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mercoledì 21 agosto 2024

A tutti gli illusi - Corrado d'Elia

A tutti gli illusi, a quelli che parlano al vento.
Ai pazzi per amore, ai visionari,
A coloro che darebbero la vita per realizzare un sogno.
Ai reietti, ai respinti, agli esclusi. 

Ai folli veri o presunti.
Agli uomini di cuore,
A coloro che si ostinano a credere nel sentimento puro.
A tutti quelli che ancora si commuovono.
Un omaggio ai grandi slanci, alle idee e ai sogni.
A chi non si arrende mai, a chi viene deriso e giudicato.
Ai poeti del quotidiano.
Ai “vincibili” dunque, e anche
Agli sconfitti che sono pronti a risorgere e a combattere di nuovo.
Agli eroi dimenticati e ai vagabondi.
A chi dopo aver combattuto e perso per i propri ideali, ancora si sente invincibile.
A chi non ha paura di dire quello che pensa.
A chi ha fatto il giro del mondo e a chi un giorno lo farà.
A chi non vuol distinguere tra realtà e finzione.
A tutti i cavalieri erranti.
In qualche modo, forse è giusto e ci sta bene…
a tutti i teatranti.

Corrado d'Elia - 
dallo spettacolo-monologo "Don Chisciotte, diario intimo di un sognatore" 
di Corrado d'Elia, registra, attore e drammaturgo 

(erroneamente attribuito come tratto dal "don Chisciotte" di Miguel de Cervantes)





Ricorda, caro mio Sancho, chi vale di più, deve fare di più.

- Miguel de Cervantes - 
da : “Don Chisciotte”



“La libertà è uno dei doni più preziosi dal cielo concesso agli uomini: i tesori tutti che si trovano in terra o che stanno ricoperti dal mare non le si possono agguagliare: e per la libertà, come per l'onore, si può avventurare la vita, quando per lo contrario la schiavitù è il peggior male che possa arrivare agli uomini.” 


- Miguel de Cervantes - 
da : “Don Chisciotte”




Vergine del silenzio - San Giovanni Paolo II

Santa Maria,
Vergine del silenzio e di misteriosa pace:
addolorata forte fedele,
attendi presso il sepolcro,
dove tace la Parola e giace il Santo di Dio.
Attendi vigile
che dal buio scaturisca la Luce,
dalla terra germogli la Vita.
Attendi l’alba del giorno senza tramonto,
l’ora del parto dell’umanità nuova.
Attendi di vedere nel Figlio risorto
il volto nuovo dell’uomo redento,
di udire il nuovo saluto di pace,
di cantare il nuovo canto di gloria.
Vergine dello Spirito, icona della Chiesa,
implora per noi la tua fede nella Parola,
la tua speranza nel Regno,
il tuo amore per Dio e per l’uomo.
A te, gloriosa Madre di Dio,
beata per la fede,
donna della pietà immensa,
la nostra lode perenne e grata. Amen.

- San Giovanni Paolo II, papa -

(Via Crucis del Venerdì Santo 1991)

Buona giornata a tutti. :-)



 

giovedì 15 agosto 2024

Riflessione spirituale di san Giovanni Paolo II sull'Assunzione della Beata Vergine Maria

 In Maria, assunta in cielo al termine della sua vita terrena, risplende la vittoria definitiva di Cristo sulla morte, entrata nel mondo a causa del peccato di Adamo. È stato Cristo, il "nuovo" Adamo, a sconfiggere la morte, offrendosi in sacrificio sul Calvario, in atteggiamento di amore obbediente al Padre. Egli ci ha così riscattati dalla schiavitù del peccato e del male.
Nel trionfo della Vergine, la Chiesa contempla Colei che il Padre ha scelto come vera Madre del suo Figlio unigenito, associandola intimamente al disegno salvifico della Redenzione.

L'uomo moderno, forse più che nel passato, è preso da interessi e preoccupazioni materiali. Cerca sicurezza e non di rado sperimenta solitudine e angoscia. E che dire poi dell'enigma della morte? L'Assunzione di Maria è un evento che ci interessa da vicino proprio perché ogni uomo è destinato a morire. Ma la morte non è l'ultima parola. Essa - ci assicura il mistero dell'Assunzione della Vergine - è transito verso la vita incontro all'Amore.
È passaggio verso la beatitudine celeste riservata a quanti operano per la verità e la giustizia e si sforzano di seguire Cristo.

- San Giovanni Paolo II, papa -
Omelia, Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, 15 agosto 2001

L'Assunzione della Beata Vergine Maria, Tiziano
Chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari, Venezia (Italy)

"Guardando l’Assunta in cielo comprendiamo meglio che la nostra vita di ogni giorno, pur segnata da prove e difficoltà, scorre come un fiume verso l’oceano divino, verso la pienezza della gioia e della pace. Comprendiamo che il nostro morire non è la fine, ma l’ingresso nella vita che non conosce la morte. Il nostro tramontare all’orizzonte di questo mondo è un risorgere all’aurora del mondo nuovo, del giorno eterno. "Maria, mentre ci accompagni nella fatica del nostro vivere e morire quotidiano, mantienici costantemente orientati verso la vera patria della beatitudine. Aiutaci a fare come tu hai fatto". 


- papa Benedetto XVI -

Omelia 15 Agosto 2008

Assunzione della Beata Vergine Maria, Domenico Brusasorci
Santa Maria della Scala, Verona (Italy)

L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza per sempre.



Magnificat anima mea Dominum:
Et exultavit spiritus meus in Deo salutari meo.
Quia respexit humilitatem ancillae suae:
Ecce enim ex hoc beatam mei dicent omnes generationes.
Quia fecit mihi magna qui potens est:
Et sanctum nomen eius.
Et misericordia eius a progenie in progenies timentibus eum.
Fecit potentiam in brachio suo:
Dispersit superbos mente cordis sui.
Deposuit potentes de sede et exaltavit humiles,
esurientes implevit bonis:
et divites dimisit inanes,
Suscepit Israel puerum suum,
recordatus misericordiae suae,
sicut locutus est ad patres nostros,
Abraham et semini eius in saecula.


Annibale Carracci, Assunzione della Vergine (1601)
Basilica Santa Maria del Popolo - Roma (Italy)


Buona Festa dell'Assunta a tutti. :-)

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martedì 15 agosto 2023

Omaggio nel giorno dell'Assunta in Cielo

Qann’ero ragazzino,
mamma mia me diceva:
Ricordati, fijolo,
quanno te senti veramente solo
tu prova a recità n’Ave Maria.
L’anima tua da sola spicca er volo
e se solleva, come pe’ magìa.
Ormai so’ vecchio, er tempo m’è volato;
da un pezzo s’è addormita la vecchietta,
ma quer consijo nun l’ho mai scordato.
Come me sento veramente solo,
io prego la Madonna benedetta
e l’anima da sola pija er volo!

- Trilussa - 



«Pronuntiamus, declaramus et definimus divinitus revelatum dogma esse: Immaculatam Deiparam semper Virginem Mariam, expleto terrestris vitae cursu, fuisse corpore et anima ad coelestem gloriam assumptam.»
(Pio XII, "Munificentissimus Deus", 1 novembre 1950)


L'Assunzione di Maria, Corrado Giaquinto da Molfetta

Per capire l’Assunzione dobbiamo guardare alla Pasqua, il grande Mistero della nostra Salvezza, che segna il passaggio di Gesù alla gloria del Padre attraverso la passione, la morte e la risurrezione. 

Maria, che ha generato il Figlio di Dio nella carne, è la creatura più inserita in questo mistero, redenta fin dal primo istante della sua vita, e associata in modo del tutto particolare alla passione e alla gloria del suo Figlio. L’Assunzione al Cielo di Maria è pertanto il mistero della Pasqua di Cristo pienamente realizzato in Lei. 

Ella è intimamente unita al suo Figlio risorto, vincitore del peccato e della morte, pienamente conformata a Lui. Ma l’Assunzione è una realtà che tocca anche noi, perché ci indica in modo luminoso il nostro destino, quello dell’umanità e della storia. In Maria, infatti, contempliamo quella realtà di gloria a cui è chiamato ciascuno di noi e tutta la Chiesa.

- papa Benedetto XVI, Angelus, 15 agosto 2012


Maria

Chi ama currit, volat, laetatur. Amare significa correre con il cuore verso l'oggetto amato. 

Ho iniziato ad amare la Vergine Maria prima ancora di conoscerla... le sere al focolare sulle ginocchia materne, la voce della mamma che recitava il rosario. 

 - papa Giovanni Paolo I - 


Giotto,  la visitazione: Incontro di Elisabetta e Maria. Cappella degli Scrovegni, Padova.

[Dio] creò la Vergine Maria, e cioè fece sorgere sulla terra una purezza così intensa da potere, in seno a tanta trasparenza, concentrarsi fino ad apparirvi bambino. Ecco, espressa nella sua forza e nella sua realtà, la capacità che la purezza ha di far nascere il Divino in mezzo a noi.

 Pierre Teilhard de Chardin - 

L'Annunciazione di Simone Martini.  Dalla bocca dell'angelo fuoriesce la scritta in caratteri dorati con la salutazione angelica.


Volto Madonna di Fatima



La Pietà, Michelangelo Buonarroti, Basilica di San Pietro, Roma

Preghiera a Maria Regina - Sant'Alfonso Maria de' Liguori

O Madre del mio Dio e mia Signora Maria,
mi presento a Te che sei la Regina del Cielo e della terra
come un povero piagato davanti ad una potente Regina.

Dall'alto trono dal quale tu siedi, non sdegnare,
Ti prego, di volgere gli occhi su di me, povero peccatore.

Dio Ti ha fatta così ricca per aiutare i poveri
e Ti ha costituita Madre di Misericordia
affinché Tu possa confortare i miserabili.
Guardami dunque e compatiscimi.

Guardami e non mi lasciare se non dopo avermi trasformato
da peccatore in Santo.

Mi rendo conto di non meritare niente, anzi, per la mia ingratitudine dovrei essere privato di tutte le grazie che per tuo mezzo ho ricevuto dal Signore; ma Tu che sei la Regina di Misericordia non cerchi i meriti, bensì le miserie per soccorrere i bisognosi. Chi è più povero e bisognoso di me?

O Vergine sublime, so che Tu, oltre ad essere la Regina dell'universo, sei anche la mia Regina. Voglio dedicarmi completamente ed in modo particolare al tuo servizio, affinché Tu possa disporre di me come Ti piace. Perciò Ti dico con San Bonaventura: "O Signora, mi voglio affidare al tuo potere discreto, perchè Tu mi sostenga e governi totalmente.
Non mi abbandonare". Guidami Tu, Regina mia, e non lasciarmi solo. Comandami, utilizzami a Tuo piacere, castigami quando non Ti ubbidisco, poiché i castighi che mi verranno dalle Tue mani mi saranno salutari.

Ritengo più importante essere tuo servo piuttosto che signore di tutta la terra. "Io sono tuo: salvami". O Maria, accoglimi come tuo e pensa a salvarmi. Non voglio più essere mio, mi dono a Te.
Se nel passato Ti ho servito male ed ho perduto tante belle occasioni per onorarti, in avvenire voglio unirmi ai tuoi servi più innamorati e fedeli.
No, non voglio che da oggi in poi qualcuno mi superi nell'onorarti e nell'amarti, mia amabilissima Regina. Prometto e spero di perseverare così, con il tuo aiuto. Amen.

(Sant'Alfonso Maria de Liguori)


Ecco: la vergine  concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.

- Libro di Isaia  -



Preghiera della notte a Maria

Madre, fa bene pregare dinanzi la tua dolce immagine!
Quando in ginocchio, gli occhi fissi su di te, tu mi parli, io comprendo il tuo soave linguaggio,
Poi sento che mi viene da piangere, senza sapere il perché.
Ma, intanto, sono felice... Quando dico che ti amo,
quando il mio sguardo cerca e trova il tuo;
Attraverso le vetrate, nel momento che la pallida luna,
ci illumina con il suo raggio diafano;
Quando, lontano, tutto si assopisce nelle braccia della natura triste;
quando il silenzio scende al calar delle ombre,
la mia anima, allora, si eleva sino a te, tranquilla e pura
ed io sento che la felicità mi invade dolcemente.
Madre, quando verrà la mia ultima ora, simile alla corolla
che si china su di te, questa notte, sul tuo altare,
Oh! Volgere il mio sguardo verso la tua dolce aureola,
e addormentarmi... addormentarmi... nel tuo seno materno.

Félix Anizam

"Le rose del mio vecchio giardino"
Editore dei "Rayons" - 1934




Buona festa dell'Assunta a tutti. :-)
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domenica 15 agosto 2021

Sollevato ad Osimo il giorno dell'Assunta - Fra Bernardino Oli

Io sò, che il Padre Frà Gioseppe da Cupertino, è stato Sacerdote, e che continuamente nel celebrare la Santa Messa è stato favorito da Dio del dono dell’estasi, che soleva essere maggiore del solito nelle maggiori solennità dell’anno, ordinariamente gl’Estasi cominciava con un strido, ed il Padre Frà Gioseppe soleva portarsi dall’Altare dove lui celebrava nella sua Cappelletta à piedi di detta Cappelletta in faccia dell’Altare con un moto, e volo velocissimo, restando inginocchiato con le braccia aperte, occhi fissi, ed immobili, e con gl’habiti Sacerdotali benissimo composti, come se vi fosse stata adoprata arte, si fermava in questo posto per un quarto d’hora in circa, alle volte più, ed alle volte meno, ed ordinariamente ritornava all’Altare con simile velocità, e proseguiva puntualmente la Messa. 
Io spesse volte mi sono trovato presente in occasione d’havergli servito spesse volte la Messa nel spazio di trè anni in circa, che io sono stato in questo Convento di San Francesco d’Osimo, fino alla morte di detto Padre Gioseppe, fino à quel tempo hò veduto continuare in lui questi dono degl’estasi quali molte altre volte hò veduto nelle sue stanze in compagnia d’altri Religiosi di detto Convento, in occasione di cantare sacre canzoni, ed orazioni particolarmente in lode della Beatissima Vergine Maria, e di Santa Catarina di Siena; quando il Padre Gioseppe era in estasi, stava tutto immobile, e senza senso, e cessando gl’estasi ritornava all’esser suo di prima; una volta festa dell’Assunzione della Beatissima Vergine nella Santa Messa, doppo fatta l’elevatione dell’Eucharistia, sollevandosi in estasi, io lo viddi alzato da Terra per un palmo in circa per spazio di mezzo quarto d’hora in circa, ed io l’osservai bene, perche gli stavo vicino servendogli la Messa, e mi cagionò meraviglia nel vederlo fermo in aria, senza appoggiarsi in luogo alcuno, e l’estasi del detto Padre Gioseppe così frequente alcuno fù, ed è cosa publica, e notoria.

- Fra Bernardino Oli - 


O Vergine Immacolata, Madre di Dio e Madre degli uomini,
noi crediamo nella tua assunzione in anima e corpo al cielo,
ove sei acclamata da tutti i cori degli angeli 
e da tutte le schiere dei santi.
E noi ad essi ci uniamo per lodare
e benedire il Signore che ti ha esaltata sopra
tutte le creature e per offrirti l'anelito della nostra devozione
e del nostro amore.
Noi confidiamo che i tuoi occhi misericordiosi
si abbassino sulle nostre miserie
e sulle nostre sofferenze; 
che le tue labbra sorridano alle nostre gioie
e alle nostre vittorie;
che tu senta la voce di Gesù ripeterti per ciascuno di noi:
Ecco tuo figlio.
E noi ti invochiamo nostra madre e ti prendiamo, 
come Giovanni, per guida,
forza e consolazione della nostra vita mortale.
Noi crediamo che nella gloria, 
dove regni vestita di sole e coronata di stelle,
sei la gioia e la letizia degli angeli e dei santi.
E noi in questa terra, ove passiamo pellegrini, guardiamo verso di te,
nostra speranza;
attiraci con la soavità della tua voce per mostrarci un giorno,
dopo il nostro esilio, Gesù, 
frutto benedetto del tuo seno, o clemente,
o pia, o dolce Vergine Maria.

(papa Pio XII)



O Vergine mite,

roccia da cui sgorga ciò che dolcemente scorre,

goccia d'unguento, scala fiorita di Giacobbe.
Nube che piove manna, profumo di paradiso.
Porta che rimane chiusa, patrona senza macchia.
Porgi a Cristo, tuo Figlio, il seno pieno di dolcezza.
O Vergine Maria, miele stillante.
O Vergine celeste, accompagna i nostri passi
perché il nostro cammino sia sempre certo.
Tu vuoi, puoi, devi, o regale tutrice.
È in te risposta pienamente la speranza di tutti noi. 
Dolce, tu vuoi.

Regina, tu puoi.
Patrona, tu devi.

Effondi la tua preghiera e concedi il tuo favore e il tuo aiuto.

[dal De Patronatu del carmelitano Arnoldo Bostio, 1499]




Colei che in cielo condivide la pienezza della gloria e gode della felicità stessa di Dio e, nello stesso tempo, invita anche noi a divenire, nel nostro modo modesto, “arca” nella quale è presente la Parola di Dio, che è trasformata e vivificata dalla sua presenza, luogo della presenza di Dio, affinché gli uomini possano incontrare nell’altro uomo la vicinanza di Dio e così vivere in comunione con Dio e conoscere la realtà del Cielo. 

Papa Benedetto XVI - Omelia 15 agosto 2011



Madonna dell'umiltà- opera di Giovanni di Paolo


“Rallegrati, vergine Maria,
figlia della mia terra,
sorella dell’anima mia,
rallegrati, gioia della mia gioia.
Sono come un vagabondo nella notte,
ma tu sei un tetto sotto il firmamento.
Sono una coppa assetata,
ma tu sei il mare aperto del Signore.
Rallegrati Vergine Maria,
ala della mia terra,
corona dell’anima mia;
rallegrati, gioia della mia gioia:
felici coloro che ti proclamano felice!”


- Gertrud von Le Fort - 


Buona Festa dell'Assunta a tutti. :-)



venerdì 14 maggio 2021

Preghiera al Santo Nome di Maria - Sant’Alfonso Maria de’ Liguori

O potente Madre di Dio e Madre mia Maria,
è vero che non sono degno
neppure di nominarti,
ma Tu mi ami
e desideri la mia salvezza.

Concedimi, benché la mia lingua sia immonda,
di poter sempre chiamare in mia difesa
il tuo santissimo e potentissimo Nome,
perché il tuo nome è l’aiuto
di chi vive e la salvezza di chi muore.

Maria purissima,
Maria dolcissima,
concedimi la grazia
che il tuo nome sia da oggi in poi
il respiro della mia vita!

Signora, non tardare a soccorrermi
ogni volta che Ti chiamo,
poiché in tutte le tentazioni
e in tutte le mie necessità
non voglio smettere di invocarti
ripetendo sempre: Maria, Maria!

Maria, amabilissima Maria,
che conforto, che dolcezza, che fiducia,
che tenerezza sente l’anima mia
anche solo nel pronunciare il tuo nome,
o soltanto pensando a Te!
Amen.

(Sant’Alfonso Maria de’ Liguori)



“Al termine della preghiera, tu dici: Amen, sottoscrivendo con l’Amen, che significa - Cosi sia -, tutto ciò che è contenuto nella preghiera, insegnata da Dio”. 

- san Cirillo di Gerusalemme -



"L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore!"

In questo inno diviene manifestato che Dio manda all'aria tutti i nostri criteri di giudizio,
innalza in noi proprio ciò che è di scarsa valore e sazia in noi ciò che ha fame.

- Anselm Grun -
       


























“Dietro ai modi diversi di concepire la liturgia ci sono modi diversi di concepire la Chiesa, 
dunque Dio e i rapporti dell’uomo con Lui. 
Sono convinto che la crisi ecclesiale, in cui oggi ci troviamo, 
dipenda in gran parte dal crollo della liturgia”.

- Papa Benedetto XVI - 




Molti aspettano segni dal cielo. Alcuni hanno il perenne prurito di essere confermati da visioni e messaggi. Ma è forse poco quello che stiamo vivendo? Può esservi segno più grande di quello che ci viene dato in Colui che è il capo della Chiesa sulla terra? Può esservi terremoto peggiore? Forse il Signore parla soltanto quando lancia fulmini ed incenerisce i nemici? Non dobbiamo attendere una giustizia cinematografica, almeno finché la barca non sia giunta all'approdo. Dobbiamo invece incenerire noi i nemici, con una fede granitica, con una conversione sincera, con il desiderio di conformarci alla volontà di Dio, con la preghiera umile e perseverante, innanzitutto per quanti sono posti al servizio della Chiesa e per coloro che, pur essendo dei nostri, agiscono contro di noi. La vittoria che ha sconfitto il mondo è la fede. Lasciamo i messaggi (se non quelli dei mistici beatificati e canonizzati, per nostro conforto) e prendiamo in mano il Catechismo della Chiesa Cattolica e la corona del Rosario.

- Don Antonio Ucciardo -

Buona giornata a tutti. :-)


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martedì 8 dicembre 2020

Maria segno di benedizione, 8 dicembre - card. Carlo Maria Martini



Dalle “maledizioni” umane, alla partecipazione della “benedizione” di Maria

In questa festa liturgica della Madonna ascoltiamo una pagina della Scrittura che è davvero impressionante.
Mi ha colpito perché in essa c’è, per la prima volta nella Bibbia, la parola della maledizione: Maledetto il serpente più di tutte le bestie selvatiche (Gn 3, 14). La maledizione del serpente è simbolo della maledizione di tutte quelle cose che rovinano gli uomini.
Mi ha colpito perché penso a quante altre volte la parola «maledizione» è stata, da allora, ripetuta, a quante volte sono state lanciate nel mondo delle maledizioni gli uni contro gli altri, a quante volte siamo giunti a maledire noi stessi e addirittura a maledire Dio.
A partire dal racconto che la Scrittura ci riporta, il segno doloroso del peccato e della tristezza è entrato nel mondo e, per così dire, ci perseguita. Forse non arriviamo sempre a pronunciare quella parola ma ci sono tante cose in noi, intorno a noi, nella società che non vanno, che noi non vogliamo e che suscitano in noi un moto di ribellione.
Ci ribelliamo contro noi stessi perché non siamo sempre ciò che vorremmo essere; ci ribelliamo contro gli altri che riteniamo la causa di ciò che in noi non va; ci ribelliamo anche contro Dio perché non sappiamo capire quanto Dio ci ama.
È, dunque, una parola terribile che si riproduce nella storia umana, così come si riproduce il peccato.
È il peccato la vera causa di tutte le scontentezze, di tutte le tristezze, di tutte le guerre, di tutte quelle cose che sono in realtà la maledizione dell’uomo.
Ed ecco che il Vangelo ci porta il ricordo delle parola contraria alla maledizione:


«Benedetta tu, benedetta tu tra le donne!» (Lc 1, 42).


Questa parola rivolta alla Madonna è simbolo del meglio di noi stessi.
Noi siamo chiamati non a maledire noi stessi e gli altri:
noi siamo chiamati in realtà a benedire Dio,
a benedire la vita, a benedire il futuro.
La Madonna è il simbolo di tutto questo,
è il simbolo di tutte quelle cose che noi vorremmo essere,
è il simbolo di quello che vorremmo che il mondo fosse,
che vorremmo che gli altri fossero, che vorremmo che fosse la società.
Pregando oggi la Madonna noi preghiamo, quindi, col meglio di noi stessi, con tutto ciò che di bene c’è in noi.
Preghiamo perché questo bene si allarghi, preghiamo perché ciò che in noi è magari soltanto uno spazio di luce diventi più largo,
preghiamo perché ciò che in noi è uno spiraglio di serenità cresca.
Possiamo augurarci che la Madonna entri nella nostra vita con la sua benedizione in modo da poter dire, in tutta verità:

Benedetta sei, o Maria, tra tutte le donne!
Fammi partecipe della tua benedizione,
fa’ che anch’io senta quanto c’è in me che può diventare parte della tua benedizione!


- +Cardinale Carlo Maria Martini - 




Lectio libri Sapientiae (Prov. VIII, 22-35).

Dominus possedit me in initio uiarum suarum, antequam quidquam faceret a principio. Ab aeterno ordinata sum, et ex antiquis, antequam terra fieret. Nondum erant abyssi, et ego iam concepta eram: necdum fontes aquarum eruperant: necdum montes graui mole constíiterant: ante colles ego parturiebar: adhuc terram non fecerat, et flumina, et cardines orbis terrae. Quando praeparabat caelos, aderam: quando certa lege et gyro uallabat abyssos: quando aethera firmabat sursum, et librabat fontes aquarum: quando circumdabat mari terminum suum, et legem ponebat aquis, ne transirent fines suos: quando appendebat fundamenta terrae. Cum eo eram cuncta componens: et delectabar per singulos dies, ludens coram eo omni tempore: ludens in orbe terrarum: et deliciae meae esse cum fíliis hominum. Nunc ergo, fílii, audite me: Beati, qui custodiunt uias meas. Audite disciplinam, et estote sapientes, et nolite abiicere eam. Beatus homo, qui audit me, et qui uigilat ad fores meas quotidie, et obseruat ad postes ostii mei. Qui me inuenerit, inueniet uitam, et hauriet salutem a Domino.




"Alla materna intercessione di Maria, 

Vergine dell’Avvento, 
affidiamo il nostro cammino 
incontro al Signore che viene, 
per essere pronti ad accogliere, 
nel cuore e in tutta la vita,
l’Emmanuele, 
Dio-con-noi." 

- Papa Benedetto XVI -
Angelus del 9 dicembre 2012



“Rallegrati, vergine Maria,
figlia della mia terra,
sorella dell’anima mia,
rallegrati, gioia della mia gioia.
Sono come un vagabondo nella notte,
ma tu sei un tetto sotto il firmamento.
Sono una coppa assetata,
ma tu sei il mare aperto del Signore.
Rallegrati Vergine Maria,
ala della mia terra,
corona dell’anima mia;
rallegrati, gioia della mia gioia:
felici coloro che ti proclamano felice!”

- Gertrud von Le Fort -




Buona giornata a tutti. :-)

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