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martedì 25 gennaio 2022

Fatelo oggi - Robert Reasoner

Quando ero sovrintendente delle scuole di Pablo Alto, in California, Polly Tyner, presidente del nostro consiglio di amministrazione, scrisse una lettera che fu pubblicata sul Palo Alto Times. 
Il figlio di Polly, Jim, aveva grandi difficoltà a scuola. 
Era inserito nella categoria degli handicap educativi e richiedeva moltissima pazienza da parte dei genitori e degli insegnanti. Ma Jim era un ragazzo felice con un grande sorriso che illuminava la stanza. 
I suoi genitori riconobbero le sue difficoltà nell'istruzione, ma cercarono sempre di aiutarlo a vedere i propri punti di forza perché potesse camminare a testa alta. Poco dopo aver portato a termine la scuola superiore, Jim fu ucciso in un incidente motociclistico. 
Dopo la sua morte, sua madre inviò al quotidiano questa lettera. 
"Oggi abbiamo seppellito nostro figlio, ventenne. E' rimasto ucciso sul colpo in un incidente motociclistico venerdì sera. Come vorrei aver saputo quando gli ho parlato l'ultima volta che sarebbe stata davvero l'ultima. Se soltanto l'avessi saputo gli avrei detto: "Jim, ti voglio bene e sono tanto orgogliosa di te." Avrei passato un po' di tempo a enumerare le tante benedizioni che ha portato alla vita dei molti che gli hanno voluto bene. Avrei passato un po' di tempo a lodare il suo bellissimo sorriso, il suono della sua risata, il suo autentico amore per la gente. Se si mettono sulla bilancia tutte le caratteristiche positive e si cerca di porre sull'altro piatto tutti i tratti irritanti, come la radio sempre troppo alta, il taglio di capelli che non ci piaceva, i calzini sporchi sotto il letto, le irritazioni non sono poi molto pesanti. Non avrò un'altra possibilità di dire a mio figlio tutto ciò che avrei voluto fargli ascoltare, ma voi, genitori, avete questa possibilità. Dite ai vostri ragazzi ciò che vorreste far loro ascoltare, se sapeste che sarà la vostra ultima conversazione. L'ultima volta che ho parlato con Jim era il giorno in cui è morto. 
Mi telefonato per dirmi: "Ciao, mamma! Ho chiamato solo per dirti che ti voglio bene! Devo andare al lavoro. Ciao." 
Mi ha lasciato qualcosa di cui farò tesoro per sempre. Se nella morte di Jim vi è uno scopo, forse è quello di indurre gli altri ad apprezzare di più la vita e di indurre la gente, specialmente le famiglie, a passare un po' di tempo a dire agli altri quanto ci stanno a cuore. 
Potreste non avere un'altra possibilità. Fatelo oggi! 

- Robert Reasoner -
da "Brodo Caldo per l'anima"


Nelle nostre preghiere troppo spesso divaghiamo, evitiamo i discorsi più impegnativi, non poniamo le questioni serie, stiamo accuratamente lontani dal nostro punto dolente, scansiamo i problemi scomodi.
Riempiamo le nostre orazioni di banalità devozionali.
Dicendo a Maria “prega per noi”, la autorizziamo, sì, a trattare i nostri interessi, ma anche ad affrontare i nostri mali segreti, a scoprire le magagne che teniamo nascoste, a formulare le diagnosi più impietose.
Nella preghiera ci affidiamo a Maria perché ci presenti a Dio nella nostra miseria e nudità, spogliati delle apparenze.

- Fraternità Francescana Secolare - 



"Quando mi avvertiranno che alla fine del mondo non manca che un solo anno, non rinuncerò ad amare mia moglie, ad avere con lei un altro bambino, a fare scoprire agli altri miei cinque figli la poesia di Dante... 
Perché so che questa vita non serve per avere un futuro ma perché ciascuno abbia la vita eterna" 

- Fabrice Hadjadj - 
"L'Osservatore Romano", 4 marzo 2011





Buona giornata a tutti. :-)

giovedì 5 agosto 2021

Le dieci abitudini degli ottimisti

Sii grato
Inizia tutto prendendo coscienza dei nostri vantaggi. Se non sei grato per le cose buone della tua vita non sarai mai soddisfatto. Fai un inventario di ciò che c’è di buono intorno a te. Ma non trascurare neanche ciò che c’è di meno positivo. C’è da esser grati anche per le difficoltà che si incontrano, gli ostacoli e i fallimenti. Perché? Perché è da lì che nasce la saggezza. 
Perché ti danno la forza, perché ti insegnano a perseverare, e ti rendono forte. Esser grati per ogni passo avanti rende i momenti difficili più facili da superare. Quanto detto finora non è altro che la base dell’ottimismo: essere entusiasti, nel bene e nel male, e nella consapevolezza che tutto va verso un futuro migliore.

Condividi i tuoi racconti di vita
Ritengo che tutti abbiamo la capacità di vivere in modo ottimista: basta condividere le nostre avventure, i successi come i fallimenti. 
Anche solo sapere che gli altri sono stati nella nostra stessa barca, eppure hanno tirato avanti, è utile. Perché diffonde un messaggio di speranza, che è l’ingrediente principale dell’ottimismo. 
Quando condividiamo i nostri racconti di vita, diamo agli altri gli strumenti di cui hanno bisogno per costruire, evolversi e perseverare. In sostanza, l’umanità fa sempre “girare il credito”.

Perdona
Più facile a dirsi che a farsi, ma avrai bisogno di perdonare quelli che ti hanno impedito di trovare il lato positivo nelle cose. 
Credo che il modo più facile per perdonare e superare sia riflettere sul fatto che il passato è passato. Guardala così: la persona che fai difficoltà a perdonare probabilmente vorrebbe lei stessa che il passato possa esser cancellato. 
Insomma, fai pace col tuo passato, perché non rovini il presente. 
Quando ci sarai riuscito, quei capitoli potranno essere chiusi, e si potrà vivere una vita più positiva, e felice.

Ascolta di più
Quando ascolti qualcuno non fai altro che aprirti alla conoscenza invece che erigere intorno a te un muro di parole e di pensieri. In più, dimostri fiducia e rispetto negli altri. La conoscenza, come la fiducia, sono la dimostrazione che sei una persona positiva e sicura di sé, e che quindi diffondi energia positiva.

Converti invidia e gelosia in energia positiva
Quando invidiamo qualcuno ci facciamo solo del male. 
L’universo non ti deve niente solo perché qualcuno sta meglio di te. 
Convoglia quell’energia nel lavorare sul tuo cammino personale e professionale. E pensa al successo degli altri come a uno spunto per migliorarsi.

Sorridi di più, meno musi lunghi
Quando sorridiamo, creiamo un ambiente felice e stimolante intorno a noi, in grado di attrarre gli altri. Starsene corrucciati, al contrario, blocca la gente, e ha l’effetto opposto. 
La felicità, anche in piccole dosi, rilascia serotonina (l’ormone della felicità). E rende anche le giornate più difficili più facili da superare.

Fai esercizio, mangia sano
È un consiglio piuttosto comune, ma tutti abbiamo bisogno di esercizio e di sole ogni giorno, anche solo per un quarto d’ora. Se non puoi startene un po’ sotto il sole, chiedi al tuo medico di integrare con una terapia appropriata. 
Se non puoi fare esercizio perché sei indaffarato, usa le scale al posto dell’ ascensore, o parcheggia più lontano. Ad ogni modo, tieniti in movimento quanto più spesso possibile. Segui una dieta bilanciata e non respingere la frutta e la verdura. Se hai fame durante il giorno, prendi in considerazione mandorle e noci (a meno che non sia allergico). E se sei un soggetto allergico, prendi in considerazione l’idea di più pasti ridotti durante il giorno, invece dei soliti tre principali. 
L’energia che ottieni dall’esercizio, da una dieta salutare e dalla luce del sole ci dà concentrazione, chiarezza e un atteggiamento naturalmente positivo.

Guarda avanti e pensa positivo
Guardare avanti e pensare positivo è la capacità di guardare un cielo rannuvolato e scoprirne il lato positivo, applicando il processo all’oggi, a ieri, nella speranza che domani sarà meglio. 
Pensa alle operazioni chirurgiche: immagini il peggio e non vedi l’ora che sia finita. 
Prendi tutto questo e inizia invece a visualizzare la ragione dell’operazione, e ai risultati che porterà. L’obiettivo è positivo, anche se oggi può sembrare dura. 
Oppure pensa a uno studente che si prepara a un esame difficile. Prepararsi, imparare tutto il necessario a fare l’esame, può sembrare la fine del mondo. Ma prendi quell’energia, e immagina quanto ti servirà quel titolo in futuro. Come per ogni altra cosa, lavorare duramente porta sempre risultati. 
La vita non è una lotteria. È ciò che sei in grado di farne.

Non dare la colpa agli altri
È tanto facile nella vita dare agli altri la colpa per la tua situazione. 
La gente dà la colpa dei propri problemi all’economia, ai politici, ai propri capi e a ogni genere di terza parte. Ma una volta che accetti di avere il controllo su ciò che sei, scoprirai che l’ottimismo, e il successo, arrivano spontaneamente. Ricorda: l’opportunità si incontra a valle, non in vetta.

Il passato non è destinato a ripetersi
Solo perché hai incontrato delle difficoltà non significa che ciò che inizia male, male finisce. 
Non trasformare le tue cattive esperienze in una profezia che si autoavvera. Anzi, parti dal presupposto che quei momenti sono dietro di te, e che la strada verso il futuro è sgombra.

Sii completamente consapevole di ogni azione che compi.
Sviluppa inoltre il potere della costanza. Quando decidi di intraprendere una cosa, anche la più banale, non desistere finché non hai raggiunto il tuo obiettivo. Ricorda, così come sono incostanti le nostre emozioni, cioè il modo in cui reagiamo alle circostanze o il modo in cui le definiamo, sono continuamente mutevoli anche le situazioni della vita. Nessun fallimento è assoluto. Se continui a provare, il fallimento può diventare una via d’accesso alla vittoria.

- Swami Kriyananda -
da: "Attrarre la prosperità"





Le persone con scarsa propensione alla gioia hanno troppa paura di lasciare il lavoro per esplorare altre possibilità. Prive di fiducia in se stesse, non hanno la forza di amare oltre la cerchia familiare e di trovare il proprio vero sentiero.
La vita passa loro accanto.
Chi invece conosce la fonte della propria gioia può avere due o tre carriere nello spazio di una vita, è capace di chiudere e ricominciare, può allacciare nuovi rapporti, stringere nuove amicizie, iniziare nuove attività, una nuova vita, a qualsiasi età e indipendentemente dalla ricchezza accumulata.
Senza gioia siamo paralizzati, incapaci di cambiamento.
Con la gioia le possibilità sono infinite.

- Bruce Davis – 
da: "Il richiamo della gioia"



La felicità è una scelta.
L'accettare è una scelta.
Il perdono è una scelta.
La rabbia è una scelta.
L'amore è una scelta.
La vita è una scelta.
Il tuo tempo: la tua scelta.

- Proverbio zen - 



Buona giornata a tutti. :-)

venerdì 30 luglio 2021

Il cacciatore - Bruno Ferrero

Un giovane indiano partì alla caccia di anitre selvatiche sulla riva di un fiume. Era armato solo di una fionda. 
Raccolse alcuni ciottoli sul greto e cominciò a scagliarli con tutta la sua forza. 
Mirava soprattutto agli uccelli che si fermavano incautamente sulla riva.
I sassi lanciati finivano con un tonfo nell'acqua profonda. 
Soltanto due ciottoli colpirono a morte due uccelli prima di finire anch'essi nella corrente.
Quando rientrò in città, il giovane aveva due anitre nella bisaccia e ancora uno dei ciottoli in mano.
Nei pressi del bazar, un gioielliere lo fermò con una esclamazione di sorpresa. "Ma è un diamante, quello che hai in mano! Vale almeno mille rupie".
Il giovane cacciatore impallidì e poi si disperò: "Ma che stupido sono stato! Ho usato tutti quei diamanti per uccidere degli uccelli... Se li avessi guardati bene ora sarei ricco, e invece la corrente li ha portati via!".

Ognuno dei nostri giorni è come un diamante prezioso. Ciò che conta è accorgersene e non sprecarlo per andare a "caccia".

- don Bruno Ferrero - 

da: "A volte basta un raggio di sole" , Ed. Ellecidi




Tempo fa un grande maestro indiano di vita spirituale scrisse: "Sono seduto sulla riva di un ruscello e osservo un sasso rotondo immerso nell'acqua. 
Da quanti anni il sasso è bagnato dall'acqua? 
Forse da dieci, forse da cento? Ma l'acqua non è riuscita a penetrare nel sasso. Se spacco quella pietra, dentro è asciutta".

Così è anche per noi, che viviamo immersi in Dio e non ce ne lasciamo penetrare: Dio rimane alla superficie della nostra vita, non ci trasforma perché non siamo disposti a lasciarci penetrare e trasformare dall'amore di Dio. Siamo come un sasso nel ruscello che nel suo interno rimane asciutto.




O grande Spirito aiutami a non giudicare mai gli altri
prima di aver camminato due settimane nei loro pensieri.

- Preghiera di un vecchio indiano sioux -




Buona giornata a tutti. :-)

giovedì 10 giugno 2021

Elogio dei piedi - Erri De Luca

Perché reggono l'intero peso.
Perché sanno tenersi su appoggi e appigli minimi.
Perché sanno correre sugli scogli
e neanche i cavalli lo sanno fare.
Perché portano via.
Perché sono la parte più prigioniera di un corpo incarcerato.
E chi esce dopo molti anni deve
imparare di nuovo a camminare in linea retta.
Perché sanno saltare, e non è colpa loro
se più in alto nello scheletro non ci sono ali.
Perché sanno piantarsi nel mezzo delle strade
come muli e fare una siepe
davanti al cancello di una fabbrica.
Perché sanno giocare con la palla e sanno nuotare.
Perché per qualche popolo pratico erano unità di misura.
Perché quelli  di donna facevano friggere i versi di Puskin.
Perché gli antichi li amavano
e per prima cura di ospitalità li lavavano al viandante.
Perché sanno pregare dondolandosi davanti a un muro
o ripiegati indietro da un inginocchiatoio.
Perché mai capirò come fanno a correre
contando su un appoggio solo.
Perché sono allegri e sanno ballare il meraviglioso tango,
il croccante tiptap, la ruffiana tarantella.
Perché non sanno accusare e non impugnano armi.
Perché sono stati crocefissi.
Perché anche quando si vorrebbe assestarli
nel sedere di qualcuno, viene scrupolo
che il bersaglio non meriti l'appoggio.
Perché, come le capre, amano il sale.
Perché non hanno fretta di nascere, però
poi quando arriva il punto di morire
scalciano in nome del corpo contro la morte.

- Erri De Luca -





A volte la meta non è l’obiettivo, è il percorso stesso che detta il senso del nostro viaggio. Non bisogna aver fretta di giungere a destinazione, alla propria Itaca, ma bisogna approfittare del viaggio per esplorare il mondo e crescere. 

Indugia nel percorso, goditi il paesaggio, ascolta, gusta, vedi, respira, ama, inebriati di odori e sapori.

Vivi con coraggio, osando, rischiando, pensando che ovunque arriverai ne è valsa la pena.






Quelli che riflettono troppo prima di fare un passo,
trascorreranno tutta la vita su un piede solo.


- Don Pino Puglisi - 




Buona giornata a tutti. :-)








lunedì 31 maggio 2021

La pozzanghera - don Bruno Ferrero

C'era una volta una piccola pozzanghera. Era felice di esistere e si divertiva maliziosamente quando schizzava qualcuno con l'aiuto di un'automobile. Aveva paura solo di una cosa: del sole.
"E' la morte delle pozzanghere", pensava rabbrividendo.
Un poeta che camminava con la testa sognante finì dentro alla pozzanghera con tutti e due i piedi, ma invece di arrabbiarsi fece amicizia con lei.
"Buongiorno" disse, e la pozzanghera rispose: "Buongiorno!".
"Come sei arrivata quaggiù?" chiese il poeta.
Invece di rispondere la pozzanghera raccolse tutte le sue forze e rispecchiò la volta celeste.
Parlarono a lungo del Grande Padre, la pioggia, e del fatto che la pozzanghera aveva tanta paura del sole.
Il buon poeta volle farle passare quella paura. Le parlò dell'incredibile vastità del mare, del guizzare dei pesci e della gioia delle onde. Le raccontò anche che il mare era la patria e la madre di tutte le pozzanghere del mondo e che la vita della terra e del mare era dovuta al sole. Anche la vita delle pozzanghere.
La sera abbracciò il poeta e la pozzanghera ancora assorti nel loro muto dialogo.
Alcuni giorni dopo, il poeta tornò dalla sua umida amica.
La trovò che danzava nell'aria alla calda luce del sole.
La pozzanghera spiegò: "Grazie a te ho capito. Quando il sole mi ha avvolto con la sua tenerezza, non ho più avuto paura. Mi sono lasciata prendere e ora parto sulle rotte delle oche selvatiche che mi indicano la via verso il mare. Arrivederci e non mi dimenticare".

Un pezzo di carbone si sentiva sporco, brutto e inutile. Decise di diventare bianco e levigato. Provò diversi prodotti chimici e varie operazioni chirurgiche. Niente da fare.
"C'è soltanto il fuoco", gli dissero.
Il pezzo di carbone si buttò nel fuoco. Divenne una creatura luminosa, splendente, calda, irradiante, magnifica.
"Ti stai consumando", gli dissero.
"Ma dono luce e calore", rispose il pezzo di carbone, finalmente felice.

Lasciati prendere dal sole e dal fuoco dello Spirito. Splenderai come un astro del cielo sulle rotte dell'infinito.


Don Bruno Ferrero
“Il segreto dei pesci rossi”, ed. Ellecidi






Seguire Cristo non è macerarsi in sacrifici, annullarsi in una falsa umiltà; è invece conquistare un'infinita passione per l'esistenza in tutte le sue forme, per tutte le creature.


- Padre Ermes Ronchi - 


Dipinto: (Mikhail Bondar )


Fragili sono, nel suo firmamento così denso di stelle polari per tanti, gli stati d'animo cruciali della nostra esistenza: i "cieli stellati" dello stupore amoroso e della gioia ma anche i "frantumi stellari" dell'amicizia e quelli più nebbiosi della timidezza, o ancora il cosmo fiammeggiante della speranza.
Che cosa sarebbe proprio la speranza - si chiede - se non fosse nutrita di fragilità?
Forse solo una delle tante problematiche certezze che - osserva - nella loro impermeabilità al dubbio svuotano di senso la vita...*

(Eugenio Borgna)



























Abbracciami Signore,
trafiggimi, consumami col fuoco della carità,
perché io sia in te e tu in me!
Cieli, terra, angeli, santi,
aiutatemi a lodare il Signore.
Spiriti infuocati, serafini,
voi che conoscete l’amore e la sua potenza,
venite in mio aiuto, perché languo d’amore.
Mia unica speranza!
Mia gloria, mio rifugio e mia gioia,
mio amato, dolcezza del mio cuore,
aurora felice dell’eternità,
luce splendente del mio paradiso interiore,
unico principe degno d’essere amato!
Quando mi chiamerai a te?
Quando mi trarrai a te
per essere con te un solo spirito?
O amato, amato del mio essere,
dolcezza della mia vita, esaudiscimi;
non guardare alla mia indegnità,
e la tua misericordia sia in me.

(San Pietro di Alcantara)

Buona giornata a tutti. :-)



venerdì 28 maggio 2021

È in atto una strage di innocenti (2005)– Oriana Fallaci

 "There are moments in Life when keeping silent becomes a fault, and speaking an obligation. A civic duty, a moral challenge, a categorical imperative from which we cannot escape." Oriana Fallaci


No, non mi piace questo referendum al quale i mecenati dei dottor Frankenstein voteranno per semplice partigianeria politica o miopia morale. Ossia senza ragionare con la propria testa, senza ascoltare la propria coscienza, magari senza conoscere il significato delle parole staminale, ovocita, blastocita, eterologo, clonazione, e certo senza chiedersi o senza capire che cosa v' è dietro l' offensiva per la libertà illimitata della ricerca scientifica.
Infatti il 12 giugno non userò la scheda elettorale, e con tutto il cuore mi auguro che l' offensiva fallisca penosamente.
Auspicio rafforzatosi quando al Liceo Mamiani di Roma il più autorevole promotore dei quattro quesiti referendari ha scandito una battuta che sembra una facezia da capocomico del vecchio theatre varieté: « Se l' embrione è vita, masturbarsi è suicidio » .
(Signor mio, anziché di masturbazione a quei liceali io avrei parlato di Libertà. Gli avrei ricordato quel che dice Platone quando nel Libro VIII de La Repubblica scrive che dalla libertà degenerata in licenza nasce e si sviluppa una malapianta: la malapianta della tirannia. Infatti qui non si tratta di masturbarsi. Si tratta di spiegare alla gente che la libertà illimitata cioè privata d' ogni freno e d' ogni senso morale non è più Libertà ma licenza. Incoscienza, arbitrio.  Si tratta di chiarire che per mantenere la Libertà, proteggere la Libertà, alla libertà bisogna porre limiti col raziocinio e il buon senso. Con l' etica. Si tratta di riconoscere la differenza che passa tra lecito e illecito).  
Non mi piace, questo referendum, perché a parte l' astuto ricatto con cui la cosiddetta clonazione terapeutica giustifica le sue nequizie cioè promette di guarire le malattie, a parte l' ovvio tornaconto di chi con quel ricatto si riempie le tasche (ad esempio l' industria farmaceutica il cui cinismo supera il cinismo dei mercanti d' armi), dietro questo referendum v' è un progetto anzi un proposito inaccettabile e terrificante.
Il progetto di reinventare l' Uomo in laboratorio, trasformarlo in un prodotto da vendere come una bistecca o una bomba.
Il proposito di sostituirsi alla Natura, manipolare la Natura, cambiare anzi sfigurare le radici della Vita, disumanizzarla massacrando le creature più inermi e indifese.
Cioè i nostri figli mai nati, i nostri futuri noi stessi, gli embrioni umani che dormono nei congelatori delle banche o degli Istituti di Ricerca.
Massacrarli riducendoli a farmaci da iniettare o da trangugiare, oppure facendoli crescere quel tanto che basta per macellarli come si macella un bove o un agnello, poi ricavarne tessuti e organi da vendere come si vendono i pezzi di ricambio per un' automobile.
Tutto ciò mi ricorda il Mondo Nuovo di Huxley, sì, l' abominevole mondo degli uomini Alfa e Beta e Gamma, ma soprattutto mi ricorda le oscenità dell' eugenetica con cui Hitler sognava di creare una società costituita soltanto da biondi con gli occhi azzurri.
Mi ricorda i campi di Auschwitz e di Mauthausen, di Dachau e di Birkenau dove, per affrettare la produzione della razza ariana ossia intensificare i parti gemellari delle bionde con gli occhi azzurri, il dottor Mengele conduceva gli esperimenti sui bambini gemelli. Grazie all'illimitata libertà di ricerca concessagli da Hitler li martirizzava, li assassinava, a volte li vivisezionava.
Dunque bando alle chiacchiere e alle ipocrisie: se al posto di Birkenau e Dachau eccetera ci metti gli Istituti di Ricerca gestiti dalla democrazia, se al posto dei gemelli vivisezionati da Mengele ci metti gli embrioni umani che dormono nei congelatori, il discorso non cambia.
Non a caso, quando otto anni fa gli inglesi crearono la pecora Dolly, invece di esaltarmi ebbi un brivido d' orrore e dissi: « Siamo fritti. Qui ci ritroviamo con una società fatta di cloni. Qui si torna al nazismo » . Frankenstein e i loro mecenati ( giuristi, giornalisti, editorialisti, attrici, filosofi, grilli canterini, membri dell' Accademia dei Lincei, politici in cerca di voti, medici in cerca di gloria) non vogliono sentirselo dire quel « Siamo fritti, qui ci ritroviamo con una società fatta di cloni, qui si torna al nazismo » .
Quando porti il discorso su Hitler e sul nazismo, su Mengele, fanno gli offesi anzi gli scandalizzati.
Cianciano di pregiudizi, protestano che il paragone è illegittimo. Poi nel più tipico stile bolscevico ti mettono alla gogna.


(Fallaci Oriana)
da: Noi I cannibali e figli di Medea (2005)




Con ogni uomo viene al mondo qualcosa di nuovo che non è mai esistito, qualcosa di primo e unico.

- Martin Buber -






Molte donne si chiedono: metter al mondo un figlio, perché? Perché abbia fame, perché abbia freddo, perché venga tradito ed offeso, perché muoia ammazzato alla guerra o da una malattia? 
E negano la speranza che la sua fame sia saziata, che il suo freddo sia scaldato, che la fedeltà e il rispetto gli siano amici, che viva a lungo per tentar di cancellare le malattie e la guerra.




Maria, Madre dei bimbi non nati


Madre di bimbi non nati,

accogli nel tuo grembo verginale 
tutti i piccoli uccisi dall'umana crudeltà.

Il Tuo Cuore Immacolato e Addolorato 
ottenga Divina Misericordia per i piccoli martiri innocenti 
e grazia di contrizione per quelli che hanno praticato 
e collaborato alla loro uccisione.

Prega per tutti, Santa Madre di Dio 
e perdonaci perchè abbiamo peccato 
contro Dio e contro di Te.
Amen.




Buona giornata a tutti. :-)