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domenica 6 novembre 2016

scritti di Tonino Bello in occasione della Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo

"Lui, Gesù, è il Signore: è Gesù di Nazareth: e questo nostro indistruttibile amore attorno al quale vogliamo legare la vita, al quale non ci vogliamo aggrappare, ma vogliamo abbandonarci.
Purtroppo, miei cari amici, devo dirvelo questo: io conosco molti cristiani e fra questi, forse, ci sono anch'io, cristiani di mezzatacca che si aggrappano al Signore, perché hanno paura, ma non si abbandonano a Lui perché Lo amano. Se uno non sa nuotare e sta naufragando e qualcuno gli passa accanto, gli si aggrappa, lo abbraccia, lo afferra. 
Ma quello non è un allacciamento d'amore, non è un abbraccio di tenerezza, è prodotto dalla paura, invece chi si abbandona, si lascia andare. 
E noi a Gesù ci dobbiamo abbandonare; a Lui, 'la fontana antica', 'la fontana del villaggio' che ha un'acqua, l'unica capace di dissetarci. 
Chi ha sete va e beve; chi è stanco e sudato va a lavarsi e refrigerarsi. 
Ecco chi è Gesù Cristo: per ognuno ha una parola particolare. 
Ha per tutti quanti una parola di tenerezza, di incoraggiamento. Noi dovremmo solo riscoprirla"
Io se vedo un marocchino o un poveraccio, o un disgraziato, o un ubriaco.... vedo un uomo che ha bisogno. Tu lo aiuti, se sei credente poi sai che quel volto lì è la trasparenza del volto di Dio... tu lo sai... 
Ma se non lo avverti perchè non sei credente, aiutalo lo stesso... poi un giorno (questo sta nel vangelo)... ricordate il capitolo 25 del Vangelo di Matteo? Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere....
Quelli diranno: Signore, chi t' ha mai visto? Quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, ti abbiamo visto assestato e ti abbiamo dato da bere...non t'ho mai visto... 
Questo vuol dire che in mezzo a quel numero lì ci sono anche dei non credenti... Quando mai ti abbiamo visto? 
E Gesù dirà : " Ogni volta che avete fatto qualcosa del genere ad uno dei miei fratelli più piccoli l'avete fatto a me". Non t'ho visto mai, non ti conosco... L'avete fatto a me... 
Tribuna numerata, numero 2 e 3 nello stadio del cielo... e il vescovo invece, che vi predica queste cose, arriverò io... va bè dai in curva, ed entrerò di straforo...e chissà a quanti di voi farò segno, voi che starete in tribuna coperta, vi farò segno... e voi forse però, anche se io rimarrò in tribuna, probabilmente voi mi ringrazierete... me... o dico gli altri vostri educatori, perchè se siete andati a finire in tribuna un po’ di colpa ce l'abbiamo noi... allora saremo felici lo stesso.
E' un giudizio positivo quindi. però tu che sei credente queste cose le sai, ma se non sei credente le fai lo stesso, io ti auguro che le faccia. Soltanto da questo vorrei preservarti: dall'offrire qualcosa per voglia di sentirti ripagata, di sentirti gratificata, o per voglia magari di catturare gli altri... no questo no... perchè allora c'è di mezzo l'egoismo. 

Ma se tu dai perchè intravedi un lembo della tua stessa umanità nel fratello che soffre, stai sulla buona strada.
Abbiamo bisogno di preti, Signore, ma di preti fatti sul Tuo stampo; non vogliamo sgorbi, non vogliamo "occasionali", ma preti autentici, che ci trasmettano Te senza mezzi termini, senza ristrettezze, senza paure. 
Vogliamo preti "a tempo pieno", che consacrino ostie, ma soprattutto anime, trasformandole in Te; preti che parlino con la vita, più che con la parola e gli scritti; preti che spendano il loro sacerdozio anziché studiare di salvaguardarne la dignità.
Sai bene, Signore, che l'uomo della strada non è molto cambiato da quello dei tuoi tempi; ha ancora fame; ha ancora sete; fame e sete di Te, che solo tu puoi appagare. 

Allora donaci preti stracolmi di Te, come un Curato d'Ars, preti che sappiano irradiarti; preti che ci diano Te. Di questo, solo di questo noi abbiamo bisogno.
Perdona la mia impertinenza: tieniti i preti dotti, tieniti i preti specializzati, i preti eloquenti, i preti che san fare schemi, inchieste, rilievi. A noi, Signore, bastano i preti dal cuore aperto, dalle mani forate, dallo sguardo limpido. Cerchiamo preti che sappiano pregare più che organizzare, preti che sappiano parlare con Te, perché quando un prete prega, il popolo è sicuro.
Oggi si fanno richieste, si fanno sondaggi su come sarà, su come la gente vuole il prete. 

Non ho mai risposto a queste inchieste, ma a Te, Signore, posso e voglio dirlo: il prete io lo voglio impastato di preghiera.
Donaci, o Signore, preti dalle ginocchia robuste, che sappiano sostare davanti a Te, preti che sappiano adorare, impetrare, espiare; preti che non abbiano altro recapito che il tuo Tabernacolo. 

E dimenticavo: rendici degni di avere tali preti.

- don Tonino Bello - 


Di Gesù non si parla tra persone educate. Con il sesso, il denaro e la morte, Gesù è tra gli argomenti che mettono a disagio in una conversazione civile. Troppi i secoli di sacrocuorismo. 
Troppe le immagini di sentimentali nazareni con i capelli biondi e gli occhi azzurri: il Signore delle signore. Troppe quelle prime comunioni presentate come “Gesù che viene nel tuo cuoricino”. Non a torto tra persone di gusto quel nome suona dolciastro. 
E’ irrimediabilmente tabù… Neppure preti, pope, pastori ne parlano molto… Si costruiscono complesse architetture sui Vangeli; ma pochi scendono in cantina per vedere se le fondamenta ci sono davvero… Dice un detto segreto attribuito a Gesù da un Vangelo apocrifo: “Chi si stupisce, regnerà”. 
Molti sembrano aver perduto il dono dello stupore.

- Vittorio Messori - 




Nel lontano 1955, l'allora arcivescovo di Milano, Card. Montini, divenuto poi Papa Paolo VI, quasi interpretando i nostri tempi, scriveva alla Diocesi: 
"Oggi l'ansia di Cristo pervade anche il mondo dei lontani, quando in essi vibra qualche autentico movimento spirituale. 
La storia contemporanea ci mostra nelle sue solenni manifestazioni i segni di un messianismo profano. Il mondo, dopo avere dimenticato e negato Cristo, lo cerca. Ma non lo vuole cercare qual è e dov'è. Lo cerca tra gli uomini mortali. Ricusa di adorare il Dio che si è fatto uomo e non teme di prostrarsi servilmente davanti all'uomo che si fa Dio. 
Il desiderio di trovare un uomo sommo, un prototipo dell'umanità, un eroe di complete virtù, un maestro di somma sapienza, un profeta di nuovi destini, un liberatore di ogni schiavitù e di ogni miseria assilla oggi le generazioni inquiete, che, forti di qualche sconsacrato frammento di verità, colto al Vangelo, creano miti effimeri, agitano inumane politiche e preparano così grandi catastrofi. 
Dall'inquietudine degli spiriti ribelli e dall'aberrazione delle dolorose esperienze umane, prorompe fatale la confessione di Cristo risorto: di Te abbiamo bisogno". 




Preghiera a Cristo Re

"Sì, Signore, tu sei il mio re.
Sei l'unico di cui mi posso fidare completamente.
Tu, mio Gesù e mio re,
mi guidi nel cammino di ogni giorno
e sono certo che seguendo i tuoi passi
non potrà accadermi nulla di male.
Tu, mio re, sei forte,
perché porti in te la forza straordinaria dello Spirito Santo:
nessuna cattiveria potrà mai vincerti,
persino la morte si arrende di fronte a te.
Tu sei pieno di sapienza:
mi insegni come vivere secondo il cuore del Padre,
mi parli attraverso la Scrittura Sacra
e mi sveli il progetto di amore che tu sogni per tutta l'umanità.
Tu, o mio re, hai dato la vita sulla croce per amore di tutti noi:
per questo, più che per ogni altro motivo,
tu sei il Signore del mio cuore e della mia vita.
Tu sei re, Maestro Gesù.
L'unico al mondo a potersi chiamare così, nella piena verità.
Tu, Signore Dio, sei il mio re:
mio, perché ti voglio bene
e perché so di essere amato da te, infinitamente."















Buona giornata a tutti. :-)






sabato 2 gennaio 2016

Che cosa ti offriremo, o Cristo -

“Che cosa ti offriremo, o Cristo,
per esserti mostrato sulla terra per noi quale uomo?
Ognuna delle creature uscite dalle tue mani
porta la sua testimonianza di gratitudine:
gli angeli il loro canto,
i cieli la stella,
i Magi i loro doni,
i pastori la loro adorazione,
la terra la grotta,
il deserto la mangiatoia.
Ma noi uomini ti offriamo una Vergine Madre”. 


(liturgia bizantina)





«… e gli auguri Nostri riguardano ogni bene; ogni bene migliore; ogni bene desiderabile. Essi attingono alla sorgente di ogni bene, che è Dio; e non temono d'essere troppo abbondanti e troppo audaci. 
Essi osano aspirare anche ai beni più grandi e più difficili! 
Sì, Noi vogliamo con i Nostri voti confortare la speranza di ogni cuore; e la speranza del mondo. 

- Beato Paolo VI, papa - 


Nuovo anno

Cosa posso dirvi per aiutarvi a vivere meglio in questo anno?
Sorridetevi
gli uni gli altri ;
sorridete a vostra moglie ,
a vostro marito ,
ai vostri figli ,
alle persone con le quali lavorate ,
a chi vi comanda ;
sorridetevi a vicenda ;
questo vi aiuterà a crescere nell'amore ,
perchè il sorriso è il frutto dell'amore "


- Madre Teresa di Calcutta -



In ogni cuore umano è impressa quella stella che alla fine arriva a Betlemme

...Non possiamo fare a meno di vedere nella bellezza del mondo, nel suo mistero, nella sua grandezza e nella sua razionalità la razionalità eterna, e non possiamo fare a meno di lasciarci sempre di nuovo condurre da essa all'unico Dio, creatore del cielo e della terra.
Se faremo ciò, constateremo anche che colui che ha creato il mondo e colui che è nato a Betlemme e nell'eucarestia dimora in mezzo a noi sono lo stesso Dio vivente che ci chiama e che ci vuole preparare per la vita eterna.
Così, con i Magi, si è avverata per la prima volta la parola che poi si realizzerà sempre più lungo tutti i secoli: verranno da Oriente e da Occidente, da Nord e da Sud, e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe.

Ciò significa non solo che i cristiani, i chiamati da Dio, verranno da tutti i punti cardinali, ma anche che i segnavia conducono a Dio da qualsiasi provenienza spirituale, dalla scienza, dalle religioni. E che in ogni cuore umano è impressa quella stella che alla fine arriva a Betlemme e che ci indica che tutte le cose attendono nella pace...

cardinale Joseph Ratzinger - dalla "Omelia per l'Epifania del 1994" 


Non per me Ti prego
ma per chi non prega mai
e per chi vorrebbe ma non osa.
non per me domando forza
ma per chi non ce la fa nemmeno
a domandare.
Non per me invoco protezione
ma per chi,
funambolo dell’esistenza
barcolla sul baratro 
della disperazione.

Non per me
ma per gli altri
è oggi la mia preghiera.

- Patrizio Righero -

fonte: "Hai un momento Dio?", Patrizio Righero, ed. Effatà



Buona giornata a tutti. :-)

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mercoledì 25 novembre 2015

Gli istinti violenti - Pavel Florenskij -

Mi stupisce l’assurdità delle azioni umane che non trovano giustificazione nemmeno nell’egoismo, perché gli uomini agiscono a scapito anche dei propri interessi. 
Della componente morale non parlo neanche. 
Dappertutto spergiuro, inganno, uccisioni, servilismo, mancanza di qualsiasi principio. 
I legami di parentela si buttano da parte, la legge si crea e si abolisce per far piacere alla necessità del momento, e comunque non viene rispettata da nessuno. […] 
La mia conclusione (del resto, sono giunto ad essa già da tempo) è questa: nell’uomo c’è una carica di furore, d’ira, di istinti riduttivi, di odio e di rabbia, e questa carica tende a riversarsi sulle persone circostanti, contrariamente non solo ai dettami morali, anche al vantaggio personale dell’individuo. 
L’uomo si lascia prendere dal furore per pura brutalità. 
Le catene di un potere duro lo trattengono fino ad un certo punto, ma poi l’uomo si ingegna a fare le stesse cose, eludendo la legge, in una forma più fine. Certamente non sarebbe giusto affermare che tutti siano così. Ma sono così molti, moltissimi e, col loro attivismo, questi elementi rapaci dell’umanità arrivano a occupare i posti dirigenziali della storia, e costringono pure il resto dell’umanità a diventare rapace. 
Ecco, cara Olen’, che cosa ho notato partendo da un caso particolare: quello dell’Inghilterra del XIV secolo. 
L’umanità è migliorata da allora? Ne dubito. 
È diventata più decente esternamente, ha rivestito la violenza di forme meno vistose, cioè quelle che non forniscono trame per tragedie ad effetto, ma la sostanza delle cose non è cambiata.

- Pavel Florenskij - 
 "Non dimenticatemi"


…. Il mondo è ora di fronte a una differente ossessione, una follia diversa, che noi chiamiamo il terrorismo…  Combattere il terrorismo, con azioni militari ma anche attraverso l'educazione, l’istruzione, la cultura e forse soprattutto, attraverso la preghiera e l'accrescimento della propria fede.

Patriarca Kirill  di Mosca, 16º Patriarca di Mosca e tutte le Russie
dopo la Messa nella cattedrale di Cristo Salvatore a Kaliningrad




"...Come non sentire l’urgenza di mostrare tutta la nostra vicinanza ai cristiani perseguitati? ..."

- La nostra fede
 risvegliata dalla loro testimonianza -

Julián Carrón
12/08/2014




La pace non è semplicemente assenza di guerra, ma opera della giustizia (cfr Is 32,17). E la giustizia, come virtù, fa appello alla tenacia della pazienza; essa non ci chiede di dimenticare le ingiustizie del passato, ma di superarle attraverso il perdono, la tolleranza e la cooperazione.
Essa esige la volontà di discernere e di raggiungere obiettivi reciprocamente vantaggiosi, costruendo le fondamenta del mutuo rispetto, della comprensione e della riconciliazione.
Auspico che tutti noi possiamo dedicarci alla costruzione della pace, alla preghiera per la pace, rafforzando il nostro impegno per realizzarla.

- Papa Francesco - 

Discorso Salone Chungmu della "Blue House" (Seoul)
Giovedì, 14 agosto 2014




Preghiera per la pace

Signore, Dio di pace, che hai creato gli uomini,
oggetto della tua benevolenza,
per essere i familiari della tua gloria,
noi ti benediciamo e ti rendiamo grazie;
perchè ci hai inviato Gesù, tuo figlio amatissimo,
hai fatto di lui, nel mistero della sua Pasqua,
l’artefice di ogni salvezza,
la sorgente di ogni pace, il legame di ogni fraternità.
Noi ti rendiamo grazie per i desideri, gli sforzi,
le realizzazioni
che il tuo spirito di pace ha suscitato nel nostro tempo,
per sostituire l’odio con l’amore, la diffidenza con la comprensione,
l’indifferenza con la solidarietà.
Apri ancor più i nostri spiriti
ed i nostri cuori alle esigenze concrete dell’amore
di tutti i nostri fratelli, affinché possiamo essere sempre più
dei costruttori di pace.
Ricordati, Padre di misericordia, di tutti quelli che sono in pena,
soffrono e muoiono nel parto di un mondo più fraterno.
Che per gli uomini di ogni razza
e di ogni lingua venga il tuo regno di giustizia,
di pace e d’amore. E che la terra sia piena della tua gloria!


- Beato Paolo VI, papa - 



Buona giornata a tutti. :-)




mercoledì 22 aprile 2015

Preghiera alla Beata Vergine dei Miracoli - Papa Paolo VI -

O Maria
tu fai parte essenziale importantissima,
dolcissima del mistero della salvezza.
Da te noi abbiamo ricevuto Gesù.
Per essere cristiani imitatori di Cristo 

dobbiamo guardare a te o Maria.
Tu sei la figura più perfetta della somiglianza a Cristo.
Tu sei l'immagine che meglio di ogni altra rispecchia il Signore.
Come è bello avere te, o Maria!
Avere la tua immagine, il tuo ricordo,
la tua dolcezza, la tua umiltà, la tua purezza,
la tua grandezza davanti a noi,
che vogliamo camminare dietro i passi del Signore!
Tu sei la nostra protezione, la nostra alleata.
Tu sei la fiducia dei poveri, degli umili, dei sofferenti.
Tu sei perfino il rifugio dei peccatori.
Tu hai una missione di bontà di intercessione per tutti.
Tu ci insegni a essere buoni, a essere forti, 
a essere pietosi con tutti.
Noi non dimenticheremo mai di guardare a Te
come alla nostra massima protettrice.

- Papa Paolo VI - 




Noi abbiamo ancora una volta riaffermato il valore pastorale del culto a Maria santissima, e ricordato come Ella abbia nel disegno divino della nostra salvezza una missione specialissima, che ci obbliga alla sua venerazione e alla sua imitazione, e ci autorizza a riporre nella sua materna intercessione la nostra particolare fiducia.
Sì, Maria è operante nella sua celeste beatitudine, per la sua prevalente carità nella comunione dei Santi, in nostro favore; conosce ed ascolta le nostre invocazioni.

- papa Paolo VI - 
Angelus 5 maggio 1974


Il perdono è l'essenza stessa di Dio.

- S. Caterina da Siena - 



L’unica insidia di cui la Chiesa può e deve aver timore è il peccato dei suoi membri. Mentre infatti Maria è Immacolata, libera da ogni macchia di peccato, la Chiesa è santa, ma al tempo stesso segnata dai nostri peccati. 
Per questo il Popolo di Dio, peregrinante nel tempo, si rivolge alla sua Madre celeste e domanda il suo aiuto; lo domanda perché Ella accompagni il cammino di fede, perché incoraggi l’impegno di vita cristiana e perché dia sostegno alla speranza. 
Ne abbiamo bisogno, soprattutto in questo momento così difficile per l’Italia, per l’Europa, per varie parti del mondo. 

Papa Benedetto XVI - discorso del 8 dicembre 2011






Buona giornata a tutti. :-)





giovedì 19 giugno 2014

Gli inganni di Satana - " I Tarocchi e l'Oroscopo" -

(Evitate di farvi leggere i tarocchi, confessatevi se l’avete fatto e distruggeteli se li possedete).
La cartomanzia ritiene di poter conoscere cose occulte dall'uso di speciali carte, decifrando per esempio le qualità ed il futuro di una persona dal significato convenzionale che ogni carta rappresenta, a seconda della disposizione con cui si presentano (i tarocchi sono un mazzo di 78 carte composte dalla tradizionali carte di coppe, denari, spade, bastoni, più altre 22 chiamate "arcani maggiori"). 
E' la forma divinatoria oggi più diffusa. 
I celebri tarocchi hanno raggiunto nel tempo una grande popolarità tanto che vengono addirittura acclusi ad alcune riviste con relative istruzioni per l'uso. 
Tanti sono coloro che tramite le trasmissioni televisive o conoscenti, si fanno leggere le carte per scrutare eventi futuri o ricevere suggerimenti riguardo i fatti della propria vita. 
A volte le risposte riguardano promesse di felicità futura ma più spesso si parla di persone che ci fanno del male e che ci ostacolano la strada, oppure arrivano ad annunciare vere e proprie sciagure o disastri. 
E' sempre bene ricordare che satana è esperto nel promettere apparenti cose "buone", ma nel contempo ama creare paura, odio e divisione tra le persone, spingendo al puro egoismo e cercando di apportare angoscia per qualcosa che deve accadere. 
Le presunte risposte sono infatti menzognere e fallaci con il solo scopo di creare divisioni e preoccupazioni tra le persone. 
Il diavolo infatti non è onnisciente come Dio, ma solo dotato di finissima intelligenza spirituale in grado di elaborare i dati di cui è in possesso e fare delle stime su quello che potrà accadere. Anche se a volte può azzeccarci, ciò non significa che conosce effettivamente a priori l'esito finale degli eventi. 
La conoscenza totale di tutto, in tutti e in ogni momento (presente e futuro) è di sola pertinenza divina. Solo Dio ci conosce nell'intimo più profondo, il diavolo non può entrare nell'anima e non conoscendo i pensieri può solo studiarci dettagliatamente vedendo come ci comportiamo esternamente. Conoscendo le nostre debolezze, i vizi, i peccati, le aspirazioni, è pronto a darci le risposte che più ci aspettiamo per renderci soddisfatti, ma in realtà con l'unico scopo di rovinarci e portarci su strade sbagliate. 
A parte il caso dei numerosi ciarlatani in circolazione, coloro che leggono le carte sono dei veri e propri operatori dell’occulto che si muovono sotto la guida invisibile di entità demoniache. 
Pochi sanno che i veri cartomanti effettuano un rituale magico per la consacrazione delle carte a satana dalla durata di alcuni giorni. 
Coloro che si fanno leggere le carte violano apertamente il primo comandamento, entrano in contatto diretto con il mondo infernale e, nel tempo, si espongono al reale rischio di infiltrazione spiritica. 
Evitate di farvi leggere i tarocchi, confessatevi se l’avete fatto, e distruggeteli se li possedete. 
Altra insidia è rappresentata dalla cosiddetta astrologia. 
La parola “astrologia” significa «scienza degli astri». Originariamente era sinonimo di «astronomia» e le due parole si usarono promiscuamente fino al primo secolo dopo Cristo e anche oltre. 
Attualmente astrologia designa una scienza che presume di determinare i vari influssi che gli astri esercitano sull’uomo, determinando il carattere delle persone, le loro scelte e le loro azioni, e i vari eventi della storia. L’astrologia è un metodo molto antico di divinazione e la Chiesa fin dai tempi antichi ha espresso la sua condanna. 
Il Concilio di Toledo così si espresse: "Se qualcuno pensa che si deve credere all’astrologia, sia anatema" (DS 205). Il Concilio si riferiva alla mentalità abbastanza diffusa secondo la quale le azioni umane si dovevano imputare agli astri e in definitiva a Dio. 
Con questo si veniva a negare la libertà dell’uomo. Osservò in proposito S. Agostino: "Gli astrologi pretendono che vi sia nel cielo la causa inevitabile del peccato: sono Venere o Saturno o Marte che ci hanno fatto compiere questa o quella azione, volendo che sia senza colpa l’uomo, che è carne e sangue e verminosa superbia, e la colpa ricada su colui che ha creato e regge il cielo e le stelle" (S. Agostino, Confessioni, IV, 3). 
E ancora: "Bisogna riconoscere che quando gli astrologi dicono il vero, ciò avviene sotto una ispirazione occultissima che le anime umane subiscono senza saperlo. 
E siccome ciò avviene allo scopo d’ingannare gli uomini, è opera di spiriti immondi e seduttori, ai quali è permesso di conoscere alcuni dati veri sulle cose temporali. Per questo il buon cristiano deve guardarsi dagli astrologi e da tutti coloro che esercitano l’arte divinatoria, specialmente se predicono il vero; affinché la sua anima non venga irretita da essi mediante il commercio con i demoni, in un’intesa con questi" (ID., Super Gen. ad litt., 11, 17). 
E’ vero che i corpi celesti, in modo particolare la luna, esercitano un influsso sulla natura (si pensi semplicemente come ne tengano conto i contadini per la semina o per il travaso di vino). Possono influire insieme con altri fattori metereologici anche sull’umore delle persone e su eventi come il parto. 
Ma "non possono esercitare un influsso diretto sull’intelletto e la volontà" (S. Tommaso, Somma Teologica, I-II, 9, 5). "L’uomo infatti ha la facoltà di giudicare e di riflettere su tutto quanto può operare, sia nell’uso delle cose esteriori, come nel secondare e respingere le passioni interne; e ciò sarebbe inutile se il nostro volere fosse causato dagli astri e non fosse in nostra facoltà. 
Non è quindi possibile che gli astri siano causa della nostra elezione volontaria" (S. Tommaso, Summa contra gentiles, III, 85). Tutt’al più: "inclinant astra, sed non necessitant". Osserva giustamente il Peschke: "L’astrologia scientifica con le sue grossolane classificazioni secondo le costellazioni non è mai in grado di dare un oroscopo veramente individuale per ogni singola persona. Le posizioni delle stelle, per tutti coloro che sono nati approssimativamente nello steso tempo, sono le stesse, il che dovrebbe condurre allo stesso oroscopo e di conseguenza allo stesso destino per tutti. Decine di persone hanno lo stesso oroscopo di Napoleone, Goethe o Gandhi. Ma chi di loro ha avuto gli stessi talenti o lo stesso destino? Questo non è vero neppure per i gemelli" (K.H. Peschke, Etica cristiana, p. 145). 
Una forma popolare dell'astrologia è l’oroscopo. Per molti è una moda, un gioco. Ma per altri è realtà. Per costoro è triste osservare come facciano dipendere le loro decisioni dalla lettura del segno zodiacale. E’ praticato soprattutto da gente secolarizzata, che non crede in Dio o non praticare la religione. Vale in modo particolare per essi quanto dice S. Paolo: "Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti" (Rm 1,22). 
Il Catechismo della Chiesa Cattolica condanna senza tentennamenti l’astrologia e afferma che si oppone al riconoscimento dell’assoluto dominio di Dio sulla nostra vita. Ecco il testo: "Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene che «svelino» l’avvenire. La consultazione degli oroscopi, l’astrologia, la chiromanzia, l’interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium occultano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste. 
Sono in contraddizione con l’onore e il rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo" (CCC 2116). "Dio può rivelare l’avvenire ai suoi profeti o ad altri santi. Tuttavia il giusto atteggiamento cristiano consiste nell’abbandonarsi con fiducia nelle mani della Provvidenza per ciò che concerne il futuro e a rifuggire da ogni curiosità malsana a questo riguardo" (CCC 2115). Il fatto che talvolta i giudizi siano corrispondenti al vero non significa che la metodica usata sia buona. San Paolo avverte che il demonio si traveste da angelo di luce (cfr. 2 Cor 11,14). 
Ricorrere ad essa sapendo che Dio e la Chiesa la condannano significa rimettere almeno implicitamente la propria vita nelle mani di altre forze, che non sono quelle divine. Se qualcuno vi chiede di che segno siete, rispondete che il vostro unico segno di riconoscimento è Gesù Cristo e non altre ridicolezze. 
Altre pratiche molto diffuse e intente a scrutare il futuro per vie alternative a Dio sono: la lettura della mano, la lettura dei fondi del caffè, le bacchette divinatorie, ecc. (cfr. Is 47,12-15). "Ti sei stancata per i tuoi molti consiglieri: si presentino, e ti salvino quelli che misurano il cielo, che contemplano le stelle e pronosticano ogni mese ciò che ti accadrà" (Is 47,13). 

























"L'Apostolo scrive: "Avete vinto il maligno"! E' così. Bisogna costantemente risalire alle radici del male e del peccato nella storia dell'umanità e dell'universo, così come Cristo risalì a queste radici nel suo mistero pasquale della Croce e della Risurrezione. Non bisogna aver timore di  "Abbiamo ascoltato il testo della prima lettera di San Giovanni Apostolo. San Giovanni scrive ai padri e ai figlioli, rivolgendosi nella sua lettera alternativamente agli uni e agli altri. Che cosa scrive ai padri, cioè agli insegnanti, ai professori, agli educatori? Avete conosciuto Colui che è fin dal principio (cf. 1 Gv 2, 13). Avete conosciuto; dunque avete il dovere di trasmettere il frutto della vostra conoscenza. Che cosa scrive ai giovani? Vi sono stati rimessi i peccati in virtù del suo nome; avete vinto il maligno; siete forti e la Parola di Dio dimora in voi (cf. 1 Gv 2, 12-14). Cari giovani, studenti e studentesse provenienti da molte Nazioni e appartenenti a diverse Diocesi, Ordini e Congregazioni religiose, queste parole sono indirizzate a voi. Proprio a voi questa sera l’Apostolo dice: siete forti, avete vinto il maligno, la Parola di Dio dimora in voi. La Parola di Dio . . . Benché siano molti coloro che annunciano la Parola di Dio, esiste tuttavia un Maestro nascosto (“Deus absconditus”): lo Spirito di verità, che guiderà alla verità tutta intera (cf. Gv 16, 13). Egli stesso è il Maestro dei maestri e degli studenti. “Veni, Sancte Spiritus”!"

Omelia di Papa Giovanni Paolo II
Celebrazione per l’inizio dell’anno accademico delle Università ecclesiastiche
Basilica Vaticana - Venerdì, 23 ottobre 1992
























Il fumo di Satana è entrato, da qualche fessura, nelle stanze dei sacri palazzi. Si nasconde, dissimula, seduce, possiede, divide, calunnia…. Ma è lui sempre lui – il principe delle tenebre, l’angelo decaduto, la causa prima e ultima del male del mondo. Sociologismo, psicologismo, marxismo hanno stemperato il male, lo hanno disciolto nelle infinite responsabilità di una società imperfetta e ingiusta. Hanno declassato le inquietudini, i dubbi, gli affanni degli uomini a problemi relazionali, incomprensioni genitoriali, frustrazioni sociali: hanno aspirato l’anima dal mondo, e il mondo si è trasformato in un enorme meccano mosso  solo dalla legge di causa e effetto. Questa società è incapace di capire che il male non è un accidente sulla via del progresso e del benessere. Il male è fin dall’inizio del mondo, è principio che attraversa la storia, è il nemico di sempre che contrasta il progetto provvidenziale di Dio. L’unica salvezza allora è ritrovare il giusto baricentro. Ricollocare Dio al centro del mondo, là dove ora, con stoltezza, si è posto l’uomo. La Chiesa è sposa di Cristo, ma anche figlia del tempo e, come tale soggetta alle insidie.

- Papa Paolo VI - 




Buona giornata a tutti :-)

                                                                   www.leggoerifletto.it