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giovedì 4 giugno 2020

Onora tuo padre e tua madre - Bruno Maggioni (biblista)

La Bibbia conosce alcune figure di grandi vecchi, e se ne compiace: Abramo, Mosè, Samuele e altri. Per l'uomo biblico nulla è scontato. La potenza di Dio può sconvolgere anche le leggi dell'età: Sara ha un figlio in tarda età (Genesi 18,12), «perché nulla è impossibile a Dio». E così Elisabetta (Luca 1,36-37). Ma la stima della Bibbia, ovviamente, non si estende solo verso queste figure eccezionali. 
Anche nella società biblica l'anziano è, per lo più, un pensionato. 
Il profeta Zaccaria annota che accanto ai bambini che giocano «siedono anziani e anziane nelle strade di Gerusalemme, ciascuno con un bastone tra le mani, a motivo dell'età avanzata» (Zc 8,4). 
In un passo del Levitico «un uomo dai 20 ai 60 anni viene valutato 50 sicli (30 se donna), ma dopo i 60 solo 15 sicli (10 se donna)» (Lv 27,1-8). 
Un pensionato, dunque, ma non un emarginato.

È significativo che tra le classi deboli, in favore delle quali Dio prende le difese, vengono enumerati gli orfani, i poveri, le vedove e gli stranieri, ma non i vecchi. 
La vecchiaia non costituiva un particolare problema sociale.

Forse anche perché gli anziani non dovevano essere molti, e questo è un dato da non sottovalutare completamente. 
Per il salmista (Sal 90,10) settanta anni sono una bella età e solo in casi eccezionali l'uomo arriva a ottanta. Ma non dovevano essere molti ad arrivarci.
L'età media non era alta. In una lista di 14 re della casa di Davide - dal 926 al 597 a. C. - solo due raggiunsero i 66 anni, e solo altri tre superarono i 50.

Non è però soltanto per questo che la vecchiaia non costituiva un particolare problema sociale. 

La vera ragione è culturale. L'anziano - anche se sminuito nella sua capacità lavorativa - conservava grande spazio nella famiglia e nella società, perché l'efficienza produttiva non era in quella cultura l'unico valore, né il principale. 

Beni essenziali erano l'esperienza, la saggezza, la tradizione e la testimonianza della fede.

Ne si sottovaluti la componente religiosa, che affiora con grande forza - ad esempio - in un bellissimo passo del libro dell'Ecclesiastico, in cui si invitano i figli - non i fanciulli, ma i figli grandi, sposati - a «onorare» i vecchi genitori (Sir 3,1-16). 
Si tratta di un ampio commento al quarto comandamento: «Onora tuo padre e tua madre, perché i tuoi giorni siano lunghi sulla terra» (Esodo 20,12). 
Il verbo «onorare» scandisce tutto il passo dell'Ecclesiastico, scritto da un autore ricco di anni e di saggezza. Significa non solo rispettare, ma accogliere, fare spazio, offrire ragioni di vita e di movimento. E questo in qualsiasi caso:

«Anche se perde il sentimento compatiscilo, non disprezzarlo solo perché tu sei nel pieno vigore».

- card. Bruno Maggioni -
da: "Vedrai con gioia i figli dei figli, I nonni nella bibbia" ed. Ancora
pagg. 15-16-17




… se ciascuno di noi nasce necessariamente come figlio, e non può venire al mondo se non in quanto ci sono stati un padre e una madre, quest’ultimi hanno dovuto avere dei nonni. 
È interessante, e altrettanto decisivo, rilevare come la trasmissione genealogica si svolge in una logica ternaria: nonni, padri, figli. 
Se nella discendenza formalmente togliete il primo termine (“i nonni”), gli altri due rimangono senza un punto di riferimento fondativo. 
Questa logica ternaria funziona da millenni.

Uno dei suoi emblemi più celebri è quello di Enea che tiene sulle spalle il padre Anchise e stringe per mano il figlio Ascanio. 
La logica è ferrea: Enea, a costo della propria vita, non può fuggire da Troia senza portare con sé Anchise, suo padre e nonno di suo figlio.  

Rigorosamente: senza il mito delle origini (“da dove vengo”) che istituisce la nominazione (“il mio nome è…”), senza il racconto della nostra storia famigliare (“sono stato cresciuto e ho vissuto con…”), il concetto stesso di filiazione vien meno. Infatti rimane esclusa la sua dimensione simbolica, essenzialmente la sua storia genealogica che si svolge lungo la trasmissione di una serie di valori, di istanze spirituali, etiche, culturali. 
Questa trasmissione che procede dal mito delle origini, dai “nonni”, presuppone un lavoro, quello che Freud, riprendendo un verso di Goethe, amava citare spesso: «Ciò che hai ereditato dai padri, riconquistalo se vuoi possederlo davvero».

- Giancarlo Ricci - 
da: Tempi, 5 maggio 2020


Pompeo Girolamo Batoni – Enea e Anchise in fuga da Troia in fiamme – 1748

«La memoria della specie insegna: qualcosa nella vita è più prezioso della vita, essa è il senza-prezzo in gioco nella riproduzione dell’umanità. E che annuncia nuovi inizi».

- Pierre Legendre  -


Buona giornata a tutti. :-)

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giovedì 12 marzo 2020

La preghiera e il respiro della mia anima! - don Ferdinando Bay

La preghiera e il respiro della mia anima!

Senza di essa cadrei senz'altro nel peccato, perché chi non prega è come un essere in mezzo al mare, in balìa dei flutti e delle tempeste, senza alcuna ancora di salvezza.

La preghiera è la luce, il nutrimento, il sostegno, il calore della mia vita spirituale, la quale soffre e viene meno senza questa divina elevazione, che mi congiunge a Dio.

La preghiera è il dolcissimo colloquio con Dio, fiducioso, filiale, amoroso.
È lo stimolo alla carità fraterna, rispettosa e affettuosa, operosa e generosa.

Senza la preghiera vivrei nella solitudine più profonda, nell'insoddisfazione più amara della vita, e sentirei al vivo e la mancanza di Qualcuno, che solo può colmare il mio spirito, mantenerlo in equilibrio, infondermi coraggio, nel duro sentiero del mio terreno pellegrinare.

La preghiera mi riconcilia con Dio, cancella la mia colpa, e fa sgorgare dal mio cuore lacrime di compunzione.

La preghiera attutisce le lotte del mio spirito; è sorgente di virtù, luce alla debole mente, scudo contro la malinconia, la sfiducia, la disperazione; vittoria sulla tristezza, gioia piena e pegno della mia gloria futura.

Davvero, l'anziano è la sua preghiera.

Sac.  Ferdinando Bay
Breviario della terza età-editrice Salcom




"Nel bel mezzo dell'inverno, 
ho infine imparato che in me albergava un'invincibile estate".

- Albert Camus -




 È vero, a volte la vecchiaia è un po’ brutta per le malattie che comporta. Ma la sapienza che hanno i nostri nonni è l’eredità che noi dobbiamo ricevere. 
Un popolo che non custodisce i nonni, che non rispetta i nonni non ha futuro perché ha perso la memoria. 
Eleazaro, davanti al martirio, è cosciente della responsabilità che ha nei confronti dei giovani. 
Pensa a Dio ma pensa anche ai giovani: “Io ai giovani devo dare l’esempio di coerenza sino alla fine”».
«Ci farà bene pensare a tanti anziani e anziane, ai tanti che sono nelle case di riposo e anche ai tanti che — è brutta la parola ma diciamola — sono abbandonati dai loro cari», «essi sono il tesoro della nostra società. Preghiamo per loro perché siano coerenti sino alla fine. Questo è il ruolo degli anziani, questo è il tesoro. 
Preghiamo per i nostri nonni e per le nostre nonne che tante volte hanno avuto un ruolo eroico nella trasmissione della fede in tempi di persecuzioni». Soprattutto nei tempi passati, quando i papà e le mamme spesso non erano in casa o avevano strane idee, confuse dalle ideologie in voga in quei tempi, «sono state proprio le nonne quelle che hanno trasmesso la fede».

Papa Francesco omelia del 19 novembre 2013, cappella di Santa Marta



Preghiera per la sera

Vivete nella fede,
trasmettetela ai figli,
testimoniatela nella vita,

Amate la Chiesa,
vivete in essa e per essa.

Fate spazio nel cuore
a tutti gli uomini,
perdonatevi a vicenda,
costruite ambienti di pace
ovunque siete.

Ai non credenti dico:
cercate Dio,
Egli sta cercando voi.

E ai sofferenti dico:
abbiate fiducia,
Cristo che vi ha preceduto
vi darà la forza
di far fronte al dolore.

Ai giovani:
spendete bene la vita,
è un tesoro unico.

A tutti:
la Grazia di Dio
vi accompagni ogni giorno.

san Giovanni Paolo II, papa



Buona giornata a tutti. :-)

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domenica 23 febbraio 2020

Bisogna strappare la gioia - Vladimir Majakovskij

Che il tempo
esploda dietro a noi
come una selva di proiettili.
Ai vecchi giorni
il vento
riporti
solo
un garbuglio di capelli.
Per l’allegria
il pianeta nostro
è poco attrezzato.
Bisogna
strappare
la gioia
ai giorni futuri.
In questa vita
non è difficile
morire.
Vivere 
è di gran lunga più difficile. 

A Sergej Esenin

Vladimir Majakovskij - 



L’ autunno della vita si prepara in primavera coltivando quegli atteggiamenti, smussando quelle spigolature e alimentando quelle risorse che permettono di anticipare un futuro sereno e costruttivo. 
Chi non svolge il compito di potatura, di semina e fertilizzazione del proprio terreno in primavera, rischia di trovarsi in autunno senza raccolto o magari di raccogliere solo frutti acerbi o corrosi dal tarlo. 
Con il rischio di prendersela con Dio per torti subiti o terreni infecondi.



L'acqua della sorgente dice all'uomo:

Io do le mie acque, per nulla, ai pellegrini che si fermano qui assetati e stanchi. Fa' tu lo stesso coi tuoi fratelli; fa' del bene a tutti, dona quello che hai al prossimo, con lieto cuore e senza condizioni; non chiedere agli uomini in cambio dei tuoi benefici né gratitudine né ricompensa, pago soltanto di vivere nella gioia della tua bontà.

- Lev Tolstoi -



Buona giornata a tutti :-) 

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giovedì 30 gennaio 2020

Quando sarai vecchia - William Butler Yeats

Quando sarai vecchia e grigia e di sonno onusta, 
e sonnecchierai vicino al fuoco, prendi questo libro
e lenta leggi, e sogna il dolce sguardo
che avevano un tempo i tuoi occhi, e la loro ombra profonda.

In molti amarono i tuoi attimi di felice grazia
e amarono la tua bellezza con amore falso o vero,
ma un uomo solo amò la tua anima pellegrina,
e amò le pene del viso tuo che incessante mutava.

Piegati ora accanto all'ardente griglia del camino
e sussurra, con qualche tristezza, come l'amore scomparve,
e vagò alto sopra le montagne,
e nascose il suo viso in uno sciame di stelle.

- William Butler Yeats -



I vecchi che si ammirano nell'acqua

Ho udito i vecchi, i vecchissimi, dire:
« Tutto muta,
E a uno a uno noi scompariamo »,
Avevano mani simili ad artigli, e le ginocchia
Contorte come i pruni antichi
Presso le acque.
Ho udito i vecchi, i vecchissimi, dire:
« Tutto ciò che è bello trascorre via
Come le acque ».

- William Butler Yeats -



Quello che mi ha sorpreso di più degli uomini dell'occidente 
è che perdono la salute per fare i soldi.....
e perdono i soldi per recuperare la salute .

Pensano tanto al futuro che
dimenticano di vivere il presente.
In tale maniera non riescono
a vivere ne il presente ne il futuro.
Vivono come non dovessero morire mai
e muoiono come se non avessero mai vissuto !!!!
- Dalai Lama -





“Un matrimonio non è riuscito solo se dura, ma è importante la sua qualità. 
Stare insieme e sapersi amare per sempre è la sfida degli sposi cristiani”. 


- Papa Francesco -




Buona giornata a tutti :-)




sabato 23 novembre 2019

I vostri vecchi - Giovanni Formaggio

Guardate gli occhi dei Vostri vecchi.
Oggi portano i colori dell'autunno
ma ieri hanno donato sguardi
vivi come bacche di agrifoglio
teneri come fiori di biancospino.


Guardate le mani dei Vostri vecchi.


Oggi contano i giorni sulle ginocchia
ma ieri hanno lottato, costruito
seminato carezze
momenti di sole...
Guardate i passi dei Vostri vecchi.


Oggi avanzano lenti, discreti come ombre
ma ieri hanno percorso pianure di speranze
sudato lungo vicoli arroganti del dolore.


Caduti si sono rialzati...
Guardateli e aspettateli i Vostri vecchi
prima che il tramonto li porti via.


Se siete qui è perché loro hanno soprattutto amato.



- Giovanni Formaggio - 




"Il giovane cammina più veloce dell'anziano, ma l'anziano conosce la strada"

- Proverbio Africano -


"Ma non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo; il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo, al fine di lasciare a coloro che verranno dopo terra sana e pulita da coltivare."



venerdì 15 novembre 2019

Preghiera di un settantacinquenne

Signore,
non permettere che io divenga uno di quei vecchi brontoloni, sempre pronti a lamentarsi e a diventare tristi e insopportabili a tutti.
Conservami il sorriso,  anche se la mia bocca è un po' sdentata.
Conservami il buon umore che riporti le cose, la gente e me stesso, ognuno al proprio posto.
Fai di me, Signore,  un anziano sorridente: , conservami un cuore aperto. 
Fa' di me un cuore  generoso,  che sappia dividere i suoi quattro soldi con chi non ne ha, e i fiori del suo giardino con chi terra non ha.
Non permettere che io diventi l'uomo del passato, parlando sempre del suo buon vecchio tempo, quando non faceva mai freddo e disprezzando il tempo dei giovani, quando continuamente fuori piove.
Fa' di me, Signore, un anziano che non ha mai dimenticato la sua giovinezza e che sa rinnovare la giovinezza degli altri.
Signore, io ti domando semplicemente che la mia ultima stagione sia bella, perché possa portare la testimonianza alla tua bellezza.


Amen.
Fonte: Breviario della Terza età, don Ferdinando Bay, Ed. Salcom, gennaio 1989, pagina 7






“La coerenza di quest’uomo, la coerenza della sua fede, ma anche la responsabilità di lasciare un’eredità nobile, un’eredità vera. Noi viviamo in un tempo nel quale gli anziani non contano. E’ brutto dirlo, ma si scartano, eh? Perché danno fastidio. Gli anziani sono quelli che ci portano la storia, che ci portano la dottrina, che ci portano la fede e ce la danno in eredità. Sono quelli che, come il buon vino invecchiato, hanno questa forza dentro per darci un’eredità nobile”.


- Papa Francesco -


“Preghiamo per i nostri nonni, le nostre nonne, che tante volte hanno avuto un ruolo eroico nella trasmissione della fede in tempo di persecuzione. Quando papà e mamma non c’erano a casa e anche avevano idee strane, che la politica di quel tempo insegnava, sono state le nonne quelle che hanno trasmesso la fede. Quarto comandamento: è l’unico che promette qualcosa in cambio. E’ il comandamento della pietà. Essere pietoso con i nostri antenati. Chiediamo oggi la grazia ai vecchi Santi – Simeone, Anna, Policarpo e Eleazaro – a tanti vecchi Santi: chiediamo la grazia di custodire, ascoltare e venerare i nostri antenati, i nostri nonni”.

- papa Francesco - 


Buona giornata a tutti :-)


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martedì 16 luglio 2019

SADAE (Sindrome di Attenzione Deficitaria Attivata dall'Età)

Si manifesta così:

Decidi di lavare la macchina mentre ti avvii al garage vedi che c'è posta sul mobiletto dell'entrata.
Decidi di controllare prima la posta.

Lasci le chiavi della macchina sul mobiletto per buttare le buste vuote e la pubblicità nella spazzatura e ti rendi conto che il secchio è strapieno.
Visto che fra la posta hai trovato una fattura decidi di approfittare del fatto che esci a buttare la spazzatura per  andare fino in banca (che sta dietro l'angolo) per pagare la fattura con un assegno.
Prendi dalla tasca il porta assegni e vedi che non hai assegni.
Vai su in camera a prendere l'altro libretto, e sul comodino trovi una lattina di coca cola che stavi bevendo poco prima e che t'eri dimenticata lì.
La sposti per cercare il libretto degli assegni e senti che è calda, allora decidi di portarla in frigo.
Mentre esci dalla camera vedi sul comò i fiori che ti ha regalato tua figlia e ti ricordi che li devi mettere in acqua.
Posi la coca cola sul comò, e lì trovi gli occhiali da vista che è tutta la mattina che cerchi.
Decidi di portali nello studio e poi metterai i fiori nell'acqua.
Mentre vai in cucina a cercare un vaso e portare gli occhiali sulla scrivania, con la coda dell'occhio improvvisamente vedi un telecomando.
Qualcuno deve averlo dimenticato lì (ricordi che ieri sera siete diventati pazzi cercandolo).
Decidi di portarlo in sala (al posto suo!!), appoggi gli occhiali sul frigo, non trovi nulla per i fiori, prendi un  bicchiere alto e lo riempi di acqua...(intanto li metti qui dentro....)
Torni in camera con il bicchiere in mano, posi il telecomando sul comò e metti i fiori nel recipiente, che non è adatto naturalmente.....
e ti cade un bel pò di acqua.....( mannaggia!!!), riprendi  il telecomando in mano e vai in cucina a prendere uno straccio.
Lasci il telecomando sul tavolo della cucina ed esci ..........cerchi di ricordarti che dovevi fare con lo straccio che ho in mano........

Conclusione:


- Sono trascorse due ore
- non hai lavato la macchina
- non hai pagato la fattura
- il secchio della spazzatura è ancora pieno
- c'è una lattina di coca cola calda sul comò
- non hai messo i fiori in un vaso decente
- nel porta assegni non c'è un assegno
- non trovi più il telecomando della televisione
- né i tuoi occhiali
- c'è una macchiaccia sul parquet in camera da letto
- e non hai idea di dove siano le chiavi della macchina!!

Ti fermi a pensare:
Come può essere? Non hai fatto nulla tutta la mattina, ma non hai avuto un momento di respiro......mah!!

(fammi un favore condividi questo messaggio a chi conosci perché io non mi ricordo più a chi l'ho mandato) 



E non ridere perché se ancora non ti è successo...ti succederà!!! :-)



Il tempo non esiste: infatti il passato è un tempo che non esiste più, mentre il futuro non esiste ancora. 
Il presente, mentre ne pensiamo, è già diventato passato.

- Bertrand Russell -


La faccia è il primo segno da cui prende le mosse l'etica di una società. [...] 
La faccia della persona matura è un atto di verità, mentre la maschera dietro cui si nasconde un volto trattato con la chirurgia è una falsificazione che lascia trasparire l'insicurezza di chi non ha il coraggio di esporsi alla vista con la propria faccia. 
Preferire una velina a una persona matura significa preferire l'anonimato di un corpo a un corpo formato da un carattere, che nell'età matura appare nella sua unicità, facendoci finalmente conoscere quel che davvero una persona è nella sua specifica unicità. [...] finisce per dar corda a quel mito della giovinezza che visualizza la vecchiaia come anticamera della morte. 

- Umberto Galimberti -






Ohh beh ...ci arriveremo anche noi....



Speriamo il più tardi possibile...... :)))

Buona giornata a tutti. :-)





lunedì 29 aprile 2019

La scatola magica

Un anziano mago inviò al re un misterioso pacco. 
Pochi giorni dopo morì. 
Il re, prima di aprire la scatola consultò i suoi consiglieri. "Sicuramente ha un potere magico a noi sconosciuto", risposero. "Va posto in luogo sicuro ma accessibile al popolo". 
Ogni giorno centinaia di persone presero ad inchinarsi davanti ad essa per ricevere un aiuto anche se, in realtà, non ottenevano nessun beneficio.
Molti anni dopo, chiese udienza al sovrano un saggio di nome Artego, chiedendo di esaminare la scatola per scoprire il mistero che nascondeva. "Non sia mai", replicò il sovrano. "E' troppo fragile e potrebbe rompersi". 
Il saggio insistette offrendo la sua testa qualora si fosse rotta. 
Dopo averla esaminata bene, Artego disse: "Ora, sire, saprai la verità!". E così dicendo la gettò a terra. 
Si udì come un tuono e la sala fu invasa dal fumo. Quando si dileguò, si vide una bottiglietta su cui era scritto "Elisir di serenità, per l'amata maestà!".
"Maestà", concluse il saggio, "era solo un contenitore scherzoso, il vero regalo era sul fondo dove erano riportate le istruzioni! 
Per secoli avete onorato una scatola e non ciò che conteneva. 
È quello che succede a che nella vita si ferma all'apparenza e non va in profondità!". 

ACR, Cammino 2006-2007, Appendice 12-14 allegato A



“Cari Fratelli, forza!  La metà di noi siamo nella vecchiaia: la vecchiaia è – mi piace dirlo così – la sede della sapienza della vita. 
I vecchi hanno la sapienza di avere camminato nella vita, come il vecchio Simeone, la vecchia Anna al Tempio. 
E proprio quella sapienza ha fatto loro riconoscere Gesù. Doniamo questa sapienza ai giovani: come il buon vino, che con gli anni diventa più buono, doniamo ai giovani la sapienza della vita.
Mi viene in mente quello che un poeta tedesco diceva della vecchiaia: 
“Es ist ruhig, das Alter, und fromm”: è il tempo della tranquillità e della preghiera. E anche di dare ai giovani questa saggezza”. 

“Tornerete ora nelle rispettive sedi per continuare il vostro ministero arricchiti dall’esperienza di questi giorni, così carichi di fede e di comunione ecclesiale. 
Tale esperienza unica e incomparabile, ci ha permesso di cogliere in profondità tutta la bellezza della realtà ecclesiale, che è un riverbero del fulgore di Cristo Risorto: un giorno guarderemo quel volto bellissimo del Cristo Risorto.”

 - Papa Francesco -
discorso ai cardinali, 15 marzo 2013




Fiducia dell’anziano nel Signore

Non abbandonarmi, o Signore!
Ho bisogno di te, in questa età,
della tua grazia,
del tuo incessante aiuto,
del tuo amore!

Non abbandonarmi, Signore,
anche se ti ripugna
la mia debole fede priva di entusiasmo,
soffocata dalle quotidiane occupazioni
e da troppe distrazioni e vanità.

Signore, non abbandonarmi,
anche se ti infastidisce
la mia arida preghiera
priva di quella speranza
che è certezza di vittoria,
di quella speranza che, fiduciosa,
abbandona l'anima in te serenamente,
come un bimbo nelle braccia materne.

Signore, non abbandonarmi,
anche se ti nausea il mio animo tiepido,
immortificato, presuntuoso,
ricco di egoismo e povero d'amore.

Non abbandonarmi
nell'ora del dolore, della malattia,
della umiliazione,
finché sappia, assieme a te,
portare degnamente la mia croce.

Signore, non abbandonarmi
in balìa delle mie passioni,
anche se lo merito
per la fragilità, l'incostanza, la tiepidezza
della mia vita passata.

Non abbandonarmi, Signore,
nel giorno della tentazione
anche se tu mi vedessi scherzare
scioccamente con il fuoco.

Non abbandonarmi, ti prego,
anche nella tragica ora
in cui tentassi di liberarmi
dall'amorosa stretta delle tue braccia.

Signore, lascia che io riposi
l'anima sul tuo dolcissimo Cuore
per non separarmi giammai da te
anche a costo di qualunque sacrificio
o umiliazione, o rinuncia.

Signore, abbi pietà di me!

- Sacerdote Ferdinando Baj - 


Breviario della terza età, Ed. Salcom, anno 1989



...Un pensiero colmo di grande affetto e di profonda gratitudine rivolgo al mio venerato predecessore Benedetto XVI, che in questi anni di Pontificato ha arricchito e rinvigorito la Chiesa con il Suo magistero, la Sua bontà, la Sua guida, la Sua fede, la Sua umiltà e la Sua mitezza. 
Rimarranno un patrimonio spirituale per tutti! 
Il ministero petrino, vissuto con totale dedizione, ha avuto in Lui un interprete sapiente e umile, con lo sguardo sempre fisso a Cristo, Cristo risorto, presente e vivo nell’Eucaristia. 
Lo accompagneranno sempre la nostra fervida preghiera, il nostro incessante ricordo, la nostra imperitura e affettuosa riconoscenza. 
Sentiamo che Benedetto XVI ha acceso nel profondo dei nostri cuori una fiamma: essa continuerà ad ardere perché sarà alimentata dalla Sua preghiera, che sosterrà ancora la Chiesa nel suo cammino spirituale e missionario.....

[Papa Francesco, discorso ai cardinali, 15 marzo 2013]




























Buona giornata a tutti. :-)