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mercoledì 10 dicembre 2025

Dio si è fatto uomo – Sant’Agostino

 "Chiamiamo Natale del Signore il giorno in cui la sapienza di Dio si manifestò in un bambino e il Verbo di Dio, che si esprime senza parole, emise vagiti umani. La divinità nascosta in quel bambino fu tuttavia indicata ai Magi per mezzo di una stella e fu annunziata ai pastori dalla voce degli angeli. Con questa festa che ricorre ogni anno celebriamo dunque il giorno in cui si adempì la profezia:
"La verità è sorta dalla terra e la giustizia si è affacciata dal cielo" (Ps 84, 12).
La Verità che è nel seno del Padre è sorta dalla terra perché fosse anche nel seno di una madre.
La Verità che regge il mondo intero è sorta dalla terra perché fosse sorretta da mani di donna.
La Verità che alimenta incorruttibilmente la beatitudine degli angeli è sorta dalla terra perché venisse allattata da un seno di donna.
La Verità che il cielo non è sufficiente a contenere è sorta dalla terra per essere adagiata in una mangiatoia. Con vantaggio di chi un Dio tanto sublime si è fatto tanto umile? Certamente con nessun vantaggio per sé, ma con grande vantaggio per noi, se crediamo.

Ridestati, uomo: per te Dio si è fatto uomo.
"Svegliati, o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà." (Ef 5,14).
Per te, ripeto, Dio si è fatto uomo.
Saresti morto per sempre se lui non fosse nato nel tempo.
Mai saresti stato liberato dalla carne del peccato, se lui non avesse assunto una carne simile a quella del peccato.
Ti saresti trovato sempre in uno stato di miseria, se lui non ti avesse usato misericordia.
Non saresti ritornato a vivere, se lui non avesse condiviso la tua morte.
Saresti venuto meno, se lui non fosse venuto in tuo aiuto.
Ti saresti perduto, se lui non fosse arrivato."   

- Sant' Agostino -
Sermone 185, 1



 Signore Gesù, bambino in una mangiatoia aiutaci a farci piccoli come te, aprici il cuore e la mente, perché ti possiamo incontrare lì dove nessuno ti cerca.  

da: "Si alzò e andò in fretta", Azione Cattolica Italiana, Editrice Ave


Quando da piccolo aspettavo con trepidazione la notte di Natale, quando guardavo con stupore il presepio, quando ero rallegrato dalla festa, dai canti, dai regali, ...non potevo immaginare che era solo una pallida e ingenua anticipazione di una realtà ben più vera, più appassionante, più coinvolgente il mio presente e il mio destino di sempre. Questa realtà si chiama ora Fraternità San Carlo.

La Fraternità ha il volto di tutti i miei fratelli in giro per il mondo, i volti di tutti coloro che incontriamo e in mille modi ci sono vicini. Questi volti, questi sguardi, queste voci sono per me Gesù. Non è una immaginazione. "Colui che è tra noi" è una realtà.
Io sono in mezzo a voi come parte di questo popolo che si chiama Fraternità, nel grande popolo del movimento, ove don Giussani ci insegna a riconoscere cosa è l'Incarnazione.

Pregate per me e...Buon Natale!

- don Massimo Camisasca -
(Fraternità e Missione, numero 0, dicembre 1995, ripubblicato sul numero di dicembre 2015)


Buona giornata a tutti. :-)






lunedì 8 dicembre 2025

Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, 8 dicembre

 Già celebrata dal sec. XI, questa solennità si inserisce nel contesto dell’Avvento-Natale, congiungendo l’attesa messianica e il ritorno glorioso di Cristo con l’ammirata memoria della Madre.
In tal senso questo periodo liturgico deve essere considerato un tempo particolarmente adatto per il culto della Madre del Signore.
Maria è la tutta santa, immune da ogni macchia di peccato, dallo Spirito Santo quasi plasmata e resa nuova creatura. Già profeticamente adombrata nella promessa fatta ai progenitori della vittoria sul serpente, Maria è la Vergine che concepirà e partorirà un figlio il cui nome sarà Emmanuele.
 Il dogma dell’Immacolata Concezione fu proclamato da Pio IX nel 1854.

Solennità dell’Immacolata Concezione della beata Vergine Maria, che veramente piena di grazia e benedetta tra le donne, in vista della nascita e della morte salvifica del Figlio di Dio, fu sin dal primo momento della sua concezione, per singolare privilegio di Dio, preservata immune da ogni macchia della colpa originale, come solennemente definito da papa Pio IX, sulla base di una dottrina di antica tradizione, come dogma di fede, proprio nel giorno che oggi ricorre.
Non memoria di un Santo, ricorre oggi: ma la solennità più alta e più preziosa di Colei che dei Santi è chiamata Regina. L'Immacolata Concezione di Maria è stata proclamata nel 1854, dal Papa Pio IX.
Ma la storia della devozione per Maria Immacolata è molto più antica. Precede di secoli, anzi di millenni, la proclamazione del dogma che come sempre non ha introdotto una novità, ma ha semplicemente coronato una lunghissima tradizione. Già i Padri della Chiesa d'Oriente, nell'esaltare la Madre di Dio, avevano avuto espressioni che la ponevano al di sopra del peccato originale.
L'avevano chiamata: " Intemerata, incolpata, bellezza dell'innocenza, più pura degli Angioli, giglio purissimo, germe non- avvelenato, nube più splendida del sole, immacolata ".

In Occidente, però, la teoria dell'immacolatezza trovò una forte resistenza, non per avversione alla Madonna, che restava la più sublime delle creature, ma per mantenere salda la dottrina della Redenzione, operata soltanto in virtù del sacrificio di Gesù. Se Maria fosse stata immacolata, se cioè fosse stata concepita da Dio al di fuori della legge dei peccato originale, comune a tutti i figli di Eva, ella non avrebbe avuto bisogno della Redenzione, e questa dunque non si poteva più dire universale. L'eccezione, in questo caso, non confermava la regola, ma la distruggeva. Il francescano Giovanni Duns, detto Scoto perché nativo della Scozia, e chiamato il " Dottor Sottile ", riuscì a superare questo scoglio dottrinale con una sottile ma convincente distinzione. Anche la Madonna era stata redenta da Gesù, ma con una Redenzione preventiva, prima e fuori del tempo. Ella fu preservata dal peccato originale in previsione dei meriti del suo figlio divino. Ciò conveniva, era possibile, e dunque fu fatto. Giovanni Duns Scoto morì sui primi del '300. Dopo di lui, la dottrina dell'Immacolata fece grandi progressi, e la sua devozione si diffuse sempre di più.

Dal 1476, la festa della Concezione di Maria venne introdotta nel Calendario romano. Sulle piazze d'Italia, predicatori celebri tessevano le lodi della Vergine immacolata: tra questi, San Leonardo da Porto Maurizio e San Bernardino da Siena, che con la sua voce arguta e commossa diceva ai Senesi: " Or mi di’ : che diremo noi del cognoscimento di Maria essendo ripiena di Spirito Santo, essendo nata senza alcun peccato, e così sempre mantenendosi netta e pura, servendo sempre a Dio? ".
Nel 1830, la Vergine apparve a Santa Caterina Labouré, la quale diffuse poi una " medaglia miracolosa " con l'immagine dell'Immacolata, cioè della " concepita senza peccato ". Questa medaglia suscitò un'intensa devozione, e molti Vescovi chiesero a Roma la definizione di quel dogma che ormai era nel cuore di quasi tutti i cristiani.
Così, l'8 dicembre 1854, Pio IX proclamava la " donna vestita di sole " esente dal peccato originale, tutta pura, cioè Immacolata. Fu un atto di grande fede e di estremo coraggio, che suscitò gioia tra i fedeli della Madonna, e indignazione tra i nemici del Cristianesimo, perché il dogma dell'Immacolata era una diretta smentita dei naturalisti e dei materialisti. Ma quattro anni dopo, le apparizioni di Lourdes apparvero una prodigiosa conferma del dogma che aveva proclamato la Vergine " tutta bella ", " piena di grazia " e priva di ogni macchia del peccato originale. Una conferma che sembrò un ringraziamento, per l'abbondanza di grazie che dal cuore dell'Immacolata piovvero sull'umanità. E dalla devozione per l'Immacolata ottenne immediata diffusione, in Italia, il nome femminile di Concetta, in Spagna quello di Concepción: un nome che ripete l'attributo più alto di Maria, " sine labe originali concepta ", cioè concepita senza macchia di peccato, e, perciò, Immacolata.

Fonte: Archivio Parrocchia


Vorrei affidare alla Santissima Madre di Dio tutte le difficoltà che vive il nostro mondo alla ricerca di serenità e di pace, i problemi di tante famiglie che guardano al futuro con preoccupazione, i desideri dei giovani che si aprono alla vita, le sofferenze di chi attende gesti e scelte di solidarietà e di amore. Vorrei affidare alla Madre di Dio anche questo speciale tempo di grazia per la Chiesa, che si apre davanti a noi. Tu, Madre del «sì», che hai ascoltato Gesù, parlaci di Lui, raccontaci il tuo cammino per seguirlo sulla via della fede, aiutaci ad annunciarlo perché ogni uomo possa accoglierlo e diventare dimora di Dio. Amen!

papa Benedetto XVI - Omelia 4 ottobre 2012


Maria è chiamata la «piena di grazia» (Lc 1,28) e con questa sua identità ci ricorda il primato di Dio nella nostra vita e nella storia del mondo, ci ricorda che la potenza d’amore di Dio è più forte del male, può colmare i vuoti che l’egoismo provoca nella storia delle persone, delle famiglie, delle nazioni e del mondo. 

papa Benedetto XVI - Discorso 8 dicembre 2012




 ...Spesso ci lamentiamo dell’inquinamento dell’aria, che in certi luoghi della città è irrespirabile. E’ vero: ci vuole l’impegno di tutti per rendere più pulita la città. E tuttavia c’è un altro inquinamento, meno percepibile ai sensi, ma altrettanto pericoloso. E’ l’inquinamento dello spirito; è quello che rende i nostri volti meno sorridenti, più cupi, che ci porta a non salutarci tra di noi, a non guardarci in faccia… La città è fatta di volti, ma purtroppo le dinamiche collettive possono farci smarrire la percezione della loro profondità. Vediamo tutto in superficie. Le persone diventano dei corpi, e questi corpi perdono l’anima, diventano cose, oggetti senza volto, scambiabili e consumabili...

papa Benedetto  XVI di fronte all’Immacolata Concezione  08 dicembre 2009




Buona giornata a tutti. :-)





giovedì 4 dicembre 2025

Don Camillo, chi insegna il nuoto ai pesciolini? - Giovannino Guareschi

 "Don Camillo, chi insegna il nuoto ai pesciolini?"
"Gesù - esclamò don Camillo rivolto al Cristo dell'altar maggiore  - come può essere accaduto quello che è accaduto? Come può quel bambino aver agito così, con la tremenda educazione che ha ricevuto? Chi può avergli insegnato la differenza che esiste tra il bene e il male, se egli ha vissuto sempre nel male? "
Il Cristo sorrise.
"Don Camillo, chi insegna il nuoto ai pesciolini? E' istinto. La coscienza non si insegna, la coscienza è istinto, don Camillo; la coscienza non è qualcosa che si dà a chi non la possiede. Tu non porti dall'esterno una lampada accesa in una stanza buia. Ma la lampada ardeva già nella stanza e la stanza era buia perchè la lampada era coperta da uno spesso velo e quando tu togli il velo la stanza si illumina. "
Don Camillo allargò le braccia. 
"Gesù, ma chi ha tolto il velo di sopra la lampada che ardeva nell'animo di quel fanciullo? "
Don Camillo, quando sopravviene il buio della morte, ognuno cerca istintivamente in sè un po' di luce. Non investigare sul come, ma appagati del quanto. Ringrazia Dio che quel fanciullino abbia trovato la luce che ardeva sotto il velo."

Da: " Don Camillo della Bassa" di  Giovanni Guareschi



"La mia strada io non l'ho persa! La mia strada è questa! Adesso il camion si è fermato ma, un giorno, si rimetterà in moto! Io resto qui, sul mio camion."
Il Crik tirò dentro definitivamente la testa e chiuse il finestrino. Allora don Camillo cavò di sotto il tabarro una sporta piena di roba da mangiare, la mise sul cofano del Leopardo e si allontanò. 
- Gesù- disse al Cristo don Camillo quando fu di ritorno - il Crik è pazzo.
- Non è mai pazzo chi ha fede nella Divina Provvidenza - rispose il Cristo. 
- Il Crik è un disgraziato che non crede nè in Dio nè nella Divina Provvidenza - obiettò don Camillo - Egli crede soltanto nel suo camion. 
Il Cristo sorrise. 
- E' già qualcosa don Camillo. Perchè quel camion è la sua vita, ed avendo fede in esso, il Crik ha fede nella vita e in Dio."

Da: " Don Camillo della Bassa" di  Giovanni Guareschi




«Come tutte le mattine andò a misurare la famosa crepa della torre e cinque minuti prima che cominciasse la messa si sentì sul sagrato risuonare il passo cadenzato di una formazione in marcia. 
Inquadrati perfettamente tutti i “rossi” non solo del paese ma delle frazioni vicine, tutti, persino Bilò il calzolaio che aveva una gamba di legno e Roldo dei Prati che aveva un febbre da cavallo, marciavano fieramente verso la chiesa con Peppone in testa che dava l’«un-due». 
Compostamente presero posto in chiesa, tutti in blocco granitico e tutti con una faccia feroce da «corazzata Potëmkin». 
Don Camillo, arrivato al discorsetto, illustrò con bel garbo la parabola del buon samaritano e terminò rivolgendo un breve fervorino ai fedeli: «Come sanno tutti, meno coloro che dovrebbero saperlo, un’incrinatura pericolosa sta minando la saldezza della torre. Mi rivolgo quindi a voi, miei cari fedeli, perché veniate in aiuto alla Casa di Dio. 
Dicendo “fedeli” io intendo rivolgermi agli onesti i quali vengono qui per appressarsi a Dio, non certo ai faziosi che vengono qui per far sfoggio della loro preparazione militare. 
A costoro ben poco può importare se la torre crolla». 
Finita la messa, don Camillo si insediò a un tavolino presso la porta della canonica e la gente sfilò davanti a lui, ma nessuno andò via e tutti, fatta l’offerta, ristettero sulla piazzetta per vedere come andava a finire. 
E andò a finire che arrivò Peppone seguito dal battaglione perfettamente inquadrato che fece un formidabile alt davanti al tavolino. Peppone si avanzò fiero. «Da questa torre, queste campane hanno salutato ieri l’alba della Liberazione e da questa torre queste stesse campane dovranno salutare domani l’alba radiosa della rivoluzione proletaria!» disse Peppone a don Camillo. 
E gli mise davanti tre grandi fazzoletti rossi pieni di soldi. 
Poi se ne andò a testa alta seguito dalla banda. E Roldo dei Prati crepava per la febbre e faceva fatica a rimanere in piedi ma anche lui aveva la testa alta e Bilò lo zoppo quando passo davanti al tavolino di don Camillo marciò fiero il passo con la zampa di legno. 
Quando don Camillo portò a far vedere al Cristo la cesta piena di soldi e disse che ce n’era d’avanzo per accomodare la torre, il Cristo sorrise sbalordito. «Avevi ragione tu, don Camillo».
«Si capisce» rispose don Camillo. «Perché voi conoscete l’umanità, ma io conosco gli italiani». 

- Giovannino Guareschi - 


«Don Camillo guardò in su verso il Cristo dell' altar maggiore e disse: “Gesù, al mondo ci sono troppe cose che non funzionano”.
“Non mi pare”, rispose il Cristo. “Al mondo ci sono soltanto gli uomini che non funzionano»

- Giovanni Guareschi - 




Buona giornata a tutti. :-)

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martedì 2 dicembre 2025

Etica, da: "Il Cristianesimo così com'è" - Clive Staples Lewis

 Alcuni dicono che comportarsi bene, se non significa fare ciò che giova a un determinato individuo in un determinato momento, significa tuttavia fare ciò che giova all'insieme del genere umano; e che quindi in questo non c'è niente di misterioso. 
Gli esseri umani, in fin dei conti, non sono privi di senno, e capiscono che si può essere veramente sicuri o felici soltanto in una società nella quale ognuno agisca correttamente; per questo cercano di comportarsi bene. 
Ora, è verissimo che sicurezza e felicità possono derivare soltanto dall'onestà, equità e gentilezza reciproca degli individui, classi e nazioni. 
E' una delle verità più importanti del mondo. Ma come spiegazione del nostro modo di sentire riguardo al giusto e all'ingiusto, alla ragione e al torto, è fuor di proposito. 
Se io chiedo: "Perché dovrei essere altruista?" e voi rispondete: "Perché giova alla società", io posso ribattere: "Perché dovrei curarmi di ciò che giova alla società, quando non giova a me personalmente?"; e voi allora dovrete dire: "Perché bisogna essere altruisti", il che ci riporta al punto di partenza. 
Dite una cosa vera, ma non fate un passo avanti.

- Clive Staples Lewis - 
da: "Il cristianesimo così com'è", Ed.  Adelphi


"Loro continuano a uccidere la cosa a cui Lui ha dato inizio: e ogni volta, quando spianano la terra sulla tomba, sentono improvvisamente che questa cosa è ancora viva, ed è perfino sbocciata in nuovi luoghi...
Secondo questa visione, la cosa è già avvenuta: il nuovo passo è stato compiuto e si sta compiendo. 
Già gli uomini nuovi sono sparsi in tutta la terra. 
Alcuni sono ancora difficilmente riconoscibili; ma altri possiamo riconoscerli. Di tanto in tanto li incontriamo. Le loro voci e le loro facce sono diverse dalle nostre: più forti, più calme, più liete, più raggianti. 
Questi uomini partono da dove i più di noi si arrestano. Sono, dico, riconoscibili: ma dobbiamo sapere cosa cercare. Non attirano l’attenzione su di sé. 
Tu immagini di far loro del bene, mentre sono loro a fartene. 
Ti amano di più di quanto ti amino gli altri uomini, ma hanno meno bisogno di te. (Dobbiamo vincere il desiderio che si abbia bisogno di noi: per certe bravissime persone, specialmente donne, questa è la tentazione cui è più difficile resistere). 
Sembrano, di solito, avere una quantità di tempo a disposizione, e tu ti domandi da dove gli venga. Quando abbiamo riconosciuto uno di essi, riconoscere il successivo ci riesce molto più facile. E io sospetto fortemente (ma come faccio a saperlo?) che essi si riconoscano tra loro immediatamente e infallibilmente, al di là di ogni barriera di colore, sesso, classe, età, e anche di dottrina. 
Diventare santi, così, è un po’ come aderire a una società segreta. 
Per dirla in termini molto riduttivi, deve essere un grande divertimento.

- Clive Staples Lewis - 
da: "Il cristianesimo così com'è", Ed.  Adelphi



E non è forse vero che le vostre amicizie più durevoli sono nate nel momento in cui finalmente avete incontrato un altro essere umano che aveva almeno qualche sentore […] di quel qualcosa che desiderate fin dalla nascita e che cercate da sempre di trovare, di vedere e di sentire, sotto il flusso di altri desideri e in tutti i temporanei silenzi tra le altre passioni più forti, notte e giorno, anno dopo anno, dall’infanzia alla vecchiaia? 
Non l’avete mai posseduto. 
Tutte le cose che hanno mai posseduto profondamente la vostra anima ne sono state solo degli indizi - barlumi allettanti, promesse mai completamente realizzate, echi che si spegnevano subito, appena vi arrivavano alle orecchie. Ma se questa cosa dovesse veramente manifestarsi – se mai dovesse sentirsi un’eco che non si spegnesse subito ma si espandesse nel suono stesso – voi lo sapreste. 
Al di là di ogni possibilità di dubbio direste: “ecco finalmente quella cosa per cui sono stato creato”.

- Clive Staples Lewis -  
da:" Il problema della sofferenza"



Buona giornata a tutti. :-)








mercoledì 26 novembre 2025

Chi è il più forte?

 Un giorno, la pietra disse: «Sono la più forte!». Udendo ciò, il ferro disse: «Sono più forte di te! Lo vuoi vedere?». Subito, i due lottarono fino a quando la pietra fu ridotta in polvere.
Il ferro disse a sua volta: «lo sono il più forte! Udendolo, il fuoco disse: «lo sono più forte te! Lo vuoi vedere?». Allora i due lottarono finché il ferro fu fuso.
Il fuoco disse a sua volta: «lo sì che sono forte!». Udendo ciò, l'acqua disse: «lo sono più forte di te! Se vuoi te lo dimostro». Allora, lottarono fin quando il fuoco fu spento.
L'acqua disse a sua volta: «Sono io la più forte!». Udendola il sole disse: «lo sono più forte ancora! Guarda!».   I due lottarono finché il sole fece evaporare l'acqua.
Il sole disse a sua volta: «Sono io il più forte!». Udendolo, la nube disse: «lo sono più forte ancora! Guarda!».    I due lottarono finché la nube nascose il sole.
La nube disse a sua volta: «Sono io la più forte!». Ma il vento disse: «lo sono più forte di te! Te lo dimostro». Allora i due lottarono fin quando il vento soffiò via la nube ed essa sparì.
Il vento disse a sua volta: «lo sì, che sono forte!». I monti dissero: «Noi siamo più forti di te! Guarda!». Subito i due lottarono fino a che il vento restò preso tra le catene dei monti.
I monti, a loro volta, dissero: «Siamo i più forti!». Ma sentendoli, l'uomo disse: «lo sono più forte di voi! E, se lo volete vedere ... ». L'uomo, dotato di grande intelligenza, perforò i monti, impedendo che bloccassero il vento. Dominando il potere dei monti, l'uomo proclamò: «lo sono la creatura più forte che esista!».
Ma poi venne la morte, e l'uomo che si credeva intelligente e tanto forte, con un ultimo respiro, morì.
La morte a sua volta disse: "Sono io la più forte! Perché prima o poi tutto muore e finisce nel nulla”.
La morte già festeggiava quando, inatteso, venne un uomo e, dopo soli tre giorni dalla morte, risuscitò, vincendo la morte.

Questo Gesù è la pietra che, scartata da voi, costruttori è diventata testata d'angolo… 


La madre dei peccati era l'orgoglio. L'orgoglio era la faccia femminile di Satana nella razza umana, il silenzioso uovo del peccato, sempre fertile.

- Stephen King - 


Dei Sette peggiore Rabbia, Avarizia, Invidia, Lussuria, Accidia,  Dei Sette Vizi Capitali l’Orgoglio è il peggiore. Rabbia, Avarizia, Invidia, Lussuria, Accidia, Gola Gola riguardano il rapporto degli uomini tra di loro e con il resto del mondo.

 L'Orgoglio, invece, è assoluto. È la rappresentazione della relazione soggettiva che una persona intrattiene con sè stessa. Quindi, tra tutti, è il più mortale.
 L'Orgoglio non ha bisogno di un oggetto di cui essere orgogliosi. È narcisismo portato all'estremo. 

- Philip K. Dick - 


Voglio divenire amore...
Ti affido il mio passato,
il mio presente e il mio avvenire,
i miei peccati e i miei desideri,
il mio destino
e quello di coloro che amo.
È in Te che vivo, spero,
prego senza stancarmi,
in unione con la Trinità.
Come Te voglio divenire amore,
portare la tua presenza in ogni luogo
per costruire un mondo sempre più bello
in cui gli uomini si amino,
vivano felici e nella pace,
un mondo come Gesù lo vuole.


- Card. Francois Xavier Van Thuan - 




La via del bene ha un nome: si chiama Amore; in esso si può trovare la chiave di ogni speranza perché l'amore vero ha la radice in Dio stesso.

- San Giovanni Paolo II, papa - 




Segreto della santità e della felicità:
"Lasciatevi condurre dallo Spirito" Gal 5,16

“Vi voglio rivelare un segreto di santità e di felicità: se tutti i giorni, per cinque minuti, saprete far tacere la vostra immaginazione, chiudere i vostri occhi alle cose terrene e le vostre orecchie a tutti i rumori del mondo per entrare in voi stessi, e là, nel santuario della vostra anima battezzata, che è tempio dello Spirito Santo, parlare a questo divino Spirito, dicendogli:

O Spirito Santo, anima della mia anima, io ti adoro. Illuminami, guidami, fortificami, consolami, dimmi ciò che devo fare, dammi i tuoi ordini; io ti prometto che mi sottometterò a tutto ciò che desideri per me e accetterò tutto ciò che vorrai inviarmi, fammi solo conoscere la tua volontà.

Se voi farete così, la vostra vita scorrerà via felice, serena e consolata, anche tra un milione di pene, perché la grazia sarà proporzionale alla prova, donandovi la forza di portarla, così arriverete alle porte del Paradiso carichi di meriti. Questa sottomissione allo Spirito Santo è il segreto della santità".

- Cardinal Mercier - 


Preghiera alla Madonna del Conforto

Dolce Madre di Cristo e della Chiesa,
fonte di ogni nostro conforto,
Tu che donasti al mondo il Salvatore
nella povertà di Betlemme;
gli fosti accanto nella trepidazione della fuga in Egitto,
nel nascondimento di Nazareth,
nel faticoso cammino verso Gerusalemme;
sempre vicina al tuo Unigenito
fino alla Sua gloriosa Passione,
e alla Chiesa nascente in attesa dello Spirito,
ottieni a tutti noi la fedeltà alla Parola di Dio.
Madre dell’Amore,
facci praticare la carità operosa,
che ancora meraviglia il mondo
e ci manifesta come Chiesa del Signore.
Sii di sollievo ai malati,
di aiuto ai più poveri movendo tutti a praticare la giustizia,
di sostegno a chi si impegna per il bene comune.
Madre santa, onnipotente per Grazia,
fai che il popolo di Dio
sia sempre più radicato nella fede
che i Santi irradiarono tra le genti.
Madre del Redentore,
ottienici che la vita cristiana delle famiglie
sia efficace nell’educazione dei figli
e risani la società con testimonianze credibili.
Santa Maria, fai che sacerdoti e laici risplendano di santità,
con rinnovato fervore diano al mondo ragione della speranza che è in loro.
Infondi la Sapienza nel cuore dei giovani.
Rendi tutti noi sempre più vicini al tuo divin Figlio,
perché, come a Cana di Galilea,
tutti i cristiani siano pronti a fare quanto egli ci chiede:
spendere la vita per il Vangelo e il Regno di Dio.
Amen.

Preghiera recitata da Papa Benedetto XVI
di fronte alla prodigiosa immagine di Maria
venerata nella Cattedrale d’Arezzo



Buona giornata a tutti. :-)



mercoledì 12 novembre 2025

Pange lingua (in italiano e latino) - San Tommaso d'Aquino

 Canta, o mia lingua, 
il mistero del corpo glorioso
e del sangue prezioso
che il Re delle nazioni,
 
frutto benedetto di un grembo generoso,
 
sparse per il riscatto del mondo.
Si è dato a noi, nascendo per noi
da una Vergine purissima,
 
visse nel mondo spargendo
il seme della sua parola
e chiuse in modo mirabile
il tempo della sua dimora quaggiù.
Nella notte dell'ultima Cena, 
sedendo a mensa con i suoi fratelli,
 
dopo aver osservato pienamente
le prescrizioni della legge,
 
si diede in cibo agli apostoli
con le proprie mani.
Il Verbo fatto carne cambia con la sua parola
il pane vero nella sua carne
e il vino nel suo sangue,
 
e se i sensi vengono meno,
 
la fede basta per rassicurare
un cuore sincero.
Adoriamo, dunque, prostrati
un sì gran sacramento;
 
l'antica legge
ceda alla nuova,
 
e la fede supplisca
al difetto dei nostri sensi.
Gloria e lode, 
salute, onore,
 
potenza e benedizione
al Padre e al Figlio:
 
pari lode sia allo Spirito Santo,
 
che procede da entrambi.
Amen.

- S. Tommaso d’Aquino -


Pange língua gloriósi
Córporis mystérium, 
Sanguinísque pretiósi, 
Quem in mundi prétium
fructus ventris generósi
Rex effúdit géntium.
Nobis datus, nobis natus
ex intácta Vírgine,
 
et in mundo conversátus,
 
sparso verbi sémine,
 
sui moras incolátus
miro cláusit órdine.
In suprémae nocte cenae
recúmbens cum frátribus,
 
observáta lege plene
cibis in legálibus,
 
cibum turbae duodénae
se dat suis mánibus.
Verbum caro panem verum
verbo carnem éfficit:
 
fitque sanguis Christi merum.
 
Et si sensus déficit,
 
ad firmándum cor sincérum
sola fides súfficit.
Tantum ergo Sacraméntum
venerémur cérnui:
 
et antícuum documéntum
novo cedat rítui:
 
praestet fides suppleméntum
sénsuum deféctui.
Genitóri, Genitóque
laus et jubilátio,
 
salus, hónor, virtus quoque
sit et benedíctio:
 
procedénti ad utróque
cómpar sit laudátio.
Amen.

- S. Tommaso d’Aquino - 


Raffigurarsi Dio 

Ognuno si raffigura Dio a seconda di come vede se stesso. 
Se è al grado dei peccatori, vede Dio come giudice. 
Se è salito al secondo grado, quello dei penitenti, Dio si mostra a lui con il perdono. 
Se è al grado dei misericordiosi, scopre l'abbondanza della misericordia di Dio. 
Se ha rivestito dolcezza e mansuetudine, gli apparirà la benevolenza di Dio. 
Se ha acquisito un'intelligenza sapiente, contemplerà la incomprensibile ricchezza della sapienza divina. 
Se ha rinunciato alla collera e al furore, se la pace e la calma regnano in lui in ogni momento, è elevato all'inconfondibile purezza di Dio. 
Se la fede risplende incessantemente nella sua anima, egli guarda in ogni istante l'incomprensibilità delle opere di Dio, e ha la certezza che anche quelle ritenute spiegabili sono al di sopra di qualsiasi spiegazione. 
Se sale poi al livello dell'amore, giunto in cima a ogni grado vede che Dio non è altro che amore.
Tu lo vedrai come egli è, quando sarai divenuto come lui.

(Filosseno di Mabbug, Omelia 6)




"La fede è un dono di Dio" è la formula preferita dalle persone che non hanno fede. Infatti, se la fede è un dono di Dio, è dal Signore che dipende la quantità e la qualità di fede degli uomini. Se uno ha fede, non è lui il responsabile, ma Dio stesso che non gli ha fatto quel dono. Un dono normalmente più compatito che invidiato in chi ce l'ha, giacché molti ritengono che avere fede significhi dover accettare rassegnati i capricci della volontà divina o ei suoi sedicenti portavoce. Per questo si sente frequentemente l'espressione "Beato te che hai (tanta) fede!", che tradotto significa "Io me la cavo meglio senza".

- Alberto Maggi -
frate e biblista
http://www.studibiblici.it/







Buona giornata a tutti :-)