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giovedì 9 giugno 2016

Lo lago e la fontana

Il lago, limpido, e silenzioso, aveva trascorso anni, a rimirare la splendida fontana, che sorgeva, sulle sue rive, e a invidiare le belle forme, che creava, e i suoni che, ininterrottamente, produceva...
«Quant'è, piena, di vita! Quant'è, vivace!
Non riposa, mai: non è, mai, stanca! È, sempre, così, viva...
Quanto vorrei, essere una fontana!», pensava.
«Quanto vorrei, poter vivere, la sua vita: così, varia, e interessante!
Quante volte, ho udito la gente, meravigliarsi, ed entusiasmarsi, dei suoi giochi d'acqua!
Quando giungono, sulle mie rive, si limitano, a passarmi, davanti, in silenzio!
A volte, qualche coppia, se ne sta, lì, mano nella mano: non so, bene, perché...
Altri, seduti, sui prati, o su una panchina, fissano il paesaggio statico, e monotono, che offro!
Quanto vorrei, essere una fontana...
Ma, purtroppo, sono un lago e, neppure, dei più belli: non, particolarmente, profondo, né grande, né suggestivo!
Sono, così, insignificante!».

Da anni, la fontana osservava il lago, limpido, e silenzioso, e lo invidiava, immensamente...
«Quant'è, calmo!», pensava.
«Guardatelo: non cerca, di impressionare, nessuno!
Le sue acque, non corrono: non si agitano...
Non gli servono, acrobazie!
Io, invece, ho un bisogno compulsivo, dell'attenzione altrui...
Faccio, di tutto, per attirare la gente, ma sono, così, stanca!
Quant'è felice, invece, il lago!
La gente passeggia, sulle sue rive, senza che lui debba intrattenere, nessuno:
siede, sul prato,e si gode il placido sciabordio, delle sue piccole onde...
Un lago, non fatica: non pena!
Se io smettessi, di far tutti i miei giochi, chi verrebbe, più, a vedermi?
Niente, è più patetico, dello spettacolo, di una fontana, ferma, e muta...
Quanto vorrei, essere un lago, silenzioso, e placido!
Darei, qualunque cosa, per cambiare la mia sorte, con la sua, anche per poco!».

"Accettare, la propria vita, non significa, dire:
«Va, tutto, bene!»,
ma: «C'è, tutto!
C'è, già, tutto quello, che può rendermi, felice, e realizzato!»".





Si è fatto giorno? Quando si può dire che la notte è finita?

Un giorno un rabbino domandò ai suoi studenti: 

«Come si fa a dire che la notte è finita e il giorno sta ritornando?». 
Uno studente suggerì:
«Quando si può vedere chiaramente a una certa distanza che l'animale è un leone e non un leopardo».
«No» disse il rabbino. 
Un altro disse: 
«Quando si può dire che un albero produce fichi e non pesche». 
«No» disse il rabbino.
«E’ quando si può guardare il volto di un altro e vedere che quella donna, quell'uomo, è tua sorella, e tuo fratello.
Perché fino a quando non siete in grado di fare questo, non importa che ora del giorno sia, è ancora notte».


"Questo universo è come un oceano dall'equilibrio perfetto. 
Non puoi sollevare un'onda qui senza scavare un vuoto altrove. 
La somma totale d'energia dell'universo è identica da un capo all'altro. 
Se la prendi qui, la perdi altrove". 

- Swami Vivekánanda - 


"Non poter concepire un mondo senza limiti, non poter immaginare l'infinito, è questa la nostra infermità di fondo." 

- Eugène Ionesco - 




Buona giornata a tutti. :-)









martedì 12 aprile 2016

Cosa mi domandi, Signore? - don Primo Mazzolari

Sono il fratello di tutti,
il fratello che ha bisogno di tutti,
che tende la mano a tutti.
Come potrà starci
tutto questo mondo,
che si àncori all'Eterno
fatto pane,
nel cuore di un pover'uomo?
E tu che cosa mi domandi,
o Signore?
Tu mi dici:
"Lasciati amare!"
Tu non mi domandi di più.
Non mi domandi se ti voglio bene.
Basta che io
mi lasci amare dall'Amore,
perché anch'io sono un lontano.

- don Primo Mazzolari - 
da: Pensieri Eucaristici, Centro Eucaristico




“Uomini non ci si improvvisa, e nella lotta politica italiana ciò che più dolorosamente sorprende è la mancanza dell’uomo. Non dell’uomo grande, di cui non vogliamo neanche sentir parlare, ma dell’uomo reale, con il suo modesto, insostituibile corredo di qualità morali.”

(Don Primo Mazzolari)




Il mondo si muove se noi ci muoviamo,
si muta se noi mutiamo,
si fa nuovo se qualcuno si fa nuova creatura.
La primavera incomincia con il primo fiore,
la notte con la prima stella,
il fiume con la prima goccia d’acqua
l'amore col primo pegno.
Ci impegniamo
perchè noi crediamo nell 'Amore,
la sola certezza che non teme confronti,
la sola che basta
a impegnarci perpetuamente.

(don Primo Mazzolari)


Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it

lunedì 30 novembre 2015

Il vero contemplativo - Thomas Merton -

"Il vero contemplativo è amante della sobrietà e dell'oscurità. 
Preferisce tutto ciò che è calmo, umile, modesto. 
Non ama le esaltazioni spirituali. Lo stancano presto. È incline alle cose che sembrano nulla, che gli dicono poco o nulla, che gli promettono nulla. 
Solo chi può rimanere in pace nel vuoto, senza progetti o vanità, senza discorsi per giustificare la sua apparente inutilità, può essere al sicuro dall'appello fatale di quegli impulsi spirituali che lo spingono ad affermarsi e ad «essere qualcosa» agli occhi degli altri. 
Ma il contemplativo, tra tutti gli uomini religiosi, è con tutta probabilità quello maggiormente in grado di rendersi conto di non essere un Santo e il meno ansioso di apparire in questo modo agli occhi degli altri. 
È, di fatto, libero da ogni dipendenza dalle apparenza e si preoccupa molto poco di esse. E nello stesso tempo, siccome non ha né la tendenza né la necessità di essere un ribelle, non sente il bisogno di reclamizzare il suo disprezzo per le apparenze. 
Semplicemente le trascura. 
Esse non lo interessano più. 
È piuttosto contento di essere considerato un deficiente, se necessario, e in questo ha una lunga tradizione dietro di sé. 
Molto tempo fa san Paolo si era detto felice di essere un «folle per amore di Cristo».
Il contemplativo si trova bene con la sapienza di Dio, che è follia per gli uomini non perché sia contraria alla saggezza degli uomini, ma perché la trascende completamente. "

- Thomas Merton -
da: "L'esperienza interiore. Note sulla contemplazione", San Paolo Ed. Cinisello Balsamo 2005, p. 181




La nostra anima fa continuamente del rumore,
ma c’è un punto in lei che è silenzio
e che noi non sentiamo mai.
Quando il silenzio di Dio entra nella nostra anima,
la trafigge e viene a raggiungere quel silenzio
che è segretamente presente in noi,
allora noi abbiamo in Dio il nostro tesoro
e il nostro cuore e lo spazio si apre davanti a noi
come un frutto che si separa in due,
poiché vediamo ormai l’universo
da un punto situato fuori dello spazio.

- Simone Weil -



"La contemplazione è opera dell'amore e il contemplativo prova il suo amore lasciando tutte le cose, anche le cose più spirituali, per Dio nella nullità, nel distacco e nella «notte». 
Ma il fattore decisivo nella contemplazione è l'azione libera e imprevedibile di Dio. 
Solo lui può concedere il dono della grazia mistica e farsi conoscere mediante il contatto segreto e ineffabile che rivela la sua presenza nella profondità dell'anima. 
Ciò che conta non è l'amore dell'anima per Dio, ma l'amore di Dio per l'anima."

- Thomas Merton -


Buona giornata a tutti. :-)




Il vero contemplativo - Thomas Merton -

"Il vero contemplativo è amante della sobrietà e dell'oscurità. 
Preferisce tutto ciò che è calmo, umile, modesto. 
Non ama le esaltazioni spirituali. Lo stancano presto. È incline alle cose che sembrano nulla, che gli dicono poco o nulla, che gli promettono nulla. 
Solo chi può rimanere in pace nel vuoto, senza progetti o vanità, senza discorsi per giustificare la sua apparente inutilità, può essere al sicuro dall'appello fatale di quegli impulsi spirituali che lo spingono ad affermarsi e ad «essere qualcosa» agli occhi degli altri. 
Ma il contemplativo, tra tutti gli uomini religiosi, è con tutta probabilità quello maggiormente in grado di rendersi conto di non essere un Santo e il meno ansioso di apparire in questo modo agli occhi degli altri. 
È, di fatto, libero da ogni dipendenza dalle apparenza e si preoccupa molto poco di esse. E nello stesso tempo, siccome non ha né la tendenza né la necessità di essere un ribelle, non sente il bisogno di reclamizzare il suo disprezzo per le apparenze. 
Semplicemente le trascura. 
Esse non lo interessano più. 
È piuttosto contento di essere considerato un deficiente, se necessario, e in questo ha una lunga tradizione dietro di sé. 
Molto tempo fa san Paolo si era detto felice di essere un «folle per amore di Cristo».
Il contemplativo si trova bene con la sapienza di Dio, che è follia per gli uomini non perché sia contraria alla saggezza degli uomini, ma perché la trascende completamente. "

- Thomas Merton -
da: "L'esperienza interiore. Note sulla contemplazione", San Paolo Ed. Cinisello Balsamo 2005, p. 181




La nostra anima fa continuamente del rumore,
ma c’è un punto in lei che è silenzio
e che noi non sentiamo mai.
Quando il silenzio di Dio entra nella nostra anima,
la trafigge e viene a raggiungere quel silenzio
che è segretamente presente in noi,
allora noi abbiamo in Dio il nostro tesoro
e il nostro cuore e lo spazio si apre davanti a noi
come un frutto che si separa in due,
poiché vediamo ormai l’universo
da un punto situato fuori dello spazio.

- Simone Weil -



"La contemplazione è opera dell'amore e il contemplativo prova il suo amore lasciando tutte le cose, anche le cose più spirituali, per Dio nella nullità, nel distacco e nella «notte». 
Ma il fattore decisivo nella contemplazione è l'azione libera e imprevedibile di Dio. 
Solo lui può concedere il dono della grazia mistica e farsi conoscere mediante il contatto segreto e ineffabile che rivela la sua presenza nella profondità dell'anima. 
Ciò che conta non è l'amore dell'anima per Dio, ma l'amore di Dio per l'anima."

- Thomas Merton -


Buona giornata a tutti. :-)




sabato 3 ottobre 2015

La formica n. 49.783.511 -

Un formicaio ai piedi di un vecchio abete. 
Milioni di formiche nere corrono senza sosta, perfettamente organizzate. Sezione trasporto aghi e foglie; sezione ricerca semi, insetti, larve; sezione allevamento e cura piccoli; comitato difesa dagli assalti...
Un giorno la formica n. 49.783.511 si fermò. 
Ansimando s'appoggiò al lungo ago che stava trascinando e alzò lo sguardo. 
Si sentiva svenire... abituata a scansare i fili d'erba, i sassolini, i bruchi, ora i suoi occhi si smarrivano nell'azzurro immenso del cielo, il cuore le scoppiava d'emozione guardando il grande tronco, i rami ordinati, il verde brillante.
"N. 49.783.511 - gridò il capo settore - gli altri sgobbano e tu poltrisci! T'assegno un quarto d'ora supplementare!".
La sera la formica n. 49.783.511 fece il recupero di lavoro. Poi mentre tutte s'infilavano nelle tane, restò fuori e scoprì le stelle. Un incanto!
Tutta la notte ebbe gli occhi pieni di luce. 
Da allora i turni supplementari aumentavano, ma lei non si preoccupava. Diceva a tutti: "Alzate gli occhi. c'è qualcosa di grande sopra di noi, non possiamo portare solo larve e semi. 
Non avete mai guardato nemmeno l'abete!".
La prendevano in giro: "Tu guardi e guardi, ma come riempiamo le riserve di cibo? Chi ripara la casa quando piove?".
La formica n. 49.783.511 lavorava, s'impegnava, rendeva bello il suo formicaio. Ma brontolavano lo stesso: "Se guardare il cielo fosse utile, dovresti essere più brava di noi, invece sei anche tu come noi. Le stelle non servono a niente".

Che volete, per capire che cos'è guardare il cielo bisogna provare, spiegare non si può.
Hai mai provato a spiegare la preghiera? C'è sempre un tizio pieno di "saggezza", che ti risponde: "uomo n. 789.451.331 smettila. Bisogna studiare, lavorare, produrre; fare sport per mantenersi sani; bisogna cambiare il mondo, avere mentalità scientifica; bisogna divertirsi, essere moderni...".

Il formicaio umano va avanti. Io credo d'essere importante perché porto aghi d'abete, o rivoluzionario perché faccio confusione.
E non ho il coraggio di guardare il cielo.





Prova a guardarti intorno e cerca la causa più profonda della felicità umana, cerca le persone che sono veramente felici.
Sono felici i ricchi, coloro che hanno successo, chi ha potere, chi vive nell'ozio, nel baccano, nel piacere?
Se guardi con una certa attenzione, sotto le apparenze, ti accorgi che non sempre chi ha è felice, anzi spesso succede esattamente l'opposto, chi ha qualcosa ha sempre paura di perderlo, quindi ansia, tristezza, apprensione sono i suoi compagni.
Quando invece ti è capitato di trovare delle persone felici, a qualunque ceto appartengano, forse ti sei accorto che sono persone che hanno una profonda interiorità, sono persone che sanno vedere e godere delle piccole cose, sono dotate di una grande semplicità. 
Le persone felici mancano di invidie insensate, non sono impazienti, ansiose, esaltate. 
Quasi sempre possiedono anche una buona dose di umorismo e sanno sorridere anche di se stessi.



E' la cosa più facile del mondo possedere questa vita e questa gioia: devi soltanto credere e amare; eppure c'è gente che consuma la propria vita in immani fatiche, difficoltà e sacrifici per ottenere cose che rendono la vera vita impossibile. 

- Padre Thomas Merton -



Buona giornata a tutti. :-)

venerdì 29 maggio 2015

Sei tu - Paulo Coelho

Mi spingi oltre i miei limiti
e sento di vivere appieno la mia stessa vita,
in te ho incontrato me stesso
e ho guardato oltre,
oltre ogni inimmaginabile limite.
Ho guardato nel profondo dei tuoi occhi
cercando di comprenderti
ma, ho visto tutto quello che di me
mai avrei voluto vedere.
Ho visto la mia fragilità e la mia insicurezza
i miei sensi di colpa e i miei complessi
le mie paure e la mia insofferenza
ho visto le mie tenebre e i miei demoni
allora, ho guardato ancora oltre
e nel profondo del mio cuore, un mare in tempesta,
un oceano immenso dove tuffarsi e perdersi
e lì nel profondo della mia anima ho compreso!
Ho provato piacere e orgoglio
nel capire quello che oggi provo
nel sapere chi oggi sono veramente
adesso so che amo le cose belle
so che amo tutto quello che la vita mi offre
e una di quelle sei tu.

- Paulo Coelho - 



La passione ti fa smettere di mangiare, 
di dormire, di lavorare,
 
di vivere in pace.
 
Molti si spaventano perché,
 
quando compare,
 
distrugge tutto ciò che
di vecchio incontra.
Nessuno vuole mettere a soqquadro
 
il proprio mondo.
 
Perciò alcune persone... tante...
 
riescono a controllare questa minaccia,
 
mantenendo in piedi una casa
o una struttura già marcia.
 
Sono gli ingegneri delle cose superate.
Altri individui
 
pensano esattamente il contrario:
 
si abbandonano senza riflettere,
 
aspettandosi di trovare nella passione
 
la soluzione di tutti i loro problemi.
 
Attribuiscono all'altro il merito
 
della propria felicità, e
la colpa della propria possibile infelicità.
 
Sono sempre euforici perché
 
è accaduto qualcosa di meraviglioso,
 
oppure depressi perché
 
un evento inatteso
ha finito per distruggere tutto.
Sottrarsi alla passione,
o abbandonarvisi ciecamente:
 
quale di questi atteggiamenti
 

è il meno distruttivo?
Non lo so.

- Paulo Coelho - 



L'amore è una forza selvaggia. Quando tentiamo di controllarlo, ci distrugge. Quando tentiamo di imprigionarlo, ci rende schiavi. Quando tentiamo di capirlo, ci lascia smarriti e confusi. 

- Paulo Coelho - 
da: "Lo Zahir"



Apprezza ciò che sei perché tu sei amore, quell'amore che cerchi in ogni cosa e in ogni dove. Accogli ciò che tu sei perché tu sei ciò che cerchi di essere, ciò che tu vuoi essere, tu sei la vita che crea la tua vita. Accetta te stesso, amore del tuo amore, perché tu sei ciò che hai tanto bisogno di essere. Sorridi all'amore che tu emani perché tu sei quell'amore che cerchi in ogni luogo, pace dei tuoi sensi.

- Paulo Coelho -  
da: "Sono come il fiume che scorre"





Buona giornata a tutti. :-)



lunedì 11 maggio 2015

Il sole e la nuvola (1962) - Gianni Rodari

Il sole viaggiava in cielo, allegro e glorioso nel suo carro di fuoco, gettando i suoi raggi in tutte le direzioni, con grande rabbia di una nuvola di umore temporalesca, che borbottava: “Sciupone, mano bucata, butta via, butta via i tuoi raggi, vedrai quanti te ne rimangono!”.
Nelle vigne ogni acino d’uva che maturava sui tralci rubava un raggio al minuto, o anche due; e non c’era filo d’erba, o ragno, o fiore, o goccia d’acqua che non si prendesse la sua parte. 
“Lascia, lascia che tutti ti derubino: vedrai come ti ringrazieranno, quando non avrai più niente da farti rubare!”. 
Il sole continuava allegramente il suo viaggio, regalando raggi a milioni, a miliardi, senza contarli.
Solo al tramonto contò i raggi che gli rimanevano: e guarda un po’, non gliene mancava nemmeno uno. 
La nuvola, per la sorpresa, si sciolse in grandine, il sole si tuffò allegramente in mare. 

- Gianni Rodari - 
da: "Favole al telefono", Gianni Rodari



Anche quando il cielo è coperto,
il sole non è scomparso.
È ancora lì
dall’altra parte delle nuvole.

- Eckhart Tolle - 



Calma ragazzi! 
La terra è stanca di gente che corre. 
Beve di corsa una Coca Cola e butta la lattina. 
Sgranocchia patatine e lascia il sacchetto sulla spiaggia. 
Infila la discoteca. E poi salta in auto così, senza pensare. 
La terra è stanca di gente che corre pensando di arrivare da qualche parte e non arriva mai a niente. 
Di gente che vola via per non vedere, per non accorgersi. 
Oggi ci vuole coraggio a fermarsi.



Siamo tutti sulla stessa barca, Signore.
Ti assicuro che a volte sento 
i miei compagni di viaggio,
che mi urtano da tutte le parti 
e mi schiacciano i piedi.
Ma, siamo tutti sulla stessa barca. 
Signore, aiutami a non lasciarmi andare.
Fa’ che io prenda la mia parte di fatica 
e condivida la gioia di andare avanti con tutti.
Ricordati di quelli che sono là in fondo 
e che non hanno più forza.
Dobbiamo arrivare insieme, se no, che gusto c’è?
Ci sarebbe più largo, ma non ci sarebbe più festa!




 Buona giornata a tutti. :-)





mercoledì 28 gennaio 2015

La Terra Capricciosa - Maria Maddalena Covassi -

Un giorno la Terra incrociò le braccia, chiamò il Sole e gli disse:
“Ne ho abbastanza di girarti intorno… sono stanca voglio fermarmi un po’ a riposare!”
“Sei impazzita per caso?!” – gli rispose il Sole lanciandole uno sguardo infuocato.
“Se ti fermi che cosa accadrà?!!”.
“Parli bene tu! Seduto sul tuo trono dorato. Ho deciso di fermarmi e lo farò!”.
Così dicendo, prese un lembo di prato, tirò la soffice coperta fin sotto il mento per coprirsi bene e si addormentò.
Gli animali furono i primi ad accorgersi che qualcosa non andava!!!
L’orso che aveva dormito saporitamente tutto l’inverno si stava preparando ad uscire dalla sua tana.
Mise fuori il suo grosso muso, annusò l’aria e disse:
“Fa ancora freddo ….brrrr, la primavera dovrebbe essere già qui! Pazienza mi rimetterò a dormire”.
La lucertola e la vipera, avevano passato l’estate distese sui sassi a prendere il sole.
Ora aspettavano che l’aria rinfrescasse per andare in letargo, ma faceva sempre così caldo, che rischiavano davvero di bruciarsi la pelle.
“Che cosa strana!”- dicevano gli uomini che vivevano sulla parte della Terra dove il Sole non tramontava mai.
“La notte non arriva, come faremo a dormire??”
E così continuavano a lavorare, anche se erano molto stanchi.
“Ma dov’è finito il Sole?”- si domandavano gli uomini che abitavano dall’altra parte della terra:
“Con questo buio non possiamo lavorare, che cosa daremo da mangiare ai nostri figli?”
Anche le piante se la passavano male: i fiori non facevano in tempo ad aprire la corolla e subito appassivano bruciati dal sole.
Senza luce, gli alberi lasciavano cadere le foglie e l’erba dei prati non cresceva.
Tutti gli abitanti della terra alzavano gli occhi al cielo.
C’era chi chiamava la luna e le stelle, altri invocavano il Sole.
Intanto, il Sole diventava sempre più rosso di rabbia, sembrava dovesse scoppiare da un momento all’altro:
“Così non si può andare avanti!!” – diceva – “la Terra si sta distruggendo e neanche se ne accorge, bisogna che trovi subito un rimedio!! Chiamerò gli altri pianeti e insieme troveremo una soluzione”.
E così fece: chiamò Giove, Marte, Venere, Saturno, Plutone, Nettuno ed altri ancora.
Tutti risposero alla chiamata del Re dell’universo, perché erano davvero preoccupati per la salute della loro sorella Terra e dei suoi abitanti.
Dopo essersi consultati presero una decisione.
Il pianeta Venere quello più vicino alla terra avrebbe ricevuto l’incarico di svegliarla.
Venere fu felice per questa scelta, che la faceva sentire importante agli occhi dei compagni.
Mise tutte le sue forze per riuscire in questa non facile impresa, si avvicinò il più possibile alla Terra e iniziò a gridare con tutto il fiato che aveva: “Svegliaaaati…….svegliaaaaati ……o moriraiiiii……”.
Ma la terra dormiva profondamente, e a niente valsero i richiami del pianeta.
“Possiamo aiutarvi noi!” – dissero i venti – “se ci alziamo tutti insieme, formiamo una tromba d’aria e con la sua punta le faremo il solletico finchè si sveglierà!”.
Detto questo si misero all’opera. Ma soffiando a destra e a sinistra riuscirono solo a strapparle un sorriso, mentre beatamente la terra continuava a dormire.
“Ci vogliono le maniere forti! Andiamo a svegliare i vulcani!” – dissero i pianeti.
I vulcani muovendosi la fecero tremare così tanto, che finalmente la terra aprì gli occhi, si guardò intorno e… vide che cosa aveva combinato:
“Sono stata proprio una sciocca”- disse rivolgendosi verso il sole e i suoi fratelli pianeti.
“Adesso ho capito!!” A ognuno di noi é affidato un compito e, se non lo svolgiamo, non facciamo del male solo a noi stessi, ma anche agli altri”.
Detto questo si mise in “moto” e…dopo un po’ tutto ritornò com’era prima.

(Maria Maddalena Covassi)



opera d’arte di Bjorn Richter

Quelli che non sentono questo Amore
trascinali come un fiume,
quelli che non bevono l’alba
come una tazza di acqua sorgiva
o non fanno provvista per il tramonto,
quelli che non vogliono cambiare
… lasciateli dormire.

Jalāl al-Dīn Rūmī

opera d’arte di Frits Thaulow


C’è un punto morto nella notte, dove fa più freddo
e il tempo più nero, dove il mondo ha dimenticato
la sera e l’alba non è ancora una promessa.
Un tempo in cui è troppo presto per alzarsi,
ma così tardi per andare a letto.

- Robin Hobb -


L'universo e la non conoscenza

Ci sono cose che noi umani non solo non conosciamo, ma, attraverso la non-conoscenza non siamo in grado di spiegare né tanto meno controllare. Una di queste è nella strana dicotomia riguardante l'Universo: per il 73 % ( circa 3/4 ) è formato di energia ( quella che chiamano "oscura" ), per il 23 % è formato di materia oscura e perl'esiguo 4% di materia ordinaria. Ebbene noi conosciamo a stento quel 4 % noto. Ma la dicotomia a cui mi riferivo è nel fatto che, pur essendo strutturato di una quantità enorme di energia, il nostro Universo ha un'energia (libera) prossima allo zero, cosa che lo fa raffreddare ed espandere. Questo fenomeno si è velocizzato in tempi recenti. E' nell'ignoranza di gran parte delle realtà in cui siamo immersi che l'uomo pontifica su Dio, il cui orizzonte è nell'universo intero. Se ci armassimo di sana modestia invece di mostrare una stupida sicumera, potremmo cominciare ad inchinarci di fronte a tutto questo ed a sentire l'immensità, invece di saturarla di becere ottusità.

- Patrizia Cinquestelle Pellegrino -






Buona giornata a tutti. :-)