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mercoledì 4 marzo 2015

Il cibo sacro - Vito Mancuso -

Io penso che vi sia qualcosa di sacro anche già solo nel mangiare in sé, a prescindere che lo si faccia da soli o insieme ad altri. 
La gran parte degli esseri umani non se ne cura e assume cibo senza avere la consapevolezza di nutrire la propria vita mediante la vita altrui, sia essa animale o vegetale. 
La vita si nutre di vita, ed essendo l’ambito del sacro direttamente connesso a quello della vita, si comprende come l’atto del nutrirsi e il cibo quale nutrimento abbiano già in sé una valenza sacrale. Bisognerebbe prenderne coscienza e pensare che a ogni boccone entra in noi una parte del cosmo: noi viviamo grazie al cosmo. La natura è la nostra madre in ogni giornata della nostra esistenza, non solo perché anni fa ci ha fatto nascere, ma anche, e direi soprattutto, per il fatto che ci mantiene all’esistenza. 
Prendere coscienza di questo legame con la natura-madre non può, a mio avviso, non generare un sentimento di sacra riverenza verso di essa. 
Quando poi l’atto del mangiare assume una valenza comunitaria, e la famiglia si riunisce, e si mangiano cibi particolari, legati alla tradizione e ai ricordi, e il servizio di tavola è quello bello delle grandi occasioni, allora la celebrazione della vita e dell’essere legati gli uni agli altri può assumere una valenza davvero straordinaria. 
Il pranzare e il cenare insieme possono raggiungere in alcuni casi una dimensione celebrativa che ha non poche analogie con quella della messa – la quale, non a caso, prende origine da un mangiare insieme, quello di Gesù con i discepoli nell’ultima cena.


- Vito Mancuso -



Il vero digiuno è finalizzato a mangiare il "vero cibo", che è fare la volontà del Padre 

- papa Benedetto XVI -



E quando addentate una mela,
ditele nel vostro cuore:
I tuoi semi vivranno nel mio corpo
E i tuoi germogli futuri
sbocceranno nel mio cuore,
La loro fragranza sarà il mio respiro,
E insieme gioiremo in tutte le stagioni.

- Kahlil Gibran -


Perdo pezzi
e tu li raccogli
alle spalle, Signore,
tu Dio dell’orfano e della vedova,
tu Dio dei frammenti,
tu hai compassione
del non intero,
dei pezzi di pane avanzati,
tu che non vuoi
che si perda nessuno. 
Perdo pezzi di voce e di occhi,
di memoria e di cuore.
Dietro
alle spalle tu ti chini
e raccogli.

 - don Angelo Casati -




Buona giornata a tutti. :-)

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giovedì 19 febbraio 2015

Sul tempo - Kahlil Gibran

E un astronomo disse: Maestro Parlaci del Tempo.

E lui rispose:

Vorreste misurare il tempo, l'incommensurabile e l'immenso.
Vorreste regolare il vostro comportamento
e dirigere il corso del vostro spirito secondo le ore e le stagioni.
Del tempo vorreste fare un fiume per sostate presso la sua riva e guardarlo fluire.
Ma l'eterno che è in voi sa che la vita è senza tempo e sa che l'oggi non è che il ricordo di ieri, e il domani il sogno di oggi.
E ciò che in voi è canto e contemplazione dimora quieto entro i confini di quel primo attimo in cui le stelle furono disseminate nello spazio.
Chi di voi non sente che la sua forza d'amore è sconfinata?
E chi non sente che questo autentico amore, benché sconfinato, è racchiuso nel centro del proprio essere, e non passa da pensiero d'amore a pensiero d'amore,
né da atto d'amore ad atto d'amore?
E non è forse il tempo, così come l'amore, indiviso e immoto?
Ma se col pensiero volete misurare il tempo in stagioni, fate che ogni stagione racchiuda tutte le altre e che il presente abbracci il passato con il ricordo, e il futuro con l'attesa.

- Kahlil Gibran - 






Il tempo. Il più grande e il più antico di tutti i tessitori. Ma la sua fabbrica è un luogo segreto, il suo lavoro silenzioso, le sue mani mute.

- Charles Dickens -




Tutto passa. 
Passano le sofferenze e i dolori, 
passano il sangue, la fame, la pestilenza.
La spada sparirà, le stelle invece resteranno, 
e ci saranno, le stelle, anche quando dalla terra 
saranno scomparse le ombre persino dei nostri corpi 
e delle nostre opere. Non c’è uomo che non lo sappia. 
Ma perché allora non vogliamo rivolgere lo sguardo alle stelle? Perché?

- Michail Bulgakov -
da: "La guardia bianca"







Quando arriva il tempo in cui si potrebbe,è passato quello in cui si può.

- Marie Von Ebner- Eschenbach -






Buona giornata a tutti. :-)







martedì 10 febbraio 2015

Quelle come me - Alda Merini

È come una goccia d’acqua nel deserto ciondolante.
Quelle come me sono capaci di grandi amori e grandi collere,
grandi litigi e grandi pianti grandi perdoni.

Quelle come me non tradiscono mai.

Quelle come me hanno valori che sono incastrati nella testa
come se fossero pezzi di un puzzle,
dove ogni singolo pezzo ha il suo incastro e lì deve andare.

Niente per loro è sottotono,
niente è superficiale o scontato,
non le amiche, non i figli, non la famiglia,
non gli amori che hanno voluto, che hanno cercato,
e difeso e sopportato.

Quelle come me regalano sogni,
anche a costo di rimanerne prive…

Quelle come me donano l’Anima,
perché un’anima da sola è come
una goccia d’acqua nel deserto…

Quelle come me tendono la mano
ed aiutano a rialzarsi, pur correndo il rischio
di cadere a loro volta…

Quelle come me guardano avanti,
anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro…

Quelle come me cercano un senso all’esistere e,
quando lo trovano, tentano d’insegnarlo
a chi sta solo sopravvivendo…

Quelle come me quando amano, amano per sempre…
e quando smettono d’amare è solo perché
piccoli frammenti di essere giacciono
inermi nelle mani della vita…

Quelle come me inseguono un sogno…
quello di essere amate per ciò che sono
e non per ciò che si vorrebbe fossero…

Quelle come me girano il mondo
alla ricerca di quei valori che, ormai,
sono caduti nel dimenticatoio dell’anima…

Quelle come me vorrebbero cambiare,
ma il farlo comporterebbe nascere di nuovo…

Quelle come me urlano in silenzio,
perché la loro voce non si confonda con le lacrime…

Quelle come me sono quelle cui tu riesci
sempre a spezzare il cuore,
perché sai che ti lasceranno andare,
senza chiederti nulla…

Quelle come me amano troppo, pur sapendo che,
in cambio, non riceveranno altro che briciole…

Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso,
purtroppo, fondano la loro esistenza…

Quelle come me passano inosservate,
ma sono le uniche che ti ameranno davvero…

Quelle come me sono quelle che,
nell’autunno della tua vita,
rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti
e che tu non hai voluto…

- Alda Merini -


C’è un posto nel mondo dove il cuore batte forte, dove rimani senza fiato, per quanta emozione provi; dove il tempo si ferma e non hai più l’età; quel posto è tra le tue braccia in cui non invecchia il cuore, mentre la mente non smette mai di sognare… Da lì fuggir non potrò poichè la fantasia d’incanto risente il nostro calore e no…non permetterò mai ch’io possa rinunciare a chi d’amor mi sa far volare. ♪♫♪

- Alda  Merini -



La gente pensa che la cosa peggiore sia perdere una persona a cui si vuole bene. Si sbaglia.

La cosa peggiore è perdere se stessi mentre si vuole troppo bene a qualcuno, dimenticarsi che anche noi siamo importanti.

- Fabio Volo -
Un posto nel mondo



Buona giornata a tutti. :-)




domenica 4 gennaio 2015

Il dolore – Khalil Gibran

Quando nacque il mio Dolore lo nutrii con amore e lo 
curai teneramente. 
Come tutte le creature viventi esso crebbe, forte, bello e traboccante 
di mirabili delizie. 
Ci amavamo reciprocamente e amavamo il mondo che ci circondava; 
poiché il Dolore aveva il cuore tenero, e il mio dal Dolore veniva 
conquistato. 
Quando il mio Dolore ed io discorrevamo insieme, i giorni erano 
alati e le notti ornate di sogni; poiché il linguaggio del Dolore 
era eloquente, e il mio con lui lo diventava. 
Quando camminavamo insieme, la gente ci rivolgeva sguardi 
delicati e sussurrava parole di dolcezza estrema. 
Ma c’era anche chi osservava invidioso, perché il Dolore è nobile 
ed io ne ero orgoglioso. 
Ma come tutte le creature viventi il mio Dolore morì ed io sono 
rimasto solo a pensare ed a soppesare. 
Ora, quando parlo, le mie parole ricadono con un suono grave. 
Quando canto i miei amici non vengono più ad ascoltare. 
Quando cammino per la strada nessuno più mi degna di uno sguardo. 
Solo nei miei sogni sento una voce misericordiosa che dice: 
“Guarda, lì riposa l’uomo il cui Dolore è morto”.

- Khalil Gibran -



sull'opera di Schin Loong

"Verso la fine della vita avviene come verso la fine di un ballo 
mascherato, quando tutti si tolgono la maschera. 
Allora si vede chi erano veramente coloro coi quali si è venuti 
in contatto durante la vita."

- Arthur Schopenhauer -







Niente mi manca
in questa solitudine;
sulla finestra
splende la luna,
attorno, i fiori.

Ryokan, monaco dello Zen
- La vita felice 1994 - 


Immagine - "Free Climbing"

Facciamo di ogni ferita una feritoia.

- Aldo Carotenuto - 





Il rimpianto è il prezzo che si paga per aver vissuto 
momenti indimenticabili.





Buona giornata a tutti e tutte. :-)










venerdì 17 ottobre 2014

Veder cadere le foglie e altre poesie - Nazim Hikmet -

Veder cadere le foglie mi lacera molto 
soprattutto le foglie dei viali 
soprattutto se sono ippocastani 
soprattutto se passano bimbi 
soprattutto se il cielo è sereno 
soprattutto se ho avuto, quel giorno, 
una buona notizia 
soprattutto se il cuore, quel giorno, 
non mi fa male 
soprattutto se credo, quel giorno, 
che quella che amo mi ami 
soprattutto se quel giorno 
mi sento d’accordo 
con gli uomini e con me stesso. 
Veder cadere le foglie mi lacera dentro 
Soprattutto le foglie dei viali 
Dei viali d'ippocastano.

- Nazim Hikmet -




L’autunno è una seconda primavera, quando ogni foglia è un fiore.

- A. Camus -




Albero autunnale - Jorge Guillén

Già matura
a foglia pel sereno suo distacco 
discende 
nel cielo sempre verde dello stagno. 
In calmo 
languore della fine, l’autunno s’immedesima.
Dolcissima 
la foglia s’abbandona al puro gelo. 
Sott’acqua 
con incessanti foglie va l’albero al suo dio.






Quando, in autunno, raccogliete l'uva dalle vigne per il torchio, dite in cuor vostro: "Anch'io sono una vigna, e i miei frutti saranno raccolti per il torchio, e come vino nuovo sarò tenuto in botti eterne". 

Kahlil Gibran - 




Alle fronde dei salici

E come potevamo noi cantare

con il piede straniero sopra il cuore, 

tra i morti abbandonati nelle piazze 
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento 
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero 
della madre che andava incontro al figlio 
crocifisso sul palo del telegrafo? 
Alle fronde dei salici, per voto, 
anche le nostre cetre erano appese: 
oscillavano lievi al triste vento.


- Salvatore Quasimodo - 




Buona giornata a tutti. :-)

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sabato 11 ottobre 2014

La Bellezza Da ‘Il Profeta’ di Gibran Kahlil -

E un poeta disse: Parlaci della Bellezza.
E lui rispose:

Dove cercherete e come scoprirete la bellezza, se essa stessa non vi è di sentiero e di guida?
E come potrete parlarne, se non è la tessitrice del vostro discorso?
L’afflitto e l’offeso dicono: “La bellezza è nobile e indulgente.
Cammina tra noi come una giovane madre confusa dalla sua stesa gloria”.
E l’appassionato dice: “No, la bellezza è temibile e possente.
Come la tempesta, scuote la terra sotto di noi e il cielo che ci sovrasta”.
Lo stanco e l’annoiato dicono: “La bellezza è un lieve bisbiglio. Parla del nostro spirito.
La sua voce cede ai nostri silenzi come una debole luce che trema spaurita dall’ombra”.
Ma l’inquieto dice: “Abbiamo udito il suo grido tra le montagne,
E con questo grido ci sono giunti strepito di zoccoli, battiti d’ali e ruggiti di leoni”.
Di notte le guardie della città dicono: “La bellezza sorgerà con l’alba da oriente”.
E al meriggio colui che lavora e il viandante dicono:
“L’abbiamo vista affacciarsi sulla terra dalle finestre del tramonto”.
D’inverno, chi è isolato dalla neve dice: “Verrà con la primavera balzando di colle in colle”.
E nella calura estiva il mietitore dice: “L’abbiamo vista danzare con le foglie dell’autunno e con la folata di neve nei capelli”.
Tutte queste cose avete detto della bellezza,
Tuttavia non avete parlato di lei, ma di bisogni insoddisfatti.
E la bellezza non è un bisogno, ma un’estasi.
Non è una bocca assetata, né una mano vuota protesa,
Ma piuttosto un cuore bruciante e un’anima incantata.
Non è un’immagine che vorreste vedere né un canto che vorreste udire,
Ma piuttosto un’immagine che vedete con gli occhi chiusi, e un canto che udite con le orecchie serrate.
Non è la linfa nel solco della corteccia, né l’ala congiunta all’artiglio,
Ma piuttosto un giardino perennemente in fiore e uno stormo d’angeli eternamente in volo.
Popolo di Orfalese, la bellezza è la vita, quando la vita disvela il suo volto sacro.
Ma voi siete la vita e siete il velo.
La bellezza è l’eternità che si contempla in uno specchio.
Ma voi siete l’eternità e siete lo specchio.
 

Da ‘Il Profeta’  di Gibran Kahlil



Ho bisogno di lasciare che accadano le cose che devono accadere: è necessario essere aperti all'inatteso. Io sono diverso ogni giorno che passa; e quando avrò ottant'anni, spero ancora di poter trovare questi cambiamenti interni ed esterni. Se arriverò a quell'età non mi fermerò a pensare alle cose che ho già fatto, perchè voglio usare ogni attimo di vita che ancora mi resterà. 
Non posso pianificare niente d'importante, soltanto piccole cose. 
Chi pianifica ciò che è importante, trasforma tutto in piccole cose.

- Kahlil Gibran - 
 





Credere è una bella cosa, ma mettere in atto le cose in cui si crede è una prova di forza. Sono molti coloro che parlano come il fragore del mare, ma la loro vita è poco profonda e stagnante come una putrida palude. Sono molti coloro che levano il capo al di sopra delle cime delle montagne, ma il loro spirito rimane addormentato nell'oscurità delle caverne.


- Gibran Kahlil  -
da Segreti nel cuore, La tempesta, Newton Compton





La distanza che vi è tra voi e il vicino che non vi è amico è in verità più grande di quella che è tra voi e la persona che amate e che vive al di là delle sette terre e dei sette mari. Giacché nel ricordo non vi sono lontananze; e nell'oblio vi è un abisso che né la voce né l'occhio potranno mai accorciare. 

- Kahlil Gibran -
(da Il giardino del profeta)




Buona giornata a tutti. :-)

giovedì 2 ottobre 2014

Autunno pittore -

Le nuvole passan portate dal vento,
sparisce l’azzurro in un solo momento;
le gocce di pioggia picchiettano sottili
sui tetti, le auto, i giardini e i cortili.
Gli ombrelli ora mostrano i loro colori
Aperti a corolla, bellissimi fiori
Di questa stagione che autunno si chiama,
mentre l’estate pian pian s’allontana.

La pioggia è un’amica: le piante hanno sete,
la terra e le foglie l’accolgono liete
e già stan pensando a mutare il vestito:
che il verde diventi marrone sbiadito,
oppure arancione, o giallo sgargiante,
o senape, ocra o rosso fiammante!

Sapete l’autunno è un sapiente pittore,
trasforma in regina la foglia che muore,
che appare alla gente stupenda e truccata,
poi lascia il suo rame e con mossa studiata
volteggia nell’aria, farfalla morente,
uscendo di scena nel vento pungente.







Un tempo era d'estate 



Un tempo era d'estate,

era a quel fuoco, a quegli ardori,
che si destava la mia fantasia.
Inclino adesso all'autunno
dal colore che inebria, 
amo la stanca stagione
che ha già vendemmiato.
Niente più mi somiglia,
nulla più mi consola,
di quest'aria che odora
di mosto e di vino,
di questo vecchio sole ottobrino
che splende sulle vigne
saccheggiate.


Vincenzo Cardarelli  (1887 - 1959)



Come d'autunno si levan le foglie
l'una appresso dell'altra, fin che 'l ramo
vede alla terra tutte le sue spoglie,
similmente il mal seme d'Adamo
gittansi di quel lito ad una ad una,
per cenni come augel per suo richiamo.
Così sen vanno su per l'onda bruna,
e avanti che sien di là discese,
anche di qua nuova schiera s'auna.

(Dante Alighieri)




Così come in autunno cadon le foglie l'una appresso all'altra per tornare a fare di nuovo parte della terra, similmente quell'amaro "seme d'Adamo" seme dell'Umanità si getta nel baratro del nulla. L'una dopo l'altra ricadono le anime, come uccelli al richiamo dello specchietto del cacciatore. Così quelle anime annullate vanno sull'onda tetra della morte e prima che siano discese, già una nuova schiera s'aduna - poiché numerosissime sono queste anime volontariamente votate all'autodistruzione. 
- Dante Alighieri - 
(Inferno, III, 112-120)




Buona giornata a tutti :-)