[Dom Dysmas de Lassus:] “La mia esperienza di certosino, ovviamente, influenza il modo in cui risponderò alla sua domanda.
Raramente esposto al rumore esteriore, in particolare alla città, non possedendo un cellulare, né un televisore, né una radio - questi ultimi due sono sempre stati esclusi dai nostri monasteri - la mia parola sarà un po’ fuori dagli schemi.
Se c’è una malattia del rumore, bisognerebbe chiamarla sindrome di soffocamento. Lo noto nei candidati alla vita certosina che vengono da noi per un ritiro.
Ricordi, desideri, ferite, paure che giacciono nel profondo della loro anima che non pensavano sarebbero venuti a galla.
Nella vita quotidiana, l’afflusso incessante di notizie, di incontri, di attività diverse ricoprono senza sosta queste voci che sono in fondo all’essere e non lasciano loro la possibilità di risalire fino alla coscienza.
Il silenzio e la solitudine li rivelano.
Siccome la loro scoperta non è sempre piacevole e
l’interessato è piuttosto impotente, cerca di conservarli fuori dalla coscienza,
mantenendo il rumore permanente che impedisce loro di manifestarsi”.
(Sarah Robert, “La forza del silenzio.
Contro la dittatura del rumore”, Siena, Cantagalli, 2017, p. 267-268)
“Lontani da Dio, il silenzio è un confronto difficile con il proprio io e con le realtà poco brillanti che sono nel fondo della nostra anima. Pertanto, l’uomo entra in una logica che assomiglia alla negazione della realtà.
Si stordisce con tutti i rumori possibili per dimenticare chi è. L’uomo postmoderno cerca di anestetizzare il proprio ateismo. I rumori sono paraventi che tradiscono la paura del divino, della vita reale e della morte”.
(Sarah Robert, “La forza del silenzio.
Contro la dittatura del rumore”, Siena, Cantagalli, 2017, p. 269)
“56. Dobbiamo dedicare molto tempo a Dio, alla preghiera e all’adorazione. Lasciamoci nutrire con abbondanza e senza posa dalla Parola di Dio. Ci vuole molto tempo perché il nostro cuore, di cui conosciamo la durezza, si addolcisca, si umili al contatto con l’ostia e s’impregni dell’amore di Dio”.
(Sarah Robert, “La forza del silenzio. Contro la dittatura del rumore”, Siena,
Cantagalli, 2017, p. 58)
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