lunedì 9 gennaio 2012

Gloriarci delle nostre infermità tratto da "San Francesco" di Julien Green -

Luglio, poi agosto trascorrono a Bagnara. Assisi inquieta per le notizie che riceve, vuole che le si restituisca il suo santo. Essa teme che la gente di Perugia, di Foligno, di Spoleto o di Arezzo le sottragga la sua reliquia vivente. Come distinguere in questo eccesso di zelo la superstizione dell’amore? 
I frati sono disposti a restituire il santo ad Assisi purchè sia alloggiato fra le mura, poiché alla Porziuncola non si è al sicuro da un colpo di mano. 
Viene scelto il palazzo del vescovo che in quel momento si trova in pellegrinaggio al monte Gargano.
Quanto a Francesco non chiede altro che tornare a casa.
Da Assisi arrivano dei cavalieri accompagnati da uomini d’armi, per prelevarlo e sventare ogni tentativo di rapimento delle città vicine.

Il ritorno avviene lentamente. Francesco, non potendo neppur  più salire sull’asino, è preso a turno dai cavalieri sul loro cavallo e portato a braccia di villaggio in villaggio. Se avesse immaginato una scena così strana quando, adolescente, non sognava che armature e crociate: la cavalleria che lo porta in braccio come un bambino! Passano per un sentiero che attraversa la montagna, prendendo la strada più breve.
Ad Assisi lo trasportano al palazzo del vescovo. Soffre orribilmente nella carne. Il martirio al quale un tempo aspirava non gli sarà stato concesso nella forma prevista, ma il supplizio attuale lo sostituisce.

Leone, Angelo, Rufino, Masseo ed Elia gli sono accanto. Viene a visitarlo un medico, non uno di quei boia pronti a torturare in nome della scienza medica, ma un amico di Arezzo, Buongiovanni, che Francesco chiama fratello Giovanni poiché non dà a nessuno l’appellativo di buono, dato che il Signore ha detto: “Nessuno è buono all’infuori di Dio”.
         “Che ne pensi della mia idropisia?"
           lo interroga Francesco.

         “Andrà tutto bene per grazia di Dio”.
         “Fratello” – dice Francesco – “dimmi la verità….
          Non sono un codardo che teme la morte.

“Padre, secondo la nostra scienza medica il tuo male è incurabile: morirai alla fine di settembre o il quarto giorno di ottobre”.
Allora Francesco trova la forza di stendere le braccia e di alzare le mani, e pieno di gioia esclama: “Sorella morte, sii la benvenuta”.


Fonte: “San Francesco” di Julien Green, Ed. Rizzoli 1984, pp. 230-231



  San Francesco abbraccia Cristo crocifisso (1668 ca.)
  Bartolomè Esteban Murillo
  Museo de Bellas Artes, Siviglia, Spagna

  Accanto alla croce, due angeli reggono un libro aperto che reca in latino il passo del Vangelo secondo Luca che dice "Chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo". Anche il globo sul quale Francesco poggia il piede, quasi a spingerlo lontano, simboleggia il mondo terreno che egli rifiuta e abbandona per diventare discepolo di Gesù.

Buona giornata a tutti. :-)

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domenica 8 gennaio 2012

Preghiera all’Angelo Custode - San Pio di Pietrelcina -

O santo angelo custode,
abbi cura dell’anima mia e del mio corpo.
Illumina la mia mente
perché conosca meglio il Signore
e lo ami con tutto il cuore.

Assistimi nelle mie preghiere
perché non ceda alle distrazioni
ma vi ponga la più grande attenzione.

Aiutami con i tuoi consigli, perché veda il bene
e lo compia con generosità.

Difendimi dalle insidie del nemico infernale
e sostienimi nelle tentazioni
perché riesca sempre vincitore.

Supplisci alla mia freddezza nel culto del Signore:
non cessare di attendere alla mia custodia
finché non mi abbia portato in Paradiso,
ove loderemo insieme il Buon Dio per tutta l’eternità.

(San Pio di Pietrelcina)



Abbandoniamoci come bambini nelle braccia della Mamma Celeste.
(San Pio di Pietrelcina)

Buona giornata a tutti. :-)



sabato 7 gennaio 2012

Vorrei salire in alto – Padre Michel Quoist -

Vorrei salire molto in alto, Signore,
sopra la mia città, sopra il mondo, sopra il tempo.
Vorrei purificare il mio sguardo e avere i tuoi occhi.
Vedrei allora l'universo, l'umanità, la storia,
come li vede il Padre.

Vorrei la bella, eterna idea d'amore del tuo Padre
che si realizza progressivamente:
tutto ricapitolare in te, le cose del cielo e della terra.
E vedrei che, oggi come ieri, i minimi particolari vi partecipano,
ogni uomo al suo posto, ogni gruppo ed ogni oggetto.
Vedrei la minima particella di materia e il più piccolo palpito di vita;
l'amore e l'odio, il peccato e la grazia.

Commosso, comprenderei che dinanzi a me
si svolge la grande avventura d'amore
iniziata all'alba del mondo.

Comprenderei che tutto è unito insieme,
che tutto non è che un minimo movimento
di tutta l'umanità e di tutto l'universo verso la Trinità,
in Te e per Te, Signore.

(Padre Michel Quoist)

Buona giornata a tutti. :-)


venerdì 6 gennaio 2012

Gloria a te o Padre - Madre Anna Maria Cànopi -

Gloria a te, o Padre,
che manifesti la tua grandezza
in un piccolo Bambino
e inviti gli umili e i poveri
a vedere e udire le cose meravigliose
che tu compi nel silenzio della notte,
lontano dal tumulto dei superbi
e dalle loro opere.

Gloria a te, o Padre,
che per nutrire di vera manna
gli affamati
poni il Figlio tuo, l'Unigenito,
come fieno in una mangiatoia
e lo doni quale cibo di vita eterna:
Sacramento di salvezza e di pace. Amen.




- Madre Anna Maria Cànopi -



  L’Adorazione dei Magi (1475)
Sandro Botticelli
Galleria degli Uffizi, Florence, Italy



Buona giornata a tutti. :-)



giovedì 5 gennaio 2012

Il bicchiere – Paulo Coelho -


Il vino rendeva le cose più facili per lui. E per me.   


– Perché ti sei interrotto all’improvviso? Perché non vuoi parlare di Dio, della Vergine, del mondo spirituale?
 
– Voglio parlare di un altro tipo di amore – insistette lui. – Quello che provano un uomo e una donna, e in cui pure si manifestano i miracoli.
 
Presi le sue mani. Poteva anche conoscere i grandi misteri della Dea – ma di amore ne sapeva quanto me. Anche se aveva viaggiato tanto.
 
E io avrei dovuto pagare un prezzo: l’iniziativa. Perché la donna paga il prezzo più alto: la resa.
 
Restammo lì tenendoci per mano a lungo. Leggevo nei suoi occhi le paure ancestrali che il vero amore suscita come prove da vincere. Vi lessi il ricordo del rifiuto della sera precedente, il lungo tempo che avevamo trascorso separati, gli anni nel monastero alla ricerca di un mondo dove queste cose non accadevano.
 
Leggevo nei suoi occhi le migliaia di volte in cui si era prefigurato questo momento, gli scenari che aveva creato intorno a noi, la pettinatura che avrei potuto avere in quel momento e il colore dei miei vestiti. Io avrei voluto dirgli che “sì”, sarebbe stato il benvenuto, che il mio cuore aveva vinto la battaglia. Avrei voluto dirgli quanto lo amavo, quanto lo desideravo in quel momento.
 
Ma rimasi in silenzio. Assistetti, come se fosse un sogno, alla sua lotta interiore. Vidi che aveva davanti a sé il mio “no”, la paura di perdermi, le dure parole che aveva udito in momenti simili – perché ci passiamo tutti, e accumuliamo cicatrici.
 
I suoi occhi cominciarono a brillare. Sapevo che stava superando tutte quelle barriere.
Allora liberai una delle mie mani, presi un bicchiere e lo spostai sul bordo del tavolo.
– Cadrà – disse lui.
– Proprio così. Voglio che tu lo faccia cadere.
– Rompere un bicchiere?
Sì, rompere un bicchiere. Un gesto apparentemente semplice, ma che implicava certi terrori che non riusciremo mai a comprendere bene. Cosa c’è di sbagliato nel rompere un bicchiere di poco valore – quando a tutti è capitato di farlo nella vita?
– Rompere un bicchiere? – ripetè lui. – Perché?
– Potrei darti varie spiegazioni – risposi. - Ma, in realtà, è solo per romperlo.
– Per te?
– Ovviamente no.
Guardava il bicchiere di vetro sul bordo del tavolo – preoccupato che cadesse.
"È un rito di passaggio, come dici anche tu”, mi venne voglia di dirgli. “ È ciò che è proibito. I bicchieri non si rompono di proposito. Quando entriamo in un ristorante, o anche quando siamo a casa, stiamo attenti a che i bicchieri non finiscano sul bordo del tavolo. Il nostro universo esige da noi che si faccia attenzione a che i bicchieri non cadano a terra.
Eppure - continuai a pensare - se involontariamente li rompiamo, ci accorgiamo che non era poi così tanto grave. Il cameriere dice “non ha importanza”, e a me non è mai capitato di vedere che un bicchiere rotto venisse incluso nel conto di un ristorante. Rompere bicchieri fa parte della vita, e non causiamo alcun danno a noi, al ristorante, o al prossimo.
Diedi uno spinta al tavolo. Il bicchiere ondeggiò, ma non cadde.
– Attenzione! – esclamò lui, istintivamente.
– Rompi il bicchiere – insistetti.
Rompi questo bicchiere, pensavo fra me e me, perché è un gesto simbolico. Cerca di capire che io, dentro di me, ho rotto cose ben più importanti di un bicchiere, e ne sono felice. Pensa alla tua lotta interiore e rompi questo bicchiere.
Perché i nostri genitori ci hanno insegnato a fare attenzione con i bicchieri, e con i corpi. Ci hanno insegnato che le passioni dell’infanzia sono impossibili, che non si devono allontanare gli uomini dal sacerdozio, che gli uomini non fanno miracoli, e che nessuno parte per un viaggio senza conoscere la meta.
Rompi questo bicchiere, ti prego – e liberaci da tutti questi maledetti concetti, da questa mania che tutto si deve spiegare e che si deve fare solo quello che gli altri approvano.
– Rompi questo bicchiere – lo pregai ancora una volta.
Fissò i suoi occhi nei miei. Poi, lentamente, fece scivolare la mano sul ripiano del tavolo, fino a sfiorare il bicchiere. Con un movimento rapido, lo fece cadere a terra.
Il rumore del vetro che andava in frantumi attirò l’attenzione di tutti. Invece di dissimulare il gesto con una richiesta di scuse, lui mi guardava sorridendo – e io ricambiavo il suo sorriso.
– Non ha importanza – esclamò il giovane che serviva ai tavoli.

Ma lui non mi udì. Si era alzato, mi aveva afferrata per i capelli e mi stava baciando.
Afferrai anch’io i suoi capelli, lo abbracciai con tutta la forza, morsi le sue labbra, sentii la sua lingua muoversi nella mia bocca.
Era un bacio che avevo atteso a lungo – che era nato presso i fiumi della nostra infanzia, quando ancora non comprendevamo il significato dell’amore.
Un bacio che era rimasto in sospeso quando eravamo cresciuti, che aveva viaggiato nel mondo attraverso il ricordo di una medaglia, che era rimasto nascosto dietro pile di libri di studio per un concorso pubblico.
Un bacio che si era smarrito tante volte e che ora era stato ritrovato. In quel minuto di bacio c’erano anni di ricerche, di delusioni, di sogni impossibili.
Lo baciai con forza. Le poche persone presenti nel bar devono averci guardato, e forse pensavano di assistere a un semplice bacio. Non sapevano che in quel minuto di bacio c’era la somma della mia vita, della vita di lui, della vita di chiunque speri, sogni e ricerchi il proprio cammino sotto il sole.
Nel minuto di quel bacio c’erano tutti i momenti di gioia che ho vissuto.
(Paulo Coelho)
Fonte: "Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto", di Paulo Coelho



Il bacio
  François-Auguste-René Rodin ( 1840-1917)

  Tate Gallery, London

Buona giornata a tutti. :-)
















    

mercoledì 4 gennaio 2012

I figli sono come gli aquiloni - Erma Bombeck -

I figli sono come gli aquiloni,
passi la vita a cercare di farli alzare da terra.
Corri e corri con loro
fino a restare tutti e due senza fiato…
Come gli aquiloni, essi finiscono a terra…
e tu rappezzi e conforti, aggiusti e insegni.
Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuri
che presto impareranno a volare.


Infine sono in aria:
gli ci vuole più spago e tu seguiti a darne.
E a ogni metro di corda
che sfugge dalla tua mano
il cuore ti si riempie di gioia
e di tristezza insieme.


Giorno dopo giorno
l’aquilone si allontana sempre più
e tu senti che non passerà molto tempo
prima che quella bella creatura
spezzi il filo che vi unisce e si innalzi,
come è giusto che sia, libera e sola.


Allora soltanto saprai
di avere assolto il tuo compito.
 

(Erma Bombeck)





Erma Bombeck (1927 - 1996) giornalista e scrittrice americana di gran successo.
E’ stata per trent'anni autrice di una rubrica settimanale diffusa su settecento giornali americani. Ha raccolto i suoi articoli, oltre quattromila, in una serie di libri di successo, che sono stati best seller in tutto il mondo. In italia sono stati pubblicati per la casa editrice TEA: " Se il buongiorno si vede dal mattino, perchè a me nessuno porta la colazione a letto?"; " Se la vita è un piatto di ciliegie , perchè a me solo i noccioli?" Per la casa editrice Longanesi: "Solo il budino ascolta i miei pensieri”



Buona giornata a tutti.:-)




martedì 3 gennaio 2012

Preghiera a Maria per la Vita - Papa Giovanni Paolo II -

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre,
al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere,
di uomini e donne vittime di disumana violenza,
di anziani e malati uccisi dall'indifferenza
o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio
sappiano annunciare con franchezza e amore
agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.

Ottieni loro la grazia di accoglierlo
come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine

in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa,
per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà,
la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.



  - San Giovanni Paolo II, papa -





Buona giornata a tutti. :-)

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lunedì 2 gennaio 2012

Dite – Janusz Korczack -

Dite:
è faticoso frequentare bambini.

Avete ragione.

Poi aggiungete:
bisogna mettersi al loro livello,
abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli.

Ora avete torto.

Non è questo che più stanca.

E' piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi
fino all'altezza dei loro sentimenti.

Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.

Per non ferirli.

(Janusz Korczack)

Buona giornata a tutti :-)


domenica 1 gennaio 2012

Preghiera per la pace – PadreThomas Merton -

  Onnipotente e misericordioso Dio,
Padre di tutti gli uomini,
creatore e dominatore dell’universo,
Signore della storia,
i cui disegni sono imperscrutabili,
la cui gloria è senza macchia,
la cui compassione per gli errori degli uomini è inesauribile,
nella tua volontà è la nostra pace!

Ascolta nella tua misericordia
questa preghiera che sale a te
dal tumulto e dalla disperazione
di un mondo in cui tu sei dimenticato,
in cui il tuo Nome non è invocato,
le tue leggi sono derise
e la tua presenza è ignorata.

Non ti conosciamo, e così non abbiamo pace.

Concedici prudenza in proporzione al nostro potere,
saggezza in proporzione alla nostra scienza,
umanità in proporzione alla nostra ricchezza e potenza.

E benedici la nostra volontà
di aiutare ogni razza e popolo a camminare,
in amicizia con noi,
lungo la strada della giustizia,
della libertà e della pace perenne.

Ma concedici soprattutto di capire
che le nostre vie
non sono necessariamente le tue vie,
che non possiamo penetrare pienamente
il mistero dei tuoi disegni,
e che la stessa tempesta di potere
che ora infuria in questa terra
rivela la tua segreta volontà
e la tua inscrutabile decisione.

Concedici di vedere il tuo volto
alla luce di questa tempesta cosmica,
o Dio di santità, misericordioso con gli uomini.

Concedici di trovare la pace
dove davvero la si può trovare:
nella tua volontà, o Dio, è la nostra pace!



(Padre Thomas Merton)



 George Segal (1924-2000) 
"Abraham and Isaac,"
on the Princeton University campus

Buona giornata a tutti. :)

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