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domenica 22 gennaio 2023

Il silenzio - Cardinale Carlo Maria Martini

 “Se in principio c'era la Parola e dalla Parola di Dio, venuta tra noi, è cominciata ad avverarsi la nostra redenzione, è chiaro che, da parte nostra, all'inizio della storia personale di salvezza ci deve essere il silenzio: il silenzio che ascolta, che accoglie, che si lascia animare. 
Certo, alla Parola che si manifesta dovranno poi corrispondere le nostre parole di gratitudine, di adorazione, di supplica; ma prima c'è il silenzio”. 

- Cardinale Carlo Maria Martini -
(Dimensione contemplativa della vita, 1980, n°10)


Dal silenzio di ascolto Gesù, uditore obbediente per eccellenza della Parola, ha indicato la via da percorrere verso la pienezza : “Nell'Eucaristia si rende presente e operante nella Chiesa il Cristo del mistero pasquale. 
E' il Figlio in ascolto obbediente alla parola del Padre. E' il Figlio che nell'atto di spendere la propria vita per amore, trova nella drammatica e dolcissima preghiera rivolta al suo "Abba" (cfr. Mc 14, 36; Lc 23, 46) il coraggio, la misura, la norma del proprio comportamento verso gli uomini.” (Ibidem n°15)



"Signore, donami la forza di tacere per umiltà, di tacere per prudenza, di tacere per fedeltà, di tacere per amore."

- Wilhelm Muhs - 


Gli occhi sul mare 

E ora che il tempo
si è fatto breve
e il cuore si consuma
a trattenere la tua immagine
che sembra svanire lontano,
punto rincorso
all’orizzonte estremo,
ora che gli occhi
sono sul mare
come di chi saluta
pur se la vela è scomparsa,
come le pupille dei discepoli
perdute, sul monte,
in un cielo orfano
del volto,
ora so che anche per l’addio
di un pastore di chiese
può ferire e urgere
agli occhi la commozione
e dilatarsi
fino allo spasimare
delle vene dei polsi.
Sei scritto
come sigillo sul cuore
e sul braccio.
Hai amato queste strade
hai pianto
su questa città.
Ci lasci
-ed è testamento-
la lampada della Parola
e il pane del volto.

- don Angelo Casati - 
al mio vescovo
Carlo Maria Martini

(Luglio 2002)


Vivi il giorno d'oggi 
Dio te lo dà è tuo, vivilo in lui. 
Il giorno di domani è di Dio, non ti appartiene. 
Non portare sul domani la preoccupazione di oggi. 
Il domani è di Dio: affidaglielo. 
Il momento presente è una fragile passerella: 
se lo carichi dei rimpianti di ieri, 
dell'inquietudine di domani, 
la passerella cede e tu perdi piede. 
Il passato? Dio lo perdona. 
L'avvenire? Dio lo dona. 
Vivi il giorno d'oggi in comunione con lui.




Buona giornata a tutti. :-)
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domenica 21 agosto 2022

Tutti hanno paura del silenzio

Tutti hanno paura del silenzio.
Tutti si sforzano di uccidere il silenzio.
Anche nei monasteri
spesso c'è poco silenzio.
Perché appena l'uomo fa silenzio
comincia a comunicare con se stesso.
appena l'uomo fa silenzio
comincia a vedere dentro di sé.
E vedere dentro di sé fa paura.
La prima regola della preghiera
è forse imparare a fare silenzio.
Non basta però il silenzio esteriore.
Sovente il nostro silenzio è pieno di chiasso:
è un silenzio rumoroso.

Chi non è capace a fare silenzio,
difficilmente arriva alla preghiera.
Ma non basta il silenzio della bocca, ci vuole
il silenzio della fantasia,
il silenzio delle emozioni,
il silenzio del cuore.
Dio ci tocca solo nel silenzio.
Noi tocchiamo Dio solo nel Silenzio.
E' per questo che il silenzio è creativo.
E' per questo che i momenti più grandi dell'uomo
sono sempre i momenti di profondo silenzio.
E' per questo che i momenti più grandi della scienza
sono momenti di assoluto silenzio:
quando l'uomo è nel puro pensiero,
nella pura creatività,
si trova solo davanti a se stesso
e davanti a Dio.
Bisogna creare isole di silenzio intorno a noi
e nelle nostre occupazioni:
sono isole di difesa,
sono isole di ripresa.
Chi si abitua nelle sue occupazioni
a creare spazi di silenzio
entra facilmente in comunicazione con Dio.
Occorre creare isole di silenzio
per non essere soli.
Occorre creare isole di silenzio
nelle occupazioni più assorbenti,
per non essere travolti,
per dominare le cose
e non lasciare che le cose ci travolgano.
Dio ci vuole dominatori delle cose,
non fuscelli travolti dalle acque.

da: Nel cuore delle parole. Alla scoperta del gusto di comunicare, ed. Paoline pag 116,  Francesco Balbo, Rosanna Bertoglio

 

Voglio trovare il senso per la mia vita, che è unica ed irripetibile, per viverla senza guerra, violenza, paura e sperare nel futuro.
Mi impegno perché ogni uomo e donna possa valorizzare le proprie potenzialità e perché nessuno sia sfruttato.
Voglio capire cosa è il bene e cosa è il male, voglio vivere in un mondo dove esiste il perdono e dove la vendetta sia abolita.
Mi impegno a cambiare vita se ho sbagliato.
Voglio lottare contro quelle schiavitù che ci hanno proposto come libertà e che hanno ucciso troppi ragazzi e ragazze come me.
Mi impegno perché abbiano accesso agli strumenti per comunicare e l'informazione sia al servizio della persona.
Voglio amare e capire, nella libertà, che cos'è la verità.
Mi impegno perché il lavoro possa essere un bene per tutta l'umanità.
Voglio avere la libertà di credere o di non credere e di professare la mia fede in ogni parte del mondo.
Mi impegno perché tutte le ricchezze siano usate ed equamente distribuite per contribuire a costruire un mondo migliore e voglio che la terra sia rispettata.

Carta dei giovani, Torino 4-6 ottobre 2002


Buona giornata a tutti :-)



lunedì 28 febbraio 2022

Solo con la mia solitudine - Georges Moustaki

Ho dormito così spesso con la mia solitudine,
che ne ho quasi fatto un amico, un'abitudine dolce.
Lei non mi lascia mai, è fedele come un'ombra.
Mi ha seguito qui e là, ai quattro angoli del mondo.
No, non sono mai solo con la mia solitudine.
Quando lei è nel palmo del mio letto, prende tutto il posto,
e passiamo lunghe notti faccia a faccia.
Io davvero non so fino a che punto ci sarà questa complice.
Ci dovrò prendere gusto, o reagire?
No, non sono mai solo con la mia solitudine.
Con lei ho imparato, ho versato lacrime.
Se anche a volte l’ho ripudiata, lei non ha mai tolto le armi.
E se anche ho preferito l'amore di un'altra cortigiana,
lei avrà il mio ultimo giorno, sarà la mia ultima compagna.
No, non sono mai solo con la mia solitudine.
No, non sono mai solo con la mia solitudine.

- Georges Moustaki -



Nessuno nota la tua tristezza, nessuno nota le tue lacrime, nessuno nota il tuo dolore, però tutti notano i tuoi errori.

- H- Styles -


Silenzio e tacere sono due cose diverse. Il silenzio ci è dato; il tacere sta a noi praticarlo. 

- Anselm Grün -
Da: “Sereni nella frenesia del mondo”



Buona giornata a tutti. :-)

martedì 15 febbraio 2022

La compassione "Il rimedio universale" - Osho

 Solo la compassione è terapeutica, perché tutto ciò che è malato nell’ uomo nasce dalla mancanza d’amore. Tutto ciò che non va nell’uomo è in qualche maniera collegato con l’amore: o non è stato capace d'amare oppure non è stato capace di ricevere amore.
Non è riuscito a condividere il suo essere. Da qui la sofferenza che crea complessi d'ogni genere.
Queste ferite interne possono venire a galla in molti modi: possono diventare disturbi fisici o malattie mentali ma, di base, ciò di cui l’uomo soffre è la mancanza d’amore. Proprio come il cibo è necessario per il corpo, l’amore lo è per l’anima. Il corpo non può vivere senza nutrimento e l’anima non può vivere senza amore. In realtà, senza amore l’anima non nasce neppure, non arrivi nemmeno al punto di pensare alla sopravvivenza.
Ecco perché sostengo che la compassione è terapeutica.
Ma che cos’è la compassione?
È la forma più pura d’amore. ..
Il sesso è la forma più bassa dell’amore, la compassione la più alta.
Nel sesso il contatto è soprattutto fisico, nella compassione è soprattutto spirituale.
Nell’amore, sesso e compassione sono mescolati, fisico e spirituale sono mescolati.
L’amore è a metà strada tra il sesso e la compassione.
Puoi anche chiamare la compassione preghiera, oppure meditazione.
È in ogni caso la forma più alta dell’energia. La parola compassione è molto bella: comprende in sé passione, la passione deve essere raffinata al punto da non essere più passione ma diventare compassione.
Nella compassione dai solamente; nell’amore sei grato perché l’altro ti ha dato qualcosa. Nella compassione, sei grato che l’altro abbia accettato qualcosa da te; sei grato perché l’altro non ti ha rifiutato. Eri venuto con dell’energia da dare, con tanti fiori da condividere, e l’altro te l’ha permesso, è stato ricettivo.
Sei grato perché l’altro è stato ricettivo.
La compassione è la forma più alta dell’amore...
L’angoscia più grande nella vita è quella di non riuscire a comunicare, a condividere. L’uomo più povero è colui che non ha nulla da condividere, o che, pur avendo qualcosa, ha perso la capacità, l’arte di condividerla, allora è veramente povero.
L’uomo sessuale è veramente povero; al confronto l’uomo che ama è più ricco. L’uomo di compassione è il più ricco di tutti: è in cima al mondo.
Non ha né confini, né limiti. Dà, e poi va per la sua strada.
Non aspetta neppure che tu gli dica grazie; condivide la sua energia con grandissimo amore.
Questo è ciò che chiamo terapeutico.
Se la compassione non ti è ancora accaduta, non pensare di aver vissuto bene o di aver vissuto affatto.
La compassione è la fioritura. ..
E quando accade a una persona, milioni possono essere guariti.
Chiunque si avvicini a quella persona verrà sanato. 
La compassione è terapeutica.
- Osho -




Sii felice! Non devi aspettare un solo istante. E’ un salto, un salto di qualità: non devi procedere un passo dopo l’altro, non è un’evoluzione graduale, è un balzo improvviso. Può accadere in questo stesso istante!

- Osho - 



Ogni tanto tenta di vivere e basta.
permetti a ciò che è di esistere. 
Osserva in silenzio ciò che accade.

- Osho  -



"Non ho alcun insegnamento, dottrina o disciplina da darti.
Tutto il mio lavoro è quello di svegliarti.
Non è un insegnamento - è solo acqua fredda che ti viene buttata negli occhi.
Quando ti sveglierai, non scoprirai di essere uguale a me, una mia copia carbone.
Sarai te stesso - né cristiano, né indù, né musulmano... un fiore unico."

- Osho -


 Buona giornata a tutti. :-)




giovedì 9 dicembre 2021

La necessità del silenzio – Madeleine Delbrel

Non c'è solitudine senza silenzio. 
Il silenzio è talvolta tacere, ma è sempre ascoltare. Un'assenza di rumore che fosse vuota della nostra attenzione alla parola di Dio non sarebbe silenzio. Una giornata piena di rumori, piena di voci, può essere una giornata di silenzio se il rumore diventa per noi l'eco della presenza di Dio, se le parole sono per noi messaggi e sollecitazioni di Dio.
Quando parliamo di noi stessi, quando parliamo tra noi, usciamo dal silenzio.
Quando ripetiamo con le nostre labbra gli intimi suggerimenti della Parola di Dio nel profondo di noi stessi, lasciamo il silenzio intatto.
Il silenzio non ama la confusione delle parole.
Sappiamo parlare o tacere, ma non sappiamo accontentarci delle parole necessarie. Oscilliamo senza posa tra un mutismo che affossa la carità e una esplosione di parole che svia la verità.
Il silenzio è carità e verità.
Esso risponde a colui che chiede qualcosa, ma non dà che parole cariche di vita. Il silenzio, come tutti gli impegni della vita, ci induce al dono di noi stessi e non ad un'avarizia mascherata. Ma esso ci tiene uniti per mezzo di questo dono. Non ci si può donare quando ci si è sprecati. Le vane parole di cui rivestiamo i nostri pensieri sono un continuo sperpero di noi stessi.
"Vi sarà chiesto conto di ogni parola".
Di tutte quelle che bisognava dire e che la nostra avarizia ha frenato.
Di tutte quelle che bisognava tacere e che la nostra prodigalità avrà seminato ai quattro venti della nostra fantasia o dei nostri nervi.

(Madeleine Delbrel) 
da: "Noi delle strade"



Non dovete nessuna fedeltà al passato in quanto passato; darete fedeltà soltanto a ciò che a voi ha portato di eterno, cioè di carità.

- Madeleine Delbrêl - 





Non devi temere di metterti di fronte a Lui insieme con coloro che ami e con ciò che ami. E questo, non con il desiderio di "esaltarti", né di demolirti, bensì di "diventare quello che tu sei", quello che è "dovuto" a tutti. 
Penso anche che tu debba stare davanti a Dio con tutti i desideri comuni che hai in cuore e che - figurati - Lui stesso ha inventato.

- Madeleine Delbrêl - 




Amare sempre e comunque, è la via miglior per salvare sicuramente qualcuno, in qualche parte del mondo. 


- Madeleine Delbrêl -




Buona giornata a tutti. :-)


mercoledì 1 dicembre 2021

Viene adagio la sera – Rainer Maria Rilke

 Viene adagio la sera, camminando
tra gli alberi lontani nella neve
e silenziosa preme le sue guance
fredde alle finestre, per spiare.
E nelle case cresce il buio.
I vecchi sulle sedie pensano,
le madri sono come regine,
i bambini lasciano da parte i giochi
e le ragazze non filano più.
La sera fuori tende l'orecchio
nella casa, e dentro ascoltano
il silenzio della sera.

- Rainer Maria Rilke -


Cerchi che si tendono sempre più
ampi sopra le cose è la mia vita.
Forse non chiuderò l'ultimo,
ma voglio tentare.
Giro attorno a Dio, all'antica torre,
giro da millenni;
e ancora non so se sono un falco, una tempesta
o un grande canto.

- Rainer Maria Rilke - 


«Osservate più spesso le stelle.
Quando avrete un peso sull'animo,
guardate le stelle o l'azzurro del cielo.
Quando vi sentirete tristi,
quando vi offenderanno,
quando qualcosa non vi riuscirà,
quando la tempesta si scatenerà nel vostro animo,
uscite all'aria aperta e intrattenetevi,
da soli, col cielo.
Allora la vostra anima troverà la quiete».

- Pavel Alexandrovic Florenskij -
Testamento



Buona giornata a tutti. :-)

mercoledì 22 settembre 2021

Nel silenzio

Un uomo che lavorava in una fabbrica di ghiaccio, perse un prezioso orologio.
Vari colleghi lo aiutarono alla ricerca, per quest'uomo quell'oggetto aveva un grande valore affettivo, c'è chi gridava :
"cerchiamo di qui."
altri gridavano:
"cerchiamo di qua."
Resta il fatto che cercarono per più di due ore ma senza successo.
Andarono a pranzare e quando tornarono videro un bambino che si recava verso di loro con l'orologio che cercavano. Lo fermarono e gli chiesero:
"Come hai avuto questo orologio?"
rispose il bambino :
"Ho visto che eravate talmente presi da frenesia nel cercare l'orologio che ho approfittato della pausa pranzo per cercarlo con tranquillità; infatti a differenza vostra sono stato in silenzio ad ascoltare il TIC TAC dell'orologio e lo trovato." 

In che posto cerchiamo Dio? Molte volte siamo talmente presi dalla stressante quotidianità nel mondo, siamo talmente avvolti nelle generalità delle cose che, nell'agitazione e nel disordine spirituale nel quale viviamo, non siamo capaci di fermarci ad ascoltare la voce del Signore. 

Dio parla nel silenzio! Impariamo ad ascoltarlo e scopriremo il più grande tesoro della nostra vita.


Chiesero a un saggio: «Parlaci della Preghiera».
Il maestro rispose: «La dottrina della Preghiera è suddivisa in dieci capitoli. Se farai attenzione, te ne dirò qualcosa: “parlare poco” è l’argomento del primo, “tacere” è quello degli altri nove». 
Se la tua anima prenderà l’abitudine di tacere, ogni atomo ti parlerà. 
Tu mormori come un torrente, ma solo se imparerai a tacere diventerai oceano. E chi in questo oceano vorrà cogliere la perla della parola di Dio dovrà tuffarsi e trattenere il respiro.




Guarda come la natura – gli alberi, i fiori, l’erba – cresce in silenzio; guarda le stelle, la luna, il sole muoversi in silenzio… Abbiamo bisogno di silenzio per riuscire a toccare le anime.

- Madre Teresa di Calcutta -



Spesso l'uomo grida: ma Dio non vede? Perchè Dio tace? Perchè il silenzio di Dio? 
Non si può dire: il silenzio di Dio.
Dobbiamo dire: il silenzio degli uomini, poichè essi non utilizzano lo strumento per cogliere le risposte che Dio dà ai loro interrogativi.

- Don Oreste Benzi - 





Buona giornata a tutti. :-)





mercoledì 24 febbraio 2021

La forza della comunità - Martin Buber

Una volta, la sera dopo il Giorno del Perdono, la luna rimase coperta dalle nuvole, e il Baalshem non poté uscire a dire la benedizione della luna. 
Ciò l’angustiava molto perché sentiva che un destino imponderabile era affidato all’opera delle sue labbra. 
Invano diresse la sua profonda forza verso la luce del pianeta, per aiutarlo a gettare i suoi gravi veli; ogni volta che mandava qualcuno a vedere, sempre gli veniva risposto che le nuvole s’erano ancora infittite. 
Alla fine perse la speranza.
Intanto i suoi discepoli, che non sapevano della pena del loro maestro, si erano riuniti nella parte più esterna della casa e avevano incominciato a danzare, perché in tal modo erano soliti festeggiare il perdono appena ricevuto.
Quando la gioia crebbe, invasero danzando la camera del Baalshem. 
Presto il fervore li sopraffece, presero per le mani colui che sedeva afflitto e lo tirarono nel loro girotondo. In quel momento di fuori risuonò un grido. Improvvisamente la notte s’era rischiarata; in uno splendore mai visto la luna si librava nel cielo purissimo.

- Martin Buber -
Da: "I racconti dei chassidim"




Un giorno in cui riceveva degli ospiti eruditi, Rabbi Mendel di Kozk li stupì chiedendo loro a bruciapelo: ”Dove abita Dio?”. 
Quelli risero di lui. “Ma che vi prende? Il mondo non è forse pieno della sua gloria?”.
Ma il Rabbi diede lui la risposta alla domanda: “Dio abita dove lo si lascia entrare”.
Ecco ciò che conta in ultima analisi: lasciar entrare Dio. Ma lo si può lasciar entrare solo là dove ci si trova e dove ci si trova realmente, dove si vive e dove si vive una vita autentica.
Se instauriamo un rapporto santo con il piccolo mondo che ci è affidato, se, nell’ambito della creazione con la quale viviamo, noi aiutiamo la santa essenza spirituale a giungere a compimento, allora prepariamo a Dio una dimora nel nostro luogo, allora lasciamo entrare Dio.

- Martin Buber - 
Da: “Il cammino dell’uomo”






Gli esseri umani non procedono tenendosi per mano per tutto il cammino della vita. C’è una foresta vergine in ciascuno di noi, un campo di neve dove anche l’impronta delle zampe d’uccello è sconosciuta. 
Qui ci addentriamo da soli e preferiamo che sia così. 
Avere sempre la solidarietà, essere sempre accompagnati, essere sempre compresi, sarebbe intollerabile.

- Virginia Woolf -




Il nostro tempo e il tempo di Dio non vengono misurati con lo stesso orologio. 

- Charles Spurgeon -

 1834-1892, predicatore battista riformato britannico






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domenica 24 gennaio 2021

da: "La forza del silenzio. Contro la dittatura del rumore" - card. Sarah Robert

[Dom Dysmas de Lassus:] “La mia esperienza di certosino, ovviamente, influenza il modo in cui risponderò alla sua domanda. 

Raramente esposto al rumore esteriore, in particolare alla città, non possedendo un cellulare, né un televisore, né una radio - questi ultimi due sono sempre stati esclusi dai nostri monasteri - la mia parola sarà un po’ fuori dagli schemi. 

Se c’è una malattia del rumore, bisognerebbe chiamarla sindrome di soffocamento. Lo noto nei candidati alla vita certosina che vengono da noi per un ritiro. 

Ricordi, desideri, ferite, paure che giacciono nel profondo della loro anima che non pensavano sarebbero venuti a galla. 

Nella vita quotidiana, l’afflusso incessante di notizie, di incontri, di attività diverse ricoprono senza sosta queste voci che sono in fondo all’essere e non lasciano loro la possibilità di risalire fino alla coscienza. 

Il silenzio e la solitudine li rivelano. 

Siccome la loro scoperta non è sempre piacevole e l’interessato è piuttosto impotente, cerca di conservarli fuori dalla coscienza, mantenendo il rumore permanente che impedisce loro di manifestarsi”.

(Sarah Robert, “La forza del silenzio. Contro la dittatura del rumore”, Siena, Cantagalli, 2017, p. 267-268)



 “Lontani da Dio, il silenzio è un confronto difficile con il proprio io e con le realtà poco brillanti che sono nel fondo della nostra anima. Pertanto, l’uomo entra in una logica che assomiglia alla negazione della realtà. 

Si stordisce con tutti i rumori possibili per dimenticare chi è. L’uomo postmoderno cerca di anestetizzare il proprio ateismo. I rumori sono paraventi che tradiscono la paura del divino, della vita reale e della morte”.

(Sarah Robert, “La forza del silenzio. Contro la dittatura del rumore”, Siena, Cantagalli, 2017, p. 269)



“56. Dobbiamo dedicare molto tempo a Dio, alla preghiera e all’adorazione. Lasciamoci nutrire con abbondanza e senza posa dalla Parola di Dio. Ci vuole molto tempo perché il nostro cuore, di cui conosciamo la durezza, si addolcisca, si umili al contatto con l’ostia e s’impregni dell’amore di Dio”.


(Sarah Robert, “La forza del silenzio. Contro la dittatura del rumore”, Siena, Cantagalli, 2017, p. 58)


Card. Robert Sarah con papa Benedetto XVI


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