Io penso che vi sia qualcosa di sacro anche già solo nel mangiare in sé, a
prescindere che lo si faccia da soli o insieme ad altri.
La gran parte degli esseri umani non se ne cura e assume cibo senza avere la consapevolezza di nutrire la propria vita mediante la vita altrui, sia essa animale o vegetale.
La gran parte degli esseri umani non se ne cura e assume cibo senza avere la consapevolezza di nutrire la propria vita mediante la vita altrui, sia essa animale o vegetale.
La vita si nutre di vita, ed essendo l’ambito del sacro direttamente connesso a quello della vita, si comprende come
l’atto del nutrirsi e il cibo quale nutrimento abbiano già in sé una valenza
sacrale. Bisognerebbe prenderne coscienza e pensare che a ogni boccone entra in
noi una parte del cosmo: noi viviamo grazie al cosmo. La natura è la nostra
madre in ogni giornata della nostra esistenza, non solo perché anni fa ci ha
fatto nascere, ma anche, e direi soprattutto, per il fatto che ci mantiene
all’esistenza.
Prendere coscienza di questo legame con la natura-madre non può,
a mio avviso, non generare un sentimento di sacra riverenza verso di essa.
Quando poi l’atto del mangiare assume una valenza comunitaria, e la famiglia si riunisce, e si mangiano cibi particolari, legati alla tradizione e ai ricordi, e il servizio di tavola è quello bello delle grandi occasioni, allora la celebrazione della vita e dell’essere legati gli uni agli altri può assumere una valenza davvero straordinaria.
Quando poi l’atto del mangiare assume una valenza comunitaria, e la famiglia si riunisce, e si mangiano cibi particolari, legati alla tradizione e ai ricordi, e il servizio di tavola è quello bello delle grandi occasioni, allora la celebrazione della vita e dell’essere legati gli uni agli altri può assumere una valenza davvero straordinaria.
Il pranzare e il cenare insieme possono
raggiungere in alcuni casi una dimensione celebrativa che ha non poche analogie
con quella della messa – la quale, non a caso, prende origine da un mangiare
insieme, quello di Gesù con i discepoli nell’ultima cena.
- Vito Mancuso -
Il vero digiuno è finalizzato a
mangiare il "vero cibo", che è fare la volontà del Padre
- papa Benedetto XVI -
- papa Benedetto XVI -
E quando addentate una mela,
ditele nel vostro cuore:
I tuoi semi vivranno nel mio corpo
E i tuoi germogli futuri
sbocceranno nel mio cuore,
La loro fragranza sarà il mio respiro,
E insieme gioiremo in tutte le stagioni.
- Kahlil Gibran -
Perdo pezzi
e tu li raccogli
alle spalle, Signore,
tu Dio dell’orfano e della vedova,
tu Dio dei frammenti,
tu hai compassione
del non intero,
dei pezzi di pane avanzati,
tu che non vuoi
che si perda nessuno.
Perdo pezzi di voce e di occhi,
di memoria e di cuore.
Dietro
alle spalle tu ti chini
e raccogli.
alle spalle, Signore,
tu Dio dell’orfano e della vedova,
tu Dio dei frammenti,
tu hai compassione
del non intero,
dei pezzi di pane avanzati,
tu che non vuoi
che si perda nessuno.
Perdo pezzi di voce e di occhi,
di memoria e di cuore.
Dietro
alle spalle tu ti chini
e raccogli.
- don Angelo Casati -
Buona
giornata a tutti. :-)
seguimi
sulla mia pagina YouTube e... iscriviti:
https://www.youtube.com/channel/UCyruO4BCbxhVZp59h8WGwNg
Nessun commento:
Posta un commento