martedì 16 gennaio 2024
Dove inizia la preghiera – don Bruno Ferrero
mercoledì 22 novembre 2023
“La paura del silenzio” – Cardinale Carlo Maria Martini
La loquacità è indice dell'ignoranza, la porta della maldicenza, il battistrada della scurrilità, il manutengolo della menzogna.
un padre della Chiesa
Mai una valanga imponente di parole vuote, inutili e prive di senso si è abbattuta sulla testa della gente.
Tutti vogliono "partecipare". Ma pochi hanno qualcosa da dire perché pochi sono capaci di silenzio e di sforzo di riflessione.
da: "Il Dio nascosto" Ed. Centro Ambrosiano
lunedì 20 novembre 2023
Che cos'è la vita
«Ma che razza, di discorsi! dovremmo chiedere il parere, di persone intelligenti!».
«La vita, è fatta di lacrime: nient'altro, che lacrime!».
«La vita, è una sempre inutile lotta, verso la libertà!».
«La vita, è conquistare le altezze!».
«La vita, è sapersi piegare, sotto le bufere!».
«La vita, è approfittare dell'occasione, mentre tutti gli altri dormono!».
«La vita, è una continua ricerca della felicità, e una catena di delusioni!».
«Come io, l'aurora, sono l'inizio, del giorno, che viene, così, la vita è l'inizio, dell'eternità!».
(Epistole)
dalla "Omelia del 05 Aprile 2009"
venerdì 28 luglio 2023
Regola fondamentale del Silenzio
Attesa.
Sì: non abbiamo spaventato Dio.
Nonostante le nostre guerre, le nostre urla, i nostri schiamazzi inutili non abbiamo spaventato Dio.
Nonostante gli sprechi, gli scandali e la tecnocrazia non abbiamo spaventato Dio.
Nonostante la fame, l'ignoranza, l'inadeguatezza della nostra povera umanità non abbiamo spaventato Dio.
Silenzio.
Attesa.
Ma ne sei sicuro?
Sì: nonostante l'uomo si sia abituato a tutto, perfino a se stesso, non abbiamo spaventato Dio.
Ancora una volta si apre la notte del tempo, ancora una volta Lui non rinuncia a farsi piccolo, a spezzarsi per poterci accompagnare, di nuovo, su quei frantumati sentieri che abbiamo minato, su cui ci smarriamo, su quei sentieri che in salita, a fatica, percorriamo.
Silenzio.
Attesa.
Grazie, Signore, per essere quella unità che tanto ci manca, anche quest'anno.
venerdì 14 luglio 2023
da: "Silenzio" - Romano Battaglia
E una linea di fuga che un uomo non più giovane sceglie per tentare di liberarsi dal gioco balordo degli incontri e degli inviti intrisi di protagonismo.
Ed è una scommessa vincente, perché nella solitudine, lontano dalla civiltà del rumore e del fatuo, l’uomo ritrova la parte più autentica di sé, quella che pensava di aver sepolto molti anni prima insieme ai sogni e ai progetti mai realizzati.
Il cielo ci aiuta a ricordare.
Il silenzio del cielo
mercoledì 5 luglio 2023
Un po’ di deserto nelle mie vacanze
Anche quest’anno un po’ di vacanza: è
un dono del Signore e dobbiamo essergliene grati. Vogliamo perciò usarla nel
modo migliore possibile, renderla un tempo di riposo e di ricchezza anche
spirituale. È un tempo prezioso!
Ciascuno ha il suo modo di vivere
queste vacanze. Ci abbiamo già pensato da tempo, abbiamo fatto i nostri
progetti e abbiamo cercato di impostarle secondo i nostri desideri. Ed è anche
giusto.
Saremmo infelici se dovessimo passare
questo tempo in modo vuoto.
Già negli scorsi anni, vi ricordavo di
dedicare un po’ di questo tempo libero per soddisfare le esigenze dello Spirito e scoprire i tesori della fede, quei tesori che troppo spesso restano sconosciuti:
vi chiedevo di spendere un po’ di
questo tempo nella PREGHIERA, nella MEDITAZIONE DI QUALCHE LIBRO DELLA BIBBIA,
nel confronto di noi stessi con quella Parola di Dio, che sola può indicare le
mete del nostro vivere.
Ora vi chiedo un’altra cosa: METTETE
UN PO’ DI DESERTO NELLE VOSTRE VACANZE
Cioè mettete un po’ di SILENZIO e di
SOLITUDINE, UN’ESPERIENZA CON DIO A TU PER TU, momenti in cui potete restare
soli con voi stessi.
Forse è possibile trovare un luogo che
meglio aiuti la riflessione, un luogo dove già dei monaci o delle monache
vivano nel segreto di Dio, un luogo che anche nella suggestione del paesaggio e
nella austerità della natura, rende facile l’esperienza di ESSENZIALITÀ, di
POVERTÀ e di VERITÀ.
Oppure trovate un giorno - almeno 1! –
in cui isolarvi in montagna o su qualche scoglio marino, e passare il tempo
cercando di ascoltare le voci più profonde, le parole più vere che giacciono
nel nostro intimo.
Questo è “fare deserto”! Questo è
scoprire un modo nuovo e affascinante di pregare!
Abbiamo bisogno di scoprire la verità
di noi stessi, la grandezza della nostra vita umana e nel medesimo tempo la
debolezza e la piccolezza di ciò che siamo; non per un senso di pessimismo, ma
anzi per poter godere meglio tutto ciò che noi siamo e sviluppare quanto è
ancora in germe.
Non vi pare che viviamo soltanto una
piccola parte di noi stessi e non siamo nemmeno in grado di capire che cosa d'altro ci portiamo dentro?
Non vi pare che un tempo di vacanza
deve servire precisamente a questo, a riscoprire noi stessi per godere
maggiormente tutti i doni che Dio ci fa?
Ecco: il “deserto” è appunto il
MOMENTO, il LUOGO, l’OCCASIONE, per raggiungere questo scopo. È volersi
sottrarre al solito ritmo febbrile, alle solite mode, al solito passatempo,
anche alle solite comodità, PER RAGGIUNGERE LA VERA NOSTRA PIENEZZA.
Sarebbero così le nostre vacanze
migliori, sarebbe un momento di forza che resterebbe dentro di noi e darebbe a
tutta la vita un’altra impostazione;
raggiungeremmo finalmente uno stato di
felicità, di equilibrio, e quindi di gioia che forse non abbiamo mai
sperimentato e del quale invece abbiamo una grande nostalgia.
Ve lo auguro, ve lo chiedo, o almeno
VE LO SUGGERISCO
È Dio che desidera incontrarvi,
desidera offrirvi la sua stessa beatitudine, desidera aiutarvi a cogliere la
verità di voi stessi per godere pienamente il grande dono della vita e nella
vita il grande dono di alcuni giorni diversi dal solito.
Come attraverso il profeta Osea, così
anche attraverso di me, Iddio vi invita a “tornare nel deserto dove vuole
parlare al vostro cuore”, vuole farvi sentire tutta la sua tenerezza di Padre,
tutta la sua premurosa affettuosa per ciascuno di voi.
Perché non accettare questo invito
così affascinante?
Arcivescovo di Milano
FONTE: Fondazione Carlo Maria Martini
mercoledì 1 marzo 2023
La luna che ho conosciuto - Josè Saramago
Cerco di spiegarmi. C’erano la grandezza, la vicinanza e il colore – ma c’era anche il silenzio. Rinuncio a spiegarmi. C’era il silenzio.
Sarà meno evocativa e misteriosa la luce della luna piena che si spande sulla terra? Se da lontano vedo un’isola, una città, una montagna, il fatto che siano abitate diminuirà di un atomo la loro bellezza?
Forse anche il gesto è un di più.
In fin dei conti, non è altro che il disegno di una parola, il muoversi di una frase nello spazio.
Ci restano gli occhi e il loro accesso privilegiato alle apparizioni.
- José Saramago -