domenica 10 marzo 2024
Camminare, edificare, confessare - papa Francesco
mercoledì 14 febbraio 2024
Riflessioni sul Mercoledì delle ceneri
Mercoledì delle ceneri è l'inizio di un cammino in cui io mi prendo sul serio e decido di uscire dalla mediocrità, da quello stare a mezza strada, né santo né peccatore, né caldo e né freddo... e questo non per paura di Dio, nel modo più assoluto, ma per amore di Dio e per amore della mia vita, perché Dio è buono. Se io gli sto lontano è a me che faccio male, e insieme con me anche tutti quelli che mi sono vicini. Il segno è quello delle ceneri, che ovviamente non hanno un potere magico ma sono il segno esteriore di una consapevolezza: c'è qualcosa che è cenere e Qualcuno che invece è vita eterna.
In realtà sono le due facce della stessa medaglia: io, sempre io, quello che sento, quello che provo, quello che mi emoziona, quello che temo e desidero... ecco tutto questo è la polvere! Addirittura? Penso proprio di sì: è polvere e cenere, cose che un colpo di vento spazza via e non rimane niente, se mi ostino a riempire la vita di queste cose, di polvere si riempie la mia vita (ricordate "vanità delle vanità"?). Per questo "convèrtiti (= riorientati, rivolgiti a, fissa lo sguardo su) e credi al Vangelo di Dio": tu sei figlio suo e Lui, immeritatamente e altrettanto immensamente, ti vuole bene, senza se e senza ma. Questo è il segno delle ceneri.
da: www.omelie.org
da: www.omelie.org
martedì 11 gennaio 2022
Chiamati insieme così come siamo - Jean Vanier
+ card. François Xavier Nguyen van Thuân
"Come una sola sorgente può dare acqua a molti campi su una grande pianura, così la ricchezza di uno solo può salvare dalla miseria un gran numero di poveri, a meno che la parsimonia e l’avarizia di quest’uomo non faccia ostacolo, come un masso caduto nel ruscello ne cambia il corso. Non viviamo solo secondo la carne, viviamo secondo Dio."
- San Gregorio Nisseno -
Buona giornata a tutti. :-)
lunedì 15 novembre 2021
Dio ci offre il suo perdono prima ancora del nostro pentimento. - card. Fulton J. Sheen
"Dio ci offre il suo perdono
prima ancora del nostro pentimento. È il nostro pentimento che convalida il
perdono."
Se il senso della colpa sta nella coscienza di esserci allontanati da Dio e nel
dolore di aver ferito qualcuno che amiamo; se il male che avvertiamo è un
sintomo del rifiuto opposto all’invito dell’amore, allora dobbiamo preoccuparci
non tanto del peccato, quanto del modo di cancellarlo e di ritrovare la pace.
Serve amore per accorgersi che l’Amore è stato offeso.
L’Amore Divino ricompensa sempre col perdono questo riconoscimento; e una volta
accordato il perdono, una maggiore intimità cementerà i rapporti riallacciati.
Gli angeli del Cielo – ha detto Nostro Signore – gioiscono più per un peccatore
pentito che per novantanove giusti che non hanno bisogno di pentirsi. Quando
l’amore è profondamente sentito, noi non siamo mortificati perché Dio ci
perdoni; ma siamo mortificati nell’accettare quel perdono. Dio ci offre il suo
perdono prima ancora del nostro pentimento. È il nostro pentimento che convalida
il perdono.
Il Padre aveva già perdonato al figliol prodigo fin dal primo momento. Ma il
perdono non è diventato efficace finché il figlio non si è pentito di avere
rotto i rapporti col padre e non ha cercato di ripristinarli. Come vi è sempre
musica nell’aria e noi non la sentiamo se non sintonizziamo la radio, così c’è
sempre un perdono che noi non possiamo ricevere finché la nostra anima non
prova dolore e non forma il proposito di migliorarsi.
Noi troviamo solo ciò che cerchiamo; la natura ha molti segreti da rivelarci,
ma non ce li rivelerà finché non ci metteremo pazientemente seduti davanti a
lei per obbedire alle sue leggi. Soltanto in virtù di questa sottomissione
riceveremo ciò che desideriamo. Finché mancherà il caldo desiderio di comunicare
con Dio in modo diverso da quello timoroso e distante causato dal peccato,
questo non può essere perdonato. Essere peccatori è la nostra miseria, ma
sapere di esserlo è la nostra speranza.
Reti vuote
Tu, Signore,
mi inviti a riprendere il largo
verso l'orizzonte più ampio sconfinato,
sfidando il rischio e la paura di perdere ancora,
provando a fidarmi del mio cuore,
improvvisando i miei gesti e le mie azioni,
lasciandomi attraversare dal quel brivido
antico e sempre nuovo
che si chiama amore.
Amen.
- Don Angelo Saporiti -
Buona giornata a tutti :-)
domenica 7 novembre 2021
Guarigione - Anselm Grün
Ti auguro che, nel giorno del tuo compleanno, tu possa riconoscere una cosa:
“Io sono benedizione per gli altri: sì, proprio io! Sono consapevole dei miei errori e delle mie debolezze. Posso però riconoscere, senza superbia e con immensa gratitudine, che nella vita mi è stato concesso più volte di essere benedizione per gli altri”.
sabato 27 marzo 2021
Ti chiediamo Signore Gesù - Cardinale Carlo Maria Martini
Ti chiediamo, Signore Gesù,
+ cardinale Carlo Maria Martini -
da: “Grammatica del perdono”
Che cosa vuoi di più, o anima, e che cos'altro cerchi fuori di te, dal momento che dentro di te hai le tue ricchezze, le tue delizie, la tua soddisfazione, la tua sazietà e il tuo regno, che è il tuo Amato, che la tua anima desidera e cerca?