martedì 25 febbraio 2025
I Vangeli per guarire di Alejandro Jodorowsky
martedì 21 maggio 2024
La danza della realtà - Alejandro Jodorowsky
Non so dove sono, ma so che sono in me.
Non so che cosa sia Dio, ma Dio sa che cosa sono.
Non so che cosa sia il mondo, ma so che è mio.
Non so quanto valgo, ma so non fare paragoni.
Non so che cosa sia l’amore, ma so che godo della sua presenza.
Non posso evitare i colpi, ma so come sopportarli.
Non posso negare la violenza, ma posso negare la crudeltà.
Non posso cambiare il mondo, ma posso cambiare me stesso.
Non so che cosa faccio, ma so che sono fatto da ciò che faccio.
Non so chi sono, ma so che non sono colui che non sa.
- Alejjandro Jodorowsky -
con lo splendore della luna donandoti una pelle d’argento
collocando un occhio vivo nelle tue mille mani che implorano
affinchè duplicata in quattro tu fossi il calice della mia tavola
e nelle tue innumerevoli labbra si tatuasse il nuovo credo.
La tua voce senza fine che entra nel mondo come un’ostia rossa
fino a paralizzare l’infinito specchio in un’eterna immagine
- Alejandro Jodorowsky -
mercoledì 11 agosto 2021
Ti chiameranno “pazza” - Alejandro Jodorowsky
Ti chiameranno “pazza” perché lo sei,
perché sei nata con il dono di vedere le cose in un altro modo e questo li
spaventa.
Ti chiameranno ′′intensa′′ perché lo
sei, perché sei nata con il valore ben indossato per permetterti di sentire
tutto pienamente e questo li intimidisce.
Ti chiameranno ′′egoista′′ perché è
così, perché hai scoperto di essere la cosa più importante della tua vita e
questo non gli conviene.
Ti chiameranno in molti modi, con
molti giudizi, per molto tempo, ma resta ferma in te e in quello che vuoi, e ti
prometto che un giorno ti chiameranno per dirti: ′′ Grazie di esistere ".
Ti stanchi di non essere mai la prima
scelta di nessuno.
E quando sei al limite cambi, sei
fredda, diventi acida, non ti fidi più di nessuno e ti fai scorrere la vita
addosso aspettando costantemente qualcuno che ti salvi da questa indifferenza.
Si sono cambiata, ma non per colpa
mia.
~ Charles M. Schulz ~
Mi è capitato di
amare tanto
e di dare tanto,
così tanto da
dimenticarmi di me.
Mi è capitato di
sentirmi sbagliata
e di permettere che
mi facessero sentire tale.
Mi è capitato di
elemosinare
amore e attenzioni.
Ho usato tutta la
pazienza che avevo.
Poi ho scelto me.
Ho capito che alla
fine ero io
l'unica persona su
cui avrei potuto contare.
E adesso non mi
accontento più.
E non è presunzione.
È solo voglia di un
amore all'altezza
del cuore che ho.
~ Riccardo Bertoldi ~
Tratto dal libro: "Scrivimi, magari ti amo ancora"
Buona giornata a tutti :-)
venerdì 18 giugno 2021
Calice - Alejandro Jodorowsky
con lo splendore della luna donandoti una pelle d’argento
collocando un occhio vivo nelle tue mille mani che implorano
affinchè duplicata in quattro tu fossi il calice della mia tavola
e nelle tue innumerevoli labbra si tatuasse il nuovo credo.
La tua voce senza fine che entra nel mondo come un’ostia rossa
fino a paralizzare l’infinito specchio in un’eterna immagine.
quello che non dici
in quello che dici.
lunedì 12 ottobre 2020
Mi piace - Alejandro Jodorowsky
martedì 6 agosto 2019
I Vangeli per guarire di Alejandro Jodorowsky
Che caratteristiche deve avere una persona per guarire qualcuno?
-Alejandro Jodorowsky -
da "Psicomagia"
Sono profondamente convinto della magia della vita.
martedì 9 aprile 2019
La venditrice di lampade e nasi – Alejandro Jodorowsky
è «nelle mani di Dio», come dicevano i nostri vecchi.
«Nelle mani di Dio»,
come qualche volta riusciamo a dire anche noi,
con minore forza e verità.
Ma questo «essere nelle mani di Dio»
innanzitutto vuol dire che qualunque cosa noi si subisca,
o qualunque cosa attraverso la quale noi
quotidianamente passiamo,
qualunque cosa accada,
tutto è per un positivo, per un bene.
Non si può staccare
l'idea del Mistero di Dio dalla parola bene.
Tutto è nelle mani di Dio
e quindi tutto è per il bene.
Da: "Voi chi dite che io sia"?
non ci rimette sulla strada dritta,
perché si serve delle nostre svolte,
dei nostri vagabondaggi,
delle nostre deviazioni
per inventare una strada nuova,
la strada unica di ciascuno,
propria di ciascuno."
F. Hadjadj
giovedì 11 ottobre 2018
Non si guarisce qualcuno, si aiuta qualcuno a guarirsi - Alejandro Jodorowsky
- Javier Esteban - intervistatore
Chi vuole guarire un altro è un vanitoso. Neppure l'altro guarisce se stesso.
E' Dio che lo guarisce.
Credo che il motore di tutto ciò sia la bontà.
Quando una persona sviluppa in sé il sentimento della bontà, percepisce i sentimenti dell'altro e fa quello che può per toglierlo dal male.
Bisogna mettersi nei panni dell'altro e fare il possibile perchè l'altro scopra come curarsi. Per questo è necessario che l'altro aumenti il proprio livello di coscienza e cambi la propria visione delle cose.
Tutti noi percepiamo la vita da un certo punto di vista, più o meno variabile.
Quando cambiamo punto di vista, anche la nostra vita cambia.
Il terapista, per guarire, deve lasciar da parte la morale?
- Javier Esteban - intervistatore
Deve essere amorale, ma non immorale. L'immoralità rivela una malattia.
Essere amorale per il terapista significa non giudicare.
Come un medico: se un assassino è ferito, il chirurgo lo aiuta e gli sutura la ferita.
Il terapista deve agire nello stesso modo. Deve lasciare da parte i pregiudizi, e a maggior ragione deve farlo un terapista che si basa sulla psicologia.
- Alejandro Jodorowsky -
da “Lezioni per Mutanti” Interviste con Javier Esteban
ho avuto problemi di tutti i tipi e ogni notte inzuppavo di sudore sei o sette magliette.
Sono andato a trovare un saggio cinese che mi avevano consigliato.
Era poeta, gran maestro di tai-chi e medico.
Non appena mi ha visto, mi ha domandato:
“Qual'è il suo scopo nella vita?”.Sono rimasto frastornato, privo di risposta.
Lui ha continuato: “Se lei non mi dice qual'è il suo scopo nella vita, non posso curarla”.
Allora ho capito che se un' imbarcazione attraversa la vita senza un fine non arriva in nessun porto.
Ciò che fa sì che la vita non ci divori è avere uno scopo.
Quanto più elevato sarà, tanto più lontano ci porterà.
Come mistico ho un unico scopo: conoscere Dio.
Non il Dio di cui si parla dappertutto, ma quella cosa incredibile che muove l'universo.
Non solo: il mio scopo è dissolvermi tranquillamente in lui.
Questo è il mio fine...
- Alejandro Jodorowsky -
da “Lezioni per Mutanti” Interviste con Javier Esteban
domenica 22 luglio 2018
Vieni a me - Alejandro Jodorowsky
- Alejandro Jodorosky -
Vieni a me come brezza senz'uscita
perchè tutto hai perso tranne te stessa
Entrando nel piacere ombra su ombra
io della tua pelle vuota, tu dell'oblio della mia anima
come sopravvissuti di tutte le guerre
ogni carezza è un uccello miracoloso
ogni bacio un parto
ogni orgasmo un Eden nel nulla...
martedì 12 giugno 2018
da: "La danza della realtà" - Alejandro Jodorowsky,
che non desideriamo.
Ogni cura esige la disobbedienza a questo divieto
o a quest’ordine.
E per disobbedire è necessario abbandonare la
paura infantile di non essere amati; vale a dire di
essere abbandonati.
Questa paura provoca una mancanza di coscienza:
non ci si rende conto di quello che si è davvero,
cercando di essere quello che gli altri si aspettano che noi siamo.
Se si persiste in questa attitudine, si trasforma la
propria bellezza interiore in malattia.
La salute si trova solo nell’autentico, non c’è bellezza senza
autenticità, ma per arrivare a quello che siamo
davvero dobbiamo eliminare quello che non siamo.
Essere quello che si è:
questa è la felicità più grande.
- Alejandro Jodorowsky -
Sintomo è la manifestazione fisica di qualcosa al quale ci opponiamo al nostro interno.
Se rifiutiamo di assumere consapevolmente un principio, questo principio si introduce nel nostro corpo e si manifesta sotto forma di sintomo.
Quasi sempre ci si richiede di modificare un comportamento per correggere uno squilibrio e questo è buono per la nostra evoluzione perché ci obbliga ad agire. Noi siamo come i pazienti che chiedono al dottore di curare i sintomi, per non essere costretti a confrontarsi con la causa del male. Sarebbe molto meglio che lavorassimo su noi stessi.
- Alejandro Jodorosky -
Dobbiamo pensare che non siamo una generazione, ma varie generazioni, non siamo individui, siamo umanità...
Dobbiamo capire che l'altro esiste e che quello che dai lo dai e basta.
Compresi allora i soprusi che la mia famiglia mi aveva fatto subire.
Vidi con esattezza la struttura dell'inganno.
Mi attribuivano la colpa di ogni ferita che mi avevano inferto.
Il boia non smette mai di proclamarsi vittima.
Grazie a un abile sistema di negazioni, privandomi di ogni genere di informazione – e non sto parlando di informazione orale ma di esperienze per la maggior parte extraverbali – ero stato spogliato di ogni diritto, trattato come un mendicante senza terra al quale veniva offerto con bontà sdegnosa un frammento di vita.
I miei genitori sapevano che cosa stavano commettendo? Assolutamente no. Senza volerlo, facevano a me quello che era stato fatto a loro.
E così, reiterando di generazione in generazione i misfatti emozionali, l'albero di famiglia continuava ad accumulare una sofferenza che durava da parecchi secoli.
- Alejandro Jodorosky -