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lunedì 16 ottobre 2023

In contatto - Anselm Grün

 Buon Dio, ti ringrazio
per questo nuovo giorno.
Non mi sento ancora del tutto
sveglio per affrontare tutto ciò
che mi sarà richiesto di fare oggi.
Confido però che tu stenda su di me
la tua mano protettrice
e mi dia lo slancio necessario
per il nuovo giorno.
Restami vicino, oggi,
affinchè compia i passi giusti.
Affinchè capisca che cosa mi è d’aiuto oggi
e come posso impegnarmi per la vita.
Aprimi la vita.
Fammi entrare in contatto con la vita,
con me stesso,
ma anche con le persone che incontro.
Togli il velo che talvolta copre
la mia vita, facendomi vegetare.
Voglio vivere da sveglio,
con tutti i sensi.
Voglio gustare la bellezza della vita.
Voglio contribuire a far sì che
per i miei amici oggi sia un giorno
più bello, colorato e allegro.
Benedicimi, perché oggi possa essere
una benedizione per gli altri.

- Anselm Grün - 

Fonte: “Entra in contatto” , Anselm Grün, Ed. Paoline 2005, pagg. 10,11



 La bellezza di cui facciamo l'esperienza nel mondo si trasforma in una traccia lasciata da Dio in questo mondo, perché nonostante tutti i dubbi e l'incredulità della nostra fede possiamo tornare sempre ad avere un'intuizione di Lui e a farne esperienza.  

- Anselm Grün -
da: “Bellezza” Ed. Queriniana



 Attraverso l'amore, la bellezza nascosta viene alla luce. L'amore trasfigura l'altro. O, in altre parole: la persona che amo viene trasfigurata. In lei avviene ciò che è avvenuto in Gesù sul monte Tabor. D'improvviso il suo volto brilla come il sole. Viene in superficie l'essenziale. Si fa visibile la bellezza originaria.  

- Anselm Grün -
da: “Bellezza” Ed. Queriniana



 Se scopro in una persona un po' dell'amore che non si fa schiacciare nemmeno dalla morte, vedo il mistero della bellezza di cui parla Giovanni. 
Non mi rifugio in un mondo di bell'estetismo. 
Guardo la realtà del mio mondo così com'è e vi riconosco ugualmente la gloria di Dio, su cui la violenza e le crudeltà umane non hanno potere. 

- Anselm Grün -
da: “Bellezza” Ed. Queriniana


Buona giornata a tutti. :-)




lunedì 7 giugno 2021

La felicità - Phil Bosmans

                                                         La felicità ha il suo inizio

nel profondo del cuore.
Non è un prodotto
della conoscenza o della tecnica,
ma dipende dall’amare e dall’essere amati,
e da tante altre cose belle
che non costano nulla,
ma rendono la vita interessante
e degna di essere vissuta.
La pace, la gioia e la felicità nel mondo
non germogliano dalla ragione:
sono una conquista del cuore.


- Phil Bosmans -





Si dovrebbe studiare il comportamento degli innamorati, poiché è ricco di insegnamenti. 
Un giovanotto conosce una ragazza, ma questa abita molto lontano ed è costretto a lasciarla. 
Dunque non può più vederla, ma fin dal loro primo incontro lei è nel suo cuore, nella sua anima, è come se fosse presente e costituisce per lui un legame con il mondo della poesia, della bellezza, dell'ispirazione. 
Ebbene, interiormente, questo ragazzo sta facendo un'esperienza della vita spirituale perché un'idea, un pensiero, un'immagine gli bastano, non ha bisogno della presenza fisica per essere felice e ispirato. 
In realtà, l'idea che ci si fa delle cose e degli esseri può essere più potente delle cose e degli esseri stessi. 
Dovete conoscere queste verità e saperle utilizzare per il vostro perfezionamento spirituale.

- Omraam Mikhaël Aïvanhov -




"La cosa strana, con la persona giusta, è che ci sentiamo sempre così bene e in pace, con un largo respiro, con la fronte che era stata così aggrottata e torva per anni, d'un tratto distesa; e non siamo mai stanchi di parlare e di ascoltare. Ci rendiamo conto che mai abbiamo avuto un rapporto simile a questo con nessun essere umano; tutti gli esseri umani ci apparivano dopo un poco così inoffensivi, così' semplici e piccoli; questa persona, mentre cammina accanto a noi col suo passo diverso dal nostro, col suo severo profilo, possiede una infinita facoltà di farci tutto il bene e tutto il male. Eppure noi siamo infinitamente tranquilli..."

- Natalia Ginzburg -






Ogni giorno al tuo risveglio pensa:
Oggi sono fortunato perché
mi sono svegliato
Sono vivo
ho il dono prezioso della vita
Non lo sprecherò.
Userò tutte le mie energie
per migliorare me stesso,
per aprire il mio cuore agli altri,
lavorerò per il loro beneficio.
Avrò solo pensieri gentili verso gli altri
non mi arrabbierò
e non penserò male di nessuno.
Aiuterò gli altri il più possibile
mettendo la mia vita al loro servizio.


- Preghiera Tibetana - 



Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it

mercoledì 19 maggio 2021

Bellezza - Erma Bombeck

È anemica, ha una spalla più bassa dell'altra e si mangia le unghie. 
È la donna più bella che io abbia mai visto. 
Ci ha messo più di sessant'anni a diventare così. Il processo per ottenere quel genere di bellezza non può essere accelerato.
Le rughe sulla faccia se le è guadagnate... una alla volta. 
Quella ostinata all'angolo della bocca, che diventava più profonda a ogni «No». 
Quelle sottili sulla fronte, che fecero la loro misteriosa comparsa quando le nacque il primo figlio. 
Ora ha gli occhi protetti da lenti, ma le zampe di gallina si vedono lo stesso. Gli occhi sono giovani, vivaci, irrequieti. 
Sono occhi maturi, che riflettono la storia di una vita. 
Occhi che hanno luccicato di gioia, che si sono riempiti di lacrime di dolore, che si sono serrati all'improvviso per la rabbia, occhi brucianti per il sonno perduto. 
Ora sono limpidi e penetranti, e ti guardano dritto in faccia.
E quel gonfiore diffuso? I bambini troppo stanchi per camminare che bisognava portare in braccio dalla nonna, i sacchetti della spesa da trasportare dalla macchina alla cucina. Ora viene mantenuto dalla vita sedentaria, dal frigorifero pieno e dalla TV.
Il doppio mento viene con l'uso, ci vogliono anni a perfezionarlo. A volte lo si vede solo di profilo, ma c'è. 
Le donne viziate non hanno il doppio mento.
Lo fanno sparire con creme e massaggi. Questo mento invece c'è sempre stato, a sostenere la testa ciondolante quando vegliava in poltrona, la notte, china a lavorare a maglia, a pregare.
Le gambe sono ancora belle, ma il passo è stanco. 
Sono state le corse per prendere l'autobus, le lunghe ore in piedi quando lavorava ai grandi magazzini, le cadute per insegnare alla figlia ad andare in bicicletta. L'incavo delle ginocchia è viola. 
Le mani? Sono piccole, solcate da vene, hanno tremato, accarezzato, si sono rovinate nell'acqua, con i detersivi, le tinture, le schegge, sono state morsicate, piagate, ma non si può fare a meno di restare colpiti quando ci si accorge che l'anulare si è rimpicciolito portando l'anello nuziale. Ci vuol tempo, e altro, per rimpicciolire un dito.
L'altro giorno ho guardato a lungo, attentamente mia madre, e le ho detto: «Mamma, non ti ho mai visto così bella».

«Mi curo molto», è stata la secca risposta.


- Erma Bombeck -





Sono belle le donne mature,
quelle che accolgono
sui loro visi le tracce lasciate dal tempo.
Donne che non si ostinano
a voler apparire perennemente giovani.
Donne dignitose che si accettano come sono,
che curano se stesse e loro interiorità.
Sembrano preziosi ricami le loro rughe,
che un alito di vento improvviso
ha inciso sul volto sorridente.
Sono ricordi, illusioni, delusioni, gioie, sogni.
Sono libri scritti da antichi monaci amanuensi le loro rughe,
ricche di gioventù che sembra recente,
di amore mai spento,
di fuoco sempre acceso sotto il sottile strato di cenere.
Bello guardare dalla finestra dalla vita
l’ennesimo giorno di sole e di aria fresca
per non dimenticare le antiche primavere.
E’ bello leggere tra le rughe
il sorriso di sempre, l’attimo ormai vissuto,
il ricordo sempre vivo, la passione mai sopita.
Grazie al cuore che non è mai stanco di emozioni,
grazie alla vita che non smette mai di sorprendere.

- Agostino Degas -





Essere giovani vuol dire tenere aperto l'oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro. 

- Bob Dylan - 





Buona giornata a tutti. :-)


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giovedì 21 marzo 2019

Il prato e altre poesie sulla primavera - Antonia Pozzi

Tutto il prato è un traforo
di luci a cento a cento!
Son ranuncoli d'oro,
son viburni d'argento:
son corimbi sospesi
sul velluto dell'erba:
son gli occhietti accesi
dell'estate superba.
E così sembra il prato,
trapunto di colori,
un cielo costellato
che ha per stelle i fiori.

- Antonia Pozzi - 


Vento di primavera

Il vento scendeva
rosso
dall'accesa collina
e diventava verde verde
sul fiume.
Poi diventava viola
giallo e...
sarà sui seminati
un arcobaleno teso.

- Federico Garcia Lorca - 


Interroga la bellezza della terra, 
interroga la bellezza del mare, 
interroga la bellezza dell’aria diffusa e soffusa. 
Interroga la bellezza del cielo, 
interroga l’ordine delle stelle, interroga il sole, che col suo splendore rischiara il giorno; interroga la luna, che col suo chiarore modera le tenebre della notte. Interroga le fiere che si muovono nell’acqua, che camminano sulla terra, che volano nell’aria: anime che si nascondono, corpi che si mostrano; visibile che si fa guidare, invisibile che guida. 
Interrogali! 
Tutti risponderanno: Guardaci: siamo belli! 
La loro bellezza li fa conoscere. 
Questa bellezza mutevole chi l’ha creata, se non la Bellezza Immutabile?

San’Agostino (354-430)




Ho visto la primavera.
E’ verde
come una mela selvatica,
è allegra
come la coda di uno scoiattolo.
Parla
con parole di vento.
Quando credi che pianga
è solo una goccia di pioggia.

- Anonimo -
Poesia finlandese


Buona primavera! :-)







mercoledì 21 febbraio 2018

La bellezza e altre riflessioni- Hans Urs von Balthasar

La nostra parola iniziale si chiama bellezza. 
La bellezza è l’ultima parola che l’intelletto pensante può osare di pronunciare, perché essa non fa altro che incoronare, quale aureola di splendore inafferrabile, il duplice astro del vero e del bene e il loro indissolubile rapporto. 
Essa è la bellezza disinteressata senza la quale il vecchio mondo era incapace di intendersi, ma la quale ha preso congedo in punta di piedi dal moderno mondo degli interessi, per abbandonarlo alla sua cupidità e alla sua tristezza. Essa è la bellezza che non è piú amata e custodita nemmeno dalla religione, ma che, come maschera strappata al suo volto, mette allo scoperto dei tratti che minacciano di riuscire incomprensibili agli uomini. 
Essa è la bellezza alla quale non osiamo piú credere e di cui abbiamo fatto un’apparenza per potercene liberare a cuor leggero. 
Essa è la bellezza infine che esige (come è oggi dimostrato) per lo meno altrettanto coraggio e forza di decisione della verità e della bontà, e la quale non si lascia ostracizzare e separare da queste sue due sorelle senza trascinarle con sé in una vendetta misteriosa. Chi, al suo nome, increspa al sorriso le labbra, giudicandola come il ninnolo esotico di un passato borghese, di costui si può essere sicuri che – segretamente o apertamente – non è piú capace di pregare e, presto, nemmeno di amare. Il secolo XIX si è ancora aggrappato, in un’ebbrezza appassionata, alle vesti della bellezza fuggente, alle cocche svolazzanti del vecchio mondo che si dissolveva (“Elena abbraccia Faust, il corporeo svanisce, la veste e il velo gli rimangono tra le braccia... le vesti di Elena si dissolvono in nubi, circondando Faust, lo sollevano in alto e si dileguano con lui”, Faust II, atto III); il mondo illuminato da Dio diventa apparenza e sogno, romanticismo, presto ormai soltanto musica, ma, dove la nube si dissolve, rimane l’immagine insostenibile dell’angoscia, la nuda materia; poiché però non c’è piú nulla e tuttavia si ha pur bisogno di abbracciar qualcosa, allora si spinge l’uomo del nostro tempo a questo Imene impossibile, che alla fine gli fa venire in uggia qualsiasi forma di amore. 
Ma ciò di cui l’uomo non è piú capace, ciò per cui è diventato impotente, non può piú, proprio perché si sottrae alla sua sottomissione, essere da lui sostenuto. Non resta che negarlo o circondarlo di un silenzio di morte.
In un mondo senza bellezza – anche se gli uomini non riescono a fare a meno di questa parola e l’hanno continuamente sulle labbra, equivocandone il senso –, in un mondo che non ne è forse privo, ma che non è piú in grado di vederla, di fare i conti con essa, anche il bene ha perduto la sua forza di attrazione, l’evidenza del suo dover-essere-adempiuto; e l’uomo resta perplesso di fronte ad esso e si chiede perché non deve piuttosto preferire il male. Anche questo costituisce infatti una possibilità, persino molto piú eccitante. Perché non scandagliare gli abissi satanici? In un mondo che non si crede piú capace di affermare il bello, gli argomenti in favore della verità hanno esaurito la loro forza di conclusione logica: i sillogismi cioè ruotano secondo il ritmo prefissato, come delle macchine rotative o dei calcolatori elettronici che devono sputare un determinato numero di dati al minuto, ma il processo che porta alla conclusione è un meccanismo che non inchioda piú nessuno e la stessa conclusione non conclude piú.
E se è cosí dei trascendentali, solo perché uno di essi è stato trascurato, che ne sarà dell’essere stesso? Se Tommaso poteva contrassegnare l’essere come “una certa luce” per l’ente, questa luce non si spegnerà là dove si è disimparato il linguaggio della luce stessa e non si lascia piú che il mistero dell’essere esprima se stesso? Ciò che avanza è solo una porzione di esistenza che per quanto, come spirito, pretenda attribuirsi anche una certa libertà, rimane tuttavia completamente oscura e incomprensibile a se stessa. 
La testimonianza dell’essere diventa incredibile per colui il quale non riesce piú a cogliere il bello.

- Hans Uns von Balthasar - 
da: "Gloria", Jaca Book, Milano, 1985, vol. I, pagg. 10-12




Dio ci sorride sempre

Quando, per giorni e settimane, la mamma parla e sorride al suo figlio neonato, arriva il giorno in cui il bambino risponde alla madre con il primo sorriso. Questo giorno dovrebbe essere festeggiato come un salto di qualità della relazione tra il figlio e la madre. Questo è ciò che Dio fa con l'uomo, con noi. È sempre lui che prende l'iniziativa e ci sorride nel suo amore. Dio non si stanca se noi rimaniamo a lungo indifferenti, ma forse un giorno, toccati dalla sua grazia, rispondiamo anche noi con il primo sorriso. Così la gioia di Dio si compie.

- Hans Urs von Balthasar -


Lasciarsi catturare da Dio

Dio è pericoloso, è un fuoco divoratore. Ascolta l'avvertimento che ti dà lui stesso: "Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volta indietro, è adatto per il Regno di Dio"... Sta attento, egli nasconde il suo gioco, inizia con un piccolo amore, una piccola fiamma prima che tu abbia potuto capire come dovresti, ti tiene interamente in pugno e sei catturato. E tuttavia, vale la pena lasciarsi "catturare" da Dio, per lanciarsi in questa meravigliosa avventura, privi delle certezze umane, ma sorretti e guidati dallo Spirito Santo.
rapporto con Dio.

- Hans Urs von Balthasar -






lunedì 17 luglio 2017

Lettera a Natalija Dmitrievna Fonvizina, 1854 - Fëdor Dostoevskij

Di me le dirò che sono figlio del mio secolo, figlio della miscredenza e del dubbio, e non solo fino ad oggi, ma tale resterò (lo so con certezza) fino alla tomba. 

Quali terribili sofferenze mi è costata – e mi costa tuttora – questa sete di credere, che tanto più fortemente si fa sentire nella mia anima quando più forti mi appaiono gli argomenti ad essa contrari! 
Ciononostante Iddio mi manda talora degl’istanti in cui mi sento perfettamente sereno; in quegli istanti io scopro di amare e di essere amato dagli altri, e appunto in quegl’istanti io ho concepito un simbolo della fede, un Credo, in cui tutto per me è chiaro e santo. 
Questo Credo è molto semplice, e suona così: credere che non c’è nulla di più bello, di più profondo, più simpatico, più ragionevole, più virile e più perfetto di Cristo; anzi non soltanto non c’è, ma addirittura, con geloso amore, mi dico che non ci può essere. 
Non solo, ma arrivo a dire che se qualcuno mi dimostrasse che Cristo è fuori dalla verità e se fosse effettivamente vero che la verità non è in Cristo, ebbene io preferirei restare con Cristo piuttosto che con la verità.
Direi che la mia fede è tutta qui. Sto con Cristo anche se mi fosse dimostrato che il cristianesimo è tutto una favoletta. 

L’incontro con Cristo tramite il Vangelo è determinante e definitivo, per attrazione immediata verso la Persona che Cristo è.”


- Fëdor Dostoevskij - 
dalla lettera a Natalija Dimitrievna Fonvizina, 1854, in Lettere sulla creatività, traduzione di Gianlorenzo Pacini, ed. Feltrinelli, 1994, p. 51





L’umanità può vivere senza la scienza, può vivere senza pane, ma soltanto senza la bellezza non potrebbe più vivere, perché non ci sarebbe più niente da fare al mondo! … 
La scienza stessa non resisterebbe un minuto senza la bellezza.


- Fëdor Dostoevskij -





“Un giorno tu ti sveglierai 
e vedrai una bella giornata. 
Ci sarà il sole, e tutto sarà nuovo, cambiato, limpido.
Quello che prima ti sembrava impossibile 
diventerà semplice, normale. 
Non ci credi? 
Io sono sicuro. E presto. 
Anche domani.”

- Fëdor Dostoevskij - 




Buona giornata a tutti. :-)



mercoledì 21 giugno 2017

Sere d'estate - Artur Rimbaud

Nelle azzurre sere d'estate, andrò per i sentieri,
punzecchiato dal grano, a pestar l'erba tenera:
trasognato sentirò la frescura sotto i piedi
e lascerò che il vento mi bagni il capo nudo.
Io non parlerò, non penserò più a nulla:
ma l'amore infinito mi salirà nell'anima,
e me ne andrò lontano, molto lontano come uno zingaro,
nella Natura, lieto come con una donna.

- Arthur Rimbaud, “Sensazione” (1870)



Jean Nicolas Arthur Rimbaud 
(Charleville20 ottobre 1854 – Marsiglia10 novembre 1891
poeta francese


La Bellezza è l'unica cosa 
contro cui la forza del tempo sia vana. 
Le filosofie si disgregano come la sabbia, 
le credenze si succedono l'una sull'altra,
ma ciò che è bello 
è una gioia per tutte le stagioni, 
ed un possesso per tutta l'eternità.