Il più grande problema che di secolo in secolo ha turbato i sonni di chi
intende occuparsi di queste realtà è comunque quello di capire COME E QUANDO.
Si può raggiungere la certezza che ci siano realmente realtà spiritiche o non
si tratti invece di autentiche malattie. È questa difficoltà di fondo che
induce molti a dubitare dell'esistenza di questa realtà, scaricando
ingiustamente tutto sulle malattie mentali o nervose.
Avendo con la mia esperienza di oltre venti anni seguito direttamente, e a
volte per lungo tempo, migliaia di casi, ho potuto raccogliere ricorrenti e
costanti indicazioni per poter offrire alle persone sofferenti alcuni spunti
che ritengo validi e sicuri per la diagnosi delle presenze malefiche.
Le mie
indagini non sono basate su intuizioni particolari, di cui sono assolutamente
dotato, e neppure su particolare sensibilità che consenta, tastando il corpo
del paziente, di scoprire la presenza delle negatività.
Uso invece dei test di
ricerca che sono accessibili a tutti e che ognuno che lo voglia può fare
comodamente su se stesso. IL "FAI DA TE"
È oggi molto ricercato. I tre capitoli che seguono sono un tentativo, spero
utile e positivo, di trasportarlo nel tetro e misterioso mondo dell'occulto,
dove sembrano, rari e introvabili, esperti sicuri per il difficile rebus.
Dei "12 sintomi" delle presenze malefiche, di essi i primi tre sono
fondamentali, nel senso che se non vi sono tutti e tre, non c'è maleficio; al
contrario se ci sono tutti e tre si può avere la certezza che il maleficio vi
sia.
Nei tre capitoli che seguiranno riporterò per intero i "tre segni"
fondamentali di cui sto parlando, rimandando poi al libro stesso per avere la
conoscenza e la spiegazione degli altri dieci segni che qui non vengono
riprodotti.
Primo sintomo: l'attacco notturno contro il sonno
La testa viene colpita incessantemente di giorno e di notte. Ma l'attacco fondamentale
e più decisivo, per la distruzione della mente (psiche) e di riflesso poi di
tutto il corpo, viene inferto nella notte, perché durante la passività del
sonno le forze del male possono agire più comodamente.
Strumenti ordinari di tali disturbi sono gli oggetti fatturati che vengono
immessi nei cuscini, in modo che il contatto diretto con la testa renda più
forte ed efficace la loro radiazione malefica.
I sintomi nei disturbi del sonno sono: difficoltà ad addormentarsi,
risvegliarsi presto e non prendere più sonno, avere incubi, sognare cioè cose
brutte e angoscianti che si esprimono con forza nella mente generando
spavento, come sensazioni di cadere dall'alto, guidare una macchina che non si
riesce a controllare, vivere una situazione paurosa dalla quale non c'è via di
scampo.
È tale la forza di questi incubi che spesso risvegliano il paziente
lasciandolo in uno stato di paura e di sconvolgimento. Questi sintomi possono
presentarsi tutti o solo in parte, secondo la costituzione dei vari organismi.
Quel che conta, per capire se sono fatti naturali o no, è quello di guardare
alle conseguenze che si riscontrano quando la notte finisce: quando è ora di
alzarsi per affrontare gli impegni della giornata, ci si sente più stanchi e
sfiniti di quando si è andati a letto. Il sonno non solo non è stato riposante,
ma ha creato un senso di sfinitezza generale su tutto il corpo, per cui non ci
si vorrebbe alzare. Alzandosi, diventa difficilissimo affrontare e portare
avanti i normali impegni che prima si facevano con una certa soddisfazione,
poiché ora diventano una ininterrotta tortura.
Perché questo accanimento nella notte?
Nella testa c'è la centralina di tutti i comandi che regolano e ordinano il
movimento di tutte le parti del corpo. La funzionalità di questo centro di
comando e di controllo è assicurata dal ricambio che avviene durante il
periodo del sonno: quando si perde in quantità notevole il sonno, non si ha più
la potenza per agire normalmente. Perciò l'attacco sistematico al sonno, è il
principio di distruzione della vita ed elimina gradualmente nel soggetto
colpito la possibilità di ogni resistenza all'azione demolitrice degli spiriti
del male. L'attacco all'organo centrale della nostra vita psichica e vegetativa
apre la porta al potere di trascinare una persona dove si vuole.
Effetti dei disturbi del sonno. Quando tutte le notti, senza interruzione si
subisce una tale violenza, non è soltanto il fisico a subirne le conseguenze,
ma anche soprattutto la resistenza psichica a crollare, con una catena di
conseguenze che non è facile catalogare. Provo tuttavia a fa me un elenco:
- perdita della personalità e della libertà per il proprio comportamento. Dopo
la devastazione del recupero che un buon sonno dovrebbe offrire, si indebolisce
la capacità di controllo e di autonomia, cosicché gli influssi spiritici fanno
da padroni.
Così si spiega, per esempio, la completa inversione di tendenza del bravo
marito che si sente stranamente attratto dalla donna estranea che ricorre a
questi mezzi.
Un marito ottimo, sereno e affettuose attaccatissimo ai figli, molto legato
alla moglie, di colpo non si riconosce più. Non ama più, non vede più i figli,
soffre di star in casa, si chiude in se stesso, sembra inebetito, non dorme più
i suoi sonni tranquilli, tradisce un interno contrasto.
È come se una forza invisibile, di cui lui stesso non capisce la provenienza,
lo portasse a fare ciò che non vorrebbe.
Bisogna precisare che, in questi casi una perdita delle capacità di volere non
totale come nell'ossessione diabolica, ma è talmente forte che, se non c'è un
carattere consolidato unito a una difesa religiosa, non si è capaci di
resistere.
Tanta comprensione e tanta delicatezza verso chi attraversa questi traumi è
indispensabile per evitare il peggio;
- la mente è sconvolta.
Una continua "suggestione mentale la tiene continuamente in opera di
giorno nelle ore di insonnia della notte.
Pensieri falsi, interpretazioni distorte, risentimenti, immaginazioni al di
fuori di ogni realtà martellano la testa per giorni, per mesi, e alla fine
riescono a imporre false certezze che al momento opportuno esplodono e
diventano dirompenti, con espressioni e comportamenti incomprensibili a chi li
recepisce. È un vero martirio che, quando arriva al culmine, scatena
atteggiamenti violenti, rabbiosi, asociali soprattutto con i familiari e apre,
purtroppo la via a ricoveri in reparti di psichiatria o a prescrizioni di
forti dosi di psicofarmaci, che in questi casi non risolvono nulla, anzi attenuano
la capacità di reagire alle forze del male;
- questa agitazione mentale crea la "deconcentrazione", cioè
l'incapacità di fermare la mente per concentrarsi sulle cose da fare. Chi
lavora in ufficio non è efficiente e commette pericolosi errori. Il ragazzo
che va a scuola non riesce ad applicarsi, la mente fugge continuamente dalle
pagine del libro e quel poco che si è letto viene subito cancellato dalla forza
dei pensieri inutili che tengono banco. In genere in questi casi i genitori
dicono inconsapevolmente che non ha voglia di studiare, ma poi aiutati ad
approfondire, riconoscono che il ragazzo non riesce ad applicarsi:
- la stanchezza mentale genera un senso di avvilimento che investe la persona:
la rende abitualmente triste, la porta a rinchiudersi sempre più in se stessa,
le crea la sensazione che tutto stia crollando, che ormai non potrà andare più
avanti. Nei momenti più acuti, tutto diventa più nero del nero e la catastrofe
totale sembra ormai inevitabile. Questo stato a volte diviene l'anticamera del
suicidio;
- la mente così turbata porta indirettamente a un altro fenomeno: la ricerca
del letto, chiudendosi in camera anche nelle ore del giorno. Oggi il caso di
giovani e ragazzi che gradualmente restringono la loro vita a questa forma
solo vegetativa, rifuggendo da ogni impegno e dal frequentare la vita sociale,
è sempre più frequente, man mano che dilaga maggiormente il ricorso alle forme
dell'occulto. In questi casi il letto attira sempre, perché nel letto o nel
cuscino c'è qualcosa di fatturato che richiama la persona, al fine di poter
continuare a sprigionare su di lei la sua azione malefica anche nelle ore in
cui normalmente non si dovrebbe stare a letto.
Chi è soggetto a queste cose deve tener presente la regola che nel letto e
nella camera ci deve stare il meno possibile. Deve cercare invece di evadere
dalla casa, uscire all'aperto, cambiare ambiente, creare rapporti sociali e di
incontro.
Secondo sintomo: gravi disturbi allo stomaco
Degli oggetti fatturati fatti ingerire e che poi rimangono nello stomaco ho già
parlato qua e là in altri articoli, spiegando le tecniche del maleficio e
rispondendo alle domande al riguardo.
Qui voglio sottolineare l'importanza fondamentale del fatto. La fattura opera
sulla vittima per mezzo di influssi negativi prodotti da soggetti fisici,
preparati precedentemente con riti propiziatori nei laboratori dei maghi.
Si comprende facilmente che più l'oggetto fatturato è vicino come distanza e
presente come continuità di tempo alla persona, più è efficace l'azione
malefica. Quindi gli oggetti possono essere messi nella casa o nei dintorni
immediati di casa, nel laboratorio o nell'ufficio, dentro l'auto, nei cuscini.
Ma in ogni caso dato che la gente si muove, il contatto con queste cose viene
continuamente interrotto e a volte per tempi lunghi: in ufficio non ci si sta
sempre, nella casa o nell'auto neppure, sul cuscino la testa ci riposa solo
nelle ore della notte.
La carica più efficace è quindi quella di piazzare il fatturato all'interno del
corpo stesso: così, più che vicino, è al di dentro e la continuità non si
interrompe mai neppure per qualche minuto. L'oggetto può essere di minuscole
proporzioni, sia di materia solida che liquida e non è difficile creare
occasioni per cui una persona possa mangiare o bere qualcosa preparato allo
scopo.
Una persona che faceva "manovalanza" per un mago, poi convertitasi,
mi ha raccontato di una delle pratiche che ha visto fare in laboratorio.
Dalla donna che voleva ottenere un legame d'amore con un uomo, si faceva portare
il sangue delle mestruazioni.
Lo essiccava e lo fatturava, quindi lo scioglieva in acqua e il liquido veniva
iniettato con la siringa dentro i cioccolatini che all'interno hanno la parte
molle o contengono liquori; poi in qualche modo finivano per essere offerti
all'uomo.
Questa testimonianza è sicura.
Se però non trovano un modo naturale di farli abboccare all'amo, agiscono in modo
preternaturale per mezzo di spiriti come ordinariamente fanno con la roba che
si trova dentro i cuscini.
L'oggetto nello stomaco agisce ininterrottamente 24 ore su 24, i sintomi che
possono svelarne la presenza sono principalmente:
- difficile digestione, senso di pieno allo stomaco per cui si pensa di non
dover mangiare, a volte anche difficoltà o ripugnanza a ingerire cibi
(anoressia), dolori e pesantezza, conati di vomito ripetuti e anche violenti
a seguito dei quali spesso non esce niente, se non un po' di saliva, altre
volte escono cose strane: questo è segno positivo di liberazione;
- riflessi negativi sul funzionamento dell'intestino provocati dall'azione
devastante sulla digestione;
- un sintomo particolare, che può sembrare un po' strano, è un'ondata di
angoscia
che parte dallo sterno e sale fino alla gola e alla testa.
Sono molti i pazienti che avvertono momenti di pessimismo più nero, che
generano
attimi di supremo sconforto, abbiano origine proprio da qualcosa che parte
dallo stomaco e arriva alla testa per via esterna.
In questi casi oltre all'uso di bere acqua santa e di condire i cibi con olio e
sale benedetti, giovano anche il mangiare poco e con frequenza e l'uso
moderato di farmaci che aiutano la digestione.
Ritorna sempre la domanda di come sia possibile, nel continuo passare del cibo
nello stomaco, che queste piccole particelle malefiche rimangano per anni e
anni ferme nello stomaco.
Un film sulle apparizioni di Lourdes, che ha avuto un gran successo qualche anno
fa, si apriva con la solenne affermazione: "Per coloro che credono tutto
è possibile, per coloro che non credono nessuna spiegazione è
sufficiente".
Cosi è: per chi crede a queste cose, anche per questo fatto è possibile una
spiegazione. Se si pensa che queste particelle di cibo ingerite sprigionano
potenzialità negative ininterrottamente 24 ore su 24 come si è detto, si può
anche comprendere che parte di questa energia venga utilizzata perché il
materiale resti posizionato là dove si trova, mentre l'altro cibo, finita la
digestione, passa all'intestino.
Quando l'azione potente della presenza dello Spirito Santo, nella vita del
credente che fa un sincero cammino di Fede, ridurrà gradualmente la potenza
malefica di queste particelle, esse non avranno più neppure la forza per
rimanere nello stomaco e usciranno per via intestinale come gli altri cibi.
Il mondo dell'occulto è come l'elettronica: chi non ne conosce i punti base
come i bit, i chips, gli input, non potrà mai spiegarsi la multiforme
operatività di aggeggi così piccoli.
Il mondo dell'occulto ha alcune realtà fondamentali; una volta comprese e accettate,
si spiega tutto.
Per coloro che invece negano tutto a priori e in blocco, con la frasetta degna
delle intelligenze più elevate: "Ma che sono queste cretinate!",
nessuna spiegazione è sufficiente. Pastori della Chiesa e laicisti illuminati,
copritevi sempre dietro tale espressione: la beatitudine accordata agli
ignoranti sarà sempre con voi.
Terzo sintomo: avversione al sacro
Una volta accettato il principio esposto sopra, che soltanto una barriera
religiosa può contrastare il male con tutte le sue svariate manifestazioni,
resta evidente che satana farà di tutto perché la persona che vuol colpire si
allontani gradualmente da ogni pratica religiosa, sia individuale che
collettiva.
Questo è il terzo dei tre segni fondamentali per giudicare se si è colpiti da
azioni malefiche; è di grande importanza perché fa comprendere più a fondo
come la reale via di liberazione non passa attraverso iniziative esterne alla
persona, ricercate negli operatori della magia o anche nei ministri della
Chiesa.
Cercare affannosamente una mano santa, che dall'esterno tolga questo male, è
normalmente l'impegno principale di chi si sente colpito da fenomeni
preternaturali.
Ho letto da un esposto esteso da un esorcista francese, che il fatto che lo
aveva maggiormente sorpreso era che, tra le tante persone che aveva ricevuto,
non ce n'era stata una sola che fosse arrivata da lui col pensiero di dover
fare lei stessa qualcosa per essere liberata. Tutti avevano la precisa
sensazione che dovevano trovare qualcuno che avesse il potere di spazzare via
il male allo stesso modo con cui il dentista strappa via il dente malato. E
così anche in Italia.
È importante perciò che in presenza di questi disturbi, il paziente scopra che
ha subìto una sottile ma sistematica difficoltà nell'incontro con Dio.
Comincerà allora a rendersi conto che soltanto con un graduale ritorno alla
pratica religiosa potrà raggiungere la liberazione.
"Da quanto tempo hai incominciato ad avvertire questi fenomeni
strani?".
"Da quanto tempo hai incominciato a distaccarti dalla pratica
religiosa?". Sono queste le due domande che rivolgo successivamente alle
persone con cui tratto, per aiutarle a convincersi di questa realtà. Cercando
di ricostruire l'inizio dei mali e quello del distacco dalla religione,
scoprono con sorpresa che coincidono e comprendono il significato di questa
coincidenza. Capire poi che la ripresa della vita religiosa sia la via
migliore per difendersi, scaturisce come conseguenza logica.
Esaminiamo ora nei particolari i principali aspetti dell'avversione al sacro:
- distacco graduale per chi in qualche modo è praticante. Si incomincia spesso
con pensieri vaghi sulla Fede: forse non è vero niente, se Dio è Amore perché
c'è tanto male, a che serve pregare e andare in Chiesa...
- mille motivi si sommano gradualmente per non far trovare più il tempo per
pregare personalmente o per andare in Chiesa;
- come ci si mette a pregare, la testa parte. Si stabilisce, per esempio, alla
sera, prima di andare a letto, di recitare alcune preghiere tra le più comuni.
Si inizia, ma dopo un po' ci si accorge che la mente se ne è andata altrove, le
preghiere stabilite non sono state dette perché, come un colpo di spugna porta
via lo scritto dalla lavagna, così qualcosa di invisibile ha cancellato il
programma fissato;
- disagio a stare in Chiesa e a partecipare comunque a preghiere comunitarie.
Dato che la preghiera fatta insieme ad altri è sempre più efficace, è anche
perciò la più ostacolata. Stando insieme in Chiesa per le celebrazioni
liturgiche si possono sentire sensazioni di stanchezza, di nausea, di
confusione mentale, di svenimento.
Sentiamo spesso dire ai pazienti: "Io in Chiesa non è propriamente che non
ci vado, ma non mi sento di stare con gli altri, preferisco perciò
intrattenermi un po' quando non c'è nessuno".
- La stessa difficoltà si trova per le partecipazioni alle preghiere nei gruppi
ecclesiali. La prima volta che le persone vengono da me, se avverto che c'è
veramente qualcosa di malefico, chiedo 1'impegno a partecipare a qualcuna delle
diverse riunioni di preghiera che facciamo per queste situazioni.
L'adesione in genere c'è, ed è anche sincera, in vista di una possibile
guarigione. Ma le metto subito in guardia, specialmente quando il caso ha una
certa gravità: "Stai attento che da solo, almeno le prime volte, non ce la
farai a venire; perciò accordati con qualche persona di famiglia qualche
conoscente per venire insieme".
Anche il rapporto con il Sacerdote esorcista non è bene che sia tenuto
completamente segreto; senza l'aiuto di qualche familiare o di qualche persona
amica il cammino per un avvicinamento maggiore a Dio sarà stroncato da satana
fin dall'inizio, in mille maniere diverse.
Sono quattro i sintomi principali che disturbano la preghiera in questi casi:
1) mente non riesce a concentrarsi per via continue distrazioni; 2) una strana
voglia di sbadigliare senza interruzione; 3) il bisogno di ridere, di ridere
tanto; 4) una sonnolenza profonda che non si riesce a vincere.
Una volta cercavo di liberare con l'esorcismo una signora colpita da un
maleficio. Nonostante fosse molto religiosa seria e tanto desiderosa di
guarigione, non riusciva a trattenersi dal ridermi forte in faccia e se ne
scusava con me provando tanta angoscia.
Ma noi che siamo del mestiere sappiamo, anche attraverso gli indemoniati, che
quello di riderci in faccia è uno degli atteggiamenti più comuni degli spiriti
del male. Testoni proprio questi diavoli!
Nonostante tutte le legnate che hanno ricevuto in duemila anni da Sacerdoti e
il Signore Gesù, non hanno ancora imparato il proverbio che dice: "Ride
bene chi ride per ultimo". La Madonna vince sempre.
Don Raul Salvucci - esorcista
"Chi non prega il Signore, prega il diavolo! Quando
non si confessa Gesù Cristo si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità
del demonio!"
(Papa Francesco nell'Omelia della Santa Messa pro
Ecclesia del 14.03.2013)
Con i colori di
questa fede semplice,
tutto brillava per lui, sole ed erbacce.
Lui guardò; ed ecco Nostra Signora,
stava alta e passava sicura sull'erba
come un cavaliere sul suo destriero.
Il suo volto era la parola piana
del coraggioso che parla e decide,
i colori vivi della sua veste
erano più di una bella notizia.
G.K. Chesterton -
La ballata del cavallo bianco - Libro I (La visione del Re).
"Le tentazioni contro la fede e la purità è merce
offerta dal nemico, ma non temerlo se non con il disprezzo. Finchè egli
strepita è segno che non ancora si è impossessato della volontà"
(Padre Pio - Epist. III, p. 422s.)
Preghiera prima di
confessare e confessarsi
Preghiera a San
Michele Arcangelo - Papa Leone XIII
San Michele Arcangelo,
difendici nella battaglia:
sii tu nostro sostegno contro la perfidia
e le insidie del diavolo.
Che Dio eserciti il suo dominio su di lui
te ne preghiamo supplichevoli.
E tu, o principe della milizia celeste,
con la potenza divina,
ricaccia nell'inferno Satana
e gli altri spiriti maligni
che errano nel mondo per perdere le anime.