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sabato 13 giugno 2020

"Si quaeris miracula” – Il responsorio di S.Antonio da Padova

In tutto il veneto era comune, per tutti i bisognosi d’aiuto, affidarsi a “S.Antòne” per ritrovar ciò che si aveva smarrito.

Recitando ad alta voce il canto si invoca il Santo che ci aiuterà.


Si quaeris miracula
mors, error, calamitas,
demon, lepra fugiunt
aegri surgunt sani.

Cedunt mare, vincula
membra, resque perditas,
petunt et accipiunt
juvenes et cani.

Pereunt pericula,
cessat et necessitas,
narrent hi qui sentiunt,
dicant Paduani.

Cedunt mare, vincula, ect.

Gloria Padri et Filio et Spiritui Sancto.

Cedunt mare, vincula ecc.



Se miracoli tu brami,
fugge error, calamità,
lebbra, morte, spirti infami
e qualunque infermità.

Cede il mare e le catene
trova ognun ciò che smarrì
han conforto nelle pene
vecchi e giovani ogni dì.

I perigli avrai lontani,
la miseria sparirà;
ben lo sanno i Padovani,
preghi ognun e proverà!

Cede il mare e le catene…

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo

Amen

Questa preghiera di lode - o Responsorio - in onore di Sant'Antonio da padova, fu composta da Fra Giuliano da Spira. Il Responsorio fa parte dell'Ufficium Rhythmicum S.Antonii, che risale al 1233, due anni dopo la morte del Santo. E' cantato nella Basilica di Sant'Antonio da Padova ogni martedì.

Responsorio antico di Sant’Antonio 

Sant Antonio mio benegno
di pregarti non son degno;
come nostro protettore
prega Dio Salvatore

per tua vita e castità
molte grazie Dio ci da:
per virtù del Dispensorio
facci grazia sant Antonio.

Sant Antonio giglio giocondo
nominato per tutto il mondo
chi lo tiene per suo avvocato
da Sant Antonio sarà aiutato

Sant Antonio che leggeva
Sopr’ jo libro ci appareva;
era Cristo suo divino
che era in forma di Bambino

mentre l’Ufficio si diceva
tra le mani gli fioreva
‘no beglio fiore bianco giglio
liberaci Sant Antonio d’ogni periglio.

pe la róbba che perdemo
a Sant Antonio ricoremo,
ché sta scritto al tabernacolo
Sant antonio fa miracolo.

E miracolo facesti
e tuo padre liberasti
che a morte fu condannato
e dalle tue mani fu liberato.

Dai nemici e da ogni fóco
Sant Antonio ci dia lóc.



Quando sopra la faccia dell'abisso cioè del cuore, ci sono le tenebre del peccato mortale, l'uomo è vittima della mancanza della conoscenza divina e dell'ignoranza della propria fragilità, e non sa più distinguere tra il bene e il male.

- Sant’Antonio da Padova -



Come l'uomo esteriore vive di pane materiale, così l'uomo interiore vive del pane celeste, che è la Parola di Dio.

- Sant'Antonio di Padova -


Lode e gloria a te, o Vergine beata, che oggi ci hai colmati di bontà, dandoci il Figlio tuo.
Prima eravamo vuoti, ed eccoci ricolmi; eravamo infermi, ed eccoci risanati; eravamo maledetti, e ora siamo benedetti. Ecco la bontà, ecco il Paradiso: il Figlio tuo!

Sant'Antonio di Padova



Buona giornata a tutti :-)







venerdì 27 marzo 2020

Supplica a San Francesco d'Assisi -

Santo Francesco, pellegrino di Dio,
insegnaci a diventare, da uomini distratti,
cercatori attenti del Signore in ogni cosa.
Fermandoci in preghiera alla tua Tomba,
parlaci del Signore Gesù,
tu che l’hai amato e seguito come un vero discepolo.
Santo Francesco, ascoltatore di Dio,
insegnaci a sostare in ascolto, in mezzo ai tanti rumori della nostra vita,
della Parola di libertà, di perdono, di speranza
che nasce dal Vangelo di Gesù.
Santo Francesco, fratello di tutti,
insegnaci a partire da questo luogo
con il desiderio di amare e perdonare
perché nella nostra misericordia
e nel nostro lavoro e servizio quotidiano
mostriamo il volto Paterno e Materno di Dio.
Santo Francesco, uomo fatto preghiera,
prega tu stesso per noi che spesso non sappiamo come pregare.
Con la tua voce adoriamo il Signore dell’universo,
il Signore Forte e Potente, il Signore che è Bellezza e Bontà,
il Signore che è Tenerezza e Perdono.
Con la tua voce lodiamo il Signore per ogni creatura che parla di Lui,
per ogni famiglia, per ogni vita di uomo.
Santo Francesco, che accogli i poveri e li ami,
accoglici e presenta le nostre povertà al Padre:
il dolore di molti che soffrono nel corpo e nello spirito,
la solitudine e l’abbandono dei deboli e degli anziani,
le speranze dei giovani, le fatiche quotidiane
di credere e di essere fedeli al Signore nella famiglia e nella vita sociale,
Ricchi di cose, ma bisognosi di essere amati da Dio,
e di amarci fra noi,
insegnaci a non attaccarci a niente
per essere liberi nel cuore,
di quella libertà che tu hai avuto.
Santo Francesco, uomo di fede, di speranza e di carità,
aiutaci ad amare la Chiesa, a volte ferita dai limiti umani,
ma con i segni della presenza del suo Signore.
Non farci rinunciare a dare il nostro contributo
perché la Chiesa di Cristo diventi un popolo santo.
Santo Francesco, modello dei minori,
rendi perseveranti coloro che vogliono servire Cristo nella tua via.
Santo Francesco, poverello di Dio e ricco di amore per tutti,
a te che sei il nostro fratello affidiamo ogni nostra preghiera
e la preghiera di ogni uomo che in te vede il fratello in umanità,
il cristiano, il prefetto discepolo di Gesù,
perché tutto tu presenti al cuore di Dio.
Amen.



Con Francesco alla Sequela di Cristo
Oh come sono belli i piedi di quel messaggero di lieti annunzi 

il cui nome è Francesco, il Poverello di Assisi, di Greccio e della Verna.
Francesco, amante di tutte le creature
Intercedi per noi!!
Francesco conquistato dall’amore del Divin Bambino 

nato nella grotta di Betlemme.
Francesco, nel cui cuore Cristo cominciò a regnare 

perché anche per mezzo del povertà del discepolo 
noi comprendessimo meglio la povertà di Gesù 
e fossimo indotti a pensieri di amore e di pace.
Francesco, amante del Creatore e di ogni creatura.
Francesco, promotore della pace sulla terra.
Francesco, eloquente immagine di Cristo.
Francesco, araldo delle otto beatitudini.
Francesco evangelista della carità di Dio.



In questi tempi di Quaresima ma anche di  Corona virus un amico mi scrive che non può andare a fare la spesa e che deve usare i cibi nel congelatore per lo più carne. E come fare il venerdì di Quaresima?  
Siamo però anche in tempi difficili, di tristezza, di malinconia, un po’ di timori per il futuro. Vi  dedico questo brano, tratto del Memoriale di Tommaso da Celano. Impariamo dal Santo Francesco:

"Al di sopra di tutte le altre solennità celebrava con ineffabile premura il Natale del Bambino Gesù (...)
Un giorno i frati discutevano assieme se rimaneva l’obbligo di non mangiare carne, dato che il Natale quell’anno cadeva in venerdì. Francesco rispose a frate Morico: «Tu pecchi, fratello, a chiamare venerdì il giorno in cui è nato per noi il Bambino. Voglio che in un giorno come questo anche i muri mangino carne, e se questo non è possibile, almeno ne siano spalmati all’esterno."

E a sigillo: "Colui che non mangia, non giudichi colui che mangia. E ogniqualvolta sopravvenga la necessità, sia consentito a tutti i frati, ovunque si trovino, di servirsi di tutti i cibi che gli uomini possono mangiare"

(Regola non bollata IX, 15-16)



Buona giornata a tutti. :-)




giovedì 9 gennaio 2020

Convertimi, Signore, convertimi! - Don Dolindo

Convertiamoci sinceramente al Signore; ognuno ne ha estremo bisogno, perché ognuno, anche se non è peccatore, ha bisogno di migliorarsi. 
L’anima ha bisogno di restaurarsi e di ringiovanirsi, perché con il passare degli anni si debilita, ed ha bisogno di profonde scosse di grazia per risorgere a vita nuova. 
Ci sono a volte certi stati di decadimento che sembrano invincibili, certi rilassamenti nella preghiera contro i quali nulla ci può, se non interviene un miracolo della misericordia di Dio.
Convertimi, Signore, convertimi, rinnova tu la mia povera vita, prostrami nel mio nulla, aprimi il cuore all’ amore, fammi tutto tuo. 
Languisce in me la preghiera, languiscono le attività dello spirito, sento un’oziosità invincibile nelle potenze dell’anima mia, e non so come rialzarmi. 
Sollevami Tu con lo splendore della tua misericordia, sollevami con la tua grazia, dammi la mano, rinnovami, affinché io compia ciò che tu voi da me.
Chiudi i miei occhi alle cose della terra, aprili alle cose celesti, attraimi, trasformami, fammi vivere soprannaturalmente nello Spirito Santo. 

Io ti domando il dono della vigilanza per ricercare te solo, il dono della preghiera per conversare con te, e il dono della purezza dello spirito nell’umiltà, e della purezza dei sensi nella castità.
Prostrami, Signore, abbatti questo indomito destriero, fammi mordere la polvere umiliandomi, affinché io mi risollevi, amandoti sopra tutte le cose.
Converti l’umanità tutta che in questi malaugurati tempi corre sfrenata verso gli abissi della perdizione, e ti perseguita, o Signore, nella tua Chiesa. Sollevala ora con la tua parola di vita, illuminala con la tua luce, guidala al Sacerdozio, perché sia riconsacrata al tuo amore, e ti riconosca Re d’Amore, vivendo per te, desiderando il tuo regno, sospirando all’eterna beatitudine.


- Don Dolindo -

La sapienza infatti è come dice il suo nome, ma non a molti essa è chiara.
Ascolta, figlio, e accetta il mio parere; non rigettare il mio consiglio.
Piega la tua spalla e portala, non disdegnare i suoi legami.
Avvicinati  ad essa con tutta l’anima e con tutta la tua forza resta nelle sue vie.
Seguine le orme e cercala, ti si manifesterà; e una volta raggiunta, non lasciarla.
Alla fine troverai in lei il riposo, ed essa ti si cambierà in gioia.

(Siracide 6, 22-23, 25-28) 





Il Pastore ha bisogno del bastone contro le bestie selvatiche che vogliono irrompere tra il gregge; contro i briganti che cercano il loto bottino.
Anche la Chiesa deve usare il bastone del pastore, il bastone col quale protegge la fede contro i falsificatori, contro gli orientamenti che sono, in realtà disorientamenti.
… Non si tratta di amore se si lascia proliferare l’eresia, il travisamento e il disfacimento della fede, come se noi autonomamente inventassimo la fede.
Come se non fosse più dono di Dio, la perla preziosa che non ci lasciamo strappare via.

- papa Benedetto XVI -

Saldi nella Fede (I Pt. 5, 8-9).

Per non cambiare "la verità di Dio
con la menzogna" (Rm 1,25).

Il bastone del pastore:
per proteggere il deposito della fede
dai falsificatori.






Buona giornata a tutti. :-)


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venerdì 22 novembre 2019

Dell'Angele Dei - don Bosco

Iddio padre amantissimo diede a ciascuno di noi un angelo per custode e guida nel difficile cammino di questa vita. Di tale verità ci assicurano le sacre scritture, ove si legge: « Iddio comandò a' suoi angeli affinchè abbiano cura di te nel cammino della tua vita e ti custodiscano in tutti i pericoli. »
Angelis suis Deus mandavit de te ut custodiant te in omnibus viis tuis.

Ed oh! che bella consolazione non è mai per noi il sapere, che abbiamo sempre al nostro fianco un angelo del paradiso, un principe della corte celeste! 
Questo amico dell'anima nostra dal primo istante della vita fino all'ultimo respiro non mai ci abbandona. 
Egli giorno e notte ci assiste, ci difende dagli assalti del nemico infernale, ci mette nella mente sante inspirazioni, e ci conduce per la via del cielo. 

Questo custode fedele non solamente si prende cura dell'anima nostra, ma veglia eziandio a difesa del nostro corpo, e ci libera da molti pericoli, e da molte disgrazie.


In vista di tante cure che per noi si prende questo angelo benedetto la Chiesa ci mette sulle labbra quella breve, ma bella orazione dell'Angele Dei, colla quale noi mostriamo la nostra gratitudine a questo nostro celeste custode, e poniamo in lui una grande confidenza, implorando il suo aiuto è la sua potente intercessione. 


La Chiesa desidera che noi ricorriamo sovente a questo angelo del Signore, che lo preghiamo di cuore affinchè illumini la nostra mente a conoscere la bellezza ed il pregio della virtù per seguirla costantemente, e la deformità del vizio per sempre sentirne orrore e guardarcene: affinchè ci regga e ci sostenga quando ci vede tentati, o sul punto di cadere nel peccato: insomma affinchè esso ci governi in tutte le nostre azioni, e così tutte le nostre opere siano indirizzate alla maggior gloria di Dio, e riescano degne di essere da lui scritte nel libro della vita.


Queste sono le grazie importantissime, che noi dimandiamo al nostro angelo recitando la preghiera di cui parliamo.

Oh! quanto io desidererei, o caro cristiano, accenderti nel cuore una viva divozione a questo tuo custode fedele! Io perciò ti raccomando che a lui ricorra sovente, che invochi il suo aiuto nelle tue tentazioni, nei tuoi dubbi, nei pericoli sia dell'anima che del corpo. Recita spesso ma con divozione e fervore l'orazione Angele Dei; non lascia mai di recitarla almeno nelle tue orazioni del mattino e della sera. Pensa qualche volta al tuo angelo, anzi figurati proprio di vederlo alla tua destra con un'aria di paradiso. Questo pensiero e queste riflessioni ti saranno di grande consolazione ed insieme di grande incoraggiamento.


- Don Bosco -


Il piano
Alla porta  del paradiso ad attendere Gesù  dopo la sua ascensione,  vi era Gabriele, che vedendo la terra completamente al buio, con solo delle piccole luci, nei dintorni di Gerusalemme, chiese:
“Signore, cosa sono quelle deboli luci?”

Gesù rispose: "Sono i miei discepoli, intorno a mia Madre che stanno pregando, entriamo che ti spiego il mio piano.

Ora manderò loro il mio Spirito, che li vivificherà, loro accenderanno altre fiammelle, ed altri ancora ad altri e cosi via, a poco a poco, le fiammelle illumineranno il mondo."
Gabriele, chiese ancora: “Signore, cosa farai se questo piano non riesce?”
Gesù, dolcemente rispose:  "Non ho un altro piano."



Ecco la tua piccola e a volte debole fiammella è importante,  necessaria, perché non c'è un' altro piano.



Quando siete tentati, 
non fermatevi aspettando che la tentazione 
prenda possesso del vostro cuore, 
ma fate subito qualche cosa per liberarvene, 
o per mezzo del lavoro, 
o per mezzo della preghiera.
Se poi la tentazione continua, 
fate il segno della Croce e dite: 
"Maria, Aiuto dei Cristiani, 
pregate per me". 
Volete voi essere forti per combattere 
contro il demonio e le sue tentazioni? 
Amate la Chiesa, 
venerate il Sommo Pontefice, 
frequentate i Sacramenti, 
fate sovente la visita a Gesù nei suoi tabernacoli, 
siate molto devoti di Maria Santissima, 
offritele il vostro cuore, 
e allora supererete tutte le battaglie e 
tutte le lusinghe del mondo. 

- San Giovanni Bosco -





Buona giornata a tutti. :-)

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martedì 15 ottobre 2019

Lo Sposo dell'anima, scritti e preghiera d'intercessione - Santa Teresa di Gesù d'Avila 15 ottobre

«Si, o bontà infinita del mio Dio, (...) come sopportate chi vi permette di stargli vicino! 
Che buon amico dimostrate di essergli, Signore! 
Come lo favorite, e con quanta pazienza sopportate la sua condizione aspettando che si conformi alla vostra! 
Tenete in conto ogni istante che egli trascorre in amarvi e per un attimo di pentimento dimenticate le offese che vi ha fatte. 
Questo io so per esperienza, e non capisco, o mio Creatore, perché il mondo non corra tutto ai vostri piedi per intrecciare con Voi questa particolare amicizia. Se vi avvicinassero, diverrebbero buoni anche i cattivi, quelli cioè che non sono della vostra condizione, purché vi permettessero di star con loro un due ore al giorno, nonostante che il loro spirito andasse agitato da mille sollecitudini e pensieri di mondo come il mio» (Vit. 8,6; cfr. 22,14).



«Sappiate, figliole mie, che questo vostro Sposo non vi perde mai di vista, né sono bastate, perché lasciasse di guardarvi, le mille brutture e abominazioni che gli avete fatto soffrire. Ora, è forse gran cosa che togliendo gli occhi dagli oggetti esteriori, li fissiate alquanto su di Lui? 
Ricordate ciò che dice alla Sposa: non aspetta che un vostro sguardo per subito mostrarvisi quale voi la bramate. 
Stima tanto questo sguardo, che per averlo non lascia nulla di intentato» (Cam. 26, 3; cfr. Rel. 33, 3).




Il castello interiore

«Possiamo considerare la nostra anima come un castello fatto di un sol diamante o di un tersissimo cristallo , nel quale vi siano molte mansioni, come molte ve ne sono in cielo. (...) al centro, in mezzo a tutte, vi è la stanza principale, quella dove si svolgono le cose di grande segretezza tra Dio e l'anima ».

«Dobbiamo ora vedere il modo di poter entrare. Sembra che dica uno sproposito, perché se il castello è la stessa anima, non si ha certo bisogno di entrare, perché si è già dentro. (...) Però dovete sapere che vi è grande differenza tra un modo di esservi e un altro, perché molte anime stanno soltanto nei dintorni, (...) senza curarsi di andare innanzi, né sapere cosa si racchiuda in quella splendida dimora, né chi l'abiti, né quali appartamenti contenga. Se avete letto in qualche libro di orazione consigliare l'anima ad entrare in se stessa, è proprio quello che intendo io».

«Per quanto io ne capisca, la porta per entrare in questo castello è l'orazione e la meditazione ».

«Le anime senza l'orazione sono come un corpo storpiato e paralitico che ha mani e piedi, ma non li può muovere. Ve ne sono di così ammalate e talmente avvezze a vivere fra le cose esteriori, da esser refrattarie a qualsiasi cura, quasi impotenti a rientrare in se stesse. Abituate a un continuo contatto con i rettili e gli animali che stanno intorno al castello, si son fatte quasi come essi e non sanno più vincersi, nonostante la nobiltà della loro natura e la possibilità che hanno di trattare nientemeno che con Dio» (Mans. I, 1,3,5, 6,7).




O Serafica Santa Teresa,
per quella fedeltà con cui servisti fino alla morte il tuo mistico sposo Gesù,
vivendo sempre con la continua pratica della meditazione,
della preghiera e della penitenza cristiana,
ottienimi di essere sempre fedele alle promesse fatte a Gesù.
Tu che hai assicurato grazie a tutti,
promettendo una pioggia di rose, ascolta questo tuo devoto
che ti domanda....  (grazia).
Grazie, o buona Santina, della tua intercessione:
fa in modo che, amando come te Gesù in questa terra,
andiamo un giorno con te a contemplarlo in cielo.
Gloria...



Santa Teresita vi protegga sempre e vi accompagni da Gesù, insieme a Maria. Amen!


mercoledì 1 maggio 2019

L'elemosina – don Bruno Ferrero

Un giorno di molto tempo fa, in Inghilterra, una donnetta infagottata in un vestito lacero percorreva le stradine di un villaggio, bussando alle porte delle case e chiedendo l'elemosina. 
Molti le rivolgevano parole offensive, altri incitavano il cane a farla scappare. 
Qualcuno le versò in grembo tozzi di pane ammuffito e patate marce. 
Solo due vecchietti fecero entrare in casa la povera donna.

«Siediti un po' e scaldati», disse il vecchietto, mentre la moglie preparava una scodella di latte caldo e una grossa fetta di pane.

Mentre la donna mangiava, i due vecchietti le regalarono qualche parola e un po' di conforto.
Il giorno dopo, in quel villaggio, si verificò un evento straordinario. 

Un messo reale portò in tutte le case un cartoncino che invitava tutte le famiglie al castello del re. 
L'invito provocò un gran trambusto nel villaggio, e nel pomeriggio tutte le famiglie, agghindate con gli abiti della festa, arrivarono al castello. 

Furono introdotti in una imponente sala da pranzo e ad ognuno fu assegnato un posto.

Quando tutti furono seduti, i camerieri cominciarono a servire le portate. Immediatamente si alzarono dei borbottii di disappunto e di collera. 

I solerti camerieri infatti rovesciavano nei piatti bucce di patata, pietre, tozzi di pane ammuffito. 
Solo nei piatti dei due vecchietti, seduti in un angolino, venivano deposti con garbo cibi raffinati e pietanze squisite. 

Improvvisamente entrò nella sala la donnetta dai vestiti stracciati. Tutti ammutolirono. «Oggi - disse la donna - avete trovato esattamente ciò che mi avete offerto ieri».

Si tolse gli abiti malandati. Sotto indossava un vestito dorato. 

Era la Regina.


Un riccone arrivò in Paradiso. Per prima cosa fece un giro per il mercato e con sorpresa vide che le merci erano vendute a prezzi molto bassi.

Immediatamente mise mano al portafoglio e cominciò a ordinare le cose più belle che vedeva.
Al momento di pagare porse all'angelo, che faceva da commesso, una manciata di banconote di grosso taglio.
L'angelo sorrise e disse: "Mi dispiace, ma questo denaro non ha alcun valore".
"Come?", si stupì il riccone.
"Qui vale soltanto il denaro che sulla terra è stato donato", rispose l'angelo.
Oggi, non dimenticare il tuo capitale per il Paradiso.

- don Bruno Ferrero -
Fonte: Cerchi nell'acqua



Chi ama currit, volat, laetatur. 
Amare significa correre con il cuore verso l'oggetto amato. 
Ho iniziato ad amare la Vergine Maria prima ancora di conoscerla... le sere al focolare sulle ginocchia materne, la voce della mamma che recitava il rosario. 

- papa Giovanni Paolo I -



Immagine reperita nel web





Fioretto

Sull’esempio della Beata Vergine anche noi diventiamo persone nuove che sanno accogliere il vangelo della speranza con cuore sincero e contrito e sappiano testimoniare l’amore di Dio con gesti concreti e silenziosi della carità.

Preghiera


O Dio, che nella Vergine Maria, capolavoro del tuo Spirito, ci hai donato le primizie della creazione nuova, fa' che liberati dalla schiavitù del peccato abbracciamo con tutto il cuore la novità del Vangelo, testimoniando in parole e opere il comandamento dell'amore. Per Cristo nostro Signore. Amen


10 Maggio – Maria Vergine, Donna Nuova


Buona giornata a tutti. :-)

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giovedì 31 gennaio 2019

Don Bosco, preghiere d' intercessione - memoria liturgica 31 gennaio 2019


Preghiera a don Bosco per ottenere Grazie

O glorioso Santo,
voi vedete da quanti mali noi siamo afflitti ed oppressi;
è incerto l'oggi, più incerto il domani,
e il dolore è divenuto il compagno indivisibile
della nostra esistenza.
Deh, o San Giovanni Bosco, muovetevi a pietà della nostra
misera condizione!
Anche voi soffriste il disagio, la miseria, l'abbandono,
la calunnia, la persecuzione;
e fu l'esperienza del dolore che vi rese il conforto,
l'aiuto di quanti ricorsero a voi.
Ora che siete in Cielo, presso la Sorgente Eterna della carità,
voi sentite certamente più viva compassione per le nostre sventure,
ed io a voi fiducioso ricorro per ottenere la grazia di...........
(esprimere...)
O glorioso Santo,
a voi nulla nega il Signore,
perchè tanto lavoraste in terra per la sua gloria e per il suo onore;
 intercedete per me,
impetratemi la grazia implorata se essa torna utile all'anima mia,
ed ottenetemi la conformità al divino volere e la perseveranza nel bene,
onde anch'io possa venire un giorno a lodare e ringraziare insieme con voi il Signore in Paradiso.
Così sia.



Preghiera d'intercessione

San Giovanni Bosco, 
nella tua vita hai tanto pregato e operato
per il bene della gioventù:
guarda ai pericoli e alle molte difficoltà
che ancora oggi stanno vivendo i nostri giovani
ed intercedi per loro presso il Padre 
affinché siano sempre custoditi nel Suo Amore
e camminino sulla via del vero bene.

Ti affidiamo anche tutte le nostre famiglie:
prega perché i coniugi riescano a superare
i momenti duri della prova
e perchè tutti i focolari cristiani diventino
sempre più l'immagine vivente
della Santa Famiglia.

San Giovanni Bosco, intercedi per noi.



Come non esiste terreno ingrato e sterile che non si possa rendere fertile per mezzo di lungo e paziente lavoro, così vale anche per gli uomini: essi sono come un buon terreno, il quale per quanto sia sterile e duro, produce prima o poi pensieri onesti e atti virtuosi, quando un direttore con ardenti preghiere aggiunge i suoi sforzi alla mano di Dio nel coltivarla e renderla feconda e bella. 
In ogni giovane, anche il più disgraziato vi è un punto accessibile al bene, e dovere primo dell'educatore è di cercare questo punto, questa corda sensibile del cuore e di trame profitto.

- don Bosco -
Memorie biografiche, V, 366-367




Si tenga lontano come la peste l'opinione di taluno che vorrebbe differire la prima comunione a un'età troppo inoltrata, quando per lo più il demonio ha preso possesso del cuore di un giovanetto a danno incalcolabile della sua innocenza.

- don Bosco -



Tutti hanno bisogno della Comunione: i buoni per mantenersi buoni e i cattivi per farsi buoni.

- don Bosco -



Buona giornata a tutti. :-)