è offerta nel senso che ci è stata donata la speranza, una speranza affidabile, in virtù della quale noi possiamo affrontare il nostro presente: il presente, anche un presente faticoso, può essere vissuto ed accettato se conduce verso una meta e se di questa meta noi possiamo essere sicuri, se questa meta è così grande da giustificare la fatica del cammino...

- papa Benedetto XVI - 
dalla Lettera Enciclica "Spe salvi" 



Anche se ha molte crepe.
Anche se ci piove dentro.
Anche se è fuori moda. 
Anche se perde i pezzi. 
La Chiesa è la mia casa. 
Perché ci sono 
 i miei fratelli.
Perché ci sei Tu.

- Patrizio Righero -


Buona giornata a tutti. :-)











sabato 4 febbraio 2017

Il senso della vita - Paulo Coelho

Alì, un uomo che ha bisogno di denaro, chiede aiuto al suo principale.
Questi gli propone una sorta di sfida: se passerà un’intera notte sulla cima della montagna, riceverà una grossa somma; se fallirà nell’impresa, dovrà lavorare gratis.
Uscendo dal negozio, l’uomo si accorse che soffiava un vento gelido.
Avvertì una sensazione di paura e decise di domandare al suo migliore amico, Aydi, se non fosse una follia accettare quella scommessa.
Dopo aver riflettuto qualche momento, l’amico rispose:
"Ti aiuterò. Domani, quando arriverai in vetta al monte, volgi lo sguardo verso la montagna di fronte. Io sarò sulla sua cima e passerò l’intera notte lì, mantenendo acceso un falò. 
Guarda il fuoco e pensa alla nostra amicizia: così ti riscalderai. Dopo che avrai vinto la sfida, ti chiederò qualcosa in cambio."
Ali superò la prova, ottenne il denaro e si recò a casa dell’amico.
"Mi hai detto che avrei dovuto darti una ricompensa."
Aydi rispose: "Sicuro. Ma non si tratta di denaro. Promettimi che, se un vento gelido dovesse soffiare sulla mia vita, tu accenderai per me il fuoco dell’amicizia."

- Paulo Coelho -
da "Aleph"




Si era appena resa conto che esistono due cose che impediscono a una persona di realizzare i propri sogni: pensare che essi siano impossibili, oppure – grazie a un improvviso scarto della ruota del destino – vedere che si trasformano in qualcosa di possibile quando meno ce lo si aspetta.
In quel momento, affiora la paura di un cammino ignoto, di una vita piena di sfide sconosciute, della possibilità che le cose a cui siamo abituati scompaiano per sempre.
Le persone vogliono cambiare tutto e, nello stesso tempo, desiderano che ogni cosa continui a essere come prima.

- Paulo Coelho - 
da: Il diavolo e la signorina Prym






L'esperienza di Dio



San Giovanni della Croce insegna che, nel nostro cammino spirituale, non dobbiamo né aspirare alle visioni, né perseguire le dichiarazioni di altri che hanno percorso questo cammino.

Il nostro unico appoggio dev'essere la fede - perché la fede è qualcosa di limpido e trasparente che nasce dentro di noi e non può essere confuso.

Lo scrittore J. Mendiola racconta che una volta, conversando con un prete, gli domandò che cosa fosse l'esperienza di Dio.
«Non lo so», rispose il prete.

«Tutto ciò che ho avuto fino a oggi è l'esperienza della mia fede in Dio».

E questo è ciò che più importa.

 - Paulo Coelho -





















sabato 17 settembre 2016

Come Dio creò l'amico


Dio, nella sua estrema saggezza, osservando l'uomo, notò che oltre alla moglie, ai genitori e ai figli necessitava di qualcun altro per completare la sua felicità ed allora Egli decise di creare un tipo molto speciale. E per raggiungere lo scopo si propose di unire alcune buone qualità per formare questa persona molto speciale.
Egli unì la pazienza, la comprensione, l'affetto e l'amore che sono tipici della madre.
Adattò un po' di determinazione, di forza e di decisione estratti del padre.
E vedendo che ancora mancava qualcosa mescolò, con tutto quello, la purezza, la spontaneità, l'allegria, l'irriverenza e la sincerità dei bambini.
Per dare il tocco finale, egli aggiunse la pazienza e la moderazione dei nonni.
Da tutto questo emerse un qualcuno molto speciale, importante e fondamentale nella vita di tutti noi.
Da tutto quel miscuglio di buone qualità, da tutto ciò che è buono, creò l'Amico.


Semina...semina
Quello che conta è seminare...
semina con un tuo sorriso,
con un tuo saluto.
Semina con un tuo dolce sguardo,
con un caloroso abbraccio.
Semina in ogni occasione e circostanza
con coraggio ed entusiasmo!
Semina con fede,
ma soprattutto con amore;
così che il tuo seminare
diventi fecondo.
E se il seme cadrà su un terreno arido
senza produrre né frutto né fiori,
rimarrà comunque in te
la gioia d'aver seminato.



All'improvviso nella vita incontri una persona che ti corrisponde e dici: ma che cos'è questo? E scopri che è amicizia cristiana.
Allora quando stai con l'altro scopri che non siamo più due ma siamo in tre, io tu e Cristo.
Che bella questa amicizia, perché eterna diventa, e tu sai che quella persona è per te e tu sei per lei, di tutto gli puoi parlare, tutto puoi condividere, gioie e dolori, attese e speranze.
E quando questa ti offende, perché è piccola e debole, c'è sempre il perdono che l'amicizia riconferma, perché tu sai che chi ti unisce a lei fa proprio così con te; e quando cadi ogni volta ti rialza e ti fa persona nuova.
L'amicizia cristiana scoprire ti fa, con stupore ed emozione, che tu con l'altro per sempre sarai, e ti separerai solo per un breve tempo.
E al risveglio tu la rivedrai e prendendola per mano la gioia senza fine con lei condividerai.
E ogni giorno insieme ringrazieremo quel Terzo in mezzo a noi, che tutto questo ci dona.

- Paolino Iorio - 



Buona giornata a tutti. :-)




martedì 13 settembre 2016

L’amicizia - Gibran Kahlil

Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
È il vostro campo, che seminate con amore e mietete ringraziando.
Egli è la vostra mensa e la vostra dimora
perché, affamati, vi rifugiate in lui
e lo cercate per la vostra pace.
Se il vostro amico vi confida il suo pensiero
non nascondetegli il vostro.
Quando lui tace
il vostro cuore non smette di ascoltarlo,
perché nell'amicizia
ogni pensiero, desiderio, speranza
nasce in silenzio e si partecipa con gioia.
Se vi separate dall'amico non addoloratevi,
perché la sua assenza vi illumina su ciò che più in lui amate,
come la montagna, per chi sale, è più nitida dal piano.
E non vi sia nell'amicizia altro intento
che scavarsi nello spirito a vicenda.
Perché l'amore che non cerca unicamente
che lo schiudersi del proprio mistero
non è amore, ma una rete che pesca soltanto cose inutili.
La parte migliore di voi sia per l'amico.
Se egli deve conoscere il deflusso della vostra marea,
fate in modo che ne conosca anche il flusso.
Perché cos'è il vostro amico,
se andate in cerca di lui per uccidere il tempo?
Cercatelo invece per avere tempo da vivere.
Perché egli è lì per servire il vostro bisogno,
non per riempire il vostro vuoto.
Condividetevi le gioie
sorridendo nella dolcezza amica,
perché nella rugiada delle piccole cose
il cuore scopre il suo mattino
e si conforta.

(Gibran Kahlil)





Bisogna credere all'amicizia abbastanza per avere delle dolci illusioni, ma mai abbandonarsi abbastanza pienamente da essere sorpresi di aver abbracciato solo una nuvola. 

- Gabriel Sénac de Meilhan - 


Dall'amicizia non si deve mai eliminare la fiducia né per scherzo né seriamente, perché non è facile mantenere ancora salda un'eventuale amicizia, una volta che sia subentrata la menzogna nei comportamenti di coloro che pretendono di essere amici. Non si deve misconoscere un'amicizia per un infortunio o altra difficoltà che può capitare nella vita, al contrario può essere giustificato motivo di rinunzia a un amico e a un'amicizia unicamente la malvagità grande e incorreggibile. 

- Giamblico -




Buona giornata a tutti. :-)

venerdì 1 luglio 2016

Ai ragazzi - don Tonino Bello

Voi siete testimoni di tutto quello che sta succedendo oggi. Immagino che anche nel vostro cuore c’è tanta tristezza perché vedete questa sofferenza del mondo. Però ricordatevi... il fatto più tragico non è la guerra ma tutto ciò che ha preceduto la guerra.
E io vi vorrei.., felici di vivere, capaci di innamorarsi delle cose belle della vita, del cielo, della terra, del mare, delle persone che vi attraversano la strada, quelli che camminano insieme con voi, poveri e ricchi, quelli che abitano nel vostro condominio e quelli che sono lontani.
Amate la gente senza chiedere nulla in contraccambio. Anche quando l’altro non vi potrà dare nulla di buono, amatelo. Non vogliate bene ai vostri compagni soltanto perché sono bravi, perché scambiano con voi tante cose; vogliate bene anche a coloro che non vi danno nulla.
Alla stazione di Bolzano, nella sala d’aspetto, c’era tanta gente quella notte di Capodanno al termine della marcia per la pace. Era venuta lì a dormire perché c’era il riscaldamento. Io aspettavo il treno.
Si è seduta accanto a me una vecchietta. Era sporca e maleodorante. Ha mangiato qualcosa imbrattandosi tutta la faccia. Poi si è messa a russare. E io ho detto: questa è un frammento di santità, una reliquia. I poveri! Capite? Bartolo, mio amico! Quando andate a Roma, salutatelo. A Piazza S. Pietro, subito dopo l’editrice Ancora, sulla sinistra ci sono dei cartoni e lì ogni notte, da anni ormai, Bartolo, con la barba lunga, va a dormire. Se lo volete sapere quei cartoni sono come certi ostensori delle chiese; dentro ci sono reliquie di santità.
Oh Dio! Ma come si fa allora ad approvare una guerra? Come si fa a starsene zitti? Come si fa a non urlare con tutta la forza dell’animo? Basta un solo uomo che venga ucciso ed è già un’atrocità assurda. Perché la vita di ogni uomo è disponibile solo per essere amata.
Sapete qual è l’opposto del verbo amarsi? Aggiungete una R: armarsi. Quando ci si arma, inesorabilmente ci si odia.
Ve lo dico con molta fermezza, con molta libertà e con molto rispetto: quando si costruiscono le armi, necessariamente devono essere usate. Chi fabbrica le armi vuole che siano vendute e consumate. E le armi si consumano uccidendo.
Io sono andato a parlare nelle fabbriche d’armi. Agli operai ho detto che il lavoro che loro fanno non può avere sotto stampigliata la sigla che c’era sotto le opere che uscivano dalle mani di Dio creatore: e Dio vide che era molto buono. Fece la luce, fece gli alberi.., e vide che erano cosa molto buona. Ho detto che delle loro opere non si poteva dire: è molta buona.
Dissi anche che sapevo che lavoravano come gli altri per guadagnarsi il pane... E che se avessero il coraggio...
Io pensavo che mi avrebbero fischiato. Invece fu bellissimo. Venne al microfono un uomo e disse che era stato mandato dalla ditta fornitrice d’armi in Iraq per una revisione tecnica; aveva visitato l’ospedale con un suo amico medico e aveva visto su una branda un giovane nero inciampato in una mina antiuomo. Gli erano saltati tutti e due i piedi. Quest’operaio in fabbrica metteva l’ultima spoletta a quelle mine. Tornato in Italia si è licenziato e ha cercato altro lavoro aiutato nel frattempo dalla comunità parrocchiale.
Ricordatevi sempre: AMARSI.
Ci troviamo in un momento molto molto triste, in cui questa parola, questo verbo spesso è sostituito da quell’altro: ARMARSI.
Sulla terra c’è ancora da promuovere una grande e incontenibile opera di giustizia perché ognuno abbia il suo pane e lo mangi insieme con gli altri. Vedete! Su questo tavolo consideriamo tutte le ricchezze della terra, immaginiamo che siano cento panini, cento pezzi di pane. Ne mettiamo qui trenta, qua trenta, lì venti e ancora più in là venti. Tutte le ricchezze della terra sono qui: l’energia, l’oro... Tutte le ricchezze della terra le riduciamo in cento pezzi di pane. Mettiamo ora attorno al tavolo tutti gli uomini della terra; i cinque miliardi e più li riduciamo a cento persone. Tutti attorno al tavolo: qui trenta, più in là altri trenta, lì venti e più lontano altri venti.
Guardate cosa succede.
Queste trenta persone che stanno qui, stendono le mani e mangiano anche i pani che stanno di qua; allungano poi le mani e mangiano più della metà dei pezzi di pane che stanno lì. Così il trenta per cento degli uomini mangia l’88% dei pani, della ricchezza. Le altre 70, il 70% dell’umanità deve accontentarsi del 12% della ricchezza.
Come si fa a non urlare, a rimanere zitti! Ma voi, amate la vita, amate i vostri giorni; aiutate gli altri a vivere.

E quando succede qualche discussione tra voi, non risolvetela con la mano chiusa a pugno, ma sempre con la mano nella mano dell’altro.

don Tonino Bello



«Asciugati le lacrime, fratello che sei stato pugnalato alle spalle da coloro che ritenevi tuoi amici. Non tirare i remi in barca, tu che sei stanco di lottare e hai accumulato delusioni a non finire».

- don Tonino Bello -




 Individuare gli ultimi è difficile, perché ci sono quelli che vanno in divisa (...) e ci sono quelli che vestono in abito impeccabile, tagliato sulla moda dei nostri giorni, e lasciano intravedere solo un piccolo distintivo della loro povertà.  

- Don Tonino Bello -
(Misericordia, servizio, missione)


Buona giornata a tutti. :-)



venerdì 25 dicembre 2015

Poesia di Natale - Gilbert Keith Chesterton -

Laggiù  una madre senza posa camminava,
fuori da una locanda ancora a vagare;
nel paese in cui lei si trovò senza tetto,
tutti gli uomini sono a casa.
Quella stalla malconcia a due passi,
fatta di travi instabili e sabbia scivolosa,
divenne qualcosa di così solido da resistere e reggere
più delle pietre squadrate dell’impero di Roma.
Perché tutti gli uomini hanno nostalgia anche quando sono a casa,
e si sentono forestieri sotto il sole,
come stranieri appoggiano la testa sul cuscino
alla fine di ogni giornata.
Qui combattiamo e ardiamo d’ira,
abbiamo occasioni, onori e grandi sorprese,
ma casa nostra è là sotto quel cielo di miracoli
in cui cominciò la storia di Natale.
Un bambino in una misera stalla,
con le bestie a scaldarlo ruminando;
solo là, dove Lui fu senza un tetto,
tu ed io siamo a casa.
Abbiamo mani all’opera e teste capaci,
ma i nostri cuori si sono persi – molto tempo fa!
In un luogo che nessuna carta o nave può indicarci
sotto la volta del cielo.
Questo mondo è selvaggio come raccontano le favole antiche,
e anche le cose ovvie sono strane,
basta la terra e basta l’aria
per suscitare la nostra meraviglia e le nostre guerre;
Ma il nostro riposo è lontano quanto il soffio di un drago
e troviamo pace solo in quelle cose impossibili,
in quei battiti d’ala fragorosi e fantastici
che volarono attorno a quella stella incredibile.
Di notte presso una capanna all’aperto
giungeranno infine tutti gli uomini,
in un luogo che è più antico dell’Eden
e  che alto si leva oltre la grandezza di Roma.
Giungeranno fino alla fine del viaggio di una stella cometa,
fino a scorgere cose impossibili che tuttavia ci sono,
fino al  luogo dove Dio fu senza un tetto
e dove tutti gli uomini sono a casa.

- Gilbert Keith Chesterton - 


«Un astro brillò nel cielo sopra tutti gli astri, la sua luce era indicibile, e la sua novità stupì. La altre stelle con il sole e a luna fecero un coro all'astro ed esso più di tutti illuminò. Ci fu stupore. Donde quella novità strana per loro? Apparso Dio in forma umana per una novità di vita eterna si sciolse ogni magia, si ruppe ogni legame di malvagità. Scomparve l'ignoranza, l'antico impero cadde. Aveva inizio ciò che era stato deciso da Dio. Di qui fu sconvolta ogni cosa per preparare l'abolizione della morte». 

- Sant' Ignazio di Antiochia -
Lettera agli Efesini, XIX




Un giorno santo è spuntato per noi:
venite, popoli, adorate il Signore,
oggi una grande luce è discesa sulla terra.




C'è il Natale delle luci, della festa, dello stare insieme e poi c'è l'altro Natale, il Natale della solitudine, della povertà, delle lacrime nascoste e spesso interrotte. 
È a questo secondo Natale che volgo lo sguardo e l'attenzione. 
Vorrei ascoltare ogni pianto, sedare ogni rabbia, venerare ogni lacrima. Insomma, per questo Natale, mi piacerebbe tanto restituire dignità, amore e forza a chi magari ha tante cose, ma sente di perdere quella più importante: se stesso. 
Buon Natale a tutti. 
La vita, credetemi, è davvero meravigliosa...




L'augurio è per un sereno Natale a voi tutti amici ed amiche 
che da tanti anni seguite le mie.... fantasie.

Il Signore che tutto vede e tutto ama vi benedica e vi custodisca. 

- Stefania -