Anche quest’anno un po’ di vacanza: è
un dono del Signore e dobbiamo essergliene grati. Vogliamo perciò usarla nel
modo migliore possibile, renderla un tempo di riposo e di ricchezza anche
spirituale. È un tempo prezioso!
Ciascuno ha il suo modo di vivere
queste vacanze. Ci abbiamo già pensato da tempo, abbiamo fatto i nostri
progetti e abbiamo cercato di impostarle secondo i nostri desideri. Ed è anche
giusto.
Saremmo infelici se dovessimo passare
questo tempo in modo vuoto.
Già negli scorsi anni, vi ricordavo di
dedicare un po’ di questo tempo libero per soddisfare le esigenze dello Spirito e scoprire i tesori della fede, quei tesori che troppo spesso restano sconosciuti:
vi chiedevo di spendere un po’ di
questo tempo nella PREGHIERA, nella MEDITAZIONE DI QUALCHE LIBRO DELLA BIBBIA,
nel confronto di noi stessi con quella Parola di Dio, che sola può indicare le
mete del nostro vivere.
Ora vi chiedo un’altra cosa: METTETE
UN PO’ DI DESERTO NELLE VOSTRE VACANZE
Cioè mettete un po’ di SILENZIO e di
SOLITUDINE, UN’ESPERIENZA CON DIO A TU PER TU, momenti in cui potete restare
soli con voi stessi.
Forse è possibile trovare un luogo che
meglio aiuti la riflessione, un luogo dove già dei monaci o delle monache
vivano nel segreto di Dio, un luogo che anche nella suggestione del paesaggio e
nella austerità della natura, rende facile l’esperienza di ESSENZIALITÀ, di
POVERTÀ e di VERITÀ.
Oppure trovate un giorno - almeno 1! –
in cui isolarvi in montagna o su qualche scoglio marino, e passare il tempo
cercando di ascoltare le voci più profonde, le parole più vere che giacciono
nel nostro intimo.
Questo è “fare deserto”! Questo è
scoprire un modo nuovo e affascinante di pregare!
Abbiamo bisogno di scoprire la verità
di noi stessi, la grandezza della nostra vita umana e nel medesimo tempo la
debolezza e la piccolezza di ciò che siamo; non per un senso di pessimismo, ma
anzi per poter godere meglio tutto ciò che noi siamo e sviluppare quanto è
ancora in germe.
Non vi pare che viviamo soltanto una
piccola parte di noi stessi e non siamo nemmeno in grado di capire che cosa d'altro ci portiamo dentro?
Non vi pare che un tempo di vacanza
deve servire precisamente a questo, a riscoprire noi stessi per godere
maggiormente tutti i doni che Dio ci fa?
Ecco: il “deserto” è appunto il
MOMENTO, il LUOGO, l’OCCASIONE, per raggiungere questo scopo. È volersi
sottrarre al solito ritmo febbrile, alle solite mode, al solito passatempo,
anche alle solite comodità, PER RAGGIUNGERE LA VERA NOSTRA PIENEZZA.
Sarebbero così le nostre vacanze
migliori, sarebbe un momento di forza che resterebbe dentro di noi e darebbe a
tutta la vita un’altra impostazione;
raggiungeremmo finalmente uno stato di
felicità, di equilibrio, e quindi di gioia che forse non abbiamo mai
sperimentato e del quale invece abbiamo una grande nostalgia.
Ve lo auguro, ve lo chiedo, o almeno
VE LO SUGGERISCO
È Dio che desidera incontrarvi,
desidera offrirvi la sua stessa beatitudine, desidera aiutarvi a cogliere la
verità di voi stessi per godere pienamente il grande dono della vita e nella
vita il grande dono di alcuni giorni diversi dal solito.
Come attraverso il profeta Osea, così
anche attraverso di me, Iddio vi invita a “tornare nel deserto dove vuole
parlare al vostro cuore”, vuole farvi sentire tutta la sua tenerezza di Padre,
tutta la sua premurosa affettuosa per ciascuno di voi.
Perché non accettare questo invito
così affascinante?
Arcivescovo di Milano
FONTE: Fondazione Carlo Maria Martini
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