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lunedì 24 novembre 2025

L'apostolato dei laici – Padre Charles de Foucauld

 E' certo che accanto ai preti ci vogliono delle Priscilla e degli Aquila che vedano quello che il prete non vede, arrivino dove il prete non può arrivare, vadano da chi lo evita, evangelizzino, con un contatto benefico, una bontà che si riversi su tutti, un affetto sempre pronto a donarsi, un buon esempio che attiri quanti girano le spalle al prete e gli sono ostili. 
Essere apostoli con quali mezzi? 
Con quelli che Dio mette a sua disposizione. (...) 
I laici devono essere apostoli con tutti coloro che possono raggiungere: i vicini e gli amici anzitutto, ma non soltanto loro, perché la carità non ha confini, abbraccia tutti quelli che abbraccia il cuore di Gesù. 
Con quali mezzi? 
Con i migliori secondo quelli ai quali si rivolgono: con tutti quelli con cui sono in rapporto, senza eccezione, con la bontà, la tenerezza, l'affetto fraterno, l'esempio delle virtù, con l'umiltà e la dolcezza che sempre attraggono e sono così cristiane; con alcuni senza mai dir loro una parola su Dio e la religione, pazientando come pazienta Dio, essendo buoni com'è buono Dio, mostrandosi loro fratelli e pregando; con altri, parlando di Dio nella misura in cui sono in grado di accettarlo e, appena hanno in mente di ricercare la verità con lo studio della religione, mettendoli in contatto con un prete scelto molto bene e capace di far loro del bene... soprattutto, bisogna vedere in ogni essere umano un fratello - "Voi siete tutti fratelli, voi avete un solo padre che è nei cieli".

- Padre Charles de Foucauld -



Se ogni amore anela all'eternità, l'amore di Dio non solo la brama, ma la realizza e la impersona.

- Joseph Ratzinger - 
Introduzione al cristianesimo, 2003


Un fratello si recò presso un anziano che abitava al Monte Sinai e gli domandò: «Padre, dimmi come si deve pregare, perché ho molto irritato Iddio». 
L'anziano gli disse: «Figliuolo, io quando prego parlo così: Signore, accordami di servirti come ho servito Satana e di amarti come ho amato il peccato». 

- Detti dei Padri del deserto -



Preghiera per il padre spirituale

O Signore, che mi ami al di là di ogni mia piccolezza,
vorrei pregarti per il padre spirituale che mi hai donato.
Egli mi guida a comprendere la tua volontà,
a capire cosa vuoi che io faccia,
per rimanerti, ogni giorno, fedele.
Mi corregge nelle mie mancanze;
anche nelle cose non strettamente spirituali,
anzi nelle più naturali, mi dà suggerimenti e consigli.
Donami, Signore, la capacità di essere sincero,
leale e aperto con il mio padre spirituale.
E tu, Gesù, sii sempre vicino al mio padre spirituale,
rendilo uno strumento fedele nelle tue mani
e un instancabile dispensatore del tuo amore che salva.
Amen. 



Buona giornata a tutti  :-)



sabato 4 ottobre 2025

Francesco, mediante le sacre Stimmate, prese l’immagine del Crocifisso - san Bonaventura

 Francesco, servo fedele e ministro di Cristo, due anni prima di rendere a Dio il suo spirito, si ritirò in un luogo alto e solitario, chiamato monte della Verna, per farvi una quaresima in onore di san Michele Arcangelo. Fin dal principio, sentì con molta più abbondanza del solito la dolcezza della contemplazione delle cose divine e, infiammato maggiormente di desideri celesti, si sentì favorito sempre più di ispirazioni dall’alto.
Un mattino, verso la festa dell’Esaltazione della santa Croce; raccolto in preghiera sulla sommità del monte, mentre era trasportato in Dio da ardori serafici, vide la figura di un Serafino discendente dal cielo. Aveva sei ali risplendenti e fiammanti. Con volo velocissimo giunse e si fermò, sollevato da terra, vicino all’uomo di Dio. Apparve allora non solo alato ma anche crocifisso.
A questa vista Francesco fu ripieno di stupore e nel suo animo c’erano, al tempo stesso, dolore e gaudio. Provava una letizia sovrabbondante vedendo Cristo in aspetto benigno, apparirgli in modo tanto ammirabile quanto affettuoso ma al mirarlo così confitto alla croce, la sua anima era ferita da una spada di compaziente dolore.
Dopo un arcano e intimo colloquio, quando la visione disparve, lasciò nella sua anima un ardore serafico e, nello stesso tempo, lasciò nella sua carne i segni esterni della passione, come se fossero stati impressi dei sigilli sul corpo, reso tenero dalla forza fondente del fuoco.
Subito incominciarono ad apparire nelle sue mani e nei suoi piedi i segni dei chiodi; nell’incàvo delle mani e nella parte superiore dei piedi apparivano le capocchie, e dall’altra parte le punte. Il lato destro del corpo, come se fosse stato trafitto da un colpo di lancia, era solcato da una cicatrice rossa, che spesso emetteva sangue.
Dopo che l’uomo nuovo Francesco apparve insignito, mediante insolito e stupendo miracolo, delle sacre stimmate, discese dal monte. 
Privilegio mai concesso nei secoli passati, egli portava con sé l’immagine del Crocifisso, non scolpita da artista umano in tavole di pietra o di legno, ma tracciata nella sua carne dal dito del Dio vivente.

Dalla «Legenda minor» di san Bonaventura 
(Quaracchi, 1941, 202-204)



 Domine Iesu Christe, qui, frigescénte mundo, ad inflammándum corda Nostra tui amoris igne, in carne beatíssimi Francisci passionis tuae sacra Stigmata renovásti: concedere Propitius; ut eius et Meritis précibus crucem iugiter ferámus, et fructus dignos poeniténtiæ faciámus.




Quintodecimo Kalendas Octobris. Luna tricesima. In monte Aluerniae, in Etruria, commemoratio Impressionis sacrorum Stigmatum, quibus sanctus Franciscus Assisiensis, Ordinis Minorum institutor, in suis manibus, pedibus et latere, mirabili Dei gratia, impressus fuit.


"Temete e onorate, lodate e benedite, 
ringraziate il Signore, 
Dio onnipotente nella Trinità e nell'Unità, 
Padre e Figlio e Spirito Santo,
creatore di tutte le cose."



Correva l’anno 1224. S. Francesco d’Assisi, due anni prima di morire, voleva trascorrere nel silenzio e nella solitudine quaranta giorni di digiuno in onore dell'arcangelo S. Michele. Era, del resto, abitudine del Santo d’Assisi ritirarsi, come Gesù, in luoghi solitari e romitori per attendere alla meditazione ed all’unione intima con il Signore nella preghiera. Sapeva, infatti, che ogni apostolato era sterile se non sostenuto da una crescita spirituale della propria vita interiore. Molti luoghi dell’Umbria, della Toscana e del Lazio vantano di aver ospitato il Poverello d’Assisi in questi suoi frequenti ritiri. 
La Verna era uno di questi e certamente era quello che il Santo prediligeva. Già all’epoca di Francesco era un monte selvaggio – un “crudo sasso” come direbbe Dante Alighieri – che s’innalza verso il cielo nella valle del Casentino. La sommità del monte è tagliata per buona parte da una roccia a strapiombo, tanto da farla assomigliare ad una fortezza inaccessibile. La leggenda vuole che la fenditura profonda visibile, con enormi blocchi sospesi, si sia generata a seguito del terremoto che succedette alla morte di Gesù sul Golgota. 



Ave, Signora, santa regina, santa Madre di Dio,
Maria,
che sei vergine fatta Chiesa
ed eletta dal santissimo Padre celeste,
che ti ha consacrata
insieme col santissimo suo Figlio diletto
e con lo Spirito Santo Paraclito;
tu in cui fu ed è ogni pienezza di grazia e ogni bene.

Ave, suo palazzo.
ave, suo tabernacolo,
ave, sua casa.
Ave, suo vestimento,
ave, sua ancella,
ave, sua Madre.

E saluto voi tutte, sante virtù,
che per grazia e illuminazione dello Spirito Santo
venite infuse nei cuori dei fedeli,
perché da infedeli
fedeli a Dio li rendiate.

- San Francesco d’Assisi - 



Buona giornata a tutti :-)


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domenica 28 settembre 2025

da: I Giorni perduti - Dino Buzzati

 ……. Si avvicinò all’uomo e gli chiese: – Ti ho visto portar fuori quella cassa dal mio parco.
Cosa c’era dentro? E cosa sono tutte queste casse?
Quello lo guardò e sorrise: – Ne ho ancora sul camion, da buttare. Non sa? Sono i giorni.
– Che giorni?
– I giorni tuoi.
– I miei giorni?
– I tuoi giorni perduti. I giorni che hai perso. Li aspettavi, vero?
Sono venuti. Che ne hai fatto? Guardali, intatti, ancora gonfi. E adesso?
Scese giù per la scarpata e ne aprì uno.
C’era dentro una strada d’autunno, e in fondo Graziella, la sua fidanzata, che se n’andava per sempre.
E lui neppure la chiamava.
Ne aprì un secondo.
C’era una camera d’ospedale, e sul letto suo fratello Giosuè che stava male e lo aspettava.
Ma lui era in giro per affari.
Ne aprì un terzo.
Al cancelletto della vecchia misera casa stava Duk, il fedele mastino, che lo attendeva da due anni, ridotto pelle e ossa.
E lui non si sognava di tornare.
Si sentì prendere da una certa cosa qui allo stomaco. Lo scaricatore stava diritto sul ciglio del vallone, immobile come un giustiziere.
− Signore! – gridò Kazirra. – Mi ascolti. Lasci che mi porti via almeno questi tre giorni.
La supplico. Almeno questi tre giorni. Io sono ricco. Le darò tutto quello che vuole.
Lo scaricatore fece un gesto con la destra, come per indicare un punto irraggiungibile, come per dire che era troppo tardi e che nessun rimedio era più possibile.
Poi svanì nell’aria, e all’istante scomparve anche il gigantesco cumulo di casse misteriose.
E l’ombra della notte scendeva.


Dino Buzzati
da "I giorni perduti"




A volte basta un attimo per scordare una vita, ma a volte non basta una vita per scordare.

 - Jim Morrison - 


Io non credo all’età. 
Tutti i vecchi portano negli occhi un bambino
e i bambini, a volte, ci osservano come saggi anziani.

- Pablo Neruda - 


Mio padre era solito dire che se quando muori ti ritrovi con cinque veri amici, allora hai trascorso una grande vita. 

- Lee Incocca -


Preghiera per i malati 

Signore, accogli le preghiere e i lamenti
di coloro che soffrono e
di quanti si adoperano per alleviarne il dolore.

Tu che hai percorso la via del calvario
e hai trasformato la croce in segno di amore e di speranza
conforta coloro che sono afflitti, soli e sfiduciati.

Dona loro:
la pazienza sufficiente per sopportare le lunghe attese
il coraggio necessario per affrontare le avversità
la fiducia per credere in ciò che è possibile
la saggezza per accettare ciò che è rimasto irrisolto
la fede per confidare nella tua Provvidenza.

Benedici le mani, le menti e i cuori degli operatori sanitari
perché siano presenze umane e umanizzanti
e strumenti della tua guarigione.

Benedici quanti nelle nostre comunità
si adoperano per accompagnare i malati
perché accolgano la profezia della vulnerabilità umana
e si accostino con umiltà al mistero del dolore.

Aiutaci Signore a ricordarci
che non siamo nati felici o infelici,
ma che impariamo ad essere sereni
a seconda dell'atteggiamento che assumiamo
dinanzi alle prove della vita.

Guidaci, Signore,
a fidarci di Te e ad affidarci a Te.
Amen.



Buona giornata a tutti :-)



martedì 16 settembre 2025

da: Giorni perduti - Dino Buzzati

 ……. Si avvicinò all’uomo e gli chiese: – Ti ho visto portar fuori quella cassa dal mio parco.
Cosa c’era dentro? E cosa sono tutte queste casse?
Quello lo guardò e sorrise: – Ne ho ancora sul camion, da buttare. Non sa? Sono i giorni.
– Che giorni?
– I giorni tuoi.
– I miei giorni?
– I tuoi giorni perduti. I giorni che hai perso. Li aspettavi, vero?
Sono venuti. Che ne hai fatto? Guardali, intatti, ancora gonfi. E adesso?
Scese giù per la scarpata e ne aprì uno.
C’era dentro una strada d’autunno, e in fondo Graziella, la sua fidanzata, che se n’andava per sempre.
E lui neppure la chiamava.
Ne aprì un secondo.
C’era una camera d’ospedale, e sul letto suo fratello Giosuè che stava male e lo aspettava.
Ma lui era in giro per affari.
Ne aprì un terzo.
Al cancelletto della vecchia misera casa stava Duk, il fedele mastino, che lo attendeva da due anni, ridotto pelle e ossa.
E lui non si sognava di tornare.
Si sentì prendere da una certa cosa qui allo stomaco. Lo scaricatore stava diritto sul ciglio del vallone, immobile come un giustiziere.
− Signore! – gridò Kazirra. – Mi ascolti. Lasci che mi porti via almeno questi tre giorni.
La supplico. Almeno questi tre giorni. Io sono ricco. Le darò tutto quello che vuole.
Lo scaricatore fece un gesto con la destra, come per indicare un punto irraggiungibile, come per dire che era troppo tardi e che nessun rimedio era più possibile.
Poi svanì nell’aria, e all’istante scomparve anche il gigantesco cumulo di casse misteriose.
E l’ombra della notte scendeva.
- Dino Buzzati - 
da "I giorni perduti"




A volte basta un attimo per scordare una vita, ma a volte non basta una vita per scordare.

 - Jim Morrison - 



Io non credo all’età. 
Tutti i vecchi portano negli occhi un bambino
e i bambini, a volte, ci osservano come saggi anziani.

- Pablo Neruda - 


Mio padre era solito dire che se quando muori ti ritrovi con cinque veri amici, allora hai trascorso una grande vita. 

- Lee Incocca -


Preghiera per i malati 

Signore, accogli le preghiere e i lamenti
di coloro che soffrono e
di quanti si adoperano per alleviarne il dolore.

Tu che hai percorso la via del calvario
e hai trasformato la croce in segno di amore e di speranza
conforta coloro che sono afflitti, soli e sfiduciati.

Dona loro:
la pazienza sufficiente per sopportare le lunghe attese
il coraggio necessario per affrontare le avversità
la fiducia per credere in ciò che è possibile
la saggezza per accettare ciò che è rimasto irrisolto
la fede per confidare nella tua Provvidenza.

Benedici le mani, le menti e i cuori degli operatori sanitari
perché siano presenze umane e umanizzanti
e strumenti della tua guarigione.

Benedici quanti nelle nostre comunità
si adoperano per accompagnare i malati
perché accolgano la profezia della vulnerabilità umana
e si accostino con umiltà al mistero del dolore.

Aiutaci Signore a ricordarci
che non siamo nati felici o infelici,
ma che impariamo ad essere sereni
a seconda dell'atteggiamento che assumiamo
dinanzi alle prove della vita.

Guidaci, Signore,
a fidarci di Te e ad affidarci a Te.
Amen.

Buona giornata a tutti :-)






domenica 3 agosto 2025

La preghiera del Papa a Maria, Stella del Mare - Papa Francesco

                                     

                                        
                                               O Maria, stella del mare,
ancora una volta ricorriamo a te, per trovare rifugio e serenità,

per implorare protezione e soccorso.

Madre di Dio e Madre nostra, volgi il tuo sguardo dolcissimo

su tutti coloro che ogni giorno affrontano i pericoli del mare per garantire alle proprie famiglie il sostentamento necessario alla vita,

per tutelare il rispetto del creato, per servire la pace tra i popoli.

Protettrice dei migranti e degli itineranti, assisti con cura materna gli uomini, le donne e i bambini
costretti a fuggire dalle loro terre in cerca di avvenire e di speranza.
L'incontro con noi e con i nostri popoli
non si trasformi in sorgente di nuove e più pesanti schiavitù e umiliazioni.

Madre di misericordia, implora perdono per noi che,
resi ciechi dall'egoismo, 
ripiegati sui nostri interessi e prigionieri delle nostre paure,
siamo distratti nei confronti delle necessità e delle sofferenze dei fratelli.

Rifugio dei peccatori, ottieni la conversione del cuore
di quanti generano guerra, odio e povertà, 
sfruttano i fratelli e le loro fragilità,
fanno indegno commercio della vita umana.

Modello di carità, benedici gli uomini e le donne di buona volontà,
che accolgono e servono coloro che approdano su questa terra: l'amore ricevuto e donato sia seme di nuovi legami fraterni
e aurora di un mondo di pace. Amen.

Papa Francesco
S. Messa a Lampedusa, 8 luglio 2013





«La Risurrezione di Cristo è la nostra forza! notiamo che le prime testimoni di questo evento furono le donne. All'alba, si recano al sepolcro e trovano il primo segno: la tomba vuota; poi l'incontro con un Messaggero di Dio che annuncia: Gesù non è qui, è risorto. Le donne sono spinte dall'amore e sanno accogliere questo annuncio con fede: credono, e subito lo trasmettono, non lo tengono per sé. La gioia di sapere che Gesù è vivo, la speranza che riempie il cuore, non si possono contenere. Questo dovrebbe avvenire anche nella nostra vita. Sentiamo la gioia di essere cristiani!»

Papa Francesco
(Udienza generale, mercoledì 3 aprile 2013)



Sei capace di gridare quando la tua squadra segna un goal e non sei capace di cantare le lodi al Signore? Di uscire un po’ dal tuo contegno per cantare questo? Lodare Dio è totalmente gratuito! Non chiediamo, non ringraziamo: lodiamo!

"Ma, Padre, questo è per quelli del Rinnovamento nello Spirito, non per tutti i cristiani!". No, la preghiera di lode è una preghiera cristiana per tutti noi!

Nella Messa, tutti i giorni, quando cantiamo il Santo… Questa è una preghiera di lode: lodiamo Dio per la sua grandezza, perché è grande! E gli diciamo cose belle, perché a noi piace che sia così.



«Ci sono cristiani che sembrano avere uno stile di Quaresima senza Pasqua. Però riconosco che la gioia non si vive allo stesso modo in tutte le tappe e circostanze della vita, a volte molto dure. Si adatta e si trasforma, e sempre rimane almeno come uno spiraglio di luce che nasce dalla certezza personale di essere infinitamente amato, al di là di tutto. Capisco le persone che inclinano alla tristezza per le gravi difficoltà che devono patire, però poco alla volta bisogna permettere che la gioia della fede cominci a destarsi, come una segreta ma ferma fiducia, anche in mezzo alle peggiori angustie: Sono rimasto lontano dalla pace, ho dimenticato il benessere. Questo intendo richiamare al mio cuore, e per questo voglio riprendere speranza. Le grazie del Signore non sono finite, non sono esaurite le sue misericordie. Si rinnovano ogni mattina, grande è la sua fedeltà. È bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore.» 

(dalla Lettera Apostolica "Evangelii Gaudium" di Papa Francesco, 2013)
























Esortazione alla Lode di Dio
(Lode di Dio nel luogo dell'Eremita)


Temete il Signore e rendetegli onore.
Il Signore è degno di ricevere la lode e l'onore.
Voi tutti che temete il Signore, lodatelo.
Ave, Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Lodatelo, cielo e terra. Lodate il Signore, o fiumi tutti.

Benedite il Signore, o figli di Dio.
Questo è il giorno fatto dal Signore,
esultiamo e rallegriamoci in esso.
Alleluia, alleluia, alleluia! Il Re di Israele.
Ogni vivente dia lode al Signore.

Lodate il Signore, perché è buono;
tutti voi che leggete queste parole,
benedite il Signore.
Benedite il Signore, o creature tutte.
Voi tutti, uccelli del cielo, lodate il Signore.
Servi tutti del Signore, lodate il Signore.
Giovani e fanciulle lodate il Signore.

Degno è l'Agnello che è stato immolato
di ricevere la lode, la gloria e l'onore.
Sia benedetta la santa Trinità e l'indivisa Unità.
Il San Michele arcangelo, difendici nel combattimento.



Buona giornata a tutti :-)


domenica 8 giugno 2025

Il monologo di Giuda - Claudio Chieffo

 Non fu per i trenta denari,
ma per la speranza che
lui quel giorno,
aveva suscitato in me.

Io ero un uomo tranquillo,
vivevo bene del mio,
rendevo anche gli onori alla casa di Dio.
Ma un giorno venne quest'uomo,
parlò di pace e d'amore,
diceva ch'era il Messia, il mio Salvatore.

Per terre arate dal sole,
per strade d'ogni paese,
ci soffocava la folla con le mani tese.
Ma poi passavano i giorni
e il regno suo non veniva,
gli avevo dato ormai tutto e Lui mi tradiva.

Divenne il cuore di pietra
e gli occhi scaltri a fuggire;
m'aveva dato l'angoscia e doveva morire.
appeso all'albero un corpo,
che non è certo più il mio,
ora lo vedo negli occhi: è il figlio di Dio.

 
 
Chagal, doppio ritratto con bicchiere di vino

"La cinta esterna del Cristianesimo
è un rigido presidio di abnegazioni etiche e di preti professionali; 
ma dentro questo presidio inumano troverete la vecchia vita umana
che danza come i fanciulli e beve vino come gli uomini. 
Nella filosofia moderna avviene il contrario:
la cinta esterna è innegabilmente artistica ed emancipata. 
La sua disperazione sta dentro."
 
(Gilbert Keith Chesterton)


Ascoltare e capire tutte le lingue dell'uomo 
è come conoscere e capire il cuore dell'uomo

- Congdon Pentecoste -


 
La pesca miracolosa, vetrata di R.Roberto Alabiso
 
Antidoto alla cronaca politica

“I processi storici sono creati ed interrotti di continuo dall’iniziativa dell’uomo, da quell’ initium che l’uomo è in quanto agisce. Di conseguenza, non è per nulla superstizioso, anzi è realistico cercare quel che non si può nè prevedere nè predire, esser pronti ad accogliere, aspettarsi, dei “miracoli” nel campo politico. E quanto più la bilancia pende verso la catastrofe, tanto più l’atto compiuto in libertà appare miracoloso; la salvezza, infatti, non è automatica: automatico è il processo che conduce alla catastrofe, e che deve quindi sembrare in ogni caso irresistibile”.

- Hannah Arendt -


Preghiera della sera
 
Ti prego, Signore,
proteggimi in questa notte.
Tu sei per me il vero riposo:
concedimi di dormire in pace.
Veglia su di me,
allontana ogni minaccia
e guidami nelle tue vie.
Signore,
tu sei il mio custode,
resta con me, Signore.
Amen


Buona giornata a tutti :-)