Se anche per un'unica volta accettiamo il principio
del diritto a uccidere i nostri fratelli improduttivi - benché limitato in
partenza solo ai poveri e indifesi malati di mente - allora in linea di principio
l'omicidio diventa ammissibile per tutti gli esseri improduttivi, i malati
incurabili, coloro che sono stati resi invalidi dal lavoro o in guerra, e noi
stessi, quando diventiamo vecchi, deboli e quindi improduttivi.
Basterà allora un qualsiasi editto segreto che
ordini di estendere il metodo messo a punto per i malati di mente ad altre
persone improduttive, a coloro che soffrono di malattie polmonari incurabili,
ai vecchi deboli o invalidi, ai soldati gravemente mutilati.
A quel punto la
vita di nessuno di noi sarà più sicura.
Una qualsiasi commissione ci può
includere nella lista degli improduttivi, a suo giudizio diventati inutili.
Nessuna polizia, nessun tribunale indagherà sul nostro assassinio, né punirà
l’assassino come merita.
Sventura al genere umano, sventura alla nostra
nazione tedesca se non solo viene infranto il santo comandamento di Dio:
"Non uccidere, che Dio proclamò sul monte Sinai tra tuoni e lampi, che Dio
nostro creatore impresse nella coscienza del genere umano fin dall'inizio del
tempo, ma si tollera e ammette che tale violazione sia lasciata impunita.
- Card. A. Clemens von Galen vescovo di
Münster -
Il 3 agosto 1941 denunciò l'eutanasia dei malati di mente tedeschi.
Mai come oggi si delinea a più
livelli, nettamente e concretamente, un disegno che prima della pandemia
operava silenziosamente nella società: la biopolitica.
Oggi quel silenzio è
diventato un grido di sconforto e di indignazione.
Solo ora, per esempio, la
società si accorge – è l’Oms a ricordarlo – che il virus in Europa ha colpito
mortalmente, per il 50 per cento, gli anziani che vivevano nelle case di
riposo. Forse un po’ di trascuratezza c’è stata, affermano coloro che voltano
lo sguardo dall’altra parte.
In realtà tanti morti nelle case di riposo assume
il senso tragico di un lapsus della biopolitica. Volevano proteggere gli
anziani ma in realtà è accaduto il contrario: il “proteggere” è diventata una
“strage” sistematica, per alcuni addirittura un “massacro”.
Parola terribile,
quest’ultima, perché evoca un’altra parola altrettanto orribile che è
“eutanasia”.
Non possiamo crederci. Eppure quale migliore esempio per evocare
il funzionamento nefasto di un programma biopolitico che pretende di imporre i
propri criteri di valore e di utilità alla vita umana?
Credere di gestire la vita altrui in nome del profitto, di quel bene materiale
che è ritenuto alimentare l’esistenza e la sussistenza umana, diventa
un’ideologia perché appiana le differenze, promuove criteri di valore
arbitrari, attua sommessamente una “leggera” discriminazione che rischia di
scivolare verso vere e proprie forme di segregazione. Il tutto – conosciamo il
ritornello – evidentemente per il Bene Comune.
- Giancarlo Ricci -
da: Tempi.it 20 maggio 2020
….. «In Italia, la capacità di terapia
intensiva è gestita in modo molto diverso. Ammettono
pazienti che non includeremmo perché sono troppo vecchi. Gli anziani hanno una
posizione molto diversa nella cultura italiana».
(Frits Rosendaal, capo
dell'epidemiologia clinica presso il Leida University Medical Center, e membro
della Royal Dutch Academy of Sciences and Art )….
…. Ecco a cosa ha portato
l’apertura al “diritto” di morire: l’obbligo di morire. Hanno detto che
l’eutanasia è un diritto, che è volontaria, che tutti devono essere liberi di
scegliere come e quando morire e a cosa siamo arrivati? All’obbligo di morire. ….
….Quei pazienti esclusi perché «troppo
vecchi» sono i veri discriminati di oggi.
Strano che nel loro caso i “paladini
dell’inclusione” tacciano.
Per gli
anziani, dunque, le cure sono vietate. Bel “diritto di
scelta” viene concesso loro. Eppure, all’inizio tutti parlavano di eutanasia
come garanzia di libertà, anche se pian piano venivano
fuori gli innumerevoli casi in cui essa è stata praticata anche su chi
voleva vivere.
Ed ecco che puntualmente l’eutanasia
resta fedele alle sue origini naziste nel considerare il malato, l’anziano, il
disabile, l’improduttivo non più una persona di cui prendersi cura, ma un peso sociale,
nient’altro che un costo dispendioso. Questo fu all’origine del massacro di
tanti nei campi di concentramento e continua oggi a perpetrarsi con le leggi su
eutanasia, suicidio assistito e aborto.
- Luca Scalise -
Da: Provitaefamiglie.it 5 aprile 2020
Ho
visto un Uomo
vestito di bianco
e stanco
sotto la pioggia battente
e il vento freddo
salire lento
verso l’altare
carico di dolore
di sofferenza
ma anche di speranza.
Ho visto un Uomo
anziano
zoppicante
fare le tante scale
con sulle sue spalle
tutto il dolore del mondo.
Ho visto un Uomo
concentrato
nel suo silenzio
fremente
nella sua preghiera
chiedere il perdono
di tutti i peccati
degli uomini
e la loro Salvezza.
Ho visto un Uomo,
uomo fra gli uomini,
innalzarsi
su tutti
e pregare
per tutti.
Ho visto un Uomo
dire
“nessuno si salva da solo”
perché
non siamo soli
se crediamo
in Dio
e nella sua Salvezza.
Ho visto un Uomo
che,
con tutti gli altri uomini del mondo,
si salverà
perché ha creduto
e crederà
per sempre.
- Giulia Madonna -
Buona giornata a tutti. :-)