Visualizzazione post con etichetta libertà. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta libertà. Mostra tutti i post

lunedì 5 ottobre 2015

Il principio della rana bollita - Noam Chomsky

Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana.
Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. 
Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare.
La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. 

Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa.
L’acqua adesso è davvero troppo calda. 

La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. 
Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita.
Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.
Questa esperienza mostra che – quando un cambiamento si effettua in maniera sufficientemente lenta – sfugge alla coscienza e non suscita – per la maggior parte del tempo – nessuna reazione, nessuna opposizione, nessuna rivolta.
Se guardiamo ciò che succede nella nostra società da alcuni decenni, ci accorgiamo che stiamo subendo una lenta deriva alla quale ci abituiamo. 
Un sacco di cose, che ci avrebbero fatto orrore 20, 30 o 40 anni fa, a poco a poco sono diventate banali, edulcorate e – oggi – ci disturbano solo leggermente o lasciano decisamente indifferenti la gran parte delle persone. 
In nome del progresso e della scienza, i peggiori attentati alle libertà individuali, alla dignità della persona, all’integrità della natura, alla bellezza ed alla felicità di vivere, si effettuano lentamente ed inesorabilmente con la complicità costante delle vittime, ignoranti o sprovvedute.
I foschi presagi annunciati per il futuro, anziché suscitare delle reazioni e delle misure preventive, non fanno altro che preparare psicologicamente il popolo ad accettare le condizioni di vita decadenti, perfino drammatiche.
Il permanente ingozzamento di informazioni da parte dei media satura i cervelli che non riescono più a discernere, a pensare con la loro testa.
Allora se non siete come la rana, già mezzo bolliti, date il colpo di zampa salutare, prima che sia troppo tardi!

- Noam Chomsky -



Un tempo non era permesso a nessuno di pensare liberamente. 
Ora sarebbe permesso, ma nessuno ne è più capace. 
Ora la gente vuole pensare ciò che si suppone debba pensare. 
E questo lo considera libertà.

- Oswald Spengler -
Da “Il tramonto dell’Occidente”



Sono le scelte che facciamo che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità.

- Albus Silente -



Mark, lo psichiatra. Prot, forse alieno (o forse psicotico)

Mark: Allora, che mi dice dell'ordinamento sociale, del governo?
Prot: No, non ce n'è nessun bisogno.
Mark: Quindi non avete leggi?
Prot: Niente leggi. Niente avvocati.
Mark: Come distinguete il bene dal male?
Prot: Ogni creatura dell'universo distingue il bene dal male.
Mark: Ma se per caso... Ammettiamo che qualcuno facesse qualcosa di sbagliato, commettesse un omicidio o uno stupro, come verrebbe punito?
Prot: Le voglio dire una cosa, Mark. Voi umani, la maggior parte di voi, approva questa politica dell'occhio per occhio, vita per la vita, che è conosciuta in tutto l'universo per la sua stupidità. Anche i vostri Buddha e Cristo avevano una visione diversa, ma nessuno ha prestato loro molta attenzione, neppure i buddhisti e i cristiani. Voi umani... Talvolta è difficile capire come abbiate potuto sopravvivere.

dal film K-Pax con Kevin Spacey e Jeff Bridges




Buona giornata a tutti. :-)

mercoledì 26 agosto 2015

Ognuno ha quello che si merita… - Osho

Domanda: Non riesco a trovare una donna che davvero mi ami. Cos’è che mi manca ? Sono venuto fin qui per trovare l’anima gemella, puoi aiutarmi?

Forse… Ma prima di aiutarti a trovare l’anima gemella dovrò creare un’anima in te, che è molto più difficile! L’anima è solo un seme.
Voi non avete vere anime dentro di voi, ma soltanto delle possibilità. 

E pur senza avere un’anima tutti sono alla ricerca dell’anima gemella. 
Solo un’anima può attirare un’altra anima. Se hai un’anima, un’altra anima è destinata a essere attratta verso di te, e troverai l’anima gemella.
Ma è bene che tu sia venuto qui… Qualcosa è possibile, sempre. La cosa di cui hai bisogno, piuttosto che di cercare una compagna, è di diventare un’anima, diventare più consapevole.
L’amore è amore solo quando è consapevole. Ma quante sono le persone consapevoli? L’amore è amore solo quando è meditativo.
E un amore meditativo attirerà un’energia d’amore meditativo.

Ognuno ha ciò che si merita, ricorda, mai niente di più niente di meno.
Ognuno ottiene esattamente ciò che si merita. L’esistenza è incredibilmente giusta ed equilibrata. Quindi se non riesci a trovare una compagna, cercarla forsennatamente non servirà. Piuttosto cerca dentro di te. C’è qualcosa che manca in te.
Ti mancano le qualità d’amore, per amare. Magari non sei tenero, non sei sensibile, non sei consapevole.
E non sai come dare senza ottenere qualcosa in cambio. Il tuo amore è una richiesta, una pretesa, pone delle condizioni.

È una specie di sfruttamento. Vuoi usare l’altra persona…
Ogni essere ha una finalità in se stesso. Non usare mai una donna, non usare mai un uomo, non usare mai nessuno.
Nessuno è uno strumento per soddisfare i tuoi desideri. Porta rispetto.
L’amore è una condivisione, non usare l’altro, non è cercare di ottenere qualcosa dall’altro.
Al contrario, è dare con tutto il cuore, senza alcuna ragione, solo per la gioia di dare.

E un giorno inaspettatamente troverai qualcuno con cui la tua energia sarà in armonia, in accordo.
Ed è una bellissima esperienza trovare almeno una persona con cui si è in accordo.
Hai bisogno di entrare in sintonia con l’anima, con l’essere interiore, con l’interiorità dell’uomo o della donna.
Almeno con una persona è possibile e ne segue una grande gioia. E poi quando impari l’arte può accadere con più persone. 

- Osho -



Puoi amare solo quando sei felice dentro di te.
L’amore non può venir aggiunto dall’ esterno.
Non è un indumento che puoi indossare. 

- Osho -



"Vedi, l'amore è come il vento...... semplicemente accade, a volte arriva e poi se ne va, e quando se ne va, non c'è più. E' un mistero e non puoi manipolarlo; l'amore non dovrebbe mai essere controllato, legalizzato o forzato, per nessuna ragione al mondo.

- Osho -
Da il : “Il Mistero femminile”





Io non ho nessun insegnamento. Non sono un insegnante. Non do nessuna filosofia della vita, né alcuna disciplina, né programmi da seguire. 
Ho un approccio alla vita ben preciso, che condivido con i miei amici. 
E il mio approccio inizia con una de-programmazione. 
Per ciò che mi riguarda questa è la parola chiave. Essere iniziati alla mia amicizia significa essere iniziati a un processo di de-programmazione. 
Ogni essere umano viene programmato dalla nascita a essere cristiano, hindu, ebreo, mussulmano. 
Il bambino nasce innocente, ma immediatamente viene appesantito da migliaia di concetti, coi quali vive poi tutta la vita. 
In questo modo si vive una vita fasulla; non è autentica, non è onesta perché non ti appartiene. 
Non hai scoperto tu le cose che tenti di vivere... ecco perché, come prima cosa, aiuto la gente a liberarsi da tutti i suoi condizionamenti.

- Osho -





Buona giornata a tutti. :-)





martedì 11 agosto 2015

La Benedizione di Santa Chiara d' Assisi - 11 agosto -

Nel nome del Padre del Figlio
e dello Spirito Santo.
Il Signore vi benedica
e vi custodisca.
Vi mostri la sua faccia
e abbia misericordia di voi.
Volga verso di voi il suo volto
e vi dia pace,

sorelle e figlie mie, e a tutte le altre che verranno e rimarranno nella vostra comunità, e alle altre ancora, tanto presenti che venture, che persevereranno fino alla fine negli altri monasteri delle povere dame.

Io Chiara, ancella di Cristo, pianticella del beatissimo padre nostro san Francesco, sorella e madre vostra e delle altre sorelle povere, benché indegna, prego il Signore nostro Gesù Cristo, per la sua misericordia e per l'intercessione della santissima sua genitrice, santa Maria, e del beato Michele arcangelo e di tutti i santi angeli di Dio, del beato Francesco padre nostro e di tutti i santi e le sante, che lo stesso Padre celeste vi dia e vi confermi questa santissima benedizione sua in cielo e in terra: in terra, moltiplicandovi nella grazia e nelle sue virtù fra i servi e le ancelle sue nella Chiesa sua militante; e in cielo, esaltandovi e glorificandovi nella Chiesa trionfante fra i santi e le sante sue.

Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso, con tutte le benedizioni, con le quali il Padre delle misericordie ha benedetto e benedirà i suoi figli e le sue figlie in cielo e sulla terra, e con le quali il padre e la madre spirituale ha benedetto e benedirà i figli suoi e le figlie spirituali. Amen.

Siate sempre amanti delle anime vostre e di tutte le vostre sorelle, e siate sempre sollecite nell'osservare quelle cose che avete promesso al Signore.

Il Signore sia sempre con voi e voglia il Cielo che voi siate sempre con lui.

Amen.  




" La pianticella di Francesco "

Primo virgulto delle Povere Signore dell’Ordine dei Minori, seguì san Francesco, conducendo ad Assisi in Umbria una vita aspra, ma ricca di opere di carità e di pietà; insigne amante della povertà, da essa mai, neppure nell’estrema indigenza e infermità, permise di essere separata. 

"Colloca i tuoi occhi
davanti allo specchio dell'eternità,
colloca la tua anima
nello splendore della gloria,
colloca il tuo cuore in colui
che é figura della divina sostanza
e trasformati interamente,
per mezzo della contemplazione,
nella immagine della divinità di Lui.
con tutta te stessa ama Colui che,
per amor tuo, tutto si é donato"

(Lett. III,12-15: FF 2888-2889) Colloca i tuoi occhi  - dalle lettere di Santa Chiara di Assisi



oggi la Chiesa celebra Santa Chiara:

"con tutta te stessa ama Colui che per amor tuo tutto si è donato" 

“Una sequela di Cristo che può scuotere ancora oggi la nostra società e provocarla, innanzitutto in ciò che l'affascina maggiormente, cioè la ricchezza materiale, il denaro, il lusso, il dominio e la superiorità sugli altri.
... agli occhi della nostra attuale società, che dà la priorità al denaro e al potere, potrebbe apparire come un limite e una disgrazia, invece … si è mostrata una via di libertà interiore, di adorazione a Dio e di servizio amorevole agli altri. Il non avere nessuna proprietà, ma solo l'uso delle cose, ci rende veramente liberi dalla ricerca sfrenata delle ricchezze materiali, spesso a danno degli altri, che non hanno neanche il necessario per vivere degnamente.

- Cardinale Clàudio Hummes -

Ci insegni S. Chiara a liberarci da ciò che è superfluo per essere ricchi dentro e fuori. Ricchi della vera ricchezza: la libertà. 

un pò di biografia: http://leggoerifletto.blogspot.it/2012/08/santa-chiara-vergine-biografia.html



Auguri a chi porta il nome di questa Santa 
e buona giornata a tutti. :-)





domenica 26 luglio 2015

da: "Ritorno al reale" - Gustave Thibon

"L'uomo non è libero nella misura in cui non dipende da nulla o da nessuno: è libero nell'esatta misura in cui dipende da ciò che ama, ed è prigioniero nell'esatta misura in cui dipende da ciò che non può amare."
"Definire la libertà come indipendenza nasconde un pericoloso equivoco. 
Non esiste per l'uomo indipendenza assoluta (un essere finito che non dipenda da nulla, sarebbe un essere separato da tutto, eliminato cioè dall'esistenza). Ma esiste una dipendenza morta che lo opprime e una dipendenza viva che lo fa sbocciare. 
La prima di queste dipendenze è schiavitù, la seconda è libertà. 
Un forzato dipende dalle sue catene, un agricoltore dipende dalla terra e dalle stagioni: queste due espressioni designano realtà ben diverse. 
Torniamo ai paragoni biologici che sono sempre i più illuminanti. In che consiste il "respirare liberamente"? Forse nel fatto di polmoni assolutamente "indipendenti"? Nient'affatto: i polmoni respirano tanto più liberamente quanto più solidamente, più intimamente sono legati agli altri organi del corpo. Se questo legame si allenta, la respirazione diventa sempre meno libera e, al limite, si arresta. 
La libertà è funzione della solidarietà vitale. 
Ma nel mondo delle anime questa solidarietà vitale porta un altro nome: si chiama amore. 
A seconda del nostro atteggiamento affettivo nei loro confronti, i medesimi legami possono essere accettati come vincoli vitali, o respinti come catene, gli stessi muri possono avere la durezza oppressiva della prigione o l'intima dolcezza del rifugio. 
Il fanciullo studioso corre liberamente alla scuola, il vero soldato si adatta amorosamente alla disciplina, gli sposi che si amano fioriscono nei "legami" del matrimonio. 
Ma la scuola, la caserma e la famiglia sono orribili prigioni per lo scolaro, il soldato o gli sposi senza vocazione. 
L'uomo non è libero nella misura in cui non dipende da nulla o da nessuno: è libero nell'esatta misura in cui dipende da ciò che ama, ed è prigioniero nell'esatta misura in cui dipende da ciò che non può amare. 
Così il problema della libertà non si pone in termini di indipendenza, ma in termini di amore. La potenza del nostro attaccamento determina la nostra capacità di libertà. 
Per terribile che sia il suo destino, colui che può amare tutto è sempre perfettamente libero, ed è in questo senso che si è parlato della libertà dei santi. 
All'estremo opposto, coloro che non amano nulla, hanno un bello spezzare catene e fare rivoluzioni: rimangono sempre prigionieri. 
Tutt'al più arrivano a cambiare schiavitù, come un malato incurabile che si rigira nel suo letto. "


- Gustave Thibon - 
da: "Ritorno al reale"



Il dono  – Padre  Alberto Maggi

L’ insegnamento che nasce dai vangeli, un insegnamento che tutti quanti possiamo vedere nella sua efficacia e nella sua realtà, può essere formulato con questa espressione: nella vita, si possiede soltanto quello che si dona. Quello che si trattiene per noi, non soltanto non si possiede, ma ci possiede. Quindi non siamo persone libere.
L’ unica nostra ricchezza è quello che diamo agli altri. Dare non è perdere, ma guadagnare. Più noi diamo e più permettiamo a Dio di prendersi cura della nostra esistenza.




Capolavoro della maldicenza

Le maldicenze che ci nuocciono maggiormente sono quelle in cui il denigratore dosa sapientemente il bene e il male e sembra constatare il male con dispiacere. La diffusione del male riveste così una tale apparenza d’oggettività dolorosa da conferire una maggior forza di persuasione, ciò che rappresenta il colmo dell’arte della maldicenza.

- Gustave Thibon - 

da: "Il pane di ogni giorno"







Buona giornata a tutti. :-)





giovedì 2 luglio 2015

Essendo un amante della libertà... - Albert Einstein

Essendo un amante della libertà, quando avvenne la rivoluzione in Germania, guardai con fiducia alle università sapendo che queste si erano sempre vantate della loro devozione alla causa della verità.
Ma le università vennero zittite.
Allora guardai ai grandi editori dei quotidiani che in ardenti editoriali proclamavano il loro amore per la libertà.
Ma anche loro, come le università vennero ridotti al silenzio, soffocati nell'arco di poche settimane.
Solo la Chiesa rimase ferma in piedi a sbarrare la strada alle campagne di Hitler per sopprimere la verità.
Io non ho mai provato nessun interesse particolare per la Chiesa prima, ma ora provo nei suoi confronti grande affetto e ammirazione, perché la Chiesa da sola ha avuto il coraggio e l'ostinazione per sostenere la verità intellettuale e la libertà morale. Devo confessare che ciò che io una volta disprezzavo, ora lodo incondizionatamente. »

(Albert Einstein)
Fonte: dichiarazione di Albert Einstein pubblicata da Time magazine,
23 dicembre 1940, pag. 40



"Senza la religione l’umanità si troverebbe oggi ancora allo stato di barbarie.
E’ stata la religione che ha permesso all’umanità di progredire in tutti i campi."

- Albert Einstein - 


La strage di Rignano sull'Arno

Nella foto la famiglia di Robert Einstein cugino di Albert Einstein, premio Nobel per la Fisica nel 1921. Albert si trasferì in America a causa delle persecuzioni antisemite che già imperversavano in Germania e in Europa. Quando Adolf Hitler salì al potere nel gennaio 1933, Einstein era professore ospite all'Università di Princeton.
Nello stesso anno i nazisti promulgarono "La Legge della Restaurazione del servizio Civile" a causa della quale tutti i professori universitari ebrei furono licenziati e durante gli anni trenta fu condotta una campagna da parte di professori tedeschi (premi Oscar) che etichettò i lavori di Einstein come "fisica ebraica", in contrasto con la "fisica tedesca" o "ariana".

Il 3 agosto 1944, nel corso della II^ guerra mondiale, a Rignano sull’Arno, Firenze, Italy, avvenne la strage della famiglia Einstein, nota anche come strage di Rignano e strage del Focardo. Dopo un sommario e violento interrogatorio furono fucilate tre donne: Cesarina (detta Nina) Mazzetti, Luce ed Annamaria (detta Cicì) Einstein, rispettivamente moglie e figlie di Robert Einstein, cugino del celebre scienziato Albert Einstein.
La casa fu data a fuoco, mentre Lorenza, Paola e l'altra cugina, Anna Maria Bellavite furono rinchiuse in una stanza buia e risparmiate dalla furia omicida. Dal suo rifugio nei boschi della vallata, Robert vide le fiamme e, scoprendo la strage della sua famiglia tentò vanamente il suicidio.
La mattina del 4 agosto 1944, tra le fiamme di Villa Il Focardo, un foglio attaccato a un albero: “Abbiamo giustiziato i componenti della famiglia Einstein, rei di tradimento e giudei.” In realtà Cesarina Mazzetti, figlia di un pastore protestante, non era ebrea e così le due figlie. L'unica loro colpa era di portare il nome degli Einstein.
Robert Einstein si tolse la vita il 13 luglio 1945 in occasione di quello che avrebbe dovuto essere il giorno del suo 32º anniversario di matrimonio con Nina. Fu sepolto accanto alla sua famiglia nel cimitero della Badiuzza.

Albert Einstein rinunciò alla cittadinanza tedesca e svizzera e restò negli Stati Uniti fino alla morte.


Buona giornata a tutti. :-)







domenica 14 giugno 2015

da "Diario di un curato di campagna" - George Bernanos -

“Una cristianità non si nutre di marmellata più di quanto se ne nutra un uomo. Il buon Dio non ha scritto che noi fossimo il miele della terra, ragazzo mio, ma il sale.
Ora, il nostro povero mondo rassomiglia al vecchio padre Giobbe, pieno di piaghe e di ulcere, sul suo letame.
Il sale, su una pelle a vivo, è una cosa che brucia. Ma le impedisce anche di marcire. 
Con l’idea di sterminare il diavolo, l’altra vostra mania è di essere amati, amati per voi stessi, s’intende.
Un vero prete non è mai amato, ricòrdatelo. E vuoi che te lo dica? La Chiesa se ne infischia che voi siate amati, ragazzo mio. 
Anzitutto, siate rispettati, ubbiditi.
La Chiesa ha bisogno di ordine.
Fate dell’ordine per tutta la durata del giorno.
Fate dell’ordine pensando che il disordine il giorno dopo la vincerà di nuovo, perché è proprio nell’ordine, ahimè, che la notte butta all’aria il vostro lavoro del giorno. La notte appartiene al diavolo.

- George Bernanos -
da: "Diario di un curato di campagna"




La chiesa è come la vecchia fontana del villaggio, che disseta le varie generazioni. Noi cambiamo, la fontana resta.

- Papa Giovanni XXIII -



Cecco del Caravaggio, Cacciata dei mercanti dal Tempio 
(1610  1615), Berlino - Gemäldegalerie

Non si mercanteggia col buon Dio: bisogna arrenderglisi senza condizioni. Dategli tutto, egli vi renderà assai di più.

- Georges Bernanos -






L’uomo libero è colui che è pronto a pagare con la solitudine e la povertà la sua testimonianza interiore, che ha tanto valore per lui. 
L’uomo libero si dà o si rifiuta, ma non si presta mai 

- Georges Bernanos - 





La minaccia peggiore per la libertà non consiste nel lasciarcela strappare - perché chi se l'è lasciata strappare, può sempre riconquistarla - ma nel disimparare ad amarla e nel non capirla più.
- Georges Bernanos - 

Rivoluzione e libertà, Borla Roma 1963, p 16



Buona giornata a tutti. :-)






mercoledì 3 giugno 2015

La leggenda dei chiodi sul muro

C'era una volta un ragazzo con un bruttissimo carattere.
Suo padre gli diede un sacchetto di chiodi e gli disse di piantarne uno sul muro del giardino ogni volta che avrebbe perso la pazienza e avrebbe litigato con qualcuno.
Il primo giorno ne piantò 37 nel muro.
Le settimane successive, imparò a controllarsi, ed il numero di chiodi piantati diminuì giorno dopo giorno: aveva scoperto che era più facile controllarsi che piantare chiodi.
Infine, arrivò un giorno in cui il ragazzo non piantò nessun chiodo sul muro.
Allora andò da suo padre e gli disse che quel giorno non aveva piantato nessun chiodo.
Suo padre gli disse allora di togliere un chiodo dal muro per ogni giorno in cui non avesse mai perso la pazienza.
I giorni passarono e infine il giovane poté dire a suo padre che aveva levato tutti i chiodi dal muro. Il padre condusse il figlio davanti al muro e gli disse : " Figlio mio, ti sei comportato bene, ma guarda tutti i buchi che ci sono sul muro. Non sarà mai come prima. 

Quando litighi con qualcuno e gli dici qualcosa di cattivo, gli lasci una ferita come questa. 
Puoi piantare un coltello in un uomo e poi tirarglielo via, ma gli resterà sempre una ferita. Poco importa quante volte ti scuserai, la ferita resterà. 
Una ferita verbale fa male tanto quanto una fisica".


La pietra d’inciampo ...

...La parola di Cristo non è mai stata affatto così banale, così zuccherosa e sentimentale come vorrebbe far credere una certa letteratura pseudoromantica della figura di Gesù. Essa proveniva dallo sguardo acuminato dell'amore vero, che non si lascia separare dalla verità, e che perciò l'ha condotto fin sulla croce. Fu pietra d'inciampo per la pubblica opinione d'ogni epoca, e nulla è cambiato in proposito. Perciò essa dev'essere sempre più proclamata come spada tagliente che mette alla prova i pensieri e le intenzioni...

+ Card. Joseph Ratzinger -
dall'Osservatore Romano - 10 (1980)



La felicità spesso si insinua attraverso una porta 
che non sapevate di aver lasciato aperta.

- John Barrymore -





Buona giornata a tutti. :-)








martedì 5 maggio 2015

Elogio della lettura e della finzione - Mario Vargas Llosa

Ho imparato a leggere a cinque anni, nella classe di fratel Justiniano, nel Colegio de la Salle, a Cochabamba, in Bolivia. 
È la cosa più importante che mi sia successa nella vita. 
Quasi settant’anni dopo ricordo in modo limpido come quella magia, tradurre le parole dei libri in immagini, abbia arricchito la mia esistenza, abbattendo le barriere del tempo e dello spazio e permettendomi di viaggiare con il capitano Nemo a ventimila leghe sotto i mari, combattere fianco a fianco con d’Artagnan, Athos, Porthos e Aramis contro i complotti che minacciavano la regina ai tempi del subdolo Richelieu, o spingermi nel ventre di Parigi, novello Jean Valjean, con il corpo inerte di Marius sulle spalle. 
La lettura trasformava il sogno in vita e la vita in sogno e poneva alla portata del piccolo uomo che ero l’universo della letteratura. 
Mia madre mi raccontò che le prime cose che io scrissi furono continuazioni delle storie che leggevo, perché mi dispiaceva che finissero, oppure volevo cambiare il finale. E forse è ciò che ho fatto per tutta la vita senza saperlo: prolungare nel tempo, mentre crescevo, maturavo e invecchiavo, le storie che riempirono la mia infanzia di passione e di avventure. 
Mi piacerebbe che mia madre fosse ancora qui, lei che era solita emozionarsi e piangere leggendo le poesie di Amado Nervo e di Pablo Neruda, e pure il nonno Pedro, dal grande naso e la lucida pelata, che lodava i miei versi, e lo zio Lucho, che mi ha fortemente spinto a dedicarmi anima e corpo a scrivere anche se la letteratura, a quel tempo e in quel luogo, dava ben poco ai suoi cultori. Per tutta la vita ho avuto al mio fianco persone simili, che mi hanno voluto bene, che mi hanno spronato e che mi hanno trasmesso la loro fiducia quando io dubitavo. 
Grazie a loro e, senza dubbio, anche alla mia testardaggine e a un poco di fortuna, sono riuscito a dedicare buona parte del mio tempo a questa passione, vizio e meraviglia che è lo scrivere, creare una vita parallela ove rifugiarsi dalle avversità, che fa diventare normale ciò che è straordinario e straordinario ciò che è normale, che dissipa il caos, imbellisce ciò che è brutto, conferisce l’eternità a un istante e trasforma la morte in uno spettacolo passeggero. 
Non era facile scrivere delle storie. 
Trasformandosi in parole, i progetti appassivano sulla carta e le idee e le immagini venivano meno. Come rianimarle? 
Fortunatamente c’erano i maestri, per imparare da loro e per seguire il loro esempio. Flaubert mi ha insegnato che il talento significa disciplina tenace e grande pazienza. Faulkner che è la forma – la scrittura e la struttura – ciò che esalta o impoverisce le trame. Martorell, Cervantes, Dickens, Balzac, Tolstoj, Conrad, Thomas Mann che il ritmo e l’ambizione sono importanti in un romanzo quanto l’abilità stilistica e la strategia narrativa. 
Sartre che le parole sono azioni e che un romanzo, un’opera teatrale, un saggio, legati all’attualità e ai più alti obiettivi, possono cambiare la storia. Camus e Orwell che una letteratura priva di morale è inumana, e Malraux che l’eroismo e l’epica sono presenti nell’attualità così come al tempo degli argonauti, dell’Odissea o dell’Iliade. 
Se in questo discorso citassi tutti gli scrittori cui debbo qualcosa o molto, le loro ombre ci oscurerebbero. Sono infiniti. 
Oltre a rivelarmi i segreti del lavoro dello scrittore, mi hanno permesso di esplorare gli abissi dell’essere umano, ammirarne le imprese e spaventarmi per le loro follie. Furono gli amici più servizievoli, coloro che animarono la mia vocazione, nei cui libri scoprii che, anche nelle situazioni peggiori, ci possono essere delle speranze e che vale la pena vivere, anche solo per il fatto che senza la vita non potremmo leggere e nemmeno inventarci storie. (continua)

Lezione di Mario Vargas Llosa alla consegna del Nobel per la Letteratura, dicembre 2010 




"Un libro che lascia il lettore uguale a com’era prima di leggerlo è un libro fallito."

- E.M. Cioran - 





"Un libro sogna. Il libro è l’unico oggetto inanimato che possa avere sogni."

- Ennio Flaiano - 


"La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare..."

- Arthur Schopenhauer - 



Una volta imparato a leggere sarete per sempre liberi.

- Frederick Douglass - 




Buona giornata di lettura a tutti quanti. :-)