Un anziano mago
inviò al re un misterioso pacco.
Pochi giorni dopo morì.
Il re, prima di aprire
la scatola consultò i suoi consiglieri. "Sicuramente ha un potere magico a
noi sconosciuto", risposero. "Va posto in luogo sicuro ma accessibile
al popolo".
Ogni giorno centinaia di persone presero ad inchinarsi davanti
ad essa per ricevere un aiuto anche se, in realtà, non ottenevano nessun
beneficio.
Molti anni dopo, chiese udienza al sovrano un
saggio di nome Artego, chiedendo di esaminare la scatola per scoprire il mistero
che nascondeva. "Non sia mai", replicò il sovrano. "E' troppo
fragile e potrebbe rompersi".
Il saggio insistette offrendo la sua testa
qualora si fosse rotta.
Dopo averla esaminata bene, Artego disse: "Ora,
sire, saprai la verità!". E così dicendo la gettò a terra.
Si udì come un
tuono e la sala fu invasa dal fumo. Quando si dileguò, si vide una bottiglietta
su cui era scritto "Elisir di serenità, per l'amata maestà!".
"Maestà", concluse il saggio,
"era solo un contenitore scherzoso, il vero regalo era sul fondo dove
erano riportate le istruzioni!
Per secoli avete onorato una scatola e non ciò
che conteneva.
È quello che succede a che nella vita si ferma all'apparenza e
non va in profondità!".
ACR, Cammino 2006-2007, Appendice 12-14 allegato A
“Cari Fratelli, forza! La metà di noi siamo nella vecchiaia: la vecchiaia è – mi piace dirlo così – la sede della sapienza della vita.
I vecchi hanno la sapienza di avere camminato nella vita, come il vecchio Simeone, la vecchia Anna al Tempio.
E proprio quella sapienza ha fatto loro riconoscere Gesù. Doniamo questa sapienza ai giovani: come il buon vino, che con gli anni diventa più buono, doniamo ai giovani la sapienza della vita.
Mi viene in mente quello che un poeta tedesco diceva della vecchiaia:
“Es ist ruhig, das Alter, und fromm”: è il tempo della tranquillità e della preghiera. E anche di dare ai giovani questa saggezza”.
“Tornerete ora nelle rispettive sedi per continuare il vostro ministero arricchiti dall’esperienza di questi giorni, così carichi di fede e di comunione ecclesiale.
Tale esperienza unica e incomparabile, ci ha permesso di cogliere in profondità tutta la bellezza della realtà ecclesiale, che è un riverbero del fulgore di Cristo Risorto: un giorno guarderemo quel volto bellissimo del Cristo Risorto.”
- Papa Francesco -
discorso ai cardinali, 15 marzo 2013
Ho bisogno di te, in questa età,
della tua grazia,
del tuo incessante aiuto,
del tuo amore!
Non abbandonarmi, Signore,
anche se ti ripugna
la mia debole fede priva di entusiasmo,
soffocata dalle quotidiane occupazioni
e da troppe distrazioni e vanità.
Signore, non abbandonarmi,
anche se ti infastidisce
la mia arida preghiera
priva di quella speranza
che è certezza di vittoria,
di quella speranza che, fiduciosa,
abbandona l'anima in te serenamente,
come un bimbo nelle braccia materne.
Signore, non abbandonarmi,
anche se ti nausea il mio animo tiepido,
immortificato, presuntuoso,
ricco di egoismo e povero d'amore.
Non abbandonarmi
nell'ora del dolore, della malattia,
della umiliazione,
finché sappia, assieme a te,
portare degnamente la mia croce.
Signore, non abbandonarmi
in balìa delle mie passioni,
anche se lo merito
per la fragilità, l'incostanza, la tiepidezza
della mia vita passata.
Non abbandonarmi, Signore,
nel giorno della tentazione
anche se tu mi vedessi scherzare
scioccamente con il fuoco.
Non abbandonarmi, ti prego,
anche nella tragica ora
in cui tentassi di liberarmi
dall'amorosa stretta delle tue braccia.
Signore, lascia che io riposi
l'anima sul tuo dolcissimo Cuore
per non separarmi giammai da te
anche a costo di qualunque sacrificio
o umiliazione, o rinuncia.
Signore, abbi pietà di me!
- Sacerdote Ferdinando Baj -
Breviario della terza età, Ed. Salcom, anno 1989
...Un pensiero colmo di grande affetto e di
profonda gratitudine rivolgo al mio venerato predecessore Benedetto XVI, che in
questi anni di Pontificato ha arricchito e rinvigorito la Chiesa con il Suo
magistero, la Sua bontà, la Sua guida, la Sua fede, la Sua umiltà e la Sua
mitezza.
Rimarranno un patrimonio spirituale per tutti!
Il ministero petrino,
vissuto con totale dedizione, ha avuto in Lui un interprete sapiente e umile,
con lo sguardo sempre fisso a Cristo, Cristo risorto, presente e vivo
nell’Eucaristia.
Lo accompagneranno sempre la nostra fervida preghiera, il
nostro incessante ricordo, la nostra imperitura e affettuosa riconoscenza.
Sentiamo che Benedetto XVI ha acceso nel profondo dei nostri cuori una fiamma:
essa continuerà ad ardere perché sarà alimentata dalla Sua preghiera, che
sosterrà ancora la Chiesa nel suo cammino spirituale e missionario.....
[Papa Francesco, discorso ai cardinali, 15
marzo 2013]
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