Preghiera per il lavoro
Monastero di Baggiovara, Diocesi di Modena-Nonantola, Preghiera della Novena di Pentecoste 2011 "Eucarestia e lavoro"
Preghiera per il lavoro
Monastero di Baggiovara, Diocesi di Modena-Nonantola, Preghiera della Novena di Pentecoste 2011 "Eucarestia e lavoro"
San Giuseppe, è lo sposo di Maria e il
padre putativo di Gesù, e nella Bibbia è definito come uomo Giusto. Fu
dichiarato patrono della Chiesa universale dal beato Pio IX l'8 dicembre 1870.
San Giuseppe, Maria e Gesù bambino
sono anche collettivamente riconosciuti come la Sacra Famiglia.
In Matteo 13,55 la professione di
Giuseppe viene nominata quando si dice che Gesù era figlio di un
"téktón". Il termine greco téktón è stato interpretato in vari modi.
Si tratta di un titolo generico che non si limitava ad indicare i semplici lavori
di un falegname ma veniva usato per operatori impegnati in attività economiche
legate all'edilizia, in cui si esercitava piuttosto un mestiere con materiale
pesante, che manteneva la durezza anche durante la lavorazione, per esempio
legno o pietra.
Qualche studioso ha ipotizzato che non
avesse una semplice bottega artigiana ma un'attività imprenditoriale legata
alle costruzioni, dunque in senso stretto non doveva appartenere a una famiglia
povera.
Tra gli ebrei dell'epoca, i bambini a
cinque anni iniziavano l'istruzione religiosa e l'apprendimento del mestiere
del padre, quindi Gesù a propria volta praticò in gioventù il mestiere di
falegname. Giuseppe era un discendente del re Davide ed abitava nella piccola
città di Nazareth. Seguendo una tradizione apocrifa Giuseppe, già in età
avanzata, si unì ad altri celibi della Palestina, tutti discendenti di Davide,
richiamati da alcuni banditori provenienti da Gerusalemme.
Il sacerdote Zaccaria aveva infatti
ordinato che venissero convocati tutti i figli di stirpe reale per sposare la
giovane Maria, futura madre di Gesù che era vissuta per nove anni nel tempio.
Per indicazione divina, questi celibi avrebbero condotto all'altare il loro
bastone, Dio stesso ne avrebbe poi fatto fiorire uno, scegliendo così il prescelto.
Giuseppe si spostò insieme a Maria
dalla città di Nazareth, in Galilea, a Betlemme, in Giudea, a causa di un
censimento. Nel primo Medioevo, insieme a una più ampia devozione mariana,
cominciava lentamente a fiorire anche una devozione a san Giuseppe.
Il 15 agosto 1989, nel centenario
dell'enciclica di Leone XIII ha scritto un'esortazione apostolica sulla figura
e la missione di san Giuseppe nella vita di Cristo e della Chiesa; essa inizia
con le parole "Il Custode del Redentore che definiscono il rapporto esistente
tra Giuseppe e Gesù". San Giovanni Paolo II afferma apertamente che nella santa
Famiglia “Giuseppe è il padre: non è la sua una paternità derivante dalla
generazione possiede in pieno l'autenticità della paternità umana, della
missione paterna nella famiglia".
O San Giuseppe,
padre putativo di Gesù
e sposo purissimo di Maria,
che a Nazareth hai conosciuto
la dignità e il peso del lavoro,
accettandolo in ossequio alla volontà del Padre
e per contribuire alla nostra salvezza,
aiutaci a fare del lavoro quotidiano
un mezzo di elevazione;
insegnaci a fare del luogo di lavoro
una 'Comunità di persone',
unita dalla solidarietà e dall'amore;
dona a tutti i lavoratori e alle loro famiglie,
la salute, la serenità e la fede;
fà che i disoccupati trovino presto
una dignitosa occupazione
e che coloro che hanno onorato il lavoro per una vita intera,
possano godere di un lungo e meritato riposo.
Te lo chiediamo per Gesù, nostro Redentore,
e per Maria, Tua castissima Sposa
e nostra carissima Madre. Amen
"Glorioso san Giuseppe, modello
di tutti i lavoratori, ottenetemi la grazia di lavorare con spirito di
penitenza per l'espiazione dei miei numerosi peccati;
di lavorare con coscienza, mettendo il culto del dovere al di sopra delle mie
inclinazioni;
di lavorare con riconoscenza e gioia, considerando come un onore di impiegare e
far fruttare, mediante il lavoro, i doni ricevuti da Dio;
di lavorare con ordine, pace, moderazione e pazienza, senza mai retrocedere
davanti alla stanchezza e alle difficoltà;
di lavorare specialmente con purezza di intenzione e distacco da me stesso,
avendo sempre davanti agli occhi la morte e il conto che dovrò rendere del
tempo perso, dei talenti inutilizzati, del bene omesso, del vano compiacimento
nel successo, così funesto all'opera di Dio.
Tutto per Gesù, tutto per Maria, tutto a vostra imitazione, o patriarca
Giuseppe!
Questo sarà il mio motto per tutta la vita e al momento della morte. Così
sia."
Pio X - Preghiera a S. Giuseppe, patrono dei lavoratori
"Oltre che nella sicura
protezione, la Chiesa confida anche nell'insigne esempio di Giuseppe, un
esempio che supera i singoli stati di vita e si propone all'intera comunità
cristiana, quali che siano in essa la condizione e i compiti di ciascun
fedele."
Giovanni Paolo II - Es. Ap. "Redemptoris custos", 15 agosto 1989
O San Giuseppe, la cui protezione è così grande, così forte, così sollecita davanti al trono di Dio, ti affido tutti i miei interessi e i miei desideri.
O San Giuseppe, assistimi con la tua potente intercessione, e ottieni per me dal tuo Figlio divino tutte le benedizioni spirituali attraverso Gesù Cristo, nostro Signore, di modo che essendomi affidato al tuo potere celeste possa offrire il mio ringraziamento e il mio omaggio al più amorevole dei padri.
O San Giuseppe, non mi stanco mai di contemplare te e Gesù addormentato tra le tue braccia; non oso avvicinarmi mentre Egli riposa accanto al tuo cuore.
Stringilo in nome mio e bacia il Suo capo per me, e chiedigli di restituire il bacio quando sarò sul letto di morte.
San Giuseppe, patrono delle anime che stanno per morire, prega per me. Amen.
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