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domenica 15 marzo 2015

Guardate il fico (meditazione) - Beato John Henry Newman -

E disse loro una parabola: «Guardate il fico e tutte le piante;
quando gia germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l'estate è vicina.
Così pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto.
Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.


Dal Vangelo secondo Luca 21,29-33


« Guardate il fico »La terra che vediamo non ci soddisfa. Essa è soltanto un inizio; è soltanto una promessa di un al di là ; anche nel più grande splendore, quando si copre di tutti i suoi fiori, e ci mostra, nel modo più incantevole, tutti i suoi tesori nascosti, anche allora, non ci basta. 
Sappiamo che, in essa, c'è molto di più di quanto possiamo vedere. Un mondo di santi e di angeli, un mondo glorioso, il palazzo di Dio, il monte del Signore Sabaoth, la Gerusalemme celeste, il trono di Dio e di Cristo: tutte queste meraviglie eterne, preziosissime, misteriose e incomprensibili si nascondono dietro ciò che vediamo. 
Ciò che vediamo è soltanto l’involucro esteriore di un regno eterno ; e su questo regno noi fissiamo gli occhi della nostra fede.
Mostrati, Signore, come nel tempo della tua Natività, quando gli angeli visitarono i pastori. La tua gloria si schiuda come i fiori e le foglie sugli alberi. Con la tua grande potenza trasforma il mondo visibile in quel mondo più divino che ancora non vediamo. Ciò che vediamo sia trasformato in ciò che crediamo. Per quanto brillanti siano il sole, e il cielo, e le nuvole, per quanto verdeggianti siano le foglie e i campi, per quanto dolce sia il canto degli uccelli, sappiamo che non è tutto lì, e non scambieremo la parte per il tutto.
Queste cose procedono da un centro di amore e di bontà che è Dio stesso. Ma esse non sono la sua pienezza. Parlano del cielo, ma non sono il cielo ; sono soltanto, in un certo senso, dei raggi dispersi, e un fioco riflesso della sua immagine; sono soltanto le briciole che cadono dalla tavola.


- Beato John Henry Newman -
(1801-1890) sacerdote, teologo 




"Santa Maria, donna del riposo, donaci il gusto della domenica. Facci riscoprire la gioia antica di fermarci sul sagrato della chiesa, e conversare con gli amici senza guardare l’orologio. Frena le nostre sfibranti tabelle di marcia. Tienici lontani dall’agitazione di chi è in lotta perenne col tempo. Liberaci dall’affanno delle cose".




La vera religiosità è una vita nascosta nel cuore; 
sebbene essa non possa esistere senza le azioni, 
queste sono per lo più azioni segrete: 
segrete opere di carità, 
segrete preghiere, 
segrete rinunce, 
segrete lotte, 
segrete vittorie.

- J. H. Newman - 




Buona giornata a tutti. :-)







venerdì 12 dicembre 2014

La candela e altre poesie - Trilussa -

Davanti ar Crocifisso d'una Chiesa
una Candela accesa
se strugge da l'amore e da la fede.
Je dà tutta la luce,
tutto quanto er calore che possiede,
senza abbadà se er foco
la logra e la riduce a poco a poco.
Chi nun arde nun vive. Com'è bella
la fiamma d'un amore che consuma,
purchè la fede resti sempre quella!
Io guardo e penso. Trema la fiammella,
la cera cola e lo stoppino fuma...
- Trilussa -




La libbertà de pensiero – Trilussa

Un gatto bianco, ch’era presidente
der circolo der Libbero Pensiero
sentì che un Gatto nero,
libbero pensatore come lui,
je faceva la critica
riguardo a la politica
ch’era contraria a li principi sui.
“Giacché nun badi a li fattacci tui,
- je disse er Gatto bianco inviperito -,
rassegnerai le proprie dimissione
e uscirai da le file der partito:
che qui la poi pensà libberamente
come te pare a te, ma a condizzione
che t’associ a l’idee der presidente
e a le proposte de la commissione!”
- “E’ vero, ho torto, ho aggito malamente…” -
Rispose er Gatto nero.
E pe’ restà ner Libbero Pensiero
da quela vorta nun pensò più gnente.

- Trilussa -




Le conseguenze dei vostri atti vi prenderanno per i capelli anche se nel frattempo sarete diventati migliori.

- Friedrich Nietzsche -




Il tuo prossimo non è chi conosci, chi ti è amico o parente.
Il tuo prossimo è chiunque abbia bisogno di te.

- Jean Vanier -




Buona giornata a tutti. :-)













martedì 28 ottobre 2014

Lettera di San Tommaso d’Aquino ad uno studente

Carissimo in Cristo, Giovanni,

giacché mi hai chiesto in che modo tu debba applicarti allo studio per acquistare il tesoro della scienza, ecco in proposito il mio consiglio.
Non voler entrare subito in mare ma arrivaci attraverso i ruscelli, perché è dalle cose più facili che bisogna pervenire alle più difficili.
Questo dunque è l'avviso mio che ti servirà di regola.
Voglio che tu sia tardo a parlare e restio a scendere in parlatorio.
Abbi purità di coscienza.
Non tralasciare di attendere alla preghiera.
Sii amante della tua cella.
Mostrati amabile con tutti.
Non essere per nulla curioso dei fatti altrui.
Non essere troppo familiare con nessuno, perché la familiarità eccessiva genera disprezzo e dà occasione di trascurare lo studio.
Non t'intromettere in nessun modo nei discorsi e nei fatti secolari.
Non divagare su tutto.
Non lasciar d'imitare gli esempi dei santi e dei buoni.
Non guardare chi è colui che parla, ma tieni a mente tutto ciò che di buono egli dice.
Procura di comprendere ciò che leggi ed ascolti.
Certìficati delle cose dubbie e studiati di riporre nello scrigno della memoria tutto quello che ti sarà possibile.
Non cercare infine cose superiori alla tua capacità.
Seguendo queste norme, metterai fronde e produrrai utili frutti nella vigna del Signore, in tutti i giorni di tua vita.
Mettendo in pratica questi insegnamenti potrai raggiungere la mèta alla quale tu aspiri.
Stai bene.


Ai giovani vorrei dare un consiglio: scegliere la professione che interessa di più. Quando dovrete decidere cosa studiare, non pensate solo a cosa vi permette di trovare lavoro, ma a quello che vi piace veramente. Poi fatelo seriamente. Alle ragazze, in particolare, consiglio di avere più fiducia in se stesse e pretendere che i loro diritti vengano rispettati. E, da ex sportiva, voglio dare un ultimo consiglio a tutti: affrontate la vita come s’affronta una gara. Con la voglia di vincere.

- Margherita Hack -



Se oggi non valgo nulla, non varrò nulla nemmeno domani; ma se domani scoprono in me dei valori, vuol dire che li posseggo anche oggi. 
Poiché il grano è grano, anche se la gente dapprima lo prende per erba...

- Vincent Van Gogh -





Il dono della parola e' stato fatto all'umanità perchè ci capissimo tra noi, amico mio, non per confonderci. Quanto sarebbe stato più facile se invece di diffondere storie che dividevano i popoli in questo mondo, avessimo imparato a parlare il linguaggio del cuore, comprendendo che tutti stiamo cercando le stesse risposte.

- Sergio Bambarén -






Buona giornata a tutti. :-)








giovedì 11 settembre 2014

Cattolici in stato confusionale - di Mario Palmaro


Il disagio nella Chiesa di fronte alle sortite che contestano apertamente il Magistero. Ecco come riconoscere alcuni fra gli errori più diffusi, anche fra i credenti. Per evitare di fare “naufragio nella fede”.

Ogni tanto capita, con la stessa ripetitività delle stagioni. Una personalità del mondo cattolico rilascia un'intervista nella quale prende le distanze dall'insegnamento della Chiesa. A questo punto i giornali - giustamente - rilanciano con grande fragore la notizia, gli intellettuali discutono, il mondo cattolico ufficiale soffre in silenzio per non alimentare scandali. 

E il popolo dei fedeli rimane disorientato, stordito. Come un gregge nel quale qualche pecora si mettesse a contestare l'affidabilità del pastore.

In realtà, questi episodi hanno alcuni elementi fra loro comuni, che permettono di smascherarli per quello che sono: l'espressione dell'antica e mai sopita ambizione dell'uomo di essere norma a sé stesso. 

L'adesione alla Chiesa è un atto insieme di libertà e di sottomissione: fede e ragione si sostengono, ma l'atteggiamento richiesto al cuore dell'uomo è innanzitutto l'umiltà. 
Dio, e non l'uomo, è l'artefice della Creazione. E dunque, Dio e non l'uomo è il Legislatore. Dunque, la verità è stata affidata da Cristo alla Chiesa. 

Spetta al Papa custodirla, in conformità alla Tradizione e in comunione con i vescovi. I teologi, gli intellettuali, i sinodi, i convegni ecclesiali, e perfino i singoli vescovi sono voci senza dubbio interessanti; ma non sono la Chiesa.

Ora, basta rileggere alcuni esempi di queste "voci fuori dal coro" del Magistero, per riconoscere che esse mettono a repentaglio la salvezza stessa delle anime. 

Ricordiamo che, per l'uomo, il rischio più grande è fare "naufragio nella fede", e perdere così la vita eterna, come San Paolo ricorda con toni accorati a Timoteo. 

Ecco una sintesi dei principali errori che si ritrovano in queste sortite, compiute da cattolici in stato confusionale.

1. L'importante è dialogare: meglio evitare divisioni che dire la verità. 

Il cattolico "dialogante" ritiene che affermare delle verità oggettive, insegnate dalla Chiesa e confermate dalla ragione umana, sia un atto di prevaricazione, frutto di preconcetti e di posizioni pregiudiziali. 
La Chiesa deve scendere dalla sua scomoda cattedra, per lasciare il suo posto ai non credenti, che assumono il compito di insegnare la (loro) verità ai cattolici, che brancolano nel buio. Questo tipo umano sogna un Papa che si affacci dalla sua finestra, solo per benedire e salutare in molte lingue. 
Ma che sia muto ogni volta che ci sia di affermare verità scomode e impopolari sulla dottrina della fede e della morale. 

L'importante è evitare affermazioni apodittiche. E siccome i dieci comandamenti sono quanto di più apodittico si possa immaginare, ecco che si propone di ritirare dal mercato il decalogo, almeno nelle sue prescrizioni più contestate.

2. La verità forse esiste, ma l'uomo non può conoscerla. 

Per questo cattolico, la Chiesa non può dirimere sempre ogni controversia morale, perché esistono delle "zone grigie", delle aree nebbiose dove la verità non si distingue, e dove la cosa migliore è aprire un dibattito. Quali sono queste zone grigie? Quelle nelle quali si manifesta una diversità di opinioni nella società. Dunque, in una società pluralista e relativista, tutta la vita morale può diventare una sconfinata "zona grigia", riducendo l'autorità della Chiesa al silenzio praticamente su tutto. 

Saranno da evitare in particolare pronunciamenti su divorzio, aborto, fecondazione artificiale, eutanasia.

3. La verità è un prodotto del dialogo. 


Per questo genere di cattolici, la verità non preesiste alla discussione. Non è una realtà che c'è, e che l'uomo ha il compito di scoprire con l'aiuto della Chiesa. No: la verità si rinnova continuamente, grazie alla dialettica: le "parti" esprimono rispettosamente delle posizioni, e così si raggiunge un punto di mediazione (provvisorio) che costituisce la verità accettabile da tutti in quel momento. Se, ad esempio, uno dice che l'aborto è lecito, e un altro dice che non è lecito, la verità prodotta sarà che l'aborto è un po' lecito: si può fare in certi casi.

4. Anche se sei ignorante, dialoga lo stesso. 

Per discutere, è buona regola sapere ciò di cui si parla. Ma la foga di dialogare è così forte, in alcuni cattolici, che si va al confronto senza essere preparati. 
Il tuo interlocutore dice, ad esempio, che l'ootide non è un essere umano? Prendi subito per buona questa solenne corbelleria. Mentre dovresti sapere che dal primo momento della fecondazione in poi il nuovo organismo vivente (anche con due pronuclei, cioè allo stadio di ootide) è caratterizzato da uno sviluppo coordinato, continuo e graduale, che permette di qualificarlo appunto come individuo (umano) e come vivo (A. Serra e R. Colombo, Identità e statuto dell'embrione umano: il contributo della biologia in Pontificia Accademia Pro Vita, Identità e statuto dell'embrione umano, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1998). 

All'ignoranza scientifica si accompagna talvolta un'imbarazzante impreparazione morale: potrà così accadere che si giustifichi l'aborto facendo leva sul principio della legittima difesa; tesi assurda, che implicherebbe attribuire al concepito il ruolo di "ingiusto aggressore"!

5. Bisogna inventare un "cattolicesimo sostenibile". 

Il cattolicesimo oggi è diventato impresentabile di fronte alla modernità: bisogna aggiornarne gli elementi più scomodi per renderlo sostenibile, un po' come affermano gli ambientalisti di fronte allo sviluppo. La prima regola per questo lifting è astenersi dal giudicare frettolosamente: meglio discutere serenamente per non creare inutili divisioni, e far derivare le regole da ciò che i più pensano e fanno. 

La sociologia sostituisce la riflessione morale e soppianta la legge naturale. La prassi genera la norma. Per cui, se a gente chiede la fecondazione artificiale, noi gliela dobbiamo dare.

6. Il male non si combatte: si regolamenta. 

Secondo questo falso cattolicesimo, si può anche riconoscere che una certa condotta sia cattiva. Ma - in base al principio assoluto che si deve dialogare con tutti - bisogna in un certo senso dialogare anche con il male. E scendere a patti con esso. Quindi, le leggi dello Stato non vieteranno l'aborto. Se lo facessero, si creerebbero inutili divisioni. Meglio regolamentare il fenomeno. Così, il male non consiste più nell'atto dell'uccidere il concepito. 

Il male è l'aborto clandestino (che minaccia la vita delle donne) mentre l'aborto legale diventa "buono", perché fatto secondo le norme dello Stato. Verranno uccisi molti innocenti, è vero; ma sarà salva la pace sociale e il dialogo permanente con tutti i sopravvissuti.

7. Chi compie il male va capito e giustificato. 

La Chiesa insegna una dottrina esigente e offre insieme un perdono senza limiti da parte di Dio. Invece, per il cattolico del dissenso (dal Papa) il perdono sostituisce la dottrina. Siccome chi commette un male può agire in circostanze molto difficili, allora occorre sospendere il giudizio sulla sua condotta, ed evitare ogni condanna. Questo approccio non ha solo valenze morali - potremmo dire "da confessionale" - ma pretende di avere conseguenze giuridiche e politiche. 
Esempio: una donna abortisce. Peccato, ma poiché ha vissuto un dramma, come può la società prevedere una pena, anche lieve, per la sua condotta? 
E ancora: un uomo elimina con l'eutanasia sua moglie. Non è bello. Però, vista la sua sofferenza, quale giudice potrà dichiararlo colpevole? 

Questo criterio potrà essere applicato ad altre infinite "zone grigie": un uomo scopre che la moglie lo tradisce, e la uccide. Ma in quest'ultimo caso, il cattolico politicamente corretto si dichiarerà inflessibile e per nulla comprensivo, nonostante le "terribili circostanze" in cui il delitto è avvenuto.

Come si vede, quello che alla fine ci resta in mano è soltanto un pallido ricordo del cattolicesimo. Un corpo freddo e morto, che ha perso per strada l'amore per la Verità e la certezza della presenza viva e reale di Cristo in mezzo alla Chiesa. Un cattolicesimo senza croce e senza testimonianza, in fuga di fronte al martirio quotidiano dell'incomprensione del mondo. Non rimane che aiutare questi fratelli con l'apostolato della verità. E pregare per loro, perché grande è il pericolo che rappresentano per la salvezza di molte anime. A cominciare dalla loro.


- Mario Palmaro -
© IL TIMONE – N. 54 - ANNO VIII - Giugno 2006 - pag. 10 - 11

Fonte: iltimone.org




"...Domandiamoci allora: c'è qualche speranza per noi, così come siamo, con le debolezze che abbiamo, nel punto in cui ci troviamo, non all'inizio, non prima di incontrare Cristo, non prima di incontrare il movimento, ma adesso, in mezzo al guado? C'è speranza per noi?"

- don Julian Carron - 
"Nella corsa per afferrarlo"
Esercizi della Fraternità di Comunione e Liberazione, aprile 2014


     dipinto di Gerhard Nesvadba



Ed ecco, Signore, che ti prego per chi non ti prega: o non vuole, o non può, o non sa. Per il carcerato e per il suo carceriere; per l'oppressore e per la vittima;. per il bambino che non ha ancora parola, per il morente che non ha più voce. E ti lodo per l'albero... Anch'io metto foglie, a primavera, e la mia bocca fiorisce nel papavero: ti parlo fatta cielo, fatta terra, fatta erba e prato, distesa ad accogliere il tuo passo...

(Adriana Zarri) 



"Insegnami, Iddio, a pregare
sul mistero di una foglia appassita,
sulla luce che manda un frutto maturo,
su questa libertà: vedere, sentire, respirare,
sapere, desiderare e fallire.
Insegna alle mie labbra a ringraziarti e darti lode
nell’eternità del tuo tempo, il mattino e poi la sera,
affinché il mio giorno non sia mai come quello di ieri
una pigra abitudine".

(Leah Goldberg)




Buona giornata a tutti :-)






venerdì 25 luglio 2014

da "Cattivi maestri. Inchiesta sui nemici della verità" - Alessandro Gnocchi - Mario Palmaro

"La Chiesa di Cristo è la Chiesa dei poveri perchè solo dei poveri è il Regno dei Cieli" urla don Chichì . 
E don Camillo di rimando: 
"La povertà è una disgrazia, non un merito. Non basta essere poveri per essere giusti. E non è vero che i poveri abbiano solo diritti e i ricchi solo doveri: davanti a Dio tutti gli uomini hanno solo doveri.".
Ma questo don Chichì non riesce a capirlo, perchè ha fatto di Nostro Signore un Che Guevara venuto a portare la redenzione del proletariato.
In virtù di tale insegnamento, i suoi allievi sono finiti nelle sedi del Partito Comunista o trasmigrati nel brigatismo rosso. Salvo rendersi conto che la povertà predicata dal progressismo cattolico, una volta divenuta mero orizzonte terreno, si trasforma in pauperismo, l'ennesimo inganno ideologico.
Da qui la scelta edonistica dei centri commerciali. A tanto hanno portato decine di omelie in cui la lotta al consumismo ha preso il posto dell'annuncio di Gesù. 

La gente non è stupida: se le viene proposta l'alternativa tra la ricchezza e la povertà in una visione meramente terrena, che cosa dovrebbe scegliere? 

Per capirlo non serve aver studiato san Tommaso, basta aver visto almeno una puntata di " Quelli della notte", in cui Max Catalano spiegava che "è preferibile essere discretamente ricchi piuttosto che molto poveri".
E oggi ci ritroviamo con pezzi da novanta della Chiesa cattolica che vanno in tv da Fazio e spiegano che questa società potrà riscattarsi solo "rimettendo al centro l'uomo". 

Come se il problema non fosse proprio questo.

Alessandro Gnocchi- Mario Palmaro 
in "Cattivi maestri. Inchiesta sui nemici della verità"




"Se la Chiesa è un ospedale da campo bisogna distinguere all'interno di questo ospedale tra chi dà la medicina buona e chi eutanasizza il paziente" 

(In memoria di Mario Palmaro)






Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l'autorità, i luoghi comuni, i dogmi. 
Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. 
Siate voci fuori dal coro. Siate il peso che inclina il piano. 
Un uomo che non dissente è un seme che non cresce mai.

- Bertrand Russell -


Ama la verità; mostrati quale sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. 
E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. 
E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio." 

- San Giuseppe Moscati - 



" La povertà è una disgrazia, non un merito. Non basta essere poveri per essere giusti. E non è vero che i poveri abbiano solo diritti e i ricchi solo doveri: davanti a Dio tutti gli uomini hanno solo doveri."
























Buona giornata a tutti :-)






domenica 27 ottobre 2013

Dell'Angele Dei - don Bosco -


Iddio padre amantissimo diede a ciascuno di noi un angelo per custode e guida nel difficile cammino di questa vita. Di tale verità ci assicurano le sacre scritture, ove si legge: « Iddio comandò a' suoi angeli affinchè abbiano cura di te nel cammino della tua vita e ti custodiscano in tutti i pericoli. »
Angelis suis Deus mandavit de te ut custodiant te in omnibus viis tuis.

Ed oh! che bella consolazione non è mai per noi il sapere, che abbiamo sempre al nostro fianco un angelo del paradiso, un principe della corte celeste! Questo amico dell'anima nostra dal primo istante della vita fino all'ultimo respiro non mai ci abbandona. Egli giorno e notte ci assiste, ci difende dagli assalti del nemico infernale, ci mette nella mente sante inspirazioni, e ci conduce per la via del cielo. Questo custode fedele non solamente si prende cura dell'anima nostra, ma veglia eziandio a difesa del nostro corpo, e ci libera da molti pericoli, e da molte disgrazie.

In vista di tante cure che per noi si prende questo angelo benedetto la Chiesa ci mette sulle labbra quella breve, ma bella orazione dell'Angele Dei, colla quale noi mostriamo la nostra gratitudine a questo nostro celeste custode, e poniamo in lui una grande confidenza, implorando il suo aiuto è la sua potente intercessione. La Chiesa desidera che noi ricorriamo sovente a questo angelo del Signore, che lo preghiamo di cuore affinchè illumini la nostra mente a conoscere la bellezza ed il pregio della virtù per seguirla costantemente, e la deformità del vizio per sempre sentirne orrore e guardarcene: affinchè ci regga e ci sostenga quando ci vede tentati, o sul punto di cadere nel peccato: insomma affinchè esso ci governi in tutte le nostre azioni, e così tutte le nostre opere siano indirizzate alla maggior gloria di Dio, e riescano degne di essere da lui scritte nel libro della vita.

Queste sono le grazie importantissime, che noi dimandiamo al nostro angelo recitando la preghiera di cui parliamo.

Oh! quanto io desidererei, o caro cristiano, accenderti nel cuore una viva divozione a questo tuo custode fedele! Io perciò ti raccomando che a lui ricorra sovente, che invochi il suo aiuto nelle tue tentazioni, nei tuoi dubbi, nei pericoli sia dell'anima che del corpo. Recita spesso ma con divozione e fervore l'orazione Angele Dei; non lascia mai di recitarla almeno nelle tue orazioni del mattino e della sera. Pensa qualche volta al tuo angelo, anzi figurati proprio di vederlo alla tua destra con un'aria di paradiso. Questo pensiero e queste riflessioni ti saranno di grande consolazione ed insieme di grande incoraggiamento.

Don Bosco


Il piano

Alla porta  del paradiso ad attendere Gesù  dopo la sua ascensione,  vi era Gabriele, che vedendo la terra completamente al buio, con solo delle piccole luci, nei dintorni di Gerusalemme, chiese:
“Signore, cosa sono quelle deboli luci?”
Gesù rispose:>>Sono i miei discepoli, intorno a mia Madre che stanno pregando, entriamo che ti spiego il mio piano.
Ora manderò loro il mio Spirito, che li vivificherà, loro accenderanno altre fiammelle, ed altri ancora ad altri e cosi via, a poco a poco, le fiammelle illumineranno il mondo.<<
Gabriele, chiese ancora: “Signore, cosa farai se questo piano non riesce?”
Gesù, dolcemente rispose: >> Non ho un altro piano.<<

Ecco la tua piccola e a volte debole fiammella è importante,  necessaria, perché non c'è un' altro piano.



Quando siete tentati, 
non fermatevi aspettando che la tentazione 
prenda possesso del vostro cuore, 
ma fate subito qualche cosa per liberarvene, 
o per mezzo del lavoro, 
o per mezzo della preghiera.
Se poi la tentazione continua, 
fate il segno della Croce e dite: 
"Maria, Aiuto dei Cristiani, 
pregate per me". 
Volete voi essere forti per combattere 
contro il demonio e le sue tentazioni? 
Amate la Chiesa, 
venerate il Sommo Pontefice, 
frequentate i Sacramenti, 
fate sovente la visita a Gesù nei suoi tabernacoli, 
siate molto devoti di Maria Santissima, 
offritele il vostro cuore, 
e allora supererete tutte le battaglie e 
tutte le lusinghe del mondo. 

- San Giovanni Bosco -




Buona giornata a tutti. :-)

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lunedì 30 luglio 2012

Mi presento: sono il Silenzio - Pino Pellegrino -

Per favore. Lasciatemi, una volta tanto, prendere la parola.
Lo so che è paradossale che il silenzio parli. E' contrario al mio carattere schivo e riservato.
Però sento il dovere di parlare: voi uomini non mi conoscete abbastanza!
Ecco, quindi, qualcosa di me.
Intanto le mie origini sono assolutamente nobili.
Prima che il mondo fosse, tutto era silenzio. Non un silenzio vuoto, no, ma traboccante.
Così traboccante che una parola sola detta dentro di me ha fatto tutto!
Poi, però, ho dovuto fare i conti con una lama invisibile che mi taglia dentro: il rumore!
Ebbene lasciate che ve lo dica subito: non immaginate cosa perdete ferendomi! Il baccano non vi dà mai una mano!
Io, invece, sì.
Io sono un'officina nella quale si fabbricano le idee più profonde, dove si costruiscono le parole che fanno succedere qualcosa.
Io sono come l'uovo del cardellino: la custodia del cantare e del volare. Simpatico, no?
Io segno i momenti più belli della vita: quello dei nove mesi, quello delle coccole, quello dello sguardo degli innamorati...
Segno anche i momenti più seri: i momenti del dolore, della sofferenza, della morte.
No, non mi sto elogiando, ma dicendo la pura verità.
Io mi inerpico sulle vette ove nidificano le aquile. Io scendo negli abissi degli oceani. Io vado a contare le stelle...
Io vi regalo momenti di pace, di stupore, di meraviglia.
Io sono il sentiero che conduce al paese dell'anima. Sono il trampolino di lancio della preghiera. Sono, addirittura, il recinto di Dio!
Ecco qualcosa di me.
Scusatemi se ho interrotto i vostri rumori e le vostre chiacchiere.
Prima di lasciarci, però, permettete che riassuma tutto in sole quattro parole:
Custoditemi e sarete custoditi!
Proteggetemi e sarete protetti!

Dal vostro primo alleato
Il Silenzio

 


(Pino Pellegrino)




 "Signore, insegnami a non parlare
come un bronzo risonante
o un cembalo squillante,
ma con amore.
Rendimi capace di comprendere
e dammi la fede che muove le montagne,
ma con l'amore.
Insegnami quell'amore che è sempre paziente
e sempre gentile;
mai geloso, presuntuoso, egoista o permaloso;
l'amore che prova gioia nella verità,
sempre pronto a perdonare,
a credere, a sperare e a sopportare.
Infine, quando tutte le cose finite
si dissolveranno e tutto sarà chiaro,
che io possa essere stato il debole ma costante
riflesso del tuo amore perfetto."


(Beata Madre Teresa di Calcutta)




Buona giornata a tutti. :-)