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sabato 17 gennaio 2015

L'Amicizia -- Antoine de Saint Exupéry

L’amico è innanzi tutto colui che non giudica.
Egli apre la porta al viandante, alle sue stampelle, al suo bastone deposto in un canto e non gli chiede di danzare per giudicare la sua danza. E se il viandante parla della primavera oramai sopraggiunta, l’amico è colui che riceve dentro di sé la primavera. E se egli racconta l’orrore della carestia nel villaggio dal quale proviene, l’amico soffre con lui la fame. L’amico nell’uomo è la parte destinata a te e che apre per te una porta che forse non aprirebbe mai per nessun’altro.
Il tuo amico è un amico vero, e tutto quello che dice è vero.
L’amico nel tempio, quello che grazie a Dio io sfioro e incontro, è colui che volge verso di me lo stesso mio viso, illuminato dallo stesso Dio, anche se tu sei piovuto dal cielo e io sto costruendo la mia cittadella.
Io ti posso incontrare al di sopra di tutte le nostre divisioni, e posso divenire tuo amico.
Quello che riceverai da me con amore è come un’ambasciatore del mio mondo interiore. Tu lo tratti bene, lo fai sedere e lo ascolti. Ed eccoci felici.
L’amicizia è innanzi tutto una tregua e una grande circolazione dello spirito al di sopra delle divisioni particolari. 
L’ospitalità e la cortesia sono incontri dell’uomo nell’uomo. 
Incontrerai fin troppi giudici per il mondo. Se si tratta di plasmarti in modo diverso e di rafforzarti, lascia questo compito ai nemici. Se ne incaricheranno loro, come la tempesta scolpisce il cedro. Perché Dio quando entri nel suo tempio, non ti giudica più, ma ti accoglie.

- Antoine de Saint Exupéry -




"Non dite “a domani” così, tanto per dire. 
Non dite “a domani” se non volete farvi sentire. 
E neanche “ci vediamo, a presto” per poi sparire. 
Niente cuoricini, baci o “fatti sentire”. 
Non fate promesse se non le sentite, 
se non ci pensate o non le volete. 
Date peso, alle parole. 
Date peso, alle persone."



"Buoni amici, buoni libri e una coscienza sonnacchiosa: questa è la vita ideale..."

- Mark Twain - 





Buona giornata a tutti :-)





giovedì 20 novembre 2014

La pietra preziosa - don Bruno Ferrero -

Due amici si ritrovarono dopo una lunga separazione. Uno era diventato ricco, l'altro era povero.
Mangiarono insieme, e rievocarono i ricordi comuni.
Poi il povero si addormentò.
L'amico, colmo di compassione, prima di partire gli fece scivolare in tasca un grosso diamante di valore inestimabile.
Ma al risveglio il povero non trovò quel tesoro e continuò la vita di sempre.
Un anno dopo le circostanze fecero nuovamente incontrare i due amici.
"Dimmi, perché", disse il ricco all'amico, vedendo che era ancora in miseria, "non hai trovato il tesoro che ti avevo messo in tasca?".


Ogni incontro tra persone è un'esperienza simile. Ogni uomo o donna che vivono con noi ci regalano tesori preziosi. Il più delle volte però non ce ne accorgiamo.


- don Bruno Ferrero - 

Da: “Solo il Vento lo sa”, Ed. ElleDiCi





Abbiamo dimenticato cosa sia guardarsi l’un l’altro, toccarsi, avere una vera vita di relazione, curarsi l’uno dell’altro.

Non sorprende se stiamo morendo tutti di solitudine.



- Leo Buscaglia -



-Ma cosa è questo nulla?-
"E’ il vuoto che ci circonda. La gente ha rinunciato a sognare, ed io ho fatto in modo che il nulla dilaghi."
- Ma perché? -
"Perché è più facile dominare chi non crede in niente."

(La Storia Infinita)





Buona giornata a tutti. :-)







martedì 18 novembre 2014

da "I pesci non chiudono gli occhi" - Erri de Luca -

Si voltò verso di me. Per istinto volevo girarmi dalla parte opposta, ma una forza imprevista mi girò testa e collo dalla parte sua. Si fermò la parlantina che mi era uscita facile mentre non la guardavo.
Era così bellissima vicina, le labbra appena aperte. Mi commuovono quelle di una donna, nude quando si accostano a baciare, si spogliano di tutto, dalle parole in giù.
 “Chiudi quei benedetti occhi di pesce.”
 “Ma non posso. Se tu vedessi quello che vedo io, non li potresti chiudere.”
 “Da dove ti spuntano questi complimenti, piccolo giovanotto?”
 “Che complimenti? Dico quello che vedo.”
 “Ora basta.” Mi passò le dita sopra gli occhi e poi con quelle dita scese ai lati del naso, passando per la bocca, fino al mento. E mi posò le labbra sulla bocca mezza aperta dalla meraviglia.
 “Meraviglia,” dissi quando si staccò, facendolo pianissimo.
 “Questo era tuo. Te lo chiedo ancora, ti piace l’amore?”
 “Be’ sì, se è questo, sì.” Pensai che avrei capito tutti i libri da quel momento in poi.
 Se ne aggiunsero ancora, di baci tra le barche. Dopo ognuno mi accorgevo di crescere, più delle ferite. Non chiedeva più di chiudere gli occhi. Vedevo le sue palpebre abbassarsi, e poi serrarsi al momento preciso del contatto di labbra. Mi passò anche le dita tra i capelli, mi studiava la faccia, le spuntava un sorriso e poi di nuovo un bacio. Le mani si facevano carezze.
 Restammo seduti di fianco, le ginocchia tirate su. I baci spingevano dai talloni puntati nella sabbia. Risalivano le vertebre fino alle ossa del cranio, fino ai denti. Ancora oggi so che sono il più alto traguardo raggiunto dai corpi. Da lassù, dalla cima dei baci si può scendere poi nelle mosse convulse
dell’amore.
 Scorro da molto tempo sopra scritture sacre, senza spunto di fede. Nella lettura gusto l’alfabeto antico, la mia conoscenza avviene nella bocca. L’ebraico antico gira come un boccone tra lingua, saliva, denti e sella di palato. Aperto a ogni risveglio, è un avanzo di manna, prende i gusti desiderati sul momento, come succede ai baci.
 La prima coppia umana, creata in un giardino il giorno sesto, ebbe sopra di sé la prima notte sconfinata. A loro insaputa spuntò nei corpi l’appetito, la sete, l’entusiasmo e il sonno. La prima notte, sconosciuta, sembrò a loro il resto del giorno uno, sbriciolato in puntini luce. 
Non sapevano se sarebbe tornato il sole, allora si abbracciarono. Le bocche si trovarono accanto e inventarono il bacio, il primo frutto della conoscenza. Era mercurio quella conoscenza, un liquido sensibile alla temperatura dei corpi. So quella prima volta perché l’ho avuta anch’io quell’ora sulla bocca, nel loro identico istante, su una sabbia di mare, il cielo scoperchiato sulla testa.

 La stanza tra le barche fu schiarita dalla luna salita sulla prua di fronte. 
Ci staccammo, le labbra intorpidite. La via verso le case fu alla cieca, perdendola affiancati. A un bivio ci  separammo, sciogliendoci le mani senza necessità di altro saluto. Eva e lo sposo suo, usciti dal giardino, avevano già avuto tutto il bene del mondo. La vita aggiunta dopo, lontano da quel posto, è stata una divagazione.


 Adesso e qui sta bene la parola fine, sorella minore di confine e di finestra chiusa.


- Erri de Luca -
da "I pesci non chiudono gli occhi" Feltrinelli Editore




“Nel mio vocabolario personale affido alla parola viaggio uno statuto speciale. Per me è quello che si fa a piedi. È viaggio la scalata, il pellegrinaggio, l’ incolonnamento di migratori sulle piste di Africa e di Oriente, lo scavalcamento di frontiere dei contrabbandieri. 
Viaggio è quello che procede alla velocità del piede umano. 
Il resto non incluso in questo campo, si riduce per me a spostamento con mezzi di trasporto.
Da quando vado in giro e in gita a fare incontri pubblici, schizzando da una destinazione all’altra all’interno di treni e aerei, chiamo spostamenti queste traiettorie da palla di biliardo.


(Erri De Luca)



E' la più certa prova d'amore quella di un uomo che cambia parere per essere d'accordo con la donna.

- Erri de Luca da "In nome della madre", Feltrinelli

Buona giornata a tutti :-)






mercoledì 22 ottobre 2014

Elkana ed Anna: veramente sposi - don Oreste Benzi -

Nella Bibbia c'è la storia di Elkana e Anna. 
Anna era sterile e chiedeva a Dio con tutta la sua fede, un figlio. 
La sterilità era sentita come una grande umiliazione. Elkana consola Anna con parole che riversano su di lei un amore perfetto: «Anna perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il tuo cuore? Non sono forse io migliore di dieci figli?» (l Sam 1,8). 
Che cosa occorre per essere un buon papà? È necessario essere un buon marito. E per essere un buon marito che cosa occorre? 
Avere nel proprio cuore solo la propria moglie. Neanche una scappatella? Neanche una! Elkana è proprio uno di questi mariti. 
E per essere una buona mamma che cosa occorre? Bisogna essere una buona moglie. E per essere una buona moglie è necessario curare il proprio marito! 
I figli non hanno bisogno dell'amore del papà verso di loro, non hanno bisogno dell'amore della mamma verso di loro, ma hanno bisogno dell'amore del papà verso la mamma e della mamma verso il papà! 
L'amore tra papà e mamma è la miglior medicina che previene ogni male psichico e cura anche i mali fisici dei figli.
Elkana e Anna avevano una fede semplice e profonda in Dio! 
Per Anna, Dio era un Padre, con il quale si sfogava in tutti i modi, ed era un rapporto basato sulla certezza assoluta che Dio li amava. 
La preghiera fatta insieme tra marito e moglie ha sempre un effetto equilibrante nello sviluppo dei figli. 
Ai vostri figli date il senso ultimo, definitivo della vita, non cresceteli in maniera atea!


- don Oreste Benzi -



La cosiddetta subordinazione e persino arrendevolezza della donna, in realtà, sono sostanzialmente la subordinazione e l'arrendevolezza di una medicina universale; ella cambia come cambiano le medicine, a seconda della malattia.
Deve essere ottimista con il marito che non sta bene, deve fare mostra di salutare pessimismo davanti a un uomo troppo spensierato; deve impedire che don Chisciotte subisca prepotenze, ma deve altresì impedire che il bullo sia prepotente con gli altri. 
Il re di Francia scrisse: «Sempre la donna cambia, è davvero sciocco chi si fida di lei.»
In realtà è proprio perché la donna cambia sempre che ci fidiamo di lei. Correggere ogni avventura o stravaganza con l'antidoto del buon senso non significa (come i moderni paiono credere) essere nella posizione di una spia o di una schiava. Vuoi dire, piuttosto, trovarsi nella posizione di Aristotele, o (come minimo) di Herbert Spencer: essere una morale universale, un completo sistema di pensiero. Lo schiavo si vanta; il perfetto moralista rimprovera.
In altre parole, la donna è un trimmer nel vero e onorevole senso di questo termine, che per una ragione o per l'altra è sempre usato in un senso diametralmente opposto al suo. Infatti, a quanto pare, si ritiene che trimmer si riferisca a una persona codarda che si schiera sempre dalla parte del più forte. In realtà, indica una persona profondamente cavalleresca, che si schiera costantemente dalla parte dei più deboli, come uno che mantiene in equilibrio (trims) una barca sedendosi dal lato in cui vi sono poche persone. La donna è una bilanciatrice: il suo è un lavoro generoso, pericoloso e romantico.

- Gilbert Keith Chesterson -
da"Ciò che non va nel mondo"



Lei rise. E lui pensò che non c’era lavoro più importante e più gratificante del riuscire a farla ridere ancora.
Forse allora questo è l’amore: avere qualcuno che ti faccia ridere e sorridere, una nuvola di leggerezza al tuo fianco, per sempre.

- Helen Simonson - 


Il matrimonio non è un cammino liscio, senza conflitti; no, non sarebbe umano. 
E' simbolo della vita, della vita reale, non è una fiction, è un sacramento dell'amore di Cristo e della Chiesa, che trova nella Croce la sua verifica e la sua garanzia.

- Papa Francesco - 


Dipinto di Amy Judd

Amami per ciò che vedi ad occhi chiusi
o per quello che senti quando resto in silenzio.
Lo stesso farò io camminandoti accanto.
E se sarai con me,
ti insegnerò a volare
e tu mi insegnerai a restare.

- Preghiera Indiana -


Buona giornata a tutti :-)









sabato 11 ottobre 2014

La Bellezza Da ‘Il Profeta’ di Gibran Kahlil -

E un poeta disse: Parlaci della Bellezza.
E lui rispose:

Dove cercherete e come scoprirete la bellezza, se essa stessa non vi è di sentiero e di guida?
E come potrete parlarne, se non è la tessitrice del vostro discorso?
L’afflitto e l’offeso dicono: “La bellezza è nobile e indulgente.
Cammina tra noi come una giovane madre confusa dalla sua stesa gloria”.
E l’appassionato dice: “No, la bellezza è temibile e possente.
Come la tempesta, scuote la terra sotto di noi e il cielo che ci sovrasta”.
Lo stanco e l’annoiato dicono: “La bellezza è un lieve bisbiglio. Parla del nostro spirito.
La sua voce cede ai nostri silenzi come una debole luce che trema spaurita dall’ombra”.
Ma l’inquieto dice: “Abbiamo udito il suo grido tra le montagne,
E con questo grido ci sono giunti strepito di zoccoli, battiti d’ali e ruggiti di leoni”.
Di notte le guardie della città dicono: “La bellezza sorgerà con l’alba da oriente”.
E al meriggio colui che lavora e il viandante dicono:
“L’abbiamo vista affacciarsi sulla terra dalle finestre del tramonto”.
D’inverno, chi è isolato dalla neve dice: “Verrà con la primavera balzando di colle in colle”.
E nella calura estiva il mietitore dice: “L’abbiamo vista danzare con le foglie dell’autunno e con la folata di neve nei capelli”.
Tutte queste cose avete detto della bellezza,
Tuttavia non avete parlato di lei, ma di bisogni insoddisfatti.
E la bellezza non è un bisogno, ma un’estasi.
Non è una bocca assetata, né una mano vuota protesa,
Ma piuttosto un cuore bruciante e un’anima incantata.
Non è un’immagine che vorreste vedere né un canto che vorreste udire,
Ma piuttosto un’immagine che vedete con gli occhi chiusi, e un canto che udite con le orecchie serrate.
Non è la linfa nel solco della corteccia, né l’ala congiunta all’artiglio,
Ma piuttosto un giardino perennemente in fiore e uno stormo d’angeli eternamente in volo.
Popolo di Orfalese, la bellezza è la vita, quando la vita disvela il suo volto sacro.
Ma voi siete la vita e siete il velo.
La bellezza è l’eternità che si contempla in uno specchio.
Ma voi siete l’eternità e siete lo specchio.
 

Da ‘Il Profeta’  di Gibran Kahlil



Ho bisogno di lasciare che accadano le cose che devono accadere: è necessario essere aperti all'inatteso. Io sono diverso ogni giorno che passa; e quando avrò ottant'anni, spero ancora di poter trovare questi cambiamenti interni ed esterni. Se arriverò a quell'età non mi fermerò a pensare alle cose che ho già fatto, perchè voglio usare ogni attimo di vita che ancora mi resterà. 
Non posso pianificare niente d'importante, soltanto piccole cose. 
Chi pianifica ciò che è importante, trasforma tutto in piccole cose.

- Kahlil Gibran - 
 





Credere è una bella cosa, ma mettere in atto le cose in cui si crede è una prova di forza. Sono molti coloro che parlano come il fragore del mare, ma la loro vita è poco profonda e stagnante come una putrida palude. Sono molti coloro che levano il capo al di sopra delle cime delle montagne, ma il loro spirito rimane addormentato nell'oscurità delle caverne.


- Gibran Kahlil  -
da Segreti nel cuore, La tempesta, Newton Compton





La distanza che vi è tra voi e il vicino che non vi è amico è in verità più grande di quella che è tra voi e la persona che amate e che vive al di là delle sette terre e dei sette mari. Giacché nel ricordo non vi sono lontananze; e nell'oblio vi è un abisso che né la voce né l'occhio potranno mai accorciare. 

- Kahlil Gibran -
(da Il giardino del profeta)




Buona giornata a tutti. :-)

giovedì 24 luglio 2014

L'Amicizia - Tahar Ben Jelloun

L’amicizia è una religione senza Dio né Giudizio finale.
E non c’è neppure il diavolo.
Una religione che non è estranea all’amore.
Ma un amore dove la guerra e l’odio sono proscritti, dove il silenzio è possibile.
Potrebbe essere lo stato ideale dell’esistenza.
Uno stato tranquillo. Un legame necessario e raro.
Non sopporta impurità alcune.
L’altro, di fronte, la persona che si ama, non è solamente uno specchio che riflette, è anche l’altro se stesso sognato.
L’amicizia perfetta dovrebbe essere una sorta di solitudine felice, spurgata dai sentimenti d’angoscia, di rifiuto e di isolamento.
Non si tratta di una semplice storia di sdoppiamento nella quale l’immagine di sé sarebbe passata attraverso un filtro, un esame che dovrebbe ingrandire i difetti e le carenze e ridurre le qualità.
Lo sguardo dell’amico dovrebbe riconsegnarci la nostra immagine considerata in modo esigente.
L’amicizia allora consisterebbe in questa reciprocità senza sfasature, guidata dallo stesso principio di amore: il rispetto che ciascuno deve a se stesso se vuole che gli altri glielo ricambino, naturalmente.


- Tahar Ben Jelloun -





Amicizia

Sorveglia le tue amicizie,
perché vivano fino a sera.
E' questa l'ora in cui le saprai
meglio gustare.

Ti accorgerai che l'amicizia
è una delle maggiori gioie
concesse agli uomini.

E comprenderai che il miglior modo
per trovarla, è offrirla,
perché fiorisce quasi sempre
là dove l'hai seminata.




«Se hai criticato un amico a tu per tu, non temere perché potete riconciliarvi; invece se l’hai insultato con arroganza, se hai tradito le sue confidenze o l’hai attaccato a tradimento, qualsiasi amico se ne andrà» 

(Siracide 22,21-22)



«L’amico ama in ogni circostanza; è nato per essere un fratello nella avversità». 

(Proverbi 17,17)


«Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio.» 

(Gv 15,15)
























Non rimpiango le persone che ho perso col tempo, ma rimpiango il tempo che ho perso con certe persone, perchè le persone non mi appartenevano, gli anni si.

- Carl Gustav Jung - 



Buona giornata a tutti :-)

sabato 19 luglio 2014

Il colore del cuore di una donna - Casey S.Leasure -

La donna ascolta il vento e sente che le dice:
“Tu vali tanto”.
La donna rivolge il viso al sole
e chiude gli occhi,
per vedere gli angeli della Gioia
che scendono per baciarla
e spingerla in alto.
Piega i suoi pensieri come un arcobaleno,
quando danza
con le sue energie creative
tocca i colori di tutti i suoni
che l’universo le invia
Attento al suo canto!
è il colore del cuore di una donna.

- Casey S.Leasure -


La vera donna non ha bisogno di competere con l’uomo; è un essere dotato di qualità specifiche che è assurdo paragonare a quelle maschili. 
La donna in comunione, in cooperazione assoluta con il suo uomo, intraprende il cammino dell’amore, della verità, del rispetto delle leggi universali. 
Una vera donna cammina verso il futuro con amore, con dedizione e accettazione. Ha uno sguardo sereno e parla con dolcezza e rispetto; c’è tenerezza nel suo cuore. 
La sua energia è costituita da vibrazioni più sottili che la elevano ad un livello più spirituale. 
Per questo ancor oggi si dice: “La donna apre all’uomo la porta dell’eternità; la vera donna è una semi dea, figlia della Pachamama, della Grande Madre Cosmica, fonte di vita Eterna”. 
E così lei è il cammino verso l’eternità, la strada che permette di fondersi con l’infinito per imparare a comprendere e a realizzarsi nella vita. 


- Hernan Huarache Maamani  -
da La profezia della Curandera




Oggi riflettevo che tutte le persone che hanno rappresentato un punto fermo nella mia vita sono state delle donne. 
Senza nulla togliere agli uomini della mia vita, compreso i miei due figli, oggi posso affermare che le donne sagge, sciamane, mi hanno “guarito”, donne non più giovani, donne capaci di guardare oltre, di dare come si dà il seme alla terra, senza forzare, ma lasciando che il seme riposi e poi germogli… 
Voglio ringraziare quelle donne, compreso mia mamma, che mi hanno permesso di essere quella che sono oggi, senza la loro luce i miei occhi oggi sarebbero spenti. Grazie!

Loretta Martello -
da La via della Luce Femminile





Buona giornata a tutte :-)




lunedì 30 giugno 2014

The Big Kahuna, monologo finale

Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Ma credimi tra vent’anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.
Quante possibilità avevi di fronte e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.
Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un’equazione algebrica.
I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.
Fa’ una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta!
Non essere crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.
Lavati i denti.
Non perdere tempo con l’invidia: a volte sei in testa, a volte resti indietro.
La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso.
Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.
Se ci riesci veramente, dimmi come si fa…
Conserva tutte le vecchie lettere d’amore, butta i vecchi estratti-conto.
Rilassati!
Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.
Prendi molto calcio.
Sii gentile con le tue ginocchia, quando saranno partite ti mancheranno.
Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant’anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche: le tue scelte sono scommesse, come quelle di chiunque altro.
Goditi il tuo corpo, usalo in tutti i modi che puoi, senza paura e senza temere quel che pensa la gente.
E’ il più grande strumento che potrai mai avere.
Balla!
Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.
Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza: ti faranno solo sentire orrendo.
Cerca di conoscere i tuoi genitori, non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli, sono il miglior legame con il passato e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.
Renditi conto che gli amici vanno e vengono, ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita, perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.
Vivi a New York per un po’, ma lasciala prima che ti indurisca.
Vivi anche in California per un po’, ma lasciala prima che ti rammollisca.
Non fare pasticci con i capelli: se no, quando avrai quarant’anni, sembreranno di un ottantacinquenne.
Sii cauto nell’accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia.
Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quel che valga.

Ma accetta il consiglio… per questa volta.


Tratto dal film "The Big Kahuna", monologo finale
Film statunitense del 2000 con Kevin Spacey e Danny DeVito, regia di John Swanbeck






Di sicuro hai fatto tante cose di cui rincrescerti, solo che non sai quali sono. È quando alla fine le scopri, quando vedi l'assurdità di qualcosa che hai fatto, e desidereresti tornare indietro, cancellarlo, ma sai di non potere, perché è troppo tardi. Quindi quella cosa non puoi che prenderla e portarla con te, perché ti ricordi che la vita va avanti, il mondo girerà anche senza di te. Alla fine tu non conti. È allora che acquisterai il carattere. Perché l'onestà emergerà da dentro di te, e come un tatuaggio ti resterà impressa sulla faccia. 

- Phil Cooper -



L'uomo lascerà sua madre e suo padre e si unirà a sua moglie e saranno un' unica carne. Papa Francesco ha sviluppato la sua catechesi partendo da questo passo della Genesi. ed ha subito sottolineato che "l'alleanza di Dio con noi" è "rappresentata in quell'alleanza fra l'uomo e la donna": "Quando un uomo, una donna celebrano il Sacramento del matrimonio, Dio - per così dire - si rispecchia in essi: imprime in loro i propri lineamenti e il carattere indelebile del suo amore. Il matrimonio è un'icona dell'amore di Dio con noi... Consiglio agli sposi, sempre, di non finire la giornata nella quale hanno litigato senza fare la pace. Sempre! E per fare la pace non è necessario chiamare le Nazioni Unite, che vengano a casa a fare la pace! E' sufficiente un piccolo gesto, una carezza... la preghiera... con la preghiera dello sposo per la sposa e della sposa per lo sposo e con il fare la pace sempre, prima che finisca la giornata, il matrimonio andrà avanti...

Papa Francesco
(udienza del 2 aprile 2014)


Cercare riconciliazione e pace implica una lotta all’interno di sé.
Non è un cammino facile. Nulla di duraturo si costruisce facilmente.
Lo spirito di comunione non è qualcosa d’ingenuo, è allargare il proprio cuore, è profonda benevolenza, esso non ascolta i sospetti.

Per essere portatori di comunione, avanzeremo, ciascuno nella propria vita, sulla strada della fiducia e di una bontà del cuore sempre rinnovata. 

Su questo cammino ci saranno talvolta degli insuccessi.

Allora ricordiamoci che la sorgente della pace e della comunione è in Dio. Lungi dallo scoraggiarci, invocheremo il suo Spirito Santo sulle nostre fragilità»


- Frère  Roger -






Buona giornata a tutti :-)


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