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lunedì 1 gennaio 2018

Il giorno di Capodanno - Pablo Neruda

ANNO DOMINI 2018

Per vostra misericordia, Signore, oggi inizio un nuovo anno.

Esso si aggiungerà agli altri della mia vita e accrescerà la mia santificazione e la vostra gloria.

Rinnovo, Signore, la mia conformità ai vostri divini voleri: donatemi l'aiuto della vostra grazia perché io porti frutti di buone opere.

Rimetto nelle vostre mani la salute del corpo, il successo delle mie iniziative, la preservazione dai mali.

Il Vostro Sangue prezioso mi difenda da ogni insidia del Maligno e mi conceda di vivere nella libertà dei figli di Dio. 

Amen.


Il primo giorno dell'anno
Lo distinguiamo dagli altri
come se fosse un cavallino

diverso da tutti i cavalli.
Gli adorniamo la fronte con un nastro,
gli posiamo sul collo sonagli colorati,
e a mezzanotte lo andiamo a ricevere
come se fosse un esploratore
che scende da una stella.
Come il pane, assomiglia al pane di ieri.
Come un anello a tutti gli anelli.
La terra accoglierà questo giorno
dorato, grigio, celeste,
lo dispiegherà in colline,
lo bagnerà con frecce di trasparente pioggia
e poi, lo avvolgerà nell'ombra.
Eppure,
piccola porta della speranza,
nuovo giorno dell'anno,
sebbene tu sia uguale agli altri
come i pani a ogni altro pane,
ci prepariamo a viverti in altro modo,
ci prepariamo a mangiare, a fiorire, a sperare.

- Pablo Neruda -



Consacrazione a Maria

O Immacolata, Regina del cielo e della terra, rifugio dei peccatori e Madre nostra amorosissima, cui Dio volle affidare l’intera economia della misericordia, io .................... , indegno peccatore, mi prostro ai vostri piedi supplicandovi umilmente di volermi accettare tutto e completamente come cosa e proprietà vostra, e di fare con me e con tutte le facoltà della mia anima e del mio corpo, con la mia vita, morte ed eternità, ciò che vi piace.

Disponete pure, se volete, di tutto me stesso senza alcuna riserva per compiere ciò che è stato detto di Voi: "Ella ti schiaccerà il capo" [Gen. 3, 15], come pure "Tu sola hai distrutto tutte le eresie sul mondo intero" [ufficio della B.V. Maria], affinché nelle vostre mani immacolate e misericordiosissime io divenga uno strumento utile per innestare e incrementare il più fortemente possibile la vostra gloria in tante anime smarrite e indifferenti e per estendere, in tal modo, quanto più è possibile il benedetto Regno del sacratissimo Cuore di Gesù.

Dove Voi entrate, infatti, ottenete la grazia della conversione e della santificazione, poiché ogni grazia scorre attraverso le vostre mani dal Cuore dolcissimo di Gesù fino a noi.

V. Concedetemi di lodarvi, o Vergine Santissima.

R. Datemi forza contro i vostri nemici.
Amen!

- San Massimiliano M. Kolbe -


Preghiera di protezione contro il Fuoco Eterno 

Io mi getto a terra davanti a Voi, 
o Vergine Maria e con gemiti grido: 
"Salvate la povera anima mia dal giudizio 
che viene e dal fuoco eterno, 
o Madre di Dio."
Sotto il flusso della vostra intercessione 
irrigate la mia anima consumata 
dalla fiamma delle mie passioni 
e rendetela feconda, o Vergine Maria. 
Santificatemi interamente, 
illuminatemi, o difesa dei credenti; 
per le vostre preghiere, 
o Vergine, fate di me, ve ne prego, 
la dimora della Santa Trinità. 
In Voi io riconosco il porto della pace, 
divina Genitrice, O Maria, 
e grido dal fondo del cuore: 
non permettete che sia sommerso dai marosi nemici.

Canone alla Madre di Dio sec.XII



In questo nuovo anno affidiamo totalmente noi ed i nostri cari al Cuore Immacolato di Maria affinchè ci benedica e ci protegga da ogni male. 
E con la protezione della Vergine Maria, tanti auguri di Buon Anno a tutti voi, ai sogni che vorrete realizzare, ai buoni propositi ed ai traguardi che vorrete superare.

Vi auguro la pace nel cuore, 
questa è la nostra più grande ricchezza!


Carissimi amici ed amiche buon 2018 a voi e ai vostri cari.

- Stefania -











lunedì 14 agosto 2017

14 agosto 2017 - San Massimiliano Kolbe

O Dio, dammi il coraggio di chiamarti Padre.
Sai che non sempre riesco a pensarti con l'attenzione che meriti.
Tu non ti sei dimenticato di me, anche se io vivo spesso lontano dalla luce del tuo volto.
Fatti sentire vicino, nonostante tutto, nonostante il mio peccato grande o piccolo, segreto o pubblico che sia.
Avrei tante richieste da farti poiché, come sai, qui c'è bisogno di molte cose. Ma oggi non voglio fermarmi ad esse, poiché il mio cuore mi suggerisce altro.
Dammi la pace interiore, non quella a buon mercato che viene dal sentirsi giusti, ma quella che solo tu sai dare.
Dammi la forza di essere vero, sincero; strappa dal mio volto le maschere che oscurano la consapevolezza pura e semplice che io valgo qualcosa perché sono tuo figlio.
Toglimi i sensi di colpa, ma dammi insieme la possibilità di fare il bene.
Accorcia le mie notti insonni; spazza via le tante paure che mi vengono dietro come ombre; dammi la grazia della conversione del cuore.
Fammi comprendere che si è persone anche quando ci si riconosce vulnerabili, e si ha la libertà di piangere sul male del mondo.
Ricordati, Padre, di coloro che sono fuori di qui e che provano ancora interesse per me, perché io mi ricordi, pensando a loro, che solo l'Amore crea, l'odio distrugge e il rancore trasforma in inferno le mie lunghe e interminabili giornate.
Ricordati di me, o Dio, poiché sono sempre tuo figlio e come tale desidero cominciare a vivere.

- San Massimiliano Kolbe -





«Bisogna pregare molto.
Non occorrono molte parole, e non sempre ne abbiamo il tempo, ma possiamo innalzare frequenti giaculatorie.
Dio vuole che gli uomini diffondano la Sua Gloria, e lo stesso vuole anche da noi.
Perciò dobbiamo aspergere di preghiera ogni lavoro».

"Nelle opere di Dio nulla di grande nasce senza dolore!".


- San Massimiliano M. Kolbe - 



Preghiera all'Immacolata

Concedimi di lodarti, o Vergine santissima!

Concedimi di lodarti 
con il mio impegno e sacrificio personale!

Concedimi di vivere, lavorare, soffrire, 
consumarmi e morire per Te, solamente per Te!

Concedimi di condurre a Te il mondo intero!

Concedimi di contribuire 
ad una sempre maggior esaltazione di Te,
alla più grande esaltazione possibile di Te!

Concedimi di renderti una tale gloria 
quale nessuno mai Ti ha tributato finora!

Concedi ad altri di superarmi 
nello zelo per la tua esaltazione, 
e a me di superare loro, 
così che in una nobile emulazione 
la tua gloria si accresca 
sempre più profondamente, 
sempre più rapidamente, 
sempre più intensamente, 
come desidera Colui 
che Ti ha innalzata in modo così ineffabile 
al di sopra di tutti gli esseri!

Deh, concedimi di lodarti, o Vergine santissima! 

- San Massimiliano M. Kolbe -

Buona giornata a tutti. :-)




domenica 14 agosto 2016

“Ave Maria”, furono le sue ultime parole - San Massimiliano Maria Kolbe -

14 agosto 1941. Erano già passate due settimane. I prigionieri morivano uno dopo l’altro e ne rimanevano solo quattro, tra i quali padre Massimiliano, ancora in stato di conoscenza… Un giorno fu inviato il criminale tedesco Bock per fare un’iniezione di acido fenico ai prigionieri… Quando Bock arrivò là, lo dovetti accompagnare alla cella. Vidi padre Massimiliano, in preghiera, porgere lui stesso il braccio al suo assassino. Non potevo sopportarlo. Con la scusa che avevo del lavoro da fare, me ne andai. Ma non appena gli uomini delle SS e il boia se ne furono andati, tornai. Gli altri corpi, nudi e sporchi, erano stesi sul pavimento, con i volti che mostravano i segni della sofferenza. Padre Massimiliano era seduto, eretto, appoggiato al muro. Il suo corpo non era sporco come gli altri, ma pulito e luminoso. La testa era piegata leggermente da una parte. Il suo volto era puro e sereno, raggiante. Chiunque avrebbe notato e pensato che questi fosse un santo».
il francescano martire volontario, tese il braccio per l'iniezione mortale dicendo “Ave Maria”, furono le sue ultime parole.


In ogni focolare cattolico, anche i più poveri, potete trovare un rosario. Nei momenti di gioia o di tristezza, quando i credenti si rivolgono a Dio, pregano il rosario...
A Lourdes, l'Immacolata sgrana le perle del suo rosario e incoraggia Bernadette a recitarlo con lei. Se desideriamo crescere nell'amore di Gesù, dobbiamo meditare i misteri del Rosario con Maria ripetendo incessantemente e bisbigliando l'Ave Maria. Nessuno al mondo, neanche tra gli angeli, hanno amato e amano tanto il Signor Gesù, quanto la Madre di Dio.

- San Massimiliano Kolbe -


Padre Kolbe, l’innamorato di Gesù e dell’Immacolata, ripeteva: “Bisogna affogare nei gorghi della verità ogni manifestazione di errore che ha trovato nella stampa la più potente alleata. E’ necessario inondare la terra di un diluvio di stampa cristiana e mariana, e fasciare il mondo di carta scritta con parole di vita: solo così l’umanità di oggi potrà trovare la gioia di vivere e la via della salvezza”.

Dopo trent’anni dalla morte, il 17 ottobre 1971, è stato beatificato dal Papa Paolo VI.
Il Santo Padre Giovanni Paolo II l’ha proclamato Santo il 10 ottobre 1982.





Buona giornata a tutti. :-)

venerdì 25 marzo 2016

dal "Discorso a conclusione della Via Crucis al Colosseo" 21 marzo 2008 - papa Benedetto XVI

...Gesù Cristo è morto per affrancare l’intera umanità dalla ignoranza di Dio, dal cerchio di odio e vendetta, dalla schiavitù del peccato. La Croce ci rende fratelli.
Ci domandiamo: ma che abbiamo fatto di questo dono? Che abbiamo fatto della rivelazione del volto di Dio in Cristo, della rivelazione dell’amore di Dio che vince l’odio? Tanti, anche nella nostra epoca, non conoscono Dio e non possono trovarlo nel Cristo crocifisso; tanti sono alla ricerca di un amore e di una libertà che escluda Dio; tanti credono di non aver bisogno di Dio. 
Cari amici, dopo aver vissuto insieme la passione di Gesù, lasciamo questa sera che il suo sacrifico sulla Croce ci interpelli; permettiamo a Lui di porre in crisi le nostre umane certezze; apriamogli il cuore: Gesù è la Verità che ci rende liberi di amare. 
Non temiamo! Morendo il Signore ha salvato i peccatori, cioè tutti noi. 
Scrive l’apostolo Pietro: Gesù "portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti" (1Pt 2,24). 
Questa è la verità del Venerdì Santo: sulla croce il Redentore ci ha restituito la dignità che ci appartiene, ci ha resi figli adottivi di Dio che ci ha creati a sua immagine e somiglianza. 
Restiamo dunque in adorazione davanti alla Croce. O Cristo, Re crocifisso, donaci la vera conoscenza di Te, la gioia a cui aneliamo, l’amore che colmi il nostro cuore assetato d’infinito. 
Così Ti preghiamo questa sera, Gesù, Figlio di Dio, morto per noi in Croce e risorto il terzo giorno. Amen!

-Papa Benedetto XVI - 
dal "Discorso a conclusione della Via Crucis al Colosseo" 21 marzo 2008 


Io pure ho paura delle sofferenze e soprattutto delle umiliazioni, ma mi rassereno pensando che nemmeno Gesù nell'orto degli ulivi volle provare un sentimento diverso. Le grazie giungono al momento in cui ne abbiamo bisogno.

- San Massimiliano Kolbe - 



Salve, nostro Re, obbediente al Padre:
sei stato condotto alla croce,
come agnello mansueto al macello.




"Inviterei tutti, credenti e non, a riflettere sulla narrazione evangelica di questi giorni: si legge di un Gesù venduto (da Giuda), tradito (da Pietro), abbandonato (da tutti gli altri), superato in popolarità da un brigante (Barabba), torturato e condannato a morte. Eppure non si legge mai - mai - non solo mezzo tentativo di Gesù di cavarsela (avrebbe potuto farlo in molti modi, dalla fuga prima dell'arresto alla ritrattazione), ma neppure una parola di odio o di rabbia. Chi altri si è caricato sulle spalle tanto dolore? Chi altri lo ha fatto non solo senza senza colpe, ma attirando su di sé tutte le altrui per poi annientarle con la gratuità del Perdono?" 

- Giuliano Guzzo - 



Benedetto sei Tu

Benedetto sei tu,
o Signore Dio nostro, re dell'universo,
che crei il frutto della vite.
Benedetto sei tu,
o Signore Dio nostro,
re dell'universo,
che fai uscire il pane dalla terra.
Benedetto sei tu,
o Signore Dio nostro, re dell'universo,
che nutri con bontà ogni creatura.
Benedetto sei tu,
o Signore Dio nostro, re dell'universo,
che ci nutri non secondo le nostre opere,
non secondo i nostri meriti,
ma ci elargisci oltre misura la tua bontà.

- Preghiera ebraica della Cena Pasquale -


Buona giornata a tutti. :-)


venerdì 14 agosto 2015

Vorrei morire al suo posto - San Massimiliano Maria Kolbe -

Le ore passano lente come secoli sotto un sole di piena estate che di ora, in ora si fa più spietato per quegli uomini distrutti dalla fame, dalla sete e dalla fatica. Qualcuno comincia a stramazzare al suolo svenuto. Se non si rianima sotto il grandinare delle percosse, è trascinato via, per i piedi e gettato in un angolo del "piazzale".
Testa di mastino, alle 18, si pianta, a gambe divaricate, davanti alle sue vittime, sul campo un silenzio di tomba.
"L'evaso non è stato ritrovato dieci di voi moriranno nel bunker della fame. La prossima volta toccherà a venti."
Lentamente il capo inizia la sua scelta fissando nello sguardo, uno ad uno i prigionieri e di ciascuno assaporando il terrore.
"Questo qui", Testa di mastino puntava a caso il suo indice sul numero cucito sulla giacca del prigioniero. Il drappello dei martiri è completo.

"Arrivederci amici, ci rivedremo lassù, dove c'è vera giustizia", "viva la Polonia! E' per essa che io do la mia vita".
Francesco G. n° 5659, piange disperato ricordando la moglie e i figli. Tra le file dei risparmiati lo sbigottimento lascia il posto ad un senso di sollievo, alla gioia: vivere ancora, sfuggendo alla morte atroce del bunker della fame. 

Un uomo esce dalle fila - numero 16.670 - e con passo deciso si presenta a Testa di Mastino.
"Cosa vuole da me questo sporco polacco?"
"Vorrei morire al posto di uno di quelli."
"Perché?"
"Sono vecchio, ormai (aveva 47 anni!) e buono a nulla - La mia vita non può più servire gran che."
"E per chi vuoi morire?"
"Per lui, ha moglie e bambini"
"Ma tu chi sei?"
"Un prete cattolico." 

Padre Massimiliano Kolbe - n° 16.670

Era Massimiliano Maria Kolbe, morto ad Auschwitz il 14 agosto 1941 e proclamato santo nel 1982 da papa Giovanni Paolo II.



un po di biografia: http://leggoerifletto.blogspot.it/2012/10/san-massimiliano-kolbe-biografia.html


"Mia amata Mamma, verso la fine del mese di maggio sono giunto con un convoglio ferroviario nel campo di Auschwitz. Da me va tutto bene. Amata Mamma, stai tranquilla per me e per la mia salute, perché il buon Dio c'è in ogni luogo e con grande amore pensa a tutti e a tutto."

Padre Kolbe in una lettera alla mamma



“Dalla Divina Maternità scaturiscono tutte le grazie concesse alla Santissima Vergine Maria, e la prima di tali grazie è l'Immacolata Concezione. 
Questo privilegio deve starle particolarmente a cuore, se a Lourdes Ella stessa volle chiamarsi: "Io sono l'Immacolata Concezione". 
Con questo nome, tanto gradito al cuore, desideriamo chiamarla anche noi.„

- Padre Massimiliano Kolbe -


Vergine tutta Santa

Vergine Immacolata, 
scelta tra tutte le donne 
per donare al mondo il Salvatore, 
serva fedele del mistero della Redenzione, 
fa’ che sappiamo rispondere alla chiamata di Gesù 
e seguirlo sul cammino della vita 
che conduce al Padre. 
Vergine tutta santa, strappaci dal peccato 
trasforma i nostri cuori. 
Regina degli apostoli, rendici apostoli! 
Fa’ che nelle tue sante mani 
noi possiamo divenire strumenti docili 
e attenti per la purificazione 
e santificazione del nostro mondo peccatore. 
Condividi con noi la preoccupazione 
che grava sul tuo cuore di Madre, 
e la tua viva speranza
che nessun uomo vada perduto. 
Possa, o Madre di Dio, 
tenerezza dello Spirito Santo, 
la creazione intera celebrare con te
la lode della misericordia e dell’amore infinito.

- San Massimiliano Kolbe - 



Buona giornata a tutti. :-)








venerdì 17 aprile 2015

La forza del peccato - Padre Alberto Maggi -

E’ stata la religione a inventare il senso del peccato attribuendolo anche ad aspetti comuni dell’esistenza umana.
L’uomo senza la Legge religiosa non saprebbe mai che certi comportamenti sono peccato. Basta leggere le regole relative al puro e all’impuro contenute nei capitoli 11-16 del Libro del Levitico per rendersene conto. 
Per quale misterioso motivo il Creatore proibisce di mangiare la lepre (Lv 11,6), tra l’altro definita nel Libro del Levitico un animale che rumina, e permette di mangiare “ogni specie di cavallette” (Lv 11,22)? E perché si possono mangiare i grilli ma non il maiale (Lv 11,7.22)?
Certe regole alimentari-religiose oggi possono far sorridere, ma basta riandare a un cattolicesimo non molto lontano per constatare che era considerato un peccato mortale mangiare carne il venerdì, ed era peccato tutto quel che atteneva non solo alla sfera sessuale ma anche semplicemente a quella genitale, perché il comandamento divino “Non commettere adulterio” veniva presentato nel catechismo con “Non commettere atti impuri”.
Non si cerca di minimizzare il senso del peccato, ma di riportarlo nel suo giusto significato perché, altrimenti, quando tutto è peccato, nulla è più peccato.
Nei vangeli il peccato non è la trasgressione di una Legge religiosa ma il male che concretamente si fa agli altri e di conseguenza a se stessi, come bene è stato formulato dal Concilio Vaticano II dove si afferma che il peccato è “una diminuzione per l’uomo stesso, impedendogli di conseguire la propria pienezza” (GS 1,13).
Il peccato non offende Dio ma l’uomo impedendogli di crescere: “Forse offendono me, dice il Signore? Non offendono forse se stessi per la propria vergogna?” (Ger 7,19).
La religione attraverso la Legge crea il peccato rivendicando poi solo a se stessa la potestà di perdonarlo, e basa tutto il suo prestigio e il suo potere sul concetto di peccato.
Quel che rende forte la religione è il senso del peccato, e, come scrive Paolo ai Corinti, “la forza del peccato è la Legge” (1 Cor 15,56).
Per mantenere il suo potere l’istituzione religiosa rende la Legge impossibile da osservare in modo che il credente si trovi sempre in condizione di peccato, come denuncia il profeta Osea in un brano dove il Signore rimprovera i sacerdoti affermando che “essi si nutrono dei peccati del mio popolo; e sono avidi della sua iniquità” (Os 4,8).
Il Signore accusa i sacerdoti di condurre volontariamente il popolo nel peccato per poi poterci guadagnare. I custodi della volontà di Dio si trasformano in seduttori del popolo di Dio.
Per comprendere questa denuncia occorre sapere che nel culto giudaico i peccati venivano perdonati attraverso offerte di sacrifici di animali e generi alimentari che servivano al nutrimento e al sostentamento del clero.
Più la gente peccava e più il clero ingrassava, e per mantenere costante il flusso delle offerte occorreva rendere la Legge impossibile da osservare, falsificando così la volontà stessa di Dio, come denuncia Geremia nella sua reprimenda contro gli scribi: “Voi come potete dire: Noi siamo saggi e la Legge del Signore è con noi! A menzogna l’ha ridotta la penna menzognera degli scribi” (Ger 8,8).
L’impossibilità di osservare la Legge, manipolata secondo gli interessi degli scribi e l’avidità del clero, è bene espressa da Pietro nello scontro di Gerusalemme con i credenti di tendenza farisaica: “Perché continuate a tentare Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri, né noi siamo stati in grado di portare? Noi crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati e nello stesso modo anche loro” (At 15,10).

Padre Alberto Maggi
http://www.studibiblici.it/


In questa giostra d'amore, le cadute non devono avvilirci, ancorché fossero gravi, purché ci rivolgiamo a Dio nel Sacramento della Penitenza con dolore sincero e proposito retto. 

Il cristiano non è un collezionista fanatico di certificati di servizio senza macchia. Gesù Nostro Signore, che tanto si commuove dinanzi all'innocenza e alla fedeltà di Giovanni, si intenerisce allo stesso modo, dopo la caduta di Pietro, per il suo pentimento. 
Gesù, che comprende la nostra fragilità, ci attrae a sé guidandoci come per un piano inclinato ove si sale a poco a poco, giorno per giorno, perché desidera che il nostro sforzo sia perseverante. 
Ci cerca come cercò i discepoli di Emmaus, andando loro incontro; come cercò Tommaso per mostrargli e fargli toccare con le sue stesse mani le piaghe aperte sul suo corpo. 
Proprio perché conosce la nostra fragilità Gesù attende sempre che torniamo a Lui.

- San Josemaria Escrivá -




... La cultura cristiana è una cultura definita e pervasa dall'amore per il prossimo e dalla misericordia, e proprio per questo anche dal senso della giustizia sociale ... 
L'autentica cultura europea non è una cultura soltanto della "mente" o della "ragione", ma una cultura del "cuore": una cultura che si lascia compenetrare e riscaldare dallo Spirito Santo, e perciò una cultura di misericordia...

- Joseph  Ratzinger  - 

da: " Christlicher Glaube und Europa"





Dal Sacramento della Riconciliazione, dobbiamo ricavare due vantaggi:
1) ci confessiamo per venire risanati;
2) ci confessiamo per essere educati perché, alla pari d'un bambino, la nostra anima ha bisogno di continua educazione.
Gesù mio, per esperienza so che l'anima non va lontana con le proprie forze, s'affatica molto e non conclude. 

Abbiamo bisogno della confessione, perché commettiamo continuamente degli errori, avendo noi una mente che non sa discernere ciò che giova. 
Una cosa però ho anche capito, cioè che devo pregare molto per il confessore affinché lo illumini lo spirito di Dio. 
Quando mi confesso senza prima aver pregato per lui, egli mi capisce poco.

- Dal Diario di Suor Faustina -



Concedimi di lodarti, o Vergine santissima!

“Concedimi di lodarti, o Vergine santissima,
con il mio impegno e sacrificio personale.
Concedimi di vivere, lavorare, soffrire,
consumarmi e morire per Te, solamente per Te.
Concedimi di condurre a Te il mondo intero.
Concedimi di contribuire
ad una sempre maggiore esaltazione di Te,
alla più grande esaltazione possibile di Te.
Concedimi di renderti una tale gloria
che nessuno mai Ti ha tributato finora.
Concedi ad altri di superarmi nello zelo
per la tua esaltazione,
e a me di superare loro,
così che in una nobile emulazione la tua gloria
si accresca sempre più profondamente,
sempre più rapidamente, sempre più intensamente,
come desidera Colui che Ti ha innalzata
in modo così ineffabile al di sopra di tutti gli esseri”.


- San Massimiliano M. Kolbe - 







Buona giornata a tutti. :-)