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venerdì 19 agosto 2016

Il tempo è uno splendido regalo - Padre Michel Quoist

Il tempo è uno splendido regalo che Dio ci fa.
Egli ne domanderà il conto esatto.
Ma non temere, Dio non è un cattivo padrone.
Non ci dà nessun lavoro senza offrirci i mezzi per compierlo.
Si ha sempre il tempo di fare ciò che Dio ci dà da fare.
Quando ti manca il tempo per eseguire tutto,
fermati qualche istante e prega.
Poi stabilisci l'impiego della tua giornata sotto lo sguardo di Dio.
Tralascia ciò che lealmente sai di non poter portare a termine,
anche se gli uomini vi insistono e non comprendono,
perché Dio non te lo dà da fare.
Tu non hai, quindi, mai troppo lavoro da compiere.
Quando hai scoperto ciò che Dio desidera vederti fare,
allora lascia tutto e dedicati interamente a questo compito,
Dio ti aspetta là, in quel momento, in quel posto e in nessun altro luogo.

- Padre Michel Quoist -

Salvator Dalì - Esplosione



Bisogna regalare ai genitori i nostri giorni, il nostro tempo, 
quello che si dice di non avere mai... 
Ma allora quale tempo in più ci regala Dio?
Quello che noi regaliamo e che doniamo agli altri, 
che ci torna indietro decuplicato.
"Cerca dentro di te i giorni che non credevi di avere, cercali... 
Io te li ho dati".

- Roberto Benigni -









Più l'acqua passa lentamente nella caffettiera,
migliore è il caffè.

Prendi il tempo necessario
per far passare la tua vita attraverso il filtro
del tuo spirito e della tua coscienza,
e la tua vita sarà realizzata.

E’ vivendo più personalmente che diventerai
sempre meno un individuo,
sempre più una persona.

Se tu aiuti un altro a riflettere su un film,
un articolo, una persona…
Se lo aiuti a “prendere coscienza”
di una situazione concreta,
di un avvenimento che lo aspetta…
Se lo aiuti ad essere più presente
in una certa circostanza della sua vita,
lo aiuti a crescere…

- Padre Michel Quoist -



Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it

domenica 10 luglio 2016

Amare, la preghiera dell'adolescente - Padre Michel Quoist

Signore, vorrei amare, ho bisogno d'amare.
Tutto il mio essere non è che desiderio:
il mio cuore, il mio corpo,
si protendono nella notte verso uno sconosciuto da amare.

Le mie braccia brancicano nell'aria verso uno sconosciuto da amare.
Sono solo mentre vorrei essere due.
Parlo e nessuno è presente ad ascoltarmi.
Vivo e nessuno coglie la mia vita.

Perché essere così ricco e non aver nessuno da arricchire?
Donde viene quest'amore? Dove va?
Vorrei amare, Signore,

ho bisogno d'amare.
Ecco stasera, Signore, tutto il mio amore inutilizzato.

Ascolta, Mio caro, fermati,
fai, in silenzio, un lungo pellegrinaggio fino in fondo al tuo cuore.

Cammina lungo il tuo amore nuovo,
così come si risale un ruscello per scoprirne la sorgente.
E al termine, laggiù in fondo, nell'infinito mistero della tua
anima turbata, Mi incontrerai,
perché io mi chiamo Amore piccolo,
ed Io non sono altro che Amore, da sempre,
E l'amore è in te. 

Io ti ho fatto per amare, per amare eternamente.
Ed il tuo amore sarà un altro te stesso.

Lei sta cercando;

Rassicurati, è già sulla tua strada,
In cammino da sempre,

sulla strada del Mio Amore.
Bisogna aspettare il suo passaggio,
lei si avvicina,

tu ti avvicini,
vi riconoscerete,
perché Io ho fatto il suo corpo per te,
ho creato il tuo per lei,

ho fatto il tuo cuore per lei, ho creato il suo per te,
e voi vi state ricercando nella notte,
nella mia notte che diventerà luce
se voi avrete fiducia in Me. 

Conservati per lei, piccolo mio,

come lei si conserva per te.
Io vi custodirò l'uno per l'altra,
e, giacché hai fame d'amore,
ho posto sul tuo cammino tutti i tuoi fratelli da amare.

Credimi, è un lungo tirocinio l'amore,
e non vi sono diverse specie di amore:
Amare, vuol sempre solo dire abbandonare se stessi
per darsi agli altri.....

Signore, aiutami a dimenticarmi per gli uomini miei fratelli,
perché dando me stesso impari ad amare.


(Padre Michel Quoist)

http://leggoerifletto.blogspot.com/2010/09/lamore-non-e-gia-fatto-si-fa.html


Foto by Pierpaolo Lo Monaco - Indonesia 2010
Vivere l'amore, significa talvolta incamminarsi lungo sentieri non segnalati.
E ci vuole molta fedeltà, lealtà ed umiltà per non smarrirsi ed impantanarsi. 

- Padre Michel Quoist -  
A cuore aperto


„Dì pure: non so. Non ne ho la forza. Non comprendo... 
E ti renderai utile all'altro poiché gli uomini hanno bisogno di interlocutori che riconoscano i loro limiti, per poter riconoscere i propri.
Sii te stesso. 
Gli altri hanno bisogno di te, tale quale il Signore ti ha voluto. 
Non hai il diritto di mascherarti, né di fingere, altrimenti defraudi il tuo prossimo. Di' a te stesso: io gli posso dare qualche cosa perché egli non ha mai incontrato nessuno identico a me, né mai lo incontrerà, perché io sono un esemplare unico uscito dalle mani di Dio.

- Padre Michel Quoist - 




Buona giornata a tutti. :-)

sabato 28 maggio 2016

L'amore non è già fatto, si fa - Padre Michel Quoist

Non è un vestito già confezionato,
ma stoffa da tagliare, preparare e cucire.

Non è un appartamento chiavi in mano,
ma una casa da concepire, costruire, conservare e, spesso, riparare.

Non è una vetta conquistata,
ma scalate appassionanti e cadute dolorose.

Non è un solido ancoraggio nel porto della felicità,
ma è un levar l'ancora, è un viaggio in pieno mare.

Non è un sì trionfale che si segna fra i sorrisi e gli applausi,
ma è una moltitudine di "sì" che punteggiano la vita,
tra una moltitudine di "no" che si cancellano strada facendo.

Non è l'apparizione improvvisa di una nuova vita,
perfetta fin dalla nascita,
ma sgorgare di sorgente e lungo tragitto di fiume
dai molteplici meandri, qualche volte in secca,
altre volte traboccante,
ma sempre in cammino verso il mare infinito.

- Padre Michel Quoist - 



Non puoi amare la sofferenza, essa rimane un male anche dopo la venuta di Gesù Cristo, ma tu puoi amare l'occasione che essa ti porge per offrire e ricuperare:

-il tuo mal di testa di oggi,

-la stanchezza di tutto il corpo oppresso dalla fatica,
-la lancinante sofferenza che morde la tua carne e non ti lascia riposare,
-l'immobilità dolorosa,
-l'infermità,
-la sofferenza morale, piccola o grande, passeggera o permanente,
-il lavoro penoso o monotono, impegno sindacale o politico che assorbe o strazia, sensibilità urtata, fallimento dei tuoi sforzi, caduta umiliante...


Tutte le tue sofferenze:

il Cristo le ha già sofferte,
offerte,
il Padre le ha ricevute dalle mani del Figlio Suo come penitenza dei peccati,
per mezzo dell'amore di Gesù Cristo esse hanno già riscattato il mondo.


- Padre Michel Quoist -
da: "Riuscire. Suggerimenti per una vita autenticamente cristiana"


Regina della Pace

Aiutaci, dolce Vergine Maria, aiutaci a dire:
ci sia pace per il nostro povero mondo.
Tu che fosti salutata dallo Spirito della Pace,
ottieni pace per noi.
Tu che accogliesti in te il Verbo della pace,
ottieni pace per noi.
Tu che ci donasti il Santo Bambino della pace,
ottieni pace per noi.
Tu che sei vicina a Colui che riconcilia 
e dici sempre sì a Colui che perdona,
votata alla sua eterna misericordia,
ottieni a noi la pace.
Astro clemente nelle notti feroci dei popoli,
noi desideriamo la pace.
Colomba di dolcezza tra gli avvoltoi dei popoli,
noi aspiriamo alla pace.
Ramoscello di ulivo che germoglia nelle foreste bruciate 
dei cuori umani,
noi abbiamo bisogno di pace.
Perchè siano finalmente liberati i prigionieri,
gli esiliati ritornino in patria,
tutte le ferite siano risanate,
ottieni per noi la pace.
Per l’angoscia degli uomini ti chiediamo la pace.
Per i bambini che dormono nelle loro culle
ti chiediamo la pace.
Per i vecchi che vogliono morire nelle loro case
ti chiediamo la pace.
Madre dei derelitti, nemica dei cuori di pietra,
stella che risplendi nelle notti dell’assurdo,
ti chiediamo la pace. Amen.



Buona giornata a tutti. :-)


giovedì 5 maggio 2016

L'altro - Padre Michel Quoist

L'altro
è un fratello
per mezzo dei quale
Dio ci parla,
per mezzo del quale
Dio ci aiuta
e ci consola,
Dio ci ama
e ci salva.
L'altro -ogni altro-
è un fratello da amare.
Egli è in cammino
con noi
verso la casa del Padre.
L'altro è Gesù.

(Padre Michel Quoist)




Se sapessimo ascoltare Dio,
sentiremmo che ci parla.
Infatti Dio parla.
Ha parlato per mezzo del suo Vangelo.
Parla pure per mezzo della vita,
questo nuovo vangelo
di cui noi stessi
scriviamo ogni giorno una pagina.
Ma, siccome la nostra fede è troppo debole
e la nostra vita troppo umana,
di rado riceviamo il messaggio di Dio.
Per aiutarci ad intenderlo,
all’inizio della nostra vita di amicizia con il Cristo,
possiamo immaginare
quel che ci direbbe
se Lui stesso traducesse il suo Vangelo
per gli uomini del nostro tempo.

 - Padre Michel Quoist -




O Madre del mio Dio e mia Signora Maria, mi presento a Te che sei la Regina del Cielo e della terra come un povero piagato davanti ad una potente Regina.
Dall'alto trono dal quale tu siedi, non sdegnare, 
Ti prego, di volgere gli occhi su di me, povero peccatore.

Dio Ti ha fatta così ricca per aiutare i poveri 
e Ti ha costituita Madre di Misericordia 
affinché Tu possa confortare i miserabili.
Guardami dunque e compatiscimi.

Guardami e non mi lasciare se non dopo avermi trasformato d
a peccatore in Santo.
Mi rendo conto di non meritare niente, anzi, per la mia ingratitudine dovrei essere privato di tutte le grazie che per tuo mezzo ho ricevuto dal Signore; ma Tu che sei la Regina di Misericordia non cerchi i meriti, bensì le miserie per soccorrere i bisognosi. Chi è più povero e bisognoso di me?

O Vergine sublime, so che Tu, oltre ad essere la Regina dell'universo, sei anche la mia Regina. 
Voglio dedicarmi completamente ed in modo particolare al tuo servizio, affinché Tu possa disporre di me come Ti piace. 
Perciò Ti dico con San Bonaventura: "O Signora, mi voglio affidare al tuo potere discreto, perchè Tu mi sostenga e governi totalmente.
Non mi abbandonare". Guidami Tu, Regina mia, e non lasciarmi solo. Comandami, utilizzami a Tuo piacere, castigami quando non Ti ubbidisco, poiché i castighi che mi verranno dalle Tue mani mi saranno salutari.

Ritengo più importante essere tuo servo piuttosto che signore di tutta la terra. "Io sono tuo: salvami". 
O Maria, accoglimi come tuo e pensa a salvarmi. 
Non voglio più essere mio, mi dono a Te.
Se nel passato Ti ho servito male ed ho perduto tante belle occasioni per onorarti, in avvenire voglio unirmi ai tuoi servi più innamorati e fedeli.
No, non voglio che da oggi in poi qualcuno mi superi nell'onorarti e nell'amarti, mia amabilissima Regina. 
Prometto e spero di perseverare così, con il tuo aiuto. Amen.

- Sant'Alfonso Maria de Liguori -



























Buona giornata a tutti. :-)
www.leggoerifletto.it


giovedì 20 agosto 2015

Non vi sono che due amori - Padre Michel Quoist -

Non vi sono che due amori, o Signore,
l'amore di me, l'amore di te e degli altri,
ed ogni qualvolta mi amo, è un po' meno di amore per te e per gli altri, una perdita d'amore, 
perché l'amore è fatto per uscire da me e volare verso gli altri.
Ogni qualvolta ripiega su me, intisichisce; marcisce e muore.
L'amore di me, o Signore, è un veleno che sorbisco ogni giorno,
l'amore di me mi offre una sigaretta e non ne dà al mio vicino,
l'amore di me sceglie la parte migliore e tiene il posto migliore,
l'amore di me accarezza i miei sensi e ruba il pane sulla mensa degli altri,
l'amore di me parla di me e mi rende sordo all'altrui parola,
l'amore di me sceglie ed impone la scelta all'amico,
l'amore di me mi traveste e mi trucca, vuol farmi brillare eclissando gli altri;
l'amore di me mi compatisce e trascura la sofferenza altrui,
l'amore di me diffonde le mie idee e disprezza quelle altrui,
l'amore di me mi trova virtuoso, mi chiama persona per bene,
l'amore di me mi incita a guadagnar denaro, a spenderlo per il mio piacere, ad ammucchiarlo per il mio avvenire,
l'amore di me mi suggerisce di dare ai poveri per addormentare la mia coscienza e vivere in pace.
L'amore di me m'infila le pantofole e mi adagia in poltrona,
l'amore di me è soddisfatto di me e mi addormenta dolcemente.
La cosa più grave, o Signore, si è che l'amore di me è un amore rubato.
Era destinato agli altri, ne avevano bisogno per vivere, per perfezionarsi, ed io l'ho distolto.
Così l'amore di me crea la sofferenza umana,
così l'amore degli uomini per loro stessi crea la miseria umana,
tutte le miserie umane,
tutte le sofferenze umane,
la sofferenza del ragazzo che la madre batte senza motivo e quella dell'uomo che il padrone riprende davanti agli operai;
la sofferenza della ragazza brutta abbandonata nel ballo e quella della sposa che il marito non abbraccia più;
la sofferenza del bambino che si lascia a casa perché ingombra e quella del nonno deriso dai bambini perché troppo vecchio;
la sofferenza dell'uomo ansioso che non s'è potuto confidare e quella dell'adolescente inquieto di cui s'è messo in ridicolo il tormento;
la sofferenza del disperato che si butta in acqua e quella del bandito che si sta per fucilare;
la sofferenza del disoccupato che vorrebbe lavorare e quella del lavoratore che rovina la sua salute per una paga irrisoria;
la sofferenza del padre che raduna la famiglia in una sola stanza accanto ad un villino vuoto e quella della mamma i cui bambini hanno fame mentre si buttano via i resti di un banchetto;
la sofferenza di chi muore solo, mentre i famigliari nella stanza vicina attendono il momento fatale prendendo il caffè.
Tutte le sofferenze,
tutte le ingiustizie, le amarezze, le umiliazioni, le pene, gli odi, le disperazioni,
tutte le sofferenze sono una fame non saziata,
una fame di amore.
Così gli uomini hanno edificato, lentamente a forza di egoismi, un mondo snaturato che schiaccia gli uomini;
così gli uomini trascorrono sulla terra il loro tempo a rimpinzarsi del loro amore avvizzito,
mentre attorno ad essi gli altri muoiono di fame tendendo loro le braccia.
Hanno rovinato l'amore,
ho rovinato il tuo amore, o Signore.
Questa sera ti chiedo di aiutarmi ad amare.
Concedimi, o Signore, di spargere l'amore vero nel mondo.
Fa' che per mezzo mio e dei tuoi figli penetri un po' in tutti gli ambienti, in tutte le società, in tutti i sistemi economici e politici, in tutte le leggi, i contratti, i regolamenti;
fa' che penetri gli uffici, le officine, i quartieri, le case, i cine, i balli;
fa' che penetri il cuore degli uomini e che mai io dimentichi che la lotta per un mondo migliore è una lotta di amore, al servizio dell'amore.
Aiutami ad amare, o Signore,
a non sprecare le mie potenze di amore,
ad amarmi sempre meno per sempre più amare gli altri,
affinché attorno a me nessuno soffra o muoia
per aver io rubato l'amore che ad essi occorreva per vivere.

Figliuolo, mai giungerai a mettere amore a sufficienza nel cuore dell'uomo e nel mondo, perché l'uomo ed il mondo hanno fame di un amore infinito,
e Dio solo può amare di amore senza limiti.
Ma se vuoi, figliuolo, ti do la mia vita.
Prendila in te.
Io ti do il mio cuore, lo dono ai miei figli: ama col mio cuore, figliuolo, 
tutti insieme sazierete il mondo, e lo salverete.

- Padre Michel Quoist -
(da Parlami d'amore , 9a Edizione, 1988 )



Signore, aiutami ad accostarmi al tuo Vangelo non per cercarvi  ricette che non vi si possono trovare ma per nutrirmi della tua Parola, e che, come buon grano, essa cresca nelle mie terre fertili, fiorisca per i miei fratelli, come Buona Novella, e faccia maturare per loro frutti di giustizia e di pace.


- Padre Michel Quoist - 



La nostra vocazione altro non è che la fatica tenace e gioiosa di liberare tutta la luce e la bellezza seminate in noi: verità dell'uomo è una luce custodita in un guscio di fragile argilla.

 - Padre Ermes Ronchi -






Buona giornata a tutti. :-)














lunedì 6 luglio 2015

Non ho tempo - Michel Quoist

Sono uscito, o Signore.
Fuori la gente usciva.
Andavano, venivano, camminavano, correvano.
Correvano i motorini. Correvano le macchine.
Correvano i camion. Correva la strada.
Correva la città. Correvano tutti.
Correvano per non perdere tempo.
Correvano dietro al tempo, per guadagnar tempo.
Arrivederci, signore, scusi, non ho tempo.
Ripasserò, non posso attendere, non ho tempo.
Termino questa lettera, perché non ho tempo.
Avrei voluto aiutarla, ma non ho tempo.
Non posso accettare.. per mancanza di tempo.
Vorrei pregare, ma non ho il tempo.
Il bambino, gioca, non ha tempo subito... più tardi...
Lo scolaro, deve fare i compiti, non ha tempo subito... più tardi...
L'universitario, ha i suoi corsi e tanto lavoro, non ha tempo subito...più tardi...
Il giovane, fa dello sport, non ha tempo subito... più tardi...
Il padre di famiglia, ha i bambini, non ha tempo subito... più tardi...
I nonni, hanno i nipotini, non hanno tempo subito... più tardi...
Sono malati! Hanno le loro cure, non hanno tempo adesso... più tardi...
Sono moribondi, non hanno...
Troppo tardi!... non hanno più tempo!
Così gli uomini corrono tutti dietro al tempo, o Signore.
Passano sulla terra correndo, frettolosi, precipitosi.
E non arrivano mai a tutto, perché manca loro tempo.
Signore, sembra che Tu abbia fatto un errore di calcolo.
Le ore sono troppo brevi! I giorni sono troppo brevi!
Le vite sono troppo brevi! Ma Tu sai quello che fai.
Tu non ti sbagli quando distribuisci il tempo agli uomini.
Tu doni a ciascuno il tempo di fare quello che tu vuoi che egli faccia.
Ma non bisogna perdere tempo,
sprecare tempo,
ammazzare il tempo.
Perché il tempo è un regalo che tu ci fai,
ma un regalo che non si conserva.
Signore, io ho tempo.
Tutto il tempo che tu mi dai.
Gli anni della mia vita.
Le giornate dei miei anni.
Le ore delle mie giornate.
Sono tutti miei.
A me spetta riempirli, serenamente,
con calma, ma riempirli tutti, fino all'orlo.
Per offrirteli, in modo che della loro acqua insipida
Tu faccia un vino generoso,
come facesti un tempo a Cana per le nozze umane.
Non Ti chiedo questa sera,
o Signore,
il tempo di fare questo e poi ancora quello che io voglio,
ti chiedo la grazia di fare coscienziosamente,
nel tempo che tu mi dai,
quello che tu vuoi ch'io faccia.
In questo sta la  felicità.
(Padre Michel Quoist)

“La persistenza della memoria ”
conosciuto anche come Gli orologi molli
Salvador Dalì – 1931
The Museum of Modern Art di New York

Capita il giorno in cui gli scenari crollano. Alzarsi, tram, quattro ore di fabbrica o di ufficio, mangiare, quattro ore di lavoro, mangiare, dormire e Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato sullo stesso ritmo. Capita che un giorno, un giorno soltanto, il "perché" emerge, e tutto comincia in questa stanchezza tinta di stupore. "Comincia", questo è l'importante. La stanchezza è alla fine degli atti di una vita meccanica, ma inaugura allo stesso tempo il movimento della coscienza.

- Albert Camus - 

Da: Il mito di Sisifo



Bisogna regalare ai genitori i nostri giorni, il nostro tempo, quello che si dice di non avere mai... 
Ma allora quale tempo in più ci regala Dio? Quello che noi regaliamo e che doniamo agli altri, che ci torna indietro decuplicato. "Cerca dentro di te i giorni che non credevi di avere, cercali... Io te li ho dati".

 (Roberto Benigni)




Buona giornata a tutti. .-)