venerdì 25 marzo 2016

dal "Discorso a conclusione della Via Crucis al Colosseo" 21 marzo 2008 - papa Benedetto XVI

...Gesù Cristo è morto per affrancare l’intera umanità dalla ignoranza di Dio, dal cerchio di odio e vendetta, dalla schiavitù del peccato. La Croce ci rende fratelli.
Ci domandiamo: ma che abbiamo fatto di questo dono? Che abbiamo fatto della rivelazione del volto di Dio in Cristo, della rivelazione dell’amore di Dio che vince l’odio? Tanti, anche nella nostra epoca, non conoscono Dio e non possono trovarlo nel Cristo crocifisso; tanti sono alla ricerca di un amore e di una libertà che escluda Dio; tanti credono di non aver bisogno di Dio. 
Cari amici, dopo aver vissuto insieme la passione di Gesù, lasciamo questa sera che il suo sacrifico sulla Croce ci interpelli; permettiamo a Lui di porre in crisi le nostre umane certezze; apriamogli il cuore: Gesù è la Verità che ci rende liberi di amare. 
Non temiamo! Morendo il Signore ha salvato i peccatori, cioè tutti noi. 
Scrive l’apostolo Pietro: Gesù "portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti" (1Pt 2,24). 
Questa è la verità del Venerdì Santo: sulla croce il Redentore ci ha restituito la dignità che ci appartiene, ci ha resi figli adottivi di Dio che ci ha creati a sua immagine e somiglianza. 
Restiamo dunque in adorazione davanti alla Croce. O Cristo, Re crocifisso, donaci la vera conoscenza di Te, la gioia a cui aneliamo, l’amore che colmi il nostro cuore assetato d’infinito. 
Così Ti preghiamo questa sera, Gesù, Figlio di Dio, morto per noi in Croce e risorto il terzo giorno. Amen!

-Papa Benedetto XVI - 
dal "Discorso a conclusione della Via Crucis al Colosseo" 21 marzo 2008 


Io pure ho paura delle sofferenze e soprattutto delle umiliazioni, ma mi rassereno pensando che nemmeno Gesù nell'orto degli ulivi volle provare un sentimento diverso. Le grazie giungono al momento in cui ne abbiamo bisogno.

- San Massimiliano Kolbe - 



Salve, nostro Re, obbediente al Padre:
sei stato condotto alla croce,
come agnello mansueto al macello.




"Inviterei tutti, credenti e non, a riflettere sulla narrazione evangelica di questi giorni: si legge di un Gesù venduto (da Giuda), tradito (da Pietro), abbandonato (da tutti gli altri), superato in popolarità da un brigante (Barabba), torturato e condannato a morte. Eppure non si legge mai - mai - non solo mezzo tentativo di Gesù di cavarsela (avrebbe potuto farlo in molti modi, dalla fuga prima dell'arresto alla ritrattazione), ma neppure una parola di odio o di rabbia. Chi altri si è caricato sulle spalle tanto dolore? Chi altri lo ha fatto non solo senza senza colpe, ma attirando su di sé tutte le altrui per poi annientarle con la gratuità del Perdono?" 

- Giuliano Guzzo - 



Benedetto sei Tu

Benedetto sei tu,
o Signore Dio nostro, re dell'universo,
che crei il frutto della vite.
Benedetto sei tu,
o Signore Dio nostro,
re dell'universo,
che fai uscire il pane dalla terra.
Benedetto sei tu,
o Signore Dio nostro, re dell'universo,
che nutri con bontà ogni creatura.
Benedetto sei tu,
o Signore Dio nostro, re dell'universo,
che ci nutri non secondo le nostre opere,
non secondo i nostri meriti,
ma ci elargisci oltre misura la tua bontà.

- Preghiera ebraica della Cena Pasquale -


Buona giornata a tutti. :-)


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