A Natale non si fanno cattivi
pensieri ma chi è solo
lo vorrebbe saltare
questo giorno.
A tutti loro auguro di
vivere un Natale
vivere un Natale
in compagnia.
Un pensiero lo rivolgo a
tutti quelli che soffrono
per una malattia.
A coloro auguro un
Natale di speranza e di letizia.
Ma quelli che in questo giorno
hanno un posto privilegiato
nel mio cuore
sono i piccoli mocciosi
che vedono il Natale
attraverso le confezioni dei regali.
Agli adulti auguro di esaudire
tutte le loro aspettative.
Per i bambini poveri
che non vivono nel paese dei balocchi
auguro che il Natale
porti una famiglia che li adotti
per farli uscire dalla loro condizione
fatta di miseria e disperazione.
A tutti voi
auguro un Natale con pochi regali
ma con tutti gli ideali realizzati.
- Alda Merini -
Un pensiero lo rivolgo a
tutti quelli che soffrono
per una malattia.
A coloro auguro un
Natale di speranza e di letizia.
Ma quelli che in questo giorno
hanno un posto privilegiato
nel mio cuore
sono i piccoli mocciosi
che vedono il Natale
attraverso le confezioni dei regali.
Agli adulti auguro di esaudire
tutte le loro aspettative.
Per i bambini poveri
che non vivono nel paese dei balocchi
auguro che il Natale
porti una famiglia che li adotti
per farli uscire dalla loro condizione
fatta di miseria e disperazione.
A tutti voi
auguro un Natale con pochi regali
ma con tutti gli ideali realizzati.
- Alda Merini -
Il Natale dovrebbe essere legna che arde nel caminetto,
profumo di pino e di vino, buone chiacchiere,
bei ricordi e amicizie rinnovate.
Ma... se questo manca basterà l'amore.
profumo di pino e di vino, buone chiacchiere,
bei ricordi e amicizie rinnovate.
Ma... se questo manca basterà l'amore.
- Jesse O'Neill -
- Sentinella, quando avrà fine la notte? Sentinella... Quando avrà fine la notte?
La Sentinella dice: "Sta venendo il mattino. Ma la notte durerà ancora. Tornate e ridomandate. Venite ancora. Insistete!"
(Isaia 21, 11-12).
La domanda "Sentinella, quanto resta della notte?", in ebraico "Shomèr ma mi-llailah?", nel libro del profeta Isaia, è l'espressione dell'attesa, la struggente attesa dell'alba nella notte del mondo, l'attesa della liberazione.
...In effetti, è proprio questo che noi viviamo nella liturgia: celebrando i tempi liturgici, attualizziamo il mistero – in questo caso la venuta del Signore – in modo tale da potere, per così dire, "camminare in essa" verso la sua piena realizzazione, alla fine dei tempi, ma attingendone già la virtù santificatrice, dal momento che i tempi ultimi sono già iniziati con la morte e risurrezione di Cristo.
La parola che riassume questo particolare stato, in cui si attende qualcosa che deve manifestarsi, ma che al tempo stesso si intravede e si pregusta, è "speranza".
L’Avvento è per eccellenza la stagione spirituale della speranza, e in esso la Chiesa intera è chiamata a diventare speranza, per se stessa e per il mondo. Tutto l’organismo spirituale del Corpo mistico assume, per così dire, il "colore" della speranza.
Tutto il popolo di Dio si rimette in cammino attratto da questo mistero: che il nostro Dio è "il Dio che viene" e ci chiama ad andargli incontro.
In che modo? Anzitutto in quella forma universale della speranza e dell’attesa che è la preghiera, che trova la sua espressione eminente nei Salmi, parole umane in cui Dio stesso ha posto e pone continuamente sulle labbra e nei cuori dei credenti l’invocazione della sua venuta. Soffermiamoci perciò qualche istante sui due Salmi che abbiamo pregato poco fa e che sono consecutivi anche nel Libro biblico: il 141 e il 142, secondo la numerazione ebraica...
- papa Benedetto XVI -
dalla "Omelia durante i Vespri della prima settimana di Avvento"
Buona giornata a tutti. :-)
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