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sabato 9 luglio 2016

Mi fermo un momento a guardare - Roberto Roversi

Non correre. Fermati. E guarda.
Guarda con un solo colpo dell’occhio
la formica vicino alla ruota dell’auto veloce
che trascina adagio adagio un chicco di pane
e così cura paziente il suo inverno.
Guarda. Fermati. Non correre.
Tira il freno alza il pedale
abbassa la serranda dell’inferno.
Guarda nel campo fra il grano
lento e bianco il fumo di un camino
con la vecchia casa vicina al grande noce.
Non correre veloce. Guarda ancora.
Almeno per un momento.
Guarda il bambino che passa tenendo la madre per mano
il colore dei muri delle case
le nuvole in un cielo solitario e saggio
le ragazze che transitano in un raggio di sole
il volto con le vene di mille anni
di una donna o di un uomo venuti come Ulisse dal mare.
Fermati. Per un momento. Prima di andare.
Ascoltiamo le grida d’amore
o le grida d’aiuto
il tempo trascinato nella polvere del mondo
se ti fermi e ascolti non sarai mai perduto.



- Roberto Roversi -



"Una leggenda ebraica racconta che ogni uomo viene sulla terra con una piccola fiammella sulla fronte, una stella accesa che gli cammina davanti. Quando due uomini si incontrano, le loro due stelle si fondono e si ravvivano, come due ceppi sul focolare. 
L'incontro è riserva di luce. 
Quando invece un uomo per molto tempo è privo di incontri, la sua stella, quella che gli splende in fronte, piano piano si appanna, si fa smorta, fino a che si spegne. E va, senza più una stella che gli cammini avanti. 
La nostra luce vive di incontri.“

- padre Ermes Ronchi - 



L’anima è la nostra dimora; i nostri occhi sono le sue finestre, e le nostre parole i suoi messaggeri.

- Kahlil Gibran - 


Buona giornata a tutti. :-)



domenica 19 giugno 2016

Daniela e Gabriele oggi sposi


Amici ed amiche che seguite le mie letture e le mie fantasie, oggi è una giornata speciale perchè mio figlio Gabriele si sposa con Daniela.
La pagina di oggi è dedicata a loro due e alla vita in comune che stanno intraprendendo, alla famiglia che stanno costruendo. 
L’augurio è di una vita che sia lunga, felice, piena d'amore, di felicità.
L’esperienza dei miei 45 anni di matrimonio mi insegna che i momenti difficili, gli ostacoli, … saranno tanti. Il desiderio di buttare tutto all'aria.... i momenti di sconforto saranno tanti.
Eppure se faccio un bilancio della mia vita familiare... rifarei tutto da capo senza cambiare una virgola. 
Mi è sembrato adatto questo scritto di don Cesare Lodeserto.




Il valore dei sacrifici… 
Il cammino della vita esige non pochi sacrifici, spesso difficili, sofferti e nello stesso tempo incompresi. 
Tutte le famiglie hanno nel cassetto dei propri racconti tanti sacrifici e pochi possono affermare di aver raggiunto risultati positivi senza aver dovuto oltrepassare la porta stretta del sacrificio. 
Raccontarli commuove ed accade che i genitori non li raccontino neanche ai propri figli, perché non conoscano le umiliazioni, le privazioni ed i distacchi che hanno dovuto subire. 
Ma i sacrifici dei padri e delle madri sono segnati nei solchi delle loro rughe, negli acciacchi, negli sguardi silenziosi e sereni rivolti ai loro figli che godono i frutti dei loro sacrifici. 
Ma i figli hanno il dovere di leggere nel silenzio dei genitori i sacrifici vissuti e le tante privazioni fatte per dare loro la possibilità di studiare, avere qualcosa come gli altri, non essere inferiori agli amici, pagare le raccomandazioni per ottenere un posto di lavoro. Si, perché i sacrifici dei genitori arrivano, per il sol bene dei figli, a sottomettersi anche alle malefatte dei parassiti e degli sfruttatori della sofferenza umana. 
Realtà non raccontate, umiliazioni vissute, lacrime nascoste, e tutto ciò perché figli non vivano le stesse situazioni, abbiano una casa, tanta dignità e possano trasmettere ai loro altri figli una vita migliore. 
E’ triste il comportamento di quei figli che non hanno consapevolezza e rispetto dei sacrifici dei genitori, fino ad arrivare a togliere loro il gruzzoletto di una pensione per consumarla nella dissolutezza. 
Questa è una violenza inaccettabile, perché i sacrifici dei genitori sono sacri, e vanno rispettati quando sono ancora in vita e non solo ricordati nel tempo della loro scomparsa.
La memoria di quanto hanno fatto non basta, quando è oggi che bisogna andare ad abbracciarli, dire loro grazie, far sentire il caloroso successo dei loro sacrifici, dimostrando con la vita che non sono stati assolutamente sacrifici inutili. 
No, il sacrificio non sarà mai inutile, quando a raccoglierne i benefici sarà un altro che ne comprenderà il valore ed avrà lo stesso coraggio di compiere sacrifici per costruire il mondo di chi verrà dopo. 
Grazie a tutti coloro che per me hanno fatto sacrifici, ad iniziare dai genitori 

- don Cesare Lodeserto - 
(22 aprile 2016)


Quando l’amore vi chiama,
seguitelo, anche se le sue vie
sono dure e scoscese.
E quando le sue ali vi abbracciano,
arrendetevi a lui.
Quando vi parla, credete in lui,
anche se la sua voce
può cancellare i vostri sogni,
come il vento scompiglia il giardino.
Come covoni di grano, vi raccoglie in sé.
Vi batte fino a farvi spogli.
Vi setaccia per liberarvi dalla pula.
Vi macina per farvi farina bianca.
Vi impasta finché non siete docili alle mani;
e vi consegna al fuoco sacro,
perché siete pane consacrato
alla mensa del Signore.
L’amore non dà altro che se stesso e
non prende niente se non da sé.
L’amore non possiede
né vuol essere posseduto,
perché l’amore basta all’amore.


- Kahlil Gibran -


La donna che hai al fianco, emozionata, con l’abito da sposa, è mia.

Io l’ho creata. Io le ho voluto bene da sempre; ancor prima di te e ancor più di te. Per lei non ho esitato a dare la mia vita. 
Te l’affido. La prenderai dalle mie mani e ne diventerai responsabile.

Quando l’hai incontrata l’hai trovata bella e te ne sei innamorato. 
Sono le mie mani che hanno plasmato la sua bellezza, è il mio cuore che ha messo dentro di lei la tenerezza e l’amore, è la mia sapienza che ha formato la sua sensibilità, la sua intelligenza e tutte le belle qualità che hai trovato in lei.
Però non potrai limitarti a godere del suo fascino. Dovrai impegnarti a rispondere ai suoi bisogni e ai suoi desideri. 

Ha bisogno di tante cose: di casa, di vestito, di serenità, di gioia, di rapporti umani, d’affetto e tenerezza, di piacere e di divertimento, di presenza umana e di dialogo, di relazioni sociali e familiari, di soddisfazioni nel lavoro e di tante altre cose…

Ma dovrai renderti conto che avrà bisogno soprattutto di Me, e di tutto quello che aiuta e favorisce quest’incontro con Me; la pace del cuore, la purezza di spirito, la preghiera, la parola, il perdono, la speranza e la fiducia in Me, la Mia vita.

La ameremo insieme. Io la amo da sempre. Tu hai cominciato ad amarla da qualche anno, da quando l’hai incontrata. Sono io che ho messo nel tuo cuore l’amore per lei. 

Era il modo più bello per dirti: "Ecco te l’affido", perchè tu potessi godere della sua bellezza e delle sue qualità. Quando le hai detto: "Prometto di esserti fedele, di amarti e rispettarti per tutta la vita", è come se mi avessi risposto che sei lieto di accoglierla nella tua vita e di prenderti cura di lei.
Da quel momento siamo in due ad amarla. Anzi, ti renderò capace di amarla come Dio, regalandoti un supplemento d’amore, che trasforma il tuo amore di creatura e lo rende capace di produrre le opere di Dio nella donna che ami.

E’ il mio dono di nozze: quello che si chiama la grazia del sacramento del matrimonio.

Non ti lascerò mai solo in questa impresa. Sarò sempre con te e farò di te lo strumento del mio amore e della mia tenerezza; continuerò ad amare la Mia creatura, che è diventata tua sposa, attraverso i tuoi gesti d’amore.


- Giordano Muraro
Fonte: Prometto di esserti fedele


Commento su Matteo 5,27-32 di Paolo Curtaz

È esigente Gesù. Smonta pezzo per pezzo le nostre interpretazioni annacquate delle sue richieste... Quante volte ci avviciniamo alla fede come se Dio fosse l'Agenzia delle Entrate: le tasse bisogna pur pagarle, ma meno se ne pagano e meglio è! A qualcosa bisogna pur credere, ma se per credere bisogna anche convertirsi, allora contrattiamo il minimo sindacale. Negli affetti, ad esempio: qualche pensiero osceno non fa certo male, qualche fantasia non procura danni, tanto poi resto fedele al mio coniuge... Gesù propone un atteggiamento completamente diverso: Dio ha voluto sin dall'inizio la coppia, un uomo e una donna che si amassero per tutta la vita, compagni di viaggio verso la pienezza. L'interpretazione riduttiva e maschilista del rapporto di coppia non è il sogno di Dio, non è il progetto che egli ha voluto. Gesù ce lo ricorda, dicendo che vale la pena di sacrificare ogni cosa per perseguire questo sogno, per realizzare questo progetto. Prendiamo sul serio le parole del Maestro: la fede può davvero illuminare e cambiare radicalmente la nostra vita, anche quando si tratta della vita affettiva e di coppia. Che bello poterlo dire in questi fragili tempi in cui si ha paura di amare!

- Paolo Curtaz - 



Oggi chiedo a tutti una preghiera per gli sposi e per la mia famiglia. 




Buona giornata a tutti. :-)
Stefania



mercoledì 4 maggio 2016

Sulla Libertà - Kahlil Gibran

E un oratore disse: Parlaci della Libertà.
E lui rispose:

Alle porte della città e presso il focolare vi ho veduto, prostrati, adorare la vostra libertà,

Così come gli schiavi si umiliano in lodi davanti al tiranno che li uccide.

Sì, al bosco sacro e all'ombra della rocca ho visto che per il più libero di voi la libertà non era che schiavitù e oppressione.
E in me il cuore ha sanguinato, poiché sarete liberi solo quando lo stesso desiderio di ricercare la libertà sarà una pratica per voi e finirete di chiamarla un fine  e un compimento.

In verità sarete liberi quando i vostri giorni non saranno privi di pena e le vostre notti di angoscia e di esigenze.

Quando di queste cose sarà circonfusa la vostra vita, allora vi leverete al di sopra di esse nudi e senza vincoli.

Ma come potrete elevarvi oltre i giorni e le notti se non spezzando le catene che all'alba della vostra conoscenza hanno imprigionato l'ora del meriggio ?

Quella che voi chiamate libertà è la più resistente di queste catene, benché i suoi anelli vi abbaglino scintillando al sole.

E cos'è mai se non parte di voi stessi ciò che vorreste respingere per essere liberi ?

L'ingiusta legge che vorreste abolire è la stessa che la vostra mano vi ha scritto sulla fronte.

Non potete cancellarla bruciando i libri di diritto né lavando la fronte dei vostri giudici, neppure riversandovi sopra le onde del mare.

Se è un despota colui che volete detronizzare, badate prima che il trono eretto dentro di voi sia già stato distrutto.
Poiché come può un tiranno governare uomini liberi e fieri, se non per una tirannia e un difetto della loro stessa libertà e del loro orgoglio ?
E se volete allontanare un affanno, ricordate che questo affanno non vi è stato imposto, ma voi l'avete scelto.
E se volete dissipare un timore, cercatelo in voi e non nella mano di chi questo timore v'incute.

In verità, ciò che anelate e temete, che vi ripugna e vi blandisce, ciò che perseguite e ciò che vorreste sfuggire, ognuna di queste cose muove nel vostro essere in un costante e incompiuto abbraccio.

Come luci e ombre unite in una stretta, ogni cosa si agita in voi.

e quando un'ombra svanisce, la luce che indugia diventa ombra per un'altra luce.

E così quando la vostra libertà getta le catene diventa essa stessa la catena di una libertà più grande.

- Kahlil Gibran - 



La minaccia peggiore per la libertà non consiste nel lasciarcela strappare - perché chi se l'è lasciata strappare, può sempre riconquistarla - ma nel disimparare ad amarla e nel non capirla più.

- Georges Bernanos -
Da: Rivoluzione e libertà, Borla Roma 1963, p 16



Dio ci vuole liberi 

Poiché tu li vuoi liberi, dicono che non parli.

Poiché prendi un volto umano, dicono che ti nascondi.
Poiché punti sui deboli, dicono che sei morto.
Poiché sei un Dio paziente, dicono che dormi.
Poiché il tuo Spirito è inafferrabile, dicono che tutto va male.
Poiché non accetti di essere complice, dicono che non servi a niente.
Poiché non schiacci nessuno, dicono che non ti hanno offeso.
Poiché non sei un Dio qualsiasi, dicono di te qualsiasi cosa.
Poiché ci hai creati a tua immagine, sei anche tutto ciò che dicono.
Mio Dio, non avrai pietà di me?

- Pierre Fertin - 



Pietosissima Vergine del Carmelo,
tu sei la letizia degli Angeli e dei Santi,
il nostro aiuto qui in terra
e il conforto di quanti soffrono in purgatorio
in espiazione delle loro colpe,
attendendo la liberazione.
Stendi la tua mano pietosa verso quelle anime
che vengono purificate
e per vedersi abbreviate le sofferenze
possono contare unicamente sulle preghiere
che la Chiesa rivolge al suo Signore,
perché siano applicati per esse i meriti del Corpo Mistico:
tu sei la Madre della Chiesa,
la tesoriera delle divine misericordie.
Ti raccomandiamo dunque le anime dei nostri cari,
specialmente di quelli per i quali siamo in dovere di pregare;
e affidiamo in particolare, alle tue materne premure,
quelle anime che in vita hanno piamente portato il tuo scapolare;
lo hanno considerato come incentivo
a distinguersi nella devozione e nell'amore per te,
e lo hanno anche ritenuto come un segno di sicura speranza per sé,
come pegno della benevolenza verso i tuoi devoti.
Dimostra a queste anime,
e a tutte le altre per le quali intendiamo pregarti,
il tuo materno interessamento,
perché quanto prima siano liberate
e accolte in cielo a lodare con te
per sempre la misericordia del Signore,
che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.























Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it


martedì 8 marzo 2016

Farò della mia anima uno scrigno per la tua anima - Kahlil Gibran

Farò della mia anima uno scrigno
per la tua anima,
del mio cuore una dimora
per la tua bellezza,
del mio petto un sepolcro
per le tue pene.
Ti amerò come le praterie amano la primavera,
e vivrò in te la vita di un fiore
sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l’eco delle campane;
ascolterò il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta
la storia delle onde.

- Kahlil Gibran - 

Amore e Psiche, Antonio Canova, 1793
Museo del Louvre di Parigi

Donna

Donna, non sei soltanto l’opera di Dio,
ma anche degli uomini, che sempre
ti fanno bella con i loro cuori.
I poeti ti tessono una rete
con fili di dorate fantasie;
i pittori danno alla tua forma
sempre nuova immortalità.
Il mare dona le sue perle,
le miniere il loro oro,
i giardini d’estate i loro fiori
per adornarti, per coprirti,
per renderti sempre più preziosa.
Il desiderio del cuore degli uomini
ha steso la sua gloria
sulla tua giovinezza.
Per metà sei donna,
e per metà sei sogno.


- Rabindranath Tagore -

Dipinto: Gino Piccioni (1873-1941), Nudo disteso
La bocca bianca è socchiusa,
ineguale il respiro affannato,
e sul mio petto tremano i fiori
dell’incontro che non c’è stato.
- Anna Achmatova - 



Donne, donne, donne
mamme, figlie o nonne
mogli, zie o cugine:
tutte assai carine!
Sorelle, amiche, cognate
superimpegnate,
attive e divertenti
belle e avvenenti!
Maestre, madri o spose
frizzanti e spiritose
affabili e gioiose:
vi offro le mimose!
Con pantaloni o gonne
donne, donne, donne!


- Jolanda Restano -



Buona giornata a tutti. :-)





martedì 23 febbraio 2016

"Sulla morte" da "Il Profeta" - Kahlil Gibran

Allora Almitra parlò dicendo: Ora vorremmo chiederti della Morte.

E lui disse:
Voi vorreste conoscere il segreto della morte, ma come potrete scoprirlo se non cercandolo nel cuore della vita?
Il gufo, i cui occhi notturni sono ciechi al giorno, non può svelare il mistero della luce.

Se davvero volete conoscere lo spirito della morte, spalancate il vostro cuore al corpo della vita. 
poiché la vita e la morte sono una cosa sola, come una sola cosa sono il fiume e il mare.
Nella profondità dei vostri desideri e speranze, sta la vostra muta conoscenza di ciò che è oltre la vita;
E come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera. 
confidate nei sogni, poiché in essi si cela la porta dell'eternità. 
La vostra paura della morte non è che il tremito del pastore davanti al re che posa la mano su di lui in segno di onore.
In questo suo fremere, il pastore non è forse pieno di gioia poiché porterà l'impronta regale? 
E tuttavia non è forse maggiormente assillato dal suo tremito?
Che cos'è morire, se non stare nudi nel vento e disciogliersi al sole?
E che cos'è emettere l'estremo respiro se non liberarlo dal suo incessante fluire, così che possa risorgere e spaziare libero alla ricerca di Dio? 
Solo se berrete al fiume del silenzio, potrete davvero cantare.
E quando avrete raggiunto la vetta del monte, allora incomincerete a salire.
E quando la terra esigerà il vostro corpo, allora danzerete realmente.

- Kahlil Gibran -



Morte, non essere troppo orgogliosa,
se anche qualcuno ti chiama terribile e possente
Tu non lo sei affatto: perché quelli che pensi di travolgere
in realtà non muoiono, povera morte, né puoi uccidere me.
Se dal riposo e dal sonno, che sono tue immagini,
deriva molto piacere, molto più dovrebbe derivarne da te,
con cui proprio i nostri migliori se ne vanno, per primi,
tu che riposi le loro ossa e ne liberi l’anima.
Schiava del caso e del destino, di re e disperati,
Tu che dimori con guerra e con veleno, con ogni infermità,
l’oppio e l’incanto ci fanno dormire ugualmente,
e molto meglio del colpo che ci sferri.
Perché tanta superbia? Perché tanta superbia?
Trascorso un breve sonno, eternamente,
resteremo svegli, e la morte non sarà più,
sarai Tu a morire.


- Johnn Donne -


Credo che nessuno muoia
credo che l’anima in realtà
divenga un’ombra
e al culmine del suo vagare
si adagi ai piedi
d’un fiore non visto.
Quei fiori gialli
di cui son piene
le campagne
quando fai ritorno a casa
e vorresti che lei
esistesse.


- Carlo Bramanti - 






Se un giorno non mi vedessi più varcare la soglia della porta come sono solita fare, alza gli occhi al cielo turchese di un nuovo giorno e cercami fra le stelle che accendono la luce della volte celeste, fra le odoroso ginestre gialle che incorniciano le nostre colline.
Cercami negli occhi di chi ami.
Cercami nel silenzio del tuo Cuore.

- Stephanie Sorrel - 




Buona giornata a tutti. :-)



domenica 29 novembre 2015

Il Dare - Kahlil Gibran -


Allora un uomo ricco disse: Parlaci del Dare.
E lui rispose:
Date poca cosa se date le vostre ricchezze.
E' quando date voi stessi che date veramente.
Che cosa sono le vostre ricchezze se non ciò che custodite e nascondete nel timore del domani?
E domani, che cosa porterà il domani al cane troppo previdente che sotterra l'osso nella sabbia senza traccia, mentre segue i pellegrini alla città santa?
E che cos'è la paura del bisogno se non bisogno esso stesso?
Non è forse sete insaziabile il terrore della sete quando il pozzo è colmo?
Vi sono quelli che danno poco del molto che possiedono, e per avere riconoscimento, e questo segreto desiderio contamina il loro dono.
E vi sono quelli che danno tutto il poco che hanno.
Essi hanno fede nella vita e nella sua munificenza, e la loro borsa non è mai vuota.
Vi sono quelli che danno con gioia e questa è la loro ricompensa.
Vi sono quelli che danno con rimpianto e questo rimpianto è il loro sacramento.
E vi sono quelli che danno senza rimpianto né gioia e senza curarsi del merito. Essi sono come il mirto che laggiù nella valle effonde nell'aria la sua fragranza. Attraverso le loro mani Dio parla, e attraverso i loro occhi sorride alla terra.
E' bene dare quando ci chiedono, ma meglio è comprendere e dare quando niente ci viene chiesto.
Per chi è generoso, cercare il povero è gioia più grande che dare.
E quale ricchezza vorreste serbare?
Tutto quanto possedete un giorno sarà dato.
Perciò date adesso, affinché la stagione dei doni possa essere vostra e non dei vostri eredi.
Spesso dite: "Vorrei dare ma solo ai meritevoli".
Le piante del vostro frutteto non si esprimono così né le greggi del vostro pascolo. Esse danno per vivere, perché serbare è perire.
Chi è degno di ricevere i giorni e le notti, è certo degno di ricevere ogni cosa da voi.
Chi merita di bere all'oceano della vita, può riempire la sua coppa al vostro piccolo ruscello.
E quale merito sarà grande quanto la fiducia, il coraggio, anzi la carità che sta nel ricevere?
E chi siete voi perché gli uomini vi mostrino il cuore, e tolgano il velo al proprio orgoglio così che possiate vedere il loro nudo valore e la loro imperturbata fierezza?
Siate prima voi stessi degni di essere colui che dà e allo stesso tempo uno strumento del dare.
Poiché in verità è la vita che dà alla vita, mentre voi, che vi stimate donatori, non siete che testimoni.
E voi che ricevete - e tutti ricevete - non permettete che il peso della gratitudine imponga un giogo a voi e a chi vi ha dato.
Piuttosto i suoi doni siano le ali su cui volerete insieme.
Poiché preoccuparsi troppo del debito è dubitare della sua generosità 
che ha come madre la terra feconda, e Dio come padre.

- Kahlil Gibran - 
da: " Il Profeta"



Tu presti fede a quel che senti dire.
Ma dovresti credere
a quanto non vien detto:
il silenzio dell'uomo
si accosta alla verità
più della sua parola.

- Kahlil Gibran -



Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno.
La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia!


- Kahlil Gibran -



Buona giornata a tutti. :-)







giovedì 5 novembre 2015

Il re saggio - Kahlil Gibran -

Regnava un tempo nella lontana città di Wirani un re potente e, al tempo stesso, saggio. C'era in quella città un pozzo la cui acqua fresca e cristallina attingevano tutti gli abitanti, compreso il re e i suoi cortigiani, poiché non vi erano altri pozzi. 
Una notte, mentre tutti dormivano, nella città penetrò una strega e versò nel pozzo sette gocce di un liquido strano, dicendo: «Da questo istante, chi beve di quest'acqua diverrà folle».
Il mattino seguente tutti gli abitanti della città, escluso il re e il gran ciambellano, attinsero dal pozzo e divennero folli, come la strega aveva predetto.
E per tutto il giorno la folla, nei vicoli angusti e nelle piazze della città, non fece altro che bisbigliarsi: «Il re è pazzo. Il nostro re e il gran ciambellano hanno smarrito la ragione. Non possiamo certo servire un re folle».
Quella sera il re ordinò che si colmasse un calice d'oro con acqua del pozzo. 
E quando glielo portarono, ne bevve sorsi profondi, e ne offrì al gran ciambellano. E ci fu gran gioia in quella lontana città di Wirani, perché il re e il gran ciambellano avevano riacquistato la ragione.

- Kahlil Gibran -
Da: "Le parole non dette", Ed. Paoline, 1991


Dipinto: Fidel Garcia

“Solamente chi è puro di cuore perdona
la sete che conduce alle acque morte.
E soltanto chi si regge ben saldo sulle proprie gambe
sa porgere la mano a chi inciampa."

- Khalil Gibran -




Le cose che il bambino ama
rimangono nel regno del cuore
fino alla vecchiaia.
La cosa più bella della vita
è che la nostra anima
rimanga ad aleggiare
nei luoghi dove una volta
giocavamo.

– Kahlil Gibran – 
(Ritornar bambini)



Buona giornata a tutti. :-)

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