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domenica 18 gennaio 2015

La Forza della Gratitudine - Omraam Mikhaël Aïvan -

Ecco qualcuno che si considera molto infelice e viene a spiegarmi perché.

Gli chiedo: “Ha ringraziato oggi?

– Ringraziato…? Ma chi? E perché?
– Può camminare? Può respirare? – Sì.
– Ha fatto colazione? – Sì.
– E può aprire la bocca per parlare? – Sì.

– Ebbene, ringrazia. Ci sono persone che non possono né camminare né mangiare né aprire la bocca. 
Lei è infelice perché non ha mai pensato a ringraziare. 
Per cambiare il suo stato, dovrebbe anzitutto riconoscere che nulla è più meraviglioso del fatto di essere vivi, di poter camminare, guardare, parlare”. Gli esseri umani avrebbero migliaia di ragioni per ringraziare, ma non le vedono. 
Sono ingrati. Ecco perché il Cielo li fa passare attraverso varie prove: semplicemente per insegnare loro ad essere finalmente riconoscenti. 

Omraam Mikhaël Aïvanhov - 




Nel bel mezzo delle lacrime, ho trovato che c'era, 
dentro di me, un invincibile sorriso.
Nel bel mezzo del caos, ho trovato che c'era, 
dentro di me, un'invincibile calma.
Nel cuore dell'inverno finalmente imparai che 
dentro di me  c'era un'invincibile estate.

- Albert Camus - 
Da: L’estate



Non abbiate paura delle vostre ferite, dei vostri limiti, della vostra impotenza.
Perché è con quel bagaglio che siete d'aiuto e non con le vostre presunte forze, con il vostro presunto sapere.

- Frank Ostaseski -




Per diventare autentici operatori di pace sono fondamentali l’attenzione alla dimensione trascendente e il colloquio costante con Dio, Padre misericordioso, mediante il quale si implora la redenzione conquistataci dal suo Figlio Unigenito. Così l’uomo può vincere quel germe di oscuramento e di negazione della pace che è il peccato in tutte le sue forme: egoismo e violenza, avidità e volontà di potenza e di dominio, intolleranza, odio e strutture ingiuste.

- Papa Benedetto XVI -





Buona giornata a tutti. :-)







sabato 23 agosto 2014

“C’era…” - Umberto Saba -



C’era, un po’ in ombra, il focolaio; aveva
arnesi, intorno, di rame. Su quello
si chinava la madre col soffietto,
e uscivano faville.
C’era nel mezzo una tavola dove
versava antica donna le provviste.
Il mattarello vi allungava a tondo
la pasta molle.
C’era, dipinta in verde, una stia, 
e la gallina in libertà raspava.
Due mastelli, là sopra, riflettevano,
colmi, gli oggetti.
C’era, mal visto nel luogo, un fanciullo.
Le sue speranze assieme alle faville
del focolaio si alzavano. Alcuna
guarda! è rimasta.

- Umberto Saba -


"... Se la sua giornata le sembra povera, non la accusi; accusi se stesso, si dica che non è abbastanza poeta da evocarne le ricchezze; poiché per chi crea non esiste povertà, né vi sono luoghi indifferenti o miseri" - 

(da una lettera di Rainer Maria Rilke)



Il successo di una persona non si misura dalla quantità di soldi che ha in banca, ma dalla quantità di gioia che ha nel cuore. 

- Omar Falworth - 




Buona giornata a tutti. :-)







giovedì 1 maggio 2014

Prenditi tempo -


Prenditi tempo
per amare ed essere amato
perché questo è il privilegio dato da Dio.
Prenditi tempo
per essere amabile
perché questo è il cammino della felicità.
Prenditi tempo
per ridere
perché il riso è la musica dell’anima.
Prenditi tempo
per dare
perché il giorno è troppo corto
per essere egoista.

(da “Tomate Tiempo”, poesia uruguayana)



"... Ma cavoli, basta sollevare gli occhi al cielo di notte per intuire che la vita di tutto questo universo è un mistero grandioso e noi che siamo uomini e abbiamo e possiamo avere la coscienza di ciò sprechiamo il nostro tempo afflitti da piccole banalità e da piccoli dolori, senza chiederci, perchè ci fa troppa paura ascoltarci per un attimo, ascoltare quella voce che parla in noi, che grida che la vita non può non avere un senso, senza chiederci perchè ci siamo, perchè siamo fatti così uno diverso dall'altro, eppure al fondo tutti con lo stesso desiderio.
Dio mio, ma perchè se queste domande e desideri ci sono, noi ci rassegniamo, viviamo in fondo disperati cioè non attendendoci niente dal domani, chiudendoci in una gabbia che diventa la nostra tomba e al limite concedendoci qualche ricordo nostalgico dei bei tempi, ma quali tempi! "

(da una lettera di Lidia Macchi)


Chiuso fra cose mortali. (Anche il cielo stellato finirà). Perché bramo Dio? 
(Ungaretti)


Il cielo era così pieno di stelle, così luminoso che, gettandovi uno sguardo, senza volerlo si era costretti a domandare a se stessi: è mai possibile che sotto un cielo simile possa vivere ogni sorta di gente collerica e capricciosa? Anche questa è una domanda da giovani, amabile lettore, molto da giovani, ma voglia il Signore mandarvela il più sovente possibile nell’anima! …
(Fedor Dostoevsky)







Buona giornata a tutti :-)


giovedì 24 aprile 2014

Abbronzare l'Anima - don Bruno Ferrero -

Un missionario in Papua Nuova Guinea si accorse che uno dei suoi nuovi cristiani, un fiero capo della tribù kanaka, alla fine di ogni Messa andava davanti al tabernacolo e vi rimaneva a lungo, dritto come una palma, a torso nudo. Era un uomo molto semplice, che non aveva ancora neppure imparato a leggere la Bibbia.
Un giorno il missionario non resistette alla curiosità e gli chiese che cosa facesse, così fermo e silenzioso davanti al tabernacolo.
Ridendo, il kanako rispose: "Tengo la mia anima al sole!".

Il maestro raduna i suoi discepoli e domanda loro: "Da dove prende avvio la preghiera?".
Il primo risponde: "Dal bisogno".
Il secondo risponde: "Dall'esultanza. Quando esulta l'animo sfugge all'angusto guscio delle mie paure e preoccupazioni e si leva in alto verso Dio".
Il terzo "Dal silenzio. Quando tutto in me si è fatto silenzio, allora Dio può parlare".
Il maestro risponde: "Avete risposto tutti esattamente. Tuttavia, v'è ancora un momento da cui prende avvio e che precede quelli da voi indicati. 


La preghiera inizia in Dio stesso. E' Lui ad iniziarla, non noi".

Don Bruno Ferrero
Fonte: Quaranta Storie nel Deserto-Ed. Elledici



Ho speso molti anni
a difendermi dalla timidezza
Ora dedico questo tempo
e questo amore
a difenderla.

(Sibylla Gisin)

Immagine di Michael Cheval – “Sounding Silence”


Ho speso un’ora pensando un verso
che la penna non vuole scrivere.
Tuttavia esso è qui dentro
inquieto, vivo.
Esso è qui dentro
e non vuole uscire.
Ma la poesia di questo momento
inonda tutta la mia vita.

(Carlos Drummond de Andrade)


Immagine di Vladimir Kush

Se vi faccio adagiare sulla mia anima
ricordatevi che la vostra casa
sarà il mio cuore
e non vagherete più
come ho fatto io.
Felix Adado
 da “Anime senza nuvole” in L’Alba arriva per Tutti




























Buona giornata a tutti :-)

www.leggoerifletto.it

mercoledì 31 ottobre 2012

"Quis ut Deus?" Chi è come Dio - Anselm Grün -

Michele è il più grande degli angeli.

Il suo nome significa "Chi è al pari di Dio?"

Dobbiamo farci questa domanda. Ė un bisogno profondo dell'uomo quello di essere come Dio. L’uomo vorrebbe non dipendere da Dio, vorrebbe essere assoluto, vorrebbe potersi determinare autonomamente.

Ma quanto più l'uomo prova a essere come Dio, tanto più fallisce nel suo essere uomo.

Adora se stesso al posto di Dio, trasforma se stesso in idolo e in criterio ultimo.

Quest’atteggiamento è la causa di molte sofferenze nel mondo.

Molti pensano che questo pericolo riguarderebbe tutt'al più le persone più potenti, i sovrani. Ma noi tutti corriamo il pericolo di voler essere pari a Dio. C'è chi ha la tentazione di voler essere perfetto. Vorrebbe essere senza errori e pensa che sia questa la volontà di Dio. In realtà è la sua ambizione a spingerlo a questo.

Un altro vuole porre i suoi criteri come assoluti, non vuole essere messo in discussione da nessuno. Vorrebbe fare e non fare quello che vuole, senza accettare indicazioni di sorta. […]

Un pericolo è che noi stessi vogliamo essere come Dio.

L’altro pericolo sta nel fatto che adoriamo idoli al posto di Dio.

Nella nostra epoca questi idoli sono soprattutto il potere, il denaro, la sessualità. Questi tre ambiti hanno in sé la caratteristica di porsi in modo assoluto e di determinare in modo totale il pensiero e l'aspirazione dell'uomo.

Michele ci lancia contro la frase che non ci lascia in pace: Chi è al pari di Dio?. Solamente se adoriamo Dio, saremo veramente persone, diventeremo capaci di vivere umanamente tra di noi.

Non siamo mai esenti dal pericolo di assolutizzare qualcosa che non ha valore assoluto.

Poniti sempre questa domanda: Chi è al pari di Dio?

Scoprirai allora dove corri il pericolo di assolutizzare ciò che è umano, di mettere te stesso sullo stesso piano dello splendore divino, del potere divino, di voler essere pari a Dio. Ė necessario che ti accetti nella tua limitatezza umana.

Solamente se conservi i tuoi limiti umani, riesci ad accogliere Dio in te e a essere trasparente per la Sua realtà.


(Anselm Grün)


Fonte: “Scoprire i Santi per la nostra vita” Anselm Grün,Queriniana Editrice, Brescia, 2004, pp. 183-186

Tertio Kalendas Octobris. Luna duodecima.
In monte Gargano in Apulia, uenerabilis memoria beati Michaëlis Archangeli, quando ipsius nomine ibi consecrata fuit Ecclesia, uili quidem facta schemate, sed caelesti praestans uirtute.


Nel Nuovo Testamento il termine "arcangelo" è attribuito a Michele. Solo in seguito venne esteso a Gabriele e Raffaele, gli unici tre arcangeli riconosciuti dalla Chiesa, il cui nome è documentato nella Bibbia.
San Michele, "chi come Dio?", è capo supremo dell'esercito celeste, degli angeli fedeli a Dio. Antico patrono della Sinagoga oggi è patrono della Chiesa Universale, che lo ha considerato sempre di aiuto nella lotta contro le forze del male.


Martirologio Romano: Festa dei santi Michele, Gabriele e Raffaele, arcangeli. La Bibbia li ricorda con specifiche missioni: Michele avversario di Satana, Gabriele annunciatore e Raffaele soccorritore. Prima della riforma del 1969 si ricordava in questo giorno solamente san Michele arcangelo in memoria della consacrazione del celebre santuario sul monte Gargano a lui dedicato. Il titolo di arcangelo deriva dall’idea di una corte celeste in cui gli angeli sono presenti secondo gradi e dignità differenti. Gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele occupano le sfere più elevate delle gerarchie angeliche. Queste hanno il compito di preservare la trascendenza e il mistero di Dio. Nello stesso tempo, rendono presente e percepibile la sua vicinanza salvifica.



Questa stupenda grotta è la grotta dove è apparso l' Arcangelo Michele a Monte Sant' Angelo, in Puglia in provincia di Foggia.
Da sempre sul monte Gargano si dice che la grotta dell’arcangelo è per gli esseri umani di giorno e per gli angeli di notte. Nessuno infatti osa entrarvi dopo il calare delle tenebre.
L’ampia e suggestiva grotta dell’arcangelo è un luogo di estremo fascino, che suscita in chi vi entra una grandissima emozione. L’attuale basilica gotica sovrastante la grotta fu edificata da Carlo d’Angiò. La statua marmorea dell’arcangelo, opera dello scultore Andrea Cantucci detto il Sansovino (1507), rappresenta Michele, principe delle milizie celesti e vincitore del demonio, rappresentato come mostro orribile che giace ai suoi piedi.

Il santuario di san Michele è stato fin dalle origini meta di innumerevoli pellegrinaggi, divenendo il più famoso luogo di culto dell’Occidente. Le iscrizioni in tutte le lingue e di tutte le epoche rinvenute dagli archeologi attestano la presenza di pellegrini di moltissime nazionalità: goti, franchi, alemanni, angli, sassoni. Un culto che si rinnova da oltre 1500 anni: nel periodo delle crociate il santuario di san Michele divenne tappa d’obbligo prima di partire per la Terra Santa. Sovrani, santi, pontefici percorsero a piedi scalzi i duri tornanti del monte per pregare nella dimora dell’arcangelo.




apparizione di San Michele Arcangelo

"Io sono l'Arcangelo Michele e sto sempre alla presenza di Dio. La caverna è a me sacra, è una mia scelta, io stesso ne sono vigile custode. Là dove si spalanca la roccia, possono essere perdonati i peccati degli uomini Quel che sarà chiesto nella preghiera, sarà esaudito. Quindi dedica la Grotta al culto cristiano". (San Michele Arcangelo apparso in sogno al vescovo di Siponto, Lorenzo Maiorano)


Buona giornata a tutti. :-)