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giovedì 9 marzo 2017

Affidamento della famiglia all'Immacolata – Papa Benedetto XVI

«O Vergine Immacolata, in questo momento vorrei affidarti specialmente i "piccoli" di questa nostra città: i bambini, anzitutto, e soprattutto quelli gravemente malati, i ragazzi disagiati e quanti subiscono le conseguenze di pesanti situazioni familiari. Veglia su di loro e fa' che possano sentire, nell'affetto e nell'aiuto di chi sta loro accanto, il calore dell'amore di Dio!.

Ti affido, o Maria, gli anziani soli, gli ammalati, gli immigrati che fanno fatica ad ambientarsi, nuclei familiari che stentano a far quadrare il bilancio e le persone che non trovano occupazione, o hanno perso un lavoro indispensabile per andare avanti. 

Insegnaci, Maria ad essere solidali con chi è in difficoltà, a colmare le sempre più vaste disparità sociali; aiutaci a coltivare un più vivo senso del bene comune, del rispetto di ciò che è pubblico, spronaci a sentire la città - e più che mai questa nostra città di Roma - come patrimonio di tutti, ed a fare ciascuno, con coscienza ed impegno, la nostra parte per costruire una società più giusta e solidale.

O Madre Immacolata, che sei per tutti segno di sicura speranza e di consolazione, fa' che ci lasciamo attrarre dal tuo candore immacolato. 

La tua Bellezza, Tu la Tota Pulchra, ci assicura che è possibile la vittoria dell'amore; anzi, che è certa; ci assicura che la grazia è più forte del peccato, e dunque è possibile il riscatto da qualunque schiavitù. 
Sì, o Maria, tu ci aiuti a credere con più fiducia nel bene, a scommettere sulla gratuità, sul servizio, sulla non violenza, sulla forza della verità; ci incoraggi a rimanere svegli, a non cedere alla tentazione di facili evasioni, ad affrontare la realtà, coi suoi problemi, con coraggio e responsabilità. Così hai fatto tu, giovane donna, chiamata a rischiare tutto sulla Parola del Signore.

Sii madre amorevole per i nostri giovani, perché abbiano il coraggio di essere "sentinelle del mattino", e dona questa virtù a tutti i cristiani, perché siano anima del mondo in questa non facile stagione della storia.
Vergine Immacolata, Madre di Dio e Madre nostra, Salus Populi Romani, prega per noi!».

- Papa Benedetto XVI - 
omaggio all'Immacolata in piazza di Spagna - 8 dicembre 2008




«Attenti, perché nel prossimo secolo la battaglia sarà sulla famiglia! 

Perché il nemico dell’uomo, non potendo attaccare il Creatore, attaccherà la creatura nel luogo in cui la creatura nasce, cresce e si sviluppa, cioè la famiglia. 

Quella sarà l’ultima battaglia finale».


- San Giovanni Paolo II, papa - 
Ai Vescovi, Rio de Janeiro 1997





Avendo perso l'idea di Dio, molti uomini e donne iniziano la loro vita matrimoniale venerandosi l'un l'altro. 
E così arriva la disillusione. 
Nessun uomo può essere tutto per sua moglie e nessuna donna può essere tutto per il marito: solo il Dio infinito può essere tutto per l'uomo e per la donna che ha creato per Lui.

- Gilbert Keith Chesterton - 



Buona giornata a tutti. :-)







giovedì 29 dicembre 2016

L'amore del dono - Madre Teresa di Calcutta

Prego per voi,
perché possiate conservare nei vostri cuori la gioia di amare Dio,
la gioia dell'amore e della bontà,
e di condividere questa gioia con tutti quelli con i quali vi trovate,
con le persone che lavorano al vostro fianco,
davanti a tutti i membri della vostra stessa famiglia.
Quello che importa non è la quantità del dono,
bensì l'intensità dell'amore con cui lo diamo.
C'è qualcosa in più di cui vi posso parlare:
della mia esperienza con i Poveri più poveri.
Devo ancora trovare la prima donna Povera disposta ad abortire.
Senza dubbio darà alla luce suo figlio.
È possibile che abbandoni la sua creatura sulla strada,
ma non sarà lei a eliminare suo figlio.
È un qualcosa che dobbiamo imparare dai Poveri:
la grandezza del loro amore per il figlio.
Preghiamo.
Chiediamo a nostro Signore che non si allontani dal nostro fianco
nel momento della tentazione.
Perché allo stesso modo in cui fu tentato Gesù,
il diavolo tenterà anche noi.
Non dobbiamo aver paura,
perché Dio è amore.
Se Dio ci ama, dal momento che lui è Padre amoroso,
non smetterà di aiutarci.
Quando ci rendiamo conto di aver commesso un errore,
andiamo da lui e diciamogli:
«Dio mio, mi spiace! Sono pentito!».

- Madre Teresa di Calcutta - 



"Ascoltatemi ancora, si dice infatti che dalla bocca dei bambini viene la verità: 
se sono un bambino, sfuggito dal carnaio notturno, trattenuto da un filo d'amore lanciato da chissà dove. 
Se sono un bambino caduto dal nido, abbandonato da padre e madre, rapiti o mortalmente feriti alle sbarre della loro gabbia. 
Se sono un bambino nudo, senza panni d'amore, o con panni imprestati, ma col diritto di vivere, perché sono vivo. 
E se nello stesso istante persone innamorate piangono davanti a una culla vuota, consumandosi nel desiderio di accarezzare un bambino. 
Se sono ricchi d'amore che ritengono sprecato, e vogliono gratuitamente donarlo, perché cresca e fiorisca ciò che non hanno piantato. 
Allora voglio che vengano silenziosamente a chiedermi se io desidero adottarli come miei genitori del cuore. Ma non voglio dei fanatici del bambino, come collezionisti d'arte che cercano febbrilmente il pezzo raro che manca alla loro vetrina. Non voglio clienti che hanno fatto l'ordinazione e, pagata la fattura, reclamano il loro bebè prefabbricato. 
Perché non sono fatto per salvare genitori dalle membra amputate, ma loro sono stati fatti, misterioso percorso, magnifico progetto, per salvare dei bambini dal cuore malato, forse anche condannato.

E sarà come addormentarci l'un l'altro.

Io berrò il latte di cui ignoravo il sapore, ascolterò musiche sconosciute, imparerò nuove canzoni sulle vostre dita, sulle vostre labbra genitori adottati, decifrerò lentamente l'alfabeto della tenerezza. E l'amore sconosciuto per me prenderà volto alla luce dei vostri occhi. 
Voi innesterete le vostre vite sulla mia crescita selvatica e grazie a voi io rinascerò una seconda volta. Così sarò ricco di quattro genitori, due lo saranno della mia carne e due del mio cuore e della mia carne cresciuta. 
Voi non giudicherete i miei genitori sconosciuti, li ringrazierete e mi aiuterete a rispettarli. Perché dovrò riuscire lo so, ad amarli nell'ombra, se un giorno vorrò poterli amare nella luce. 
E se in una sera di tempesta, adolescente focoso, impacciato di me stesso, io vi rimprovererò di avermi accolto, non vi addolorate, ma amatemi ancor di più: lo sapete, perché un innesto prenda ci vuole una ferita e, chiusa la ferita, rimane la cicatrice. 
Ma io sogno. Io sogno perché non sono che un bambino in viaggio, lontano dalla terra ferma, la mia parola è muta e il mio canto senza musica. Ciò che vi dico piano non potrò dirlo ad alta voce, se non il giorno in cui, avendomi voi adottato, mi avrete messo in cuore tanto amore e autentica libertà, sulle mie labbra parole sufficienti, perché possa dire: papà, mamma, io vi scelgo e vi adotto allora saprete che il vostro amore è dono, e che è riuscito."

- Padre Michel Quoist -
dal testo "Parlami d'amore"






È nato un bambino

"È nato un bambino".
Questa la frase che, identica, risuona sotto diversi cieli.
Non si dice: "È nato un cristiano, un musulmano,
un ricco, un povero o un americano".
No! Ma semplicemente: "Un bambino".
Un essere umano bisognoso d'amare e di essere amato.
Un figlio di Dio e dell'uomo.
Un miracolo: un nuovo continuo "natale".

- Don Valentino Salvoldi -



Buona giornata a tutti. :-)




martedì 27 dicembre 2016

Bambino – Padre Michel Quoist

Bambino,
capolavoro inestimabile,
tesoro inimitabile,
nuova stella accesa nel cielo della terra,
tra i miliardi e i miliardi di stelle necessarie,
"tu", persona unica,
che mai prima comparisti e non comparirai più.
Bambino,
amato dall'uomo,
benedetto da Dio,
desiderio eterno del Padre,
che prende corpo quando nell'amore egli incontra,
oh meraviglia, il libero desiderio dell'uomo.

Come ha potuto Dio,
incomprensibile follia d'amore,
consegnare all'uomo questo potere,
nel suo corpo la linfa,
nel suo cuore il desiderio
di crearti con Lui, vita nuova,
sorgente nuova zampillata sulla terra degli uomini,
aurora di un fiume immenso,
chiamato a scorrere fino all'eternità!


Non dimenticate mai, genitori,
che questa vita l’avete autenticamente donata,
non potete mai reclamarla al bambino.

Essa è per lui, è sua.

La vostra vita e diventata un’Altra vita, lui per sempre.

Quando avrete finito di aiutarlo a nascere e a crescere,
un giorno prenderà il volo dal seno della famiglia,
come un giorno è uscito dal seno della sua mamma…
e i vostri cuori sanguineranno,
come ha sanguinato il suo,
ma comparirà la gioia,
la sola che vi spetti
– meravigliosa riuscita dell’amore -

Gioia che questa vita donata egli la donerà a sua volta.


- Padre Michel Quoist - 
fonte: "Eccoti, finalmente! Pensieri e preghiere per mamma e papà" a cura di Luigi Guglielmoni e Fausto Negri, Ed. Paoline




Quando il primo bambino rise per la prima volta, la sua risata si sbriciolò in migliaia di frammenti che si sparpagliarono qua e là. 
Fu così che nacquero le fate.

- James Matthew Barrie - 
1860-1937,scrittore scozzese, creatore del personaggo di Peter Pan,”il ragazzo che non voleva crescere”


Buona giornata a tutti. :-)




sabato 26 novembre 2016

I tre figli - don Bruno Ferrero

Tre donne andarono alla fontana per attingere acqua. Presso la fontana, su una panca di pietra, sedeva un uomo anziano che le osservava in silenzio ed ascoltava i loro discorsi.
Le donne lodavano i rispettivi figli.
"Mio figlio", diceva la prima, "è così svelto ed agile che nessuno gli sta alla pari".
"Mio figlio", sosteneva la seconda, "canta come un usignolo. Non c'è nessuno al mondo che possa vantare una voce bella come la sua".
"E tu, che cosa dici di tuo figlio?", chiesero alla terza, che rimaneva in silenzio.
"Non so che cosa dire di mio figlio", rispose la donna. "E' un bravo ragazzo, come ce ne sono tanti. Non sa fare niente di speciale...".
Quando le anfore furono piene, le tre donne ripresero la via di casa. Il vecchio le seguì per un pezzo di strada. Le anfore erano pesanti, le braccia delle donne stentavano a reggerle.
Ad un certo punto si fermarono per far riposare le povere schiene doloranti.
Vennero loro incontro tre giovani. Il primo improvvisò uno spettacolo: appoggiava le mani a terra e faceva la ruota con i piedi per aria, poi inanellava un salto mortale dopo l'altro.
Le donne lo guardavano estasiate: "Che giovane abile!".
Il secondo giovane intonò una canzone. Aveva una voce splendida che ricamava armonie nell'aria come un usignolo.
Le donne lo ascoltavano con le lacrime agli occhi: "E un angelo!".
Il terzo giovane si diresse verso sua madre, prese la pesante anfora e si mise a portarla, camminando accanto a lei.
Le donne si rivolsero al vecchio: "Allora che cosa dici dei nostri figli?".
"Figli?", esclamò meravigliato!


Li riconoscerete dai loro frutti" (Matteo 7,16)
- don Bruno Ferrero- 
Fonte :  Solo il vento lo sa di Bruno Ferrero


“Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera?”. 

Quando a un bambino gli viene affidato un pesce rosso o un piccolo vasetto con un semino piantato dentro, non è per offrirgli un nuovo giocattolo ma per insegnargli la fedeltà che dà la vita alle cose. 
Se si dimenticasse di dare dal mangiare al pesce rosso o di mettere l’acqua alla piantina si accorgerebbe che in poco tempo avrebbe un pesce morto e una pianta secca. 
Diffidate quindi da quei genitori che regalano pesci rossi ai figli e poi se ne fanno carico loro per i successivi anni di vita, semplicemente perché il figlio così inizialmente entusiasta del nuovo acquisto, dopo un po’ si è annoiato. Senza quella pazienza che ci rimette davanti alle nostre responsabilità a partire dal pesce rosso, accadrà che da grandi faremo uguale nelle relazioni, con il lavoro, con le persone che diciamo di amare e perché no anche con i nostri figli che li accogliamo con l’entusiasmo dei pesci rossi nuovi per poi viverceli semplicemente come un peso. 
Con la stessa ottica pensate al paradiso: chi ci darà una cosa così bella se non siamo stati capaci di aver avuto cura di una cosa mediamente bella che ci è capitata nella vita? Non è punizione, ma conseguenza.

- don Luigi Maria Epicoco - 



Raccontami dove hai trovato la forza, Giacomo

......Raccontami come si lotta per essere felici quando tutto il mondo resiste e la corrente è contraria, perchè anche noi possiamo trovare la tua chiarezza e la tua forza. Insegnaci il segreto di un cielo stellato trecentosessantacinque giorni all'anno, di una vita che si aggrappa al futuro. 
Se un seme non "spera" nella luce non mette radici, ma sperare è difficile, perchè richiede consapevolezza di sè, apertura e tanti fallimenti. 
Sperare non è il vizio dell'ottimista ma il vigoroso realismo del fragile seme che accetta il buio del sottosuolo per farsi bosco. 
Insegnaci, Giacomo, l'arte di sperare.


- Alessandro D'Avenia -
da: "L'arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita", ed. Mondadori



...Che cosa serve, Giacomo, per abitare questa sconfitta senza rifugiarsi in un mondo infantile e al riparo dalla vita? 
Si può proseguire senza rinunciare all'altezza, all'infinito? Come fare a sperare ancora e ancora quando restano solo le macerie di tutto ciò che avevamo immaginato? 
Come non scivolare , dopo l'incanto giovanile, nel disincanto adulto?

- Alessandro D'Avenia -
da: "L'arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita", ed. Mondadori




venerdì 28 ottobre 2016

Sette suppliche a San Giuseppe per domandare la sua intercessione

1. Amabilissimo san Giuseppe, per l'onore che ti concesse l'eterno Padre, innalzandoti a fare le sue veci in Terra col suo Figlio Gesù, ed esserne padre putativo, ottienimi Dio la grazia che da desidero.
Gloria al Padre.

2 Amabilissimo san Giuseppe, per l’amore che ti portò Gesù, riconoscendoti qual tenero padre ed obbedendoti qual rispettoso figlio, implorami da Dio la grazia che ti domando.
Gloria al Padre.

3. Purissimo san Giuseppe, per la grazia specialissima che ricevesti dallo Spirito Santo, quando ti diede in Sposa la stessa sua Sposa, Madre nostra carissima, implorami da Dio la grazia tanto desiderata.
Gloria al Padre.

4. Tenerissimo san Giuseppe, per l'amore purissimo con cui amasti Gesù come tuo Figlio e Dio, e Maria come tua diletta Sposa, prega l'altissimo Iddio, che mi conceda la grazia per cui ti supplico
Gloria al Padre.

5. Dolcissimo san Giuseppe, per il godimento grandissimo che sentiva il tuo cuore conversando con Gesù e Maria e loro servendo, mi conceda il misericordiosissimo Iddio la grazia che tanto bramo.
Gloria al Padre.

6. Fortunatissimo san Giuseppe, per la bella sorte che avesti di morire fra le braccia di Gesù e di Maria, e di essere confortato nella tua agonia e morte, mi ottenga la potente tua intercessione da Dio la grazia per cui ti prego.
Gloria al Padre.

7. Gloriosissimo san Giuseppe, per la riverenza che ha per Te tutta la Corte celeste, come Padre putativo di Gesù e Sposo verginale di Maria, esaudisci le suppliche che con viva fede ti faccio, ottenendomi la grazia che tanto desidero. Così sia.

Gloria al Padre.
- Prega per noi, o beato Giuseppe.
- Affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo: 
Dio onnipotente, che nel tuo disegno di amore hai voluto affidare gli inizi della nostra Redenzione alla custodia premurosa di san Giuseppe, per sua intercessione, concedi alla Chiesa la stessa fedeltà nel condurre a compimento l’opera di salvezza. 
Per Cristo, nostro Signore. Amen.




Giuseppe è sposo di Maria, non marito; è custode di Gesù, non suo padre. 
Ma dei due compiti, sposo e custode, ne ha fatto il senso stesso della sua vita, vivendo relazioni coniugali e parentali, di un'intimità assoluta e adorante [...] Ora, se la santità è diventare percettivi del mistero di Dio, Giuseppe sta degnamente accanto alla Vergine, alla Tuttasanta. 

- Elia Citterio - 


"Beata quella dimora dove i membri pregano insieme; in cui la preghiera è il respiro delle anime; in cui gli anziani e i fanciulli, la madre e il padre con essa rallegrano le pareti domestiche, ricordano i defunti, implorano il perdono del Cielo, piangono sugli sbagli del giorno trascorso e si ritirano poi in silenzio nella tranquillità della loro stanza, abbandonandosi ad un sonno sereno".


Buona giornata a tutti. :-)







domenica 2 ottobre 2016

Auguri ai nonni teneri e premurosi come gli Angeli Custodi

Ti prego Signore,
per i miei nonni.
Benedici e dona loro pace e gioia.
Attraverso le loro esperienze,
le gioie e le tribolazioni
della loro lunga vita
essi hanno imparato la saggezza.
Rendimi capace di ascoltarli
con attenzione e con rispetto
per crescere anch’io
saggio e buono,
come mi desiderano,
per essere loro motivo di conforto.
Amen



O Dio, Padre di bontà e di tenerezza,
ti prego per i nonni:
mi vogliono bene
si prendono cura di me,
vegliano sui miei passi,
con amore e pazienza,
e hanno tempo per me.
Grazie, Signore, per i nonni
che mi hai messo accanto.
Proteggili sempre.
Dona loro salute e vita.
Riempi il loro cuore di gioia.
Ascolta le loro preghiere.
Accompagnali con la tua benedizione.
Signore, fa’ che insieme a papà e mamma
i nonni mi aiutino a parlare con Te
e a “sentire” quanto tu sei buono e amabile.
Amen



Preghiera per i nonni defunti


Dio degli spiriti e di ogni carne, che distruggesti la morte e annientasti il diavolo e donasti la vita al tuo mondo; tu stesso, o Signore, dona all’anima del tuo servo (nome) defunto il riposo in un luogo luminoso, in un luogo verdeggiante, in un luogo di freschezza, donde sono lontani sofferenza, dolore e gemito. 
Tu, Dio buono e benigno, perdona ogni colpa da lui com­messa con le parole, le opere o la mente; poiché non v’è uomo che viva e non pecchi; giacché tu solo sei senza peccato, e la tua giustizia è giustizia nei secoli e la tua parola è verità. 
Poiché tu sei la risurrezione, la vita e il riposo del tuo servo 
(dire il nome...........................) 
defunto, o Cristo nostro Dio, noi ti ren­diamo gloria, assieme al Padre tuo ingenito con il san­tissimo buono e vivificante tuo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen


Preghiera all'Angelo custode

O santo angelo custode, abbi cura dell’anima mia e del mio corpo.
Illumina la mia mente perché conosca meglio il Signore
e lo ami con tutto il cuore.
Assistimi nelle mie preghiere perché non ceda alle distrazioni
ma vi ponga la più grande attenzione.
Aiutami con i tuoi consigli, perché veda il bene
e lo compia con generosità.
Difendimi dalle insidie del nemico infernale 
e sostienimi nelle tentazioni
perché riesca sempre vincitore.
Supplisci alla mia freddezza nel culto del Signore:
non cessare di attendere alla mia custodia
finché non mi abbia portato in Paradiso,
ove loderemo insieme il Buon Dio per tutta l’eternità.

- San Pio da Pietrelcina - 



Preghiera per i nonni

Signore Gesù, tu sei nato dalla Vergine Maria, figlia di san Gioacchino e sant'Anna. Guarda con amore ai nonni di tutto il mondo.
Proteggili: sono fonte di arricchimento per le famiglie, per la chiesa e per tutta la società. Sostienili: anche nella vecchiaia continuino a essere per le loro famiglie pilastri robusti di fede evangelica, custodi dei nobili ideali della famiglia, tesori viventi di solide tradizioni religiose. Fa' che siano maestri di sapienza e di valori, che trasmettano alle generazioni future i frutti della loro matura esperienza umana e spirituale.
Signore Gesù, aiuta le famiglie e la società a valorizzare la presenza e il ruolo dei nonni. Mai siano ignorati o esclusi, ma incontrino sempre rispetto e amore. Aiutali a vivere serenamente e a sentirsi accolti per tutti gli anni della vita che tu loro concedi.
Maria, Madre di tutti i viventi, proteggi sempre i nonni, accompagnali nel loro pellegrinaggio terreno, e con la tua preghiera fa' che tutte le famiglie si riuniscano un giorno nella patria celeste, dove tu attendi tutta l'umanità per il grande abbraccio della vita senza fine. Amen.

- papa Benedetto XVI - 



Buona giornata a tutti. :-)

martedì 26 luglio 2016

Memorandum per il bambino fantasioso - Erma Bombeck

Durante i mesi estivi, quando i bambini sono troppo grandi per la baby-sitter e troppo piccoli per cavarsela da soli, io trovo che quello che ci vuole per mettere in chiaro che cosa ci si aspetta da loro sia il Memorandum per il Bambino Fantasioso.

Memorandum per il bambino fantasioso

- Questa è una casa. È proibito portare veicoli in casa.
- È pericoloso e illegale introdurre in questa casa più di duecento persone.
   I contravventori saranno legalmente perseguiti.
- In casa c'è un cane. Si chiama Spot. A Spot piace correre e giocare e riportare il bastoncino. Gli piace anche liberarsi l'intestino e la vescica con una certa regolarità.
Fate attenzione ai segni rivelatori, come salti più alti del soffitto, morsi alla maniglia e tentativi di strisciare sotto la porta.
- Mangiare è bello. Vedete il latte? il burro? gli affettati? Non corrono. Non camminano. Non hanno gambe. Devono essere presi e rimessi in frigorifero altrimenti diventano verdi. Il verde non è un bel colore.
- Sentite il telefono? Sta suonando. Questo significa che qualcuno vuol parlare con voi. Continua a suonare. Quando il telefono suona, sollevate la cornetta e parlateci dentro. Dite «Pronto». Dite «Arrivederci». Dite qualcosa.
- Le stanze da letto sono posti particolari. Cercate il vostro letto tutti i giorni. Provateci. A volte non vi riesce di vederlo perché è coperto di cianfrusaglie. Questo non è igienico. Le stanze ingombre sono disordinate.
I pesci muoiono nelle stanze disordinate. Le mamme non riescono a respirare nelle stanze disordinate.
Le stanze disordinate non sono adatte agli esseri umani. In questa casa ci sono anche esseri umani.
- La stanza da bagno vi vuol bene. È vostra amica. È sempre lì quando ne avete bisogno.
Ai coperchi delle tazze non piace stare alzati in continuazione. Si stancano. Agli asciugamani non piace stare sul pavimento. Non vedono niente. Ugh.
Al sapone non piace stare a sciogliersi nell'acqua. Bah!
- Ecco la mamma che torna a casa. Ecco il papà che torna a casa. Si trascinano sulle ginocchia. Siate buoni con la mamma e con il papà. «Ehi, mamma, ascolta, Brace è uno stronzo. Glielo sto dicendo, Debbie. Non sono stato io, papà.»

Volete far impazzire la mamma?
Volete che al papà scoppi una vena del collo?
E allora datevi una regolata.

- Emma Bombeck -



Ogni madre mette a disposizione del figlio una sorta di eccedenza, una specie di credito illimitato.
Ogni madre possiede tanto amore materno che nessun bambino, anche il più affettuoso, sarà mai in grado di restituirle, comunque non ora durante il periodo dell'attesa.
La madre conserva questa eccedenza d'amore sempre disponibile sia per il figlio che per i suoi giorni a venire, belli o brutti che siano. 

- Adrienne von Speyr -


Dio non poteva essere ovunque,
è per questo che ha creato le madri.

Detto ebraico


Buona giornata a tutti. :-)