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lunedì 18 novembre 2024

Tratto da "Il canto di me stesso" e altre poesie - Walt Whitman

                                Ho dichiarato che l'anima non vale più del corpo,
E ho dichiarato che il corpo non vale più dell'anima,
E nulla, neppure Dio, per nessuno è più grande del suo proprio io,
E chiunque percorre duecento jarde senza simpatia segue il suo funerale, avvolto nel sudario,
E io o tu, senza dieci centesimi in tasca, possiamo acquistare i più preziosi frutti della terra,
E guardare con un occhio o mostrare un fagiolo nel suo baccello confonde il sapere di tutti i tempi,
E non v'è mestiere o impiego in cui il giovane che lo segue 
non possa divenire un eroe,
E non v'è oggetto così debole che non possa costituire 
il mozzo della ruota dell'universo,
E io aggiungo a ogni uomo, ogni donna, Che l'anima vostra
resti serena e tranquilla anche davanti a un milione d'universi.

E dico all'umanità, non siate curiosi d'Iddio,
Perchè io, che sono curioso di tutti, non sono curioso d'Iddio,
(Nessuna serie di parole può dire quanto mi senta tranquillo sul conto d'Iddio e della morte.)

Ascolto e scorgo Dio in ogni oggetto, e tuttavia Dio non lo capisco affatto,
Come non capisco chi mai possa esistere più straordinario di me.

Perchè dovrei desiderare di vedere Dio meglio di quanto non lo veda oggi?
Vedo qualcosa d'Iddio in ogni ora delle ventiquattro, in ogni momento di esse,
Nei volti di uomini e donne vedo Dio, e nel mio volto riflesso dallo specchio,
Trovo lettere scritte da Dio per le strade, ognuna firmata col nome d'Iddio,
E le lascio dove si trovano, perchè so che, ovunque mi rechi,
Altre puntuali verranno, per sempre e per sempre.

- Walt Whitman -


L.W. Hawkins, Christmas, 1893

Hai creduto che mille acri fossero molti? 
Che tutta la terra fosse molto?
Ti sei esercitato a lungo per imparare a leggere?
Tanto orgoglio hai sentito perché afferravi il senso delle poesie?
Fermati con me oggi e questa notte, e ti impadronirai
dell’origine di tutti i poemi,
ti impadronirai dei beni della terra e del sole (ci sono
ancora milioni di soli),
non prenderai più le cose di seconda o terza mano, né
guarderai con gli occhi dei morti, né ti nutrirai di
fantasmi libreschi,
e neppure vedrai attraverso i miei occhi o prenderai
le cose da me,
ascolterai da ogni parte e le filtrerai da te stesso.

- Walt Whitman -

W. Blake, Il sole alla sua porta orientale, 1820

Se tardi a trovarmi, insisti.
Se non ci sono in nessun posto, cerca in un altro,
perchè io sono seduto da una qualche parte
ad aspettare te.


- Walt Whitman -

G. Klimt, Ragazza col velo blu, 1902


Buona giornata a tutti. :-)



lunedì 23 settembre 2024

Autunno e altre poesie - Salvatore Quasimodo

 Autunno mansueto, io mi posseggo
e piego alle tue acque a bermi il cielo,
fuga soave d’alberi e d’abissi.
Aspra pena del nascere
mi trova a te congiunto;
e in te mi schianto e risano:
povera cosa caduta
che la terra raccoglie.

- Salvatore Quasimodo -



S' ode ancora il mare

Già da più notti s'ode ancora il mare,
lieve, su e giù, lungo le sabbie lisce.
Eco d'una voce chiusa nella mente
che risale dal tempo; ed anche questo
lamento assiduo di gabbiani: forse
d'uccelli delle torri, che l'aprile
sospinge verso la pianura. Già
m'eri vicina tu con quella voce;
ed io vorrei che pure a te venisse,
ora, di me un'eco di memoria,
come quel buio murmure di mare.

- Salvatore Quasimodo -




Ti cammino sul cuore, 
ed è un trovarsi d’astri 
in arcipelaghi insonni.

- Salvatore Quasimodo -



In alto c'è un pino distorto;
sta intento ed ascolta l'abisso
col fusto piegato a balestra.

Rifugio d'uccelli notturni,
nell'ora più alta risuona
d'un battere d'ali veloce.

Ha pure un suo nido il mio cuore
Sospeso nel buio, una voce;
sta pure in ascolto, la notte.

- Salvatore Quasimodo -



Se mi desti t'ascolto, 
e ogni pausa è cielo in cui mi perdo,
serenità d'alberi a chiaro della notte. 

- Salvatore Quasimodo -



Buona giornata a tutti. :-)

sabato 21 settembre 2024

Fammi un ritratto del sole e altre poesie - Emily Dickinson

                                                         Fammi un ritratto del sole
così che io possa appenderlo in camera mia
e possa fingere di scaldarmi
mentre gli altri lo chiamano “Giorno”!
Disegnami un pettirosso su un ramo
così che io possa ascoltarlo mentre dormo
e quando cesserà il lavoro nei campi
anch’io deporrò la mia illusione.
Dimmi se è vero che fa caldo a mezzogiorno
se sono i ranuncoli quelli che volano
o le farfalle quelle che fioriscono.

Poi, manda via il gelo dai prati
e scaccia la ruggine dagli alberi
dammi l’illusione che ruggine e gelo
non debbano più tornare!

- Emily Dickinson - 


Temo un uomo di poche parole –
temo un uomo che tace –
l’arringatore – posso superarlo –
il chiacchierone – posso intrattenerlo –
ma di colui che pondera
mentre gli altri spendono tutto ciò che hanno –
di quest’uomo diffido –
temo ch’egli sia grande.
- Emily Dickinson - 

Dipinto “Autunno” di Kandinskij


“Se avessimo le ali
per fuggire la memoria
molti volerebbero.
Abituati a esseri più lenti
gli uccelli con sgomento...
scruterebbero la folla
di persone in fuga
dalla mente dell’uomo”

- Emily Dickinson -


Buona giornata a tutti. :-)

martedì 3 settembre 2024

Accettarsi - Anna Magnani

 Ce metti una vita intera per piacerti, e poi, arrivi alla fine e te rendi conto che te piaci. Che te piaci perché sei tu, e perché per piacerti c’hai messo na vita intera: la tua.
Ce metti una vita intera per accorgerti che a chi dovevi piacè, sei piaciuta e a chi no, mejo così. Ce metti na vita per contà i difetti e riderce sopra, perché so belli, perché so i tuoi. Perché senza tutti quei difetti, e chi saresti? Nessuno.
Quante volte me sò guardata allo specchio e me so vista brutta, terrificante. Co sto nasone, co sti zigomi e tutto il resto. E quando la gente me diceva pe strada “Bella Annì! Anvedi quanto sei bona!” io nun capivo e tra me e me pensavo “Ma bella de che?”
Eppure, dopo tanti anni li ho capiti.
C’ho messo na vita intera per piacermi.
E adesso, quando me sento dì “Bella Annì, quanto sei bona!”, ce rido sopra come na matta e lo dico forte, senza vergognarmi, ad alta voce “Anvedi a sto cecato!”.


- Anna Magnani - 


Stamattina ho avuto un’illuminazione: è tutta colpa mia. Il mio errore più grave è stato di non capire che – il tempo passava –
Il tempo passava e io ero fissa nell’atteggiamento della sposa ideale di un marito ideale. Invece di rianimare la nostra vita sessuale m’incantavo nel ricordo delle nostre notti di una volta. M’immaginavo di aver conservato il mio viso e il mio corpo di trent’anni, invece di curare il mio fisico, di far ginnastica, di frequentare un istituto di bellezza. 
Ho lasciato atrofizzare la mia intelligenza; non mi coltivavo più; mi dicevo: -più tardi, quando le bambine mi avranno lasciata–. (…) 
Sì, la giovane studentessa che Maurice sposò, che si appassionava agli avvenimenti, alle idee, ai libri, era diversa dalla donna di oggi, il cui universo è tutto in queste quattro mura. (…) 
In generale davo tutto per scontato, e questo deve averlo seccato, lui che cambia, che mette sempre in questione tutte le cose. 
La noia non perdona. E nemmeno avrei dovuto ostinarmi nel nostro patto di fedeltà. Se gli avessi reso la sua libertà - e magari approfittato della mia –

- Simone de Beauvoir - 
Una donna spezzata



Una donna deve fare ogni cosa due volte meglio di un uomo per essere giudicata brava la metà. 
Per fortuna non è difficile...

- Charlotte Whitton -




Donne di tutte le terre

Donna della mia infanzia
china su me come la faccia del mondo
nuvola della terra
vagante sopra i miei occhi;
nuvola dai capelli neri, dagli occhi viola;
donna della mia fanciullezza
che mettevi il pane dolce
tra le mie mani fredde
e mi dicevi: cresci, cresci presto;
donna che mi davi l’ansia
di arrivare in fretta,
prima del tempo,
alla meta;
donna che mettevi la mano protettrice e dolce
sulla rivolta dei miei capelli al vento,
dopo le corse;
donna che mi guidasti sulla soglia,
all’alba, nel mio primo viaggio
nel mondo;
donna che mi indicavi
le spalle dure dei minatori,
dei contadini rotti sulla terra
e mi dicevi: cresci e fai giustizia di questo;
donna che venivi fra le mura della prigione
a vendicarmi figlio tuo e del mondo
e rinsaldavi col tuo cuore
il mio per la lotta di domani,
donna che fra mura e grate di ferro
mi dicesti: sei cresciuto; ora sei del mondo;
donna che incontrai sulla via del mio cammino;
donna che mi aspettavi senza conoscermi;
donna che sapevo di dovere incontrare;
donna che sentì forte il mio petto
ed amò la mia forza;
donna che sentì cedere il mio cuore
e gli diede la sua forza;
donna che baciò le mie ferite
e prese con le sue mani il mio sangue;
donna con cui feci la strada più triste;
donna con cui percorsi la strada più bella;
donna che sei mia madre;
donna che sei la maternità del mondo
donna che sei mia moglie;
donna che sei la moglie di ogni uomo del mondo;
donna che sei la madre del mio bambino
donna che sei la madre
di tutti i bimbi del mondo,
donna che stringi nel pugno
un fiore o un martello
o un’arma di libertà;
donna di tutte le terre
donna di tutte le età del tempo
donna di tutte le età della vita
col cuore, col sangue
di ogni uomo del mondo
ti amo.

- Salvatore Di Benedetto - 
Tratta dalla raccolta “Le parole nemiche”


Buona giornata a tutti. :-)

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domenica 1 settembre 2024

Magnificat – Ferdinando Pessoa

 Quando passerà questa notte interna, l’universo,
e io, l’anima mia, avrò il mio giorno?
Quando mi desterò dall’essere desto?
Non so. Il sole brilla alto:
impossibile guardarlo.
Le stelle ammiccano fredde:
impossibile contarle.
Il cuore batte estraneo:
impossibile ascoltarlo.
Quando finirà questo dramma senza teatro,
o questo teatro senza dramma,
e potrò tornare a casa?
Dove? Come? Quando?
Gatto che mi fissi con occhi di vita,
chi hai là in fondo?
Si, sì, è lui!
Lui, come Giosuè, farà fermare il sole
e io mi sveglierò;
e allora sarà giorno.
Sorridi nel sonno, anima mia!
Sorridi anima mia: sarà giorno!

- Ferdinando Pessoa - 


Porto dentro il mio cuore,
come un cofanetto pieno che non si può chiudere,
tutti i luoghi dove sono stato,
tutti i porti a cui sono arrivato,
tutti i paesaggi che ho visto da finestre o da oblò,
o dai ponti di poppa delle navi, sognando ..

- Fernando Pessoa -




E dopotutto ci sono tante consolazioni!
C’è l’alto cielo azzurro, limpido e sereno, in cui fluttuano sempre nuvole imperfette.
E la brezza lieve….
Alla fine, arrivano sempre i ricordi, con le loro nostalgie e la loro speranza, e un sorriso di magia alla finestra del mondo, quello che vorremmo, bussando alla porta di quello che siamo.

- Fernando Pessoa - 




Buona giornata a tutti. :-)


mercoledì 28 agosto 2024

Non mi accorsi del momento - Rabindranath Tagore

Non mi accorsi del momento in cui varcai
di questa vita
per la prima volta la soglia

Qual fu la potenza che mi schiuse
in questo vasto mistero
come sboccia un fiore
in una foresta a mezzanotte?

Quando al mattino guardai la luce,
subito sentii che non ero
uno straniero in questo mondo,
che l’inscrutabile, senza nome e forma
mi aveva preso tra le sue braccia
sotto l’aspetto di mia madre.

Così, nella morte, lo stesso sconosciuto
m’apparirà come sempre a me noto.
e poiché amo questa vita
so che amerò anche in morte.

Rabindranath Tagore -

Non mi accorsi del momento, una delle poesie più belle di Rabindranath Tagore, parla del mistero della nascita e dell’unità tra uomo e natura. Il poeta sente che tornerà forse un giorno dalla stessa potenza che gli ha dato la vita in questo mondo, e l’amerà così come ama questa vita, che l’ha accolto come se non fosse uno straniero e l’ha preso tra le braccia di una madre per assaporare tutta la bellezza della vita.



Amica mia, questa sera
mi sembra che,
attraverso mondi innominabili
dove già siamo vissuti,
abbiamo lasciato
il ricordo della nostra unione,

Tu e Io.
Quando leggo antiche
leggende, ispirate
da passioni spente, oggi,
mi sembra che una volta
eravamo una persona sola,

Tu e Io
e che la memoria ritorni
a quel tempo…

Rabindranath Tagore -

Amica mia, una delle poesie più belle di Rabindranath Tagore, è una riflessione mistica sulla possibilità di rivivere dopo la morte e sulla possibilità che ci sia una connessione tra le due vite. Il poeta parla ad una sua amata amica che gli sembra di conoscere già da prima di questa vita: in altri mondi e in altri tempi il ricordo della loro unione è ancora vivo, così come in questo. “Tu e Io” ricorre per ben due volte, per sottolineare l’importanza della loro unione e unità.



Rabindranath Tagore (1861-1941), chiamato talvolta Gurudev, è stato un poeta, drammaturgo, scrittore e filosofo bengalese. Premio Nobel per la Letteratura del 1913, nelle sue poesie, Rabindranath Tagore esprime con profonda sensibilità la propria ricerca dell’armonia e della bellezza, attraverso la convinzione che esista un Dio Assoluto presente in ogni essere vivente. La sua anima parla con intensità nelle sue liriche, che sono un inno all’amore e alla vita.


Buona giornata a tutti :-)


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sabato 3 agosto 2024

Il Passato - Emily Dickinson

                                                 E' una curiosa creatura il passato

Ed a guardarlo in viso
Si può approdare all'estasi
O alla disperazione.

Se qualcuno l'incontra disarmato,
Presto, gli grido, fuggi!

Quelle sue munizioni arrugginite
Possono ancora uccidere!

- Emily Dickinson - 

Dipinto: Elihu Vedder (1836-1923), The Hearth of the Rose


Mi son nascosta nel mio fiore,
così che, quando appassirà dentro il tuo vaso,
per me tu senta, senza sospettarlo,
quasi una solitudine.

 - Emily Dickinson -



Ophelia - Jules Joseph Lefebvre

Amarti anno dopo anno - 
può sembrare meno 
di sacrificio, e conclusione - 
eppure, caro, 
il sempre potrebbe essere breve, vorrei mostrarti - 
perciò l'ho congiunto, ora, con un fiore. 

- Emily Dickinson -  




Emily Elizabeth Dickinson nasce 10 dicembre 1830 ad Amherst (Massachusetts), in una stimata famiglia, frequenta la scuola sino alle scuole superiori, cosa anomala per l’epoca. 
A soli 23anni decide di ritirarsi in una vita solitaria ed appartata non giustificata da problemi fisici. 
Rimane quindi irrisolto il mistero Emily Dickinson, affidato all'insondabilità della sua coscienza più profonda. Manifesta un carattere contraddittorio e complesso, venato da una fierezza irriducibile. 
Studia in casa come autodidatta, scrive lettere alle quali spesso allega le sue poesie. Compie brevi viaggi, incontra ed entra in amicizia con scrittori, filosofi. 
La casa dei Dickinson è praticamente il centro della vita culturale del piccolo paese, dunque uno stimolo continuo all'intelligenza della poetessa, che in questo periodo incomincia a raccogliere segretamente i propri versi in fascicoletti. 
In pochi anni viene colpita da una serie di disgrazie familiari, muore il padre, l’anno dopo la madre, alcuni amici con i quali era in contatto epistolare. 
I suoi scritti non sono mai stati pubblicati. 
Solo dopo la sua morte avvenuta il 15 maggio 1886 la sorella Vinnie scopre i versi nascosti e fa pubblicare 1775 poesie. 
Una rivelazione editoriale che, grazie all'enorme potenza sensitiva, mentale e metafisica della poesia di Emily Dickinson, ha dato il via ad un vero e proprio fenomeno di culto.
per saperne di più: http://it.wikipedia.org/wiki/Emily_Dickinson





Buona giornata a tutti. :-)


giovedì 4 luglio 2024

Straniero - Charles Baudelaire

 Dimmi, enigmatico uomo, chi ami di più? Tuo padre, tua madre, tua sorella o tuo fratello?
- Non ho né padre, né madre, né sorella, né fratello.
- I tuoi amici?
- Usate una parola il cui senso mi è rimasto fino ad oggi sconosciuto.
- La patria?
- Non so sotto quale latitudine si trovi.
- La bellezza?
- L’amerei volentieri, ma dea e immortale.
- L’oro?
- Lo odio come voi odiate Dio.
- Ma allora che cosa ami, meraviglioso straniero?
- Amo le nuvole… Le nuvole che passano… laggiù… Le meravigliose nuvole!

- Charles Baudelaire -



L'amore mio mi chiede

L'amore mio mi chiede:
"Qual è la differenza tra me e il cielo?"
La differenza è che
 
se tu ridi, amore mio,
io mi dimentico il cielo.

- Nizar Qabbani -




I Liberi Pensatori sono coloro che sono disposti a usare le loro menti senza pregiudizio e senza timore di comprendere cose che si scontrano con le proprie usanze, privilegi, o credenze. 
Questo stato d'animo non è comune, ma è essenziale per il pensiero giusto. 
Dove è assente, la discussione tende a diventare peggio che inutile. 

- Lev Tolstoj - 



Dammi mille baci e poi cento,
poi altri mille e poi altri cento,
e poi ininterrottamente ancora altri mille e altri cento ancora.
Infine, quando ne avremo sommate le molte migliaia,
altereremo i conti o per non tirare il bilancio
o perché qualche maligno non ci possa lanciare il malocchio,
quando sappia l’ammontare dei baci.


- Catullo - 




Buona giornata a tutti :-)

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sabato 11 maggio 2024

La Madre, 1933 - Giuseppe Ungaretti

                                            E il cuore quando d’un ultimo battito
Avrà fatto cadere il muro d’ombra,
Per condurmi, Madre, sino al Signore,
Come una volta mi darai la mano.

In ginocchio, decisa,
Sarai una statua di fronte all’Eterno,
Come già ti vedeva
Quando eri ancora in vita.

Alzerai tremante le vecchie braccia,
Come quando spirasti
Dicendo: Mio Dio, eccomi.

E solo quando m’avrà perdonato,
Ti verrà desiderio di guardarmi.

Ricorderai d’avermi atteso tanto,
E avrai negli occhi un rapido sospiro.


- Giuseppe Ungaretti - 
"Sentimento del tempo", 1933



"«Ecco, prendi te per esempio. Tu sei unico», spiegò la mamma, «e anch’io sono unica, ma se ti abbraccio non sei più solo e nemmeno io sono più sola».
«Allora abbracciami», disse Ben stringendosi alla mamma.
Lei lo tenne stretto a sé. Sentiva il cuore di Ben che batteva. Anche Ben sentiva il cuore della mamma e l’abbracciò forte forte.
«Adesso non sono solo», pensò mentre l’abbracciava, «adesso non sono solo. Adesso non sono solo».

«Vedi», gli sussurrò mamma, «proprio per questo hanno inventato l’abbraccio»"
- David Grossman - 
"L'abbraccio"


Ninna nanna per mia madre

Dormi, dormi, cara mamma,
dormono i tuoi nipoti dolci,
dormono, lavati, i piatti,
dorme fresco anche il bucato,
dormono le scale stanche
del mio nido di pietra,
dorme silenzioso il grillo
nel campanello della porta,
dorme la tua vecchia casa,
dorme, sotto terra, la vigna.
Dormi! E nel sogno, vicino al mare,
sentiti una ragazza,
e accanto ad una corda,
sentiti una bambina.
Rivediti ancor prima:
quando eri senza ricordi
una piccola piccina.
Dormi, madre mia incanutita,
dormi, madre mia amata!

- Grigore Vieru -
(1935-2009)

poeta moldavo, più volte candidato al Nobel per la Pace

Immagine: Claude Monet - "Camille Monet con bambino", 1875

Per le Mamme che ormai vivono solo nel cuore e nel ricordo

"Eri un roseto. Il fiato che si smorza
fu il tuo dono più tuo, estrema rosa.
Chi scrisse su una tomba “qui riposa”
non sa dove comincia la tua forza"
 - Maria Luisa Spaziani - 

"A mia madre" in : "Transito con catene", 1977

dipinto: Maternità - P. Picasso

La donna è la protezione e quasi la dimora di altre anime che in lei possono svilupparsi. Questa duplice funzione di compagna dell'anima e di madre delle anime, non è limitata agli stretti confini dei rapporti matrimoniali e materni, ma si estende a tutti gli esseri umani che entrano nel suo orizzonte 

- Edith Stein - 
La donna


O potente Madre di Dio e Madre mia Maria,
è vero che non sono degno neppure di nominarti,
ma Tu mi ami e desideri la mia salvezza.

Concedimi, benché la mia lingua sia immonda,
di poter sempre chiamare in mia difesa
il tuo santissimo e potentissimo nome,
perché il tuo nome è l’aiuto di chi vive e la salvezza di chi muore.

Maria purissima, Maria dolcissima, concedimi la grazia
che il tuo nome sia da oggi in poi il respiro della mia vita.
Signora, non tardare a soccorrermi ogni volta che Ti chiamo,
poiché in tutte le tentazioni e in tutte le mie necessità
non voglio smettere di invocarti ripetendo sempre: Maria, Maria.

Così voglio fare durante la mia vita
e spero particolarmente nell’ora della morte,
per venire a lodare eternamente in Cielo il tuo amato nome:
“O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria”.

Maria, amabilissima Maria,
che conforto, che dolcezza, che fiducia, che tenerezza
sente l’anima mia anche solo nel pronunciare il tuo nome,
o soltanto pensando a Te!
Ringrazio il mio Dio e Signore che Ti ha dato per mio bene
questo nome così amabile e potente.

O Signora, non mi basta nominarti qualche volta,
voglio invocarti più spesso per amore;
voglio che l’amore mi ricordi di chiamarti ad ogni ora,
in modo tale da poter esclamare anch’io insieme a Sant’Anselmo:
“O nome della Madre di Dio, tu sei l’amore mio!”.

Mia cara Maria, mio amato Gesù,
i vostri dolcissimi Nomi vivano sempre nel mio ed in tutti i cuori.
La mia mente si dimentichi di tutti gli altri,
per ricordarsi solo e per sempre di invocare i vostri Nomi adorati.

Mio Redentore Gesù e Madre mia Maria,
quando sarà giunto il momento della mia morte,
in cui l’anima dovrà lasciare il corpo,
concedetemi allora, per i vostri meriti,
la grazia di pronunciare le ultime parole dicendo e ripetendo:
“Gesù e Maria vi amo, Gesù e Maria vi dono il cuore e l’anima mia”.

- Sant’Alfonso Maria de’ Liguori - 


Tantissimi Auguri a tutte le mamme del mondo! 
Il Signore Vi Benedica e Vi protegga sempre per quello che fate ogni giorno. 
Un pensiero speciale anche per le mamme che sono in Cielo. 
E una preghiera alla nostra Mamma Celeste!

- Stefania -