"Cosa avviene con la morte?
Con la morte, la scelta di vita fatta dall'uomo diventa definitiva – questa sua vita sta davanti al Giudice.
La sua scelta, che nel corso dell'intera vita ha preso forma, può avere caratteri diversi.
Possono esserci persone che hanno distrutto totalmente in se stesse il desiderio della verità e la disponibilità all'amore.
Persone in cui tutto è diventato menzogna; persone che hanno vissuto per l'odio e hanno calpestato in se stesse l'amore.
È questa una prospettiva terribile, ma alcune figure della stessa nostra storia lasciano discernere in modo spaventoso profili di tal genere.
In simili individui non ci sarebbe più niente di rimediabile e la distruzione del bene sarebbe irrevocabile: è questo che si indica con la parola inferno. Dall'altra parte possono esserci persone purissime, che si sono lasciate interamente penetrare da Dio e di conseguenza sono totalmente aperte al prossimo – persone, delle quali la comunione con Dio orienta già fin d'ora l'intero essere e il cui andare verso Dio conduce solo a compimento ciò che ormai sono.
Secondo le nostre esperienze, tuttavia, né l'uno né l'altro è il caso normale dell'esistenza umana. Nella gran parte degli uomini – così possiamo supporre – rimane presente nel più profondo della loro essenza un'ultima apertura interiore per la verità, per l'amore, per Dio.
Nelle concrete scelte di vita, però, essa è ricoperta da sempre nuovi compromessi col male.
Che cosa avviene di simili individui quando compaiono davanti al Giudice? Tutte le cose sporche che hanno accumulate nella loro vita diverranno forse di colpo irrilevanti?
San Paolo, nella Prima Lettera ai Corinzi, ci dà un'idea del differente impatto del giudizio di Dio sull'uomo a seconda delle sue condizioni.
"Se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, l'opera di ciascuno sarà ben visibile: la farà conoscere quel giorno che si manifesterà col fuoco, e il fuoco proverà la qualità dell'opera di ciascuno.
Se l'opera che uno costruì sul fondamento resisterà, costui ne riceverà una ricompensa; ma se l'opera finirà bruciata, sarà punito: tuttavia egli si salverà, però come attraverso il fuoco» (3,12-15)."
La carrozza portava solo noi due
e l’immortalità.
Passammo campi di grano che ci fissavano.
Passammo oltre il tramonto
Scesero rugiade tremanti e gelide
solo garza il mio vestito,
il mio mantello di tulle.
Il tetto era appena visibile
il cornicione sepolto nel suo oro.
Con la morte, la scelta di vita fatta dall'uomo diventa definitiva – questa sua vita sta davanti al Giudice.
La sua scelta, che nel corso dell'intera vita ha preso forma, può avere caratteri diversi.
Possono esserci persone che hanno distrutto totalmente in se stesse il desiderio della verità e la disponibilità all'amore.
Persone in cui tutto è diventato menzogna; persone che hanno vissuto per l'odio e hanno calpestato in se stesse l'amore.
È questa una prospettiva terribile, ma alcune figure della stessa nostra storia lasciano discernere in modo spaventoso profili di tal genere.
In simili individui non ci sarebbe più niente di rimediabile e la distruzione del bene sarebbe irrevocabile: è questo che si indica con la parola inferno. Dall'altra parte possono esserci persone purissime, che si sono lasciate interamente penetrare da Dio e di conseguenza sono totalmente aperte al prossimo – persone, delle quali la comunione con Dio orienta già fin d'ora l'intero essere e il cui andare verso Dio conduce solo a compimento ciò che ormai sono.
Secondo le nostre esperienze, tuttavia, né l'uno né l'altro è il caso normale dell'esistenza umana. Nella gran parte degli uomini – così possiamo supporre – rimane presente nel più profondo della loro essenza un'ultima apertura interiore per la verità, per l'amore, per Dio.
Nelle concrete scelte di vita, però, essa è ricoperta da sempre nuovi compromessi col male.
Che cosa avviene di simili individui quando compaiono davanti al Giudice? Tutte le cose sporche che hanno accumulate nella loro vita diverranno forse di colpo irrilevanti?
San Paolo, nella Prima Lettera ai Corinzi, ci dà un'idea del differente impatto del giudizio di Dio sull'uomo a seconda delle sue condizioni.
"Se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, l'opera di ciascuno sarà ben visibile: la farà conoscere quel giorno che si manifesterà col fuoco, e il fuoco proverà la qualità dell'opera di ciascuno.
Se l'opera che uno costruì sul fondamento resisterà, costui ne riceverà una ricompensa; ma se l'opera finirà bruciata, sarà punito: tuttavia egli si salverà, però come attraverso il fuoco» (3,12-15)."
- papa Benedetto XVI -
dall'Enciclica "Spe Salvi"
L’inferno
dei viventi è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che
formiamo stando insieme.
Due modi ci sono per non soffrirne.
Il primo è facile
a molti: accettare l’inferno e diventarne parte, fino al punto di non vederlo
più.
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e approfondimento continui:
cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non è
inferno, e farlo durare e dargli spazio.
da "Le città invisibili" di Italo Calvino
da "Le città invisibili" di Italo Calvino
Poichè non potevo fermarmi per la morte
Poichè non potevo fermarmi per la morte
lei gentilmente si fermò per me.
lei gentilmente si fermò per me.
La carrozza portava solo noi due
e l’immortalità.
Andavamo piano, ignorava la fretta
e io avevo abbandonato
il mio lavoro e il mio riposo
per la sua cortesia.
e io avevo abbandonato
il mio lavoro e il mio riposo
per la sua cortesia.
Passammo oltre la scuola
dove i bambini nell’intervallo facevano la lotta in cortile.
dove i bambini nell’intervallo facevano la lotta in cortile.
Passammo campi di grano che ci fissavano.
Passammo oltre il tramonto
o piuttosto fu lui a oltrepassarci.
Scesero rugiade tremanti e gelide
solo garza il mio vestito,
il mio mantello di tulle.
Ci fermammo a una casa
che sembrava un gonfiore della terra.
che sembrava un gonfiore della terra.
Il tetto era appena visibile
il cornicione sepolto nel suo oro.
Da allora sono secoli eppure
sembrano più brevi del giorno che intuii
per la prima volta che le teste dei cavalli
erano rivolte all’eterno.
sembrano più brevi del giorno che intuii
per la prima volta che le teste dei cavalli
erano rivolte all’eterno.
- Emily Dickinson -
(traduzione di
Natalia Ginzburg)
Because I could not stop
Because I could not
stop for Death –
He kindly stopped for me –
The Carriage held but just Ourselves –
And Immortality.
He kindly stopped for me –
The Carriage held but just Ourselves –
And Immortality.
We slowly drove – He
knew no haste
And I had put away
My labor and my leisure too,
For His Civility –
And I had put away
My labor and my leisure too,
For His Civility –
We passed the School,
where Children strove
At Recess – in the Ring –
We passed the Fields of Gazing Grain –
We passed the Setting Sun –
At Recess – in the Ring –
We passed the Fields of Gazing Grain –
We passed the Setting Sun –
Or rather – He passed
Us –
The Dews drew quivering and Chill –
For only Gossamer, my Gown –
My Tippet – only Tulle –
The Dews drew quivering and Chill –
For only Gossamer, my Gown –
My Tippet – only Tulle –
We paused before a
House that seemed
A Swelling of the Ground –
The Roof was scarcely visible –
The Cornice – in the Ground –
A Swelling of the Ground –
The Roof was scarcely visible –
The Cornice – in the Ground –
Since then – ‘tis
Centuries – and yet
Feels shorter than the Day
I first surmised the Horses’ Heads
Were toward Eternity –
Feels shorter than the Day
I first surmised the Horses’ Heads
Were toward Eternity –
- Emily Dickinson -
(1863; da Poesie)
L'Isola dei morti, 1880, (terza versione), Musei statali di Berlino
Arnold Bocklin, 1827-1901
Buona giornata a tutti. :-)
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