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lunedì 23 maggio 2016

Chi è il più forte?

Un giorno, la pietra disse: «Sono la più forte!». Udendo ciò, il ferro disse: «Sono più forte di te! Lo vuoi vedere?». Subito, i due lottarono fino a quando la pietra fu ridotta in polvere.
Il ferro disse a sua volta: «lo sono il più forte! Udendolo, il fuoco disse: «lo sono più forte te! Lo vuoi vedere?». Allora i due lottarono finché il ferro fu fuso.
Il fuoco disse a sua volta: «lo sì che sono forte!». Udendo ciò, l'acqua disse: «lo sono più forte di te! Se vuoi te lo dimostro». Allora, lottarono fin quando il fuoco fu spento.
L'acqua disse a sua volta: «Sono io la più forte!». Udendola il sole disse: «lo sono più forte ancora! Guarda!».   I due lottarono finché il sole fece evaporare l'acqua.
Il sole disse a sua volta: «Sono io il più forte!». Udendolo, la nube disse: «lo sono più forte ancora! Guarda!».    I due lottarono finché la nube nascose il sole.
La nube disse a sua volta: «Sono io la più forte!». Ma il vento disse: «lo sono più forte di te! Te lo dimostro». Allora i due lottarono fin quando il vento soffiò via la nube ed essa sparì.
Il vento disse a sua volta: «lo sì, che sono forte!». I monti dissero: «Noi siamo più forti di te! Guarda!». Subito i due lottarono fino a che il vento restò preso tra le catene dei monti.
I monti, a loro volta, dissero: «Siamo i più forti!». Ma sentendoli, l'uomo disse: «lo sono più forte di voi! E, se lo volete vedere ... ». L'uomo, dotato di grande intelligenza, perforò i monti, impedendo che bloccassero il vento. Dominando il potere dei monti, l'uomo proclamò: «lo sono la creatura più forte che esista!».
Ma poi venne la morte, e l'uomo che si credeva intelligente e tanto forte, con un ultimo respiro, morì.
La morte a sua volta disse: "Sono io la più forte! Perché prima o poi tutto muore e finisce nel nulla”.
La morte già festeggiava quando, inatteso, venne un uomo e, dopo soli tre giorni dalla morte, risuscitò, vincendo la morte.

Questo Gesù è la pietra che, scartata da voi, costruttori è diventata testata d'angolo… 



La madre dei peccati era l'orgoglio. L'orgoglio era la faccia femminile di Satana nella razza umana, il silenzioso uovo del peccato, sempre fertile.

- Stephen King - 


Dei Sette peggiore Rabbia, Avarizia, Invidia, Lussuria, Accidia,  Dei Sette Vizi Capitali l’Orgoglio è il peggiore. Rabbia, Avarizia, Invidia, Lussuria, Accidia, Gola Gola riguardano il rapporto degli uomini tra di loro e con il resto del mondo.

 L'Orgoglio, invece, è assoluto. È la rappresentazione della relazione soggettiva che una persona intrattiene con sè stessa. Quindi, tra tutti, è il più mortale.
 L'Orgoglio non ha bisogno di un oggetto di cui essere orgogliosi. È narcisismo portato all'estremo. 

- Philip K. Dick - 


Voglio divenire amore...
Ti affido il mio passato,
il mio presente e il mio avvenire,
i miei peccati e i miei desideri,
il mio destino
e quello di coloro che amo.
È in Te che vivo, spero,
prego senza stancarmi,
in unione con la Trinità.
Come Te voglio divenire amore,
portare la tua presenza in ogni luogo
per costruire un mondo sempre più bello
in cui gli uomini si amino,
vivano felici e nella pace,
un mondo come Gesù lo vuole.


- Card. Francois Xavier Van Thuan - 




La via del bene ha un nome: si chiama Amore; in esso si può trovare la chiave di ogni speranza perché l'amore vero ha la radice in Dio stesso.

San Giovanni Paolo II, papa




Segreto della santità e della felicità:
"Lasciatevi condurre dallo Spirito" Gal 5,16

“Vi voglio rivelare un segreto di santità e di felicità: se tutti i giorni, per cinque minuti, saprete far tacere la vostra immaginazione, chiudere i vostri occhi alle cose terrene e le vostre orecchie a tutti i rumori del mondo per entrare in voi stessi, e là, nel santuario della vostra anima battezzata, che è tempio dello Spirito Santo, parlare a questo divino Spirito, dicendogli:

O Spirito Santo, anima della mia anima, io ti adoro. Illuminami, guidami, fortificami, consolami, dimmi ciò che devo fare, dammi i tuoi ordini; io ti prometto che mi sottometterò a tutto ciò che desideri per me e accetterò tutto ciò che vorrai inviarmi, fammi solo conoscere la tua volontà.

Se voi farete così, la vostra vita scorrerà via felice, serena e consolata, anche tra un milione di pene, perché la grazia sarà proporzionale alla prova, donandovi la forza di portarla, così arriverete alle porte del Paradiso carichi di meriti. Questa sottomissione allo Spirito Santo è il segreto della santità".

- Cardinal Mercier - 


Preghiera alla Madonna del Conforto

Dolce Madre di Cristo e della Chiesa,
fonte di ogni nostro conforto,
Tu che donasti al mondo il Salvatore
nella povertà di Betlemme;
gli fosti accanto nella trepidazione della fuga in Egitto,
nel nascondimento di Nazareth,
nel faticoso cammino verso Gerusalemme;
sempre vicina al tuo Unigenito
fino alla Sua gloriosa Passione,
e alla Chiesa nascente in attesa dello Spirito,
ottieni a tutti noi la fedeltà alla Parola di Dio.
Madre dell’Amore,
facci praticare la carità operosa,
che ancora meraviglia il mondo
e ci manifesta come Chiesa del Signore.
Sii di sollievo ai malati,
di aiuto ai più poveri movendo tutti a praticare la giustizia,
di sostegno a chi si impegna per il bene comune.
Madre santa, onnipotente per Grazia,
fai che il popolo di Dio
sia sempre più radicato nella fede
che i Santi irradiarono tra le genti.
Madre del Redentore,
ottienici che la vita cristiana delle famiglie
sia efficace nell’educazione dei figli
e risani la società con testimonianze credibili.
Santa Maria, fai che sacerdoti e laici risplendano di santità,
con rinnovato fervore diano al mondo ragione della speranza che è in loro.
Infondi la Sapienza nel cuore dei giovani.
Rendi tutti noi sempre più vicini al tuo divin Figlio,
perché, come a Cana di Galilea,
tutti i cristiani siano pronti a fare quanto egli ci chiede:
spendere la vita per il Vangelo e il Regno di Dio.
Amen.

Preghiera recitata da Papa Benedetto XVI
di fronte alla prodigiosa immagine di Maria
venerata nella Cattedrale d’Arezzo



Buona giornata a tutti. :-)




domenica 22 maggio 2016

Il mistero della Trinità

Si racconta che sant’Agostino camminando sulla spiaggia tra Civitavecchia e Tarquinia, immerso in profondi pensieri perché stava componendo un suo famoso trattato sulla Trinità (il De Trinitate), ebbe la visione di un fanciullo, che con una conchiglia attingeva acqua dal mare e la trasportava in una piccola buca, scavata nella sabbia.
 – Che fai bimbo? – domandò sant’Agostino.
 – Voglio svuotare il mare e metterlo in questa buca, – rispose il bambino.
 – Ma non vedi che è impossibile? Il mare è così grande e la buca così piccola!
 – Vescovo Agostino, e come potrai tu, piccola creatura della terra, con la tua limitata intelligenza comprendere un mistero così alto, come quello della ss. Trinità?

Detto ciò, il piccolo scomparve.
Era un angelo del cielo.


L'anima che fa la Comunione possiede nel proprio cuore la seconda Persona della Ss.ma Trinità non solo come Dio, ma anche come uomo.
Essa ha il paradiso nel cuore, solo che non lo sente.
In Cielo poi, il possesso di Dio si svilupperà in gioia e gaudio.
La Comunione è la vita che si inizia sulla terra e si consuma in Cielo.

- Giacomo Alberione - 


O Spirito d'amore, scendi sopra di me: rendi la mia anima una immagine vivente di Gesù, perché Egli possa rinnovarvi tutto il suo mistero.
E Tu, o Padre, chinati su questa tua piccola creatura, coprila con l'ombra del tuo Spirito e guarda in lei unicamente il figlio tuo prediletto, nel quale hai riposto tutte le tue compiacenze.
O mio Dio Trinità, mio tutto, mia beatitudine, immensità in cui mi perdo, mi consegno a voi come una preda.
Immergetevi in me perché io mi immerga in voi, in attesa di venire a contemplare, nella vostra luce, l'abisso delle vostre grandezze. Amen.

- Beata Elisabetta della Trinità - 


«Ma sappi che nell'anno del Signore 1131 Giovanni XXII, su consiglio dei suoi fratelli, ordinò e stabilì che d'ora in avanti la Chiesa Romana e universale faccia la solennissima festa della sempre benedetta Trinità delle divine persone e per l'unità della divina essenza nelle tre divine persone. Stabilì inoltre che la Chiesa di Roma e tutti quelli che celebrano l'Ufficio della Chiesa secondo i suoi statuti facciano la predetta festa la prima domenica dopo la Pentecoste e senza ottava, non disapprovando tuttavia coloro che la celebrano con l'ottava o in qualche altre domenica dell'anno. »

Guillaume Mollat (a cura di), Stephanus Baluzius, Vitae Paparum Avenionensium, II, Parigi 1928, p. 294. 



Preghiera alla SS. Trinità – Sant’ Agostino

L'anima mia vi adora, il mio cuore vi benedice e la mia bocca vi loda, o santa ed indivisibile Trinità: Padre Eterno, Figliuolo unico ed amato dal Padre, Spirito consolatore che procedete dal loro vicendevole amore. 
O Dio onnipotente, benché io non sia che l'ultimo dei vostri servi ed il membro più imperfetto della vostra Chiesa, io vi lodo e vi glorifico.
Io vi invoco, o Santa Trinità, affinché veniate in me a donarmi la vita, e a fare del mio povero cuore un tempio degno della vostra gloria e della vostra santità. O Padre Eterno, io vi prego per il vostro amato Figlio; o Gesù, io vi supplico per il Padre vostro; o Spirito Santo, io vi scongiuro in nome dell'Amore del Padre e del Figlio: accrescete in me la fede, la speranza e la carità. Fate che la mia fede sia efficace, la mia speranza sicura e la mia carità feconda. Fate che mi renda degno della vita eterna con l'innocenza della mia vita e con la santità dei miei costumi, affinché un giorno possa unire la mia voce a quella degli spiriti beati, per cantare con essi, per tutta l'eternità: Gloria al Padre Eterno, che ci ha creati; Gloria al Figlio, che ci ha rigenerati con il sacrificio cruento della Croce; Gloria allo Spirito Santo, che ci santifica con l'effusione delle sue grazie.
Onore e gloria e benedizione alla santa ed adorabile Trinità per tutti i secoli. Così sia. 


Un augurio particolare  a Laura nel giorno del suo compleanno 
ed a Laura & Marco nel giorno dell' anniversario di matrimonio.
Che la mamma celeste vi protegga sempre.

Buona giornata a tutti. :-)

sabato 21 maggio 2016

Da: Il Quinto Evangelio, 1975 - Mario Pomilio

Dovete sapere che San Bartolomeo aveva scritto anche lui il suo bel Vangelo. Sapendo di dover morire mandò il libro ai Settanta, che sono i Settanta preti che hanno in custodia le Scritture. Appena costoro l'ebbero letto, cominciarono a lamentarsi: “E che faremo noi se questo Vangelo si divulga? Qui è scritto che dobbiamo fare penitenza e rinunziare ai beni del mondo e quello che abbiamo metterlo in comune con chi non ha.”
 Presero dunque quel libro e lo nascosero in una grotta. Ma li vide Gesù e subito li richiamo:  “Che cosa avete fatto delle mie verità? Esponetele invece in alto, che ognuno le possa leggere.”
Stavano tutti confusi, ma il più vecchio suggerì: “Portiamo dunque il libro in alto, secondo quanto ci è ordinato.”
Andarono allora in cima al Sinai e lo esposero su una rupe in modo bensì da potersi leggere, ma solo aggrappandosi alla rupe.
È così che il Vangelo di san Bartolomeo è rimasto sconosciuto e nessuno ne parla mai. Ma ogni tanto, quando più forte soffia il vento in cima al monte, un foglio se ne stacca e va a cadere in mezzo agli uomini. E coloro che lo raccolgono, lo guardano pieni di stupore, lo trovano bello come gli altri quattro Vangeli e vanno poi gridando in giro le verità d'amore che vi sono scritte.

- Mario Pomilio -
Il Quinto Evangelio, 1975, Rusconi Editore


«Si dice che all'interno dei quattro vangeli noti è come se ce ne fosse uno ancora sconosciuto. Ma ogni volta che la fede accenna a rifiorire, è segno che qualcuno ha intravisto quel Vangelo.» (pag 86)

- Mario Pomilio -
Il Quinto Evangelio, 1975, Rusconi Editore



"Una volta un dottore incontrò il Cristo Gesù: 'Signore, io so bene che tu fosti il Messia e quel che pronunziasti è pieno di sapienza. Ma come può essere che un sol libro basti in eterno a tanta gente?'. Gli rispose Gesù: 'Egli è vero quel che dici. Ma tu non sai che il popol mio lo riscrive ogni dì'" (pag. 87)

- Mario Pomilio -
Il Quinto Evangelio, 1975, Rusconi Editore



"Un uomo andava pellegrino cercando il quinto evangelio. Lo venne a sapere un santo vescovo e, per l'affetto di averlo veduto vecchio e stanco, gli mandò a dire queste parole: “Procura d'incontrare il Cristo e avrai trovato il quinto evangelio'"(pag. 323)

- Mario Pomilio -
Il Quinto Evangelio, 1975, Rusconi Editore



"La tradizione cristiana in fondo cos'altro è se non un lungo apocrifo, un andare cercando il Vangelo dei Vangeli?" (pag. 347) 

- Mario Pomilio -
Il Quinto Evangelio, 1975, Rusconi Editore




"... l'aspettativa quasi d'un altro libro che finisca quello che gli altri hanno lasciato incompiuto. E in pratica, mentalmente, lo veniamo scrivendo: ogni nuova domanda che ci poniamo intorno al Cristo che altro è, in definitiva, se non una pagina di quel libro?" (pag. 349)
- Mario Pomilio -
Il Quinto Evangelio, 1975, Rusconi Editore




Preghiera a Maria Addolorata

Regina dei martiri, 
che sostenesti i più atroci dolori 
e compisti nel tuo cuore il più eroico dei sacrifici, 
io voglio unire le mie pene alle tue.
Vorrei essere vicina a te come san Giovanni 
e le pie donne per consolarti della perdita del tuo Gesù. 
Purtroppo riconosco che anch'io con i miei peccati 
sono stato causa della morte del tuo Figlio diletto.
Ti chiedo perdono, o madre addolorata. 
Accetta in riparazione l'offerta che io ti faccio di me stesso, 
e il proposito di volerti sempre amare per l' avvenire.
Metto nelle tue mani tutta la mia vita; 
fa' che io possa farti amare anche da tante anime 
che vivono lontane del tuo Cuore materno. Amen.

Buona giornata a tutti. :-)


venerdì 20 maggio 2016

Il cane e l'asino -

Un giorno un taglialegna andava nel bosco con il proprio cane e il proprio asino. Il cammino era assai lungo e faticoso. A un certo punto della giornata il taglialegna si fermò in una radura, all'ombra di un faggio, dove si sdraiò e si addormentò beatamente.
Intanto l'asino si mise a brucare l'erba.
Il cane chiese all'asino: "Abbassati un attimo, nel paniere che hai sul dorso c'è del pane, lascia che ne prenda un pezzo, perché ho fame".
L'asino non voltò nemmeno il capo, non voleva perdere neanche un minuto, neanche un filo di quella soffice erba, il suo stomaco doveva riempirsi… Era così stanco!
Poi rispose a bocca piena: "Aspetta che si svegli il padrone, ti darà lui da mangiare". In quel momento sbucò dal margine del bosco un lupo che, a fauci spalancate, si avventò sull'asino.
L'asino chiese aiuto al cane: "Caro cane, aiutami, amico mio! ".
Il cane rispose: "Sono così stanco a affamato. Aspetta che il padrone si svegli, ti aiuterà lui"…
Povero asino, con la zampa sanguinante capì che ogni gentilezza e ogni favore bisogna farli a tempo debito, quando l'amico ne fa richiesta.

Solo così nasce la vera amicizia e la ricompensa…



L'amore non nasce da uno sforzo di volontà, riservato ai più bravi; l'amore viene da Dio, non dalla mia bravu­ra: amare comincia con il lasciarsi amare. Non sia­mo più bravi degli altri, siamo più ricchi. Ricchi di Dio.

- Padre Ermes Ronchi - 


Quanto è difficile parlare di pace oggi! 
Ci siamo illusi, nei decenni scorsi, di potere immaginare un mondo basato sulla reciproca tolleranza e sul rispetto delle diversità. 
L'inizio del terzo millennio, invece, ci ha posti davanti alla cruda realtà di un mondo in perenne lotta, in continua guerra. 
La pace, così tanto agognata, frutto della giustizia, come scrive il profeta Isaia, resta una chimera. Anche chi ha alzato forte la voce per chiedere la pace, spesso si è trovato a farlo con toni combattivi. Gesù, oggi, ci offre una soluzione, una differente chiave di lettura: la pace è suo dono ed è diversa da quella che propone il mondo. È suo dono: non solo una conquista ma l'accoglienza di una prospettiva diversa. Possiamo diventare testimoni di pace perché pacificati nel nostro intimo, possiamo costruire spazi di dialogo perché abbiamo un orizzonte di riferimento, il sogno di Dio. La pace, allora, va anzitutto coltivata in noi stessi, lasciando che sia la Parola a convertirci, mettendo noi a fuoco i nostri peccati e chiedendone perdono al Signore. 
Con un cuore pacificato diventeremo capaci, allora, di accogliere l'altro nella sua dimensione più profonda.

- Paolo Curtaz - 



Salve, o saldo fondamento della fede; 
Salve, o splendido contrassegno della grazia!
Salve, Tu per cui fu spogliato l'inferno; 
Salve, Tu per cui fummo rivestiti di gloria!
Salve, o voce perpetua degli Apostoli; 
Salve, o degli atleti invincibile coraggio!
Salve, o difesa contro i nemici invisibili; 
Salve, o ingresso alle porte del Paradiso!
Salve, perchè i cieli rallegransi insieme con la terra;
Salve, perché la terra tripudia insieme con i cieli!
Amen. 

Ave Maria!


Buona giornata a tutti, :-)


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giovedì 19 maggio 2016

A Maria - don Tonino Bello

Maria donna feriale rendimi allergico ai tripudi di feste che naufragano nel vuoto.
Maria donna senza retorica liberami dal multiloquio vaneggiante.
Maria donna dell’attesa distruggi in me la frenesia di volere tutto e subito.
Maria donna innamorata affrancami dalla voglia di essere sempre capito e amato.
Maria donna gestante donami la gioia di sentire nel grembo i fremiti del mondo.
Maria donna accogliente dilata a non finire in me la tenda dell’accoglienza.
Maria donna del primo passo insegnami a camminare senza contare i passi.
Maria donna missionaria rendi polverosi i miei piedi per il lungo calcare i sentieri del mondo.
Maria donna di parte rendi costante in me il rigetto di ogni compromesso.
Maria donna del primo sguardo dilata i miei occhi con la luce del Risorto.
Maria donna del pane affina in me il gusto dell’essenziale nella semplicità.
Maria donna di frontiera snidami dalle retroguardie della mia codardìa spirituale.
Maria donna coraggiosa attrezzami per osare l’impossibile e l’imprevedibile.
Maria donna in cammino provoca in me il rifiuto definitivo della poltrona e delle pantofole.
Maria donna del riposo fammi sognare a occhi aperti accanto a tutti i poveri del mondo.
Maria donna del vino nuovo regalami un cuore traboccante di gioia e di letizia.
Maria donna del silenzio stabilisci il mio domicilio nella contemplazione di Dio.
Maria donna obbediente attira il mio sguardo perché possa obbedire sempre più in alto.
Maria donna del servizio prestami il tuo grembiule preparato a Nazareth e mai dismesso
Maria donna vera strappami le plastiche facciali che sfregiano l’immagine di Dio
Maria donna del popolo abolisci in me ogni traccia di privilegio e annullane anche il desiderio.
Maria donna che conosce la danza fa’ di me un rigo musicale su cui ognuno possa cantare la sua vita.
Maria donna del sabato santo rendimi familiare la morte come ingresso nella risurrezione.
Maria donna del terzo giorno addestrami a leggere la storia alla luce dell’Apocalisse.
Maria donna conviviale prepara ogni giorno la mensa del mio cuore con tovaglia, un fiore, un pane.
Maria donna del piano superiore scioglimi dall’arroganza della carriera per accedere solo al piano dello Spirito Santo.
Maria donna bellissima fa’ che io scopra le iridescenze di una vita tutta acqua e sapone.
Maria donna elegante donami un sorriso per ogni gesto di amore.
Maria donna dei nostri giorni depenna eventuali rimpianti del passato, perché renda già presente il futuro.

Maria donna dell’ultima ora affretta il mio passo verso il fratello che mi attende, verso il Cristo che mi precede, verso il Padre pronto ad accogliermi nell’Amore dello Spirito.

- don Tonino Bello - 



Offerta di se stessi al Cuore immacolato di Maria


Cuore immacolato di Maria, 
che in cambio del tuo amore per noi ricevi tante offese, 
io ti offro e consacro in perpetuo tutto me stesso, 
per corrispondere nel miglior modo alla tua tenerezza materna, 
per riparare le ingiurie di cui sei oggetto da parte di tanti figli ingrati, 
e per vivere dal canto mio la consacrazione del mondo intero tanto desiderata dal tuo Cuore. 
Degnati di accettare quest’umile ma sincera offerta. 
La mia anima, il mio corpo, la mia vita sono tuoi; 
e giacché interamente ti appartengo, 
custodiscimi e difendimi come cosa tua.
Amen




O Maria, per il tuo amore per noi,
donaci un po' della tua fede,
della tua speranza, della tua carità, della tua fortezza,
della tua perseveranza, della tua costanza, della tua umiltà,
della tua purezza, della tua mansuetudine, della tua misericordia,
di tutte le tue virtù, ché - passandole in rassegna -
capiamo una volta di più in qual grado tu le abbia vissute.
La Chiesa te l'ha affidata Gesù,
ma per la passione per lei, che ci arde in cuore,
osiamo interporre presso di Te anche la nostra supplica,
affinché presto avvenga l'unità della cristianità intera.
Sei onnipotente per grazia!
Tu lo puoi fare.
Amen.

























Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it






mercoledì 18 maggio 2016

Il problema è di non fare il gioco delle tre carte ... - Paolo Crepet

"Il problema è di non fare il gioco delle tre carte... 
C’è un problema: in quale pancia nasce un bambino... 
Questo è un problema che non è un problema giuridico, è innanzi tutto un problema psicologico, perché voi siete mamme e non ve lo devo dire io che quei nove mesi non sono solo una questione di crescita biologica: ci sono migliaia e migliaia di studi che testimoniano che tra la mamma e quel bambino che ha in pancia si stabilisce una relazione affettiva... 
Questa cosa succede anche con la adozioni: prendi un bambino e lo porti dall’Ucraina, piuttosto che dal Brasile... quando comincia ad avere 15, 16 anni ti fa una domandina, che è una domandina fondamentale: «Io di chi sono figlio?...
Vi assicuro che ci sono problemi su come si risponde a questa domanda, perché esiste un diritto fondamentale del bambino, visto che parlate di bambini, di sapere chi è la mia mamma e di volerla conoscere...
Cosa gli dici?... 
Sei nato da una monetina che ho tirato su... sono andata alla banca del seme?»...
Su una donna che non potendo avere un figlio chiede a un’altra donna di poter ospitare l’ovulo: «Orribile!... Nazismo... nazismo puro!... 
Voi parlate dei diritti degli adulti e non parlate dei diritti dei bambini... 
Mettiamo che la biotecnologia ci permetta - ci siamo già - di fare qualsiasi cosa: tu puoi avere un figlio a 65 anni, perché trovi un utero da qualche parte, nel mondo... lo troverai, perché anche questa è una cosa odiosa, perché queste cose qui sono fatte sulla base del censo... perché chi è che va in Canada a pagarsi quella roba lì?... 

Il figlio dell’operaio?... Cosa fa?... Difende la scelta dei miliardari?"...

- Paolo Crepet - 

psichiatra e sociologo
dalla trasmissione Tagadà, 12 gennaio 2016 su LA7




"Analogamente al piccolo dello scimpanzé, anche il bebè umano non è né "vincolato al nido" né "smanioso di uscirne": è un essere "unito alla madre", che in origine rimaneva costantemente attaccato a lei, in un modo o nell'altro, e vi rimane tuttora presso i popoli primitivi. 
Tutto il comportamento del neonato è disposto per questa forma di unione. Contrariamente a quanto si sente affermare di frequente, l'uomo non è fisiologicamente immaturo alla nascita. 
Dovremmo dire piuttosto che fin dal momento della nascita dispone di tutte quelle forme di movimento che gli sono consentite dal fatto di vivere sul corpo della madre alla quale si aggrappa saldamente, soprattutto, com'è facile notare, ai capelli. Soltanto la separazione dalla madre fa di lui un essere importante nel vero significato della parola. 
La nostra usanza di deporre i lattanti nel lettino è antibiologica e lo confermano gli strilli che l'"abbandonato" lancia più spesso dei bambini primitivi, e il nostro impiego di "simulatori del contatto" che lo tranquillizzano, ingannandolo con la parvenza dell'immediata vicinanza materna, vale a dire la tettarella o il dondolio della culla o della carrozzina."

- Wolfgang Wocler -
da: Gli animali questi peccatori



Madre surrogata. Utero in affitto. Parole tirate per i capelli, per dire una realtà che non è umana. [...] Nessuno qui condanna il desiderio di maternità o paternità, ci mancherebbe. Ma i figli non sono un diritto, sono un dono, e se la scienza ci può aiutare è chiaro che deve avere dei limiti. I figli devono avere un solo padre e una sola madre (un aggravante per l'orribile spettacolo degli omosessuali che abbracciano il loro figlio peluche), e dover dimostrare la cosa è talmente ridicolo che davvero sembra siano arrivati i tempi – direbbe Chesterton – in cui "tutto diventerà un credo... fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro, spade sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"... 

- Costanza Miriano - 



A questo cimitero di vittime della crudeltà umana nel nostro secolo si aggiunge ancora un altro grande cimitero: il cimitero dei non nati, cimitero degli indifesi, di cui perfino la propria madre non conobbe il volto, acconsentendo, oppure cedendo alla pressione, perché venisse loro tolta la vita ancora prima di nascere. 

- San Giovanni Paolo II, papa -
(dall'omelia all'aeroporto militare di Radom, Varsavia, 4 giugno 1991)



O Vergine Maria, si fa tardi,
tutto si addormenta sulla terra,
è l´ora del riposo: non abbandonarmi!
Riconosco e ringrazio per i doni
e le luci di questo giorno.
Metti la tua mano sui miei occhi
come una buona madre.
Chiudili dolcemente alle cose di quaggiù.
L´anima mia è stanca di affanni,
e di tristezze.
Metti la tua mano sulla mia fronte,
arresta i miei pensieri e dolce sarà il mio riposo;
se tu mi benedici, domani,
con il sorriso riprenderò il nuovo giorno.
Metti la tua mano sul mio cuore,
perché vegli nella notte e canti a Dio un amore eterno.
Amen



Buona giornata a tutti. :-)