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lunedì 7 ottobre 2024

Felice è chi sa amare - Hermann Hesse

 Quanto più invecchiavo, quanto più insipide mi parevano le piccole soddisfazioni che la vita mi dava, tanto più chiaramente comprendevo dove andasse cercata la fonte delle gioie della vita. 
Imparai che essere amati non è niente, mentre amare è tutto, e sempre più mi parve di capire ciò che da valore e piacere alla nostra esistenza non è altro che la nostra capacità di sentire. 
Ovunque scorgessi sulla terra qualcosa che si potesse chiamare “felicità”, consisteva di sensazioni. 
Il denaro non era niente, il potere non era niente. 
Si vedevano molti che avevano sia l’uno che l’altro ed erano infelici. 
La bellezza non era niente: si vedevano uomini belli e donne belle che erano infelici nonostante la loro bellezza. 
Anche la salute non aveva un gran peso; ognuno aveva la salute che si sentiva, c’erano malati pieni di voglia di vivere che fiorivano fino a poco prima della fine e c’erano sani che avvizzivano angosciati per la paura della sofferenza. Ma la felicità era ovunque una persona avesse forti sentimenti e vivesse per loro, non li scacciasse, non facesse loro violenza, ma li coltivasse e ne traesse godimento. 
La bellezza non appagava chi la possedeva, ma chi sapeva amarla e adorarla. C’erano moltissimi sentimenti, all’apparenza, ma in fondo erano una cosa sola. Si può dare al sentimento il nome di volontà, o qualsiasi altro. 
Io lo chiamo amore. 
La felicità è amore, nient’altro. 
Felice è chi sa amare. 
Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita. Ma amare e desiderare non è la stessa cosa. 
L’amore è desiderio fattosi saggio; l’amore non vuole avere; vuole soltanto amare.

- Hermann Hesse - 
da: "Sull'Amore" , Ed. Oscar Mondadori


Io ti chiesi perché i tuoi occhi si soffermano nei miei
come una casta stella del cielo in un oscuro flutto.
Mi hai guardato a lungo come si saggia un bimbo con lo sguardo,
mi hai detto poi, con gentilezza:
ti voglio bene, perché sei tanto triste.

- Hermann Hesse - 



La saggezza non è comunicabile. 
La scienza si può comunicare, ma la saggezza no. 
Si può trovarla, viverla, si possono fare miracoli con essa, ma spiegarla e insegnarla non si può.

- Hermann Hesse - 




Vorrei vedere tutto, toccare tutto, odorare e assaporare tutto ciò che questo rigoglio estivo offre, vorrei conservare tutto questo e tenermelo per l’inverno, per i giorni e gli anni futuri, per la vecchiaia.

- Hermann Hesse -





















E ti dico ancora: qualunque cosa avvenga di te e di me, comunque si svolga la nostra vita, non accadrà mai che nel momento in cui tu mi chiami seriamente e senta il bisogno di me, mi trovi sordo al tuo appello.
Mai.

- Hermann Hesse  -

Buona giornata a tutti. :-)

domenica 1 settembre 2024

Magnificat – Ferdinando Pessoa

 Quando passerà questa notte interna, l’universo,
e io, l’anima mia, avrò il mio giorno?
Quando mi desterò dall’essere desto?
Non so. Il sole brilla alto:
impossibile guardarlo.
Le stelle ammiccano fredde:
impossibile contarle.
Il cuore batte estraneo:
impossibile ascoltarlo.
Quando finirà questo dramma senza teatro,
o questo teatro senza dramma,
e potrò tornare a casa?
Dove? Come? Quando?
Gatto che mi fissi con occhi di vita,
chi hai là in fondo?
Si, sì, è lui!
Lui, come Giosuè, farà fermare il sole
e io mi sveglierò;
e allora sarà giorno.
Sorridi nel sonno, anima mia!
Sorridi anima mia: sarà giorno!

- Ferdinando Pessoa - 


Porto dentro il mio cuore,
come un cofanetto pieno che non si può chiudere,
tutti i luoghi dove sono stato,
tutti i porti a cui sono arrivato,
tutti i paesaggi che ho visto da finestre o da oblò,
o dai ponti di poppa delle navi, sognando ..

- Fernando Pessoa -




E dopotutto ci sono tante consolazioni!
C’è l’alto cielo azzurro, limpido e sereno, in cui fluttuano sempre nuvole imperfette.
E la brezza lieve….
Alla fine, arrivano sempre i ricordi, con le loro nostalgie e la loro speranza, e un sorriso di magia alla finestra del mondo, quello che vorremmo, bussando alla porta di quello che siamo.

- Fernando Pessoa - 




Buona giornata a tutti. :-)


lunedì 22 luglio 2024

Quando gli uomini amano.....

 Il vero amore non lascia tracce
Se tu e io siamo una cosa sola
Si perde nei nostri abbracci
Come stelle contro il sole
Come una foglia cadente può restare
Un momento nell'aria
Così come la tua testa sul mio petto
Così la mia mano sui tuoi capelli
E molte notti resistono
Senza una luna, senza una stella
Così resisteremo noi
Quando uno dei due sarà via, lontano

- Leonard Cohen -




“Penso spesso a lei, al mattino, a mezzodì, di sera, di notte, negli intermezzi, appena prima e appena dopo… e anche durante.”

- Daniel Glattauer - 



Una bella canzone ?

Tu
la sera
a casa
distesa sul letto
a basso volume
fra le mie braccia.

- Ginanni Umberto - 



Col bacio mi sembrò di berti l'anima,
non di perder la mia;
ché quando mi staccai dalla tua bocca
vacillavo come ebbro cieco,
quasi a me stesso ignoto,
senza più cuore né cervello, vuoto.

- Corrado Govoni -



Ci baciammo, ma fu più di questo.
Era come nutrirsi dopo che si ha avuto fame, bere dopo che si ha avuto sete.

- Stephen King -



“Ma tu ed io, amor mio, siamo uniti,
uniti dai vestiti alle radici,
uniti d’autunno, d’acqua, di fianchi,
fino a essere solo tu, sol io uniti...
tu e io dovevamo semplicemente amarci”

- Pablo Neruda -



“Avere un pensiero unico, assiduo, di tutte l’ore, di tutti gli attimi; non concepire altra felicità che quella, sovrumana, irraggiata dalla sola tua presenza sull’essere mio; vivere tutto il giorno nell’aspettazione inquieta, furiosa, terribile, del momento in cui ti rivedrò; nutrire l’immagine delle tue carezze, quando sei partita, e di nuovo possederti in un’ombra quasi creata; sentirti, quando io dormo, sentirti sul mio cuore, viva, reale, palpabile, mescolata al mio sangue, mescolata alla mia vita; e credere in te soltanto, giurare in te soltanto, riporre in te soltanto la mia fede, la mia forza, il mio orgoglio, tutto il mio mondo, tutto quel che sogno, e tutto quel che spero.”

- Gabriele D’Annunzio - 



Io e te,
sdraiati in un letto qualunque,
in un posto qualunque.
Uno sull’altro,
a viziarci.

- Charles Bukowski - 


Bisogna amarsi e poi....
bisogna dirselo e poi....
bisogna scriverselo e poi....
bisogna baciarsi sulla bocca,
sugli occhi e ovunque....

- Victor Hugo - 




Buona giornata a tutti. :-)


venerdì 31 maggio 2024

Per il mio cuore basta il tuo petto - Pablo Neruda

Per il mio cuore basta il tuo petto,
per la tua libertà bastano le mie ali.
Dalla mia bocca arriverà fino in cielo
ciò che stava sopito sulla tua anima.
E in te l’illusione di ogni giorno.
Giungi come la rugiada sulle corolle.
Scavi l’orizzonte con la tua assenza.
Eternamente in fuga come l’onda.
Ho detto che cantavi nel vento
come i pini e come gli alberi maestri delle navi.
Come quelli sei alta e taciturna.
E di colpo ti rattristi, come un viaggio.
Accogliente come una vecchia strada.
Ti popolano echi e voci nostalgiche.
Io mi sono svegliato e a volte migrano e fuggono
gli uccelli che dormivano nella tua anima.

- Pablo Neruda -



In te vacillo, cado
e m’alzo ardendo.
Tu tra tutti gli esseri
hai il diritto
di vedermi debole.

- Pablo Neruda -



Non si è morti fin quando
si desidera sedurre ed essere sedotti.

- Charles Baudelaire -



Buona giornata a tutti :-)


www.leggoerifletto.it 

lunedì 22 maggio 2023

Sarebbe bello se tu mi amassi .... - Susanna Casciani

 Quando ci siamo conosciuti io non cercavo niente, avevo già perso troppo.
Quando mi sei arrivato davanti con quei tuoi modi semplici, con quei tuoi occhi grandi, con quelle gambe troppo magre, io non cercavo amore, avevo già perso troppo.
Quando mi hai chiesto come mi chiamavo, quando mi hai fatto ridere, quando mi hai fatto arrabbiare dopo soli cinque minuti di conversazione, io non cercavo carezze, sesso, attenzioni.
Tu mi avevi già scelta, mentre io avevo scelto la solitudine.
Io non volevo baci, non volevo cene fuori, non volevo regali a Natale, non volevo anniversari, non volevo promesse, non volevo storie, non volevo bugie, non volevo giochi, non volevo le lenzuola sopra le nostre teste, non volevo che tu mi togliessi la nutella ai lati della bocca, non volevo che tu mi prendessi in giro per la mia voce al telefono.
Non volevo affezionarmi, e ti rifuggevo come se fossi stato il Diavolo, o la Morte, o la mia paura più grande.
Non volevo passare del tempo con te, non volevo vederti mangiare, vederti correre, vederti dormire, vederti arrabbiato, triste, confuso, o peggio, felice, o peggio, eccitato, o peggio, dolce.
Non ero pronta. Non di nuovo. Non ancora.
Ma tu insistevi.
Io scappavo e tu mi rincorrevi.
Io ti dicevo cento no, e tu facevi di tutto per strapparmi un solo sì.
“Io sono diverso” dicevi, e lo dicevi con quell'aria sincera, così sincera che a volte ti credevo quasi.
Facevi tutto quello che nessuno aveva mai fatto per me: c'eri.
Stavi con me.
Stavi con me a tempo perso, e io ti dicevo che dovevo andare e tu mi volevi accompagnare.
Non ricordo nemmeno il giorno in cui non sono più riuscita a mandarti via.
All'inizio era semplice.
“Ma guarda questo, ma chi si crede di essere?”
Poi, lentamente, come i mali peggiori, sei andato ad adagiarti sui miei pensieri, tra i miei desideri, e dirti di no era più doloroso di farti restare.
Come ogni sciocca che si rispetti, ci sono ricascata.
Io.
Io che non ti avevo chiesto niente.
Tu che mi davi così tanto.
Avevi ragione, avevi ragione ad insistere.
Insieme eravamo perfetti, davvero. Un amore di quelli che spezza il fiato, che toglie la fame, che trasforma i volti di chi lo vive, uno di quegli amori che forse si incontra una volta, se si è fortunati.
Non volevo affezionarmi e mi sono innamorata.
E tu?
Tu che mi volevi così tanto, ma così tanto, un giorno, dopo aver avuto più di tanto, dopo aver avuto tutto, mi hai detto che non lo sapevi se era ancora il caso, che forse era meglio stare un po’ da soli, che ti sentivi strano, diverso, distante.
Io ancora oggi non so che dire.
Ancora oggi ho solo una domanda, solo una.
Ma perché?
Perché non mi hai lasciato stare?”

- Susanna Casciani - 



Inizio a provare dell’astio verso quelli che dicono che...

“devi sorridere”
“devi continuare a vivere” 
“devi andare avanti”
“nella vita non c’è solo l’amore”
“devi cambiare prospettiva”
“la vita è bella”
“i prati sono in fiore”
“gli unicorni esistono”. 

 Provateci voi a sorridere con un dito nel culo, perché certi amori sono così, e magari non sono fine, ma insomma…ci siamo capiti.

- Susanna Casciani - 



Sarebbe bello se tu mi amassi
Se tu mi chiamassi tra tre minuti esatti.
Se ti arrabbiassi a vedermi parlare con un altro.
Se ti preoccupassi quando fuori è buio e io non sono ancora tornata a casa.
Se ti sfogassi con me.
Se mi regalassi un libro.
Se mi scrivessi una lettera.
Se tu volessi andare a fare l’amore in macchina, stasera.
Se mi aspettassi sotto casa ogni domenica. 
Se tu mi amassi.
Se ti piacessero i miei capelli.
Se mi prendessi in giro per la mia voce da bambina.
Se piangendo mi confessassi cosa non smetterà mai di farti male.
Se fossi l’unica di cui ti fidi davvero.
Se potessimo mangiare un gelato insieme sul letto.
Se potessimo ubriacarci insieme. 
Se tu mi amassi.
Se i miei occhi ti incantassero.
Se la voglia del mio corpo ti tenesse sveglio.
Se tu volessi baciarmi ORA.
Se tu volessi cenare con me.
Se tu volessi svegliarti con me.
Se tu volessi prendere un aereo con me, un treno con me.
Se tu volessi camminare accanto a me.

- Susanna Casciani - 



Tanti auguri di buon compleanno alla mia  Laura. Splendida, meravigliosa e carissima figlia. 


La strada vi venga sempre dinanzi
e il vento vi  soffi  alle spalle
e la rugiada bagni sempre l’erba
su cui poggiate i passi.
E il sorriso brilli sempre
sul vostro volto.
E il pianto che spunta
sui vostri occhi
sia solo pianto di felicità.
E qualora dovesse trattarsi
di lacrime di amarezza e di dolore,
ci sia sempre qualcuno
pronto ad asciugarvele.
Il sole entri a brillare
prepotentemente nella vostra casa,
a portare tanta luce,
tanta speranza e tanto calore.


  e buona giornata a tutti quanti voi  :-)






venerdì 21 aprile 2023

Ti ho perso ed altre poesie - Anileda Xeka

 Ti ho perso per ben due volte e questo è tutto quel che so.
Non sono come tanti, non voglio, 
né cerco un’alternativa diversa,
affinché sembri meno assurda o ingiusta la tua scomparsa.
Il vuoto che in me è senza misura.
Potrei pensare che la tua essenza continui ad esistere
sotto forma di una stella, magari.
Per intere notti, starei a guardare il cielo, se così fosse,
cercando di immaginare quale, tra le più splendenti, tu sia.
Potrei pensare che tu sia diventato un angelo e che da lassù
mi guardi e proteggi, che la tua casa sia un giardino di rose
dai profumi che da sempre in te abitano, che non si senta altro
rumore che il fruscio di un un arcobaleno di petali
che lo sgorgare dell’acqua dalla fonte…
Potrei, ma questo non accadrà.
in questo non/dolore, non/vita 
ho disimparato in fretta a mentirmi.
Benché tenti ad ingannarmi lo squillo del tuo 
telefono ogni qualvolta
che ti chiamo, di certo non sarà la tua voce a rispondermi.
Se metterò piede, in quel che era la mia casa, mia non perché
li nacqui e crebbi, 
ma perché spesso fui per te un figlio con fierezza.
  A dispetto, poi dei trent’anni che pesano sulla bilancia
fui la tua eterna bambina, con ammirazione profonda, 
con una tale gratitudine
che baciarti le mani di continuo non mi bastò mai.
Se tornavo,
tornare è un verbo che non so svolgere che in passato,
come tanti altri d’altronde, li in mezzo alle tue rose e i ligustri,
non saranno le tue braccia ad accogliermi,
pur essendo anche loro tuoi figli, poesie dalle tue mani scritte,
fratelli miei e sorelle.
"Il mio cuore era troppo piccolo" 
mi convince l’unico occhio che è
senza palpebra e in me sentenzia come il peggior giudice.
"Ti amavo tanto" in mia difesa 
sussurrano un tremolio di foglie cadenti.
Vano tentativo, come quello di disseppellire il mio cuore, sperando
che avrei potuto amare quel che tu amavi
ma non si sente che il ronzio fastidioso di una sveglia
che non sa mai zittirsi. Intrappolata sta nel mio torace 
e avvia per quanto assurdo sembri
l’ingranaggio arrugginito che ormai è diventato il mio corpo.

Anileda Xeka -



Non so dare un nome a ciò che provo
e se ha una qualunque importanza
ma ti porto.
negli occhi insonni del pensiero
come un attimo scattato di indelebile
nostalgia.

- Anileda Xeka -



Mi lascerò guidare dalle tue labbra
arrivare sino ai più intimi segreti
quelli che ho chiuso a chiave
nelle mille stanze della mia anima
quelli che saprebbero dirti chi sono.
Ascolterò le mille preghiere
inconfessate a Dio, a me.
Saranno il mio filo di Arianna
per uscire dai labirinti
che da sola costruisco per non trovarmi,
per perdermi senza ritorno
nel buio del battito che tace.
Mi lascerò spogliare dalle tue mani.
Non coprirò il mio viso
la mia pelle
per paura che il tuo desiderio
mi penetri cosi in profondo
da veder me stessa nei suoi occhi
ah i tuoi occhi!
Mi lascerò cercare dalla tua bocca
sarò il tuo bacio atteso
ad ogni sfiorarsi delle labbra
sarò la tua sete la tua acqua
mi lascerò bere
sino all’ultima goccia di me
mi lascerò amare.

- Anileda Xeka -



Non posso salvarti
da me
non chiedermi questo!
Sarebbe come se
elemosinassi
un pezzo di pane
al mendicante
che bussa alla porta
all’ora di pranzo
e
di là in cucina
hai già apparecchiato
per due.

- Anileda Xeka -







Buona giornata a tutti. :-)




mercoledì 8 marzo 2023

Auguri per la Festa delle donne 2023

 Le coglione come me, di solito, tacciono. 
Tacciono quando sono felici, perché hanno paura di disturbare le tristezza altrui. 
Tacciono quando sono tristi, perché hanno paura di rovinare un bel momento agli altri. 
Le coglione come me tacciono soprattutto quando si incazzano, quando trovano che qualcosa non sia giusto, quando si sentono schiacciate, attaccate o non comprese. 
Le coglione come me arrivano ad un certo punto in cui si guardano allo specchio e si dicono: “da oggi si cambia, da oggi non si tiene più tutto dentro”. 
E lo fanno, lo fanno sul serio. 
Dicono che sono felici e gli viene risposto: “Beata te, io ho una vita di merda.” 
Dicono che sono tristi e gli viene risposto: “Dai, via… ti passerà. Ne possiamo parlare dopo?” 
Si ribellano, provano ad esprime la propria opinione, a difendersi e cosa si sentono dire? “Oddio, stai calma! Stavo scherzando…che pesantezza!” 
O peggio: “Certo che sei una stronza eh!” 
Le coglione come me non reggono a sentirsi cattive, nemmeno per un minuto. 
Le coglione come me sono fatte per sfogarsi contro i muri, per abbracciare chi piange, per ridere quando qualcuno ride. 
Le coglione come me, (cercherò di non bestemmiare), si sentono in colpa per qualsiasi sentimento stiano provando. 
Cogliona. Cogliona. Cogliona.

- Susanna Casciani -


Non volevo amore perché è caos,
perché fa vacillare la mente come lampioni scossi dal vento.
Volevo essere fortissima davanti a te,
essere contro di te -
tu ami tanto contrapporti alle cose.
Io amo essere per le cose. -
Tu fai caricature.
Occorre un grande odio per fare caricature.
Io eleggo, io amo –
la marea dell’amore, la notte, mi soffoca
come in quel sogno che ieri ti sei sforzato di rendere reale,
di inchiodare, proprio così, con il tuo bacio travolgente .

Anaïs Nin - a Henry Miller, 9 marzo 1932


Soltanto una donna insoddisfatta ha bisogno di lussi.
Una donna soddisfatta può dormire anche sul pavimento.

- Anais Nin - 


Buona giornata a tutti :-)