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domenica 15 settembre 2024

Compagni di volo - don Tonino Bello

 Voglio ringraziarti, Signore per il dono della vita;
ho letto da qualche parte che gli uomini hanno un’ala soltanto:
possono volare solo rimanendo abbracciati.
A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore,
che tu abbia un’ala soltanto, l’altra la tieni nascosta,
forse per farmi capire che tu non vuoi volare senza di me;
per questo mi hai dato la vita:
perché io fossi tuo compagno di volo.
Insegnami, allora, a librarmi con Te,
perché vivere non è trascinare la vita,
non è strapparla, non è rosicchiarla,
vivere è abbandonarsi come un gabbiano all’ ebrezza del vento.
Vivere è assaporare l’avventura della libertà.
Vivere è stendere l’ala, l’unica ala, con la fiducia
Di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te.
Ma non basta saper volare con Te, Signore.
Tu mi hai dato il compito
di abbracciare anche il fratello e aiutarlo a volare.
Ti chiedo perdono, perciò, 
per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi.
Non farmi più passare indifferente vicino al fratello 
che è rimasto con l’ala ,
l’unica ala inesorabilmente impigliata
nella rete della miseria e della solitudine
e si è ormai persuaso di non essere più degno di volare con Te;
soprattutto per questo fratello sfortunato,
dammi, o Signore, un’ala di riserva.

 - Don Tonino Bello - 


Coltivate la bellezza del vostro sguardo. 
Non potete immaginare quanta luce 
questa bellezza dà
a chi è triste,
quanta voglia di vivere 
produce uno sguardo generoso 
su una persona che è triste.

- don Tonino Bello - 

                                                                                  


Dio me lo sento
come un padre dolcissimo,
col quale non è difficile confidarmi.
Sento di non aver soggezione di lui.
Anche quando sbaglio, mi sembra più facile 
chiedergli scusa con un sorriso di implorazione 
che con un percuotimento di petto.
Me lo sento vicino, comunque, tantissimo.
Devo, però, dire che spesso mi dimentico di lui
e me ne dispiace, 
soprattutto la sera quando mi addormento.
Ma lo chiamo ugualmente:
tanto sono certo del suo perdono.

- don Tonino Bello -

                                                                                   

 
Non abbiamo il diritto
di annunciare e attendere 
un altro mondo,
se non ci saremo impegnati
a far sì che un mondo altro 
si affermi sulla terra.

- don Tonino Bello - 


Non abbiate paura 
di innamorarvi adesso, 
di incantarvi adesso,
di essere stupiti adesso,
di entusiasmarvi adesso, 
di guardare troppo in alto adesso, 
di sognare adesso.

- don Tonino Bello - 





Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it 

martedì 3 settembre 2024

Accettarsi - Anna Magnani

 Ce metti una vita intera per piacerti, e poi, arrivi alla fine e te rendi conto che te piaci. Che te piaci perché sei tu, e perché per piacerti c’hai messo na vita intera: la tua.
Ce metti una vita intera per accorgerti che a chi dovevi piacè, sei piaciuta e a chi no, mejo così. Ce metti na vita per contà i difetti e riderce sopra, perché so belli, perché so i tuoi. Perché senza tutti quei difetti, e chi saresti? Nessuno.
Quante volte me sò guardata allo specchio e me so vista brutta, terrificante. Co sto nasone, co sti zigomi e tutto il resto. E quando la gente me diceva pe strada “Bella Annì! Anvedi quanto sei bona!” io nun capivo e tra me e me pensavo “Ma bella de che?”
Eppure, dopo tanti anni li ho capiti.
C’ho messo na vita intera per piacermi.
E adesso, quando me sento dì “Bella Annì, quanto sei bona!”, ce rido sopra come na matta e lo dico forte, senza vergognarmi, ad alta voce “Anvedi a sto cecato!”.


- Anna Magnani - 


Stamattina ho avuto un’illuminazione: è tutta colpa mia. Il mio errore più grave è stato di non capire che – il tempo passava –
Il tempo passava e io ero fissa nell’atteggiamento della sposa ideale di un marito ideale. Invece di rianimare la nostra vita sessuale m’incantavo nel ricordo delle nostre notti di una volta. M’immaginavo di aver conservato il mio viso e il mio corpo di trent’anni, invece di curare il mio fisico, di far ginnastica, di frequentare un istituto di bellezza. 
Ho lasciato atrofizzare la mia intelligenza; non mi coltivavo più; mi dicevo: -più tardi, quando le bambine mi avranno lasciata–. (…) 
Sì, la giovane studentessa che Maurice sposò, che si appassionava agli avvenimenti, alle idee, ai libri, era diversa dalla donna di oggi, il cui universo è tutto in queste quattro mura. (…) 
In generale davo tutto per scontato, e questo deve averlo seccato, lui che cambia, che mette sempre in questione tutte le cose. 
La noia non perdona. E nemmeno avrei dovuto ostinarmi nel nostro patto di fedeltà. Se gli avessi reso la sua libertà - e magari approfittato della mia –

- Simone de Beauvoir - 
Una donna spezzata



Una donna deve fare ogni cosa due volte meglio di un uomo per essere giudicata brava la metà. 
Per fortuna non è difficile...

- Charlotte Whitton -




Donne di tutte le terre

Donna della mia infanzia
china su me come la faccia del mondo
nuvola della terra
vagante sopra i miei occhi;
nuvola dai capelli neri, dagli occhi viola;
donna della mia fanciullezza
che mettevi il pane dolce
tra le mie mani fredde
e mi dicevi: cresci, cresci presto;
donna che mi davi l’ansia
di arrivare in fretta,
prima del tempo,
alla meta;
donna che mettevi la mano protettrice e dolce
sulla rivolta dei miei capelli al vento,
dopo le corse;
donna che mi guidasti sulla soglia,
all’alba, nel mio primo viaggio
nel mondo;
donna che mi indicavi
le spalle dure dei minatori,
dei contadini rotti sulla terra
e mi dicevi: cresci e fai giustizia di questo;
donna che venivi fra le mura della prigione
a vendicarmi figlio tuo e del mondo
e rinsaldavi col tuo cuore
il mio per la lotta di domani,
donna che fra mura e grate di ferro
mi dicesti: sei cresciuto; ora sei del mondo;
donna che incontrai sulla via del mio cammino;
donna che mi aspettavi senza conoscermi;
donna che sapevo di dovere incontrare;
donna che sentì forte il mio petto
ed amò la mia forza;
donna che sentì cedere il mio cuore
e gli diede la sua forza;
donna che baciò le mie ferite
e prese con le sue mani il mio sangue;
donna con cui feci la strada più triste;
donna con cui percorsi la strada più bella;
donna che sei mia madre;
donna che sei la maternità del mondo
donna che sei mia moglie;
donna che sei la moglie di ogni uomo del mondo;
donna che sei la madre del mio bambino
donna che sei la madre
di tutti i bimbi del mondo,
donna che stringi nel pugno
un fiore o un martello
o un’arma di libertà;
donna di tutte le terre
donna di tutte le età del tempo
donna di tutte le età della vita
col cuore, col sangue
di ogni uomo del mondo
ti amo.

- Salvatore Di Benedetto - 
Tratta dalla raccolta “Le parole nemiche”


Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it

mercoledì 21 agosto 2024

A tutti gli illusi - Corrado d'Elia

A tutti gli illusi, a quelli che parlano al vento.
Ai pazzi per amore, ai visionari,
A coloro che darebbero la vita per realizzare un sogno.
Ai reietti, ai respinti, agli esclusi. 

Ai folli veri o presunti.
Agli uomini di cuore,
A coloro che si ostinano a credere nel sentimento puro.
A tutti quelli che ancora si commuovono.
Un omaggio ai grandi slanci, alle idee e ai sogni.
A chi non si arrende mai, a chi viene deriso e giudicato.
Ai poeti del quotidiano.
Ai “vincibili” dunque, e anche
Agli sconfitti che sono pronti a risorgere e a combattere di nuovo.
Agli eroi dimenticati e ai vagabondi.
A chi dopo aver combattuto e perso per i propri ideali, ancora si sente invincibile.
A chi non ha paura di dire quello che pensa.
A chi ha fatto il giro del mondo e a chi un giorno lo farà.
A chi non vuol distinguere tra realtà e finzione.
A tutti i cavalieri erranti.
In qualche modo, forse è giusto e ci sta bene…
a tutti i teatranti.

Corrado d'Elia - 
dallo spettacolo-monologo "Don Chisciotte, diario intimo di un sognatore" 
di Corrado d'Elia, registra, attore e drammaturgo 

(erroneamente attribuito come tratto dal "don Chisciotte" di Miguel de Cervantes)





Ricorda, caro mio Sancho, chi vale di più, deve fare di più.

- Miguel de Cervantes - 
da : “Don Chisciotte”



“La libertà è uno dei doni più preziosi dal cielo concesso agli uomini: i tesori tutti che si trovano in terra o che stanno ricoperti dal mare non le si possono agguagliare: e per la libertà, come per l'onore, si può avventurare la vita, quando per lo contrario la schiavitù è il peggior male che possa arrivare agli uomini.” 


- Miguel de Cervantes - 
da : “Don Chisciotte”




Vergine del silenzio - San Giovanni Paolo II

Santa Maria,
Vergine del silenzio e di misteriosa pace:
addolorata forte fedele,
attendi presso il sepolcro,
dove tace la Parola e giace il Santo di Dio.
Attendi vigile
che dal buio scaturisca la Luce,
dalla terra germogli la Vita.
Attendi l’alba del giorno senza tramonto,
l’ora del parto dell’umanità nuova.
Attendi di vedere nel Figlio risorto
il volto nuovo dell’uomo redento,
di udire il nuovo saluto di pace,
di cantare il nuovo canto di gloria.
Vergine dello Spirito, icona della Chiesa,
implora per noi la tua fede nella Parola,
la tua speranza nel Regno,
il tuo amore per Dio e per l’uomo.
A te, gloriosa Madre di Dio,
beata per la fede,
donna della pietà immensa,
la nostra lode perenne e grata. Amen.

- San Giovanni Paolo II, papa -

(Via Crucis del Venerdì Santo 1991)

Buona giornata a tutti. :-)



 

lunedì 27 maggio 2024

I pericoli del potere - Padre Alberto Maggi

Gesù mette in guardia la sua comunità e i suoi discepoli dal potere. 
Chi vive sotto la sfera del potere, sia perché lo detiene, sia perché vi aspira, o, peggio ancora, perché vi è sottomesso, è refrattario all’azione del Signore.
a) Chi detiene il potere vede con fastidio un messaggio di un Signore che si mette a servizio degli altri.
b) Chi aspira al potere vede come una minaccia il messaggio di Gesù che invita a farsi servo, volontariamente, per amore degli altri.
c) La terza categoria è la più tragica. I sottomessi al potere vedono nel messaggio di Gesù un attentato, una minaccia alla propria sicurezza, perché il potere religioso toglie la libertà, ma rende veramente sicuri. 
Dal momento che appartieni ad una organizzazione religiosa tu non devi più pensare con la testa, devi soltanto eseguire quello che gli altri ti dicono, cioè diventare un perfetto killer, un perfetto criminale.
Nella storia dell’umanità le persone che hanno compiuto i crimini più gravi sono state persone obbedienti. 
Non c’è nulla di più pericoloso di una persona obbediente, perché chi obbedisce non ragiona con la propria coscienza, ma esegue il mandato di una persona che ritiene superiore. I grandi criminali dell’umanità, una volta accusati, si sono difesi dicendo che hanno eseguito gli ordini. 
Non c’è nulla di più criminale di eseguire gli ordini e non c’è nulla di più pericoloso di una persona obbediente perché non ragiona con la propria coscienza. 
Ma questo è il fascino della religione: ti toglie la libertà, ma ti dà la piena sicurezza.
Gesù dice “Attenti a questo lievito!”. 
Il potere, sia civile che religioso, domina ed è sempre perverso, qualunque sia la motivazione che si porta per ottenerlo o per esercitarlo.

- Padre Alberto Maggi - 



«Ci sono definizioni diverse per il processo con il quale un individuo si confonde nella massa o accetta di consegnarle parti di sé. E siccome noi siamo uomini di letteratura, ne sceglierò una conforme ai nostri interessi. 
Ho l'impressione che ci trasformiamo in massa nel momento in cui rinunciamo a pensare, a elaborare le cose secondo un nostro lessico, e accettiamo automaticamente e senza critiche espressioni terminologiche e un linguaggio dettatoci da altri. 
Io mi trasformo in massa quando cesso di formulare con le mie parole compromessi e scelte morali che sono disposto a compiere.»

- David Grossman - 
da: Raccontare una storia per salvare gli uomini, traduzione di Alessandra Shomroni, la Repubblica, 5 settembre 2007


Karl Popper

Abbiamo bisogno della libertà per impedire che lo Stato abusi del suo potere e abbiamo bisogno dello Stato per impedire l'abuso della libertà." 

- Karl Popper -
 filosofo austriaco morto il 17 settembre 1994




"Ma prima o poi ci sarà una nuova generazione di giovani che svegliandosi dal torpore, nel quale il potere li ha intrappolati, rovisteranno nelle soffitte impolverate dei loro genitori e troveranno uno zaino e un sacco a pelo e a questo punto andranno “lungo la strada” a riprendere il cammino interrotto."

- Jack Kerouac - 




Buona giornata a tutti. :-)

martedì 23 aprile 2024

Sei sveglio? - Uriel Crua

Facciamo che adesso ti fermi un attimo e respiri. Guardami in faccia. Sono serissimo.

Ora che è passata la "paura", ora che torni in giro a bere gli Spritz, ora che la gente passeggia tranquilla per strada, dimmi: davvero hai creduto che prima la pezza in faccia non serviva, poi che però serviva ma "non ce n'erano". Davvero hai creduto ai filmati dei cinesi che sbattevano faccia a terra e poi qui non hai mai visto sbattere nessuno faccia a terra? Davvero hai creduto a chi ti strillava che i runner erano degli untori, e poi i padroni dei cani, e poi i bambini, e poi i non siringati? E dopo che ti sei siringato due, tre, quattro volte, e sei stato comunque male, davvero hai creduto a chi ti diceva che era tutto bello, buono e sicuro?

Davvero hai pensato fosse saggio e sensato tenere i bambini dentro scatole di plexiglas e imbavagliati come torturandi medievali? Davvero hai ritenuto corretto escludere dalle gelaterie dei ragazzini di dodici anni. E dagli autobus. E dai treni per raggiungere la scuola. E dai bar? Davvero, ora che hai preso un respiro e sei tornato alla tua "normalità", pensi che non invitare a Natale tuo fratello, tua sorella, tuo cugino, il tuo amico, solo perché non "protetto", sia stata una cosa buona? Credi davvero di aver fatto del bene?

Come ti senti adesso?

Quando accendi la TV e ti dicono che inviare armi è un atto di pace, quando accendi la TV e vedi culi sfregarsi su organi genitali in nome della "tolleranza", quando ti dicono persino che stiamo per subire un'invasione aliena, davvero dimmi: come ti senti?

Non ti senti un po' un babbione? Sul serio. Non ti senti un perfetto idiota?

Ora che ti hanno tolto pure le mutande facendotele passare dalle orecchie, mentre un giocoliere ti distraeva, non ti senti un allocco?

E se ti senti così, cosa ti incolla ancora alla sedia?

Dimmi, davvero. Sono curioso

- Uriel Crua - 

tratto da: "Cronistoria italiana alla deriva: Dalla Pandemia alle prime luci atomiche - ed. EWI


 

NON LASCIARTI DECIDERE

Hai notato che, nelle cosiddette "Democrazie", la tua visione di ciò che è Giusto non conta nulla?

Ti faccio qualche esempio:

1 - Tu non vuoi che la App delle poste ti chieda l'autorizzazione obbligatoria per accedere ai tuoi contatti, alle tue mail, a tutte le tue App e alla galleria immagini. Però la App delle Poste te lo chiede "per la tua sicurezza" e se non accetti, non puoi usarla.

2 - Tu non vuoi entrare in guerra contro la Russia. Non vuoi andare al macello o mandare al macello i tuoi figli. Non credo tu desideri una apocalissi termonucleare. Immagino anche che il tuo desiderio sia veder rafforzati i servizi nella tua Nazione, piuttosto che inviare decine di miliardi in armamenti. Suppongo tu parteggi per la diplomazia, tutt'al più.

E invece...

3 - Sono sicuro che tu gradisca di poter entrare in libreria o in biblioteca e poter scegliere tra i testi che più ti ispirano, o tra quelli che possono servirti per una tua ricerca. E invece no. I testi sono selezionati in librerie e biblioteche, il che significa che quelli che non trovi sono censurati: non devi leggerli. Poi dicono la Corea...

4 - Lo sapevi che stanno riducendo il numero di postazioni Bancomat in cui poter prelevare denaro in contanti in modo tale che tu sia "disincentivato" a usarli? Per la tua sicurezza, ovviamente.

5 - Hai fatto caso che da una decina d'anni le città si riempiono di piste ciclabili, dossi, strettoie? Viaggiare con la macchina in città è una dannazione. Non devi inquinare usando la tua auto. Devi andare ai trenta all'ora. Devi comprarti la macchina elettrica. Non puoi pagarla in contanti. Devi rateizzare, fare un leasing, aprire un debito. Stanno rendendo lo spostamento autonomo un vero problema.

Per il tuo bene, chiaro.

6 - Se ti è collassato qualche parente di recente, o se gli si è inasprito un "turbocancro", o se gli gravano addosso strane, inspiegabili, infezioni, non farti troppe domande. Non è successo nulla negli ultimi anni che non fosse per il tuo bene.

Anche l'aumento del tasso dei mutui o della luce, del gas, delle materie prime.

È per il tuo bene, dicono.

Stai lottando contro i cattivi, sacrificandoti.

E così, così li lasci entrare in casa.

Sono già dentro.

Guardali.

Ti stanno mangiando nel piatto.

Sorridi, coglione.

- Uriel Crua - 

tratto da: "Cronistoria italiana alla deriva: Dalla Pandemia alle prime luci atomiche - ed. EWI


Buona giornata a tutti :-)


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domenica 29 gennaio 2023

da: Il gabbiano Jonathan Livingston - Richard Bach

 Era di primo mattino, e il sole appena sorto luccicava tremolando sulle scaglie del mare appena increspato. A un miglio dalla costa un peschereccio arrancava verso il largo.
E fu data la voce allo Stormo. E in men che non si dica tutto lo Stormo Buonappetito si adunò, si diedero a giostrare ed accanirsi per beccare qualcosa da mangiare. Cominciava così una nuova dura giornata. Ma lontano di là soletto, lontano dalla costa e dalla barca, un gabbiano si stava allenando per suo conto: era il gabbiano Jonathan Livingston. Si trovava a una trentina di metri d’altezza: distese le zampette palmate, aderse il becco, si tese in uno sforzo doloroso per imprimere alle ali una torsione tale da consentirgli di volare lento. E infatti rallentò tanto che il vento divenne un fruscìo lieve intorno a lui, tanto che il mare ristava immoto sotto le sue ali.
Strinse gli occhi, si concentrò intensamente, trattenne il fiato, compì ancora uno sforzo per accrescere solo… d’un paio… di centimetri… quella… penosa torsione e…
D’un tratto gli si arruffano le penne, entra in stallo e precipita giù. I gabbiani, lo sapete anche voi, non vacillano, non stallano mai. Stallare, scomporsi in volo, per loro è una vergogna, è un disonore.

Ma il gabbiano Jonathan Livingston – che faccia tosta, eccolo là che ci riprova ancora, tende e torce le ali per aumentarne la superficie, vibra tutto nello sforzo e patapunf stalla di nuovo – no, non era un uccello come tanti.
La maggior parte dei gabbiani non si danno la pena di apprendere, del volo, altro che le nozioni elementari: gli basta arrivare dalla costa a dov’è il cibo e poi tornare a casa.

- Richard Bach - 
da: Il gabbiano Jonathan Livingston




Per la maggior parte dei gabbiani, volare non conta, conta mangiare. 
A quel gabbiano lì, invece, non importava tanto procurarsi il cibo, quanto volare. Più d’ogni altra cosa al mondo, a Jonathan Livingston piaceva librarsi nel cielo. 
Ma a sue spese scoprì che, a pensarla in quel modo, non è facile poi trovare amici, fra gli altri uccelli.
E anche i suoi genitori erano afflitti a vederlo così: che passava giornate intere tutto solo, dietro i suoi esperimenti, quei suoi voli planati a bassa quota, provando e riprovando.

- Richard Bach - 
da: Il gabbiano Jonathan Livingston



Mettere in pratica l’amore voleva dire rendere partecipe
della verità da lui appresa, conquistata,
qualche altro gabbiano che a quella stessa verità anelasse.

- Richard Bach - 
da: Il gabbiano Jonathan Livingston


Solo un paio di considerazioni su questo bel libro. Jonathan non è un ribelle: è solo un giovane gabbiano che compie ciò che "sente" di dover fare, seguendo il suo istinto, la sua mente, il suo cuore, anche se spesso questo comporta a dover fare scelte sofferte ed anche coraggiose. 
Lo stesso Bach, autore del libro, dedica la sua opera al "vero gabbiano Jonathan, che vive nel profondo di tutti noi". 
Dovremmo tutti avere il coraggio di certe azioni, senza il timore di non riuscire nel nostro intento o di rimanerne delusi. 
Solo con il coraggio riusciremo a vedere tutte quelle cose che ci faranno sentire finalmente vivi, e saremo capaci di far volare lontano quel gabbiano che è dentro nel nostro cuore.


Buona giornata a tutti. :-)


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sabato 26 novembre 2022

Il controllo dei media - Noam Chomsky

 Il ruolo dei mezzi di comunicazione nella politica contemporanea ci costringe a chiederci in che tipo di mondo e in che genere di società vogliamo vivere e in particolare cosa intendiamo per società democratica. 
Comincerò con il contrapporre due diverse concezioni di democrazia. 
Una definisce democratica la società in cui il popolo ha i mezzi per partecipare in modo significativo alla gestione dei propri interessi e in cui i media sono accessibili e liberi. 
Una definizione di questo tipo si trova anche sul dizionario.
La concezione alternativa è quella che prevede una società in cui al popolo è proibito gestire i propri interessi e i mezzi di comunicazione sono strettamente e rigidamente controllati. 
Questa può apparire una forma di democrazia improbabile, ma è importante comprendere che si tratta della concezione prevalente. E lo è da lungo tempo, non solo nella prassi, ma anche nella teoria. Una lunga storia, risalente alle prime rivoluzioni democratiche moderne nell'Inghilterra del XVII secolo, riflette questa ideologia.
Nelle pagine che seguono mi occuperò del periodo contemporaneo, soffermandomi in particolare sullo sviluppo della seconda concezione di democrazia, e su come e perché il problema dei media e della disinformazione si inserisce in questo contesto.

- Noam Chomsky - 
da "Atti di aggressione e di controllo", Ed. Marco Tropea

A domanda, L'EMA risponde che i dati sui vaccini sono segreto militare
fonte: https://www.vietatoparlare.it/a-domanda-lema-risponde-che-i-dati-sui-vaccini-sono-segreto-militare/

La nascita della propaganda

Cominciamo con la prima operazione propagandistica di un governo moderno. Accadde durante l'amministrazione di Woodrow Wilson, che fu eletto presidente nel 1916 con un programma intitolato "Pace senza vittoria". La Prima guerra mondiale infuriava, e la popolazione americana era decisamente pacifista: riteneva che non ci fosse alcun motivo per farsi coinvolgere in un conflitto europeo. L'amministrazione Wilson invece era favorevole alla guerra, perciò doveva trovare un modo per ottenere il consenso popolare al proprio interventismo. Fu dunque istituita una commissione governativa per la propaganda, la Commissione Creel, che nel giro di sei mesi riuscì a trasformare una popolazione pacifista in un popolo fanatico e guerrafondaio, deciso a distruggere tutto quanto appartenesse alla Germania, a trucidare i tedeschi, a entrare in guerra e a salvare il mondo. Fu un grande risultato, il primo di una lunga serie. Già a quell'epoca e nel dopoguerra vennero utilizzate le stesse tecniche per scatenare un incontrollato red scare ("terrore rosso"), come fu chiamato, che riuscì a distruggere i sindacati e a cancellare pericolose abitudini come la libertà di stampa e la libertà di pensiero politico. L'appoggio dei media e del mondo degli affari, che di fatto organizzò e portò avanti gran parte dell'operazione, fu determinante, e il risultato fu un grande successo.
Fra quelli che parteciparono attivamente e con entusiasmo alla propaganda voluta da Wilson c'erano gli intellettuali progressisti, persone del circolo di John Dewey, i quali, come testimoniano i loro stessi scritti dell'epoca, erano molto orgogliosi di poter dimostrare che "i più intelligenti membri della comunità", cioè loro stessi, erano capaci di indurre alla guerra una popolazione riluttante, terrorizzandola e suscitando un fanatismo oltranzista. Il dispiegamento di mezzi fu ingente; per esempio, furono divulgate terribili storie sulle atrocità commesse dai tedeschi, cronache di bambini belgi con le braccia strappate e altri orrori di ogni sorta, che si trovano ancora nei libri di storia. Molte di quelle invenzioni erano frutto del ministero della Propaganda britannico, il cui impegno a quel tempo era finalizzato, come venne precisato nelle deliberazioni segrete, a "indirizzare il pensiero della maggioranza del mondo". Ma soprattutto miravano a controllare il pensiero dei membri più intelligenti della comunità statunitense, che avrebbero poi diffuso la propaganda da loro escogitata e convertito un paese pacifista all'isteria di guerra. Funzionò. Funzionò tutto perfettamente, e fu una lezione: la propaganda di stato, quando è appoggiata dalle classi colte e non lascia spazio al dissenso, può avere un effetto dirompente. Una lezione che Hitler e molti altri appresero a fondo e di cui si tiene conto ancora oggi.

- Noam Chomsky - 
capitolo 3 del libro intitolato "Atti di aggressione e di controllo", Ed. Marco Tropea




“È facile dire che quello che occorre è la Democrazia, ma è meno facile affrontare il fatto indiscutibile che la Democrazia è limitata allorché le risorse e i mezzi di comunicazione sono concentrati in poche mani.”  

- Noam Chomsky  -


Buona giornata a tutti. :-)


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