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giovedì 3 ottobre 2013

Romano Battaglia, pensieri -

Ho sempre passeggiato sulla riva del mare raccogliendo conchiglie, stecchi, oggetti abbandonati.
Mi è sembrato di vedere in quelle cose, depositate dalle onde, l'intera umanità con i suoi dolori e le sue gioie.
Il segreto che permette all'uomo di non invecchiare è quello di rimanere semplice e avere la capacità di scoprire un mondo anche in un granello di sabbia.
Non c'è niente di troppo piccolo per un essere piccolissimo qual è l'uomo.
Camminando lentamente dove le onde lambiscono la rena, ci addentriamo in riflessioni, pensieri e passo dopo passo, possiamo ritrovare la calma perduta, la serenità e soprattutto noi stessi.


Romano Battaglia - Sulla riva dei nostri pensieri



Bisogna cercare di prendere tutto quanto con ottimismo e ricordare che la vita è sempre degna di essere vissuta anche quando è noia, fatica, delusione. La notte non è mai così nera come prima dell'alba ma poi l'alba sorge sempre a cancellare il buio della notte.
Così ogni nostra angoscia, per quanto profonda prima o poi trova motivo di attenuarsi e placarsi, purchè lo vogliamo.
Sappiamo che c'è la luce perchè c'è il buio, che c'è la gioia perchè c'è il dolore, che c'è la pace perchè c'è la guerra e dobbiamo sapere che la vita vive di questi contrasti.
Alzatevi ogni mattino sereni e ringraziate Dio di essere ancora al mondo guardando il cielo con occhi luminosi e ricordatevi che nella vita ci sono giorni pieni di vento e pieni di rabbia, ci sono giorni pieni di pioggia e pieni di dolore, ci sono giorni pieni di lacrime.... ma poi ci sono giorni pieni d'amore che vi danno il coraggio di andare avanti per tutti gli altri giorni.
Non arrabbiatevi per cose di poco conto e cercate di conservare la calma anche nei momenti di tensione. 

Andate incontro agli altri offrendo la vostra amicizia e pensate che tutti possono essere amici anche quelli che vi sembrano scostanti e che, forse non aspettano da voi che una parola buona per fare il primo passo.
Solo così esisterete veramente e non sciuperete nessun istante della vita.
Respirate profondamente e con grande gratitudine perchè l'aria che respirate è la fonte della vita più del cibo e dell'acqua.
Cercate di non desiderare troppo, amate ciò che avete, senza inseguire falsi sogni che vi allontanano dalla realtà lasciandovi scontenti e insoddisfatti: perchè non sempre ciò che vi manca è ciò di cui avete bisogno.
Non siate invidiosi degli altri perchè non potete sapere se chi invidiate non nasconda qualcosa che voi non vorreste per nulla al mondo in caso di cambio.
Non indugiate troppo sugli errori e tenete presente che tutto può servire a rendervi migliore.
Cercate di essere sempre voi stessi a costo di qualche rinuncia.
Solo così potete trovare la vostra strada bianca in mezzo ai campi di grano. 

Romano Battaglia - Una rosa dal mare
Il segreto che permette all'uomo di non invecchiare è quello di rimanere semplice e avere la capacità di scoprire un mondo anche in un granello di sabbia. Non c'è niente di troppo piccolo per un essere piccolissimo quale è l'uomo. Una volta, un pescatore mi raccontò che se avessi trovato un pezzetto di legno logorato dal tempo avrei dovuto conservarlo perché poteva essere un resto della barca sulla quale navigò Gesù. Camminando lentamente dove le onde lambiscono la rena, lontani dal chiasso e dalla vita di tutti i giorni, ci addentriamo in riflessioni, considerazioni, pensieri e, passo dopo passo, possiamo ritrovare la calma perduta, le serenità e soprattutto noi stessi. E' come procedere a tu per tu con la nostra coscienza che ci chiede una prova di verità e di purezza. Il mare è come un cielo aperto sull'infinito del mondo: ci aiuta a ricordare le tappe della nostra vita che sembrano essere rappresentate dalla lunga serie di orme che lasciamo dietro di noi. Ho trascorso intere giornate passeggiando e ogni volta sono tornato a casa con le scarpe piene di sabbia e con nel cuore un po' più di saggezza.

Romano Battaglia - Sulla riva dei nostri pensieri





Buona giornata a tutti. :-)

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lunedì 2 settembre 2013

Agonia - Cesare Pavese -

Girerò per le strade finché non sarò stanca morta
saprò vivere sola e fissare negli occhi
ogni volto che passa e restare la stessa.
Questo fresco che sale a cercarmi le vene
è un risveglio che mai nel mattino ho provato
così vero: soltanto, mi sento più forte
che il mio corpo, e un tremore più freddo
accompagna il mattino.

Son lontani i mattini che avevo vent'anni.
E domani, ventuno: domani uscirò per le strade,
ne ricordo ogni sasso e le strisce di cielo.
Da domani la gente riprende a vedermi
e sarò ritta in piedi e potrò soffermarmi
e specchiarmi in vetrine. I mattini di un tempo,
ero giovane e non lo sapevo, e nemmeno sapevo
di esser io che passavo-una donna, padrona
di se stessa. La magra bambina che fui
si è svegliata da un pianto durato per anni
ora è come quel pianto non fosse mai stato.

E desidero solo colori. I colori non piangono,
sono come un risveglio: domani i colori
torneranno. Ciascuna uscirà per la strada,
ogni corpo un colore-perfino i bambini.
Questo corpo vestito di rosso leggero
dopo tanto pallore riavrà la sua vita.
Sentirò intorno a me scivolare gli sguardi
e saprò d'esser io: gettando un'occhiata,
mi vedrò tra la gente. Ogni nuovo mattino,
uscirò per le strade cercando i colori.

Cesare Pavese




"Cara Connie, volevo fare l’uomo forte e non scriverti subito, ma a che servirebbe? Sarebbe soltanto una posa. Il pensiero di te e un ricordo o un’idea indegni, brutti, non s’accordano. Ti amo. Cara Connie, di questa parola so tutto il peso -l’orrore e la meraviglia- eppure te la dico, quasi con tranquillità. L’ho usata così poco nella mia vita, e così male, che è come nuova per me. […] Amore, il pensiero che quando leggerai questa lettera sarai già a Roma - finito tutto il disagio e la confusione del viaggio-, che vedrai nello specchio il tuo sorriso e riprenderai le tue abitudini, e dormirai da brava, mi commuove.
Sei una cosa più dolce e più terribile, e a pensarci mi tremano i polsi."


- Cesare Pavese -

Io trovo molto bello questo maltrattarci insaziabile [...] siamo una bellissima coppia discorde. 
(dal carteggio tra Cesare Pavese e Bianca Garufi)



“Passo la giornata come chi ha urtato uno spigolo con la rotula interna del ginocchio: tutta la giornata come quell’istante intollerabile. Il dolore è nel petto, che mi sembra sfondato e ancora avido, pulsante di sangue che fugge e non ritorna, come da un’enorme ferita. Naturalmente, è tutta una fissazione. Dio mio, ma è perché sono solo, e domani avrò una rapida felicità, e poi di nuovo i brividi, la stretta, lo squarcio. Non ho più fisicamente la forza di star solo.” 

Cesare Pavese (Il mestiere di vivere)


Buona giornata a tutti. :-)






lunedì 30 luglio 2012

Mi presento: sono il Silenzio - Pino Pellegrino -

Per favore. Lasciatemi, una volta tanto, prendere la parola.
Lo so che è paradossale che il silenzio parli. E' contrario al mio carattere schivo e riservato.
Però sento il dovere di parlare: voi uomini non mi conoscete abbastanza!
Ecco, quindi, qualcosa di me.
Intanto le mie origini sono assolutamente nobili.
Prima che il mondo fosse, tutto era silenzio. Non un silenzio vuoto, no, ma traboccante.
Così traboccante che una parola sola detta dentro di me ha fatto tutto!
Poi, però, ho dovuto fare i conti con una lama invisibile che mi taglia dentro: il rumore!
Ebbene lasciate che ve lo dica subito: non immaginate cosa perdete ferendomi! Il baccano non vi dà mai una mano!
Io, invece, sì.
Io sono un'officina nella quale si fabbricano le idee più profonde, dove si costruiscono le parole che fanno succedere qualcosa.
Io sono come l'uovo del cardellino: la custodia del cantare e del volare. Simpatico, no?
Io segno i momenti più belli della vita: quello dei nove mesi, quello delle coccole, quello dello sguardo degli innamorati...
Segno anche i momenti più seri: i momenti del dolore, della sofferenza, della morte.
No, non mi sto elogiando, ma dicendo la pura verità.
Io mi inerpico sulle vette ove nidificano le aquile. Io scendo negli abissi degli oceani. Io vado a contare le stelle...
Io vi regalo momenti di pace, di stupore, di meraviglia.
Io sono il sentiero che conduce al paese dell'anima. Sono il trampolino di lancio della preghiera. Sono, addirittura, il recinto di Dio!
Ecco qualcosa di me.
Scusatemi se ho interrotto i vostri rumori e le vostre chiacchiere.
Prima di lasciarci, però, permettete che riassuma tutto in sole quattro parole:
Custoditemi e sarete custoditi!
Proteggetemi e sarete protetti!

Dal vostro primo alleato
Il Silenzio

 


(Pino Pellegrino)




 "Signore, insegnami a non parlare
come un bronzo risonante
o un cembalo squillante,
ma con amore.
Rendimi capace di comprendere
e dammi la fede che muove le montagne,
ma con l'amore.
Insegnami quell'amore che è sempre paziente
e sempre gentile;
mai geloso, presuntuoso, egoista o permaloso;
l'amore che prova gioia nella verità,
sempre pronto a perdonare,
a credere, a sperare e a sopportare.
Infine, quando tutte le cose finite
si dissolveranno e tutto sarà chiaro,
che io possa essere stato il debole ma costante
riflesso del tuo amore perfetto."


(Beata Madre Teresa di Calcutta)




Buona giornata a tutti. :-)





giovedì 23 giugno 2011

La morte – Rabindranath Tagore -

La morte, Tua schiava, è alla mia porta.
Ha attraversato il mare sconosciuto
e ha recato alla mia casa il Tuo richiamo.
La notte è buia e il mio cuore è spaurito
eppure prenderò la lampada, aprirò le porte
e m’inchinerò dandole il benvenuto.
E’ il tuo messaggero che sta alla mia porta,
l’adorerò a mani giunte, e in lacrime.
L’adorerò ponendo ai suoi piedi
il tesoro del mio cuore.
Fatta la commissione, se ne ritornerà
lasciando un’ombra oscura sul mio mattino;
e nella mia casa desolata rimarrà
solo il mio corpo abbandonato
come mia ultima offerta a Te.

(Rabindranath Tagore)

Il Cristo verde, settembre 1889
Paul Gauguin
Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique, Bruxelles



Buona giornata a tutti. :-)



mercoledì 4 maggio 2011

Il dolore - Khalil Gibran -

E una donna parlò dicendo: «Spiegaci il dolore».
E lui disse:
«Il dolore per voi è lo spezzarsi del guscio che racchiude la vostra comprensione.
Come il nocciolo del frutto deve rompersi affinché il suo cuore sia esposto al sole, così voi dovete conoscere il dolore.
Se solo conservaste in cuore lo stupore per i quotidiani miracoli della vita, il dolore non vi parrebbe meno meraviglioso della gioia;
E accettereste le stagioni del cuore come avete accettato sempre le stagioni che sui campi si susseguono.
Così attraversereste serenamente gli inverni del vostro dolore.
Molto del dolore che provate è da voi stessi scelto.
E’ l’amara pozione con cui il medico che sta in voi guarisce l’infermo che anche è in voi.
Confidate dunque nel medico, e bevete il suo rimedio in sereno silenzio:
Poiché la sua mano, seppur pesante e dura, è guidata da quella tenera dell’Invisibile.
E la coppa che vi porge, benché bruci le vostre labbra, è fatta con la creta che il Vasaio ha inumidito con le Sue stesse lacrime».

(Khalil Gibran)
Fonte :  "Il Profeta" di Khalil Gibran


La Pietà vaticana è una scultura in marmo, alta 174 cm, larga 195 cm,
scolpita da Michelangelo Buonarroti, 1497 – 1499

Basilica di San Pietro – Vaticano – Roma (Italy)
E’ considerata il primo grande capolavoro dell'allora poco più che ventenne Michelangelo, considerata uno dei maggiori capolavori che l'arte occidentale abbia mai prodotto. È anche l'unica opera da lui firmata, sulla fascia a tracolla che regge il manto della Vergine: MICHEL.A[N]GELVS BONAROTVS FLORENT[INVS] FACIEBAT.


Buona giornata a tutti. :-)

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giovedì 26 agosto 2010

Riuscire. Suggerimenti per una vita autenticamente cristiana - Padre Michel Quoist -

Vittima del suo amore, nel vero senso della parola, Gesù sulla croce dice al padre Suo: "Nelle tue mani rimetto l'anima mia", la sua anima carica di questa tragica messe:
i peccati degli uomini: ecco Padre, ne prendo la responsabilità e per essi Te ne domando perdono, "cancellali",

le sofferenze degli uomini con le mie sofferenza, la loro morte e la mia morte, Te li offro in "penitenza" 
e il Padre Gli ha ridato la VITA: ecco il mistero della Redenzione.
La madre accetta di soffrire i dolori del parto, perchè dalla sua sofferenza deve nascere la vita.
Ma ciò che è odioso per l'uomo, ciò che egli non può sopportare, è di soffrire per nulla.

Se vuoi che le tue sofferenze e quelle del mondo siano "recuperate" e siano utili, devi guardare, incontrare e unirti a Gesù Cristo sulla croce.
Per mezzo di Gesù Cristo Redentore, la sofferenza inutile, assurda, odiosa, diventa materia prima di redenzione.
Non è la sofferenza in se stessa che riscatta, ma l'amore
 che, in Gesù Cristo, illumina il dono di questa sofferenza.
Non puoi amare la sofferenza, essa rimane un male anche dopo la venuta di Gesù Cristo, ma tu puoi amare l'occasione che essa ti porge per offrire e ricuperare:
il tuo mal di testa di oggi,
la stanchezza di tutto il corpo oppresso dalla fatica,
la lancinante sofferenza che morde la tua carne e non ti lascia riposare,
l'immobilità dolorosa,
l'infermità,
la sofferenza morale, piccola o grande, passeggera o permanente:

il lavoro penoso o monotono, impegno sindacale o politico che assorbe o strazia, sensibilità urtata, fallimento dei tuoi sforzi, caduta umiliante...
Tutte le tue sofferenze:
il Cristo le ha già sofferte,
offerte,
il Padre le ha ricevute dalle mani del Figlio Suo come penitenza dei peccati,
per mezzo dell'amore di Gesù Cristo esse hanno già riscattato il mondo.
Non ti resta altro che raggiungere il Salvatore nel profondo di ciascuna di esse; guardale in faccia, vedrai che Egli ti dirà di sì e allora:
liberamente
portale con Lui
,
liberamente
offrile con Lui
,
liberamente
salverai il mondo con Lui
.
Tutte le sofferenze dell'Umanità distribuiscono nel tempo la passione di Gesù Cristo.
La Via della Croce passa per tutti i campi di battaglia del mondo, per tutti i tuguri, gli ospedali, gli ambienti di lavoro, le vie della tua città o del tuo villaggio...
La via della Croce passa per tutte le strade degli uomini, ma se incontri e segui Gesù Cristo, la
Via Crucis ti condurrà alla Resurrezione.
Il Salvatore non ha inventato o scelto la sua croce.
Ha preso quella che i Giudei e tutti gli uomini gli hanno messo sulle spalle.
Prima di cercare da solo delle penitenze, accetta le sofferenze di ogni giorno. Scegli una croce fatta in serie e non una croce su misura, altrimenti ti crederai più forte e migliore degli altri.
Se poti l'albero per il piacere di tagliarne i rami,
Se interri il seme per la gioia di sapere che marcisce,
Se percuoti il fanciullo per il piacere di vederlo soffrire, sei un disgraziato e un pericoloso squilibrato, perchè la ferita inferta dal potatore è per la bellezza del frutto,
il seme interrato per il turgore della spiga,
La punizione del fanciullo perchè in lui maturi l'uomo.
Allo stesso modo la penitenza cristiana
non è mai
una sofferenza "per nulla", ma sempre una rinuncia ai frutti selvatici o ai frutti marci per un bel raccolto.
La sofferenza è nel mondo il segno sensibile del peccato.
La sofferenza accettata ed offerta è nel Cristo, il segno sensibile della Redenzione.
Non c'è peccato riscattato senza sofferenza offerta da Gesù Salvatore.
Le tue sofferenze quotidiane, pienamente accettate e offerte al Padre, sono le più efficaci delle tue azioni apostoliche.
Non fare della croce un gingillo,
una attrezzo di allenamento sportivo,
un accessorio da teatro per farti notare,
l'ostacolo deprecato sulla tua strada giornaliera,
essa è lo strumento quotidiano di chi vuole, con Gesù Cristo e con amore, salvare l'uomo e il Mondo.

- Padre Michel Quoist - 

Fonte: (da Riuscire. Suggerimenti per una vita autenticamente cristiana. SEI, Torino. traduzione di Aristide Vesco.)



Buona giornata a tutti. :-)





giovedì 19 agosto 2010

Coraggio, fratello - Don Tonino Bello -

Coraggio, fratello che soffri.

C’è anche per te una deposizione dalla croce.

C’è anche per te una pietà sovrumana.

Ecco già una mano forata che schioda dal legno la tua...

Coraggio.

Mancano pochi istanti alle tre del tuo pomeriggio.

Tra poco, il buio cederà il posto alla luce,

la terra riacquisterà i suoi colori

e il sole della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga.

- don Tonino Bello - 




Buona giornata a tutti. :-)