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martedì 19 maggio 2015

Omelia di Mons. Fiordelli, Prato, 1958

"Se qualcuno pensasse che dopo questo doloroso avvenimento il vostro Vescovo si metterà a tacere, costui fortemente si illude (il popolo è scoppiato in un applauso ma il Vescovo ha vivamente pregato di non applaudire in chiesa).
Il giorno in cui il mio Vescovo mi consacrò, depose sulle mie spalle un grande libro del Vangelo e mi disse: "Prendi il Vangelo di Cristo ed annunzialo al popolo che ti è stato affidato. Non chiamerai luce le tenebre, né tenebre la luce, non chiamerai male il bene né bene il male".
[...] Non chiamerò mai bene il marxismo ateo, oppressore e disumano: lo chiamerò sempre male. Non chiamerò mai bene questa dilagante immoralità, che adesca la nostra amata gioventù e gli stessi adulti. 
Non chiamerò luce [...] quell'infelice orientamento anticattolico laicista, rovina dell'Italia nostra, il cui respiro è odio, il cui metodo è intriso di calunnie, la cui triste missione è una sola: demolire, demolire ogni valore cristiano nelle coscienze e nella società italiana, per aprire all'irrompere delle forze brute del materialismo. 
[...]
Difenderò i miei figli dal male [...]: difenderò con tutte le mie forze la famiglia cristiana. 
La famiglia cristiana, quanto la stimo e la amo! 
Quante volte ho supplicato nelle mie Messe e nelle mie preghiere che Gesù facesse nascere nella mia Diocesi tante belle famiglie cristiane, tanti babbi buoni, tante mamme sante, una gioventù lieta e pura, serena e credente! 
Se ho preso misure doverosamente forti, l'ho fatto proprio per la difesa di quel sacro tesoro che è la famiglia cristiana, per difendere la fede e l'innocenza dei vostri bambini che io immensamente amo".

Omelia di Mons. Fiordelli, Prato, 1958

Nel Marzo del '58, Mons. Fiordelli fu condannato dal Tribunale per diffamazione, in quanto aveva definito pubblici peccatori e concubini i coniugi Bellandi. Il mondo laicista esultò, il Santo Padre Pio XII per protesta sospese le solenni celebrazioni previste per il 12 Marzo alla presenza dell'intero corpo diplomatico.



L’inquisizione spagnola in 400 anni ha ucciso molte meno persone di quelle uccise dal Terrore giacobino in un solo anno. 
Eppure non mi sembra che si consideri la Rivoluzione francese come simbolo di oscurantismo. 

- Vittorio Messori -  



"Cara figlia, voglio insegnarti a ricevere la mia Benedizione con fervore. 
Cerca di capire che qualcosa di grande ha luogo quando ricevi la benedizione di un mio sacerdote. 
La benedizione è uno straripamento della mia Divina Santità "Quando il sacerdote benedice, Io benedico" .
Mi addolora che la benedizione della Chiesa sia tanto poco apprezzata e raramente ricevuta.
Per mezzo di essa ti è data la forza e il desiderio di cercare il bene, di sfuggire il male, di godere della protezione dei miei figli contro i poteri delle tenebre. 
È un grande privilegio quando ti è concesso di ricevere la benedizione, non puoi capire quanta misericordia ti giunge per suo mezzo. 
Perciò mai ricevere la benedizione in modo piatto o distratto, ma con tutta la tua attenzione completa!!! 
Tu sei povera prima di ricevere la benedizione, sei ricca dopo averla ricevuta.

Figlia mia, proteggi chi dà la benedizione! Stima altamente le cose benedette, così piacerai a Me, tuo Dio. 

Ecco cosa disse Gesù a Teresa Neuman
· 


Preghiera di offerta della S. Messa 

Eterno Padre vi offro il sacrificio che il vostro diletto Figlio Gesù vi offrì sulla Croce e che tra breve si rinnoverà su quest’altare.
Ve lo offro a nome di tutte le creature, con le Sante Messe che si sono celebrate e si celebreranno in tutto il mondo,
per adorarVi e renderVi l’onore che meritate,
per ringraziarVi dei vostri innumerevoli benefici,
per riparare le offese fatte a Voi con i peccati che si commettono
e per supplicarVi per me, per la Chiesa, per il mondo intero
e in modo particolare per la salvezza dei morenti
e in suffragio delle Anime sante del Purgatorio

e  ………………....

(aggiungere un intenzione desiderata)




Buona giornata a tutti. :-)




venerdì 31 gennaio 2014

Il male esiste? - Aneddoto attribuito ad Albert Einstein -

Germania, primi anni del XX secolo. 
Durante una conferenza tenuta per gli studenti universitari, un professore ateo dell'Università di Berlino lancia una sfida ai suoi alunni con la seguente domanda:
"Dio ha creato tutto quello che esiste?"
Uno studente diligentemente rispose: "Sì certo!".
"Allora Dio ha creato proprio tutto?" - Replicò il professore.
"Certo!", affermò lo studente.
Il professore rispose: "Se Dio ha creato tutto, allora Dio ha creato il male, poiché il male esiste e, secondo il principio che afferma che noi siamo ciò che produciamo, allora Dio è il Male".

Gli studenti ammutolirono a questa asserzione. Il professore, piuttosto compiaciuto con se stesso, si vantò con gli studenti che aveva provato per l’ennesima volta che la fede religiosa era un mito.
Un altro studente alzò la sua mano e disse: "Posso farle una domanda, professore?".
"Naturalmente!" - Replicò il professore.
Lo studente si alzò e disse: "Professore, il freddo esiste?".
"Che razza di domanda è questa? Naturalmente, esiste! Hai mai avuto freddo?". Gli studenti sghignazzarono alla domanda dello studente.
Il giovane replicò: "Infatti signore, il freddo non esiste. Secondo le leggi della fisica, ciò che noi consideriamo freddo è in realtà assenza di calore. 


Ogni corpo od oggetto può essere studiato solo quando possiede o trasmette energia ed il calore è proprio la manifestazione di un corpo quando ha o trasmette energia. Lo zero assoluto (-273 °C) è la totale assenza di calore; tutta la materia diventa inerte ed incapace di qualunque reazione a quella temperatura. Il freddo, quindi, non esiste. Noi abbiamo creato questa parola per descrivere come ci sentiamo... se non abbiamo calore".
Lo studente continuò: "Professore, l’oscurità esiste?".
Il professore rispose: "Naturalmente!".
Lo studente replicò: "Ancora una volta signore, è in errore, anche l’oscurità non esiste. L’oscurità è in realtà assenza di luce. Noi possiamo studiare la luce, ma non l’oscurità. Infatti possiamo usare il prisma di Newton per scomporre la luce bianca in tanti colori e studiare le varie lunghezze d’onda di ciascun colore. Ma non possiamo misurare l’oscurità. Un semplice raggio di luce può entrare in una stanza buia ed illuminarla. Ma come possiamo sapere quanto buia è quella stanza?
Noi misuriamo la quantità di luce presente. Giusto? L’oscurità è un termine usato dall’uomo per descrivere ciò che accade quando la luce... non è presente".
Finalmente il giovane chiese al professore: "Signore, il male esiste?".
A questo punto, titubante, il professore rispose, “Naturalmente, come ti ho già spiegato. Noi lo vediamo ogni giorno. E’ nella crudeltà che ogni giorno si manifesta tra gli uomini. Risiede nella moltitudine di crimini e di atti violenti che avvengono ovunque nel mondo. Queste manifestazioni non sono altro che male".
A questo punto lo studente replicò:


"Il male non esiste, signore, o almeno non esiste in quanto tale. 
Il male è semplicemente l’assenza di Dio. 
E’ proprio come l’oscurità o il freddo, è una parola che l’uomo ha creato per descrivere l’assenza di Dio. 
Dio non ha creato il male. 
Il male è il risultato di ciò che succede quando l’uomo non ha l’amore di Dio presente nel proprio cuore. 
E’ come il freddo che si manifesta quando non c’è calore o l’oscurità che arriva quando non c’è luce". 

Il giovane fu applaudito da tutti in piedi e il professore, scuotendo la testa, rimase in silenzio. 
Il rettore dell'Università si diresse verso il giovane studente e gli domandò: "Qual è il tuo nome?". 
"Mi chiamo, Albert Einstein, signore!" - Rispose il ragazzo.




"Nasciamo, per così dire, provvisoriamente, 
da qualche parte; 
soltanto a poco a poco 
andiamo componendo in noi 
il luogo della nostra origine, 
per nascervi dopo, 
e ogni giorno più definitivamente".

Rainer Maria Rilke, Lettere milanesi 

Dipinto: (Richard Edward Miller)

I gesti eclatanti compiuti da poche persone fanno molto clamore ma non cambiano il mondo.
Sono i piccoli gesti compiuti quotidianamente da milioni di persone che cambiano veramente il mondo. 

(Agostino Degas) 


Educare non significa solo dire all’altro:
“Fai così”. 

Ma dirgli:
“Fai questo con me”.

cardinale Angelo Scola


Buona giornata a tutti :-)








giovedì 30 gennaio 2014

Rimetti a noi i nostri debiti – don Tonino Lasconi -

Tu ci perdoni sempre. 
Tu ci dai sempre
la possibilità di essere nuovi
e di ricominciare da capo.
Allora anche noi
dobbiamo perdonare
gli amici che ci lasciano,
a quelli che parlano male di noi,
a quelli che non mantengono
gli impegni presi insieme.
Tu ci perdoni sempre.
Allora nessuno deve mai
«chiudere» con un fratello.
Mai disperare che il bene
la spunti sui difetti.
Allora mai dobbiamo aspettare
che incomincino gli altri.
Tu ci perdoni sempre.
Allora nessuno di noi
deve mai stancarsi
di ricominciare,
di ridare fiducia,
di risalire la china
delle delusioni.
Tu ci perdoni sempre
e non ti stanchi mai di noi.

(Don Tonino Lasconi)

Fonte: Amico Dio


"..la malvagità e l'ignoranza degli uomini non è capace di frenare il piano divino della salvezza, la redenzione. Il male non può fare tanto. 
Un'altra meraviglia di Dio ce la ricorda il secondo Salmo che abbiamo appena recitato: la “rupe” si trasforma “in un lago, la roccia in sorgenti d’ acqua” (Sal 113,8).

Quello che potrebbe essere pietra di inciampo e di scandalo, col trionfo di Gesù sulla morte si trasforma in pietra angolare: “Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi” (Sal 117,23).
Non ci sono motivi, dunque, per arrendersi alla prepotenza del male. E chiediamo al Signore Risorto che manifesti la sua forza nelle nostre debolezze e mancanze."

Papa Benedetto XVI (Basilica-Cattedrale di León, dedicata a Nostra Signora della Luce)



Chi crede in Dio-Amore porta in sé una speranza invincibile, come una lampada con cui attraversare la notte oltre la morte, e giungere alla grande festa della vita.


Benedetto XVI - Angelus 6 Novembre 2011



Usciamo, usciamo ad offrire a tutti la vita di Gesù Cristo. Ripeto qui per tutta la Chiesa ciò che molte volte ho detto ai sacerdoti e laici di Buenos Aires: preferisco una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze. 
Non voglio una Chiesa preoccupata di essere il centro e che finisce rinchiusa in un groviglio di ossessioni e procedimenti. 
Se qualcosa deve santamente inquietarci e preoccupare la nostra coscienza è che tanti nostri fratelli vivono senza la forza, la luce e la consolazione dell’amicizia con Gesù Cristo, senza una comunità di fede che li accolga, senza un orizzonte di senso e di vita. 
Più della paura di sbagliare spero che ci muova la paura di rinchiuderci nelle strutture che ci danno una falsa protezione, nelle norme che ci trasformano in giudici implacabili, nelle abitudini in cui ci sentiamo tranquilli, mentre fuori c’è una moltitudine affamata e Gesù ci ripete senza sosta: 
«Voi stessi date loro da mangiare» (Mc 6,37).

Papa Francesco, da "Evangelii Gaudium"



Preghiera per la sera

In te,
santo Signore,
noi cerchiamo
il riposo
dall'umana fatica,
al termine del giorno.
Se i nostri occhi
si chiudono,
veglia in te
il nostro cuore;
la tua mano
protegga coloro
che in te sperano.
Difendi,
o Salvatore,
dalle insidie del male
i figli che hai redenti
col tuo sangue prezioso.
Amen


Buona giornata a tutti. :-)








domenica 15 settembre 2013

Attraverso la fede - Martin Luther King

Attraverso la fede noi possiamo ricevere l’eredità di Gesù: «Io vi lascio la pace, vi do la mia pace». Paolo a Filippi, incarcerato in una buia e desolata segreta, il corpo fustigato e sanguinante, i piedi incatenati, lo spirito stanco, cantava gioiosamente i canti di Sion nella mezzanotte. 
I primi cristiani, affrontando i leoni affamati nell’arena o la dolorosissima pena del ceppo, si rallegravano di essere stati giudicati degni di soffrire per amore di Cristo. Gli schiavi neri, stanchi fino alle ossa nel caldo opprimente e con i segni dei colpi di sferza impressi di fresco sulle loro schiene, cantavano trionfanti: «Presto deporrò questo pesante fardello». 
Questi sono esempi viventi di pace che oltrepassa ogni comprensione.
La nostra capacità di affrontare in maniera costruttiva i sogni infranti è in ultima analisi determinata dalla nostra fede in Dio. 
La fede genuina ci infonde la convinzione che di là dal tempo vi è uno Spirito divino e di là dalla vita vi è la Vita. 
Per quanto tristi e catastrofiche possano essere le circostanze presenti, noi sappiamo che non siamo soli, perché Dio abita con noi nelle più anguste e opprimenti celle della vita. 
E anche se noi moriamo là, senza aver raggiunto la promessa terrena, Egli ci guiderà per quella misteriosa strada chiamata morte e, infine, a quella indescrivibile città che ci ha preparata.


(Martin Luther King)



Ai nostri più accaniti oppositori noi diciamo: Noi faremo fronte alla vostra capacità di infliggere sofferenze con la nostra capacità di sopportare le sofferenze; andremo incontro alla vostra forza fisica con la nostra forza d'animo.
Fateci quello che volete e noi continueremo ad amarvi.
Noi non possiamo in buona coscienza, obbedire alle vostre leggi ingiuste, perché la non cooperazione col male è un obbligo morale non meno della cooperazione col bene.
Metteteci in prigione e noi vi ameremo ancora.
Lanciate bombe sulle nostre case e minacciate i nostri figli e noi vi ameremo ancora.
Mandate i vostri incappucciati sicari nelle nostre case nella notte, batteteci e lasciateci mezzi morti e noi vi ameremo ancora.
Ma siate sicuri che noi vi vinceremo con la nostra capacità di soffrire.
Un giorno noi conquisteremo la libertà, ma non solo per noi stessi: faremo talmente appello al vostro cuore ed alla vostra coscienza che alla lunga conquisteremo voi e la nostra vittoria sarà una duplice vittoria. 
L'amore è il potere più duraturo che vi sia al mondo.

 (da La forza di amare)    



Su, in marcia! Vittima e carnefici insieme.
Il gruppo si instrada verso il Calvario.
Dio, trascinato per la gola,
all'improvviso barcolla e cade a terra.

Che cosa dici di questa prima caduta, Signore?
E poiché che ora sai, che cosa ne pensi?
Quando si cade
e il carico mal distribuito ti trascina a terra:
come la trovi, questa terra che tu stesso hai creato?

Ah! Non solo la strada della giustizia è scabra,
quella del male, anch'essa, è perfida e traditora.
Non si ha solo da camminare di filato,
bisogna impararla, pietra a pietra,
e il passo spesso tradisce,
mentre il cuore è ostinato.

Ah! Signore, per le tue ginocchia benedette,
– queste due ginocchia che ti sono mancate di botto – ,
per il soprassalto improvviso
e per la caduta all'imbocco della terribile strada,
per il passo falso che ti ha tradito,
per la terra che hai misurato,
salvaci dal primo peccato, quello che ci prende di sorpresa.

- Paul Claudel, Via Crucis, terza stazione -



COME CAMBIARE IL MONDO?

 "Non basta essere illuminati dalla fede ed accesi dal desiderio del bene per penetrare di sani principi una civiltà e vivificarla nello spirito del Vangelo. 
A tale scopo è necessario inserirsi nelle sue istituzioni e operare validamente dal di dentro delle medesime. Però la nostra civiltà si contraddistingue soprattutto per i suoi contenuti scientifico-tecnici. 
Per cui non ci si inserisce nelle sue istituzioni e non si opera con efficacia dal di dentro delle medesime se non si è scientificamente competenti, tecnicamente capaci, professionalmente esperti" .

(Papa Giovanni  XXIII)


Illustrazione di Johnny Palacios Hidalgo

Eccellente modo di fare il bene è la ferma risoluzione di combattere il male.

- Cesare Cantù - 






Preghiera della sera 

Questa sera,  Signore, non porto nulla;
è stata così sterile la mia giornata!
Le mie mani hanno cercato tutto il giorno,
come un cieco, la luce e la gioia.
E nel mio deserto sono fioriti soltanto
sterpi spinosi e senza senso.
E giungo, come vedi, alla tua presenza
con la dolente voce della mia indigenza.
La stanchezza nei piedi e nello sguardo,
e le mani vuote, senza nulla.
Ma tu sai, Signore, che ai tuoi occhi
non sono mai inutili o vani
i desideri del nostro cuore:
vuote, così come sono,
prendi le mie mani.

-Juan Alfaro -








sabato 12 maggio 2012

Esorcismo di papa Leone XIII contro Satana e gli Angeli Ribelli -

Questa preghiera, composta dal Papa stesso, per mettere il demonio in fuga, può preservare da grandi mali se stesso, la famiglia e la società. Può essere recitata anche tutti i giorni dai semplici fedeli; uomini, donne e ragazzi. 
Può ripetersi in Chiesa, nelle case e anche nelle strade, privatamente, o meglio riuniti in due o tre persone.


Quello che segue non è l’esorcismo solenne che puo’ farsi solo con l’autorizzazione del Vescovo. E’ quello semplice, composto dal papa Leone XIII, che puo’ essere recitato con frutto da ogni fedele. L’esistenza del demonio non e’ una favola. La Sacra Scrittura ce ne parla con abbondanza ammonendoci che il demonio e’ tutto occupato a danneggiare il genere umano, soprattutto sul piano spirituale, ma anche sul piano fisico e psichico. Persecuzioni, tentazioni, discordie, scandali ed anche disastri fisici, spesso vengono dal maligno. Solo la potenza di Dio ci libera dalle vessazioni di satana.
È potente in caso di malattie, di intemperie, di carestie, per la conservazione della Fede nella propria famiglia o parrocchia, per la santificazione di se stesso e dei propri cari. ecc. Satana è un leone furente che gira sempre attorno a noi cercando di divorarci. La preghiera, in forma di esorcismo, ha la potenza di scacciarlo. Ecco perché il Papa compose questa preghiera e volle che si recitasse spesso.



Anche se non fa parte del rito, molti esorcisti sono soliti cominciare con la lettura dell’inizio del Vangelo di S.Giovanni.

“In principio era il Verbo, ed il Verbo era presso Dio, ed il Verbo era Dio. Egli era in principio con Dio. Tutto si fece per mezzo di lui; e senza di Lui nulla fu fatto di quanto si fece. In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini. E la luce splende fra le tenebre, ma le tenebre non l’accolsero. Ci fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. Questi venne per rendere testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di Lui. Egli non era la luce, ma venne per rendere testimonianza alla luce. Il Verbo era la luce vera che illumina ogni uomo che viene in questo mondo. Egli era nel mondo, ed il mondo per mezzo di Lui fu fatto, ma il mondo non Lo riconobbe. Venne tra i suoi, ma i suoi non Lo accolsero. Ma a quanti Lo accolsero, diede il potere di diventare figli di Dio: i quali non da sangue, nè da volere di carne, nè da volere di uomo, ma da Dio sono nati (Ci si inginocchia). Ed il verbo si fece carne (ci si alza) ed abitò fra noi. E noi abbiamo contemplato la Sua gloria: gloria che viene dal Padre al suo Unigenito pieno di grazia e di verita’.”


In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, Amen.


ESORCISMO
In nome di Gesù Cristo, nostro Dio e Signore, con l'intercessione dell'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, di S. Michele Arcangelo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e di tutti i Santi noi intraprendiamo la battaglia a respingere con insistenza gli attacchi e le insidie del demonio.


SALMO (si recita in piedi)
Che Dio si faccia avanti ed i suoi nemici saranno dispersi: e che fuggano davanti a Lui coloro che lo odiano. Come svanisce il fumo, svaniscano pure essi; come la cera fonde nel fuoco, cosi periscano i peccatori, davanti a Dio.

V. Ecco la croce del Signore, fuggite potenze nemiche.
R. Vinse il leone della tribù di Giuda, il discendente di Davide.
V. Che la tua misericordia, Signore, sia su di noi.
R. Come noi abbiamo sperato in te.
Noi ti esorcizziamo, spirito immondo, potenza satanica, invasione del nemico infernale, legione, riunione e setta diabolica, in nome e potere di nostro Signore Gesù Cristo sii sradicato dalla Chiesa di Dio e dalle anime riscattate col prezioso Sangue del divino Agnello +.

D'ora innanzi non osare più, perfido serpente, ingannare il genere umano, perseguitare la Chiesa di Dio né scuotere e crivellare, come frumento, gli eletti di Dio.
Te lo comanda l'altissimo Dio, al quale, nella tua grande superbia, presumi essere simile.

Te lo comando Dio Padre +; te lo comanda Dio Figlio +; te lo comanda Dio Spirito Santo +.
Te lo comanda il Cristo, Verbo eterno di Dio fatto carne +, che per la salvezza della nostra razza, perduta per la tua gelosia, "Si è umiliato e reso obbediente fino alla morte".

Te lo comanda il segno della Croce + e il potere di tutti i misteri di nostra Fede cristiana. Te lo comanda la potente Madre di Dio la Vergine Maria + che dal primo istante della sua Immacolata Concezione per la sua umiltà ha schiacciato la tua testa orgogliosa.
Dunque, Dragone maledetto e tutta la legione diabolica, noi ti scongiuriamo per il Dio + vivo, per il Dio + vero, per il Dio + Santo: cessa d'ingannare le umane creature e di versare su di loro il veleno della dannazione eterna; cessa di nuocere alla Chiesa e mettere lacci alla sua libertà.

Vattene, Satana, inventore e maestro d'inganni, nemico della salvezza dell'uomo. Cedi il posto al Cristo, cedi il posto alla Chiesa.
Umiliati sotto la potente mano di Dio, trema e fuggi all'invocazione fatta da noi del santo e terribile Nome di Gesù a Cui gl'inferni tremano, a Cui le virtù dei cieli, le potenze e le Dominazioni sono sottomesse, i Cherubini ed i Serafini lodano incessantemente dicendo: "Santo, Santo, Santo è il Signore, il Dio delle armate".

Dalle insidie del diavolo liberaci, o Signore.

Note: si asperga, potendo, il luogo di acqua benedetta,
dove c'è il segno + bisogna fare un segno di croce colla mano senza pronunziare parole.
Teramo, 5/6/1952, Imprimatur Sac. D. Taraschi, Del. Ep.lls.


N.B. Si tenga inoltre presente che l'esorcismo può essere compiuto SOLO SE SI E' IN GRAZIA DI DIO; ovvero se si ci è confessati e non si sia già caduti in peccato mortale. 
Papa Leone XIII

Come è nata questa preghiera? Trascrivo quanto pubblicò la rivista Ephemerides Liturgicae, nel 1955, pagg. 58-59.

P. Domenico Pechenino scrive: «Non ricordo l'anno preciso. Un mattino il grande Pontefice Leone XIII aveva celebrato la S. Messa e stava assistendone un'altra, di ringraziamento, come al solito. Ad un tratto lo si vide drizzare energica­mente il capo, poi fissare qualche cosa al di sopra del capo del celebrante. Guardava fisso, senza batter palpebra, ma con un senso di terrore. e di meraviglia, cambiando colore e lineamenti. Qual­cosa di strano, di grande avveniva in lui.

Finalmente, come rivenendo in sé, dando un leggero ma energico tocco di mano, si alza. Lo si vede avviarsi verso il suo studio privato. I familiari lo seguono con premura e ansiosi. Gli dicono sommessamente: Santo Padre, non si sente bene? Ha bisogno di qualcosa? Risponde: Niente, niente. Dopo una mezz'ora fa chiamare il Segretario della Con­gregazione dei Riti e, porgendogli un foglio, gli ingiunge di farlo stampare e di farlo pervenire a tutti gli Ordinari del mondo. Che cosa contene­va? La preghiera che recitiamo al termine della Messa insieme al popolo, con la supplica a Maria e l'infocata invocazione al Principe delle milizie celesti, implorando Dio che ricacci Satana nel­l'inferno».

In quello scritto si ordinava anche di recitare tali preghiere in ginocchio. Quanto sopra, che era stato pubblicato anche nel giornale La setti­mana del clero, il 30 marzo 1947, non cita le fonti da cui è stata attinta la notizia. Risulta però il modo insolito con cui fu ordinato di recitare quella preghiera, che venne spedita agli Ordinari nel 1886. A conferma di quanto scrive P. Pechenino abbiamo l'autorevole testimonianza del card. Nasalli Rocca che, nella sua Lettera Pastorale per la quaresima, emanata a Bologna nel 1946, scrive:

« Leone XIII scrisse egli stesso quella preghie­ra. La frase (i demoni) che si aggirano nel mondo a perdizione delle anime ha una spiegazione storica, a noi più volte riferita dal suo segretario particola­re, mons. Rinaldo Angeli. Leone XIII ebbe vera­mente la visione degli spiriti infernali che si addensavano sulla città eterna (Roma); e da quel­la esperienza venne la preghiera che volle far recitare in tutta la Chiesa. Tale preghiera egli la recitava con voce vibrata e potente: la udimmo tante volte nella basilica vaticana. Non solo, ma scrisse di sua mano uno speciale esorcismo conte­nuto nel Rituale Romano (edizione 1954, tit. XII, c. III, pag. 863 e segg.). Questi esorcismi egli rac­comandava ai vescovi e ai sacerdoti di recitarli spesso nelle loro diocesi e parrocchie. Egli lo recitava spessissimo lungo il giorno».

È anche interessante tener conto di un altro fatto, che arricchisce ancor più il valore di quelle preghiere che si recitavano dopo ogni messa. Pio XI volle che, nel recitare queste preghiere, vi si ponesse una particolare intenzione per la Russia (allocuzione del 30 giugno 1930). In tale allocu­zione, dopo aver ricordato le preghiere per la Russia a cui aveva sollecitato anche tutti i fedeli nella ricorrenza del patriarca S. Giuseppe (19 marzo 1930), e dopo aver ricordato la persecu­zione religiosa in Russia, così conclude:

«E affinché tutti possano senza fatica ed inco­modo continuare in questa santa crociata, stabi­liamo che quelle preci che il nostro antecessore di felice memoria, Leone XIII, comandò che si recitassero dopo la messa dai sacerdoti e dai fede­li, siano dette a questa particolare intenzione, e cioè per la Russia. Di ciò i Vescovi e il clero seco­lare e regolare abbiano cura di rendere informati il loro popolo e quanti sono presenti al S. Sacrifi­cio, né manchino di richiamare spesso quanto sopra alla loro memoria» (Civiltà Cattolica, 1930, vol. III).

Come si vede la tremenda presenza di Satana è stata tenuta presente con molta chiarezza dai Pontefici; e l'intenzione aggiunta da Pio XI toc­cava il centro delle false dottrine seminate nel nostro secolo e che tuttora avvelenano la vita non solo dei popoli, ma degli stessi teologi. Se poi le disposizioni di Pio XI non sono state osservate, è colpa di coloro a cui erano state affidate; certa­mente si integravano bene con gli avvenimenti carismatici che il Signore aveva dato all'umanità attraverso le apparizioni di Fatima, pur essendo indipendenti da esse: Fatima allora era ancora sconosciuta nel mondo.

                                             Fonte: "Un esorcista racconta" di Padre Gabriele Amorth



Buona giornata a tutti. :-)


giovedì 22 marzo 2012

Dio non è autore del male - frère Roger di Taizé -

Alcuni si dicono: se Dio esistesse, non permetterebbe le guerre, l’ ingiustizia, la malattia, l'oppressione, neppure per un solo essere umano; se Dio esistesse impedirebbe all'uomo di commettere il male.

Quasi tremila anni fa il profeta Elia si reca un giorno nel deserto per ascoltare Dio. Si scatenano gli elementi: dapprima un uragano, poi un terremoto ed infine un fuoco violento. Ma Elia capisce che Dio non si trova nello scatenarsi degli elementi naturali.

Tutto poi si placa ed Elia percepisce Dio nel mormorio d'una brezza leggera. Ed è colpito da questa toccante realtà: la voce di Dio si trasmette all'uomo spesso in un soffio di silenzio.

È una delle prime volte della storia in cui si registra questa limpida intuizione: Dio non terrorizza nessuno con mezzi violenti.
Dio mai è autore del male, dei sismi naturali, delle guerre, delle disgrazie terrene.

Né la sofferenza, né la miseria degli uomini sono volute da Dio.

Dio non  s'impone. Ci lascia liberi di amare o di non amare, di perdonare o di rifiutare il perdono. Ma Dio non assiste mai passivamente  ai dolore degli esseri umani.

Soffre  con l'innocente,
in Dio, c'è una sofferenza del Cristo.

(frère Roger di Taizé)


Roger Louis Schutz, detto frère Roger  (1915-2005) di origine svizzera è stato il  fondatore della comunità monastica ecumenicaed  internazionale di Taizè.

Figlio di un pastore protestante rimase lui stesso protestante per tutta la vita

Durante la seconda guerra mondiale si fermò nel villaggio di Taizè (in Borgogna). Questo villaggio era vicinissimo alla linea di demarcazione che divideva in due la Francia ed era adatto per accogliere i rifugiati che fuggivano la guerra. Lì creò una comunità i cui valori fondamentali erano la semplicità e la benevolenza del cuore, nella fedeltà al Vangelo. Cominciò quindi ad accogliere e ad aiutare i profughi della guerra, soprattutto ebrei. In considerazione del fatto che gli ospiti avevano fedi diverse , Roger pregava da solo nella sua stanza. Nell’autunno del 1942 dovette fuggire perchè la Gestapo aveva individuato il villaggio. Vi ritornò del 1944 con alcuni fratelli che avevano iniziato insieme a lui una vita comune che continuarono a Taizé. Nel 1945 creò a Taizè un’associazione che si faceva carico dei ragazzi rimasti orfani a causa della guerra.

Di domenica, poi, i fratelli accoglievano anche dei prigionieri di guerra tedeschi internati in un campo vicino a Taizé. Poco alla volta qualche altro giovane venne ad unirsi ai primi fratelli e il giorno di Pasqua 1949  si impegnarono tutti al celibato, alla vita comune e alla semplicità di vita.

Frère Roger morì accoltellato da una squilibrata, il 16 agosto 2005, durante la preghiera pubblica serale.



Buona giornata a tutti. :-)