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mercoledì 14 febbraio 2024

Riflessioni sul Mercoledì delle ceneri

 


Mercoledì delle ceneri è l'inizio di un cammino in cui io mi prendo sul serio e decido di uscire dalla mediocrità, da quello stare a mezza strada, né santo né peccatore, né caldo e né freddo... e questo non per paura di Dio, nel modo più assoluto, ma per amore di Dio e per amore della mia vita, perché Dio è buono. Se io gli sto lontano è a me che faccio male, e insieme con me anche tutti quelli che mi sono vicini. Il segno è quello delle ceneri, che ovviamente non hanno un potere magico ma sono il segno esteriore di una consapevolezza: c'è qualcosa che è cenere e Qualcuno che invece è vita eterna. 
Le frasi che il messale suggerisce per l'imposizione delle ceneri sono due: la più gettonata "convertiti e credi al Vangelo" e la più tremenda "polvere sei e polvere tornerai". 
In realtà sono le due facce della stessa medaglia: io, sempre io, quello che sento, quello che provo, quello che mi emoziona, quello che temo e desidero... ecco tutto questo è la polvere! Addirittura? Penso proprio di sì: è polvere e cenere, cose che un colpo di vento spazza via e non rimane niente, se mi ostino a riempire la vita di queste cose, di polvere si riempie la mia vita (ricordate "vanità delle vanità"?). Per questo "convèrtiti (= riorientati, rivolgiti a, fissa lo sguardo su) e credi al Vangelo di Dio": tu sei figlio suo e Lui, immeritatamente e altrettanto immensamente, ti vuole bene, senza se e senza ma. Questo è il segno delle ceneri.

da: www.omelie.org



La teologia biblica rivela un duplice significato dell’uso delle ceneri: 

1 – Anzitutto sono segno della debole e fragile condizione dell’uomo. Abramo rivolgendosi a Dio dice: “Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere…” (Gen 18,27). Giobbe riconoscendo il limite profondo della propria esistenza, con senso di estrema prostrazione, afferma: “Mi ha gettato nel fango: son diventato polvere e cenere” (Gb 30,19). In tanti altri passi biblici può essere riscontrata questa dimensione precaria dell’uomo simboleggiata dalla cenere (Sap 2,3; Sir 10,9; Sir 17,27).

2 – Ma la cenere è anche il segno esterno di colui che si pente del proprio agire malvagio e decide di compiere un rinnovato cammino verso il Signore. Particolarmente noto è il testo biblico della conversione degli abitanti di Ninive a motivo della predicazione di Giona: “I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo. Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere” (Gio 3,5-9). Anche Giuditta invita invita tutto il popolo a fare penitenza affinché Dio intervenga a liberarlo: “Ogni uomo o donna israelita e i fanciulli che abitavano in Gerusalemme si prostrarono davanti al tempio e cosparsero il capo di cenere e, vestiti di sacco, alzarono le mani davanti al Signore” (Gdt 4,11).

da: www.omelie.org


Nel rito ambrosiano, in cui la quaresima è posticipata di quattro giorni e inizia la domenica immediatamente successiva (e in cui pertanto il carnevale termina con il "sabato grasso"), l'imposizione delle ceneri avviene o in quella stessa prima domenica di quaresima oppure, preferibilmente, il lunedì seguente. 
Il giorno di digiuno e astinenza viene invece posticipato al primo venerdì di quaresima.
Mentre la tradizione popolare meneghina fa risalire il proprio carnevale prolungato, o "carnevalone", a un "ritardo" annunciato dal vescovo di Milano sant'Ambrogio, impegnato in un pellegrinaggio, nel tornare in città per celebrare i riti quaresimali, in realtà la diversa datazione della festa mobile delle Ceneri dipende da un consolidato e più antico computo cronologico dei quaranta giorni della quaresima, conservato peraltro anche nel rito bizantino.



Siamo sulla piazza di un paese del Nord, brulicante di figure come spesso accade nelle tele dei fiamminghi. La scena è di fatto divisa a metà. A sinistra di chi guarda c’è il Carnevale, un uomo grasso, a cavalcioni di un barile, con in mano uno spiedo coi polli infilzati; dietro di lui si nota una tavola imbandita; a terra sono resti di cibo.
Il grassone (immagine a lato) viene spinto da due personaggi in maschera diritto contro una figura femminile magra, rifinita, che fronteggia lo spiedo del rivale con una pala, tenuta a mo’ di lancia, sulla quale sono due aringhe. 
È la Quaresima, su un carro trainato da un frate e da una monaca. 
A sinistra si vede un’osteria, a destra una chiesa. 
I seguaci del Carnevale mangiano, recitano, suonano; quelli della Quaresima sono tristi, vestiti di scuro, votati al sacrificio, soffrono. 
Al centro della scena un buffone guida una coppia di spalle: lei porta legata in vita una lanterna spenta. I critici suggeriscono che nella coppia si visualizzi la condizione del credo cristiano, sia cattolico (la Quaresima), sia luterano (il Carnevale).
In tutto il quadro sono sparsi poveri mendicanti, nell’indifferenza generale. 
E sono forse le figure più vere. In basso a destra una madre riceve l’elemosina da un uomo uscito di chiesa: è vestito di rosso e di azzurro. 
Quell’abito simboleggia il peccato di chi compie ipocritamente un atto di carità, davanti a tutti, per sentirsi a posto.



Pieter Bruegel il Vecchio, La battaglia fra il Carnevale e la Quaresima, 1559
(Kunsthistorisches Museum di Vienna).

Ci ottenga, la Vergine Santissima, la grazia di fidarci di Cristo, per proseguire con gioia il cammino quaresimale e rivedere sinceramente la nostra vita alla luce del Vangelo.

- San Giovanni Paolo II, papa - 


Buona giornata a tutti. :-)

sabato 28 ottobre 2023

No alla guerra, preghiera per la pace - papa Paolo VI

Se la specie umana non è scomparsa, se sopravvive ancora a dispetto di coloro che coscientemente o inconsciamente hanno fatto di tutto per annientarla, lo si deve a un esiguo numero di esseri i quali si sforzano di neutralizzare le correnti distruttrici. 

Questi esseri lavorano in segreto, per lo più sono sconosciuti, nascosti chissà dove, ma sono immensamente felici quando vedono degli uomini e delle donne consapevoli che decidono di partecipare al loro lavoro, che è il lavoro più utile per la salvezza dell’umanità. Ed è in questo lavoro che mi auguro di trascinarvi con me.

~Omraam Mikhael Aivanhov -

La Pace è ogni passo.
~Thich Nhat Hanh


Nemmeno i più saggi possono vedere tutte le conseguenze

- Che peccato che Bilbo non abbia trafitto con la sua spada quella vile e ignobile creatura quando ne ebbe l'occasione!

- Peccato? Ma fu la Pietá a fermargli la mano. Pietá e Misericordia; egli non volle colpire senza necessitá. E fu ben ricompensato di questo suo gesto, Frodo. Stai pur certo che se è stato grandemente risparmiato dal male, riuscendo infine a scappare ed a trarsi in salvo, è proprio perchè all'inizio del suo possesso dell'Anello vi era stato un atto di Pietá. 

- Mi dispiace - disse Frodo - ma sono terrorizzato e non ho alcuna pietá per Gollum.

- Non l'hai visto - interloquì Gandalf. 

- No, e non ne ho alcuna intenzione - disse Frodo - Non riesco a capirti; vuoi dire che tu e gli Elfi l'avete lasciato continuare a vivere impunito, dopo tutti i suoi atroci crimini? Al punto in cui è arrivato è certo malvagio e maligno come un Orchetto, e bisogna considerarlo un nemico. Merita la morte.

- Se la merita! E come! Molti tra i vivi meritano la morte. E parecchi che sono morti avrebbero meritato la vita. Sei forse tu in grado di dargliela? E allora non essere troppo generoso nel distribuire la morte nei tuoi giudizi: sappi che nemmeno i più saggi possono vedere tutte le conseguenze... 

J.R.R. Tolkien,  Il Signore degli Anelli, ed. Rusconi, pag.94


Preghiera per la pace

Signore, noi abbiamo ancora le mani insanguinate, dalle ultime guerre mondiali, così che non ancora tutti i popoli hanno potuto stringerle fraternamente fra loro;

Signore, noi siamo tanto armati che non lo siamo mai stati nei secoli prima dall’ora, e siamo così carichi di strumenti micidiali da potere, in un istante, incendiare la terra e distruggere forse anche l’umanità;

Signore, noi abbiamo fondato lo sviluppo e la prosperità di molte nostre industrie colossali sulla demoniaca capacità di produrre armi di tutti i calibri, e tutte rivolte ad uccidere e a sterminare gli uomini nostri fratelli; così abbiamo stabilito l’equilibrio crudele dell’ economia di tante Nazioni potenti sul mercato delle armi alle Nazioni povere, prive di aratri, di scuole e di ospedali;

Signore, noi abbiamo lasciato che rinascessero in noi le ideologie, che rendono nemici gli uomini fra loro: il fanatismo rivoluzionario, l’ odio di classe, l’ orgoglio nazionalista, l’ esclusivismo razziale le emulazioni tribali, gli egoismi commerciali, gli individualismi gaudenti e indifferenti verso i bisogni altrui;
Signore, noi ogni giorno ascoltiamo e impotenti le notizie di guerre ancora accese nel mondo;

Signore, è vero! Noi non camminiamo rettamente;

Signore, guarda tuttavia ai nostri sforzi, inadeguati, ma sinceri, per la pace del mondo! Vi sono istituzioni magnifiche e internazionali; vi sono propositi per il disarmo e la trattativa;

Signore, vi sono soprattutto tombe che stringono il cuore, famiglie spezzate dalle guerre, dai conflitti, dalle repressioni capitali; donne che piangono, bambini che muoiono; profughi e prigionieri accasciati sotto il peso della solitudine e della sofferenza: e vi sono tanti giovani che
insorgono perché la giustizia sia promossa e la concordia sia legge delle nuove generazioni; 

Signore, tu lo sai, vi sono anime buone che operano il bene in silenzio, coraggiosamente, disinteressatamente e che pregano con cuore pentito e con cuore innocente; vi sono cristiani, e quanti, o Signore, nel mondo che vogliono seguire il Tuo Vangelo e professano il sacrificio e l’ amore;

Signore, Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace.

- Paolo VI,papa -

sabato 20 maggio 2023

L'acqua della bontà e altre storie

Un frate cappuccino, andando alla questua, entrò un giorno in una casa, dove una donna piangeva. Domandò: - Perché piange, la mia cara donna? 
Quella rispose: - Perché mio marito mi maltratta spesso, mi picchia perfino. Riprese il frate: - So che tu sei buona e perciò capirai il mio rimedio. - Quale rimedio? - interrogò la donna? - Ecco, prendi questa bottiglietta. Quando tuo marito minaccerà tempesta, metti in bocca quest’acqua prodigiosa. Vedrai che il temporale cesserà quasi d’incanto. 
Quando il marito con il suo caratteraccio prepotente incominciava ad urlare, la buona donna si metteva l’acqua in bocca, e quindi, naturalmente, non poteva rispondere. 
Vedendo tanta dolcezza e sentendo silenzio, il marito si calmava: la sua ira sbolliva immediatamente. 
Ritornando, il frate chiese: - E allora come va la mia medicina? Rispose la donna: - Mi costa un mondo di fatica, ma è veramente prodigiosa! - Certo - concluse il buon frate cappuccino, - è nient’altra che acqua di fonte, acqua di bontà... Ne ho qui una bottiglietta anche per suo marito!



 Avvenne una volta che un uomo decise di ripudiare la moglie, poiché non gli aveva dato figli. 
Si presentò allora al rabbino per avere la sua approvazione. 
Il rabbino disse: — Approvo, ma a una condizione. Che come avete fatto festa quando vi siete uniti, così facciate festa ora che vi dividete. 
Fu fatta quindi una gran festa, con danze, cibi prelibati e ottimo vino. 
La donna approfittò dell’occasione per far bere il marito più del solito, così che questi, in preda all’euforia, a un certo punto le disse: — Figliola, puoi portare via dalla mia casa quel che più ti piace; e poi torna alla casa di tuo padre. 
Che cosa fece allora la donna? 
Quando il marito fu addormentato, ordinò ai servi di portare lui e il letto in cui dormiva nella casa di suo padre.



Quando ti chiedi cos’è l’amore,
immagina due mani ardenti che si incontrano,
due sguardi perduti l’uno nell’altro,
due cuori che tremano di fronte all’immensità di un sentimento,
e poche parole per rendere eterno un istante.

- Alan Douar - 


La Grazia del dialogo

Signore Dio, ti lodiamo e ti glorifichiamo 
per la bellezza di questo dono che si chiama dialogo.

E' un "figlio" prediletto di Dio perché è simile alla corrente alternata che rifluisce incessantemente in seno
alla Santa Trinità.

Il dialogo scioglie i nodi, dissipa i sospetti,
apre le porte, risolve i conflitti, fa crescere la persona.
E' vincolo di unità e fonte di fratellanza.
O Signore Gesù, 
quando appare la tensione concedimi l'umiltà necessaria 
per non voler imporre la mia verità contrastando la verità del mio fratello,
fa' che io sappia tacere al momento opportuno 
e aspettare che egli abbia completato il suo pensiero.
Dammi la saggezza per capire 
che nessun essere umano è in grado di possedere 
l'intera verità assoluta,
e che non c'è errore o stravaganza ai miei occhi 
che non racchiuda qualche elemento di verità.
Dammi la saggezza per riconoscere che anch'io,
posso sbagliare su qualche aspetto della verità,
e che dalla verità del fratello posso invece arricchirmi.
E infine dammi la generosità di pensare 
che anch'egli ricerca onestamente la verità,
e di accogliere senza pregiudizi e con benevolenza
le opinioni degli altri.
O Signore Gesù, dacci la grazia del dialogo. Amen

- Padre Ignazio Larranaga - 


Buona giornata di dialogo a tutti e.... tutte. :-)




venerdì 16 dicembre 2022

La leggenda della Stella di Natale

 Era la sera di Natale, in fondo alla cappella, Lola, una piccola messicana, in lacrime pregava: “Per favore Dio mio, aiutami! Come potrò dimostrare al bambino Gesù che lo amo? Non ho niente, neanche un fiore da mettere a piedi del suo presepe”.
D’un colpo apparve una bellissima luce e Lola vide apparire accanto a lei il suo angelo custode. “Gesù sa che lo ami, Lola, lui sa quello che fai per gli altri. Raccogli solo qualche fiore sul bordo della strada e portalo qui.” disse l’angelo.
“Ma sono delle cattive erbe, quelle che si trovano sul bordo della strada” rispose la bambina.

“Non sono erbe cattive, sono solo piante che l’uomo non ha ancora scoperto quello che Dio desidera farne.” disse l’angelo con un sorriso .
Lola uscì e qualche minuto più tardi entrò nella cappella con in braccio un mazzo di verdure che depositò con rispetto davanti al presepe in mezzo ai fiori che gli altri abitanti del villaggio avevano portato.
Poco dopo nella cappella si senti un breve sussurro, le erbe cattive portate da Lola si erano trasformate in bellissimi fiori rossi, rosso fuoco.

Da quel giorno le stelle di Natale in Messico sono chiamate “Flores de la Noce Buena”, fiori della Santa Notte.


Nel 1825 Joel Poinsett, ambasciatore americano in Messico, riportò in America semi di Stelle di Natale e le fece conoscere in tutto il mondo!



Annunciare la Speranza non significa intingere le parole nella melassa, scambiando il sale con lo zucchero.

È terribile annunciare la Speranza perché prima occorre aiutare a riconoscere la disperazione del mondo.
È terribile la notizia buona della Misericordia perché esige il previo riconoscere la nostra miseria.
Cioè guardare in faccia la realtà e, sulla base di quanto detto a Mosè, nessuno può guardarla senza, in qualche modo, morire.

La grazia suppone una condanna. La speranza un futuro perduto.

La speranza non ha bisogno del futuro.
Ha bisogno dell'Eterno.
Apre una strada in mezzo al mare.
"Passando per la valle del pianto la cambia in una sorgente"

- Franca Negri - 



A chi credere?

Ma come si fa a crederti,
se il canto degli angeli
è disturbato dai ragli dell'asino,
se la puzza e il fetore della stalla
impedisce il profumo del cielo?
Il canto meraviglioso degli angeli
è coperto dalle parole sgangherate dei pastori!
Non so a cosa credere!
Crederò al sorriso di un Bimbo,
che invita ed accoglie i rifiutati
per essere l'Emmanuele,
il Dio con noi, il Pastore...

- Giuseppe Impastato S. I. - 



Buona giornata a tutti. :-)




mercoledì 2 marzo 2022

Preghiera della strada

Signore, devo uscire di casa, 
avvertire che i muri mi stanno stretti,
il tetto mi ruba il cielo, la finestra mi rende spettatore,
la porta mi nega l'avventura e l'orario mi fa perdere l'incontro.
Signore, fammi capire che è consentito 

vivere soltanto all'aperto;
si è cristiani soltanto all'aria libera. 
Il Vangelo cammina per le strade;
non devo pretendere di muovermi unicamente 

se il tempo è bello.
Il Vangelo, come la vita, si vive nelle intemperie, 
in condizioni sfavorevoli;
devo lasciarmi avvolgere dalla nebbia, dal buio della notte,
lavare dalla pioggia, asciugare dal vento, pungere dal freddo,
sentirmi al sicuro nella precarietà, 

possedere la certezza del provvisorio.
Bisogna che smetta di incaricare i vestiti 

o il termosifone di scaldarmi,
è bello essere obbligato ad accendere il fuoco dentro,
a riscaldarmi dall'interno, a coprirmi delle certezze del cuore,
indovinare il sole oltre lo spessore dei nuvoloni neri,
scoprire il cammino consultando la speranza,
sentire il tempo attraverso il corpo liberato dagli ingombri,
inventare il canto al ritmo dei passi,
sentirmi garantito da ciò che mi sono lasciato alle spalle
e arricchito da tutto quello che non ho più.
Provare la gioia di non possedere niente e quindi di avere tutto.
Si, perché il Tutto può essere contenuto, trovare posto unicamente nel nulla.
Signore, fammi chiudere gli occhi 

per essere raggiunto dalla luce,
insegnami ad attendere la luce ad occhi chiusi.
Signore, fammi uscire di casa senza voler 

sapere prima che tempo fa:
sulla strada, nell'oscurità, nel gelo, 

nella paura, nel vuoto, nell'assenza,
è tempo della tua presenza.



"A voi giovani che siete all'inizio della vostra vita, chiedo: avete pensato ai talenti che Dio vi ha dato? 
Avete pensato come metterli a servizio degli altri? 
Non sotterrate i talenti, scommettete su ideali grandi che renderanno fecondi i vostri talenti! 
La vita non ci è data perché la conserviamo gelosamente, per noi stessi, ma perché la doniamo. 
Cari giovani, abbiate un animo grande, non abbiate paura di sognare cose grandi". 

- Papa Francesco -


Un giorno San Tommaso d'Aquino visitando San Bonaventura gli dimandò di qual libro più si fosse servito per registrar tante belle dottrine ch'egli avea scritte. 
San Bonaventura gli dimostrò l'immagine del Crocifisso, tutta annerita per tanti baci che l'avea dati, dicendo: “Ecco il mio libro, da cui ricavo tutto ciò che scrivo; egli mi ha insegnato tutto quel poco che ho saputo.”



Dio Onnipotente, 
che hai inviato il tuo Figlio Gesù 
per annunciare la buona novella ai poveri e guarire i malati, 
fa che imitiamo San Francesco d'Assisi, 
il quale non esitò a seguire le orme del Cristo 
nella compassione e nella misericordia 
verso i più poveri. 
Concedici di rivestirci dei medesimi sentimenti del tuo Figlio, 
per poter partecipare alla gioia eterna del tuo regno 
insieme al povero Lazzaro, 
Lui che è Dio e vive e regna con te, 
nell'unità dello Spirito Santo, 
per tutti i secoli dei secoli. 
Amen.

Preghiera Francescana



Buona giornata a tutti. :-)

lunedì 28 giugno 2021

Il mistero del male. La bellezza che salva - Padre Abbé Pierre

La situazione del mondo è tale, che ci è impossibile non interrogare Dio. 
Dio che è eterno Amore, Amore infinito. 
Personalmente, nei miei 93 anni ormai, avendo anche avuto l'occasione di vedere e di toccare con mano, in ogni angolo della terra, tante miserie, tante ingiustizie, tanti mali, tanti crimini, tanti delitti di ogni sorta, più di una volta ho osato chiedere: "Dio mio, ma perché? A che gioco stai giocando? Forse al massacro dell'umanità?". 
Ho letto da qualche parte che anche Woody Allen, lui pure ferito da questa crudele realtà, ha esclamato: "se Dio esiste, spero abbia una spiegazione di tutto questo...".
E' comprensibile non capire questa "assenza" di Dio, e gridargli con tutto l'Amore e anche la rabbia che abbiamo dentro di noi: "Signore basta! Quanti miliardi di persone innocenti devono ancora soffrire e morire ingiustamente?". Certo, amo Dio profondamente e credo con tutte le mie forze che Lui può tutto, anzi è Tutto, ma non posso stare zitto. Di questa situazione del mondo, non capisco nulla. Non capisco nulla, ma a differenza di Woody Allen che "spera", io sono che Dio ha una spiegazione.
Credo nella perfezione infinita di Dio, ma nello stesso tempo mi interrogo, devo interrogarmi sul perché di questa sofferenza così ingiusta e detestabile.
E so benissimo che mentre io sento il bisogno, il dovere di gridare a Dio: "Mio Dio, basta!".
Lui pure, a sua volta, avendoci dotati di intelligenza e di responsabilità, potrebbe gridarci ugualmente: "Basta!". E chiederci conto di come mai, anziché utilizzare la nostra intelligenza, le nostre risorse e le nostre conoscenze per alimentare sulla terra solo paure e guerre, per disumani sfruttamenti dei più deboli, per rompere l'armonia del creato spezzando le regole che regolano l'ambiente, non mettiamo le nostre qualità migliori al servizio dell'umanità, cominciando dai più deboli e dai più sofferenti. Gridiamo pure "Basta" a Dio, ma sappiamo anche ascoltare i suoi "Basta"... questo non ci impedisce di vedere la bellezza e la bontà che pur esistono nel mondo: nella vita che comincia, ovunque e comunque, nell'immensità del mare, nell'incanto delle stelle, soprattutto nella gioia del sorriso dei bimbi... questi doni che Dio ci fa di continuo possono essere una prima spiegazione alle nostre giuste interpellanze di Dio. E devono essere anche le ragioni per dare, da parte nostra, la risposta alle interpellanze di Dio nei nostri confronti. 
Non possiamo dimenticare che la prima risposta di Dio ai nostri interrogativi sull'esistenza del male nel mondo è la reale presenza di Gesù nell'Eucaristia. Questa presenza esige coerenza nella vita di noi cristiani. Pur non dandoci la risposta, l'Eucaristia ci indica da che parte stare, concretamente, in questo mondo minato dall'odio, dal terrorismo, dalla miseria e dalla sofferenza, non solo materiale, di troppo miliardi di figli di Dio. Innocenti. 
Ci dà la forza di non scoraggiarci, pur così terribilmente fragili. 
Ci rende capaci, se lo vogliamo, di donarci tutti agli altri, ben sapendo che non possiamo essere felici prendendo ma donandoci senza riserva, senza altri calcoli, senza speculazione alcuna, agli altri. 
E non dimentichiamo che lo spirito di Dio soffia. Dove e come vuole. Una "sveglia" per tutti gli umani.

- Padre Abbè Pierre - 


Tutti dicono di essere per i diritti dell’uomo, e l’uomo è sempre più minacciato e avvilito e oppresso.
Tutti dicono di volere la pace e nel loro cuore non fanno che ordire sopraffazioni e rapine.
Signore, ti chiediamo che si avveri il canto di tua madre: rovescia dai loro alti troni quanti si fidano solo del potere, continua a esaltare gli umili,a ricolmare di beni gli affamati, a mandare a
mani vuote i ricchi.

- Padre Davide Maria Turoldo - 



Perdonare da bene

Gesù ha insegnato a perdonare “settanta volte sette”, cioè sempre. Si deve perdonare per non essere ulteriormente vittima del male subito. Infatti, fino a quando non si perdona, il male subito agisce in noi provocando malessere, desiderio di vendetta, collera, disarmonia. La nostra energia interiore ne viene risucchiata, sporcata. Occorre perdonare anzitutto per il bene di se stessi, un perdono primariamente come oblio, come cessazione del rapporto, per evitare che il ricordo del male perpetuamente alimenti altro male, in una perversa spirale che tira all’ingiù, a danno di chi la coltiva in se stesso (non a caso Aristotele, sempre così attento alla concretezza biologica, scriveva che “chi non è incline al pentimento è incurabile”). Solo in un secondo tempo, per chi ne sarà capace, potrà sorgere il perdono anche come attivo sentimento verso colui che ci ha procurato del male. Ma il primo livello biologicamente necessario è alla portata di tutti, per evitare di essere continuamente risucchiati dal gorgo del male subito, visto che il male genera male, produce malessere.


- Vito Mancuso - 


La  grandezza dell’Uomo e la benigna Misericordia di Dio….....

...L'incarnazione di Dio non è il risultato di un'ascesa dell'uomo, ma il risultato di un abbassamento di Dio. 
L'ascesa dell'uomo, il tentativo di creare, di generare Dio da sé, di raggiungere il superuomo, quest'impresa è già miseramente fallita nel paradiso terrestre. L'uomo che vuole diventare egli stesso Dio, e che con sentimenti autoritari cerca di prendere le stelle, approda sempre, alla fine, all'autodistruzione...
Ciò che conta è l'obbedienza, l'umiltà nei confronti della parola di Dio. 
"Un bambino piccolo, un operaio carico di lavoro si trovano, se credono, più in alto dei grandi asceti" (J. Daniélou), perché la salvezza non scaturisce dalla grandezza dell'uomo, ma dalla benigna misericordia di Dio...

- Papa Benedetto XVI - 
da "Dogma e predicazione" 



Buona giornata a tutti. :-)


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lunedì 14 giugno 2021

La pietra preziosa - don Bruno Ferrero

Due amici si ritrovarono dopo una lunga separazione. Uno era diventato ricco, l'altro era povero.

Mangiarono insieme, e rievocarono i ricordi comuni.
Poi il povero si addormentò.
L'amico, colmo di compassione, prima di partire gli fece scivolare in tasca un grosso diamante di valore inestimabile.
Ma al risveglio il povero non trovò quel tesoro e continuò la vita di sempre.
Un anno dopo le circostanze fecero nuovamente incontrare i due amici.
"Dimmi, perché", disse il ricco all'amico, vedendo che era ancora in miseria, "non hai trovato il tesoro che ti avevo messo in tasca?".

Ogni incontro tra persone è un'esperienza simile. Ogni uomo o donna che vivono con noi ci regalano tesori preziosi. Il più delle volte però non ce ne accorgiamo.

- don Bruno Ferrero - 
Da: “Solo il Vento lo sa”, Ed. ElleDiCi



Foto di Sasin Tipchai da Pixabay 




Abbiamo dimenticato cosa sia guardarsi l’un l’altro, toccarsi, avere una vera vita di relazione, curarsi l’uno dell’altro.

Non sorprende se stiamo morendo tutti di solitudine.

- Leo Buscaglia -



-Ma cosa è questo nulla?-
"E’ il vuoto che ci circonda. La gente ha rinunciato a sognare, ed io ho fatto in modo che il nulla dilaghi."
- Ma perché? -
"Perché è più facile dominare chi non crede in niente."

(La Storia Infinita)





Buona giornata a tutti. :-)