martedì 31 dicembre 2019

Oroscopo cristiano - Buon anno!!

Se siete nati tra il 1° gennaio e il 31 dicembre, siete sotto il Segno della Grazia di Dio ( Tito 2,11 )

Astro dominante : la brillante stella del mattino, Gesù Cristo, che verrà a visitarvi dall'alto come sole che sorge ( Lc 1,78 )

In Amore : sempre felici di essere amati da Dio e di amare, perché nulla può separarvi dall'amore di Dio manifestato in Gesù Cristo ( Rm 8,39 )

I vostri viaggi : l'Eterno custodirà la vostra partenza e il vostro arrivo, da ora e per sempre ( Salmo 121,8 )

La vostra salute : questa parola è certa: se morirete con Lui, vivrete anche con Lui ( 2 Tim 2,11 )

Il vostro denaro : Dio provvederà a tutte le vostre necessità secondo la sua ricchezza ( Fil 4,19 ); non angustiatevi per il domani ( Mt 6,34 )

Avvenimenti internazionali : sentirete parlare di guerra: guardatevi dall'agitarvi, perché bisogna che queste cose accadano (Mt 24,6); ma la buona novella del Regno di Dio sarà predicata nel mondo intero per servire di testimonianza a tutte le nazioni (Mt 24,11)

Avvenimenti particolari : il vostro destino è nelle Sue mani (Salmo 31); tutto concorre al bene di coloro che amano Dio (Rm 8,28)

dal web.

Auguro a tutti voi un sereno 2020!! 



A voi tutti l'augurio di entrare nel Nuovo Anno con letizia, allegria, speranza, stupore, meraviglia, fiducia, idee, progetti nuovi, affetti veri. 
Senza paura... di fronte a sfide o a forze che sembrano più imponenti di noi. Come vuole dimostrare la scultura di questa bambina coraggiosa, di fronte alla potenza del toro, emblema della logica economica sfrenata e disumanizzante. 
Con fede e coraggio. Il pericolo, le fragilità, i rischi fanno parte di questa vita. Ma anche l'amore, la bontà, la bellezza, l'incanto, la creatività ne fanno parte. E il Signore non ci abbandona mai, anche quando resta in silenzio! 
Auguri!!



(Arturo Di Modica, autore della scultura del toro; 
Kristen Visbal, l'autrice della scultura della bambina - 2017 - New York)



Che la pace sia con voi!


Carissimi amici ed amiche, 
dopo un anno di cammino, ci voltiamo indietro e guardiamo le orme dei nostri passi. 
Non cancelliamo il percorso fatto, ma lo rileggiamo con il senno di poi.

Guardiamo in faccia i successi e gli errori e troviamo il coraggio di chiamarli con il loro nome. 
Senza presunzione e senza falsa umiltà.
Quindi si può ripartire.


Con un cuore meno vecchio.
Con un'anima più trasparente. 
Sbaglieremo ancora.
Ancora usciremo di strada. 

Ancora ripartiremo.

Chi ha accettato nella propria vita il dono della fede percorrerà il proprio cammino con la speranza che c'è una meta: un Dio di misericordia - Padre, Figlio e Spirito Santo - che ancora si ostina ad amarci. 

Vivere in questa speranza è il miglior augurio che io possa formulare per il nuovo anno.



Buon anno a tutti! 
Quanto amore!!!
Stefania





lunedì 30 dicembre 2019

Un "check up" per la nostra anima? - Mario Scudu sdb

"È ormai tempo di svegliarvi dal sonno… perciò gettiamo via le opere delle tenebre" (Rm 13,11). 
Così suona l'invito di san Paolo ai cristiani di Roma di duemila anni fa. Solo ad essi? Penso proprio di no. 
È un invito universale e pressante, che vale per tutti. 
Quindi anche per noi, cristiani del Terzo Millennio ormai post moderni e qualche volta già post… cristiani. 
È urgente accoglierlo in quest'anno di grazia 2019, un'anno da vivere meglio di quello passato, più saggiamente consapevoli che "tutto passa", che non tornerà più e che potrebbe essere l'ultimo della nostra vita terrena.
Per la nostra salute fisica facciamo tante visite e numerosi controlli… E per la nostra salute spirituale? 

Penso sia consigliabile o forse urgente fare anche un "check up" alla nostra anima. 
Interroghiamoci: siamo sempre in tensione verso Dio? Lo percepiamo, giorno dopo giorno, come la meta del nostro viaggio o pellegrinaggio terreno? Lo pensiamo come la verità che deve illuminare e nutrire, quotidianamente, i nostri grandi progetti esistenziali? 
È anche un invito a svegliarci dall'incoscienza, piccola o grande, nel fare le nostre scelte; a scuoterci dall'indifferenza verso i grandi valori della vita; a guarire dalla poca fede e dal poco amore che abbiamo. 
Ogni tempo per il cristiano è tempo di amare. 
O meglio tutti abbiamo bisogno di credere di più e di tornare a Dio che è Amore (1Gv 4,8). 
"La fede cristiana è una conversione all'amore. Dio lo si trova nell'amore, da nessun'altra parte. Nell'amore c'è il "soffio dell'eternità"" (J. Werbick). 
Quindi è opportuno un check up al nostro cuore: è ancora di pietra (anche se parzialmente) indurito dal logorio dei giorni e delle difficoltà o è di carne, con saltuari battiti di misericordia e compassione? 
Un controllo anche ai nostri orecchi: forse ascoltiamo tante voci o messaggio banali e banalizzanti, ma non i sussurri di Dio, dolci e delicati come una brezza? 
È urgente anche un check up ai nostri occhi: vediamo solo la superficie dei fatti quotidiani o guardiamo con gli occhi di Dio, andando "al di là delle cose", all'essenziale profondo, che rimane invisibile? 
Ed infine il nostro pensiero: controlliamo se è ancora pericolosamente prigioniero delle realtà penultime e quindi passeggere. Queste, lo sperimentiamo, non possono far "riposare" il nostro cuore inquieto e instabile, essendo fatto per Dio. 
Anche in questo nuovo anno, mai dimenticare, come diceva il grande Agostino, che siamo amati da Dio quindi dobbiamo amare. Teniamo anche presenti le parole di s. Giovanni della Croce: "Alla fine della vita saremo giudicati sull'amore". 
Un bell'impegno per tutto l'anno. Buon Cammino 2019, nell'amore.



- Mario Scudu,  sdb -



Chi non conosce questo amore, non conosce Dio, perché Dio è amore… L'amore vero è questo: non l'amore che abbiamo verso Dio, ma l'amore che Dio ha avuto per noi… 
Miei cari, se Dio chi ha amato così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri! (Gv 4,8).




L'amore è la ragione fondamentale di tutto il creato. 
da: Papa Francesco, Laudato si', 77



Solo per oggi, e domani ancora…
Alzati presto. Fai un sorriso
Lascia andare i sensi di colpa, non guardarti indietro.
Fai un piano, credi in te stesso.
Goditi ciò che sei. 
Accetta la tua umanità.
Chiedi aiuto, e accetta ciò che gli altri hanno da darti.
Ringrazia.
Cambia, senza indugio e con coraggio.
Accetta ciò che non puoi cambiare. 
Sii paziente.
Mantieni le promesse, quelle del tuo cuore.
Non indugiare sul passato.
Vivi con amore ogni momento. 
Costruisci un domani migliore.
Apri il tuo cuore, esplora la tua anima.
Ricorda, i miracoli accadono.
Sorridi.

- Stephen Littleword - 



Buona giornata a tutti. :-)







domenica 29 dicembre 2019

Siate cauti con le parole - Anne Sexton

Siate cauti con le parole,
anche con quelle miracolose.
Per le miracolose facciamo del nostro meglio,
a volte sciamano come insetti
e non lasciano una puntura ma un bacio.
Possono essere buone come dita.
Possono essere sicure come la roccia
su cui incolli il culo.

Ma possono essere margherite e ferite.
Io sono innamorata delle parole.
Sono colombe che cadono dal tetto.
Sono sei arance sacre sedute sul mio grembo.
Sono gli alberi, le gambe dell’estate,
e il sole, il suo volto appassionato.
Ma spesso non mi bastano.
Ci sono così tante cose che voglio dire,
tante storie, immagini, proverbi, ecc.
Ma le parole non sono abbastanza buone,
quelle sbagliate mi baciano.
A volte volo come un’aquila
ma con le ali di un passero.
Ma cerco di averne cura
e di essere gentile con loro.

Le parole e le uova devono essere maneggiate con cura.
Una volta rotte
sono cose impossibili da aggiustare.

- Anne Sexton -

l



Possiamo avere tutti i mezzi di comunicazione del mondo, ma niente, assolutamente niente, sostituisce lo sguardo dell'essere umano.
Anche quando un amico fa qualcosa che non ti piace, egli continua a essere un tuo amico.
Qualunque azione motivata dal furore è un'azione condannata al fallimento.

- Paulo Coelho - 
da: Guerriero della Luce





Dice un proverbio arabo che ogni parola, prima di essere pronunciata, dovrebbe passare da tre porte.
Sull’arco della prima porta dovrebbe esserci scritto: “E’ vera?”
Sulla seconda campeggiare la domanda: “E’ necessaria?”
Sulla terza essere scolpita l’ultima richiesta: “E’ gentile?”
Una parola giusta può superare le tre barriere e raggiungere il destinatario con il suo significato piccolo o grande.
Nel mondo di oggi, dove le parole inutili si sprecano, occorrerebbero cento porte, molte delle quali rimarrebbero sicuramente chiuse.

- Romano Battaglia -




Buona giornata a tutti. :-)





sabato 28 dicembre 2019

La preghiera che avevo dimenticato - Paulo Coelho

Signore, proteggi i nostri dubbi, perché il Dubbio è una maniera di pregare. Esso ci fa crescere, perché ci obbliga a guardare senza paura le tante risposte a una stessa domanda. 

E affinché ciò sia possibile,

Signore, proteggi le nostre decisioni, perché la Decisione è una maniera di pregare. 
Dacci il coraggio, dopo il dubbio, di essere capaci di scegliere tra un cammino e l'altro. 
Che il nostro sì sia sempre un sì, e il nostro no sia sempre un no. 
Fa' che una volta scelto il cammino, non guardiamo giammai indietro, né lasciamo che la nostra anima sia rosa dal rimorso. 

E affinché ciò sia possibile,


Signore, proteggi le nostre azioni, perché l'Azione è una maniera di pregare. 
Fa' che il nostro pane quotidiano sia frutto del meglio di quanto abbiamo dentro di no. 
Che possiamo, attraverso il lavoro e l'azione, condividere un po' dell'amore che riceviamo. 

E affinché ciò sia possibile,

Signore, proteggi i nostri sogni, perché il Sogno, è una maniera di pregare. 
Fa' che, indipendentemente dalla nostra età o dalla situazione, siamo capaci di mantenere accesa nel cuore la fiamma sacra della speranza e della perseveranza. 

E affinché ciò sia possibile,

Signore, riempici sempre di entusiasmo, perché l'Entusiasmo è una maniera di pregare. 
È lui che ci unisce ai Cieli e alla Terra, agli uomini e ai bambini, e ci dice che il desiderio è importante, e merita il nostro impegno. 
È lui che ci dice che tutto è possibile, purchè ci impegniamo totalmente in ciò che facciamo. 

E affinché ciò sia possibile,

Signore, proteggici, perché la Vita è l'unica maniera che abbiamo per manifestare il Tuo miracolo. 
Che la terra continui a trasformare la semente in grano, che noi continuiamo a tramutare il grano in pane. 
E questo è possibile solo se avremo Amore - dunque, non lasciarci mai in solitudine. 
Dacci sempre la Tua compagnia, e la compagnia di uomini e donne che hanno dubbi, agiscono e sognano, si entusiasmano e vivono come se ogni giorno fosse totalmente dedicato alla Tua gloria.

Amen. 

- Paulo Coelho -




Nulla viene per caso, c'è una ragione per ogni cosa,
anche se non ce ne rendiamo conto.
Se cerchi il positivo e lo chiedi, arriva.
Gli incontri più importanti sono gia combinati dalle anime
prima ancora che i corpi si vedano.
Generalmente essi avvengono quando arriviamo ad un limite.
Quando abbiamo bisogno di morire e rinascere emotivamente.


~ Paulo Coelho ~






Benedizione

Non ti lascio cadere e non ti abbandono. 
Resto presso di te con il mio amore, 
ti accompagno dovunque andrai. 

Il mio amore sia la tua forza, la mia fedeltà la tua difesa. 
Ti avvolga la mia tenerezza, 
e ti venga incontro la mia brama. 

Se sei triste, ti consolerò, 
nella tua inquietudine stendo la mia mano su di te, 
nel tuo dolore bacio le tue ferite, 
nel tumulto mi metto al tuo fianco 
come angelo delle difficoltà. 

Se gli uomini ti deridono ti irrobustirò le spalle, 
nella tua mutezza ti offrirò la mia voce 
e quando sarai ricurvo per il dolore ti solleverò 
con uno sguardo d’amore. 

Quando tutto inaridirà in te, ti regalerò il mio calore, 
e quando le preoccupazioni ti opprimeranno, 
ti sussurrerò parole di fiducia. 

Se l’affanno colmerà la tua anima, lo caccerò, 
e la mia presenza sarà per te luce in tutto quello che farai. 

Al mattino ti risveglia il mio desiderio 
e alla sera ti ricopre il mio amore; 
addormentati nelle mie braccia 
faccia a faccia, cuore a cuore… 
tendi l’orecchio, batte per te… nella lunga notte, 
a ogni nuovo giorno…

(Anselm Grun e Maria M. Robben)

Fonte: Come vincere nelle sconfitte, Ed. Queriniana 2003



Buona giornata a tutti. :-)


iscriviti alla mia pagina YouTube:





venerdì 27 dicembre 2019

Il commiato da "Il Profeta" di Kahlil Gibran

E così si fece sera, e Almitra, l'indovina, disse:
Sia benedetto questo giorno e questo luogo e il tuo spirito che ha parlato. 
E lui rispose: Ero io a parlare? Non sono stato io stesso un uditore? 

Quindi scese i gradini del tempio e tutto il popolo lo seguì. 
Lui raggiunse la sua nave e restò in piedi sul ponte. E ancora rivolto al popolo levò alta la voce e disse: 
"Popolo di Orfalese, il vento mi comanda di lasciarvi. 
Io sono meno impaziente del vento, tuttavia devo andare. Per noi, viandanti eternamente alla ricerca della via più solitaria, non inizia il giorno dove un altro giorno finisce, e nessuna aurora ci trova dove ci ha lasciato al tramonto. Anche quando dorme la terra, noi procediamo nel viaggio. 
Siamo i semi della tenace pianta, ed è nella nostra maturità e pienezza di cuore che veniamo consegnati al vento e dispersi. 
Brevi furono i miei giorni tra voi, e ancor più brevi le parole che ho detto. Ma se la mia voce si affievolirà nel vostro orecchio e il mio amore svanirà nella vostra memoria, allora io tornerò. E con cuore più ricco e labbra più docili allo spirito, parlerò con voi. 
Sì, tornerò con la marea, E se anche la morte mi celasse e mi avvolgesse il silenzio più profondo, ancora cercherò il vostro ascolto. E non cercherò invano. Se ciò che ho detto è verità, questa verità dovrà rivelarsi in una voce più chiara e in parole più somiglianti ai vostri pensieri.
Io vado col vento, popolo di Orfalese, ma non verso il  nulla. E se questo giorno non  è compimento delle vostre attese né del mio amore, sia allora promessa per un altro giorno. 
I bisogni dell'uomo mutano, ma non  il suo amore né il desiderio che sia l'amore a placarli. 
Sappiate dunque che io tornerò dal silenzio più grande. 
La nebbia che all'alba si dissolve e lascia sui campi solo rugiada, si alzerà per raccogliersi in nube e ricadere sotto forma di pioggia. E io fui come nebbia. Nella quiete della notte ho camminato per le vostre strade e il mio spirito è entrato nelle vostre case.
I palpiti del vostro cuore erano nel mio cuore e sul mio volto soffiava il vostro respiro, e vi ho conosciuti tutti. 
Sì, ho conosciuto la vostra gioia e il vostro dolore e, nel sonno, i vostri sogni erano i miei sogni. Tra voi sovente sono stato un lago circondato da montagne. 
In me si sono rispecchiate le vostre vette e i curvi pendii, e anche il lento sfilare delle greggi dei vostri pensieri e passioni. 
E al mio silenzio è giunto come a ruscelli il riso dei vostri bambini e a fiumi l'ardente desiderio dei vostri giovani. 
E raggiunta la mia profondità, ruscelli e fiumi non avevano ancora smesso il canto. Ma qualcosa di più dolce del riso e più grande del desiderio è giunto sino a me. L'infinito in voi.
L'uomo immenso del quale non siete altro che cellule e nervi. Nel cui cantico ogni vostra voce non è che un muto singhiozzo. 
E' nell'uomo immenso che voi siete immensi, ed è nel guardarlo che vi ho guardato e amato. 
Poiché a quali distanze, al di là di questa immensa sfera, può giungere l'amore? 
Quali visioni, quali attese e quali speranze si eleveranno oltre quel volo? Come una quercia gigantesca in piena fioritura è l'uomo immenso in voi. 
La sua forza vi lega alla terra, la sua fragranza vi solleva nell'aria, e nel suo perdurare voi siete immortali. 
Vi è stato detto che voi, simili a una catena, siete deboli quanto il vostro anello più debole. Questa non è che una mezza verità. 
Voi siete anche forti come il vostro anello più forte. 
Misurarvi dalla vostra azione più meschina è come calcolare la potenza dell'oceano dalla fragilità della sua schiuma. 
Giudicarvi dai vostri errori è accusare le stagioni per la loro incostanza. 
Sì, voi siete come l'oceano. E sebbene le navi, pesanti di carichi, attendano la marea sulle vostre rive, voi, come l'oceano, non la potete affrettare.
 E inoltre siete come le stagioni. E benché nel vostro inverno neghiate la vostra primavera, La primavera che è in voi sorride intatta e assopita. 
Non pensiate che io vi parli così affinché vi diciate l'un l'altro: "Ci ha ben lodato. In noi non ha visto che il buono". Io vi ho solo tradotto in parole ciò che voi stesse conoscete in pensiero. E che cos'è la parola se non l'ombra di una conoscenza inespressa? 
I vostri pensieri e le mie parole sono le onde di una memoria sigillata che conserva la traccia del nostro passato, E dei remoti giorni in cui la terra non conosceva noi né sé stessa. E delle notti in cui era preda del caos. 
Uomini savi sono venuti per darvi la loro saggezza. Io sono venuto per attingerla da voi. E ho trovato quanto è più grande della saggezza: la fiamma dello spirito in voi che si alimenta di sé stessa. Mentre voi, noncuranti del suo espandersi, piangete l'inaridire dei giorni. E ho trovato la vita che cerca la vita in corpi che temono la tomba. Qui non ci sono tombe. Queste montagne e queste pianure sono una culla e una pietra per il guado.
Quando passate per il campo dopo aver sepolto i vostri avi, guardatevi intorno e vedrete voi stessi con i vostri figli danzare mano nella mano.
In verità, spesso fate festa senza saperlo. Altri uomini vennero a blandire la vostra fede con dorate promesse e voi a loro rendeste ricchezze e potenza e gloria. 
Io vi ho dato meno di una promessa, eppure siete stati con me più generosi: mi avete dato la più profonda sete di vita futura. 
Certo non vi è dono più grande per un uomo di ciò che muta ogni proposito in labbra ardenti e tutta la vita in una fonte. E in questo sta il mio onore e la mia ricompensa.
Vengo a bere a una fonte e trovo l'acqua viva essa stessa assetata; e mentre io bevo l'acqua mi beve. 
Qualcuno tra voi mi ha stimato superbo e troppo schivo per ricevere doni. In verità sono troppo superbo per accettare compensi, ma non doni. E sebbene abbia mangiato bacche sulle colline quando mi avreste invitato alla vostra mensa e dormito sotto il portico del tempio quando mi avreste dato asilo con gioia.
Non è stata forse la vostra amorevole preoccupazione per i miei giorni e le mie notti a rendere il cibo dolce alla mia bocca e a circondare il mio sonno di visioni ?  
Per tutto questo io vi benedico ancora. Voi date molto e lo ignorate: In verità la bontà che si ammira allo specchio si tramuta in pietra, e una buona azione che si compiace di sé stessa genera una maledizione. 
E alcuni di voi mi hanno giudicato distante ed ebbro della mia solitudine, e hanno detto: 
"Lui tiene consiglio con gli alberi della foresta, ma non con gli uomini. Siede solitario sulle cime dei monti e guarda dall'alto la nostra città". 

E' vero, ho scalato montagne e ho camminato in luoghi remoti. Ma come avrei potuto vedervi se non da una grande altitudine o da una grande distanza? 

In verità, come si può essere vicini se non si conosce la lontananza? E altri tra voi si sono tacitamente rivolti a me pronunziando queste parole: 
"Straniero, straniero, amante di irraggiungibili altezze, perché vivi sulle cime dove le aquile costruiscono il loro nido? Perché cerchi l'impossibile? Quali tempeste vorresti carpire? E quali uccelli chimerici insegui nel cielo? Vieni, e sii uno di noi. Scendi, placa la tua fame col nostro pane e spegni la tua sete col nostro vino".
 Nella solitudine dell'anima questo hanno detto.
Ma se la loro solitudine fosse stata più profonda avrebbero capito che ricercavo soltanto il segreto della vostra gioia e della vostra pena, e che inseguivo soltanto la vostra essenza più vasta che si libra nel cielo. 
Ma il cacciatore è stato anche la preda.
Molte frecce hanno lasciato il mio arco solo per mirare al mio petto. E il volatile è stato anche il rettile; Quando le mie ali si dispiegavano al sole, la loro ombra sulla terra era una tartaruga. 
E io, il credente, sono stato anche lo scettico, poiché sovente ho messo il dito nella mia stessa piaga, per avere di voi la conoscenza e la fede più profonde. Ed è con questa fede e questa conoscenza che io dico, voi non siete rinchiusi nel vostro corpo, né confinati nelle case o nei campi. 
Ciò che voi siete ha la sua dimora tra le montagne ed erra nel vento. E non è qualcosa che striscia al sole per scaldarsi o scava buche nel buio per trovare rifugio. 
Ma qualcosa di libero, uno spirito che avvolge la terra e muove nell'etere. Se queste sono parole vaghe, non cercate di chiarirle. Vago e nebuloso è l'inizio di ogni cosa, ma non la sua fine.
E vorrei che mi ricordaste come un inizio. 
La vita, e tutto ciò che vive, è concepito nella nebbia e non nel cristallo. 
E chissà se il cristallo non è la nebbia che si dilegua? 
Nel ricordarmi, non scordatevi di questo: ciò che in voi sembra più fragile e confuso, è invece più forte e determinato. 
Non è forse il respiro che ha eretto e temprato la vostra struttura? 
E non è forse un sogno che nessuno di voi ricorda di aver sognato, ciò che ha edificato la vostra città e modellato ogni cosa in essa? 
Se solo poteste vedere il flusso di questo respiro, non vorreste vedere nient'altro. 
E se solo poteste udire il sussurro di questo sogno, non vorreste ascoltare suono diverso. Ma voi non vedete né udite, e questo è bene. 
Il velo che offusca i vostri occhi sarà sollevato dalla mano che lo ha tessuto, e la creta che ostruisce le vostre orecchie sarà rimossa dalle dita che l'hanno impastata. E voi vedrete. E voi udirete. Ma non rimpiangerete di aver conosciuto la cecità, né di essere stati sordi. Poiché in quel giorno conoscerete il fine nascosto. E benedirete l'oscurità come avreste benedetto la luce.
Dette queste cose si guardò intorno e vide il timoniere in piedi vicino alla sbarra scrutare ora le vele gonfie ora l'orizzonte.
E disse: "Paziente, troppo paziente è il capitano della mia nave. Il vento soffia e le vele sono inquiete; anche il timone implora la sua rotta; tuttavia il mio capitano ha atteso con calma il mio silenzio. E questi miei marinai, che già udivano il coro del mare aperto, hanno saputo ascoltarmi pazienti. Non aspetteranno più a lungo. Sono pronto. Il fiume ha raggiunto il mare, e ancora una volta la grande madre accoglie il figlio nel suo grembo. Addio, popolo d'Orfalese. Questo giorno è finito. Si chiude su di noi come il giglio acquatico sul suo domani. Serberemo quello che qui ci è stato donato, e se non sarà sufficiente, ci ricongiungeremo per tendere ancora le mani verso colui che dà. Tornerò a voi, non dimenticatemi. 
Sarà tra breve, e il mio anelito raccoglierà polvere e saliva per un altro corpo. Sarà tra breve, un attimo di calma nel vento e un'altra donna mi partorirà. Addio a voi e alla giovinezza trascorsa con voi. Appena ieri ci incontrammo. Voi avete cantato per me nella mia solitudine e io ho costruito una torre nel cielo con i vostri desideri.
Ma ora il nostro sogno è finito, è volato via il sonno e non è più l'alba. 
Il mattino volge al termine, il nostro dormiveglia si è trasformato nella pienezza del giorno, e dobbiamo separarci. 
Se ancora una volta ci incontreremo nel crepuscolo della memoria, parleremo nuovamente insieme, e il canto che voi intonerete sarà allora più profondo. 
E se le nostre mani si toccheranno in un altro sogno, costruiremo un'altra torre nel cielo.
Così dicendo fece un segnale ai marinai e subito essi levarono le ancore e, liberata la nave dagli ormeggi, salparono verso oriente. 
E un grido venne dal popolo come da un solo cuore, salì nel crepuscolo e dal mare fu portato lontano come uno squillo di tromba.

Solo Almitra rimase in silenzio fissando la nave fino a che scomparve nella foschia. 
E quando tutto il popolo si disperse lei restò sola sul molo mentre nel suo cuore riaffioravano le parole: 
"Sarà tra breve, un attimo di calma nel vento, e un'altra donna mi partorirà"  

 Il commiato da : "Il Profeta" di Khalil Gibran




Buona giornata a tutti. :-)


seguimi e iscriviti: 

giovedì 26 dicembre 2019

Santo Stefano intercedi per noi

Per lo stato italiano il giorno di santo Stefano è divenuto giorno festivo solo dal 1947. prima era un giorno normale lavorativo.
Allungando di un giorno le festività natalizie si  solennizza di più la nascita del Salvatore. La stessa cosa succede il lunedì dell’Angelo, ossia la Pasquetta, che è stata stabilita per lo stesso motivo. Entrambe le date non sono feste di precetto, ma sono state stabilite per rendere più solenni le feste di Natale e di Pasqua.
Durante la Messa il sacerdote veste di colore rosso per ricordare che Santo Stefano è stato un martire.
L’etimologia del nome Stefano deriva dal greco e significa “incoronato”, ma del primo martire cristiano non è nota con certezza la provenienza. Si pensa possa essere di origine greca, oppure un ebreo conoscitore della lingua, e se è così certamente Stefano è stato uno dei primi giudei che ha seguito il Cristianesimo che ha rivestito il ruolo di Diacono della città di Gerusalemme.
Stefano svolge il compito di diacono con grande dedizione, mostrandosi particolarmente attivo nel convertire alla fede di Gesù gli ebrei della diaspora. Ma proprio gli ebrei ellenistici vedono in Stefano un nemico da sconfiggere, infatti lo accusano di pronunciare parole blasfeme ed offensive nei confronti di Dio e di Mosè, e sobillano il popolo contro di lui.
Al punto che un giorno gli ebrei lo portano fuori della città per essere linciato dalla folla, che lo uccide scagliandogli addosso delle pietre. 

Dagli Atti degli Apostoli risulta che alla morte di Stefano, intorno al 36 d.C., fu seguita da una persecuzione locale contro i discepoli di Gesù; la prima verificatasi nella storia della Chiesa che spinse il gruppo dei cristiani giudeo-ellenisti a fuggire da Gerusalemme per disperdersi, e cacciati essi divennero missionari itineranti: «Quelli che erano stati dispersi andavano per il paese e diffondevano la Parola di Dio»
La persecuzione e la conseguente dispersione diventano Missione, e il Vangelo si propagò nella Samaria, nella Fenicia e nella Siria, fino alla grande città di Antiochia, dove secondo l’evangelista Luca fu annunciato per la prima volta anche ai pagani risuonò il nome di “cristiani”.
Le reliquie di Santo Stefano, a causa delle razzie dei crociati, sono diffuse in tutta Europa; si dice che molti miracoli avvennero solo visitando la tomba in cui era sepolto il Santo.
Chiese e basiliche dedicate a Santo Stefano sorgono in diversi luoghi, soltanto a Roma se ne contano trenta e, In Italia, sono quattordici i Comuni che portano il nome del Santo. La tradizione lo raffigura con la “dalmatica” (il vestito indossato dai diaconi durante la liturgia) e lo lega alle pietre: perché la morte è avvenuta per lapidazione!


La celebrazione liturgica di Santo Stefano, fissata per il 26 dicembre, segue alla nascita del Figlio di Dio perché furono posti i “ComitesChristi“, cioè i più vicini nel suo percorso e primi a renderne testimonianza con il martirio. 
Il 26 dicembre c’è Santo Stefano in quanto primo martire della cristianità.


Tanti auguri a me .... tanti auguri a me ....
oggi si mangiano gli avanzi del pranzo di Natale ... 
così finiamo di mettere su quei 2-3-4-5 kg



Donaci, o Padre, di esprimere con la vita
il mistero che celebriamo nel giorno di natalizio
di santo Stefano, primo martire
e insegnaci ad amare anche i nostri nemici
sull’esempio di lui che morendo
pregò per i suoi persecutori.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.


Buona giornata a tutti. :-)