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domenica 16 luglio 2023

Madonna del Carmelo, preghiere, atto di affidamento

                         

L'Abitino che io porto
è sicuro mio conforto
e lo stimo mio tesoro
più d'argento, gemme ed oro.

Da voi spero, o gran Signora,
ciò che voi diceste allora
a Simone vostro amato,
dando l'Abito sacrato.

Prometteste certamente:
chi lo porta piamente,
esentarlo da ria sorte
nella vita e dopo morte.

Ed il sabato che viene
esentarlo dalle pene,
col sovrano Vostro zelo
poi condurlo là nel Cielo.

Orsù dunque, Verginella,
Madre, Sposa, tutta bella,
me infelice liberate,
d'ogni mal mi preservate.

Aiutatemi nei guai
quando afflitto sono assai,
e precisamente quando
la mia vita sta spirando.

Allor sì, datemi aita
d'impetrar l'eterna vita,
e sfuggire in tutti i modi
di Lucifero le frodi.

Fate allora che, gioiendo
e con gli Angeli godendo,
canti in dolce melodia,
«Viva, viva, del Carmine Maria»

Così sia.



O Maria, Madre e decoro del Carmelo, 
a te consacro oggi la mia vita, 
quale piccolo tributo di gratitudine per le grazie 
che attraverso la tua intercessione ho ricevuto da Dio. 
Tu guardi con particolare benevolenza coloro 
che devotamente portano il tuo Scapolare: 
ti supplico perciò di sostenere la mia fragilità con le tue virtù, 
d'illuminare con la tua sapienza le tenebre della mia mente, 
e di ridestare in me la fede, la speranza e la carità, 
perché possa ogni giorno crescere nell'amore di Dio 
e nella devozione verso di te. 
Lo Scapolare richiami su di me lo sguardo tuo materno 
e la tua protezione nella lotta quotidiana, 
sì che possa restare fedele al Figlio tuo Gesù e a te, 
evitando il peccato e imitando le tue virtù. 
Desidero offrire a Dio, per le tue mani, 
tutto il bene che mi riuscirà di compiere con la tua grazia; 
la tua bontà mi ottenga il perdono dei peccati 
e una più sicura fedeltà al Signore. 
O Madre amabilissima, 
il tuo amore mi ottenga 
che un giorno sia concesso a me 
di mutare il tuo Scapolare con l'eterna veste nuziale 
e di abitare con te 
e con i Santi del Carmelo nel regno beato del Figlio tuo 
che vive e regna per tutti i secoli dei secoli. Amen.


Il Privilegio Sabatino, è una seconda Promessa (riguardante lo scapolare del Carmine) che la Madonna fece in una Sua apparizione, ai primi del 1300, al Pontefice Giovanni XXII, al quale, la Vergine comandò di confermare in terra, il Privilegio ottenuto da Lei in Cielo, dal Suo diletto Figlio.

Questo grande Privilegio, offre la possibilità di entrare in Paradiso, il primo sabato dopo la morte. Ciò vuol dire che, coloro che otterranno questo privilegio, staranno in Purgatorio, massimo una settimana, e se avranno la fortuna di morire di sabato, la Madonna li porterà subito in Paradiso.

Non bisogna confondere la Grande Promessa della Madonna con il Privilegio Sabatino. Nella Grande Promessa, fatta a S. Simone Stock, non sono richieste né preghiere né astinenze, ma basta portare con fede e devozione giorno e notte indosso, fino al punto di morte, la divisa carmelitana, che è l'Abitino, per essere aiutati e guidati in vita dalla Madonna e per fare una buona morte, o meglio per non patire il fuoco dell'Inferno.

Per quanto riguarda il Privilegio Sabatino, che riduce ad una settimana, massimo, la sosta nel Purgatorio, la Madonna chiede che oltre a portare l'Abitino si facciano anche preghiere e alcuni sacrifici in Suo onore.

CONDIZIONI VOLUTE DALLA MADONNA PER OTTENERE IL PRIVILEGIO SABATINO

1) Portare, giorno e notte indosso, l’«Abitino», come per la Prima Grande Promessa.

2) Essere iscritti nei registri di una Confraternita Carmelitana ed essere, quindi, confratelli Carmelitani.

3) Osservare la castità secondo il proprio stato.

4) Recitare ogni giorno le ore canoniche (cioè l'Ufficio Divino o il Piccolo Ufficio della Madonna). Chi non sa recitare queste preghiere, deve osservare i digiuni della S. Chiesa (salvo se non è dispensato per legittima causa) e astenersi dalle carni, nel mercoledì e nel sabato per la Madonna e nel venerdì per Gesù, eccettuato il giorno del S. Natale.

La S. Chiesa, per venire incontro ai fedeli, dà al Sacerdote, che impone l'Abitino, la facoltà di commutare la recita delle ore canoniche e l'astinenza del mercoledì e del sabato in alcune facili preghiere e in un po' di penitenza, a piacimento del sacerdote stesso. Tutte queste pratiche, generalmente vengono commutate nella recita quotidiana del Santo Rosario oppure di 7 Pater, 7 Ave, 7 Gloria e nell'astinenza dalla carne il mercoledì, in onore della Madonna del Carmine.



Preghiera alla Madonna del Carmelo 
per le anime del Purgatorio

Pietosissima Vergine del Carmelo,
tu sei la letizia degli Angeli e dei Santi,
il nostro aiuto qui in terra
e il conforto di quanti soffrono in purgatorio
in espiazione delle loro colpe,
attendendo la liberazione.
Stendi la tua mano pietosa verso quelle anime
che vengono purificate
e per vedersi abbreviate le sofferenze
possono contare unicamente sulle preghiere
che la Chiesa rivolge al suo Signore,
perché siano applicati per esse i meriti del Corpo Mistico:
tu sei la Madre della Chiesa,
la tesoriera delle divine misericordie.
Ti raccomandiamo dunque le anime dei nostri cari,
specialmente di quelli per i quali siamo in dovere di pregare;
e affidiamo in particolare, alle tue materne premure,
quelle anime che in vita hanno piamente portato il tuo scapolare;
lo hanno considerato come incentivo
a distinguersi nella devozione e nell'amore per te,
e lo hanno anche ritenuto come un segno di sicura speranza per sé,
come pegno della benevolenza verso i tuoi devoti.
Dimostra a queste anime,
e a tutte le altre per le quali intendiamo pregarti,
il tuo materno interessamento,
perché quanto prima siano liberate
e accolte in cielo a lodare con te
per sempre la misericordia del Signore,
che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.


Buona giornata a tutti. :-)


venerdì 10 febbraio 2023

Il cane e l'asino

Un giorno un taglialegna andava nel bosco con il proprio cane e il proprio asino. Il cammino era assai lungo e faticoso. A un certo punto della giornata il taglialegna si fermò in una radura, all'ombra di un faggio, dove si sdraiò e si addormentò beatamente.
Intanto l'asino si mise a brucare l'erba.
Il cane chiese all'asino: "Abbassati un attimo, nel paniere che hai sul dorso c'è del pane, lascia che ne prenda un pezzo, perché ho fame".
L'asino non voltò nemmeno il capo, non voleva perdere neanche un minuto, neanche un filo di quella soffice erba, il suo stomaco doveva riempirsi… Era così stanco!
Poi rispose a bocca piena: "Aspetta che si svegli il padrone, ti darà lui da mangiare". In quel momento sbucò dal margine del bosco un lupo che, a fauci spalancate, si avventò sull'asino.
L'asino chiese aiuto al cane: "Caro cane, aiutami, amico mio! ".
Il cane rispose: "Sono così stanco a affamato. Aspetta che il padrone si svegli, ti aiuterà lui"…
Povero asino, con la zampa sanguinante capì che ogni gentilezza e ogni favore bisogna farli a tempo debito, quando l'amico ne fa richiesta.

Solo così nasce la vera amicizia e la ricompensa…



L'amore non nasce da uno sforzo di volontà, riservato ai più bravi; l'amore viene da Dio, non dalla mia bravu­ra: amare comincia con il lasciarsi amare. Non sia­mo più bravi degli altri, siamo più ricchi. Ricchi di Dio.

- Padre Ermes Ronchi - 


Quanto è difficile parlare di pace oggi! 
Ci siamo illusi, nei decenni scorsi, di potere immaginare un mondo basato sulla reciproca tolleranza e sul rispetto delle diversità. 
L'inizio del terzo millennio, invece, ci ha posti davanti alla cruda realtà di un mondo in perenne lotta, in continua guerra. 
La pace, così tanto agognata, frutto della giustizia, come scrive il profeta Isaia, resta una chimera. Anche chi ha alzato forte la voce per chiedere la pace, spesso si è trovato a farlo con toni combattivi. Gesù, oggi, ci offre una soluzione, una differente chiave di lettura: la pace è suo dono ed è diversa da quella che propone il mondo. 
È suo dono: non solo una conquista ma l'accoglienza di una prospettiva diversa. Possiamo diventare testimoni di pace perché pacificati nel nostro intimo, possiamo costruire spazi di dialogo perché abbiamo un orizzonte di riferimento, il sogno di Dio. 
La pace, allora, va anzitutto coltivata in noi stessi, lasciando che sia la Parola a convertirci, mettendo noi a fuoco i nostri peccati e chiedendone perdono al Signore. 
Con un cuore pacificato diventeremo capaci, allora, di accogliere l'altro nella sua dimensione più profonda.

- Paolo Curtaz - 


Salve, o saldo fondamento della fede; 
Salve, o splendido contrassegno della grazia!
Salve, Tu per cui fu spogliato l'inferno; 
Salve, Tu per cui fummo rivestiti di gloria!
Salve, o voce perpetua degli Apostoli; 
Salve, o degli atleti invincibile coraggio!
Salve, o difesa contro i nemici invisibili; 
Salve, o ingresso alle porte del Paradiso!
Salve, perchè i cieli rallegransi insieme con la terra;
Salve, perché la terra tripudia insieme con i cieli!
Amen. 

Ave Maria!


Buona giornata a tutti, :-)


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giovedì 8 dicembre 2022

Preghiera all’ Immacolata Concezione (8 dicembre) - papa Francesco


O Maria, Madre nostra,
oggi il popolo di Dio in festa
ti venera Immacolata,
preservata da sempre dal contagio del peccato. 

Accogli l’omaggio che ti offro
a nome della Chiesa che è in Roma
e nel mondo intero.
Sapere che Tu, che sei nostra Madre, 
sei totalmente libera dal peccato
ci dà grande conforto.
Sapere che su di te il male non ha potere,
ci riempie di speranza e di fortezza
nella lotta quotidiana che noi dobbiamo compiere 

contro le minacce del maligno.
Ma in questa lotta non siamo soli, non siamo orfani,
perché Gesù, prima di morire sulla croce,
ci ha dato Te come Madre.
Noi dunque, pur essendo peccatori, 
siamo tuoi figli, figli dell’Immacolata,
chiamati a quella santità che in Te risplende
per grazia di Dio fin dall’inizio.
Animati da questa speranza,
noi oggi invochiamo la tua materna protezione per noi, 

per le nostre famiglie,
per questa Città, per il mondo intero.
La potenza dell’amore di Dio,
che ti ha preservata dal peccato originale,
per tua intercessione liberi l’umanità 

da ogni schiavitù spirituale e materiale,
e faccia vincere, nei cuori e negli avvenimenti, 

i1 disegno di salvezza di Dio.
Fa’ che anche in noi, tuoi figli, 
la grazia prevalga sull’orgoglio
e possiamo diventare misericordiosi
come è misericordioso il nostro Padre celeste.
In questo tempo che ci conduce
alla festa del Natale di Gesù,
insegnaci ad andare controcorrente:
a spogliarci, ad abbassarci, a donarci, ad ascoltare, a fare silenzio,
a decentrarci da noi stessi,
per lasciare spazio alla bellezza di Dio, fonte della vera gioia.
O Madre nostra Immacolata, prega per noi!

- Papa Francesco -

(Lunedì 8 Dicembre 2014)


« Perciò, dopo aver presentato senza interruzione, nell'umiltà e nel digiuno, le Nostre personali preghiere e quelle pubbliche della Chiesa, a Dio Padre per mezzo del suo Figlio, perché si degnasse di dirigere e di confermare la Nostra mente con la virtù dello Spirito Santo; dopo aver implorato l'assistenza dell'intera Corte celeste e dopo aver invocato con gemiti lo Spirito Paraclito; per sua divina ispirazione, ad onore della santa, ed indivisibile Trinità, a decoro e ornamento della Vergine Madre di Dio, ad esaltazione della Fede cattolica e ad incremento della Religione cristiana, con l'autorità di Nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dichiariamo, affermiamo e definiamo rivelata da Dio la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certa ed immutabile per tutti i fedeli. »

dall'Ineffabilis Deus, la Costituzione Apostolica con la quale il papa Pio IX proclamò l'8 dicembre 1854 il dogma dell'Immacolata Concezione di Maria




Già celebrata dal sec. XI, questa solennità si inserisce nel contesto dell’ Avvento-Natale, congiungendo l’attesa messianica e il ritorno glorioso di Cristo con l’ammirata memoria della Madre.
In tal senso questo periodo liturgico deve essere considerato un tempo particolarmente adatto per il culto della Madre del Signore.
Maria è la tutta santa, immune da ogni macchia di peccato, dallo Spirito Santo quasi plasmata e resa nuova creatura. 
Già profeticamente adombrata nella promessa fatta ai progenitori della vittoria sul serpente, Maria è la Vergine che concepirà e partorirà un figlio il cui nome sarà Emmanuele.
 Il dogma dell’Immacolata Concezione fu proclamato da Pio IX nel 1854.























Solennità dell’Immacolata Concezione della beata Vergine Maria, che veramente piena di grazia e benedetta tra le donne, in vista della nascita e della morte salvifica del Figlio di Dio, fu sin dal primo momento della sua concezione, per singolare privilegio di Dio, preservata immune da ogni macchia della colpa originale, come solennemente definito da papa Pio IX, sulla base di una dottrina di antica tradizione, come dogma di fede, proprio nel giorno che oggi ricorre.
Non memoria di un Santo, ricorre oggi: ma la solennità più alta e più preziosa di Colei che dei Santi è chiamata Regina. L'Immacolata Concezione di Maria è stata proclamata nel 1854, dal Papa Pio IX.
Ma la storia della devozione per Maria Immacolata è molto più antica. Precede di secoli, anzi di millenni, la proclamazione del dogma che come sempre non ha introdotto una novità, ma ha semplicemente coronato una lunghissima tradizione. Già i Padri della Chiesa d'Oriente, nell'esaltare la Madre di Dio, avevano avuto espressioni che la ponevano al di sopra del peccato originale.
L'avevano chiamata: " Intemerata, incolpata, bellezza dell'innocenza, più pura degli Angioli, giglio purissimo, germe non- avvelenato, nube più splendida del sole, immacolata ".
In Occidente, però, la teoria dell'immacolatezza trovò una forte resistenza, non per avversione alla Madonna, che restava la più sublime delle creature, ma per mantenere salda la dottrina della Redenzione, operata soltanto in virtù del sacrificio di Gesù. Se Maria fosse stata immacolata, se cioè fosse stata concepita da Dio al di fuori della legge dei peccato originale, comune a tutti i figli di Eva, ella non avrebbe avuto bisogno della Redenzione, e questa dunque non si poteva più dire universale. 
L'eccezione, in questo caso, non confermava la regola, ma la distruggeva. 
Il francescano Giovanni Duns, detto Scoto perché nativo della Scozia, e chiamato il " Dottor Sottile ", riuscì a superare questo scoglio dottrinale con una sottile ma convincente distinzione. 
Anche la Madonna era stata redenta da Gesù, ma con una Redenzione preventiva, prima e fuori del tempo. Ella fu preservata dal peccato originale in previsione dei meriti del suo figlio divino. 
Ciò conveniva, era possibile, e dunque fu fatto. Giovanni Duns Scoto morì sui primi del '300. Dopo di lui, la dottrina dell'Immacolata fece grandi progressi, e la sua devozione si diffuse sempre di più.
Dal 1476, la festa della Concezione di Maria venne introdotta nel Calendario romano. Sulle piazze d'Italia, predicatori celebri tessevano le lodi della Vergine immacolata: tra questi, San Leonardo da Porto Maurizio e San Bernardino da Siena, che con la sua voce arguta e commossa diceva ai Senesi: " Or mi di’ : che diremo noi del cognoscimento di Maria essendo ripiena di Spirito Santo, essendo nata senza alcun peccato, e così sempre mantenendosi netta e pura, servendo sempre a Dio? ".
Nel 1830, la Vergine apparve a Santa Caterina Labouré, la quale diffuse poi una " medaglia miracolosa " con l'immagine dell'Immacolata, cioè della " concepita senza peccato ". Questa medaglia suscitò un'intensa devozione, e molti Vescovi chiesero a Roma la definizione di quel dogma che ormai era nel cuore di quasi tutti i cristiani.
Così, l'8 dicembre 1854, Pio IX proclamava la " donna vestita di sole " esente dal peccato originale, tutta pura, cioè Immacolata. 
Fu un atto di grande fede e di estremo coraggio, che suscitò gioia tra i fedeli della Madonna, e indignazione tra i nemici del Cristianesimo, perché il dogma dell'Immacolata era una diretta smentita dei naturalisti e dei materialisti. 
Ma quattro anni dopo, le apparizioni di Lourdes apparvero una prodigiosa conferma del dogma che aveva proclamato la Vergine " tutta bella ", " piena di grazia " e priva di ogni macchia del peccato originale. Una conferma che sembrò un ringraziamento, per l'abbondanza di grazie che dal cuore dell'Immacolata piovvero sull'umanità. E dalla devozione per l'Immacolata ottenne immediata diffusione, in Italia, il nome femminile di Concetta, in Spagna quello di Concepción: un nome che ripete l'attributo più alto di Maria, "sine labe originali concepta", cioè concepita senza macchia di peccato, e, perciò, Immacolata.

Fonte: Archivio Parrocchia



IN CONCEPTIONE IMMACULATA BEATAE MARIAE VIRGINIS
Lectio libri Sapientiae (Prov. VIII, 22-35).

Dominus possedit me in initio uiarum suarum, antequam quidquam faceret a principio. Ab aeterno ordinata sum, et ex antiquis, antequam terra fieret. Nondum erant abyssi, et ego iam concepta eram: necdum fontes aquarum eruperant: necdum montes graui mole constíiterant: ante colles ego parturiebar: adhuc terram non fecerat, et flumina, et cardines orbis terrae. Quando praeparabat caelos, aderam: quando certa lege et gyro uallabat abyssos: quando aethera firmabat sursum, et librabat fontes aquarum: quando circumdabat mari terminum suum, et legem ponebat aquis, ne transirent fines suos: quando appendebat fundamenta terrae. Cum eo eram cuncta componens: et delectabar per singulos dies, ludens coram eo omni tempore: ludens in orbe terrarum: et deliciae meae esse cum fíliis hominum. Nunc ergo, fílii, audite me: Beati, qui custodiunt uias meas. Audite disciplinam, et estote sapientes, et nolite abiicere eam. Beatus homo, qui audit me, et qui uigilat ad fores meas quotidie, et obseruat ad postes ostii mei. Qui me inuenerit, inueniet uitam, et hauriet salutem a Domino.



Inno

Ave, speranza nostra,
ave, benigna e pia,
ave, piena di grazia,
o Vergine Maria.

Ave, fulgida rosa,
roveto sempre ardente,
ave, pianta fiorita
dalla stirpe di Iesse.

In te vinta è la morte,
la schiavitù è redenta,
ridonata la pace,
aperto il paradiso.

O Trinità santissima,
a te l'inno di grazie,
per Maria nostra Madre,
nei secoli dei secoli. Amen.



Buona Festa dell'Immacolata a tutti  :-)


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lunedì 15 agosto 2022

Maria, vorrei che il mio “sì” fosse - Paul Claudel

Maria, vorrei che il mio “sì” fosse
semplice come il tuo, che non avesse astuzie mentali. 

Vorrei che il mio “sì” come il tuo, 
non mi mettesse al centro ma a servizio. 

Vorrei che il mio “sì” al disegno di un altro,
come il tuo, volesse dire soffrire in silenzio. 

Vorrei che il mio “sì”, come il tuo, 
volesse dire tirarsi indietro per far posto alla vita. 

Vorrei che il mio “sì”, come il tuo, 
racchiudesse una storia di salvezza. 
Ma il mio peccato, il mio orgoglio,
la mia autosufficienza, dicono un “sì” ben diverso.

Il tuo sguardo su di me , Maria, 
mi aiuti ad essere semplice, 
una che si dimentica, 
una che vuole perdersi nella
disponibilità di chi sa di esistere, 
da sempre, soltanto come un pensiero d’amore. 
Amen. 

(Paul Claudel)


Il matrimonio costituisce la società, il vincolo superiore ad ogni altro: per sua natura prevede la comunione dei beni dell’uno con l’altro. Pertanto se Dio ha dato alla Vergine in sposo Giuseppe, glielo ha dato pure a compagno della vita, testimone della verginità, tutore dell’onestà, ma anche perché partecipasse, mercé il patto coniugale, all’eccelsa grandezza di lei.

Leone XIII, Enciclica "Quamquam pluries" (sulla devozione a San Giuseppe)

Madonna by Giovanni Battista Todeschini (1857 - 1938)

The prayer, song in late summer


Soft and blue are thy robes, my Mother,
Azure and clear as an angel's eyes -
Let me hide in them, oh, my Mother -
Radiant Queen of the summer skies!
Softly piled on the far horizon
Smoky white clouds drifting here and there;
These the border on your blue mantle -
Mother most holy...
Virgin most fair!
Deep and blue and wide is the ocean -
Deep as the call of its peace to me;
Jeweled and shining...
Thy veil, my Mother?
Thy silvered veil, oh Star of the sea?
 

fonte: Edith M. Stoney Press, 1946.; 
Robert, Cyril. Mary Immaculate: God's Mother and Mine.; Poughkeepsie, NY: Marist




Anche Maria ha conosciuto il martirio della croce: il martirio del suo cuore, il martirio dell’anima.

Lei ha sofferto tanto, nel suo cuore, mentre Gesù soffriva sulla croce. La Passione del Figlio l’ha vissuta fino in fondo nell’ anima. E’ stata pienamente unita a Lui nella morte, e per questo le è stato dato il dono della risurrezione. Cristo è la primizia dei risorti, e Maria è la primizia dei redenti, la prima di «quelli che sono di Cristo». E’ nostra Madre, ma anche possiamo dire è la nostra rappresentante, è la nostra sorella, la nostra prima sorella, è la prima dei redenti che è arrivata in Cielo.

 Papa Francesco, Omelia Giovedì, 15 agosto 2013 






Buona giornata a tutti. :-))