lunedì 30 novembre 2020

All’ombra e La Solitudine - Trilussa

Mentre me leggo er solito giornale
spaparacchiato all'ombra d'un pajaro,
vedo un porco e je dico. Addio, majale!
vedo un ciuccio e je dico. Addio, somaro!

Forse ‘ste bestie nun me caperanno,
ma provo armeno la soddisfazzione
de potè di' le cose come stanno
senza paura de finì in priggione.

- Trilussa -

Fonte : Giove e le bestie, 1932






La solitudine - Trilussa

Quand'ero ragazzino, mamma Mia
Me diceva: "Ricordati fijolo,
Quando te senti veramente solo
Tu prova a recità 'n' Ave Maria
L'anima tua de sola spicca er volo
E se solleva, come pe' maggia".
Ormai so' vecchio, er tempo m'è volato;
da un pezzo s'è addormita la vecchietta,
Ma quer consijo nun l'ho mai scordato.
Come me sento veramente solo
Io prego la Madonna benedetta
E l'anima da sola pija er volo!

(Trilussa)


Preghiera a Maria, Madonna del Divino Amore

O Maria, Tu risplendi sempre nel nostro cammino come segno di salvezza e di speranza.

Noi ci affidiamo a Te, Salute dei malati, che presso la croce sei stata associata al dolore di Gesù, mantenendo ferma la tua fede.

Tu, Salvezza del popolo romano, sai di che cosa abbiamo bisogno e siamo certi che provvederai perché, come a Cana di Galilea, possa tornare la gioia e la festa dopo questo momento di prova.

Aiutaci, Madre del Divino Amore, a conformarci al volere del Padre e a fare ciò che ci dirà Gesù, che ha preso su di sé le nostre sofferenze e si è caricato dei nostri dolori per condurci, attraverso la croce, alla gioia della risurrezione. Amen.

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.


Buona giornata a tutti. :-)

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domenica 29 novembre 2020

Lo scoiattolo Bernardo – don Bruno Ferrero

C'era una volta, nel parco di un vecchio castello, ormai diroccato, una grande, antica e generosa quercia. Proprio nella quercia, alla biforcazione di due rami, cinque allegri scoiattoli striati avevano costruito la loro casa. 
La casa degli scoiattoli aveva sette capaci magazzini, spalancati come bocche di uccellini sempre affamati. Per tutta l'estate, gli scoiattoli non facevano che correre, giorno e notte, per riempirli di cibarie. Sapevano che l'inverno era lungo e crudele e dovevano affrontarlo con la dispensa piena, se volevano arrivare a vedere la primavera. 
Gli scoiattoli non si riposavano mai: si davano da fare freneticamente per raccogliere ed ammassare grano e noci, ghiande e bacche. 
Lavoravano tutti. Tutti, tranne Bernardo. 
Bernardo era uno scoiattolo dal musetto intelligente, le orecchie da filosofo, il pelame lucente e una bella coda folta. Ma mentre i suoi compagni correvano avanti e indietro trafelati con le zampine cariche di provviste, se ne stava assorto con il muso all'aria e gli occhi chiusi. «Bernardo, perché non lavori?», chiesero gli scoiattoli. 
«Come, non lavoro», rispose Bernardo un po' offeso. 
«Sto raccogliendo i raggi del sole per i gelidi giorni d'inverno». 
E quando videro Bernardo seduto su una grossa pietra, gli occhi fissi sul prato, domandarono: «E ora, Bernardo, che fai?». 
«Raccolgo i colori» rispose Bernardo con semplicità. «L'inverno è così grigio». 
Quattro scoiattolini correvano e correvano, sempre più affannati. 
I magazzini si riempivano di nocciole e bacche e squisitezze. Bernardo, invece, se ne stava accoccolato all'ombra di una pianta. 
«Stai sognando, Bernardo?», gli chiesero con tono di rimprovero. 
Bernardo rispose: «Oh, no! Raccolgo parole. Le giornate d'inverno sono tante e sono lunghe. Rimarremo senza nulla da dirci». 
Venne l'inverno e quando cadde la prima neve, i cinque scoiattolini si rifugiarono nella loro tana dentro la grande quercia. 
I primi giorni furono pieni di felicità. Gli scoiattolini facevano una gran baldoria, mentre fuori fischiava il vento gelido. Suonavano le nacchere con i gusci di noce, cantavano e ballavano. E prima di dormire con il pancino ben pieno si divertivano a raccontare storielle divertenti sugli allocchi allocchiti e sulle volpi rimbambite. Ma, a poco a poco, consumarono gran parte delle provviste. 
I magazzini si vuotarono uno dopo l'altro, finirono le nocciole, poi le ghiande (anche quelle amare), poi le bacche. Rimasero solo le radici meno tenere. Nella tana si gelava e nessuno aveva più voglia di chiacchierare. 
Improvvisamente si ricordarono dello strano raccolto di Bernardo. Del sole, dei colori, delle parole. 
«E le tue provviste, Bemardo?», chiesero. 
Bernardo si arrampicò su un grosso sasso e cominciò a parlare: «Chiudete gli occhi. Ora sentite i caldi, dorati raggi del sole che si posano sulla vostra pelliccia; sono lucenti, giocano con le foglie, sono colate d'oro...». E mentre Bernardo parlava, i quattro scoiattolini cominciarono a sentirsi più caldi. Che magia era mai quella? 
«E i colori, Bernardo?», chiesero ansiosamente. «Chiudete gli occhi». E quando parlò dell'azzurro dei fiordalisi, dei papaveri rossi nel frumento giallo, delle foglioline verdi dell'edera, videro i colori come se avessero tanti piccoli campicelli in testa. 
«E le parole, Bernardo?». Bernardo si schiarì la gola, aspettò un attimo, e poi, come da un palcoscenico, disse: «Nascosto nella corteccia di un albero, nel bel mezzo di una foresta meravigliosa, vive uno scoiattolo dal pelo rosso, lo sguardo brillante e la coda a pennacchio. Questo straordinario scoiattoletto porta sul capo una corona di noci. È un genio: possiede certi poteri e conosce molti segreti. 
Quando un coniglietto è ferito da un cacciatore, è il genio scoiattolo che dice qual è la pianta utile per guarire la ferita. 
Quando un uccellino si rompe un'ala è il genio scoiattolo che gli applica un supporto di sottili aghi di pino perché possa volare ancora. 
Ma la cosa che gli riesce meglio è guarire i cuori malati di tristezza e di paura. «Ci vogliono tante coccole, per vivere», dice il genio scoiattolo, «e tanta tenerezza. Perché tutte le creature del bosco sono come i fiorellini che appassiscono se non sono baciati dai raggi di sole. Quando un animaletto è triste, io faccio il raggio di sole. E lui riapre i petali del suo cuore». 
Quando Bernardo tacque, i quattro scoiattolini applaudirono e gridarono: «Bernardo, sei un poeta». 
Bernardo arrossì, si inchinò e disse modestamente: «Lo so, cari musetti».
- don Bruno Ferrero -
Fonte: Tutte le storie di Bruno Ferrero


Insegnami ad ascoltare

Insegnami ad ascoltare, o mio Dio,
chi sta accanto a me,
la mia famiglia, i miei amici, i miei colleghi.
Aiutami a capire che,
per quante parole io possa udire,
il messaggio è:
"Accoglimi come persona. Ascolta me".

Insegnami ad ascoltare, o Dio premuroso,
i lontani,
il bisbiglio dei senza speranza,
il lamento dei dimenticati,
il grido degli angosciati.
Insegnami ad ascoltare, o Dio, mia Madre,
me stesso.

Aiutami ad avere meno paura,
a fidarmi della voce interiore,
che risuona nel mio intimo.
Insegnami ad ascoltare, Santo Spirito,
la tua voce,
nell'attività e nella noia,
nella sicurezza e nel dubbio,
nel rumore e nel silenzio.

Ruth McLean -


Buona giornata a tutti. :-)

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sabato 28 novembre 2020

La fiammella impertinente - Maria Maddalena Covassi

Era una calda giornata d'estate: l'erba dei prati, i fiori e le foglie degli alberi erano ingiallite da un sole infuocato.
La gente se ne stava chiusa in casa e gli animali non uscivano dalle loro tane.
Nel cielo non si vedeva nemmeno l'ombra di una nuvola, ma solo il bagliore accecante dei raggi del sole.
In primavera quando l'aria era tiepida, gli uomini avevano passato molto tempo all'aria aperta.
Nei giorni di festa si organizzavano merende nei prati colmi d'erbe e di fiori profumati.
I bambini si divertivano un mondo a correre e a giocare.
Al tramonto tutti ritornavano felici nelle loro case lasciando le tracce ..... del loro passaggio.
Spesso si dimenticavano barattoli, bottiglie e cartacce che nessuno si preoccupava di raccogliere.
Fu così che accadde.......e all'inizio nessuno se ne accorse!!!!!
Si udì solo uno stridio, una scintilla ed ecco........ che da un pezzo di vetro di bottiglia dimenticato nel bosco e, diventato incandescente, dai raggi del sole, si sprigionò una piccola fiammella.  
"Dove sono!" - disse la fiamma impaurita guardandosi in giro -   perché mi trovo qui da sola?"
"E' una fortuna che non ci siano le tue sorelle" - rispose una foglia che stava lì vicino.
"Guarda che cosa hai combinato, ci stai bruciando con il tuo calore vai via .....vuoi farci morire tutte?!"
"Non sono stata certo io.... a scegliere di nascere qui!" - replicò la fiammella indispettita da tale arroganza - "e adesso che ci sono, non ho nessuna voglia di andarmene!!!
Voglio diventare grande, bella e risplendente così tutti mi guarderanno e mi   ammireranno."
"Vattene!!!"- dissero in coro gli alberi agitando i rami per scacciarla.
"Non siate sciocchi! Lasciatemi in pace! Io posso fare   quello che voglio e di certo non mi fermerete voi!! Che non vi potete neanche muovere".
E così dicendo iniziò a spostarsi e, camminando, diventava sempre  più grande e colorata di rosso, di giallo, di arancio.
Si nutriva dell'erba secca, delle foglie e dei rami caduti dagli alberi, divorando tutto nel suo cammino.
"Dobbiamo andarcene, o moriremo" - dicevano gli scoiattoli saltando impauriti tra i rami degli alberi.   
Il gufo saggio, che se ne stava appollaiato sul ramo di una quercia, non aveva nessuna voglia di lasciare il suo nido.
"Aspettate"- disse - mi è venuta un'idea! Chiediamo al vento di aiutarci".
Il vento si stava riposando, negli ultimi tempi aveva lavorato parecchio e non desiderava essere disturbato.
"Caro vento, aiutaci a salvare il bosco! Dissero in coro gli animaletti. Soffia, soffia forte, spazza via quella fiammella impertinente che sta minacciando di distruggerci".
Allora il vento brontolando cercò di recuperare tutte le sue forze, e soffiando raggiunse la fiammella, che aveva delle lingue di fuoco cosi grandi.... da far paura.
La sollevò, e facendola danzare nell'aria la trasportò lontano.
"Aiuto st'ò volando, mi gira la testa! Lasciami stare vento dispettoso mettimi giù!".
Il vento non la ascoltò e continuò a soffiare.
Volteggiando nel cielo la fiammella arrivò sopra il tetto di una casa.
"Ecco sei arrivata! Ora me ne vado" - disse il vento - e andandosene fece cadere la fiammella dentro il camino.
Il buio la ingoiò: - "Non ci vedo"- disse la fiammella che lentamente si stava spegnendo per la mancanza d'aria.
Alla fine della corsa, tra la cenere di in una stufa, ritrovò le sue compagne che dormivano un lungo sonno.
Aspettavano di essere svegliate, per riscaldare e illuminare d'inverno le case degli uomini.

(Maria Maddalena Covassi)




Dio si serve dei venti contrari per portarci in porto.

- Charles de Foucauld -



Papa Francesco: Dio si cerca, i cristiani “seduti” non lo vedono.

Per incontrare Dio bisogna mettersi in cammino, perché un cristiano “quieto” non potrà “mai conoscere” il volto di Dio. 

Per incontrare Dio bisogna rischiare e mettersi in cammino, perché un cristiano “quieto” non potrà “mai conoscere” il volto del Padre.
Se un cristiano vuole conoscere la sua identità, non può starsene comodo in poltrona a sfogliare un libro perché al mondo “non c’è un catalogo” con dentro “l’immagine di Dio”. E nemmeno può disegnarsi un Dio di comodo obbedendo a regole che con Dio non hanno niente a che fare.

Papa Francesco, omelia 13 febbraio 2015, cappella di Casa S. Marta




Un uomo cercava una buona chiesa da frequentare ed entrò per caso in una chiesa in cui i fedeli e il prete stavano leggendo il loro libro di preghiere.
E dicevano:
"Non abbiamo fatto queste cose che avremmo dovuto fare, e abbiamo fatto queste altre cose che non avremmo dovuto fare."
L'uomo si lasciò cadere in un banco e sospirò sollevato dicendo:
"Grazie a Dio, ho finalmente trovato la mia gente."
Tutti abbiamo bisogno del perdono di Dio e degli altri, nessuno escluso.
Chi pensa o dice il contrario è solo bugiardo!



Buona giornata a tutti. :-)

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venerdì 27 novembre 2020

La solidità della tua casa - Omar Falworth

La solidità della tua casa non è nel cemento e nel ferro che sono stati impegnati per costruire le sue fondamenta, ma nella forza di volontà e nella solidità interiore che tu e il tuo coniuge siete capaci di trasmettervi e di trasmettere ai vostri figli.

Il calore della tua casa non è prodotto dall’impianto di riscaldamento che funziona perfettamente, ma dall’amore che tu e il tuo coniuge siete capaci di trasmettervi e di trasmettere ai vostri figli. Il calore artificiale riscalda per il tempo in cui è acceso il fuoco, il calore umano riscalda sempre.

La bellezza della tua casa non è nelle pareti ben tappezzate, nei mobili ben abbinati, nei soprammobili carini, ma nel buon umore che circola nell’aria, nel sottile profumo di contentezza che si sente in ogni stanza e nella gioia di vivere che emanate tu e i tuoi cari.

Tu sei come una lumaca: porti con te la tua casa, ma non sulle spalle, bensì nella tua testa. Quando si ha una buona ” casa psicologica” si vive felici anche in una baracca.

- Omar Falworth - 

da Pensieri per vivere meglio


Il silenzio è il miglior mezzo per mettere in comunicazione la propria anima con l’anima della terra.

Il silenzio è l’amico migliore che aiuta a ritrovare se stessi quando ci si perde lungo le strade della vita.

Il silenzio è il miglior maestro per chi desidera imparare ad amare tutte le cose dell’universo.

Più si ama il silenzio meno si è vulnerabili al fascino chiassoso e vuoto della vita odierna.

- Omar Falworth - 

da Pensieri per vivere meglio

 


Buona giornata a tutti. :-)

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giovedì 26 novembre 2020

La sala d'aspetto - Gianni Rodari

Chi non ha casa e non ha letto
si rifugia in sala d'aspetto.

Di una panca si contenta,
tra due fagotti s'addormenta.

Il controllore pensa: "Chissà
quel viaggiatore dove anderà?"

Ma lui viaggia solo di giorno,
sempre a piedi se ne va attorno:

cammina, cammina, eh, sono guai,
la sua stazione non la trova mai!

Non trova lavoro, non ha tetto,
di sera torna in sala d'aspetto:

e aspetta, aspetta, ma sono guai,
il suo treno non parte mai.

Se un fischio echeggia di prima mattina,
lui sogna d'essere all'officina.

Controllore non lo svegliare:
un poco ancora lascialo sognare.

- Gianni Rodari -




Nel paese della bugia, la verità è una malattia.

- Gianni Rodari -


Nel nostro tipo di civiltà, un uomo senza un soldo 
è inerme come un bimbo in fasce.

- Robert Anson Heinlein - 



 È solo un caso che tu sia bianco o nero, 
è solo un caso che tu sia gay o etero,
è solo un caso che tu sia diversamente abile 
o abile soltanto. 
Chi nota differenze si fa solo vanto 
della propria ignoranza.

- Antonio Recanatini -



Al povero non va dato ciò che è possibile a noi, ma ciò di cui lui ha bisogno. 

- don Oreste Benzi -



La nostra vita deve essere il nostro messaggio.

- Thich Nhat Hanh - 


Buona giornata a tutti. :-)

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mercoledì 25 novembre 2020

Credo nella preghiera – Padre Andrea Gasparino


Credo che la preghiera non è tutto, ma che tutto deve cominciare dalla preghiera: perché l’intelligenza umana è troppo corta e la volontà dell’uomo è troppo debole; perché l’uomo che agisce senza Dio non dà mai il meglio di sé stesso.
Credo che Gesù Cristo, dandoci il “ Padre nostro” ci ha voluto insegnare che la preghiera è amore.
Credo che la preghiera non ha bisogno di parole, perché l’amore non ha bisogno di parole.
Credo che si può pregare tacendo, soffrendo, lavorando, ma il silenzio è preghiera solo se si ama, la sofferenza è preghiera solo se si ama, il lavoro è preghiera solo se si ama.
Credo che non sapremo mai con esattezza se la nostra è preghiera o non lo è, ma esiste un test infallibile della preghiera: se cresciamo nell’amore, se cresciamo nel distacco dal male, se cresciamo nella fedeltà alla volontà di Dio.
Credo che impara a pregare solo chi impara a tacere davanti a Dio.
Credo che impara a pregare solo chi impara a resistere al silenzio di Dio.
Credo che tutti i giorni dobbiamo chiedere al Signore il dono della preghiera, perché chi impara a pregare impara a vivere.

(Padre Andrea Gasparino)


“Ricordiamolo bene tutti: non si può annunciare il Vangelo di Gesù senza la testimonianza concreta della vita.”

Papa Francesco


“Leggete e meditate assiduamente la Parola del Signore per credere ciò che avete letto, insegnare ciò che avete appreso nella fede, vivere ciò che avete insegnato.”

Papa Francesco



Preghiera della sera

Signore, benedici questa notte,
che diventi per me un tempo santo,
un tempo in cui tu stesso mi parli nel sonno.
Benedici il mio sonno,
affinché possa riposarmi
e alzarmi domattina con energia rinnovata,
per portare a termine ciò a cui mi hai chiamato.
Benedicimi in questa notte,
affinché sia al sicuro e sorretto nelle tue mani buone.
Preservami dalla malattia e dalla morte.
Invia i tuoi santi angeli affinché mi custodiscano nella pace.
E benedici anche tutti coloro che questa notte piangono perché sono tristi.
Benedici coloro che non riescono a dormire.
E mostra loro che tieni la tua mano buona su di loro.
Benedica me e tutti coloro che mi sono cari il Dio buono e misericordioso,
il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo. Amen.

Anselm Grun


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martedì 24 novembre 2020

Vorrei salire in alto – Padre Michel Quoist

Vorrei salire molto in alto, Signore, 

sopra la mia città, sopra il mondo, sopra il tempo. 
Vorrei purificare il mio sguardo e avere i tuoi occhi. 
Vedrei allora l'universo, l'umanità, la storia, 
come li vede il Padre. 

Vorrei la bella, eterna idea d'amore del tuo Padre 
che si realizza progressivamente: 
tutto ricapitolare in te, le cose del cielo e della terra. 
E vedrei che, oggi come ieri, i minimi particolari vi partecipano, 
ogni uomo al suo posto, ogni gruppo ed ogni oggetto. 
Vedrei la minima particella di materia e il più piccolo palpito di vita; 
l'amore e l'odio, il peccato e la grazia. 

Commosso, comprenderei che dinanzi a me 
si svolge la grande avventura d'amore 
iniziata all'alba del mondo. 

Comprenderei che tutto è unito insieme, 
che tutto non è che un minimo movimento 
di tutta l'umanità e di tutto l'universo verso la Trinità, 
in Te e per Te, Signore.

- Padre Michel Quoist -


Fino a quando non avrai veramente accettato i tuoi limiti, non potrai costruire nulla di solido perché sciupi il tuo tempo a desiderare gli strumenti che sono nelle mani degli altri e non ti accorgi di possederne anche tu, differenti, è vero, ma altrettanto utili. 

(“Riuscire” di Michel Quoist, ed. Sei, 1996)


Per cambiare il mondo

Quand'ero giovane ero un rivoluzionario e tutte le mie preghiere erano: "Signore, dammi la forza di cambiare il mondo!". 

Verso la mezza età, modificai la mia preghiera: "Signore, dammi la grazia di cambiare tutti quelli che vengono in contatto con me. Anche solo la mia famiglia e i miei amici e sarò contento". 

Ora, avanti negli anni, costatando che la vita passa senza poter cambiare nulla, prego: "Signore, fa' che cambi me stesso!". 

Avessi sempre e soltanto pregato così! Se avessi sempre pregato così, avrei cambiato il mondo.

Bayazid -



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lunedì 23 novembre 2020

Il Funanbolo – don Bruno Ferrero

C'era una volta un celebre funambolo. Tutti riconoscevano la sua stupefacente abilità: nessuno ricordava di averlo mai visto vacillare o cadere.

Un giorno, il circo dove il funambolo lavorava si trovò in serie difficoltà finanziarie.

Il direttore propose al funambolo di alzare il filo e di aumentare la distanza del percorso per attirare più gente.

I lavoratori del circo avevano posto tutta la loro fiducia nel loro funambolo ed erano sicuri di ottenere un successo strepitoso.

Rivolgendosi ai suoi compagni di lavoro, il funambolo chiese loro: "Siete sicuri che ci riuscirò?".

Tutti risposero: "Abbiamo fiducia in te e siamo assolutamente certi che ci riuscirai".

L'esibizione del funambolo fu un grande successo. Ogni giorno la gente faceva la coda al botteghino del circo per assistere allo straordinario spettacolo di abilità e di coraggio.

Dopo un anno di successo, il direttore volle procurare al circo una maggiore risonanza e propose al funambolo una prestazione eccezionale per attirare ancora più gente. Propose di sistemare un cavo d'acciaio da una riva all'altra di una cascata vertiginosa e di invitare tutta la gente della regione, i giornalisti e le televisioni per quella esibizione senza precedenti.

Tutti i membri del circo rinnovarono la loro fiducia al funambolo. Questi non esitò e accettò la sfida.

Già pronto per la pericolosissima traversata sull'esile filo, chiese ancora una volta a tutti i compagni se erano sinceri nell'affermare una fiducia illimitata in lui. "Sì!", gridarono tutti senza eccezione. Il funambolo partì e l'impresa riuscì perfettamente, con tutti gli spettatori in delirio. Improvvisamente il funambolo alzò una mano e chiese di parlare. "La vostra fiducia in me è grandissima", disse. "Certo", proclamò uno del circo a nome di tutti. "Allora, vi voglio proporre una prodezza ancora più straordinaria!". "Magnifico! Dicci che cos'è. La nostra fiducia in te è sconfinata: qualunque cosa proponi, accetteremo!". "Propongo di camminare con una carriola su questo cavo d'acciaio e di fare il viaggio di andata e ritorno. Siccome la vostra fiducia nella mia abilità è senza limiti, chiedo a uno di voi di salire sulla carriola per fare con me la traversata". Nessuno volle salire.  

Gesù salì su una barca e i suoi discepoli lo accompagnarono. improvvisamente sul lago si scatenò una grande tempesta, e le onde erano tanto alte che coprivano la barca. Ma Gesù dormiva. i discepoli si avvicinarono a lui e lo svegliarono gridando: "Signore, salvaci! Stiamo per morire!".

Gesù rispose: "Perché avete paura, uomini di poca fede?" (Matteo 8,23-26).

 - Don Ferrero Bruno -  Da: Solo il vento lo sa, Ed. ElleDiCi 




“Ho una delusione che non riesco a scacciare via...
non riesco più a fidarmi delle persone...
a credere nelle loro parole e nei loro gesti... 
faccio fatica a tirar fuori quella che sono davvero...
ho così tanto da dare alle persone... 
perché non riesco a trovare qualcuno che sia realmente
interessato a quello che ho dentro... 
qualcuno che mi faccia brillare nel suo cielo...”


 Siamo fatti per piacere a pochi. Cercare di piacere a tutti significa annullarsi, rinunciare a essere se stessi e ridursi a diventare la proiezione dei desideri altrui. Esprimere sempre sé stessi. E' questo il modo più semplice ed efficace per essere autentici, sinceri, unici. Non siamo fatti per piacere a tutti. 

- Agostino Degas - 



Buona giornata a tutti. :-)


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