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giovedì 14 novembre 2024

Le beatitudini - Primo Mazzolari

 ...oggi leggo le beatitudini... leggo, non predico. 
Le beatitudini non si predicano: non sono per gli altri. 
Nessuno può darle a parole. 
Se le predico, tutti notano che io ne sono fuori. 
Cristo no, lui solo parla dal di dentro di ogni beatitudine: lui povero, mite, pacifico, misericordioso, lui il percosso, il morente... 
Che non si possano predicare l'ho capito bene in un lontano Ognissanti, quando mi fu imposto dietro minaccia: Tu prete oggi non predicherai... E quel giorno il prete ha letto soltanto: ma nel leggere egli piangeva e gli altri piangevano. 
Le parole che hanno la virtù di far piangere, o di gioia o di vergogna, non si predicano...

- don Primo Mazzolari -



"Uomini non ci si improvvisa, e nella lotta politica italiana ciò che più dolorosamente sorprende è appunto la mancanza dell'uomo; non dell'uomo grande, di cui non vogliamo neanche sentir parlare, ma dell'uomo reale, col suo modesto, insostituibile corredo di qualità morali [...]"





Beatitudini per il nostro tempo

Beati quelli che sanno ridere di se stessi:
non finiranno mai di divertirsi.
Beati quelli che sanno distinguere un ciottolo da una montagna:
eviteranno tanti fastidi.
Beati quelli che sanno ascoltare e tacere:
impareranno molte cose nuove.
Beati quelli che sono attenti alle richieste degli altri:
saranno dispensatori di gioia.
Beati sarete voi se saprete guardare con attenzione 
le piccole cose e serenamente quelle importanti:
andrete lontano nella vita.
Beati voi se saprete apprezzare un sorriso 
e dimenticare uno sgarbo:
il vostro cammino sarà sempre pieno di sole.
Beati voi se saprete interpretare con benevolenza 
gli atteggiamenti degli altri anche contro le apparenze:
sarete giudicati ingenui ma questo è il prezzo dell'amore.
Beati quelli che pensano prima di agire e pregano 
prima di pensare: eviteranno tante stupidaggini.
Beati soprattutto voi che sapete riconoscere il Signore 
in tutti coloro che incontrate:
avete trovato la vera luce e la vera pace.


Buona giornata a tutti. :-)



venerdì 8 novembre 2024

Riflessioni sulla pace - don Primo Mazzolari, San Giovanni Paolo II, Thomas Merton

 La Pace a tutti i costi – don Primo Mazzolari

Ci siamo accorti che non basta essere custodi della pace e neanche uomini di pace nel nostro intimo, se lasciamo che altri ne siano i soli testimoni. 
Come cristiani dobbiamo essere in prima linea nello sforzo comune verso la pace. Davanti per vocazione non per paura. 
Quando fa buio la lampada non la si mette sotto la tavola. 
Opponendo guerra a guerra, violenza a violenza non si fa' che moltiplicare le rovine. Invece di uno saremo in due a buttar giù, non importa se per ragioni o con animi opposti. 

Perché non ammazzo chi non è d'accordo con me, non vuol dire che io sia d'accordo con lui. 
Non l'ammazzo perché sono certo che la mia verità ha tanta verità da superare l'errore dell'altro.
La verità non ha bisogno della mia violenza per vincere.
Il cristiano è contro ogni male, non fino alla morte del malvagio, ma fino alla propria morte, dato che non c'è amore più grande che quello di mettere la propria vita a servizio del bene del fratello perduto.
Vince chi si lascia uccidere, non chi uccide. La storia della nostra redenzione si apre con la strage degli Innocenti e si chiude con il Calvario. 
Un cristiano deve fare la pace anche quando venissero meno le ragioni della pace. 

Al pari della fede, della speranza e della carità, la pace è vera beatitudine, quando non c'è tornaconto o interesse o convenienza, vale a dire quando incomincia a sembrare follia davanti al buon senso della gente ragionevole. 
Tutti si battono e si sputano addosso e aizzano gli uomini, i tuoi figli, gli uni contro gli altri.
Tutti si armano pieni di superbia.
Tutti fanno come se la pace e la guerra fossero in loro potere.

- don Primo Mazzolari - 
Fonte: Tu non uccidere, 1955


La pace esige il lavoro più eroico e il sacrificio più difficile. 
Richiede maggiore eroismo della guerra. 
Esige una maggiore fedeltà alla verità e una purezza molto più grande della propria coscienza.

- Padre Thomas Merton - 



 Dio dei nostri Padri,
grande e misericordioso,
Signore della pace e della vita,
Padre di tutti.
Tu hai progetti di pace e non di afflizione,
condanni le guerre
e abbatti l' orgoglio dei violenti.
Tu hai inviato il tuo Figlio Gesù
ad annunziare la pace ai vicini e ai lontani,
a riunire gli uomini di ogni razza e di ogni stirpe
in una sola famiglia.
Ascolta il grido unanime dei tuoi figli,
supplica accorata di tutta l'umanità:
mai più la guerra, spirale di lutti e di violenza;
minaccia per le tue creature
in cielo, in terra e in mare.
In comunione con Maria, la Madre di Gesù,
ancora ti supplichiamo:
parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli,
ferma la logica della ritorsione e della vendetta,
suggerisci con il tuo Spirito soluzioni nuove,
gesti generosi ed onorevoli,
spazi di dialogo e di paziente attesa
più fecondi delle affrettate scadenze della guerra.
Concedi al nostro tempo giorni di pace.
Mai più la guerra.






Buona giornata a tutti. :-)



giovedì 6 giugno 2024

Non a destra, non a sinistra, non al centro, ma in alto – don Primo Mazzolari

Direte che non c’è un alto in politica e che, se mai, vale quanto la destra, la sinistra, il centro. Nominalismo mistico in luogo di un nominalismo politico: elemento di confusione non di soluzione.

E’ vero che una nuova strada non cambia nulla se l’uomo non si muove con qualche cosa di nuovo, e che un paese può andare verso qualsiasi punto cardinale e rimanere qual è. Ma se gli italiani fossero d’accordo su questo fatto, la fiducia, della tonomastica parlamentare sarebbe felicemente superata.

Fa comodo ai neghittosi credersi arrivati per il solo fatto di muoversi da destra invece che da sinistra. Saper la strada o aver imbroccato la strada giusta non vuoi dire camminarla bene o aver raggiunto la méta.

Il fariseismo rivive in tanti modi e temo che questo sia uno dei più attuali.

La giustizia è a sinistra, la libertà al centro, la ragione a destra. E nessuno chiede più niente a se stesso e incolpa gli altri di tutto ciò che manca, attribuendosi la paternità di ogni cosa buona.

Non dico che siano sbagliate le strade che partono da destra, da sinistra o dal centro: dico solo che non conducono, perché sono state cancellate come strade e scambiate per punti d’arrivo e di possesso.

La sinistra è la giustizia - la destra è la ragione - il centro libertà. E siamo così sicuri delle nostre equazioni, che nessuno s’accorge che c’è gente che scrive con la sinistra e mangia con la destra: che in piazza fa il sinistro e in affari si comporta come un destro: che l’egoismo di sinistra è altrettanto lurido di quello di centro, per cui, destra, sinistra e centro possono divenire tre maniere di «fregare» allo stesso modo il Paese, la Giustizia, la Libertà, la Pace.

L’alto cosa sarebbe allora?

Una destra pulita, una sinistra pulita, un centro pulito, in virtù di uno sforzo di elevazione e di purificazione personale che non ha nulla a vedere con la tessera.

Come ieri per la salvezza non contava il circonciso né l’incirconciso, così oggi non conta l’uomo di destra né l’uomo di sinistra, ma solo la nuova creatura: la quale lentamente e faticosamente sale una strada segnata dalle impronte di Colui, che arri­vato in alto, si è lasciato inchiodare sulla Croce a braccia spalancate per dar la sua mano forata a tutti gli uomini e costruire il vero arco della Pace.

(don Primo Mazzolari)
Fonte: “Adesso” Anno 1° n. 3 Martedì 15 febbraio 1949

Il Giudizio Universale - Ercole Ramazzani - 1507


La linea retta è fatta di milioni di piccoli punti uniti uno all'altro.
Anche la vita è fatta di milioni di secondi e di minuti uniti uno all'altro.
Disponi bene ogni singolo punto e la linea sarà retta.
Vivi con perfezione ogni minuto della vita e questa sarà santa. 
Il cammino della speranza è lastricato di piccoli atti di speranza. 
Vivendo in essa ogni minuto, puoi far sì che la speranza diventi una vita.

 - F.X. Nguyen Van Thuan -



Buona giornata a tutti :-)








giovedì 11 aprile 2024

Amore - don Primo Mazzolari

                                                                Amore in ogni parola
che si spegne sul mio labbro;

amore in ogni lacrima solitaria
sparsa nella disperazione impotente
di esistere singolarmente;

amore in ogni desiderio che fugge veloce
verso l'impossibile;

amore in ogni sguardo di bimbo
spensierato e libero;

amore in ogni amarezza che inonda
la mia gola e la mia vita,
arsa dal peso di essere me stesso;

amore in ogni paura di non essere
ciò che vuole l'Altissimo;

amore nella vanità di ogni sforzo sincero;

amore nella dolcezza e nei ricordi
della fanciullezza passata;

amore nella sera grigia
di questo qualsiasi giorno.

Ma al di sopra, e al di dentro
di questo amore voglio la pace
che supera ogni senso.


(don Primo Mazzolari)


Il seme e la spiga

La speranza vede la spiga quando i miei occhi di carne non vedono che il seme che marcisce.


- Primo Mazzolari -



Preghiera per la sera

Eterno Padre, io vi offro oggi tutte le virtù, gli atti,
gli affetti del Cuore del vostro caro Gesù.
Accettateli per me e per i suoi meriti;
concedetemi quelle grazie che Gesù vi domanda per me.
Con questi meriti io vi ringrazio di tante misericordie usatemi.
Con questi soddisfo quello che vi debbo per i miei peccati.
Per questi spero ogni grazia da voi, il perdono,
la perseveranza, il paradiso, 
e sopra tutto il sommo dono del vostro puro amore.
Vedo già che sono io che a tutto pongo impedimento,
ma a ciò ancora voi rimediate.
Io vi prego per amore di Gesù Cristo il quale ha promesso:
Si quid petieritis Patrem in nomine meo, dabit vobis.
Dunque non me lo potete negare. 
Signore, io non voglio che amarvi, 
che donarmi a voi intieramente,
e non vedermi più ingrato come sono stato sinora.
Guardatemi ed esauditemi; 
fate che oggi sia il giorno ch'io tutto mi converta a voi,
per non lasciare mai più d'amarvi.
V'amo, mio Dio, v'amo, bontà infinita; 
v'amo, mio amore, mio paradiso, mio bene, mia vita, mio tutto.
Gesù mio, tutto mio; voi mi volete, io vi voglio.

Sant’Alfonso Maria de’ Liguori


Buona giornata a tutti :-)


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venerdì 2 febbraio 2024

Cristo, oggi sono in cerca di pane - don Primo Mazzolari

Cristo, oggi sono in cerca di pane,
il mio pane quotidiano,
quello che serve per la fame di oggi,
per passare di là oggi,
per avere forza di remare sotto la tempesta di oggi.
Il pane che non ha profumo se non di sudore,
il pane che non ha gusto, se non di vita,
il pane che fa stare in piedi,
che serve a camminare,
a remare, a vangare,
a combattere con la fede,
a morire in pace.
Oggi non so come leggo il Vangelo,
se in ginocchio o in piedi,
se adorando o imprecando,
se con disperazione o con fede…
Il Vangelo sta contro di me, contro tutti.
Poiché “in principio era la Parola”
e la parola è il pane quotidiano
per ogni uomo che viene al mondo.     

(Don Primo Mazzolari - Impegno con Cristo)



Levatevi, non temere. Una fedeltà intelligente, delicata e senza compromessi all’integrità del messaggio evangelico, una perfetta purezza di cuore e un assoluto distacco dalle grandezze carnali: ecco il nostro viatico. Con questo animo il cristiano può consentire a perdersi e a tutto perdere, sicuro di guadagnare tutto.

Don Primo Mazzolari- da Il Samaritano



Preghiera per la notte

In quest’ora, o Signore, in cui il giorno ha termine e la notte incomincia, a te eleviamo un inno di grazie implorando il tuo aiuto. 
Salga esso profondo dal cuore, ove l’amor nostro purificato ti cerchi e la nostra mente disciplinata ti adori.
Il giorno è tuo, la notte è tua, Signore!
Come male abbiamo usato di questo tuo dono anche oggi! 
Con le ombre che tornano, tornano i ricordi amari, 
e le nostre colpe ci stanno dinanzi.
Non raccolti in te, abbiamo lavorato senza sentire la nobiltà cristiana del nostro lavoro, abbiamo lasciato andare il nostro spirito nella dissipazione, nell’insincerità, nella mormorazione.
Così la giornata ci è passata in poco amore verso di te 
e in poca carità verso il prossimo.
Perdona, o Signore, ancora una volta, perdona, 
e raccoglici tutti nella tua misericordia!
La tua benedizione, che discende con le ombre della sera, 
trovi i nostri cuori ben disposti, confermi le nostre disposizioni, 
ci renda più fedeli alle promesse del battesimo, 
e ci restituisca domani più buoni alla famiglia, 
al lavoro, alla vita nostra di ogni giorno e di ogni ora.
Vergine Santa, madre nostra Maria, 
alla tua intercessione noi ci raccomandiamo. 
Valga essa, congiunta a quella dei nostri Santi protettori 
e dei Santi tutti di cui tu sei Regina, 
valga a meritarci le benedizioni di Dio e il riposo all’ombra delle sue ali.
Scenda abbondante la celeste benedizione su noi, 
sulle nostre case, sulla nostra parrocchia, su tutti gli uomini.
Scenda dolce e serena agli infermi, luce agli erranti, 
pace per coloro che soffrono, giustizia per i poveri e per gli oppressi.
Scenda in modo speciale ai nostri morti. 
Siano essi nella tua pace, o Dio. 
Le loro preghiere ci aiutino a santificare nell’amore e nel lavoro i nostri giorni, 
e il loro ricordo, coltivato con pietà, 
ci richiami sempre al pensiero che la terra è un luogo d’esilio, 
che la nostra vera patria è nel cielo dove ci aspetti 
e dove regni con Cristo e con lo Spirito Santo per tutti i secoli. Amen. 

                                                   - don Primo Mazzolari  -



Buona giornata a tutti :-)


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lunedì 8 gennaio 2024

I fanciulli – don Primo Mazzolari

 Nel descrivere l'ingresso di Cristo in Gerusalemme, nessuno dei quattro evangelisti fa posto ai fanciulli. Parlano soltanto dei "di­scepoli", del "popolo", della "moltitudine". Invece, la liturgia, nei canti processionali e nelle preghiere, li mette davanti. I fanciulli danno "decoro" e "voce" ai canti dell'accoglienza: distendono sulle strade, per dove passa il Signore, i loro manti: portano in ma­no rami d'ulivo. L'anima, e forse anche l'iniziativa, dello sponta­neo e confidenziale trionfo, che fa da prologo alla grande settima­na del Signore, la dobbiamo a loro.

La gente seria, se non è comandata o in rivolta, non dà dimostra­zioni di giubilo disinteressato e pericoloso. Ha una sua compo­stezza, un suo decoro, da tutelare.
Vedete che neanche in chiesa si accomuna al canto e alla preghiera.
Lo spirito liturgico urta con­tro questa ostentazione di superiorità, che, per paura d'impegnar­si, diventa subito assenza.

Ci vuole sempre un fanciullo che incominci, o qualcuno che lo è diventato per grazia.
La Maddalena, in casa di Simone il leb­broso, ha fatto una cosa buona, tanto buona che dovunque sarà predicato il Vangelo sarà raccontato anche ciò ch'ella ha fatto quel giorno.
Anche i fanciulli ebrei hanno fatto una cosa buona: anche se hanno danneggiato qualche ulivo o sciupato qualche mantello.
Ci hanno messo tanta spontanea bontà, che perfino Gesù, così schivo di popolarità, finisce per accogliere, sorridendo, l'omaggio. "Se non diventerete come uno di questi piccoli - aveva detto un giorno - non entrerete nel Regno dei Cieli".
Come ama i fanciulli il Signore!
Perché non calcolano, perché non hanno false paure, perché non prendono misura sulle nostre umane prudenze. Il lo­ro osanna è veramente pio, la loro devozione è veramente uno slancio acceso del cuore capace di tutti gli impegni. Il bieco fari­seo e il grasso sadduceo avranno guardato con torvo disprezzo l'insignificante rivoluzione, fatta con rami d'ulivo e canti di fan­ciulli: ma il cuore del Signore ne trema ancora di commozione e di consolazione.

- don Primo Mazzolari -

Foto by Pierpaolo Lo Monaco - Indonesia 2010

  La verità ha le sue ore, le conosce e sa attendere: a differenza di qualche suo impaziente paladino.

 (Don  Primo Mazzolari- Mazzolari: se tu resti con noi : pensieri, moniti, orientamenti per l'oggi e per il tempo che verrà, a cura di Arturo Chiodi, Paoline, 2000)


In cerca di pane

Cristo, oggi sono in cerca di pane,
 il mio pane quotidiano,
quello che serve per la fame di oggi,
per passare di là oggi,
per avere la forza di remare
sotto la tempesta di oggi.

Il pane che non ha profumo se non di sudore,
il pane che non ha gusto, se non di vita,
il pane che fa stare in piedi,
che serve a camminare,
a remare, a vangare,
a combattere con fede, a morire in pace.
..."in principio era la Parola"
e la parola è il pane quotidiano
per ogni uomo che viene al mondo.

- don Primo Mazzolari - 


Buona giornata a tutti :-)


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martedì 19 dicembre 2023

Hanno sloggiato Gesù - Chiara Lubich

S'avvicina Natale e le vie della città s'ammantano di luci.

Una fila interminabile di negozi, una ricchezza senza fine, ma esorbitante. A sinistra della nostra macchina ecco una serie di vetrine che si fanno notare. Al di là del vetro nevica graziosamente: illusione ottica. Poi bambini e bambine su slitte trainate da renne e animaletti waltdisneyani. E ancora slitte e babbo-Natale e cerbiatti, porcellini, lepri, rane burattine e nani rossi. Tutto si muove con garbo.
Ah! Ecco gli angioletti... Macché! Sono fatine, inventate di recente, quali addobbi al paesaggio bianco.
Un bambino coi genitori si leva sulle punte dei piedini e osserva, ammaliato.
Ma nel mio cuore l'incredulità e poi quasi la ribellione: questo mondo ricco si è "accalappiato" il Natale e tutto il suo contorno, e ha sloggiato Gesù!
Ama del Natale la poesia, l'ambiente, l'amicizia che suscita, i regali che suggerisce, le luci, le stelle, i canti.
Punta sul Natale per il guadagno migliore dell'anno.
Ma a Gesù non pensa.
"Venne fra i suoi e non lo ricevettero..."
"Non c'era posto per lui nell'albergo"... nemmeno a Natale.

Stanotte non ho dormito. Questo pensiero mi ha tenuta sveglia.
Se rinascessi farei tante cose. Se non avessi fondato l'Opera di Maria, ne fonderei una che serve i Natali degli uomini sulla terra. Stamperei le più belle cartoline del mondo. Sfornerei statue e statuette coll'arte più pregiata. Inciderei poesie, canzoni passate e presenti, illustrerei libri per piccoli e adulti su questo "mistero d'amore", stenderei canovacci per rappresentazioni e film.
Non so quel che farei...
Oggi ringrazio la Chiesa che ha salvato le immagini.
Quando sono stata, venticinque anni fa, in una terra in cui dominava l'ateismo, un sacerdote scolpiva statue d'angeli per ricordare il Cielo alla gente. Oggi lo capisco di più. Lo esige l'ateismo pratico che ora invade il mondo dappertutto.
Certo che questo tenersi il Natale e bandire invece il Neonato è qualche cosa che addolora.
Che almeno in tutte le nostre case si gridi Chi è nato, facendoGli festa come non mai.

- Chiara Lubich -  

Olio su tela, 228x160 cm
Basilica di San Marco (sagrestia dei Canonici)

 La strada del presepio

Se il mondo vorrà avere ancora uomini liberi,
se vorrà avere uomini giusti,
se vorrà avere uomini che sentono la fraternità,
bisogna che noi non dimentichiamo la strada del presepio!
Esso infatti è la scuola dove l'alunno anche più superficiale
può imparare i grandi insegnamenti del Natale:
il gusto delle cose semplici e pulite, il silenzio, la pace, l'amore.
Il presepio: un punto luminoso dove tutto converge, dove c'è il Bambino,
capace solo lui di lavare la faccia della terra e farla girare dalla parte giusta!

- Primo Mazzolari -

La nevicata“ è un dipinto autografo di Francisco Goya realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1786, misura 275 x 293 cm. ed è custodito a a Madrid nel Museo del Prado

Qualcosa non funziona nell'albero di Natale

Ti abbiamo preparato un albergo,
per abitare la terra.
Ti abbiamo preparato un tempio
e Tu vuoi le strade,
le nostre strade,
per incontrare l'uomo.
Ti abbiamo preparato un altare
e Tu preferisci il cuore,
il nostro cuore
per essere intimo a noi.
Avevamo pensato ad un calice d'oro
e Tu cercavi un bicchiere,
quelli della nostra cucina,
per festeggiare l'incontro.
Oro, luci, regali, palchi, palazzi, chiese,
allegria, musica, champagne,
vestiti firmati, pellicce…
per festeggiare il tuo arrivo!
E tu eri a frugare nel cassonetto,
e tu eri riverso per strada…
Abbiamo mancato l'appuntamento con Te,
venuto ad incontrare noi.

- Giuseppe Impastato S.I. -

Julio Reyes "Dal focolare tranquillo" (Am Stillen Herd) 1894 di Maximilian Schaefer
(1851-1916) pittore tedesco.

Buona giornata a tutti :-)