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lunedì 30 ottobre 2017

La prima volta che lui mi baciò e altre poesie - Elizabeth Barrett Browning

La prima volta che lui mi baciò,
baciò solamente le dita della mano che scrive,
che si fece così più delicata e bianca,
restia al mondo ma non coi suoi. "Senti?",
al brusio degli angeli. Ora io non vorrei
un anello di ametista alla vista più puro
di quel bacio. Fu più in alto il secondo
e, cercando la fronte, si perse una metà sopra i capelli.
O dono supremo! Crisma
d’amore che con benefiche dolcezze
precede la vera ghirlanda d’amore. Il terzo fu
deposto, perfetto, sulla mia bocca, e fin d’allor
superba, io ripeto: "mio unico, mio amato"!

- Elizabeth Barrett Browning -
Sonetto XVIII da Sonetti dal portoghese

Lawrence Alma Tadema (1836-1912), Ask me no more

Solo per amore
Se devi amarmi, per null’altro sia
se non che per amore.
Mai non dire:
t’amo per il sorriso,
per lo sguardo,
la gentilezza del parlare,
il modo di pensare così conforme al mio,
che mi rese sereno un giorno.
Queste son tutte cose
che possono mutare, amato,
in sé o per te, un amore
così sorto potrebbe poi morire.
E non amarmi per pietà di lacrime
che bagnino il mio volto.
Può scordare il pianto chi ebbe a lungo il tuo conforto,
e perderti.
Soltanto per amore amami e per sempre, per l’eternità.


- Elizabeth Barrett Browning -

Gaston Renault (1855-?), Daphnis and Chloé

Come ti amo

Come ti amo? Come ti amo?
Lascia che ti annoveri i modi.
Ti amo fino agli estremi di profondità,
di altura e di estensione
che l’anima mia può raggiungere,
quando al di là del corporeo
tocco i confini dell’Essere
e della Grazia Ideale.
Ti amo entro la sfera
delle necessità quotidiane,
alla luce del giorno
e al lume di candela.
Ti amo liberamente,
come gli uomini che lottano
per la Giustizia.
Ti amo con la stessa purezza con cui essi
rifuggono dalla lode.
Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze
e quella che fanciulla mettevo nella fede.
Ti amo con quell’amore
che credevo aver smarrito
coi miei santi perduti,
ti amo col respiro,
i sorrisi, le lacrime dell’intera mia vita!
E, se Dio vuole,
ancor meglio t’amerò dopo la morte.


- Elizabeth Barrett Browning -

Tihamer von Margitay (1859 – 1922), Daybreak


Buona giornata a tutti. :-)







venerdì 27 ottobre 2017

Le ragazze - Charles Bukowski

Contemplo
lo stesso
paralume
da
5 anni
e s’è coperto
d’una polvere da scapolo,
e
le ragazze che entrano qui
sono troppo
indaffarate
per pulirlo.
Ma io non ci bado,
anch’io sono stato troppo
indaffarato
per accorgermi
finora.

Che la luce
balugina
fioca
dietro questi
5 anni
di vita.

- Charles Bukowski -



Voi ragazzi potete tenervi le vostre vergini, datemi calde donne mature in tacchi alti con culi che si sono dimenticati di invecchiare.

- Charles Bukowski -



L'anima libera e' rara, ma quando la vedi la riconosci: soprattutto perché provi un senso di benessere, quando gli sei vicino. 

- Charles Bukowski -


Buona giornata a tutti. :-)





martedì 17 ottobre 2017

Canzone e altre poesie - Juan Ramón Jiménez

Quando le tue mani erano luna,
colsero dal giardino del cielo
i tuoi occhi, violette divine.
Che nostalgia, quando i tuoi occhi
ricordano, di notte, il loro cespo
alla luce morta delle tue mani!
Tutta la mia anima, col suo mondo,
metto nei miei occhi della terra,
per ammirarti, moglie splendida!
Non incontreranno le tue due violette
il leggiadro luogo a cui elevo
cogliendo nella mia anima l’increato?


Vita!
Giorno difficile, in cui il sole
e le nuvole combattono
a tratti aperto, fiore,
a volte chiuso, frutto,
per confondersi nella notte!


Vita!
Veglia in cui gli occhi
si aprono e si chiudono,
in un gioco stanco
di verità e menzogna,
per confondersi nel sogno!

Vita!

- Juan Ramón Jiménez -

The mirror di Frank Bernard Dicksee (1896), collezione privata

Il Ricordo 

Non te ne andare, ricordo, non te ne andare!
Volto, non svanire così,
come nella morte!
Continuate a guadarmi, occhi fissi,
come un momento mi guardaste!
Labbra sorridetemi,
come un momento mi sorrideste!
Ah fronte mia, datti da fare;
non lasciare che si sparga
la sua forma fuori del suo ambiente!
Comprimi il suo sorriso ed il suo sguardo,
fino a farli divenir mia vita eterna!
Sebbene mi dimentichi di me stesso;
sebbene prenda il mio volto, nel soffrir tanto per lui,
la forma del suo volto;
sebbene io sia lei,
sebbene si perda in lei la mia struttura! -
Oh ricordo, sii me!
Tu – lei – sii ricordo, tutto e solo, per sempre;
ricordo che mi guardi e mi sorrida
nel nulla;
e ricordo, vita con mia vita,
divenuto eterno cancellandomi, cancellandomi!

- Juan Ramón Jiménez  -

The Mirror by Frank Dicksee -The foolish virgins

Io non sono io 

Io non sono io
Sono colui
che cammina accanto a te senza che io lo veda;
che, a volte, sto per vedere,
e che, a volte, dimentico.
Colui che tace, sereno, quando parlo,
colui che perdona, dolce, quando odio,
colui che passeggia là dove non sono,
colui che resterà qui quando morirò.

- Juan Ramón Jiménez  -



Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it

www.efuseraefumattina.blogspot.it


domenica 1 ottobre 2017

Sperare senza misura - Santa Teresa del Bambin Gesù (1° ottobre)

Perchè non riservi queste aspirazioni immense alle anime grandi, alle aquile che si librano nelle altezze? ... 
Io invece, Tu lo sai, sono un debole uccellino coperto soltanto di poca lanugine, non sono un'aquila, ne ho semplicemente gli occhi ed il cuore; infatti malgrado la mia estrema piccolezza, oso fissare te, Sole divino, Sole dell'Amore... 
Vorrei volare verso di te, Sole splendido, che attrai il mio sguardo, vorrei imitare le mie sorelle aquile che vedo innalzarsi fino al focolare divino della Trinità Santa... Ma ahimè, tutto quello che posso fare è sollevare le mie piccole ali, poichè spiccare il volo non è nel mio limitato potere! 
Che farò dunque? Morirò di dolore vedendomi impotente?... 
O no! non me ne affliggerò neppure: con un audace abbandono rimarrò a fissare te, mio Sole divino. 
Nulla varrà a spaventarmi, nè la pioggia nè il vento; e se nubi oscure vengono, o Gesù, a nasconderti al mio sguardo, non cambio posto, sapendo che al di sopra delle nuvole il sole del tuo amore splende sempre, che il suo splendore non potrebbe eclissarsi un solo istante.
Talvolta il mio cuore si trova assalito dalla tempesta, mi sembra di credere che non esista altro al di fuori delle nuvole che mi avvolgono. 

E' questo il momento della gioia perfetta... che felicità rimanere lì ad ogni costo, a fissare l'invisibile luce che si nasconde alla mia fede! >>

- Santa Teresa del Bambin Gesù -





Le confidavo i miei pensieri di tristezza e di scoraggiamento dopo una mancanza:
Lei non fa come me. Quando ho commesso una mancanza che mi rende triste so bene che questa tristezza è la conseguenza della mia infedeltà. Ma crede che io resti a questo punto? Oh no, non sono così sciocca! Mi affretto a dire al buon Dio: Mio Dio so che questo sentimento di tristezza l'ho meritato, ma permetti che te lo offra lo stesso, come una prova che tu mi invii per amore. Mi pento del mio peccato, ma sono contenta di avere questa sofferenza da offrirti.

Da: Santa Teresa di Gesù Bambino, " Storia di un'anima", " Ultimi colloqui"



Ti ringrazio per il tuo amore incondizionato, perché non mi hai dimenticato e abbandonato.
Ti ringrazio perché vegli su ogni attimo della mia vita; i momenti di gioia e di difficoltà, attraverso i quali mi conduci alla maturità e alla fede profonda.
Ti ringrazio per l’aiuto che mi dai, aiuto che conduce al bene, quando in te depongo la mia fiducia.
Ti ringrazio perché mi proteggi da ogni forza oscura e perché posso sentire la tua vicinanza e l’amore, l’aiuto e la salvezza.
Grazie per coloro che mi hai assegnato per sostenermi e assistermi attraverso le vie della vita.
Grazie per la tua bontà e la misericordia che mi accompagna ovunque mi trovi.
Grazie perché mi permetti di abbandonare i brutti pensieri e mi induci a pensare a quel che mi cura e incoraggia.
Grazie per tutti i tuoi doni, in particolare per il dono d’amore che allontana da me ogni paura.
Ti adoro, Gesù, ti onoro e ti rendo grazie, per la misericordia che hai di me in questo momento e perché io possa stare con te e rivolgerti questa preghiera. Amen.




Buona giornata a tutti. :-)





venerdì 22 settembre 2017

Tempo che passa

L'altro giorno, una ragazza giovane mi ha chiesto: 

"Cosa provi nell'essere vecchia"?
Mi ha sorpreso molto la domanda, dato che non mi sono mai ritenuta vecchia
Quando la ragazza ha visto la mia reazione, immediatamente si è dispiaciuta, ma le ho spiegato che era una domanda interessante. 
E poi ho riflettuto, ho pensato che invecchiare è un regalo.
A volte mi sorprende la persona che vedo nel mio specchio. 
Ma non mi preoccupo di lei da molto tempo. Io non cambierei nulla di quello che ho per qualche ruga in meno ed un ventre piatto. 
Non mi rimprovero più perché non mi piace riassettare il letto, o perché non mangio alcune "cose". Mi sento finalmente nel mio diritto di essere disordinata, stravagante e trascorrere le mie ore contemplando i fiori.
Ho visto alcuni cari amici andarsene da questo mondo, prima di aver goduto della libertà che viene con l'invecchiare.
A chi interessa se scelgo di leggere o giocare sul computer fino alle 4 del mattino e poi dormire fino a chi sa che ora?
A chi interessa se ballo da sola ascoltando la musica anni 50?
E se dopo voglio piangere per un amore perduto?
E se cammino sulla spiaggia in costume da bagno, portando a spasso il mio corpo paffuto e mi tuffo fra le onde lasciandomi da esse cullare, nonostante gli sguardi di quelle che indossano ancora il bikini, saranno vecchie anche loro se avranno fortuna. 
È vero che attraverso gli anni il mio cuore ha sofferto per la perdita di una persona cara, ma è la sofferenza che ci dà forza e ci fa crescere. 
Un cuore che non si è rotto, è sterile e non saprà mai della felicità di essere imperfetto. 
Sono orgogliosa di aver vissuto abbastanza per far ingrigire i miei capelli e per conservare il sorriso della mia giovinezza, di quando ancora non c'erano solchi profondi sul mio viso.
Orbene, per rispondere alla domanda con sincerità, posso dire: mi piace essere vecchia, perché la vecchiaia mi rende più saggia, più libera!
So che non vivrò per sempre, ma mentre sono qui, voglio vivere secondo le mie leggi, quelle del mio cuore. 
Non voglio lamentarmi per ciò che non è stato, né preoccuparmi di quello che sarà. 
Nel tempo che rimane, semplicemente amerò la vita come ho fatto fino ad oggi, il resto lo lascio a Dio.

Dal web





Gli altri uomini vedono in te una bellezza che dileguerà più veloce dei loro anni. Ma io vedo in te una bellezza che non svanirà, e nell'autunno dei tuoi giorni quella bellezza non avrà timore di guardarsi nello specchio, e non ne riceverà offesa. 
Solo io amo in te ciò che non si vede. 


- Khalil Gibran -


Dammi il supremo coraggio dell'Amore,
questa è la mia preghiera,
coraggio di parlare,
di agire, di soffrire,
di lasciare tutte le cose,
o di essere lasciato solo.
Temperami con incarichi rischiosi,
onorami con il dolore,
e aiutami ad alzarmi ogni volta che cadrò.
Dammi la suprema certezza nell'amore,
e dell'amore,
questa è la mia preghiera,
la certezza che appartiene alla vita nella morte,
alla vittoria nella sconfitta,
alla potenza nascosta nella più fragile bellezza,
a quella dignità nel dolore,
che accetta l'offesa,
ma disdegna di ripagarla con l'offesa.
Dammi la forza di amare
sempre  
e ad ogni costo.

- Kahlil Gibran -


Buona giornata a tutti. :-)




mercoledì 20 settembre 2017

L'amore evangelico (in noi si dovrà trovare tutto) - Madeleine Delbrel

In noi si dovrà trovare tutto
il bicchiere d'acqua, il cibo per chi ha fame,
tutto il vero cibo per tutti i veri affamati,
tutti i veri cibi e tutti i veri mezzi per distribuirli,
l'alloggio per i senza tetto,
il pellegrinaggio alle carceri ed agli ospedali,
la compassione per le lacrime, quelle che si devono versare insieme
e quelle di cui occorrerebbe eliminare le cause,
l'amicizia per ogni peccatore,
per coloro che sono malvisti,
la capacità di mettersi al livello di tutte le piccolezze,
di lasciarsi attrarre da tutto ciò che non conta,
e tutto avrà il suo orientamento, la sua pienezza, nella parola "fraterno".
Infatti i nostri beni, se diventano i beni degli altri, saranno il segno della nostra vita donata per gli altri, come assimilata di diritto alla loro, e che, in realtà, non deve più far parte dei nostri interessi.
Il cristiano che vivrà in questo modo nella città, sperimenterà con tutto il suo essere la forza dell'amore evangelico. 
La realtà di questo amore risplenderà in torno a lui come una evangelizzazione e in lui come una illuminazione.
Sperimenterà che agire è illuminare, ma anche essere illuminati, sperimenterà che, se pregare è lasciarsi fare da Dio, è però anche imparare a compiere l'opera di Dio.
Un cristiano simile renderà grazie, perché tutti i suoi gesti diventeranno l'espressione di un amore che non conosce né limiti né eccezioni, un amore del quale soltanto Cristo ha detto agli uomini che lo devono e ricercare e donare.


Madeleine Delbrel
da: "Indivisibile amore", Piemme 1994, p. 155


Il cristiano davanti a Dio non è un "privilegiato", un capitalista di Dio: è lui, anzi, che appartiene a Dio come a tutti gli uomini.
Non è neppure un capitalista di virtù umane: molti uomini possono essere umanamente più virtuosi di lui.
Un cristiano è "caricato" - nel senso in cui lo si dice di una pila elettrica - di una vita. 
Questa vita gli è donata da Dio per il mondo, è un dono fatto da Dio al mondo attraverso di lui.
La redenzione di Cristo non è stata affidata ai cristiani come a persone perfette, ma come a uomini che si sanno peccatori, chiamano il peccato con il suo nome, cercano di evitarlo, ma riconoscono il male che commettono. 
Sono uomini che, sapendosi contagiati dal male come tutti e come tutti chiamati a guarirne, hanno la consapevolezza che le loro sofferenze portano a compimento nel mondo la redenzione di Cristo e immettono nel mondo la guarigione da lui portata.
I cristiani nel mondo sono "conduttori" - nel senso di un filo elettrico - di ciò che il mondo non può cavar fuori da sé.
E quanto più i cristiani hanno una forte "carica" per il mondo, tanto più sono predestinati al mondo. 
La loro croce normale è una tensione spinta al massimo tra la loro intima appartenenza al mondo e la loro funzione, che li situa nel cuore del mondo, ma da "stranieri" nel mondo.

- Madeleine Delbrel - 
Fonte:  "Indivisibile amore. Pensieri di una cristiana controcorrente", di Madeleine Delbrel, Piemme Editore


Buona giornata a tutti. :-)





domenica 17 settembre 2017

da: "Anime Sante" - Paolo Curtaz

Da cosa si valuta un’esistenza? 
Qual è il metro di giudizio per capire se la vita che ho vissuto è stata un successo? 
O un fallimento? 
Questa domanda mi risuona nella mente ormai da mesi. 
Il caos delle ultime settimane l’ha solo temporaneamente accantonata ma, alla fine, tutto sommato, tolto tutto, mi resta solo questa domanda insopportabile. 
Ha senso la vita? La mia vita? 
Ho provato a confrontarmi, ad indagare, a interrogarmi e a interrogare altri che ritenevo più capaci di me, ma, se devo essere sincero, non ho ancora trovato risposte sufficienti, o totalmente convincenti, né tanto meno esaustive. E forse non è nemmeno una risposta ciò di cui ho bisogno. 
Ma di pace. No, lo sai bene, non è una questione filosofica. O religiosa. Non un esercizio retorico. 
È proprio una domanda che brucia in quella che ho imparato a chiamare “anima”.
Per tanto tempo, lo sai, ho creduto molto nel lavoro. 
Ho scoperto di essere un professionista capace e le mie qualità sono state riconosciute e valorizzate anche da altri. 
Sì, è stato bello esprimermi sul lavoro, mi è anche piaciuto collaborare, scoprire, trovare soluzioni, ricevere numerose gratificazioni. Ma quello che mi ha sempre lasciato perplesso è l’immensa sproporzione fra l’investimento emotivo e i risultati. Fra ciò che ho messo in gioco e ciò che ho raccolto. 
No, non so se ne sia veramente valsa la pena. 
La fatica più grande è sempre stata quella di confrontarmi con persone che, invece di proseguire per la propria strada, hanno preteso ostacolare la mia. Per invidia, per ignoranza, per stupidità. 
Se penso a quanto tempo ho sprecato per superare le difficoltà che altri mi avevano creato! 
Sai quanto io abbia investito in conoscenza. 
Ho scoperto, col passare degli anni, di avere ricevuto in dono dalla sorte (o da Dio, come dite voi credenti) o da non so chi, un’intelligenza profonda e curiosa. 
Ho letto, ho ascoltato, ho cercato. 
Tutto, di tutto. Ovunque. Psicologia, religioni, filosofia, scienze teoriche e applicate. Finanche esoterismo. 
Qualunque cosa mi aiutasse a mettere ordine nell’immenso caos che cresceva dentro di me. 
E più cresceva la conoscenza e più cresceva la sofferenza.
Più sapevo, meno capivo. 
Più ottenevo risposte e più nascevano domande. 
Sempre di più. Sempre più stordenti. Fino ad un punto di non ritorno. 
Ho sfiorato più volte la disperazione o la follia. 
Ci sono stati momenti di panico interiore in cui avrei barattato la mia vita con quella di chiunque altro. 
Avrei voluto sostituire la mia inquietudine con una di quelle passioni che invadono l’intelligenza degli altri: per una squadra di calcio, per una trasmissione televisiva, per uno sport da praticare o un hobby, per un cane o un gatto, per la cucina etnica o vegana… 
Qualcosa che riempisse, che sostituisse. Che placasse. 
Avrei pagato per avere desideri semplici, accessibili, emozioni comuni e condivise. 
Non so che farmene della mia spiccata intelligenza emotiva, considero la mia sensibilità la peggiore delle disgrazie. 
Ci sono stati dei momenti, come hai capito, in cui ho davvero avuto l’impressione di essere travolto da me stesso. 
Gli eventi che ben conosci e che, come un macigno, hanno raso al suolo ogni certezza hanno, alla fine, spinto al bordo del baratro la mia vita. 
Allora, a un passo dall’abisso, ho avuto un pensiero luminoso. 
Uno solo. 
Semplice, lineare, banale. 
Talmente banale da stupirmi per non averlo avuto prima. 
Ed è la ragione per cui ho deciso di scriverti alla fine di questa ennesima giornata di fatica. 
Ho pensato questo: siamo valutati sull’amore. 
Su quanto abbiamo amato. Una vita pesa quanto ama. 
Una vita vale solo se tenta di amare e di essere amata, meglio che riesce, meglio che può. 
Forse è una cosa banale, mi dirai, ma l’averci pensato per davvero mi ha fatto sciogliere in lacrime. 
Ha incrinato il muro che teneva prigioniera la mia anima. 
Il mio me. 
Come se fosse un indizio verso una qualche soluzione in questa mia insostenibile notte senza fine. Se ciò che ho scoperto è vero, e so che è vero, allora c’è una traccia, una minuscola e labile traccia verso un’uscita di sicurezza. 
Ho amato. Male, ma ho amato. 
Incoerentemente, superficialmente, con discontinuità. 
Ma ho l’assoluta e ingenua convinzione di avere amato. Almeno per un momento. Ed esplorando il profondo della mia anima trovo ancora quella vivida impressione. 
Più della gratificazione del sentirsi amati. 
Più dell’attrazione e della passione. 
Quasi come se, per un attimo, avessi scoperto in me qualcosa di più grande, che non sentivo provenire da me, ma da molto più lontano. 
Ti ho amato. Anche se tremo nel dirtelo. E questo pensiero è l’unica tavola che ancora mi tiene a galla. 
Volevo fartelo sapere. Forse per darmi una speranza. O una giustificazione. O un appiglio. Ma sento che questa è la cosa più vera che io abbia scoperto nel mio inutile vagare. 
Una vita vale quanto ama. 
E quel poco amore che ho saputo dare aveva a che fare con te. 
Non oso pensare che tipo di reazione suscitino in te, a questo punto, queste mie parole. E se questa mia la cestinerai pensando, ancora un volta, di avere ragione e che sono solo un pazzo irresponsabile e confuso. 
Forse lo sono. Vorrei non esserlo.

- Paolo Curtaz -
http://www.paolocurtaz.it/ebook/anime-sante/



Ti ho amato. Anche se tremo nel dirtelo.
E questo pensiero è l’unica tavola che ancora mi tie­ne a galla.
Volevo fartelo sapere.
Forse per darmi una speranza.
O una giustificazione.
O un appiglio.
Ma sento che questa è la cosa più vera che io abbia sco­perto nel mio inutile vagare.
Una vita vale quanto ama.
E quel poco amore che ho saputo dare aveva a che fa­re con te.
Non oso pensare che tipo di reazione suscitino in te, a questo punto, queste mie parole. E se questa mia la cesti­nerai pensando, ancora un volta, di avere ragione e che sono solo un pazzo irresponsabile e confuso.
Forse lo sono.
Vorrei non esserlo.

- Paolo Curtaz -
http://www.paolocurtaz.it/ebook/anime-sante/




Buona giornata a tutti. :-)