lunedì 31 agosto 2020

Qualcuno - Dennis O’Driscoll

Qualcuno si sta vestendo per la morte oggi,
un cambio di gonna o cravatta,
mangiando l’ultimo pasto di un piatto di fette imburrate

 e del tè,
avendo appena fatto caso alla sua erezione 

che è stata l’ultima,
lui radendosi il viso perfettamente per la gelida esposizione,
lei spruzzando deodorante sulla ruvida peluria dell’ascella,
qualcuno oggi esce di casa per i propri doveri,
salutando per sempre i vicini 

che poi si uniranno alla processione,
qualcuno si taglia le unghie per l’ultima volta, 

un momento prezioso
il girovita di qualcuno non verrà segnato da nessun elastico
in futuro,
qualcuno mette alla porta le bottiglie del latte per un giorno
che non arriverà,
l’alito fresco di qualcuno sta per essere 

portato via ancora pulito,
qualcuno sta scrivendo un assegno che sarà rifiutato per
“firmatario deceduto”,
qualcuno evidenzia date postume sul calendario,
qualcuno sta ascoltando delle insignificanti 

previsioni del tempo,
qualcuno sta facendo promesse avventate agli amici,
la bara di qualcuno viene sabbiata, laminata, lucidata
anche se lui stamattina si sente più o meno bene come sempre
qualcuno, se gli venisse chiesto, non troverebbe niente da
segnalare nella data di oggi,
profumo e saluti i suoi ultimi desideri, il testamento
qualcuno oggi sta vedendo il mondo per l’ultima volta
con la stessa innocenza con cui lo guardò la prima.

- Dennis O’Driscoll -
(Someone-da New and selected poems,Anvil Press, 2004]



Dennis O'Driscoll (1 gennaio 1954-24 dicembre 2012), irlandese, poeta, saggista, critico ed editore. Considerato come uno dei migliori poeti europei del suo tempo.


Essere stati amati tanto profondamente ci protegge per sempre, anche quando la persona che ci ha amato non c’è più. 
È una cosa che ti resta dentro, nella pelle.

J. K. Rowling



"Nella vita le cose passano sempre, come in un fiume. 
Anche le più difficili che ti sembra impossibile superare le superi, 
e in un attimo te le trovi dietro alle spalle e devi andare avanti. 
Ti aspettano cose nuove." 

- Niccolò Ammanniti -
da: Ti prendo e ti porto via


Buona giornata a tutti. :-)

sabato 29 agosto 2020

Fantasia - John Keats

Lascia sempre vagare la fantasia,
È sempre altrove il piacere:
E si scioglie, solo a toccarlo, dolce,
Come le bolle quando la pioggia picchia;
Lasciala quindi vagare, lei, l’alata,
Per il pensiero che davanti ancor le si stende;
Spalanca la porta alla gabbia della mente,
E, vedrai, si lancerà volando verso il cielo.

- John Keats - 



La forza dell'amore

Scuote Amore il mio cuore
come il vento sul monte
si abbatte sulle querce.
Subito a me il cuore si agita nel petto
solo che appena ti veda, e la voce
non esce, e la lingua si spezza.
Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e gli occhi più non vedono
e rombano le orecchie.

Saffo


Buona giornata a tutti:-)




venerdì 28 agosto 2020

Addormentarsi adesso svegliarsi tra cent'anni - Nazim Hikmet

Addormentarsi adesso
svegliarsi tra cento anni, amor mio..."
"No,
non sono un disertore.
Del resto, il mio secolo non mi fa paura
il mio secolo pieno di miserie e di scandali
il mio secolo coraggioso grande ed eroico.
Non ho mai rimpianto d'esser venuto al mondo troppo presto
sono del ventesimo secolo e ne son fiero.

Mi basta esser là dove sono, tra i nostri,
e battermi per un mondo nuovo..."

"Tra cento anni, amor mio..."

"No,

prima e malgrado tutto.

Il mio secolo che muore e rinasce
il mio secolo
i cui ultimi giorni saranno belli
la mia terribile notte lacerata dai gridi dell'alba
il mio secolo splenderà di sole, amor mio
come i tuoi occhi..."

- Nazim Hikmet -





Ci spogliammo.
Chiudemmo fuori dalla porta
le case, i cani,
i giardini, le statue,
la morte.

- Ghiannis Ritsos -

                                                           


Non è vero che l'amore non ha dubbi. 
Non è vero che chi si ama non cade, non piange, non perde. 
Solo che l'amore vero poi si rialza, 
poi si guarda negli occhi e si asciuga le lacrime, 
si prende per mano e si ricostruisce. 
Non è vero che l'amore regala solo sorrisi, 
che è perfetto, che non ferisce mai. 
L'amore, quello vero, cade, sembra svanire, 
si logora e si sporca, 
ma è amore e va avanti. 
L'amore, quello vero, non è mai perfetto. 
E' quello che in tutte le sue imperfezioni 
prende coraggio e resiste. 
E ad ogni prova superata è sempre più forte. 



Buona giornata a tutti. :-)





































giovedì 27 agosto 2020

Il falco pigro - don Bruno Ferrero


Un grande re ricevette in omaggio due pulcini di falco e si affrettò a consegnarli al Maestro di Falconeria perchè li addestrasse. Dopo qualche mese, il maestro comunicò al re che uno dei due falchi era perfettamente addestrato.
"E l'altro?" chiese il re.
"Mi dispiace, sire, ma l'altro falco si comporta stranamente; forse è stato colpito da una malattia rara, che non siamo in grado di curare. Nessuno riesce a smuoverlo dal ramo dell'albero su cui è stato posato il primo giorno. Un inserviente deve arrampicarsi ogni giorno per portargli cibo".
Il re convocò veterinari e guaritori ed esperti di ogni tipo, ma nessuno riuscì a far volare il falco.
Incaricò del compito i membri della corte, i generali, i consiglieri più saggi, ma nessuno potè schiodare il falco dal suo ramo.
Dalla finestra del suo appartamento, il monarca poteva vedere il falco immobile sull'albero, giorno e notte.
Un giorno fece proclamare un editto in cui chiedeva ai suoi sudditi un aiuto per il problema.
Il mattino seguente, il re spalancò la finestra e, con grande stupore, vide il falco che volava superbamente tra gli alberi del giardino.
"Portatemi l'autore di questo miracolo" ordinò.
Poco dopo gli presentarono un giovane contadino.
"Tu hai fatto volare il falco? Come hai fatto? Sei un mago, per caso?" gli chiese il re.
Intimidito e felice, il giovane spiegò:
"Non è stato difficile, maestà. Io ho semplicemente tagliato il ramo. Il falco si è reso conto di avere le ali ed ha incominciato a volare".

Talvolta, Dio permette a qualcuno di tagliare il ramo a cui siamo tenacemente attaccati, affinchè ci rendiamo conto di avere le ali.


Altra Morale. Siamo tutti nati per volare, per sprigionare l'incredibile potenziale che possediamo come esseri umani. Ma a volte ci sediamo sui nostri comodi rami casalinghi, abbarbicati alle cose che per noi sono familiari. Le possibilità sono infinite, ma per molti di noi, rimangono inesplorate. Ci conformiamo alla familiarità, al comfort e all'ordinario. Così per molte persone le vite sono mediocri invece che eccitanti, emozionanti e elettrizzanti.
Quello che è successo al pennuto di questa bellissima storia è ciò che ci succede quando riusciamo ad allontanarsi dalla nostra cosiddetta "zona di comfort", superando le paure e i limiti che spesso ci tengono bloccati.

- don Bruno Ferrero -
da: "Ma noi abbiamo le ali"



Tutto il segreto è lì, nella volontà di fare della nostra esistenza la più bella e ricca avventura che ci è dato di vivere, nonostante tutto.

(Romano Battaglia)
Dialogo ai confini dell’anima




Non devi essere quello che non sei, qualcun altro. Devi andare d'accordo con te stesso. 
Pensa a tutto il tempo che devi trascorrere con te stesso... 
Se non hai stima di te stesso, come puoi pretendere che l'abbiano gli altri?

(Jerry Lewis, dal film: Le folli notti del dottor Jerryl) 


Buona giornata a tutti. :-)




martedì 25 agosto 2020

Santa Maria donna dell’ultima ora – don Tonino Bello

Santa Maria, donna dell’ultima ora, quando giungerà per noi la grande sera e il sole si spegnerà nei barlumi del crepuscolo, mettiti accanto a noi perché possiamo affrontare la notte.
Piàntati sotto la nostra croce e sorvegliaci nell’ora delle tenebre. 
Liberaci dallo sgomento del baratro. Pur nell’eclisse, donaci trasalimenti di speranza. Infondici nell’anima affaticata la dolcezza del sonno. 
Dissipa in noi la paura della morte!
Se tu ci darai una mano, non avremo più paura di lei. 
Anzi, l’ultimo istante della nostra vita, lo sperimenteremo come l’ingresso nella Cattedrale sfolgorante di luce, al termine di un lungo pellegrinaggio con la fiaccola accesa. Giunti sul sagrato, dopo averla spenta, deporremo la fiaccola. Fa’, ti preghiamo, che la nostra morte possiamo viverla così.
Il calore del tuo volto, in quell’estremo istante della vita, evocherà dalle tombe mai aperte della nostra coscienza un altro istante: il primo dopo la nascita, quando abbiamo sperimentato il calore di un altro volto, che rassomigliava tanto al tuo. 
E forse solo allora, sia pure con le luci fioche della mente che si spegne, capiremo che i dolori dell’agonia altro non sono che travagli di un parto imminente.
Santa Maria, donna dell’ultima ora, disponici al grande viaggio. 
Aiutaci ad allentare gli ormeggi senza paura. 
Sbriga tu stessa le pratiche del nostro passaporto. Se ci sarà il tuo viso, non avremo più nulla da temere sulla frontiera. 
Aiutaci a saldare, con i segni del pentimento e con la richiesta di perdono, le ultime pendenze nei confronti della giustizia di Dio. 
Mettici in regola le carte, insomma, perché, giunti alla porta del paradiso, essa si spalanchi al nostro bussare.
Ed entreremo finalmente nel Regno, accompagnati dall’eco dello Stabat Mater che, con accenti di mestizia e di speranza, ma anche con l’intento di accaparrarci anzitempo la tua protezione, abbiamo cantato tante volte nelle nostre chiese al termine della Via Crucis: “Quando corpus morietur, fac ut animae donetur paradisi gloria. Amen!”

(don Tonino Bello)



Alla misericordia di Dio - lo sappiamo - nulla è impossibile! Anche i nodi più intricati si sciolgono con la sua grazia.
E Maria, che con il suo “sì” ha aperto la porta a Dio per sciogliere il nodo dell’antica disobbedienza, è la madre che con pazienza e tenerezza ci porta a Dio perché Egli sciolga i nodi della nostra anima con la sua misericordia di Padre.

Papa Francesco - Preghiera Mariana 12 ottobre 2013


Santa Maria Mediatrice

O Maria, nostra Mediatrice,
in te il genere umano
ripone tutta la sua gioia.
Da te attende protezione.
In te solo trova il suo rifugio.

Ed ecco, anch’io
vengo a te con tutto il mio fervore,
perchè non ho coraggio
di avvicinarmi a tuo Figlio:
pertanto imploro la tua intercessione
per ottenere salvezza.

O tu che sei compassionevole,
o tu che sei la Madre
del Dio di misericordia,
abbi pietà di me.

S. Efrem Siro, IV sec.































Buona giornata a tutti :-)

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lunedì 24 agosto 2020

Amore e Matrimonio - Dietrich Bonhoeffer

Il matrimonio è più del vostro amore reciproco. Ha maggiore dignità e maggiore potere. Finché siete solo voi ad amarvi, il vostro sguardo si limita nel riquadro isolato della vostra coppia. 
Entrando nel matrimonio, siete invece un anello della catena di generazioni che Dio fa andare e venire e chiama al suo regno.
Nel vostro sentimento godete solo il cielo privato della vostra felicità.
Nel matrimonio, invece, venite collocati attivamente nel mondo, e ne diventate responsabili.
Il sentimento del vostro amore appartiene a voi soli.
Il matrimonio, invece, è un'investitura, un ufficio. Per fare un re non basta che lui ne abbia voglia, occorre che gli riconoscano l'incarico di regnare. Così non è la voglia di amarvi che vi stabilisce come strumento della vita.
E' il Matrimonio che ve ne rende atti. Non è il vostro amore che sostiene il matrimonio: è il matrimonio che, d'ora in poi, porta sulle spalle il vostro amore.
Dio vi unisce in matrimonio: non lo fate voi, è Dio che lo fa. Dio protegge la vostra unità indissolubile di fronte a ogni pericolo che lo minaccia dall'interno e dall'esterno. Dio è il garante dell'indissolubilità.
E' una gioiosa certezza sapere che nessuna potenza terrena, nessuna tentazione, nessuna debolezza potranno sciogliere ciò che Dio ha unito.

- Dietrich Bonhoeffer -

Da: Resistenza e resa


Dipinto: (Eugenio Zampighi)

Cercare di infondere nei cuori dei vostri figli l’amore per la casa. Fate in modo che desiderino ardentemente stare con la propria famiglia. Molti peccati si potrebbero evitare se la nostra gente amasse davvero la propria casa. 



(Madre Teresa di Calcutta)





Dipinto: (Joseph Clark)


“Non v'è sabato senza sole,
non v'è donna senza amore,
né domenica senza sapore ”

(Proverbio Toscano)
 



La famiglia fondata sul matrimonio e aperta alla vita è la radice che alimenta non solo la singola persona, ma anche le stesse basi della convivenza sociale; il luogo in cui la persona sperimenta la condivisione, il rispetto e l’amore gratuito, ricevendo al tempo stesso la solidarietà che gli occorre.

- papa Benedetto XVI -




Buona giornata a tutti :-)




domenica 23 agosto 2020

La decisione - Tiziano Terzani

Si trattava di decidere presto cosa fare. Il primo istinto fu quello di un animale ferito: ritirarsi in una tana. D'un tratto mi parve di avere poche forze e di doverle concentrare al massimo.
Decisi di non dire niente a nessuno, tranne ai figli e a quegli amici che avrebbero trovato incomprensibile il mio scomparire dal mondo.
Volevo mettere a fuoco la mia mente, non essere distratto da nulla e da nessuno.
Innanzitutto dovevo scegliere dove curarmi e in particolare come curarmi. Chemioterapia, radioterapia, chirurgia con tutte le loro - si dice - devastanti conseguenze non sono più le sole alternative. Anzi, oggi che tutto è messo in discussione, che tutto quel che è ufficiale è visto con sospetto, che ogni autorità ha perso prestigio e che ognuno si sente in diritto, senza alcun ritegno, di giudicare tutto e tutti, è diventato sempre più di moda dir male della medicina classica e un gran bene di quella « alternativa ».
I nomi, se non altro, suonano più attraenti: ayurveda, pranoterapia, agopuntura, yoga, omeopatia, erbe cinesi, reiki, e - perché no? - i guaritori, filippini o no. 
C'è sempre un sentito dire, una persona di cui qualcuno racconta, una storia che sembra essere fatta apposta per essere creduta e dare speranza in una di queste sempre più numerose « cure ».
Non le presi sul serio neanche per un attimo.
Eppure, molte di queste pratiche vengono dall'Asia, dove ho vissuto per trent'anni; alcune hanno le loro radici in India, dove ora ho casa!
Io stesso in passato non ho avuto problemi a ricorrerci: in Cina misi mio figlio Folco, allora undicenne, nelle mani di un agopunturista che gli curò l'asma, e solo un anno prima di dover decidere cosa fare con me avevo portato Leopold, il mio amico francese, dal medico personale del Dalai Lama all'Istituto Medico­Astrologico (sì, questa è la combinazione) di Dharamsa-la, perché gli sentisse i suoi diciassette polsi e gli prescrivesse delle - pare efficacissime - pillole nere, tipo cacherelli di pecora, per un'epatite.
E poi: sono stato io a dire e a scrivere che l'uomo occidentale, imboccando l'autostrada della scienza, ha troppo facilmente dimenticato i sentieri della sua vecchia saggezza e che ora, conquistando l'Asia col suo modello di modernità, rischia di far scomparire anche là una grande quantità di conoscenza legata alle tradizioni locali!
Non avevo cambiato idea, ma quando si trattò della mia sopravvivenza non ebbi un momento di esitazione: dovevo affidarmi a ciò che mi era più familiare, alla scienza, alla ragione occidentale. Non era solo una questione di tempo, e in questi casi non se ne ha tanto da sprecare, visto che tutte le cosiddette medicine alternative agiscono, quando agiscono, a lungo termine. Era che nel fondo non mi fidavo. E l'aver fiducia nella cura e in chi la somministra è un fattore importantissimo, direi fondamentale, nel processo di guarigione.
La fortuna nella vita aiuta e io ne ho avuta in generale più della normale dose. 
Anche questa volta la fortuna fu dalla mia, o almeno io la sentii così; il che è in fondo esattamente la stessa cosa. Fra i colleghi giornalisti, vecchi d'Asia, ce n'era uno, corrispondente del New York Times, due volte premiato col Pulitzer, a cui ero legato da un'amicizia nata da alcune esperienze comuni: tutti e due eravamo stati arrestati ed espulsi dalla Cina; tutti e due, contro ogni logica di carriera, avevamo scelto, dopo sedi molto più «importanti », l'India come paese di cui occuparsi.
Ora ci legava un'altra coincidenza: un paio di anni prima l'amico aveva avuto lo stesso tipo di malanno ed era sopravvissuto. L'andai a trovare a Delhi e gli chiesi consiglio.
Quelli che avevano aggiustato lui, i « fixers » come li chiamava, erano a suo parere i migliori sul mercato. Gli credetti. 
Un paio di telefonate, un fax e nel giro di pochi giorni ero a New York, diciottesimo nella lista di un nuovo trattamento sperimentale, nella punta probabilmente più avanzata della medicina moderna occidentale: il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center o meglio l'MSKCC, come viene suggerito di scrivere sugli assegni, così che sulla presenza in quella istituzione possa essere mantenuta una certa discrezione anche con la propria banca.
(...)
Negli annunci economici del New York Times lessi di un monolocale da affittare su Central Park, lo andai a vedere e lo presi all'istante. 
Quei pochi metri quadrati di moquette grigia, ravvivati immediatamente con un paio di stoffe indonesiane e un piccolo bronzo cinese di Buddha sul davanzale di una grande, bassa finestra, divennero per alcuni mesi la mia tana.
A parte Angela e quelli dell'MSKCC, nessuno sapeva dov'ero. 
Il telefono non squillava mai, nessuno suonava alla porta; la sola via di comunicazione che avevo lasciata aperta col mondo era quella della posta elettronica coi suoi messaggi in bottiglia che approdavano di tanto in tanto sulla spiaggia cibernetica del mio computer, che poteva essere dovunque. 

- Tiziano Terzani -
da: "Un altro giro di giostra" 



Ci sono giorni nella vita in cui non succede niente, giorni che passano senza nulla da ricordare, senza lasciare una traccia, quasi non si fossero vissuti. 
A pensarci bene, i più sono giorni così, e solo quando il numero di quelli che ci restano si fa chiaramente più limitato, capita di chiedersi come sia stato possibile lasciarne passare, distrattamente, tantissimi. 
Ma siamo fatti così: solo dopo si apprezza il prima e solo quando qualcosa è nel passato ci si rende meglio conto di come sarebbe averlo nel presente. 
Ma non c'è più.


- Tiziano Terzani -

Immagine di Lucio Fontana - "Concetto spaziale"


Quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in giù, piglia quella che va in su.
È più facile andare in discesa, ma alla fine ti trovi in un buco.
A salire c’è speranza.
Può non essere facile ma è un altro modo di vedere le cose, è una sfida, ti tiene all’erta.

- Tiziano Terzani - 






Buona giornata a tutti :-)

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sabato 22 agosto 2020

Calma – Padre Michel Quoist

Signore,
fa' che con calma
riempia le mie giornate,
come il mare lentamente
ricopre tutta la spiaggia;



illumina la mia vita
come i raggi del tuo sole
fanno cantare
la superficie delle acque.

(Padre Michel Quoist)



“L’unica cosa che lo Spirito Santo richiede da noi è solo di dargli il nostro tempo, anche se all’inizio esso dovesse sembrare tempo perso.

Io non dimenticherò mai la lezione che un giorno mi fu data a questo riguardo. Dicevo a Dio: “Signore, dammi il fervore e io ti darò tutto il tempo che vuoi per la preghiera”.

Nel mio cuore trovai la risposta: “Dammi il tuo tempo e io ti darò tutto il fervore che vuoi nella preghiera”.



(Padre Raniero Cantalamessa)


Jean Guitton (Saint-Etienne 18 agosto 1901 – Parigi 21 marzo 1999) 
L’ultima cena di Gesù, partenza di Giuda
acquarello

Insegnami il tempo

Dio mio,
insegnami ad usare bene il tempo che tu mi dai
e ad impiegarlo bene, senza sciuparne.
Insegnami a prevedere senza tormentarmi,
insegnami a trarre profitto dagli errori passati,
senza lasciarmi prendere dagli scrupoli.
Insegnami ad immaginare l'avvenire
senza disperarmi che non possa essere
quale io l'immagino.
Insegnami a piangere sulle mie colpe
senza cadere nell'inquietudine.
Insegnami ad agire senza fretta,
e ad affrettarmi senza precipitazione.
Insegnami ad unire la fretta alla lentezza,
la serenità al fervore, lo zelo alla pace.
Aiutami quando comincio,
perché è  proprio allora che io sono debole.
Veglia sulla mia attenzione quando lavoro,
e soprattutto riempi Tu i vuoti delle mie opere.
Fa' che io ami il tempo
che tanto assomiglia alla Tua grazia
perché esso porta tutte le opere alla loro fine
e alla loro perfezione
senza che noi abbiamo l'impressione
di parteciparvi in qualche modo.

(Jean Guitton)



….Signore questa sera ti offro, 
per tutte le persone che non ti conoscono, 
o per tutte quelle che non pensano a pregare, 
questa biancheria candida, più morbida, 
più vaporosa, 
questa biancheria che profuma 
dell’amore delle mamme 
e di quello delle spose.
Ti offro tutti questi gesti quotidiani che,
ripetuti mille volte,
intessono nell’ ombra belle vite, 
vite meravigliose di umili
che sanno che amare significa resistere, 
ben al di là delle fatiche.


(Risponde il Signore) 

“Figliola, te l’ho mai detto? 
Te lo dico, e tu dillo ai tuoi fratelli: 
il Regno dei Cieli assomiglia ad una donna 
che, per tutta la vita, 
della biancheria sporca fa biancheria pulita, 
e non per il potere del detersivo miracoloso, 
ma col miracolo dell’amore, 
Ogni giorno silenziosamente donato”.

- Padre Michel Quoist -




Buona giornata a tutti. :-)

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