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lunedì 18 luglio 2016

L'elemosina – don Bruno Ferrero

Un giorno di molto tempo fa, in Inghilterra, una donnetta infagottata in un vestito lacero percorreva le stradine di un villaggio, bussando alle porte delle case e chiedendo l'elemosina. Molti le rivolgevano parole offensive, altri incitavano il cane a farla scappare. Qualcuno le versò in grembo tozzi di pane ammuffito e patate marce. Solo due vecchietti fecero entrare in casa la povera donna.
«Siediti un po' e scaldati», disse il vecchietto, mentre la moglie preparava una scodella di latte caldo e una grossa fetta di pane. Mentre la donna mangiava, i due vecchietti le regalarono qualche parola e un po' di conforto.
Il giorno dopo, in quel villaggio, si verificò un evento straordinario. Un messo reale portò in tutte le case un cartoncino che invitava tutte le famiglie al castello del re. L'invito provocò un gran trambusto nel villaggio, e nel pomeriggio tutte le famiglie, agghindate con gli abiti della festa, arrivarono al castello. Furono introdotti in una imponente sala da pranzo e ad ognuno fu assegnato un posto.
Quando tutti furono seduti, i camerieri cominciarono a servire le portate. Immediatamente si alzarono dei borbottii di disappunto e di collera. I solerti camerieri infatti rovesciavano nei piatti bucce di patata, pietre, tozzi di pane ammuffito. Solo nei piatti dei due vecchietti, seduti in un angolino, venivano deposti con garbo cibi raffinati e pietanze squisite. Improvvisamente entrò nella sala la donnetta dai vestiti stracciati. Tutti ammutolirono. «Oggi - disse la donna - avete trovato esattamente ciò che mi avete offerto ieri».
Si tolse gli abiti malandati. Sotto indossava un vestito dorato. Era la Regina.

Un riccone arrivò in Paradiso. Per prima cosa fece un giro per il mercato e con sorpresa vide che le merci erano vendute a prezzi molto bassi. Immediatamente mise mano al portafoglio e cominciò a ordinare le cose più belle che vedeva.
Al momento di pagare porse all'angelo, che faceva da commesso, una manciata di banconote di grosso taglio. 
L'angelo sorrise e disse: "Mi dispiace, ma questo denaro non ha alcun valore".
"Come?", si stupì il riccone.
"Qui vale soltanto il denaro che sulla terra è stato donato", rispose l'angelo.

Oggi, non dimenticare il tuo capitale per il Paradiso.

- don Bruno Ferrero - 
da: Cerchi nell'acqua


Dio in principio si mise da parte, e così ebbe inizio il mondo. 
Questo è il segreto dell'amore: 
mettersi da parte. 
Se puoi, cerca soprattutto 
di metterti da parte. 
Chiedi per te 
solo un piccolo angolo nel tempo. 
Metti confini al tuo volere, 
e guarda come fiorisce un mondo.

- Mary Gales Ryian - 


Preghiera per l'ospitalità

Gesù mio, nato in una stalla
perché nella locanda non c'era posto per te e per la tua famiglia,
benedici tutti quelli che offrono ospitalità.
Fa' che abbiano sempre posto per i poveri
e per i viaggiatori in cammino.
Dà loro il coraggio e la forza
di accogliere tutti i loro ospiti
e fa' che ricordino che tutto quello
che avranno fatto per loro l'avranno fatto per te.
Gesù mio, benedici tutti quelli che danno ospitalità.
Lo Spirito Santo dica loro
che saranno bene accetti
e privilegiati nel Regno dei Cieli
che ospita tanta gente,
e soprattutto i più poveri tra i poveri.
Amen.

- Madre Teresa di Calcutta -



Buona giornata a tutti. :-)





venerdì 10 giugno 2016

Vivi la vita - Beata Madre Teresa di Calcutta

La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.
La vita è una ricchezza, conservala.
La vita è amore, godine.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è un'avventura, rischiala.
La vita è felicità, meritala.
La vita è la vita, difendila.

          - Madre Teresa di Calcutta - 


Il giorno più bello? Oggi.
L'ostacolo più grande? La paura.
La cosa più facile? Sbagliarsi.
L'errore più grande? Rinunciare.
La radice di tutti i mali? L'egoismo.
La distrazione migliore? Il lavoro.
La sconfitta peggiore? Lo scoraggiamento.
I migliori professionisti? I bambini.
Il primo bisogno? Comunicare.
La felicità più grande? Essere utili agli altri.
Il mistero più grande? La morte.
Il difetto peggiore? Il malumore.
La persona più pericolosa? Quella che mente.
Il sentimento più brutto? Il rancore.
Il regalo più bello? Il perdono.
Quello indispensabile? La famiglia.
La rotta migliore? La via giusta.
La sensazione più piacevole? La pace interiore.
L'accoglienza migliore? Il sorriso.
La miglior medicina? L'ottimismo.
La soddisfazione più grande? Il dovere compiuto.
La forza più grande? La fede.
Le persone più necessarie? I sacerdoti.
La cosa più bella del mondo? L'amore.

- Madre Teresa di Calcutta - 


Non permettete che niente vi riempia di tristezza, fino al punto di farvi dimenticare la gioia del Cristo Risorto.  

- Beata Madre Teresa di Calcutta - 



Buona giornata a tutti. :-)




domenica 13 marzo 2016

Una vita solitaria – don Bruno Ferrero

Figlio di una ragazza madre, era nato in un oscuro villaggio. Crebbe in un altro villaggio, dove lavorò come falegname fino a trent'anni. Poi, per tre anni, girò la sua terra predicando.
Non scrisse mai un libro.
Non ottenne mai una carica pubblica.
Non ebbe mai né una famiglia né una casa.
Non frequentò l'università.
Non si allontanò più di trecento chilometri da dov'era nato.
Non fece nessuna di quelle cose che di solito si associano al successo.
Non aveva altre credenziali che se stesso.
Aveva solo trentatré anni quando l'opinione pubblica gli si rivoltò contro. 
I suoi amici fuggirono. 
Fu venduto ai suoi nemici e subì un processo che era una farsa. 
Fu inchiodato a una croce, in mezzo a due ladri.
Mentre stava morendo, i suoi carnefici si giocavano a dadi le sue vesti, che erano l'unica proprietà che avesse in terra. 
Quando morì venne deposto in un sepolcro messo a disposizione da un amico mosso a pietà.
Due giorni dopo, quel sepolcro era vuoto.
Sono trascorsi venti secoli e oggi egli è la figura centrale nella storia dell'umanità.
Neppure gli eserciti che hanno marciato, le flotte che sono salpate, i parlamenti che si sono riuniti, i re che hanno regnato, i pensatori e gli scienziati messi tutti assieme, hanno cambiato la vita dell'uomo sulla terra quanto quest'unica vita solitaria.

Al tempo della propaganda antireligiosa, in Russia, un commissario del popolo aveva presentato brillantemente le ragioni del successo definitivo della scienza. Si celebrava il primo viaggio spaziale. Era il momento di gloria del primo cosmonauta, Gagarin. 
Ritornato sulla terra, aveva affermato che aveva avuto un bel cercare in cielo: Dio proprio non l'aveva visto. Il commissario tirò la conclusione proclamando la sconfitta definitiva della religione. 
Il salone era gremito di gente. La riunione era ormai alla fine.
"Ci sono delle domande?".
Dal fondo della sala un vecchietto che aveva seguito il discorso con molta attenzione disse sommessamente: "Christòs ànesti", "Cristo è risorto". 
Il suo vicino ripeté, un po'più forte: "Christòs ànesti". Un altro si alzò e lo gridò; poi un altro e un altro ancora. Infine tutti si alzarono gridando: "Christòs ànesti", "Cristo è risorto".
Il commissario si ritirò confuso e sconfitto.

Al di là di tutte le dottrine e di tutte le discussioni, c'è un fatto. Per la sua descrizione basterà sempre un francobollo: "Christòs ànesti". Tutto il cristianesimo vi è condensato. Un fatto: non si può niente contro di esso.
I filosofi possono disinteressarsi del fatto. Ma non esistono altre parole capaci di dar slancio all'umanità:
"Gesù è risorto".

- don Bruno Ferrero .


 da: "La vita è tutto ciò che abbiamo", Bruno Ferrero,, Ed. Elledicì




Mons. Angelo Comastri, vescovo di Loreto, ha raccontato che anni fa, a causa di un banale disguido medico, si è ritrovato quasi in fin di vita per problemi cardiaci; è andato in crisi, cosa che gli ha fatto capire quanta strada ancora doveva fare cristianamente. 
In quei momenti ha telefonato a madre Teresa di Calcutta, con la quale era in amicizia, per chiederle un qualche conforto.
"What wonderful thing!", "che cosa stupenda!", è stata la sua risposta. "Madre Teresa, ha capito bene cosa le ho detto? Sto rischiando di morire!". 
E lei, ancora: "Sei fortunato: sei così vicino alla croce che Gesù può baciarti senza neanche fare fatica".

- mons. Angelo Comastri e madre Teresa di Calcutta -


Capita a volte, quando uno si mette in croce, che i chiodi vadano a ferire qualcuno dietro di lui.

- Francis Jammes - 
Gerogiche cristiane



L'ultimo tratto

T'accompagno per l'ultimo tratto.
M'accompagni per l'ultimo tratto?
Se inciampo aiutami.
Se m'attardo, aspettami.
Non quanto il Tuo,
ma pesante è il mio legno.
Poco ho creduto
che t'avesse affaticato tanto.
Il tempo è venuto
e Tu sei al mio fianco.
E d'arrivare in cima alla collina
sicuro mi sento.
E allora, se vuoi,
potrò con Te far festa.

- Rodolfo Sanson -


Buona giornata a tutti. :-)



sabato 2 gennaio 2016

Che cosa ti offriremo, o Cristo -

“Che cosa ti offriremo, o Cristo,
per esserti mostrato sulla terra per noi quale uomo?
Ognuna delle creature uscite dalle tue mani
porta la sua testimonianza di gratitudine:
gli angeli il loro canto,
i cieli la stella,
i Magi i loro doni,
i pastori la loro adorazione,
la terra la grotta,
il deserto la mangiatoia.
Ma noi uomini ti offriamo una Vergine Madre”. 


(liturgia bizantina)





«… e gli auguri Nostri riguardano ogni bene; ogni bene migliore; ogni bene desiderabile. Essi attingono alla sorgente di ogni bene, che è Dio; e non temono d'essere troppo abbondanti e troppo audaci. 
Essi osano aspirare anche ai beni più grandi e più difficili! 
Sì, Noi vogliamo con i Nostri voti confortare la speranza di ogni cuore; e la speranza del mondo. 

- Beato Paolo VI, papa - 


Nuovo anno

Cosa posso dirvi per aiutarvi a vivere meglio in questo anno?
Sorridetevi
gli uni gli altri ;
sorridete a vostra moglie ,
a vostro marito ,
ai vostri figli ,
alle persone con le quali lavorate ,
a chi vi comanda ;
sorridetevi a vicenda ;
questo vi aiuterà a crescere nell'amore ,
perchè il sorriso è il frutto dell'amore "


- Madre Teresa di Calcutta -



In ogni cuore umano è impressa quella stella che alla fine arriva a Betlemme

...Non possiamo fare a meno di vedere nella bellezza del mondo, nel suo mistero, nella sua grandezza e nella sua razionalità la razionalità eterna, e non possiamo fare a meno di lasciarci sempre di nuovo condurre da essa all'unico Dio, creatore del cielo e della terra.
Se faremo ciò, constateremo anche che colui che ha creato il mondo e colui che è nato a Betlemme e nell'eucarestia dimora in mezzo a noi sono lo stesso Dio vivente che ci chiama e che ci vuole preparare per la vita eterna.
Così, con i Magi, si è avverata per la prima volta la parola che poi si realizzerà sempre più lungo tutti i secoli: verranno da Oriente e da Occidente, da Nord e da Sud, e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe.

Ciò significa non solo che i cristiani, i chiamati da Dio, verranno da tutti i punti cardinali, ma anche che i segnavia conducono a Dio da qualsiasi provenienza spirituale, dalla scienza, dalle religioni. E che in ogni cuore umano è impressa quella stella che alla fine arriva a Betlemme e che ci indica che tutte le cose attendono nella pace...

cardinale Joseph Ratzinger - dalla "Omelia per l'Epifania del 1994" 


Non per me Ti prego
ma per chi non prega mai
e per chi vorrebbe ma non osa.
non per me domando forza
ma per chi non ce la fa nemmeno
a domandare.
Non per me invoco protezione
ma per chi,
funambolo dell’esistenza
barcolla sul baratro 
della disperazione.

Non per me
ma per gli altri
è oggi la mia preghiera.

- Patrizio Righero -

fonte: "Hai un momento Dio?", Patrizio Righero, ed. Effatà



Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it





venerdì 27 novembre 2015

Aiutaci a diffondere la tua fragranza - Madre Teresa di Calcutta -

O Gesù, aiutaci a diffondere la tua fragranza
ovunque noi andiamo.
Infondi il tuo Spirito nella nostra anima
e riempila del tuo amore
affinché penetri nel nostro essere
in modo così completo che tutta la nostra vita
possa essere soltanto fragranza
e amore trasmesso tramite noi e visto in noi,
e ogni anima con cui veniamo a contatto
possa sentire la tua presenza
nella nostra anima, e poi guardare in su
e vedere non più me, ma Gesù.
Resta con noi,
e noi cominceremo a brillare della tua luce,
a brillare per essere una luce per gli altri.
La luce, o Gesù, sarà la tua, non verrà da noi,
sarà la tua luce che brillerà sugli altri attraverso noi.
Lascia che ti rivolgiamo le nostre preghiere
nel modo che più ami, spargendo la luce
su quelli che ci circondano.
Lasciaci predicare senza predicare,
non con le parole, ma con l'esempio.
Con la forza che attrae
e l'influsso di quel che facciamo.
Con la pienezza dell'amore
che abbiamo per te nel nostro cuore.
Amen.

- Madre Teresa di Calcutta - 




L'umiltà non consiste nel considerarsi inferiori agli altri... ma nel liberarsi della presunzione della propria importanza.
E' uno stato di semplicità naturale in armonia con la nostra vera natura che consente di godere la freschezza del momento presente.
L'umiltà è un modo di essere non di apparire.

- Matthieu Ricard -



Il frutto del silenzio è la preghiera.
Il frutto della preghiera è la fede.
Il frutto della fede è l'amore.
Il frutto dell'amore è il servizio.
Il frutto del servizio è la pace.

- Madre Teresa di Calcutta - 




Buona giornata a tutti. :-)




martedì 9 giugno 2015

da: "La città della gioia" - Dominique Lapierre -

"...Un giovane volontario europeo passò allora tra i letti reggendo una catinella. 
Madre Teresa lo chiamò. Gli additò il morente . "Amalo" gli ingiunse. 
"Amalo con tutte le forze" . 
Consegnò al giovane le sue pinze e le bende. e si allontanò guidando Paul Lambert verso uno spazio vuoto tra la corsia degli uomini e quella delle donne dove c'erano un tavolo e un banco. 
Al muro era appeso un testo incorniciato . 
Era una poesia indù che Lambert lesse ad alta voce:

Se hai due pezzi di pane
Danne uno ai poveri
Vendi l'altro
E compra dei giacinti
per nutrire la tua anima.

Poi espose il suo progetto di lebbrosario per la Città della gioia.
"Very good Father, very good" disse Madre Teresa con il suo pittoresco accento, miscuglio di slavo e di bengalese. "You are doing God's work."
- Lei fa un lavoro voluto da Dio. D'accordo, le manderò tre sorelle abituate a curare i lebbrosi. -
Mentre faceva scorrere lo sguardo sulla corsia piena di corpi stesi soggiunse:
"Ci danno talmente di più di quello che noi diamo a loro".
Una giovane suora si era avvicinata e le parlava a bassa voce.
C'era bisogno di lei da un'altra parte.
"Good bye Father " disse. "Venga a dirci la messa una di queste mattine."
Paul Lambert era sconvolto . 

"Tu sia benedetta, Calcutta, poichè nella tua sventura hai generato dei santi."

da:  Dominique Lapierre, " La città della gioia"



"C'è un tempo per tutti gli esseri; ma è un tempo che non è uguale per tutti. 

Il tempo delle cose non è il tempo degli animali, e quello degli animali non è il tempo degli uomini! E al di sopra di tutto e diverso da tutti c'è il tempo di Dio che tutti li riassume e li supera. 
Il cuore di Dio non batte secondo il ritmo del nostro cuore. 
Il suo movimento è quello della sua misericordia eterna che si espande nel tempo e non invecchia mai. 
È molto difficile per noi avere accesso a questo tempo divino; eppure soltanto là noi possiamo trovare la pace ". 

- Eloi Leclerc -

da:  La sapienza di un povero


Abbiamo bisogno di scoprire Dio. 
Dio non può essere trovato nel frastuono e nell’inquietudine. 
Dio è amico del silenzio. Osservate anche la natura: alberi e fiori crescono nel silenzio; guardate le stelle, la luna, il sole come si muovono in silenzio. 
Non è forse la nostra missione quella di dare Dio ai poveri? 
Non un Dio morto ma un Dio vivo, un Dio amante. 
Più viviamo nella preghiera silenziosa più possiamo dare nella nostra vita attiva. Abbiamo bisogno di silenzio per essere in grado di arrivare alle anime. La cosa essenziale non è ciò che noi diciamo, ma ciò che Dio dice a noi e attraverso di noi. 
Tutte le nostre parole saranno inutili se non vengono dall’anima. Le parole che non danno la luce di Dio aumentano le tenebre.

- Madre Teresa di Calcutta -




Una volta, un mendicante venne da me e mi disse: "Tutti ti danno qualcosa. Anch'io voglio darti qualcosa". E mi offrì dieci paisa. Se avessi accettato il denaro, lui non avrebbe avuto nulla da mangiare, ma se non lo avessi fatto, lo avrei reso infelice. 
Lo accettai. E, dentro di me, sentii che quel regalo aveva più valore del premio Nobel, perché egli aveva dato tutto ciò che aveva. 
Sul suo viso, vidi la Gioia di donare. 

(Madre Teresa)





Buona giornata a tutti. :-)





mercoledì 25 febbraio 2015

Nel tempio di Kalì - Madre Teresa di Calcutta

Un giorno, in un vicolo fangoso, madre Teresa trova una donna rosicchiata dai topi. Sta per morire. Le due stanze nella casa Gomez sono strapiene, non si può proprio aggiun­gere un posto in più, nemmeno per una povera donna che sta morendo. Madre Teresa se la carica sulle braccia e la porta al più vicino ospedale. Non l'accettano, «non c'è posto ».
Mentre si reca ad un ospedale più lontano, la donna le muore tra le braccia.
Madre Teresa non si dà pace. Deve trovare un luogo spazioso per ospitare coloro che stanno morendo per fame, per malattie che non sono mortali ma che uccidono i deboli, per le terribili piaghe che la sporcizia e la mancanza di nutri­mento aprono nei corpi.
Non molto lontano alza le sue cupole e i suoi colonnati il Kalighat, tempio della dea Kalì, protettrice di Calcutta. Nel recinto del tempio ci sono due vaste sale, destinate a dormitorio per i pellegrini che in ottobre giungono da ogni parte della regione. Le due sale, una per gli uomini e una per le donne, sono vuote undici mesi all'anno. Madre Teresa chiede alle autorità cittadine di poter usare le sale per ospi­tare i morenti.
È una domanda molto rischiosa, ma le auto­rità, che stanno facendo ogni sforzo per porre argini alle mi­serie della periferia, le concedono il permesso.
I fanatici indù, appena conoscono la faccenda, organiz­zano tumulti. «È una contaminazione del tempio», dichia­rano. «Una suora cattolica che apre un ricovero nel sacro recinto è una profanazione ».
«D'accordo - rispondono le autorità. - Mandate vo­stra madre o vostra sorella a curare i moribondi e i lebbrosi al posto di madre Teresa, e noi la manderemo via». Natu­ralmente nessuno si fa vivo, e la suora viene lasciata in pace. 

- Madre Teresa di Calcutta -
Fonte: “Madre Teresa di Calcutta”, Teresio Bosco,pagg. 10 e 11 - Ed. Elledici 1991



La Carità comincia oggi. Qualcuno sta soffrendo oggi, è per strada oggi, ha fame... oggi. Il nostro lavoro è per oggi...una donna venne da me con suo figlio e disse: “Madre, sono andata in due o tre posti ad elemosinare un pò di cibo perché non mangiamo da tre giorni...”, andai a prendere qualcosa da mangiare e quando tornai il bambino che aveva in braccio era morto di fame. Non saranno con noi domani se non li sfamiamo oggi. Perciò preoccupatevi di ciò che potete fare oggi. 

- Madre Teresa di Calcutta -



Inizia e concludi la giornata con la preghiera.
Vai a Dio come un bambino.
Basta che tu gli parli.
Digli tutto.
E’ tuo Padre!
Prenditi cura di pregare fino a quando il tuo cuore
sarà capace di contenere il dono che Dio fa di se stesso.

- Madre Teresa di Calcutta -




Siete voi sacerdoti che dovete spegnere questa fame.
La potrete saziare con la tenerezza e l'amore di Cristo.
Date al mondo questo Gesù che infiamma i vostri cuori.
Per le strade di Calcutta abbiamo raccolto oltre quarantaseimila malati.
La metà di loro è tornata a Dio in maniera molto semplice, amati e assistiti dalle Sorelle.

- MadreTeresa di Calcutta - 





Buona giornata a tutti. :-)