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lunedì 21 gennaio 2019

Il buffone del re - don Bruno Ferrero

Un re aveva al suo servizio un buffone di corte che gli riempiva le giornate di battute e scherzi. Un giorno, il re affidò al buffone il suo scettro dicendogli: "Tienilo tu, finché non troverai qualcuno più stupido di te: allora potrai regalarlo a lui".
Qualche anno dopo, il re si ammalò gravemente. Sentendo avvicinarsi la morte, chiamò il buffone, a cui in fondo si era affezionato, e gli disse: "Parto per un lungo viaggio". "Quando tornerai? Fra un mese? ". "No", rispose il re, "non tornerò mai più". "E quali preparativi hai fatto per questa spedizione?", chiese il buffone. 

"Nessuno!", fu la triste risposta.
"Tu parti per sempre", disse il buffone, "e non ti sei preparato per niente? To', prendi lo scettro: ho trovato uno più stupido di me!".


Sono tanti quelli che non si preparano alla grande partenza.
Per questo quel momento si riveste di penosa angoscia.


"State svegli dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora", dice Gesù (Vangelo di Matteo 25,13). 


- don Bruno Ferrero -
da: "Quaranta Storie nel Deserto", editore Elledici





"Se sai come morire, la morte è trasformata. 
Tu non vieni distrutto! Quando sai come morire, sei tu a distruggere la morte con un sorriso, con una risata del tuo essere, accogliendola. 
La morte non è presente: è solo Dio, il tuo Amato che giunge a te. Quando la definisci morte fraintendi. La morte in quanto tale non esiste: si cambia semplicemente corpo e il viaggio continua. Al massimo, la morte è la sosta di una notte in un caravanserraglio. 
Al mattino, torni a muoverti. La vita continua."


- Osho -


Se mi ami non piangere!
Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo
dove ora vivo; se tu potessi vedere e sentire
quello che io vedo e sento
in questi orizzonti senza fine
e in questa luce che tutto investe e penetra,
tu non piangeresti se mi ami.
Qui si é ormai assorbiti
dall'incanto di Dio e dai riflessi
della sua sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo,
quanto piccole e fuggevoli,al confronto!
Mi é rimasto
un profondo affetto per te;
una tenerezza che non ho mai conosciuto.
Ora l'amore che mi stringe
profondamente a te,
é gioia pura e senza tramonto.
Mentre io vivo
nella serena ed esaltante attesa,
tu pensami così!
Nelle tue battaglie,
nei tuoi momenti
di sconforto e di stanchezza,
pensa a questa meravigliosa casa,
dove non esiste la morte,
dove ci disseteremo insieme
nel trasporto più intenso,
alla fonte inesauribile
dell'amore e della felicità.
Non piangere più
se veramente mi ami!

Preghiera/meditazione di Padre Giacomo Perico attribuita nel web a Sant'Agostino
Fonte: "Resta con noi Signore!" San Paolo Edizioni, 2001


Buona giornata a tutti. :-)




martedì 17 aprile 2018

Cosa avviene con la morte? - papa Benedetto XVI

"Cosa avviene con la morte?
Con la morte, la scelta di vita fatta dall'uomo diventa definitiva  questa sua vita sta davanti al Giudice.
La sua scelta, che nel corso dell'intera vita ha preso forma, può avere caratteri diversi.
Possono esserci persone che hanno distrutto totalmente in se stesse il desiderio della verità e la disponibilità all'amore.
Persone in cui tutto è diventato menzogna; persone che hanno vissuto per l'odio e hanno calpestato in se stesse l'amore.
È questa una prospettiva terribile, ma alcune figure della stessa nostra storia lasciano discernere in modo spaventoso profili di tal genere.
In simili individui non ci sarebbe più niente di rimediabile e la distruzione del bene sarebbe irrevocabile: è questo che si indica con la parola inferno. Dall'altra parte possono esserci persone purissime, che si sono lasciate interamente penetrare da Dio e di conseguenza sono totalmente aperte al prossimo – persone, delle quali la comunione con Dio orienta già fin d'ora l'intero essere e il cui andare verso Dio conduce solo a compimento ciò che ormai sono.
Secondo le nostre esperienze, tuttavia, né l'uno né l'altro è il caso normale dell'esistenza umana. Nella gran parte degli uomini – così possiamo supporre – rimane presente nel più profondo della loro essenza un'ultima apertura interiore per la verità, per l'amore, per Dio.
Nelle concrete scelte di vita, però, essa è ricoperta da sempre nuovi compromessi col male.
Che cosa avviene di simili individui quando compaiono davanti al Giudice? Tutte le cose sporche che hanno accumulate nella loro vita diverranno forse di colpo irrilevanti?
San Paolo, nella Prima Lettera ai Corinzi, ci dà un'idea del differente impatto del giudizio di Dio sull'uomo a seconda delle sue condizioni.
"Se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, l'opera di ciascuno sarà ben visibile: la farà conoscere quel giorno che si manifesterà col fuoco, e il fuoco proverà la qualità dell'opera di ciascuno.
Se l'opera che uno costruì sul fondamento resisterà, costui ne riceverà una ricompensa; ma se l'opera finirà bruciata, sarà punito: tuttavia egli si salverà, però come attraverso il fuoco» (3,12-15)."

- papa Benedetto XVI -
 dall'Enciclica "Spe Salvi"





L’inferno dei viventi è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. 
Due modi ci sono per non soffrirne. 
Il primo è facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte, fino al punto di non vederlo più. 
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e approfondimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio.

da "Le città invisibili" di Italo Calvino




Poichè non potevo fermarmi per la morte

Poichè non potevo fermarmi per la morte
lei gentilmente si fermò per me.

La carrozza portava solo noi due
e l’immortalità.

Andavamo piano, ignorava la fretta
e io avevo abbandonato
il mio lavoro e il mio riposo
per la sua cortesia.

Passammo oltre la scuola
dove i bambini nell’intervallo facevano la lotta in cortile.

Passammo campi di grano che ci fissavano.

Passammo oltre il tramonto
o piuttosto fu lui a oltrepassarci.

Scesero rugiade tremanti e gelide
solo garza il mio vestito,
il mio mantello di tulle.

Ci fermammo a una casa
che sembrava un gonfiore della terra.

Il tetto era appena visibile
il cornicione sepolto nel suo oro.

Da allora sono secoli eppure
sembrano più brevi del giorno che intuii
per la prima volta che le teste dei cavalli
erano rivolte all’eterno.

- Emily Dickinson -

(traduzione di Natalia Ginzburg)

Because I could not stop
Because I could not stop for Death –
He kindly stopped for me –
The Carriage held but just Ourselves –
And Immortality.
We slowly drove – He knew no haste
And I had put away
My labor and my leisure too,
For His Civility –
We passed the School, where Children strove
At Recess – in the Ring –
We passed the Fields of Gazing Grain –
We passed the Setting Sun –
Or rather – He passed Us –
The Dews drew quivering and Chill –
For only Gossamer, my Gown –
My Tippet – only Tulle –
We paused before a House that seemed
A Swelling of the Ground –
The Roof was scarcely visible –
The Cornice – in the Ground –
Since then – ‘tis Centuries – and yet
Feels shorter than the Day
I first surmised the Horses’ Heads
Were toward Eternity –

- Emily Dickinson -

(1863; da Poesie)

L'Isola dei morti, 1880, (terza versione), Musei statali di Berlino
Arnold Bocklin, 1827-1901

Buona giornata a tutti. :-)



mercoledì 1 novembre 2017

Un Tempo per te - don Franco Locci

Non ho mai tempo: sempre di corsa. Con tutte le cose che ho da fare!
Tremendo nel suo sarcasmo questo epitaffio:

"Non aveva tempo di buttare giù una riga.
Non aveva tempo di andare a trovare un vecchio.
Non aveva tempo di cantare una canzone.
Non aveva tempo di raddrizzare un torto.
Non aveva tempo di amare e di donare.
Non aveva tempo di vivere per davvero.
D'ora in poi avrà tempo a non finire.
Oggi è morto il mio amico "sempre occupato".

E allora per non correre il rischio di morire senza aver vissuto, fermati, trova un po' di tempo! 
Se ti rimangono "cinque minuti", sai che cosa devi farne? 
Usali per te, per riflettere ci vuole un po' di silenzio, un po' di raccoglimento. Diceva Madeleine Delbrel a proposito di raccoglimento:
"Bisogna ‘raccogliere’ le tracce, gli indizi, gli inviti, gli ordini della volontà di Dio", così come il contadino raccoglie il suo raccolto nel granaio o il saggio raccoglie il frutto di un'esperienza. 
E raccogliersi o raccogliere non è possibile senza silenzio. 
Stacca dunque la radio dei bombardamenti esterni, la televisione delle immagini aggressive e dissipanti. 
Chiudi per un momento i giornali. 
Sfuggi alla stretta della società dei consumi. 
Costruisciti il silenzio. 
Impara di nuovo ad ascoltare il battito del tuo cuore per renderti conto se sei ancora vivo o sei già morto, sepolto nella materia, schiavo della moda o dei soldi. 
Entra in te stesso per chiederti per che cosa e per chi stai correndo i giorni della tua vita. 
Entra in te per scoprire l'immensità dei valori e dei doni che sono sepolti nel tuo cuore. 
Entra in te stesso per scoprire gli altri con cui vivi. 
Essi non sono numeri, non sono solo avversari, sono persone come te, anche loro alla ricerca disperata di un po' di gioia.

- don Franco Locci - 




Com’è morire?
«Uno svuotamento. Si comincia svuotandosi. Ma, si potrebbe chiedere, che cos’è o dov’è il vuoto? 
Il vuoto è nella perdita. 
E che cosa si perde? Io non ho “perso” nel senso comune di “perdere”. 
Non c’è perdita in quel senso. C’è la fine dell’ambizione. La fine di ciò che si chiede a se stessi. 
E’ molto importante. Non si chiede più niente a se stessi. 
Si comincia a svuotarsi degli obblighi e dei vincoli, delle necessità che si pensavano importanti. E quando queste cose cominciano a sparire, resta un’enorme quantità di tempo. E poi scivola via anche il tempo. E si vive senza tempo. Che ore sono? Le nove e mezza. Di mattina o di sera? Non lo so».

- James Hillman -  nell’ultima intervista rilasciata a Silvia Ronchey e pubblicata su La Stampa il 29 Ottobre 2011


Questa è infatti la volontà del Padre mio: che chi vede il Figlio e crede in lui abbia vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno." (Gv 6,40)
La volontà di Dio, come appare nel vangelo è una e positiva: che l’uomo si realizzi pienamente sviluppando al massimo la sua umanità per avere la condizione divina che consente di superare la soglia della morte.
Giovanni omette l’articolo a vita eterna. 

Quel che Gesù assicura non è LA vita eterna, ovvero una vita che inizia dopo questa esistenza, ma è questa stessa vita che è eterna.

- Padre Alberto Maggi - 



Possiamo senz'altro immaginare la Chiesa come una vasta impresa di trasporto, di trasporto in paradiso; perché no? 
Ebbene, mi chiedo: che cosa diventeremmo noi senza i Santi che organizzano il traffico? 
Certo, da duemila anni questa compagnia di trasporto ha avuto non poche catastrofi: l'arianesimo, il nestorianesimo, il pelagianesimo, il grande scisma d'Oriente, Lutero..., per ricordare solo i deragliamenti e gli scontri più noti.
Ma senza i Santi, ve lo dico io, la cristianità sarebbe un gigantesco ammasso di locomotive capovolte, di carrozze incendiate, di rotaie contorte e di ferraglia che finisce di arrugginirsi sotto la pioggia. 

Nessun treno circolerebbe più sulla strada ferrata invasa dall'erba.

- Georges Bernanos -
da: I santi nostri amici, 1947



Sant’Agostino riferisce che la sua mamma Monica, prima di morire, gli aveva raccomandato: “Seppellite pure questo mio corpo dove volete, senza darvi pena. Di una sola cosa vi prego: ricordatevi di me, dovunque siate, dinanzi all’altare del Signore” 

(Confessioni 9, 11,27)


Buona giornata a tutti. :-)







lunedì 28 agosto 2017

L’eternità e il Tempo - Sant'Agostino - 28 agosto

Forse perché è tua l'eternità tu ignori, mio Signore, ciò che ti dico, o vedi in successione temporale ciò che avviene nel tempo?
Perché ti faccio allora una cronaca fitta di tanti avvenimenti?
Non certo perché tu da me li apprenda: ma a questo modo io risveglio il sentimento di te in me stesso e negli altri che li leggeranno, finché diremo tutti - grande è il Signore e ben degno di lode.
L'ho già detto, e lo voglio dire ancora: è per amore dell'amore di te che faccio questo.
Del resto noi preghiamo anche se la verità stessa dice: il padre vostro sa cosa vi occorre prima ancora che glielo domandiate.
Noi dunque riveliamo la nostra disposizione d'animo nei tuoi confronti confessando le nostre miserie e i doni della tua misericordia, perché tu porti a compimento la nostra liberazione, visto che le hai dato principio, perché cessi la miseria che troviamo in noi e cominci la felicità d'essere in te.
Sei tu che ci hai chiamato a esser poveri per lo spirito e miti e piangenti e affamati e assetati di giustizia e pietosi e candidi e pacifici.
Ecco, è una lunga storia che io ti ho narrato, per quanto ho potuto e voluto - perché sei stato tu il primo a volere che mi confessassi a te, Dio mio Signore, perché sei buono, perché dura nei secoli la tua misericordia. 

- Sant’Agostino - 

“Le Confessioni”. Libro Undicesimo, L’eternità e il Tempo




Essere Chiesa non significa separarsi dagli altri, ma lasciarsi accendere dal fuoco di Dio per correre dagli altri ad annunciare l’unica grande notizia: 
Dio è amore. 
Se non si è missionari di Dio, non si è cristiani. 
I “lontani” dalla Chiesa ufficiale possono essere vicinissimi a Dio, mentre i “vicini” alla Chiesa possono essere lontanissimi da Dio. 
Quanti lupi sono dentro l’ovile (della Chiesa) e quante pecore sono fuori di esso.

- Sant'Agostino - 




Fratelli, fate vostra la mia avidità,
partecipate con me a questo desiderio;
amiamo insieme,
insieme bruciamo per questa sete,
insieme corriamo alla fonte di ogni conoscenza.
Presso Dio c’è la fonte della vita,
 una fonte inesauribile,
nella luce di lui c’è una luce che non si oscurerà mai.
Desidera questa luce,
questa fonte;
una luce che i tuoi occhi non hanno mai conosciuto;
vedendo questa luce l’occhio interiore si aguzza,
bevendo a questa fonte la sete interiore diventa più ardente.
Corri alla fonte, anela alla fonte.

- Sant'Agostino -
(Commento sul Salmo 41, 2)


Buona giornata a tutti. :-)






giovedì 22 giugno 2017

in ricordo di Mario Palmaro

Con la malattia capisci per la prima volta che il tempo della vita quaggiù è un soffio, avverti tutta l’amarezza di non averne fatto quel capolavoro di santità che Dio aveva desiderato, provi una profonda nostalgia per il bene che avresti potuto fare e per il male che avresti potuto evitare. 
Guardi il crocifisso e capisci che quello è il cuore della fede: senza il Sacrificio il cattolicesimo non esiste. 
Allora ringrazi Dio di averti fatto cattolico, un cattolico “piccolo piccolo”, un peccatore, ma che ha nella Chiesa una madre premurosa. 
Dunque, la malattia è un tempo di grazia, ma spesso i vizi e le miserie che ci hanno accompagnato durante la vita rimangono, o addirittura si acuiscono. 
È come se l’agonia fosse già iniziata, e si combattesse il destino della mia anima, perché nessuno è sicuro della propria salvezza. 
D’altra parte, la malattia mi ha fatto anche scoprire una quantità impressionante di persone che mi vogliono bene e che pregano per me, di famiglie che la sera recitano il rosario con i bambini per la mia guarigione, e non ho parole per descrivere la bellezza di questa esperienza, che è un anticipo dell’amore di Dio nell’eternità. 
Il dolore più grande che provo è l’idea di dover lasciare questo mondo che mi piace così tanto, che è così bello anche se così tragico; dover lasciare tanti amici, i parenti; ma soprattutto di dover lasciare mia moglie e i miei figli che sono ancora in tenera età. 
Alle volte mi immagino la mia casa, il mio studio vuoto, e la vita che in essa continua anche se io non ci sono più. 
È una scena che fa male, ma estremamente realistica: mi fa capire che sono, e sono stato, un servo inutile, e che tutti i libri che ho scritto, le conferenze, gli articoli, non sono che paglia. 
Ma spero nella misericordia del Signore, e nel fatto che altri raccoglieranno parte delle mie aspirazioni e delle mie battaglie, per continuare l’antico duello. 

- Mario Palmaro -
 (1968-2014)
23 ottobre 2013, tratto da un'intervista a "Il Foglio"





Tutti sappiamo che nel cuore di ognuno dimora un forte desiderio di felicità. Ogni azione, ogni scelta, ogni intenzione porta celata in sé questa intima e naturale esigenza. Ma molto spesso ci si accorge di aver riposto la fiducia in realtà che non appagano quel desiderio, anzi, rivelano tutta la loro precarietà. Ed è in questi momenti che si sperimenta il bisogno di qualcosa che vada “oltre”, che doni senso al vivere quotidiano...

- Papa Benedetto XVI - 
dal "Discorso del 04 giugno 2011"



Buona giornata a tutti. :-)




giovedì 7 aprile 2016

Svegliamoci prima che sia troppo tardi - Padre Gabriele Amorth


Stiamo vivendo un’epoca tremenda, in cui pare che abbia trionfato l’ateismo, ossia il demonio. Vediamo lo sfascio delle famiglie, il divorzio, l’aborto, lo sbandamento della gioventù. E, ancora, il trionfo dell’egoismo, della ricerca del piacere, lo spandersi d’ogni vizio. Si è arrivati a combattere perfino la presenza dei crocifissi, ossia non si vuole neppure vedere la presenza di Gesù Salvatore, che ha sconfitto Satana.
La Madonna che cosa propone?
Parla continuamente dei piani di Dio e dei piani di Satana. Dio vuole l’amore, la pace, la salvezza eterna. Satana vuole la distruzione del mondo. 
La Madonna sta formando una sua armata, sparsa su tutta la terra. 

Con la forza della conversione, del rosario, del digiuno questa sua armata vincerà l’armata di Satana, che vuole la guerra, la distruzione, la dannazione eterna; provoca inoltre altri mali, come la possessione diabolica.
Se non si mette Dio al primo posto crolla la famiglia, la società, l’intesa tra le nazioni. E soprattutto viene meno il piano di Dio che ci ha creati per la felicità eterna. Se non si crede alla vita eterna non si comprende nulla di questa vita terrena.

- Padre  Gabriele Amorth - 
da: "L'ultimo esorcista"





Come combattere le tentazioni ?

Sant’Agostino ci dice “non mi venire a dire che il tuo cuore è puro quando i tuoi occhi non sono puri”. 
Importantissimo ciò che vediamo, ciò che leggiamo. 

Il demonio un giorno mi diceva “noi entriamo dagli occhi”, quando gli chiedevo perché fosse così sensibile quando tocco gli occhi delle persone disse “perché noi entriamo da lì”. Entrano dai sensi. 
Dal momento che la nostra vigilanza, la nostra mortificazione non basta il Vangelo ci suggerisce “vigilate e pregate per non cadere in tentazione”. 
La continua preghiera. La tentazione sta dietro l’angolo. Finché siamo su questa terra saremo sempre tentati, perché la vita presente è una prova di fedeltà a Dio. 
Per cui non esiste il momento in cui possiamo abbassare la guardia, come non esiste il momento in cui il demonio non ci tenti o si scoraggi di farlo visto la sua resistenza a lui. 

Ci proverà fino alla fine. Il "vigilate" e il "pregate" perché senza la grazia di Dio è impossibile resistere alla tentazioni.

- Da "Racconti di un'esorcista", di Padre Amorth, puntata trasmessa il 06/08/2005 





LA CARITA', IL PERDONO DISORIENTANO IL DEMONIO E LO STRA-VINCONO

La carità è la regina delle virtù e ha tanti aspetti: donare, donarsi, essere miti e comprensivi... ed è incomprensibile al demonio, che è tutto odio. Ma c’è un aspetto particolare della carità che è veramente eroico (è forse il precetto più difficile del vangelo) e che ha una forza particolarissima contro gli assalti del demonio, oltre che contro le particolari vittorie che satana può avere ottenuto su di noi: perdonare di cuore e amare i nemici (ossia quelli da cui abbiamo avuto del male e che forse continuano a farcene).
Mi è capitato abbastanza spesso di esorcizzare delle persone possedute dal demonio o colpite da disturbi malefici minori; e mi è capitato di notare che i miei esorcismi non ottenevano nessun effetto. 

Allora ho cercato di individuare, con l’aiuto della persona colpita, se c’era qualche causa che impediva l’azione della grazia. Sempre ho incominciato dalla carità in queste due forme particolari: interrogavo per sapere se nell’animo di quella persona c’era dell’odio, o anche solo del rancore; se mancava quel “perdono di cuore” che Gesù esige per concederci il suo perdono. E interrogavo sull’amore: se c’era qualche persona che non era amata sinceramente. Insieme si cercava tra i parenti più prossimi, tra gli amici, tra i colleghi, tra i vivi e anche tra i defunti. E quasi sempre ho trovato delle carenze e ho detto chiaro che era inutile continuare con i miei esorcismi se quell’ostacolo non veniva rimosso. 
Ho visto casi di perdono dati proprio di cuore, riconciliazioni eroiche, preghiere e celebrazione di messe a favore di persone da cui si continuava a ricevere del male. 
Rimosso l’ostacolo, la grazia di Dio scendeva con abbondanza. 
Sia ben chiaro che ci si può liberare da satana anche solo con la Parola di Dio, le preghiere, i sacramenti, il perdono, l’amore sincero: senza esorcismi. Ma gli esorcismi non hanno effetto se mancano questi esercizi.

- Padre  Gabriele Amorth - 



"Ecco, il bene e il male sono davanti a te, scegli"

Dio ci ha dato il dono della libertà, scegli! Però se scegli il male non incolpare Dio, la colpa è tua. Poi c'è un'aggiunta: scegli di fare il bene, ma per scegliere di fare il bene e per non cadere nella colpa ricordati che le tue forze non bastano, è impossibile vivere in grazia di Dio solo con la nostra buona volontà e i nostri sforzi personali, è necessaria anche la preghiera. Ecco che Gesù nell'orto ci dice: "Vigilate e pregate per non cadere in tentazione". E vi dà anche il motivo: "Lo spirito è pronto", ecco la nostra buona volontà. 

La buona volontà ci dice: no, non voglio mancare ai Comandamenti di Dio, non voglio offendere Dio. 
Benissimo, ma non basta, perché lo spirito è pronto ma la carne è debole. Quando ti trovi di fronte all'occasione, se non hai il sostegno della grazia è impossibile resistere. 
Ognuno di noi sceglie, però per realizzare il bene e per vivere nel bene non bastano le tue forze, è necessario anche l'aiuto della grazia, per cui senza la preghiera è impossibile vivere in grazia di Dio. 

- Padre  Gabriele Amorth - 



"Guardate a Cristo che è venuto a liberarci perchè il pensiero e l'incontro con Gesù è quello che ridà pace e serenità, che toglie dalle angosce e restituisce la gioia della vita, della speranza e della certezza" 

- Padre  Gabriele Amorth - 

Buona giornata a tutti. :-)