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sabato 18 luglio 2015

La Grazia del dialogo - Ignacio Larrañaga -

Signore Dio, ti lodiamo e ti glorifichiamo 
per la bellezza di questo dono che si chiama dialogo.
E' un "figlio" prediletto di Dio 
perché è simile alla corrente alternata 
che rifluisce incessantemente in seno
alla Santa Trinità.
Il dialogo scioglie i nodi,  dissipa i sospetti,  
apre le porte,  risolve i conflitti,  
fa crescere la persona.
E' vincolo di unità  e fonte di fratellanza.
O Signore Gesù, quando appare la tensione 
concedimi l'umiltà necessaria per 
non voler imporre la mia verità 
contrastando la verità del mio fratello,
fa' che io sappia tacere al momento opportuno 
e aspettare che egli abbia completato il suo pensiero.
Dammi la saggezza per capire 
che nessun essere umano è in grado di possedere 
l'intera verità assoluta,
e che non c'è errore o stravaganza ai miei occhi 
che non racchiuda qualche elemento di verità.
Dammi la saggezza per riconoscere che anch'io,
posso sbagliare su qualche aspetto della verità,
e che dalla verità del fratello posso invece arricchirmi.
E infine dammi la generosità di pensare 
che anch'egli ricerca onestamente la verità,
e di accogliere senza pregiudizi 
e con benevolenza
 le opinioni degli altri.
O Signore Gesù, dacci la grazia del dialogo. Amen

(Ignazio Larranaga)

Assisi - 2006 - Dialogo fra le diverse religioni



Ti manca una persona? Chiamala.
Vuoi vedere una persona? Invitala.
Vuoi che le persone ti comprendano? Spiegati.
Hai delle domande? Falle.
Qualcosa non ti piace? Dillo.
Qualcosa ti piace? Affermalo.
Vuoi qualcosa? Chiedi.
Ami qualcuno? Diglielo.

Nessuno saprà cosa ti passa per la mente. 
È meglio esprimerlo piuttosto che aspettarselo.
Hai già dei "no", prenditi il rischio di un "sì".
Noi abbiamo questa vita... Rendiamola semplice!



Se le finestre della casa sono molte,
diminuisce la tranquillità
ma aumenta la sua luce.

-Alì al-Khawwas -




Buona giornata a tutti :-)

 www.leggoerifletto.it




sabato 27 giugno 2015

Uno strano trasloco e altre storie -

Avvenne una volta che un uomo decise di ripudiare la moglie, poiché non gli aveva dato figli. 
Si presentò allora al rabbino per avere la sua approvazione. 
Il rabbino disse: — Approvo, ma a una condizione. Che come avete fatto festa quando vi siete uniti, così facciate festa ora che vi dividete. 
Fu fatta quindi una gran festa, con danze, cibi prelibati e ottimo vino. 
La donna approfittò dell’occasione per far bere il marito più del solito, così che questi, in preda all’euforia, a un certo punto le disse: — Figliola, puoi portare via dalla mia casa quel che più ti piace; e poi torna alla casa di tuo padre. 
Che cosa fece allora la donna? 
Quando il marito fu addormentato, ordinò ai servi di portare lui e il letto in cui dormiva nella casa di suo padre.




Le rughe potranno impedirvi di essere sempre belli fuori, ma non già di continuare ad esserlo dentro.
Un pizzico di tenerezza, di buone maniere, ed ecco il brillìo interiore che, a conti fatti, vale infinitamente di più del più affascinante look esteriore.




Un frate cappuccino, andando alla questua, entrò un giorno in una casa, dove una donna piangeva. Domandò: - Perché piange, la mia cara donna? 
Quella rispose: - Perché mio marito mi maltratta spesso, mi picchia perfino. Riprese il frate: - So che tu sei buona e perciò capirai il mio rimedio. - Quale rimedio? - interrogò la donna? - Ecco, prendi questa bottiglietta. Quando tuo marito minaccerà tempesta, metti in bocca quest’acqua prodigiosa. Vedrai che il temporale cesserà quasi d’incanto. 
Quando il marito con il suo caratteraccio prepotente incominciava ad urlare, la buona donna si metteva l’acqua in bocca, e quindi, naturalmente, non poteva rispondere. 
Vedendo tanta dolcezza e sentendo silenzio, il marito si calmava: la sua ira sbolliva immediatamente. Ritornando, il frate chiese: - E allora come va la mia medicina? Rispose la donna: - Mi costa un mondo di fatica, ma è veramente prodigiosa! - Certo - concluse il buon frate cappuccino, - è nient’altra che acqua di fonte, acqua di bontà... Ne ho qui una bottiglietta anche per suo marito!




Quando ti chiedi cos’è l’amore,
immagina due mani ardenti che si incontrano,
due sguardi perduti l’uno nell’altro,
due cuori che tremano di fronte all’immensità di un sentimento,
e poche parole per rendere eterno un istante.

- Alan Douar - 




La Grazia del dialogo

Signore Dio, ti lodiamo e ti glorifichiamo 
per la bellezza di questo dono che si chiama dialogo.

E' un "figlio" prediletto di Dio perché è simile alla corrente alternata che rifluisce incessantemente in seno
alla Santa Trinità.

Il dialogo scioglie i nodi, dissipa i sospetti,
apre le porte, risolve i conflitti, fa crescere la persona.
E' vincolo di unità e fonte di fratellanza.
O Signore Gesù, 
quando appare la tensione concedimi l'umiltà necessaria 
per non voler imporre la mia verità contrastando la verità del mio fratello,
fa' che io sappia tacere al momento opportuno 
e aspettare che egli abbia completato il suo pensiero.
Dammi la saggezza per capire 
che nessun essere umano è in grado di possedere 
l'intera verità assoluta,
e che non c'è errore o stravaganza ai miei occhi 
che non racchiuda qualche elemento di verità.
Dammi la saggezza per riconoscere che anch'io,
posso sbagliare su qualche aspetto della verità,
e che dalla verità del fratello posso invece arricchirmi.
E infine dammi la generosità di pensare 
che anch'egli ricerca onestamente la verità,
e di accogliere senza pregiudizi e con benevolenza
le opinioni degli altri.
O Signore Gesù, dacci la grazia del dialogo. Amen



- Padre Ignazio Larranaga - 







Buona giornata di dialogo a tutti e.... tutte. :-)






mercoledì 14 gennaio 2015

"L’odio genera odio, la violenza genera violenza. Un conflitto genera conflitti ancor più grandi" - Martin Luther King -

Chi contraccambia odio con odio
moltiplica semplicemente il male nel mondo.
L’odio genera odio,
la violenza genera violenza.
Un conflitto genera conflitti ancor più grandi.
Noi dobbiamo far fronte alla forza dell’odio
con la forza dell’amore.
Dobbiamo sostituire alle forze del corpo quelle dell’anima.
Il nostro scopo non potrà mai essere quello di umiliare
o annientare l’uomo bianco, ma
quello di ottenere la sua amicizia e la sua comprensione.
La debolezza più grande della violenza
sta proprio nel fatto che essa produce
quello che vuole eliminare:
invece di far diminuire il male, lo accresce…
Con la violenza tu puoi uccidere chi ti odia,
ma non ucciderai l’odio.
Così vanno le cose.
Ripagare violenza con violenza moltiplica
soltanto la violenza e fa calare sul mondo una
notte ancora più nera di quanto già è.
Solo la luce può scacciare la notte.
Solo l’amore può scacciare l’odio…

- Martin Luther King -





"Non incontrerai mai due volti assolutamente identici.
Non importa la bellezza o la bruttezza: queste sono cose relative.
Ciascun volto è simbolo della vita. E tutta la vita merita rispetto.
È trattando gli altri con dignità che si guadagna il rispetto per sé stessi."

- Tahar Ben Jelloun - 




Prima vennero a prendere gli ebrei, gli zingari, gli... è inutile continuare, la poesia la conosciamo tutti. Che sia la versione di Niemöller, che sia quella di Brecht, che sia quella di qualche blogger nostrano l'abbiamo pubblicata chissà quante volte.
Fare un copia incolla di una poesia e ripeterla a pappagallo senza capirla, però, evidentemente non serve a nulla. Siamo sempre allo stesso punto, continuiamo a girarci dall'altra parte fino a quando la tormenta non si avvicina troppo vicino a noi.
Negli ultimi anni i dati sull'antisemitismo europeo sono stati chiarissimi, allarmanti, in continua crescita. Eppure oggi, dopo l'ennesima strage, avvenuta questa volta in un supermercato kasher, rimaniamo tutti sorpresi nel leggere i dati degli ebrei che lasciano l'Europa, che scappano per paura.
Pensiamo forse che dopo numerosi e continui atti intimidatori, aggressioni fisiche ed attentati gli ebrei europei sarebbero dovuti rimanere qui a subire, come è stato per millenni? 
Badate bene che il problema non è solo francese, in tutta Europa i dati sono allarmanti. Pensate che nella "civilissima" Svezia la comunità ebraica di Malmö ha dovuto abbandonare la città perché diventata troppo pericolosa ed ostile.
Poi arriva l'attentato più grosso che colpisce anche noi, così all'improvviso ci ricordiamo della poesia... Come era che continuava... Ah, sì... Poi vennero a prendere me... 
Ed era inutile gridare #JeSuisCharlie

(dalla pagina di Facebook - Il Dubbio -)


... 2000 morti in Nigeria trucidati e lasciati per strada...
Figli senza matita di un Dio minore.

Per questi neanche un lapis, magari pure spuntato???



"La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio.
Lo sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per cambiarle."


Sant'Agostino d'Ippona (354 – 430)





E se Dio … non ci ascolta?

...e se dopo che abbiamo pregato, supplicato,
ci sembra di non aver ricevuto nessuna risposta...
dobbiamo ricordare che i tempi di Dio,
non sono i nostri tempi...
e allora impariamo e cerchiamo di mettere in pratica queste parole:
"Se non vi è nulla da fare,
perché le cose sono per se stesse insolubili,
o le situazioni non dipendono da noi,
è arrivata l'ora di far tacere la mente,
chinare il capo, affidare le cose impossibili
nelle mani di Dio Padre,
e abbandonarsi,
come fanno i bambini..."


(Padre Ignacio Larrañaga)



Buona giornata a tutti. :-)









domenica 19 giugno 2011

Per servire - Ignacio Larrañaga

O Cristo, per poterti servire meglio
dammi un cuore nobile.
Un cuore forte
per aspirare ad alti ideali
e non a scelte mediocri.

Un cuore generoso nel lavoro,
per vedere in questo non un’imposizione,
ma una missione che mi affidi.

Un cuore grande nella sofferenza,
per essere valoroso soldato
davanti alla mia croce
e sensibile cireneo per la croce degli altri.

Un cuore grande come il mondo,
per essere comprensivo con le sue fragilità,
ma immune dalle sue idee
e dalle sue seduzioni.

Un cuore grande con gli uomini,
leale ed attento con tutti,
ma specialmente servizievole
e dedito ai piccoli e agli umili.

Un cuore mai centrato su di me,
sempre adagiato in te,
felice di servirti e di servire i miei fratelli, o mio Signore,
per tutti i giorni della mi vita. Amen

martedì 12 aprile 2011

Lode a Dio - Ignacio Larrañaga -

Tu sei Santo, Signore Dio unico,
che fai meraviglie.

Tu sei forte, Tu sei grande,
Tu sei l’Altissimo.

Tu sei il Bene, tutto il Bene, il Sommo Bene,
Signore Dio, vivo e vero.

Tu sei carità e amore,
Tu sei sapienza.

Tu sei umiltà, Tu sei pazienza,
Tu sei sicurezza, Tu sei quiete,
Tu sei svago, Tu sei gioia,
Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine.

Tu sei il nostro protettore,
guardiano e difensore.

Tu sei nostra fortezza e speranza,
Tu sei nostra dolcezza.

Tu sei la nostra vita eterna,
grande e meravigliosa, Signore.


(Ignacio Larrañaga)
Ignacio Larrañaga, nato in Spagna il 4 ottobre 1982 ad Aldaba (Vitoria) – morto il 18 febbraio 1975 a Fuenterrabia (Spagna), sacerdote francescano, ha trascorso quasi tutta la sua vita  in America Latina, nord America ed Europa. Fondatore, nel 1974, degli Incontri di esperienza di Dio, si è impegnato in una nuova forma di apostolato, volta al risveglio spirituale delle comunità religiose e dei gruppi ecclesiali.

                                                             Buona giornata a tutti :-)

sabato 12 marzo 2011

Decisione - Ignacio Larrañaga :)

O Cristo.
Sono entrato nel recinto dell’oscurità,
e le tenebre mi fanno male,
mi feriscono, mi danneggiano.

Sento la Tua mancanza.
So che Tu sei in me.
Ma te ne stai silenzioso,
tranquillo,
aspettando la mia decisione.

Tu sai...
io non posso vivere senza di Te.
La vita, senza di Te,
è vuota, senza senso,
senza colori.
È angoscia.
O Cristo,
non rimanere silenzioso.

Salvami!


(Ignacio Larrañaga)

Ignacio Larrañaga, nato in Spagna il 4 ottobre 1982 ad Aldaba (Vitoria) – morto il 18 febbraio 1975 a Fuenterrabia (Spagna), sacerdote francescano, ha trascorso quasi tutta la sua vita  in America Latina. Si è impegnato in anni recenti in una nuova forma di apostolato, volta al risveglio spirituale delle comunità religiose e dei gruppi ecclesiali.



Buona giornata a tutti. :-)




martedì 25 gennaio 2011

E se Dio … non ci ascolta? - Ignacio Larrañaga

...e se dopo che abbiamo pregato, supplicato,
ci sembra di non aver ricevuto nessuna risposta...
dobbiamo ricordare che i tempi di Dio,
non sono i nostri tempi...
e allora impariamo e cerchiamo di mettere in pratica queste parole:

"Se non vi è nulla da fare,
perché le cose sono per se stesse insolubili,
o le situazioni non dipendono da noi,
è arrivata l'ora di far tacere la mente,
chinare il capo, affidare le cose impossibili
nelle mani di Dio Padre,
e abbandonarsi,
come fanno i bambini..."


sabato 11 dicembre 2010

La Grazia di rispettare i Fratelli - Ignacio Larrañaga -

Signore Gesù, metti un lucchetto alla porta del nostro cuore,
per non pensar male di nessuno,
per non giudicare prima del tempo,
per non sentir male,
per non supporre,
ne interpretare male,
per non profanare il santuario sacro delle intenzioni.
Signore Gesù, legame unificante della nostra comunità,
metti un sigillo alla nostra bocca per chiudere il passo ad ogni mormorazione o commento sfavorevole.
Dacci di custodire fino alla sepoltura,
le confidenze che riceviamo o le irregolarità che vediamo,
sapendo che il primo e concreto modo di amare è
custodire il silenzio.
Semina nelle nostre viscere fibre di delicatezza.
Dacci uno spirito di profonda cortesia,
per riverirci l'uno con l'altro,
come avremmo fatto con te.
Signore Gesù Cristo, dacci la grazia di rispettare sempre.
Così sia.

(Ignacio Larrañaga)


Allegoria del silenzio – Villa Visconti Borromeo, Arese Litta, Milano (Italia)
http://leggoerifletto.blogspot.com/2010/10/momenti-di-depressione-ignacio.html


Buona giornata a tutti. :-)




mercoledì 17 novembre 2010

Dove Sei? - Ignacio Larrañaga -

Dove sei?
Non vedo il Tuo volto.
Eppure ci sei.
I Tuoi raggi rimbalzano in mille direzioni.
Sei la Presenza nascosta.
Tu mi penetri, mi avvolgi, mi ami.
Fa' di me una viva trasparenza
del Tuo essere e del Tuo amore.
(Ignacio Larrañaga)

La Sindone
Telo di lino conservato nel Duomo di Torino

Buona giornata a tutti. :-)




sabato 16 ottobre 2010

Momenti di depressione - Ignacio Larrañaga -

Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Improvvisamente un'immensa pesantezza è caduta su di me,
e non so dove fuggire.
Non ho più voglia di vivere.
Dove sei Signore?
Trascinato senza vita, verso un deserto immobile,
soltanto ombre circondano le mie frontiere.
Come posso uscirne?
Pietà di me, mio Dio...
Come una città assediata,
mi circondano, mi opprimono,
mi soffocano l'angoscia,
la tristezza, l'amarezza, l'agonia.
Come si chiama tutto questo?
Nausea? Tedio della vita?
Non ti dimentico, Gesù,
Figlio di Dio e servo del Padre,
che là, nel Getsemani, il tedio e l'agonia
ti oppressero fino a farti versare lacrime e sangue.
Una pesante tristezza di morte inondò la tua anima,
come un mare amaro... Ma tutto passò!
Io so, che anche la mia notte passerà.
So che squarcerai queste tenebre, mio Dio,
e domani spunterà la consolazione.
Cadranno le grosse mura e di nuovo potrò respirare.
La mia anima sarà visitata e tornerà a vivere.
Grazie, mio Dio, perché tutto è stato un incubo,
soltanto l'incubo di una notte che è già passata.
Adesso donami pazienza e speranza.
E si compia in me, la Tua volontà, mio Dio. Amen.

(Ignacio Larrañaga)



Foto di Pierpaolo Lo Monaco - Indonesia 2010

Buona giornata a tutti. :-)